Libera Scuola di Umanità diretta da Luigi Scialanca
La Gita a Salisburgo martedì 14 - domenica 19 aprile 1998
Home Tutte le Classi della Scuola Media di Anticoli La Classe 1996-1999 La pagina di Riofreddo Tutte le nostre Gite |
1. Le Seconde di Anticoli Corrado e di Riofreddo a Salisburgo. Da sinistra, in piedi: Francesca, Isabella, Sara, Patrizio, Diego, Arianna, Elisabetta, il prof, la prof.sa Mariangela Albanese e Fabiola. Seduti: Chiara, Federico, Lorenzo, Andrea, Damiano e Matteo. Foto della figlia del prof.
|
Puoi trovare delle belle immagini della IIa di Riofreddo del 1997-1998 anche alla pagina dedicata alla Recita di fine anno del 1998
2. In treno, la notte del 14: Federico. |
3. In treno: Damiano. |
4. In treno: Chiara. |
5. In treno: Sara. |
6. In treno: Patrizio e Andrea. |
7. In treno: Elisabetta. |
* |
8. In treno: Francesca. |
9. In treno: Arianna. |
10. In treno: Patrizio s’illumina (con la torcia)... |
11. ...Illumina Andrea... |
12. Matteo... |
13. ...e Diego. |
* |
14. In treno, la mattina del 15: Lorenzo. |
15. L’Austria ci accoglie con la neve. |
16. Francesca ha freddo. Con lei, Elisabetta e Arianna. |
17. Sara e Chiara. |
18. Isabella. |
19. Federico e Patrizio. |
* |
20. Sara, Chiara e Isabella (composizione dei fotogrammi 17 e 18).
* |
21. Patrizio e Diego. |
22. Andrea e Matteo. |
23. Matteo e Damiano. |
24. La figlia del prof gioca con il gameboy. |
25. Fabiola dorme... |
26. ...E la prof.sa Albanese le fa compagnia. |
* |
27. Ancora Sara, Chiara e Isabella. |
28. Andrea. |
29. Andrea più da vicino. |
30. La figlia del prof perlustra la vettura. |
31. E finalmente: Salisburgo! |
32. Salisburgo. |
* |
33. Veduta di Salisburgo (composizione dei fotogrammi 31, 32 e 34).
* |
34. Salisburgo. |
35. Wolfgang Amadeus Mozart dal pasticcere. |
36. Commentando i particolari architettonici di una chiesa barocca. |
37. Un crocchio di graziose turiste... |
38... Ammirate da Matteo. |
39. Isabella e la prof.sa Albanese. |
* |
40. Scrivendo una cartolina. |
41. Lorenzo. |
42. Lorenzo. |
43. Gli acquisti di Matteo riscuotono consensi. |
44. Isabella, Federico e Damiano riferiscono su... |
45. ...una conversazione in inglese con un austriaco. |
* |
45. Matteo. |
46. Lorenzo. |
47. Prima cena all’hotel Graml. |
48. Elisabetta e Francesca. |
49. Diego. |
50. Patrizio. |
* |
51. I “musetti” sono un po’ lunghi: la cucina austriaca non ha avuto molto successo... (Composizione dei fotogrammi 47 e 48).
* |
52. L’hotel Graml. |
53. La Casa della Natura, museo di Storia Naturale. |
54. La giornata è un po’ piovosa. |
55. Nella Haus der Natur. |
56. Matteo e Patrizio nella Haus der Natur. |
57. Federico e Chiara nella Haus der Natur. |
* |
58. Una sorpresa in un uovo di dinosauro. |
59. Un ospite della Haus der Natur. |
60. Lo sbarco sulla Luna. |
61. Diego. |
62. Damiano e Patrizio. |
63. Nella sala delle creature fantastiche. |
* |
64. Nella sala delle creature fantastiche. |
65. Diego, Lorenzo e Matteo. |
66. La casa natale di Mozart. |
67. Un pigiama-party. |
68. Un pigiama-party. |
69. Un pigiama-party. |
* |
70. Un pigiama-party. |
71. Due partecipanti un po’ “sulle loro.” |
72. Un pigiama-party. |
73. Un pigiama-party. |
74. Un pigiama-party. |
75. Un pigiama-party. |
* |
77. Un pigiama-party (composizione dei fotogrammi 67 e 68).
A questo punto, la videocamera del prof andò in avaria (e non ne uscì mai più).
Dei giorni successivi, e degli splendidi luoghi visitati, non abbiamo dunque alcun documento.
Se tu ne hai, faccelo sapere!
* |
Alcune foto scelte tra quelle scattate dalla nostra piccola accompagnatrice:
78. Damiano, Andrea, Patrizio e Matteo. |
79. Matteo nel Giardino dei Nani. |
80. La figlia del prof. |
81. Arianna. |
|
|
||||
82. Patrizio. |
83. Lorenzo. |
84. Chiara. |
85. Sara. |
ATTENZIONE! Puoi trovare altre belle immagini della IIa di Riofreddo del 1997-1998 alla pagina della Recita di fine anno del 1998!
* |
Vuoi commentare qualcuna di queste immagini?
SCRIVICI indicando i numeri delle foto a cui i commenti si riferiscono: li pubblicheremo!
* |
Torna in cima alla pagina Home
* |
Gli articoli dei ragazzi sulla gita
Si mangia!
di Damiano
A Salisburgo temevamo di mangiare cibi non molto buoni perché stranieri, e quindi piatti diversi dai nostri...
Per il primo pranzo al sacco, ci hanno dato würstel, aranciata e wafer, e come frutta un mandarino. Il würstel era grandissimo e con la pelle dura, ma era buono; i wafer erano al limone, un po’ aspri.
Per gli altri pranzi al sacco, non ci hanno dato più il würstel, ma un panino contenente burro, formaggio e prosciutto cotto, che era buonissimo.
A colazione avevamo solo l’imbarazzo della scelta: potevamo prendere caffè, anche se un po’ leggero, tè o latte, pane, burro e marmellata.
Per cena, il primo giorno avevano cucinato una specie di fettuccine: ne siamo rimasti tutti choccati, perché pensavamo che lì la pasta non la conoscessero!
Poi, per secondo, carne e frutta dell’orto.
Sul tavolo c’era una speciale salsa, che piaceva molto al prof.
I restanti due giorni ci hanno servito un brodino, che riempiva molto poco, e per contorno - stranamente - ci hanno dato del riso.
Da bere, sempre e soltanto acqua.
Il cibo, insomma, era davvero diverso dal nostro, ma molto buono, anche se a qualcuno non è piaciuto...
Visto che a me è piaciuto tutto, ho deciso di intervistare i miei compagni...
Fabiola, Sara, Francesca e Chiara mi hanno detto che il pasto migliore, secondo loro, era la colazione.
A Lorenzo, invece, sono piaciute le fettuccine e i würstel, a Isabella la carne e a Federico la salsa.
I cibi che invece non sono piaciuti sono stati: per Fabiola, l’insalata e il riso; per Lorenzo e Federico, i cavolini di Bruxelles; Isabella e Sara non hanno gradito il primo piatto, Francesca il riso e la carne e Chiara la minestra.
*
Ma che lingua parliamo?
di Isabella
Facendo una gita in Austria, e più precisamente a Salisburgo, ho potuto constatare che qui tutti parlano il Tedesco e l’Inglese.
