Libera Scuola di Umanità diretta da Luigi Scialanca
Meglio Ridere!
la Pagina di Quelli che fanno Piangere... nel mese di maggio del 2008!
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In questa pagina raccogliamo le parole di chi vorrebbe farci piangere. E cerchiamo, invece, di riderne. Torna spesso: troverai sempre delle novità, perché questa è gente che una ne pensa e cento ne dice! E se vuoi segnalarci qualche “perla” che ci è sfuggita... |
Walter Veltroni: Giornali liberali (e perfino conservatori) inglesi o tedeschi, francesi o spagnoli scrutano e trovano nelle vicende italiane i segnali di un nascente razzismo sottovalutato e non combattuto ― quando non letteralmente alimentato se non altro dal punto di vista del clima politico ― dal governo che si è insediato in queste settimane. (La Repubblica, domenica 1° giugno 2008). Pochi mesi fa era il Togliattino che strillava: In Italia c’è un problema Rumeni!, come se l’articolo 27 della Costituzione non stabilisse che la responsabilità penale è personale. Era il Togliattino che invitava il prefetto di Roma a dar l’assalto agli accampamenti abusivi. Ed era sempre il Togliattino che finiva sui giornali di mezzo mondo come poco meno che un organizzatore di pogrom. Ora se n’è scordato. Poverino, sarà lo choc della sconfitta elettorale.
Walter Veltroni: La sicurezza è un problema reale e negarlo è un errore drammatico (certamente le forze della sinistra radicale, che lo hanno fatto, hanno pagato un prezzo salato a questo errore) ma è stato contemporaneamente un elemento fondamentale del marketing politico. (La Repubblica, domenica 1° giugno 2008). Il bugiardo Togliattino, coadiuvato dai media subalterni al regime Pidièlle-Pidì, continua a sostenere che la Sinistra (che lui, da buon bugiardo, continua a chiamare la “sinistra radicale”) avrebbe perso le elezioni perché non si è sforzata, come il Pidì, di essere più... di destra. O, addirittura, perché i suoi voti sarebbero andati alla Lega. La prima bugia è del tutto idiota e non ha bisogno di essere discussa. La seconda (già smentita dai principali analisti sulla base di una lettura più attenta dei risultati elettorali) più che insensata è un totale capovolgimento della realtà: poiché è stata proprio la finta “sinistra” del Pds-Ds-Pidì, infliggendo agli Italiani di Sinistra uno choc lungo vent’anni di delusioni e aggressioni all’immaginario, alla cultura e ai valori che li distinguevano, a far a poco a poco scivolare i più fragili tra loro verso la Destra. Ma tant’è: è probabile che il Togliattino ― uno che è capace di parlare di marketing politico senza che gli vada in frantumi la lingua, come un babbalone qualsiasi appena uscito da un corso accelerato di tre giorni per rappresentanti immobiliari ― non sappia nemmeno lui ciò che pensa e dice.
Francesco Pasquali (coordinatore dei giovani di Forza Italia, commentando la proposta del ministro della Difesa Ignazio La Russa di istituire un mini-servizio di leva estivo e volontario nelle caserme): A me fare il militare è servito. Penso che possa essere di buon senso anche oggi, se è un’opzione volontaria. Come lezione civica. Non dico che l’educazione si impari in caserma, ma certe regole e codici di comportamento sembrano un po’ perduti. (La Repubblica, domenica 1° giugno 2008). Anche noi abbiamo fatto il servizio militare, e anche a noi è servito: abbiamo imparato a odiare le armi, a temere e al contempo disprezzare le istituzioni tenute assieme dall’omertà gerarchicamente organizzata, a non partecipare agli atti di bullismo dei cosiddetti nonni contro i più giovani per il solo fatto che erano più giovani, a provare disgusto per il diffuso servilismo nei confronti di sottufficiali e ufficiali, a sentirci orgogliosamente diversi da quanti si dedicavano a continue ruberie nei magazzini e dai serbatoi di benzina e di gasolio. Tutto sommato, sì: una bella lezione di educazione civica. Per chi resiste.
