Mi chiamo Virginia e ho dieci anni. Sono alta e magra, ho gli occhi marroni, il naso un po’ a patata,
la bocca carnosa e i capelli marroni e lisci. Mi piace mangiare il riso al tartufo, non mi piace il pesce.
Mi piace l’odore della benzina, non mi piace l’odore del bruciato. Mi piace sentire la musica moderna,
ma non mi piace la musica classica. Mi piace accarezzare il mio gatto ma non mi piace toccare la legna.
Sono buona, un po’ chiacchierona e credo di essere simpatica. In vari modi, nei giorni di festa
mi vesto elegante e durante la settimana vesto sportiva. La mia amica del cuore è Sara.
Un giorno è venuta a casa mia, poi è venuta la postina (che doveva far firmare una lettera a mamma)
e a me e Sara ci ha preso per due gemelle, poi per due sorelle, poi per due cugine e alla fine per due amiche.
Noi stiamo sempre insieme, infatti le maestre ci chiamano le gemelle Kessler.
Ma ci assomigliamo più di carattere che di faccia.
(Quarta elementare).
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Il mio limerick
C’era una volpe di collina che era ghiotta di gallina: a colazione mangiava sempre un pollo che prendeva per il collo, quella piccola e astuta volpe di collina.
Il mio raccontino (composto a partire dalle parole cavallo e pomodoro)
A un cavallo di nome Pippo piaceva ballare, ma non era capace. Un giorno stava passeggiando e a un certo punto il suo pancino brontolò. Poi, camminando, vide un pomodoro: ne fu contentissimo, e lo mangiò in un boccone. Continuò a camminare, e all’improvviso i suoi piedi cominciarono a ballare: e non riusciva a fermarsi! Passate otto ore, ancora ballava. Aveva i piedi indolenziti, non ce la faceva più (anche se finalmente ballava benissimo). Dopo due giorni si fermò: la magia era scomparsa. Ma Pippo fu ancora più contento: continuò a ballare male, ma quando ballava si divertiva. |
Io sono una ragazzina molto impulsiva. Infatti, prima di dire una cosa, non ci penso due volte (anzi: nemmeno una), che sia bella o che sia brutta. Quando mi rode mi sfogo con mio fratello (che si chiama Jacopo) o con mia madre, però Jacopo lo picchio e con mamma ci litigo. E questa è una cosa che devo migliorare. A me piace da impazzire vedere la tv, e un’altra cosa che mi piace fare è truccarmi e vestirmi per gioco. A volte mi metto anche i vestiti e le scarpe di mamma, però di nascosto. Non sono una persona a cui piace la scuola: non mi piace, perché mi annoio; però, quando facciamo cose divertenti, ci vengo volentieri. Non mi piace vedere il cielo di notte, neanche quando si vedono le stelle e soprattutto quando c’è la luna piena, perché mi dà un senso di morte, di buio e mi mette anche un po’ di paura. Di me mi piace che sono impulsiva, perché (soprattutto con mia zia) quello che penso lo dico. Essere impulsiva, però, a volte può essere anche brutto: infatti sto sempre in punizione, perché a mamma, quando litighiamo, le dico tutto quello che mi passa per la mente e lei non mi fa uscire. Dovrei imparare a essere impulsiva solo quando serve. Ci proverò, ma sarà difficile.
(Seconda media). |
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