Che vi si parlasse il Tedesco, ne ero già al corrente, ma non pensavo che la maggior parte delle persone conoscessero anche l’Inglese!
Così, andando in giro per i negozi, mi sono accorta che dialogare non era facile, questo no, ma neanche troppo difficile, visto che studio l’Inglese da due anni... E che, anche se non lo parlo perfettamente, comunque me la cavo!
In fondo, avrei dovuto considerare la possibilità che avrei comunicato in Inglese, visto che ormai questa lingua è diventata internazionale e quindi anche a scuola è importante studiarla...
E penso che questa sia una grande opportunità che la scuola ci offre, perché un giorno la conoscenza dell’Inglese potrà servire a ognuno di noi nel mondo del lavoro. Saper parlare una lingua molto importante come l’Inglese ti dà la possibilità di andare in qualunque parte del mondo sapendo che sarai capito da chiunque!
Io e la mia amica Sara entravamo sempre nei negozi insieme, per aiutarci a vicenda a parlare Inglese. Cercavamo anche di non far capire che eravamo italiane, ma il più delle volte non ci riuscivamo e così il negoziante era costretto a parlarci a gesti!
A volte, invece, cercavamo di parlare in Tedesco e ci facevamo aiutare dal prof, che portava sempre con sé un dizionario di questa lingua.
Comunque, tutto sommato, ce la siamo cavata anche se non eravamo tanto esperti della lingua!
*
Hotel Graml
di Fabiola
Salisburgo è una città molto bella e accogliente, ben organizzata in tutti i campi e dotata di servizi pubblici efficienti.
Una cosa che mi ha colpito molto è stata l’albergo.
Ogni stanza era molto grande e ben ammobiliata, con un grande tappeto rosso che occupava tutta la stanza e una grande tenda verde con dei fiori rossi.
Noi occupavamo sei stanze.
In una ci dormivano Elisabetta, Arianna e Francesca, in un’altra Lorenzo, Federico e Damiano, nella terza il prof e sua figlia, nella quarta la professoressa Albanese, nella quinta Matteo, Diego, Patrizio e Andrea, e la sesta era destinata a Isabella, Chiara, Sara e me.
Io e le mie compagne di stanza stavamo molto bene, perché la camera era molto grande e aveva un balcone che comunicava con altre due stanze.
Tutte le camere dell’albergo erano uguali.
L’unica cosa un po’ strana, per noi, era che nei bagni non c’erano i bidè e, per questo motivo, era molto scomodo lavarsi!
Tuttavia i bagni, anche se privi di questo importante accessorio, erano grandi e comodi.
Noi partecipanti alla gita eravamo ragazzi provenienti da due scuole diverse, quella di Anticoli e quella di Riofreddo, e non ci conoscevamo; così, per conoscerci meglio, ogni sera ci riunivamo tutti nella nostra stanza: e in tal modo ci siamo conosciuti e molto divertiti!
Una sera abbiamo addirittura organizzato un pigiama-party!
Per concludere, devo dire che Salisburgo è una città molto bella, e che mi è piaciuto molto conoscerla e visitarla insieme ai miei compagni e ai professori!
*
Pigiama-party
di Andrea
Giovedì 16 aprile, appena usciti dal Museo della Natura, la professoressa Albanese e alcune ragazze di Riofreddo hanno deciso di fare una piccola festa dopo cena e ci hanno chiesto se eravamo tutti d’accordo.
Abbiamo detto di sì. E la professoressa ha comprato le provviste.
Si era stabilito che questa festa si sarebbe svolta nella stanza delle ragazze di Riofreddo. E che sarebbe stata un pigiama-party, cioè che ci saremmo andati tutti in pigiama!
Nella nostra camera, mentre ci mettevamo il pigiama, ci domandavamo se ci saremmo vergognati di presentarci in pigiama davanti a tutti... Però sembrava di no!
A prepararci ci abbiamo messo poco, ma poi quando siamo usciti dalla stanza le ragazze ci hanno fatto aspettare una mezzoretta fuori nel corridoio! A un certo punto sono anche venute a chiedermi il coltello.
In quel lungo tratto di tempo in cui siamo dovuti restare lì fuori, ci siamo un po’ scalmanati, specialmente per aggiudicarci un posto sull’unico divano che c’era... Poi ci siano messi a scherzare fra di noi. Lorenzo e Federico si sono esibiti in una parodia dei Kung Fu cinesi. Io e Patrizio siamo andati a vedere dove portavano le scale. Ecc. ecc....
Finalmente, le ragazze hanno aperto la porta e siamo entrati tutti.
Avevano scritto sui bicchieri i nomi di ognuno di noi. Sul tavolo c’era una bottiglia di Coca Cola e tante fette di pane e nutella.
Abbiamo mangiato e bevuto e, mentre lo facevamo, alcuni ridevano.
Dopo un po’ ci siamo messi a raccontarci le barzellette. Io ridevo, come facevano tutti gli altri. Quello che ne ha raccontate di più e che più mi è rimasto impresso è stato Federico, perché ogni volta che doveva parlare si alzava.
Poi abbiamo giocato a Furore e, come al solito, Federico ha interpretato Alessandro Greco: diceva il nome di un cantante e noi dovevamo dire i titoli delle sue canzoni. Le ragazze ne sapevano di più.
Mentre giocavamo, facevamo battute spiritose e ridevamo.
Poi sono arrivati la professoressa e il prof con la videocamera.
La professoressa ha chiesto a Isabella e Sara di interpretare Quelo e loro l’hanno fatto: sono state bravissime, la voce mi sembrava la stessa! Purtroppo, però, la videocamera si è rotta proprio in quel momento.
Mentre accadeva tutto questo, le ragazze di Anticoli se ne stavano da una parte a giocare con i videogames. Chissà perché!
*
Compagni coltelli
di Patrizio
Io, Lorenzo e Andrea avevamo una passione in comune: i coltelli. In qualsiasi parte di Salisburgo si fosse, le nostre orecchie sentivano quel che il prof diceva, ma i nostri occhi erano puntati verso le vetrine, alla ricerca di qualche coltello!
Il primo giorno, ce ne siamo comprati uno per ciascuno. Ma quello di Lorenzo, onestamente, era il più bello.
La sera, in hotel, Lorenzo è venuto nella nostra stanza e, insieme ad Andrea, abbiamo parlato di coltelli. Quella sera, ho promesso a me stesso che con i soldi che mi rimanevano avrei comprato solo coltelli, e così è stato.
Lorenzo, il giorno dopo, si è comprato una piccola spada. A me piaceva molto il manico, di quella spadina, ma la lama no. Andrea, invece, ha acquistato un coltello tradizionale. E io un coltello d’acciaio, con la sicura e due inserti in legno sui lati; più un altro coltello, solo di legno, per mio padre.
In tutto, noi tre da soli avevamo sette coltelli! E molto belli!
Per me, avere un coltello è una cosa da adulto. Una passione, che coltivo da tre anni. Ogni volta che vado alla Santissima Trinità, me ne compro uno. A casa ne ho diciotto. Li pulisco e li riordino due volte alla settimana. Nessun altro, nella mia famiglia, condivide con me questa passione per i coltelli, tranne mio cugino Davide che però ne ha pochi.
Lorenzo, invece, è meno appassionato di me. I coltelli piacciono anche a lui; però per suo padre, che è un collezionista come me perché è cacciatore, ha comprato la spadina.