Tony Blair: La fede religiosa avrà nel ventunesimo secolo lo stesso peso che l’ideologia politica ha avuto nel ventesimo. (La Repubblica, sabato 31 maggio 2008). Delle due l’una: o Tony non sa quel che dice (cosa molto probabile, dati i precedenti) o sta auspicando che nei prossimi anni le fedi religiose causino guerre mondiali calde e fredde, mostruosi massacri e nuovi campi di sterminio.
Giancarlo Gentilini (vicesindaco leghista di Treviso): Basta con le razze straniere, come amici dell’uomo scegliamo i cani e le razze che avevano i nostri progenitori. (La Repubblica, sabato 31 maggio 2008). Non è gentilino, signor Gentilini, ricordarci che i nostri progenitori e i suoi furono probabilmente gli stessi...
(su) Gianni Alemanno: Quando scaraventarono via i miei occhiali e la mia bici finì in un cassonetto, non è vero che gli aggressori fossero dei “fascistelli”: si trattava di Pietro Dipaolantonio, uomo di fiducia di Alemanno, ora consigliere alla Pisana. (Daniele Pifano, La Repubblica, venerdì 30 maggio 2008). Gli occhiali per terra?! Le bici nei cassonetti?! Basta così poco per diventare un uomo di fiducia di Alemanno?
Joseph Ratzinger: In uno Stato democratico, che promuove la libera iniziativa, non sembra giustificarsi l’esclusione di un adeguato sostegno all’impegno delle istituzioni ecclesiastiche nel campo scolastico. (La Repubblica, venerdì 30 maggio 2008). Si può perdonare a un anziano signore tedesco una scarsa conoscenza della Costituzione italiana? Certo che sì! Onde evitarsi altre figuracce, tuttavia, sarà bene che Benedetto XVI, d’ora in poi, prima di parlare in pubblico, vada almeno a leggersi l’articolo 33 della nostra (nostra!) Costituzione E impari, così, che in Italia enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
Roberto Formigoni (Cièlle, Pidièlle, presidente della Lombardia): In realtà il discorso del Papa sulle scuole cattoliche mi sembra un discorso molto laico. (La Repubblica, venerdì 30 maggio 2008). Così adesso ci sono anche i papi “laici”. I laici veri di una volta, invece, già da un pezzo son diventati “laicisti.” È la neolingua, prevista dal grande George Orwell fin dal 1949. Anche se uno come Formigoni, più che in 1984, lo vedremmo bene ne La fattoria degli animali.
Giorgio Ruffolo: La sinistra, da una parte, quella“radicale,” recita un vecchio copione inattendibile. Dall’altra, quella “riformista,” insegue una rispettabilità politica basata sull’imitazione di un modo di produzione irresponsabile e di un modo di consumo immorale. Perché, in tali condizioni, dovrebbe essere in grado di contrastare efficacemente i richiami edonistici della destra e di acquistare consensi senza essere in grado di esprimere un’alternativa economica ed etica alla deriva ecologica e morale, Dio solo lo sa. (La Repubblica, venerdì 30 maggio 2008). Il prezzo da pagare per poter scrivere su La Repubblica (e in Italia) un po’ di verità sul Pidì? Una coltellata nella schiena alla Sinistra Vera e una genuflessione finale all’Onnipotente.
Giulio Tremonti (Pidièlle, ministro delle Finanze del governo Berlusconi): Per cancellare l’Ici sulla prima casa, eliminati (tra l’altro) 20 milioni di euro destinati al Piano per la prevenzione della violenza contro le donne. Nonché il contributo di 1,5 milioni di euro a Telefono Azzurro. (La Repubblica, venerdì 30 maggio 2008). Siamo sicuri che non l’ha fatto apposta: non ha l’aria di uno che sa che esistono i bambini. E le donne.