Ad Andrea, infine, perché gli piacciano i coltelli non lo so molto bene... Forse perché piacciono ai suoi fratelli? Fatto sta che, quando ne vede uno, ci fa sopra un commento che non finisce più!
Per concludere, alla frontiera avevo una gran paura, a causa dei miei tre coltelli nuovi, che la polizia mi fermasse... Pensate mio padre, se fosse accaduto!
L’unico modo per togliermi questa passione sarebbe quello di comprarmi un coltello che è lungo venticinque centimetri e largo otto, e che costa centomila lire!
Lorenzo ed Andrea mi hanno capito.
*
Il lungo ritorno
di Diego
Siamo saliti sul treno spingendoci con le borse, non vedevamo l’ora di arrivare a Roma...
Chi stava dietro, spingeva e diceva: “Camminate!”. Però noi abbiamo camminato troppo e abbiamo sbagliato scompartimento!
C’era chi doveva andare ancora più avanti e spingeva, chi doveva tornare indietro e gridava: “Fateci passare! Fateci passare!”.
Ma alla fine ci siamo riusciti, ad entrare nei nostri scompartimenti! E abbiamo messo i nostri zaini sulla cuccetta libera e le borse sui ripiani appositi.
Poi, mentre preparavamo i letti, ci siamo messi a parlare delle cose viste a Salisburgo, e allora abbiamo pensato che avremmo voluto rimanerci ancora per qualche giorno.
Preparati i letti, siamo usciti nel corridoio e ci siamo messi a parlare con i ragazzi di Riofreddo del cibo che avevamo mangiato in questi giorni. Subito hanno fatto tutti una faccia brutta, tranne Lorenzo, al quale è piaciuta ogni cosa.
A un certo punto, il prof ha detto: “Ognuno nel suo scompartimento!” e noi abbiamo ubbidito.
E così è passata la notte e, quando siamo arrivati a Roma, volevamo scendere e ci spingevamo...
C’era chi diceva: “Muovetevi!”, chi aveva la borsa un po’ troppo grande e non riusciva a farla passare, chi parlava con i compagni... Ma siamo riusciti a scendere, alla fine, e abbiamo trovato tutto pieno di genitori!
Che lungo ritorno!
*
Buffi camerieri
di Elisabetta
In hotel venivamo serviti da due camerieri, ma quello che mi ha colpito di più è stato il signore che parlava un po’ d’Italiano.
Lui, mentre noi mangiavamo, restava a guardare e si metteva a ridere. A colazione passava e ripassava con le brocche del caffè e del tè e ripeteva in continuazione: “Tè? Caffè?” A cena lo stesso, passava e ripassava e, anche se uno non aveva ancora finito, lui non faceva che chiedere se poteva portar via il piatto! Noi scoppiavamo a ridere, ma poi, quando ci guardava, ci sembrava una mummia e non volevamo più mangiare, ci si chiudeva lo stomaco! E lui stava sempre lì, si muoveva solo per andare a rispondere al telefono, e intanto Andrea diceva: “Ecco a voi Leonardo Di Caprio!” e noi ridevamo...
Ridevamo anche per le cose più stupide, ma quel cameriere era proprio buffo davvero!
Forse perché aveva la faccia quadrata.
Dell’altro cameriere, una cosa che mi ha colpito è che zoppicava, forse perché era un po’ troppo grasso. Ma con lui non si poteva dialogare, perché parlava solo Tedesco. Era anche lui un po’ buffo, però... Forse perché parlava Tedesco!
*
Wolfgang Amadeus MacDonald’s
di Arianna
Quando siamo entrati da MacDonald’s, abbiamo chiesto il nostro vassoio, siamo andati al tavolo e ci siamo messi a mangiare.
Appena abbiamo finito io, Isabella, Elisabetta, Damiano e Federico, ecco che arriva Diego pieno come un uovo per quanto aveva mangiato! Lui e i suoi amici Andrea, Patrizio e Matteo infatti si erano sbafati (a testa): 1. Due bicchieri giganti di Coca Cola; 2. Due Big Mac; 3. Due scatole di patatine fritte; 4. Otto coscettine di pollo; 5. Un gelato.
Però ho notato che da MacDonald’s c’era tanta gente che parlava ad alta voce, mentre fuori, per le strade, non si sentiva volare una mosca... Solo noi, si sentiva!
I negozi, a ben guardare, non erano molto frequentati.
E di cioccolatini c’erano solo quelli con la faccia di Mozart.
*
Chi dorme non piglia treni!
di Francesca
Viaggiare in treno è molto bello, ma dormire in cuccetta è davvero scomodo!
Per andare a Salisburgo, abbiamo dovuto fare il viaggio in treno e per giunta di notte...
Avevamo occupato tre scompartimenti: in uno c’erano la professoressa Albanese, la figlia del prof, Arianna, Elisabetta, Fabiola e io; in un altro, il prof, Diego, Matteo, Patrizio e Andrea; e nell’ultimo Isabella, Sara, Chiara, Federico, Lorenzo e Damiano.
In ogni scompartimento ci sono sei “letti” a castello: tre a sinistra e tre a destra. Quelli in alto sono di solito più larghi, mentre negli ultimi, in basso, che sono sicuramente più scomodi, sembra di soffocare! Ma anche dormire in alto è davvero difficile, perché si sta sempre in tensione per la paura di cadere per terra!
All’andata c’erano le cinghie, che evitavano di cadere a terra, ma erano lente. Al ritorno, invece, le cinghie non c’erano, e quindi avevamo ancora più paura, anche perché le cuccette sono larghe sì e no settanta centimetri...
È stata veramente un’avventura, perché non ci potevamo muovere: all’andata, i letti in basso erano molto stretti, quindi non ci potevamo neanche girare, ma al ritorno erano quelli in alto a essere più stretti e insicuri!
Ma la cosa peggiore è stata dover prepararceli, i letti! Perché le lenzuola e le federe per i cuscini erano dentro una busta di plastica, e noi dovevamo mettere il cuscino, che era sul letto, dentro la federa, un lenzuolo sopra la cuccetta e infine un altro lenzuolo sopra di noi...
Per fortuna, ci ha aiutato la professoressa Albanese!
*
Usi e costumi
di Sara
Salisburgo è una città stupenda e, per certi aspetti, molto diversa dalle città italiane.
Tanto per cominciare, le persone sono molto cordiali e sempre pronte a darvi una mano: come quella signora, per esempio, che una volta ci ha accompagnati fino alla fermata dell’autobus...
Per le strade, poi, le persone sono molto educate e non alzano mai la voce, e questo è stato un aspetto che mi ha colpito molto, perché, mentre camminavamo, le nostre voci si sentivano, mentre quelle dei Salisburghesi no!
Le strade sono molto pulite, a terra non c’è neanche un piccolissimo pezzo di carta o una cicca, e nessuno osa alterare questo clima di ordine e di pulizia.
Le signore sono tutte molto eleganti e molte portano il cappello con la veletta, che conferisce loro un aspetto davvero signorile.
Gli automobilisti, quando vedono un pedone che sta per attraversare, si fermano anche se non lo sta facendo sulle strisce. Invece, se attraversi davanti a una persona in bicicletta, devi fermarti tu, altrimenti rischi di essere travolto! Le biciclette del resto sono molto usate, forse più delle macchine...
Un particolare per me molto strano, che mi ha colpito tantissimo, è che lungo le strade non ci sono fontanelle... Ma, tutto sommato, Salisburgo è una città fantastica e non esiterei a tornarci!
*
Giochi d’acqua (e scherzi da prete) visti da una Riofreddana
di Chiara
Durante la nostra gita a Salisburgo abbiamo visitato molti monumenti, ma quello che più mi ha colpito è stato il parco di Hellbrunn, dove si possono ammirare i famosi Giochi d’acqua progettati da un arcivescovo allo scopo di calmare i suoi ospiti quando erano ubriachi...
Nel parco di Hellbrunn
Appena entrati ci siamo ritrovati in un anfiteatro, dove c’era un tavolo di pietra con intorno degli sgabelli, anch’essi di pietra. La guida ci ha proposto di sederci su quegli sgabelli, ma solo una bambina ha accettato... Dopo di che, da tutti gli sgabelli (tranne che da quello su cui era seduta la bambina “fortunata”, che in passato era quello destinato all’arcivescovo) sono usciti degli schizzi d’acqua!
Poi abbiamo osservato alcune statue in una grotta, che si muovevano grazie alla pressione dell’acqua, mentre in un’altra grotta la medesima pressione provocava dei suoni simili a fischi e cinguettii, che meravigliavano il visitatore.
Infine siamo entrati in un ambiente in cui la pressione dell’acqua lanciava in alto una corona fino a farle raggiungere il soffitto.
Quando siamo usciti da quest’ultimo edificio, siamo stati costretti a passare sotto degli archi d’acqua. Al termine del percorso c’era la professoressa Albanese che ci aspettava, avvertendoci di stare attenti agli schizzi, ma non aveva ancora finito di pronunciare queste parole che è stata colpita lei stessa e ha cominciato a urlare, mentre noi siamo scoppiati a ridere: non perché si era bagnata, ma perché era stata a Hellbrunn altre volte e quindi avrebbe dovuto conoscerle tutte, quelle trappole acquatiche!
Infine siamo giunti in un teatrino, che conteneva delle statuette rappresentanti tutti i mestieri dell’epoca medioevale, in movimento grazie alla pressione dell’acqua.
Dopo questa divertentissima esperienza siamo usciti. Ma io credo che andrei a rivedere i Giochi d’acqua di Hellbrunn anche ora, senza esitare un momento!
*
Costumi e usi
di Federico
Di Salisburgo, quello che mi ha colpito molto è la gente: il loro comportamento e i loro modi di fare.
Gli Austriaci si comportano molto bene, da quello che ho visto io: parlano a bassa voce per le strade, non gettano le carte per terra e - molto importante! - rispettano le leggi.
Non pensavo che anche nei locali pubblici ci fosse silenzio e ordine, ma mi sono dovuto ricredere, perché in tutti i bar regnava il silenzio.
Anche nel nostro hotel, ho notato che le persone che ci lavoravano erano cordiali e gentili. Invece in un posto ho notato che non regnava il silenzio, ma al contrario c’era un po’ di caos: questo posto era il MacDonald’s...
In questo MacDonald’s mi sono accorto, infatti, che c’erano dei ragazzi italiani. Come in tutte le cose, però, ci sono delle eccezioni...
Da queste mie osservazioni, avrete notato che mi è piaciuto l’ordine della città. Posso aggiungere che ho capito il motivo per cui essa è così silenziosa: in tutti i punti della città ci sono più biciclette che macchine, e questo perché a Salisburgo, in ogni strada, c’è una pista ciclabile efficiente e le biciclette possono addirittura arrivare in luoghi che le macchine non possono raggiungere!
*
“Lasciate uno spazio a sinistra per le biciclette!”
di Lorenzo
Questa è la fatidica frase che il prof continuava a ripeterci in tutte le occasioni e in tutti i momenti del nostro viaggio in Austria e persino al nostro arrivo alla stazione Termini! Suscitando ogni volta la nostra ilarità.
Bisogna sapere che questa frase è stata ispirata dall’immensa passione dei Salisburghesi di tutte le età per le biciclette. Che sono, certo, una valida alternativa al traffico urbano, tanto che circa l’80% di loro le utilizza - la maggior parte in mountain bike, altri su biciclette da corsa o da passeggio - sfruttando le apposite piste ciclabili... Ma...
Il problema è che questa passione è tanto grande da spingere i Salisburghesi a sfrecciare lungo le strade come razzi a due ruote rischiando spesso di travolgere i passanti!
Ed ecco motivata l’ansia del prof!
*
Giochi d’acqua (e scherzi da prete) visti da un Anticolano
di Matteo
Hellbrunn è un castello, situato in fondo a una pianura alla periferia di Salisburgo.
Per arrivarci, dall’hotel Graml, abbiamo dovuto prendere un autobus di linea che ci ha portato in centro e poi farci una passeggiata di circa due ore.
Lungo la strada, sia a destra sia a sinistra, c’erano prati, boschi, castelli e villaggi. Sulla strada passavano anche delle biciclette, e ogni tanto il prof ci diceva: “Lasciate uno spazio a sinistra per el biciclette!”
I Giochi d’acqua cominciavano con una piccola piscina con dentro dei pesci e poi con un tavolo di marmo circondato da dieci sgabelli, anch’essi di marmo.
Di fronte a quel tavolo, la guida ci ha detto: “Parlerò sia in Italiano, sia in Inglese, sia in Tedesco.” E poi ha domandato: “Chi ha il coraggio di mettersi a sedere su uno di questi sgabelli?” Solo una bambina di circa otto anni ha voluto farlo. Allora la guida ha aperto i condotti dell’acqua e questi hanno fatto fuoruscire degli schizzi dal terreno, dal tavolo e da tutti i sedili, tranne che da quello a capotavola su cui si era seduta la bambina.
*
Mozart a casa sua
di E.
Io ho dieci anni e non sono un’alunna delle seconde medie di Anticoli e di Riofreddo, ma mi ha fatto molto piacere conoscere quelle ragazze e quei ragazzi e visitare con loro Salisburgo.
Mi ricordo molto bene la casa natale di Mozart. C’erano dei bellissimi quadri che lo raffiguravano e degli oggetti di sua proprietà... Ma quello che mi è piaciuto di più sono stati dei manichini che rappresentavano delle scene del Flauto magico, in una sala dove si sentiva cantare la Regina della Notte...
C’era anche un negozietto di ricordini mozartiani, ma nessuno - tranne Mariangela e mio padre - se n’è interessato.
Tornata all’albergo, se non fosse stato per il ricordo di quel che avevo visto, credo che mi sarei sentita un po’ stanca e annoiata.
* |
Torna in cima alla pagina Home
* |
Notizie generali
L’Austria
Situata fra il cuore delle Alpi e la valle del Danubio (Donau), l’Austria si estende per 84.000 km2 e conta 7.595.000 abitanti, circa un terzo dei quali vivono nelle cinque grandi città con più di 100.000 abitanti: Vienna (Wien, 1.500.000 ab.), Graz (240.000 ab.), Linz (200.000 ab.), Salisburgo (Salzburg, 140.000 ab.) e Innsbruck (120.000 ab.). La densità della popolazione - 90 abitanti per km2 - è una delle più basse d’Europa. Confina a Nord con la Germania e la Repubblica Ceca, a Est con la Repubblica Slovacca e l’Ungheria, a Sud con la Slovenia e con l’Italia, a Ovest con la Svizzera e con il Liechtenstein.