La finta “sinistra” a Napoli: Un gruppo di consiglieri Pidì ha firmato un manifesto contro i campi rom e uno ha partecipato all’assedio di un pullman, pieno soprattutto di bambini e donne, che presidiato dalla polizia vagava in cerca d’asilo. Anna Cozzino, presidente della VI Municipalità, quella di Ponticelli, ha preso le distanze dal manifesto. Ma si mormora che l’abbia scritto. (Paola Zanuttini su Il Venerdì di Repubblica, venerdì 30 maggio 2008). Walter Togliattino Veltroni, bisogna ammetterlo, un grande merito ce l’ha: scagliandosi contro la Sinistra Vera ha talmente scatenato i Pidì, che per loro è diventato assai difficile nascondere ciò che realmente sono.
Guido Bertolaso: L’intervento della magistratura ha creato problemi non solo personali, ma anche con le comunità locali. (La Repubblica, venerdì 30 maggio 2008). Quanti problemi si eviterebbero, e non solo personali, se i giudici si facessero i fatti propri! Indovinello: chi altro, a Napoli (e non solo a Napoli) la pensa come Bertolaso? Se rispondi la Camorra, evita per favore di andare a dire che te l’abbiamo suggerito noi...
L’Italia di Berlusconi, Bossi, Fini e Compari: Gli immigrati in Italia sono sotto l’attacco di una Destra risorgente e di una massa popolare di vigilantes. (The Times, La politica della paura, giovedì 29 maggio 2008). Non solo il lavoro, adesso gli Immigrati ci tolgono anche la compassione del mondo!... E noi Italiani per bene che cosa siamo, signori giornalisti del Times? Non siamo anche noi sotto l’attacco di una Destra risorgente e di una massa popolare di vigilantes? Commuovetevi un po’ anche per noi, per favore!
Giuseppe dottor Jekyll Betori (segretario generale della Conferenza episcopale italiana): Non bisogna creare una società che ghettizza gli stranieri senza riuscire a integrarli. (La Repubblica, mercoledì 28 maggio 2008). Giuseppe mister Hyde Betori (segretario generale, anche lui, della Conferenza episcopale italiana): Mi preoccuperebbe una collaborazione con l’Islam per l’uso di luoghi di culto. Quando si concede un luogo per farvi una moschea, quello stesso suolo viene consacrato all’Islam e non è più disponibile per la religione cattolica. (La Repubblica, mercoledì 28 maggio 2008). Di fronte a questo doloroso caso di sdoppiamento della personalità, non ci resta che consigliare a lorsignor Betori una terapia a base di letture e riletture dell’articolo 8 della Costituzione della Repubblica Italiana: Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano.
Cucciolo e Beppe. I veri Cucciolo e Beppe. Fioroni e Rutelli, rispetto a loro, si sono scambiati l’altezza.
“Beppe” Fioroni (cattolico rutelliano, ex ministro della Pubblica Istruzione ― noto alle cronache scolastiche soprattutto per aver affermato, prefigurando una sorta di “legislazione razziale” anti-giovani, che i ragazzi italiani devono essere “umanizzati” ― scagliandosi contro Massimo D’Alema per la sua dichiarazione che “la Chiesa deve guardarsi dalle tentazioni del potere”): Ha ferito la sensibilità di milioni di cattolici. E comunque, se qualcuno pensa di giocare una partita a scacchi con Veltroni sul terreno del cattolicesimo e della laicità, sappia che si rompe il giocattolo. Cioè il Pidì. (La Repubblica, mercoledì 28 maggio 2008). “Beppe” Fioroni? E “Cucciolo” chi sarà? Abbiamo avuto come ministri “Cucciolo” e “Beppe”, ragazzi, ma ci pensate?
Simone Barontin (padroncino quarantasettenne di Fucecchio, in provincia di Firenze, che ha ucciso a colpi di pistola un ladro albanese mentre scappava da casa sua): L’imprenditore è scosso, racconta ai carabinieri di aver avuto paura che ci fossero dei complici, cerca di spiegare quel momento di panico... Le sue parole sono confermate da una ventitreenne moldava che dormiva con lui. (La Repubblica, martedì 27 maggio 2008). All’Albanese ha sparato nella schiena e con la Moldava si rigirava tranquillo nel letto? È un caso di evidente razzismo contro gli Albanesi.
La bella Italia (e la bella Roma) dei Berlusconi, degli Alemanno (e dei Veltroni): I mazzieri di sabato scorso volevano indietro un portafogli. Ma un qualunque Mustafà, al Pigneto, se vuol dormire deve tirar fuori 2-300 euro al mese per un posto letto. Li ammassano fino a venti, trenta per appartamento. Tra gli otto e i novemila euro puliti al mese. In nero. I contratti d’affitto dissimulati da comodati d’uso gratuiti, che garantiscono la restituzione dell’immobile e rendono il proprietario invisibile al fisco. (La Repubblica, martedì 27 maggio 2008). Ricapitoliamo: nel Paese di Berlusconi e Compari, un Italiano ― vedi sopra ― si sente autorizzato a sparare nella schiena a un ladro albanese che lo deruba in casa. Un Immigrato clandestino, invece, non si sente autorizzato a sparare nella schiena a un ladro italiano che lo deruba per un tugurio. Se lo fa, la pena sarà aggravata di un terzo. In compenso, se l’Immigrato clandestino vende il proprio corpo all’Italiano, non solo non gli sparano e ha il posto-letto gratis, ma i 2-300 euro se li becca lui.
Mara Carfagna (ex comparsa televisiva, Pidièlle, ministro per le Pari Opportunità): Sulle pagine patinate del settimanale Chi, il ministro Carfagna appare in compagnia del suo compagno, il costruttore Marco Mezzaroma... Dei cui tatuaggi, fotografati in primo piano, ecco la spiegazione: “A sinistra dall’alto, la croce templare, che tutti i crociati portavano come simbolo della loro forza interiore; al centro, il triangolo celtico, la cui punta verso l’alto indica sia il fuoco sia il sesso maschile; e ancora, in basso: lo scudo, simbolo di difesa del proprio spirito.” (La Repubblica, martedì 27 maggio 2008). La Carfagna sembra molto carina, ma se il Mezzaroma, per farcela ― con la c, sia ben chiaro ― ha bisogno di questo po’ po’ di armamentario... be’, ci dev’essere qualcosa che non va.
Edmondo Berselli (giornalista de La Repubblica): Sarebbe utile se nel Pidì emergesse qualche giudizio critico, e criticamente motivato, sulle prime mosse del governo. Perché non è affatto detto che il tema supremo delle riforme istituzionali sia un totem a cui sacrificare anche una dettagliata linea di giudizio. Fra l’altro, non è chiarissimo con quali idee il Pidì affronti la discussione del rifacimento costituzionale: e non è detto che l’elettorato del centrosinistra condivida integralmente i pilastri del riformismo veltroniano (un ventaglio che sembra prevedere forme di presidenzialismo e si spinge verso configurazioni di federalismo fiscale): tanto per dire, può essere che settori non insignificanti apprezzino invece modalità di governo neoparlamentare... Ci vorrebbe da sinistra un buon esorcista, per dissolvere la magia del consenso a tutti i costi e del conformismo generale. Perché con ogni probabilità ci sarà da condurre una battaglia impopolare contro l’idea irresistibile che viviamo nel migliore dei mondi possibili, e in cui l’unico atteggiamento civile è l’applauso. Per questa battaglia, il governo ombra va bene, un’opposizione costruttiva va benissimo, ma una cultura, un progetto condiviso, cioè un’ipotesi di società desiderabile alternativa a quella di Berlusconi e soci andrebbe ancora meglio. (La Repubblica, lunedì 26 maggio 2008). Traduzione: Veltroni, come minimo, è una nullità, e forse è addirittura pericoloso. Per salvare l’Italia ci vogliono uomini che siano di Sinistra davvero, e che da una passione sincera sappiano trarre idee altrettanto valide. Verrebbe da dire: e ve ne accorgete adesso, disgraziati? Dopo che per tutta la campagna elettorale, e anche prima per anni e anni, avete parlato del Togliattino come di un nuovo Messia? Dopo che per lui avete mentito e taroccato a suon di balle sul voto utile e sulla vittoria possibile? Dopo che fino all’ultimo gli avete dato man forte contro la Sinistra Vera?... Ma poi, riflettendo, si comprende che un’interpretazione come questa è fin troppo generosa, e che ad armare l’inopinato fuoco di fila che da qualche giorno imperversa contro Veltroni dalle pagine de La Repubblica sono solo gli interessi privati dei potentati che si nascondono dietro la finta “sinistra” (l’abbiamo già detto venerdì 23) e in particolare, ora come ora, l’interesse (economico e propagandistico) per la questione delle frequenze televisive e della riforma della Rai.