L’Austria, nell’antichità divisa tra le due province romane della Rezia e del Norico, nel nono secolo entrò a far parte del Sacro Romano Impero di Carlo Magno con il nome di Ostarichi (= Marca Orientale), da cui deriva il nome Österreich (= Austria). Nel 1273, con Rodolfo I, entra a far parte dei domini feudali della famiglia degli Asburgo (Habsburg). Nel 1519, con Carlo V, è il centro di un Impero “su cui non tramonta mai il sole”, comprendente i Paesi Bassi, il Lussemburgo, la Franca Contea, il Veneto, la Lombardia, gran parte dell’Europa Centro-Orientale, il Regno di Napoli, la Spagna e tutta l’America Centrale e Meridionale escluso il Brasile. Dopo le guerre contro la Francia rivoluzionaria e contro Napoleone (1792-1814), conosce il lunghissimo regno di Francesco Giuseppe (1848-1916), durante il quale perde tutti i suoi domini italiani. La sconfitta subita nella Prima Guerra Mondiale la priva dell’Impero, la riduce alle dimensioni attuali e la trasforma in Repubblica. Nel 1938 viene annessa alla Germania nazista. Recupera l’indipendenza nel 1945. Nel 1989 chiede di entrare a far parte della Comunità Europea.
L’Austria è una repubblica democratica. Lo Stato è federale e si compone di 9 regioni (Länder).
La valuta austriaca è lo scellino (140 lire circa), suddiviso in 100 groschen.
I negozi, generalmente, sono aperti dalle 8:00 alle 18:00 - con un intervallo per il pranzo - e il sabato dalle 8:00 alle 12:00.
La tariffa telefonica ridotta va, nei giorni feriali, dalle 18:00 alle 8:00, e il fine-settimana dalle 18:00 del venerdì alle 8:00 del lunedì.
La cucina austriaca presenta numerose specialità serbe, ceche, italiane, ungheresi e tedesche, ereditate dal suo vasto impero. I pasti cominciano in genere con una minestra, cui fa seguito una portata di carne (bollita, fritta o arrostita) accompagnata da insalata o da frutta conservata. Un contorno molto apprezzato sono gli gnocchi (Knödel), di cui ci sono molte varietà (di farina, di fegato, di patate, di semolino). La cotoletta impanata e fritta (Wiener Schnitzel) è generalmente accompagnata da insalata di patate. Molto diffuso è anche il gulash, spezzatino in salsa piccante. Il dolce più famoso è la Sachertorte, coperta da una glassa di cioccolata e farcita di marmellata; altre prelibatezze sono la Linzer Torte (di marmellata, frutta e mandorle), i vari tipi di Strudel (con mele, ciliege o ricotta e uva passa), i Krapfen di prugne o albicocche e il famoso Salzburger Nockerl (soffice e dolce omelette).
Salisburgo
Già da lontano, la vista della possente fortezza di Hohensalzburg, simbolo della potenza dei vescovi-principi di un tempo, che si erge imponente sopra i tetti e i campanili, rende vivo il fascino di questa città, che sorge ad un’altitudine di 424 metri s.l.m. ed è attraversata dal fiume Salzach. Impressioni indimenticabili lasciano nel cuore le strade pittoresche dalle insegne finemente cesellate, le vaste piazze con le fontane riccamente decorate, la nobile architettura degli edifici sfarzosi.
Il vescovato di Salisburgo (Salzburg, città del sale, l’antica Juvavum dei Romani) fu fondato da San Ruperto poco prima del 700 d.C. ed elevato ad arcivescovado nel secolo seguente. Il potere degli arcivescovi si estendeva fino all’Italia, e considerevoli erano le loro rendite provenienti in gran parte dalle miniere di sale.
Il figlio più illustre di Salisburgo è il grandissimo compositore Wolfgang Amadeus Mozart, del cui genio la città si accorse però solo dopo molti decenni.
Mozart
Wolfgang Amadeus Mozart nasce a Salisburgo il 27 gennaio 1756. A cinque anni già improvvisa al pianoforte e suona il violino pur non avendolo studiato. Il padre, Leopold, compositore e violinista al servizio dell’arcivescovo, riconoscendo le straordinarie doti del figlio, gli impartisce un’accurata formazione musicale e, tra il 1762 e il 1766, intraprende con lui una trionfale e lucrosa tournée attraverso le principali città d’Europa, durante la quale il geniale bambino si esibisce dinanzi a nobili e sovrani e riscuote ovunque uno straordinario successo. Nel 1765, a nove anni, Wolfgang scrive la sua prima sinfonia. Tornato a Salisburgo, a soli 13 anni!, ottiene il posto di primo violino nell’Orchestra Arcivescovile. Dal 1769 al 1771 viaggia di nuovo, questa volta in Italia, accolto dovunque da un’immensa ammirazione. Poi, per sei anni, Mozart non si muove da Salisburgo, ma la crescente consapevolezza del proprio genio gli rende sempre più penoso il dover sopportare la ristrettezza di quell’ambiente provinciale e le piccole e grandi prepotenze dell’arcivescovo. Perciò nel 1777, nonostante l’opposizione del padre, decide di partire per Parigi, dove spera di trovare una situazione più favorevole. Ma il padre, per poter continuare a controllare il figlio ormai ventunenne (che invece - pur seguitando ad amarlo e a rispettarlo - sta ormai sfuggendo al suo dominio intellettuale e morale) costringe la moglie, anziana e di salute cagionevole, ad accompagnarlo; e la povera donna si ammala e muore l’anno successivo a Parigi, dove Wolfgang non riesce peraltro a trovare alcuna occasione di rendersi economicamente indipendente dal padre e dall’arcivescovo. È costretto, dunque, a tornare a Salisburgo e a restarci ancora tre anni. Finalmente, nel 1781, sfidando l’ostinazione paterna, Mozart si trasferisce a Vienna, dove l’anno dopo sposa Constanze Weber. E a Vienna, benché circondato dall’invidia e dall’incomprensione di molti e addolorato dalla morte del padre che non gli ha mai perdonato la sua libertà e, in fondo, la superiorità del suo genio, Mozart compone i suoi capolavori: la Messa in do minore (1783), Le nozze di Figaro (1786), il Don Giovanni (1787), Il flauto magico (1790) e l’incompiuto Requiem (1791). Muore il 6 dicembre 1791, a soli 35 anni.
Programma del Viaggio
Martedì 14 Aprile
Alle ore 20:45 partenza dal binario 5 della Stazione Termini di Roma con il treno E286 per Monaco di Baviera. Sistemazione in scompartimenti contigui in cuccette di seconda classe prenotate (sei cuccette per ogni scompartimento). Alle ore 24:00 ogni rumore e ogni conversazione dovranno assolutamente cessare e gli alunni dovranno dormire (o far finta di dormire!)
Mercoledì 15 Aprile
Alle ore 6:00 ci si dovrà cominciare a preparare a scendere. Alle ore 6:34 il treno arriverà alla stazione di Innsbruck. Si scenderà e si attenderà la coincidenza all’interno della stazione stessa. Alle ore 7:42 si prenderà il treno per Salisburgo, dove si arriverà alle ore 9:36.
Colazione al bar della stazione, o con provviste portate da casa.