Roberto Calderoli (Lega Nord, ministro per la Semplificazione): Per la prima volta c’è un governo che ha dietro di sé l’intero Paese e il 99 per cento delle forze politiche. (La Repubblica, lunedì 26 maggio 2008). L’abbiamo già detto ― vedi sotto ― e lo ripetiamo: Calderoli è davvero un ottimo Semplificatore. Proponiamo di chiamarlo Semplificator, come Terminator. Se non ci fosse lui, nessuno lo direbbe così chiaro che il Berlusconi-Veltroni è un regime.
Antonio Baldacci (direttore della Croce Rossa a cui è affidata la gestione del centro di permanenza temporanea di Torino, dove un giovane immigrato clandestino si è ammalato ed è morto senza che alcuno lo soccorresse): Non ci sono state negligenze, non c’è stata alcuna mancanza. Gli ospiti sono clandestini abituati a dire bugie. Mentono sulla data di nascita, sulla nazionalità, sul nome. Per loro è facile non dire la verità. Non vedo allora perché si debba credere a delle storie sui mancati soccorsi. Quelli vogliono solo creare caos. (La Repubblica, lunedì 26 maggio 2008). In effetti, dopo che il governo con una legge razziale ha aumentato di un terzo le pene per i reati commessi da Immigrati clandestini, è naturale che individui come il Baldacci osino dire che la testimonianza di un Immigrato non vale quanto quella di un Italiano. E si è anche moderato, perché un tipo così ― incoraggiato da un governo così e da un’opposizione così così ― era capacissimo di dire che un Italiano ne vale dieci, di Immigrati clandestini.
Massimo D’Alema: Il Pidì deve avere una visione del futuro e alimentare le passioni e le speranze. Un riformismo senza valori è ingegneria sociale. (La Repubblica, lunedì 26 maggio 2008). Non bastava Veltroni, ci voleva pure l’anti-Veltroni. E chi, poi? Baffino! Uno che con Veltroni ce l’ha sempre avuta, certo, ma mai per motivi politici. Uno che telefonava a Consorte pregandolo di farli sognare. Fra lui e il Togliattino, nei confronti della Sinistra Vera stanno giocando al poliziotto buono e al poliziotto cattivo dei film americani. Al bastone e alla carota. A chi è più bravo a far fesso il prossimo. Sperando entrambi di essere alla fine preferiti, come leader della finta “sinistra” italiana, dai potentati economici e mediatici che si nascondono (sempre meno convincentemente) dietro di essa.
Eugenio Scalfari: Ci sono state proteste popolari contro l’apertura delle nuove discariche, molte delle quali erano quelle già individuate dal governo Prodi e da Bertolaso. Individuate ma non aperte. Prodi non poteva militarizzare le sue decisioni, Verdi e sinistra radicale glielo impedivano. Berlusconi non ha questi impedimenti. (La Repubblica, domenica 25 maggio 2008). Una preziosa ammissione: l’unica sostanziale differenza tra la Destra e la finta “sinistra” era che quest’ultima aveva tra i piedi la Sinistra Vera. Se lo dice lui...
Walter Veltroni: Penso sia un problema per la democrazia l’assenza in Parlamento della sinistra radicale. Alla quale però dico che oltre a prendersela con noi farebbe bene a fare autocritica e a ragionare su una lettura ideologica della società italiana che le ha impedito, ad esempio, di capire il tema della sicurezza... In ogni caso, il Pidì pensa ad alleanze dove al centro ci sia il programma, e si rivolge pertanto anche a una parte della Sinistra Arcobaleno. (La Repubblica, domenica 25 maggio 2008). Il Togliattino (spaventato ― vedi sotto ― da sondaggi poco favorevoli, e stimolato dagli spintoni dei potentati economici foraggiatori della finta “sinistra”, timorosi di non tornare più al potere) tende la mano alle sue vittime, espulse dal Parlamento a forza di ricatti sul “voto utile” e di millantate “possibilità di vittoria per un voto.” Una mano viscida? Una mano strangolatrice? C’è l’imbarazzo della scelta.
L’assessore all’urbanistica del comune di Cremona: Ho negato ai cristiani ortodossi rumeni la possibilità di costruirsi a proprie spese una chiesa perché a Cremona non l’abbiamo mai fatto, per nessuna religione. (La Repubblica, domenica 25 maggio 2008). Suggeriamo ai 2.823 Rumeni di Cremona di chiedere asilo politico alla Turchia, dove la libertà religiosa è molto più rispettata che nell’Italia di Berlusconi e Compari.
Gianfranco Fini: Nel Parlamento italiano non ci sono rischi per il rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo, della sicurezza del cittadino e di quelli dei migranti, se ovviamente si integrano nelle condizioni di legalità e di sicurezza per tutti. (La Repubblica, sabato 24 maggio 2008). Il presidente della Camera ignora che i diritti fondamentali non sono soggetti ad alcun se. Sono diritti fondamentali proprio per questo: perché non sono soggetti a condizioni, appartengono a tutti, sono i diritti di chiunque nasca da donna. Il presidente della Camera Gianfranco Fini, nella sua ignoranza (di ciò), può dunque essere definito (di ciò) un ignorante.
(su) Silvio Berlusconi, Roberto Maroni e Compari: La magistratura associata boccia le norme contenute nel decreto del governo che riserva al procuratore di Napoli il coordinamento di tutti i procedimenti sui rifiuti istruiti in Campania... Secondo il presidente della giunta di Napoli dell’Associazione magistrati, Sergio Amato, “si profila un provvedimento di carattere eccezionale, che stravolge le norme del codice di procedura penale e i principi costituzionali. Si tratta di un tribunale speciale ispirato al federalismo giudiziario e dunque inaccettabile.” (La Repubblica, sabato 24 maggio 2008). Il governo Berlusconi ignora, forse, che l’articolo 25 della Costituzione della Repubblica Italiana stabilisce che nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge?... Secondo noi, Berlusconi e Soci non lo ignorano affatto. Lo sanno benissimo. Così come Gianfranco Fini ― vedi sopra ― sa benissimo che i diritti fondamentali sono di tutti gli esseri umani, senza se e senza ma. Così come Roberto Maroni sa benissimo che non si possono aggravare di un terzo le pene per i reati commessi da immigrati clandestini perché (articolo 3) tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Lo sanno benissimo, e fanno ciò che fanno non perché siano le “emergenze” che gli impongano di stravolgere la Costituzione, ma per imporre lo stravolgimento della Costituzione a colpi di emergenze.