Alle 10:30 circa, arrivo all’hotel Graml, situato in Hallwang-esch 5, telefono (per chi chiama dall’Italia): 00436-62661955 o 00436-62661956. Sistemazione dei bagagli nelle camere, breve riposo, ritiro del cestino per il pranzo.
Dalle 11:30 alle 12:00, salita sul Kapuzinerberg (Monte dei Cappuccini), dove, dalla terrazza della Hettwer Bastei, si può godere di uno stupendo panorama sulla città e sui dintorni.
Dalle 12:00 alle 13:00, sosta per il pranzo al sacco.
Nel pomeriggio, inizia la visita della città: Domplatz (Piazza del Duomo), Dom (Duomo, del XVII secolo, in stile barocco; vi fu battezzato Mozart) e Dommuseum (Museo del Tesoro del Duomo e Galleria d’Arte e delle Meraviglie); Franziskanerkirche (Chiesa dei Francescani, del 1223, interessante mescolanza di stile romanico e gotico); Stiftskirche St.Peter (Basilica di San Pietro, romanica ma rimaneggiata in epoca barocca); Peters-friedhof (antico e suggestivo cimitero); Stift Nonnberg (Abbazia di Nonnberg), tardo-gotica, della fine del XV secolo).
Alle 18:00, ritorno in albergo per la cena. Dopo cena, se il tempo lo permette, si potrà fare un’ulteriore passeggiata ricreativa per il centro, senza una meta precisa.
Alle 24:00, tutti dovranno essere a letto e fare silenzio.
Giovedì 16 Aprile
Sveglia alle 7:00 e prima colazione. Ritiro del cestino per il pranzo.
Durante la mattina, si salirà con la funicolare alla Hohensalzburg, l’antica fortezza dei vescovi-principi. Di là, si ammirerà il panorama e poi si visiteranno il Castello e il Museo. Quindi, sempre con la funicolare, si ridiscenderà in città per visitare la Galleria d’Arte moderna e - dopo una sosta vicino al Pferdeschwemme (monumentale abbeveratoio del 1695) - la Haus der Natur (interessantissimo museo dedicato al rapporto tra l’uomo e la natura, con un acquario, un vivario e sezioni dedicate alla geologia e alla mineralogia).
Fra le 13:00 e le 14:00, sosta per il pranzo al sacco sulle rive della Salzach (se praticabili!).
Nel pomeriggio, si percorrerà la Getreidegasse, la via più pittoresca della città vecchia, e, al numero 9 di essa, si visiterà la Mozarts Geburtshaus (Casa natale di Mozart). Quindi si completerà il giro della città vecchia percorrendo la Judengasse (antica strada degli Ebrei) e raggiungendo, dopo aver attraversato il fiume, il Mirabellgarten (Giardino di Mirabell), bellissimo parco disposto intorno al Castello omonimo.
Alle 18:00, ritorno in albergo per la cena. Dopo cena, se il tempo lo consente, si potrà fare un’ulteriore passeggiata ricreativa per il centro, senza una meta precisa.
Alle 24:00, tutti dovranno essere a letto e fare silenzio.
Venerdì 17 Aprile
Sveglia alle 7:00 e prima colazione. Ritiro del cestino per il pranzo.
Durante la mattina e il pomeriggio, escursione (con sosta per il pranzo) negli immediati dintorni di Salisburgo: al castello di Leopoldskron, costruito sulle rive di un laghetto popolato da cigni e anatre e circondato da un parco; al castello di Hellbrunn, notevole come edificio e soprattutto per il suo giardino, disseminato di grotte ornate di figure, di fontane e di giochi d’acqua; e al Monatsschlößchen (“Castello di un mese”), famoso per essere stato costruito - nel 1615 - in soli trenta giorni.
Alle 18:00, ritorno in albergo per la cena. Dopo cena, se il tempo lo consente, si potrà fare un’ulteriore passeggiata ricreativa per il centro, senza una meta precisa.
Alle 24:00, tutti dovranno essere a letto e fare silenzio.
Sabato 18 Aprile
Sveglia alle 7:00 e prima colazione. Ritiro del cestino per il pranzo.
Durante la mattina, visita della Residenzgalerie (Museo della Residenza) e della Tanz-meistersaal (Casa del maestro di ballo), dove la famiglia Mozart visse dal 1773 al 1787 e dove si può ammirare un’esposizione di strumenti musicali storici e di altri ricordi del tempo di Mozart.
Nel pomeriggio, dopo il pranzo al sacco, un’ultima passeggiata nel centro storico e - per chi lo desidera - un po’ di shopping...
Alle ore 18:31 si prenderà il treno per Innsbruck, dove si arriverà alle ore 20:30. Successivamente, si disporrà di circa due ore per una cena “al sacco”. Alle ore 22:40 si prenderà il treno E 287 per Roma, dove - come all’andata - si disporrà di cuccette prenotate in scompartimenti di seconda classe. Alle ore 24:00 rumori e conversazioni dovranno cessare e gli alunni dovranno dormire.
Domenica 19 Aprile
Alle ore 8:15 è previsto l’arrivo al binario 10 della Stazione Termini a Roma.
Note
1. Il professore è a disposizione delle famiglie che ne facessero anticipatamente richiesta per accompagnare gli alunni in treno dalla stazione di Roviano alla stazione Termini e viceversa sia all’andata che al ritorno. Per tali alunni, l’appuntamento per la partenza è fissato alle ore 18:30 di martedì 14 alla stazione di Roviano, dove si prenderà il treno delle ore 18:41 che arriva alla stazione Tiburtina alle ore 20:00. Di lì si proseguirà in metropolitana fino alla stazione Termini. Al ritorno, domenica 19, si raggiungerà in metropolitana la stazione Tiburtina, dove si prenderà il treno delle ore 11:40, che arriva a Roviano alle ore 12:54.
2. Il programma del viaggio potrà subire delle variazioni in loco per quanto riguarda le visite ai luoghi e ai monumenti più interessanti, alcune delle quali - in caso di forza maggiore - potranno essere spostate o anche cancellate.
Raccomandazioni
(da seguire scrupolosamente)
Sempre e dovunque, agli alunni è fatto assoluto divieto - pena l’immediata richiesta di un provvedimento di sospensione nei loro confronti - di allontanarsi dagli insegnanti accompagnatori o comunque di sottrarsi alla loro sorveglianza. |
Pagamento del viaggio all’agenzia turistica
L’acconto - di £ 205.000 (duecentocinquemila) - dovrà essere versato entro giovedì 19 marzo sul conto corrente postale 39701008 intestato alla Scuola Media Statale “C.Rosatelli” di Arsoli (Rm). Il resto della somma - di £ 205.000 (duecentocinquemila) - dovrà essere versato sullo stesso conto corrente entro venerdì 3 aprile. È possibile effettuare - tramite, per esempio, un rappresentante dei genitori - un unico versamento per ogni classe.
Cosa comprende questo pagamento
La somma complessiva di £ 410.000 comprende:
1. Viaggio andata-ritorno seconda classe Roma-Salisburgo-Roma;
2. Cuccette andata-ritorno seconda classe Roma-Innsbruck-Roma;
3. Supplemento posto a sedere Innsbruck-Salisburgo-Innsbruck;
4. Pranzo e cena di mercoledì 15; colazione, pranzo e cena di giovedì 16; colazione, pranzo e cena di venerdì 17; colazione di sabato 18. Pertanto, con mezzi propri, gli alunni e gli accompagnatori dovranno provvedere alla colazione di mercoledì 15 e al pranzo e alla cena di sabato 18.