Maurizio Sacconi (Pidièlle, ministro del Welfare, a proposito dell’introduzione del reato di immigrazione clandestina): A essere ripescate, con un decreto flussi ad hoc, saranno solo le irregolari che assistono persone non autosufficienti. Collaboratrici domestiche, operai e contadini immigrati resteranno fuori dalla regolarizzazione. (La Repubblica, sabato 24 maggio 2008). Quindi, vista la legge razziale voluta dal governo Berlusconi che aggrava di un terzo le pene per i reati commessi da immigrati clandestini, e visto però che le badanti clandestine saranno considerate clandestine-non-clandestine, le pene per i reati eventualmente commessi dalle badanti clandestine-non-clandestine saranno aggravate di un terzo-non-terzo. La confusione mentale, invece, continua purtroppo a non essere punibile. Neanche quando è aggravata da razzismo.
Roberto Calderoli (Lega Nord, ministro “per la Semplificazione”): Siamo soddisfatti, il governo ombra collabora fattivamente. (La Repubblica, sabato 24 maggio 2008). Calderoli è davvero un gran semplificatore: perché chiamarlo governo ombra quando la Storia c’insegna a chiamarlo governo collaborazionista? Tuttavia, dal momento che Vichy è in Francia, consigliamo a Walter Togliattino Veltroni di stabilirsi a Fiuggi. Così farà contento anche Fini.
Hillary Clinton (aspirante candidata alla presidenza per la finta “sinistra” Usa): Mio marito conquistò la nomination nel giugno del 1992. E tutti ci ricordiamo che Bob Kennedy fu assassinato in giugno. (Tutti i giornali, sabato 24 maggio 2008). Non possiamo credere che Hillary speri che Barack Obama muoia come Bob Kennedy. Probabilmente pensa che la scienza medica abbia fatto enormi progressi, in questi quarant’anni, e che Obama se la caverà.
La nuova toponomastica romana
Gianni Alemanno e Luciano Violante (sindaco di Roma l’uno, esponente di spicco della finta “sinistra” del Pidì l’altro): Almirante è stato il precursore della moderna destra democratica in anni difficili e tormentati, gli anni in cui il Movimento Sociale era chiuso nel suo ghetto. Credo sia giusto intitolargli una strada (Gianni)... Nella sala della Lupa a Montecitorio verranno presentati i cinque volumi che raccolgono i chilometrici discorsi parlamentari di Almirante... Fu Luciano Violante che, da presidente della Camera, promosse questa iniziativa (Luciano). (La Repubblica, venerdì 23 maggio 2008). L’Almirante scrisse articoli antisemiti su La difesa della razza dal 1938 al 1943. Poi, come sottosegretario della Repubblica Sociale Italiana, collaborò coi nazisti minacciando di fucilazione i partigiani e chiunque li aiutasse. Fu tra i fondatori e poi segretario del Movimento Sociale Italiano, il partito dei nostalgici di Mussolini, che da qualche anno ha preso il nome di Alleanza Nazionale. Quando vennero alla luce i suoi trascorsi razzisti e filonazisti, l’Almirante, mentendo a spada tratta, sostenne in vari tribunali che si trattava di calunnie e di falsi. Ma perse tutti i processi. A Violante, un individuo di questa fatta evidentemente piace... Di che cosa si può ridere, al pensiero di una via di Roma dedicata a un fucilatore di partigiani? Solo del povero Alemanno, che ignorando la Costituzione chiama “ghetto” la XII disposizione finale della Costituzione della Repubblica Italiana: È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. Da notare che dice sotto qualsiasi forma. Il che significa che l’MSI lo si sarebbe dovuto sciogliere in quattro e quattr’otto, altro che ghetto.