5. Polizza assicurativa (che integra quella scolastica).
6. I seguenti ingressi: Fortezza, Funicolare, Casa di Mozart e Duomo.
Pagamento del passaporto collettivo
Ciascuno degli insegnanti accompagnatori deve farsi dare - entro giovedì 19 marzo - £ 4.000 (quattromila) per ogni alunno; la somma raccolta sarà versata dal prof. Scialanca sul conto corrente postale 8003 intestato all’Ufficio del Registro di Roma.
Documenti
A questo depliant sono allegati due moduli:
1. Il primo modulo serve per dare il consenso, da parte di entrambi i genitori, all’uscita dal territorio italiano del proprio figlio minore. Questo modulo deve essere autenticato, cioè le firme dei genitori devono essere apposte in Comune o dai Carabinieri. Tale autentica richiederà una marca da bollo da £ 20.000 (ventimila).
2. Il secondo modulo serve per autenticare la fotografia del minore. Anche questa autentica costa una marca da bollo da £ 20.000 (ventimila) e può essere fatta in Comune (dove avranno probabilmente dei moduli propri per farla) o dai Carabinieri.
NOTA BENE: I due documenti - il consenso all’espatrio e la foto autenticata - dovranno essere consegnati all’insegnante accompagnatore entro lunedì 23 marzo. Rispettare questa scadenza è molto importante, perché la concessione del passaporto collettivo da parte della Questura di Roma richiederà un certo tempo.
Denaro per le piccole spese degli alunni durante il viaggio
Tabella delle moltiplicazioni 10 groschen = 35 lire circa 50 groschen = 70 lire circa 100 groschen = 1 scellino 1 scellino = 140 lire circa 5 scellini = 700 lire circa 10 scellini = 1.400 lire circa 20 scellini = 2.800 lire circa 30 scellini = 4.200 lire circa 40 scellini = 5.600 lire circa 50 scellini = 7.000 lire circa 100 scellini = 14.000 lire circa 200 scellini = 28.000 lire circa 300 scellini = 42.000 lire circa 400 scellini = 56.000 lire circa 500 scellini = 70.000 lire circa 1.000 scellini = 140.000 lire circa |
Lo scellino austriaco vale circa 140 lire, ma il cambio è soggetto a fluttuazioni. Per evitare di “rimetterci”, è consigliabile cambiare le lire in scellini prima della partenza, rivolgendosi a una banca. Tale operazione, però, va effettuata almeno tre settimane prima della partenza, in modo che l’istituto di credito abbia il tempo di rifornirsi di valuta austriaca. Gli insegnanti non possono maneggiare denaro degli alunni, pertanto l’ideale sarebbe che un solo genitore per ogni classe si incaricasse di questa incombenza. È bene, comunque, che gli alunni abbiano con sé anche qualche migliaio di lire italiane.
Nota bene: Non tutte le visite o gli ingressi a monumenti effettuabili a Salisburgo sono compresi nella quota pagata all’agenzia: essa comprende solo gli ingressi alla Fortezza, alla Casa di Mozart e al Duomo, nonché il biglietto d’andata e ritorno della Funicolare. Gli altri ingressi (Parco di Hellbrunn, Casa del Maestro di Ballo e Casa della Natura) dovranno essere pagati a parte in loco.
Abbigliamento degli alunni
Dovrà essere assolutamente evitato - sia dagli alunni che dalle alunne - ogni genere di abbigliamento troppo sportivo. Non bisogna dimenticare, infatti, che ci si reca all’estero, dove saremo giudicati come “rappresentanti” del nostro Paese... No, dunque, alle tute e alle scarpe da ginnastica! Ognuno dovrà vestirsi come farebbe per recarsi, con i propri genitori, a casa di parenti o di amici con i quali voglia ben figurare. Un tipo di abbigliamento meno formale sarà ammesso, per comodità, soltanto in treno, ma, in tal caso, gli alunni dovranno cambiarsi d’abito prima di scendere a Innsbruck.
Per quanto riguarda il tipo di abbigliamento, ricordatevi che il clima di Salisburgo, alla metà di aprile, potrebbe essere ancora piuttosto rigido. Se siamo sfortunati, potrebbe addirittura nevicare. Sarà bene, pertanto, che i ragazzi siano dotati di indumenti pesanti (tanto, a toglierseli in caso di caldo si fa sempre in tempo!) e in particolare di un giaccone o giubbotto impermeabile, magari dotato di cappuccio. È opportuno, inoltre, che ciascun alunno porti con sé un piccolo ombrello pieghevole. In albergo, potranno essere utili delle ciabatte.
Bagaglio degli alunni
Si raccomanda - per quanto possibile - di ridurre il bagaglio al minimo indispensabile, onde evitare di rendersi troppo difficoltosi gli spostamenti sia all’andata che al ritorno. Tutto dovrà entrare in un’unica valigia (o borsa, o zaino) facilmente trasportabile, più un contenitore più piccolo da usare anche a Salisburgo durante i giri per la città.
È assolutamente vietato portare con sé radio, registratori, walkman e qualunque altro oggetto in grado di produrre suoni, sia in cuffia che senza. Nel caso che apparecchiature del genere fossero scoperte dagli insegnanti durante il viaggio, esse saranno sequestrate e restituite solo al termine del viaggio stesso.
Diete e medicine
I genitori, i cui figli - a causa di allergie o di qualsiasi altro problema medico - avessero bisogno di attenersi a particolari precauzioni, alimentari o d’altro genere, o di prendere medicine di qualunque tipo, sono invitati a comunicarlo per iscritto agli insegnanti prima della partenza insieme a qualsiasi altra notizia o informazione attinente alla salute. Com’è ovvio, gli insegnanti non potranno essere considerati in alcun modo responsabili della salute degli alunni, i cui genitori avessero trascurato di informarli in proposito.
Comportamento degli alunni in treno
In generale, gli alunni dovranno comportarsi nel modo più educato, evitando assolutamente di infastidire gli altri passeggeri, il personale ferroviario, i propri compagni e gli insegnanti, dal cui riposo e dalla cui tranquillità dipenderà la loro stessa sicurezza. Con la stessa cura, dovranno evitare di danneggiare in qualsiasi modo il treno stesso.
In particolare:
1. Dopo le 24:00 gli alunni dovranno assolutamente fare silenzio e possibilmente dormire, perché il giorno dopo non potranno riposare prima di sera. Se proprio non riescono a dormire, evitino di fare rumore e di dare colpi sulle pareti dello scompartimento, per evitare spiacevoli incidenti con gli insegnanti o con altri viaggiatori.
2. Ogni alunno dovrà avere con sé una bottiglietta d’acqua per la notte, nonché una torcia elettrica.
3. Pena la sospensione, è vietato, in qualsiasi momento del viaggio, uscire dalla vettura a cuccette o scendere dal treno.
4. Sebbene le vetture a cuccette - sui treni internazionali - siano generalmente chiuse a chiave dal cuccettista, in maniera che non sia possibile accedervi dagli altri vagoni, per maggiore precauzione dalle 24:00 alle 6:00 gli scompartimenti dovranno essere chiusi dall’interno (gli insegnanti mostreranno agli alunni come si fa) e nessun alunno potrà uscire dal proprio scompartimento se non per assoluta necessità. Se, per qualsiasi motivo, un alunno ritenesse di dover uscire dallo scompartimento durante la notte, dovrà farsi accompagnare da un compagno e dovrà prima di tutto avvertire gli insegnanti. Gli insegnanti concorderanno con gli alunni un particolare modo di bussare, e gli alunni non dovranno assolutamente aprire la porta dello scompartimento a nessuno se non sentiranno il segnale concordato con gli insegnanti. Se qualcun altro - compagni, passeggeri, ferrovieri o polizia ferroviaria o doganale - dovesse bussare alle porte degli scompartimenti per qualsiasi motivo, gli alunni - senza aprire - dovranno invitarlo a rivolgersi prima agli insegnanti.
5. I gabinetti, in treno, possono essere usati solo quando il treno è in movimento e fuori dalle stazioni. Tutti gli alunni dovranno andare al gabinetto prima delle 24:00, in modo da non averne, possibilmente, bisogno durante la notte
6. È ASSOLUTAMENTE VIETATO, PENA LA SOSPENSIONE, APRIRE I FINESTRINI quando il treno è in movimento o non è in una stazione. E, in ogni caso, è vietato gettare alcunché dai finestrini stessi.
7. Alla partenza, agli alunni che ne avranno bisogno gli insegnanti mostreranno come prepararsi la cuccetta, accendere la luce, manovrare l’impianto di riscaldamento, ecc. Coloro che avessero freddo, potranno richiedere altre coperte.
A Salisburgo
8. Si dovranno evitare, nella maniera più assoluta, tutti i comportamenti maleducati. Sia per le strade che sui mezzi pubblici, sia nei musei che nei parchi, saranno pertanto rimproverati, ed eventualmente puniti, tutti coloro che parleranno a voce troppo alta o produrranno rumori molesti, sporcheranno, danneggeranno, derideranno o infastidiranno chicchessia. Quando gli insegnanti spiegheranno, si dovrà fare silenzio e ascoltare. Pause per il riposo, la “ricreazione” e il divertimento saranno senz’altro concesse, ma anche allora ci si dovrà comportare da persone civili. Nel caso ci si trovasse ad ascoltare dei concerti, non potrà essere emesso neanche il più piccolo rumore.
9. Sarà senz’altro possibile, per chi lo volesse, effettuare dei piccoli acquisti (souvenir, regalini, ecc.) ma sarà bene ricordare che, durante le gite scolastiche, quelli che estraggono e intascano il portafoglio molto più frequentemente degli altri (e senza badare a quel che fanno) talvolta lo perdono! Ricordarsi, inoltre, prima di effettuare qualsiasi acquisto, di moltiplicare il prezzo in scellini per 140, in modo da poter meglio valutare la convenienza dell’acquisto stesso. In generale, ricordarsi che le persone, che non sono mai state all’estero, hanno spesso la tendenza a considerare la valuta locale come una specie di denaro-giocattolo, e a spenderla perciò un po’ troppo... allegramente!
In albergo
10. In albergo, come dovunque, il comportamento degli alunni dovrà essere improntato alla massima educazione. Non si dovrà assolutamente parlare a voce alta né tanto meno schiamazzare. Non si dovrà correre. Se vi sarà un ascensore, sarà vietato servirsene senza motivo. Le stesse regole varranno naturalmente anche e a maggior ragione nella sala ristorante, dove si dovrà sedere composti, mangiare da persone civili ed evitare nel modo più assoluto di alzarsi dal posto finché gli insegnanti non ne avranno dato il permesso.
Qualunque mancanza di rispetto contro le persone o le cose sarà severamente ripresa.
11. In particolare, per quanto riguarda il cibo, gli alunni dovranno ricordarsi che si troveranno in un altro paese, con una propria tradizione gastronomica diversa da quella italiana. Se verranno loro serviti dei piatti locali, differenti da quelli ai quali sono abituati, questa dovrà essere da loro considerata come un’occasione di esperienza e di conoscenza del paese che li ospita: eviteranno pertanto nella maniera più assoluta di esprimere ad alta voce apprezzamenti negativi, assaggeranno sempre almeno un boccone di tutto e poi, se proprio riterranno di non poter mangiare quella particolare pietanza, la lasceranno nel piatto educatamente e senza fare scene. Se vorranno richiedere qualcosa di diverso, dovranno sempre prima consultarsi con gli insegnanti.
12. Gli alunni dovranno sempre ricordare che la somma pagata per la pensione non comprende nessuna bevanda tranne l’acqua semplice. Se richiederanno - dopo aver chiesto il permesso agli insegnanti - altri tipi di bevande (acqua minerale, coca cola, aranciata, sprite, ecc.) dovranno pagarla a parte personalmente prima di lasciare l’albergo.
13. Gli insegnanti accompagnatori, appena entrati in albergo, andranno a controllare le camere e i bagni degli alunni per verificarne le condizioni, e tale operazione verrà ripetuta al momento della partenza dopo che i ragazzi avranno abbandonato le stanze. Questo per essere sicuri che la direzione dell’albergo non addebiti agli alunni danni in realtà preesistenti.
Se l’accompagnatore individuerà in una stanza o in un bagno oggetti già danneggiati, naturalmente, provvederà a farlo constatare anche alla direzione dell’albergo.
14. Gli alunni dovranno sempre ricordare che eventuali danni da essi arrecati NON saranno addebitati a tutti i partecipanti alla gita, ma SOLO agli occupanti della stanza in cui i danni saranno stati riscontrati. Essi, forse, obietteranno che qualcun altro potrebbe essere entrato nelle loro stanze e aver provocato i danni... Ma questa obiezione non sarà accettata, poiché gli occupanti di una camera sono comunque responsabili di ciò che viene loro affidato, nonché... della scelta dei propri ospiti!
A questo proposito, sarà utile che in ogni stanza venga nominato un “responsabile della chiave”, il quale dovrà tenerla sempre con sé in albergo, nonché consegnarla e ritirarla in portineria quando si uscirà.
15. Gli alunni dovranno sempre ricordare che È PERICOLOSISSIMO usare apparecchi elettrici (per esempio, asciugacapelli) all’interno dei bagni. In generale, gli alunni non dovranno toccare spine, prese, lampade o apparecchi elettrici di qualsiasi genere senza prima aver interpellato gli insegnanti. Se nelle camere vi saranno campanelli, non dovranno suonarli. Se le loro camere si troveranno più in alto del piano terra, sarà loro vietato aprire le finestre.
16. Gli alunni dovranno comunque evitare di lasciare nelle camere oggetti di valore (come, per esempio, delle macchine fotografiche) o soldi.
17. Se nelle camere vi fossero dei telefoni, sarà assolutamente vietato usarli. Qualsiasi telefonata dovrà essere effettuata dall’apparecchio pubblico nella hall dell’albergo. Sarà bene che i genitori istruiscano i propri figli circa il costo assai rilevante delle telefonate internazionali.
All’arrivo in albergo, gli insegnanti accompagnatori telefoneranno personalmente ai rappresentanti dei genitori di Anticoli e di Riofreddo per informarli di come sarà andato il viaggio e per comunicare loro gli orari in cui potranno telefonare ai propri figli. Si prega di evitare di telefonare in ore diverse da quelle che saranno indicate.
* |
|
* |