Silvio Berlusconi (parlando all’assemblea di Confindustria: Il mio programma è il vostro programma... Bisogna partire da voi, perché attraverso gli imprenditori si può migliorare la qualità di vita di tutti gli Italiani. Spero che mi darete supporto, nel vostro interesse e nell’interesse dell’Italia... Abbiamo il vantaggio che la sinistra estrema, che si ispirava all’ortodossia marxista, è uscita dal Parlamento; e anche per questo si è creato un clima di dialogo che ci dà l’occasione di modernizzare il Paese. (La Repubblica, venerdì 23 maggio 2008). È stato Walter Togliattino Veltroni a scacciare la Sinistra Vera dal Parlamento, ma Berlusconi non lo cita né tanto meno lo ringrazia. Questo è sfruttamento del lavoro altrui. Ma è logico. È un padrone, e stava parlando a padroni.
(su) Walter Veltroni: Al loft hanno ben presente il sondaggio che attribuisce una crescita a Di Pietro e un calo al Pidì, dopo il voto. (La Repubblica, venerdì 23 maggio 2008). I sondaggi d’opinione, che fino al 13 aprile hanno inondato l’Italia un giorno sì e l’altro pure, dopo le elezioni sono cessati. Forse per nascondere il crescente disincanto (per non dire disgusto) dell’elettorato di sinistra nei confronti della finta “sinistra” di Walter Togliattino Veltroni? Sia lode, in tal caso, al giornalista Goffredo De Marchis, che (rischiando il posto?) ha infilato in un suo pezzo quella frasetta rivelatrice. Nella stessa pagina, Giovanni Valentini (riferendosi al tentativo di Berlusconi di inserire nel pacchetto-sicurezza un emendamento sulle frequenze televisive) scrive che forse, l’unico aspetto positivo di questo torbido passaggio sta nel fatto che Walter Veltroni, scuotendosi dal suo torpore post-elettorale, annuncia adesso una “opposizione dura”... Il fair play parlamentare va bene. Il confronto istituzionale è opportuno e necessario. Ma un inciucio televisivo, rovesciando l’invito rivolto da Berlusconi a Veltroni, proprio “nun se po’ fa’”. (La Repubblica, venerdì 23 maggio 2008). Il loft, spaventato dai sondaggi, sta dunque tornando a sinistra? Sarebbe solo l’ennesima finzione, perché nel loft la Sinistra non sanno neppure dove sta di casa. Ma la verità è che il Togliattino sulla questione televisiva fa opposizione “dura” (Siamo sconfitti ― dichiara ― ma abbiamo preso anche un certo numero di voti su un programma chiaro: dialogo sulle regole senza guardare alle convenienze di parte ma perché conviene al Paese. E opposizione ferma sui provvedimenti del governo. L’emendamento sulle frequenze è uno di questi) perché i potentati economici che della finta “sinistra” sono i burattinai, fra cui il Gruppo L’Espresso, vogliono a tutti i costi farsi le proprie televisioni, per poter finalmente menarci per il naso altrettanto efficacemente di Berlusconi... La Destra prende a picconate la Costituzione? Proteste solo verbali. La Destra minaccia gli interessi dei foraggiatori del Pidì? Ostruzionismo parlamentare a oltranza. La “riconversione a sinistra” di Walter Veltroni è tutta qui.
(su) Silvio Berlusconi, Roberto Maroni e Compari (a proposito del cosiddetto pacchetto-sicurezza): Secondo Giuseppe Mele, presidente della Federazione italiana medici pediatri, “l’introduzione del reato di immigrazione clandestina non potrà che avere come esito, che era ed è facilmente immaginabile, il fatto che i bambini figli di immigrati clandestini verranno dai loro genitori tolti dalla scuola e dall’accesso ai servizi sanitari, diventando in brevissimo tempo bambini invisibili.” (La Repubblica, venerdì 23 maggio 2008). E se poi qualche bambino invisibile finisce nelle mani di individui senza scrupoli? Nessun problema: fra pochi giorni ― vedi sopra ― Giulio Tremonti taglierà anche i finanziamenti al Telefono Azzurro.
Franco Frattini e Romano Prodi (Pidièlle e ministro degli Esteri l’uno, ex Presidente del Consiglio l’altro): Lunedì prossimo Franco Frattini incontra il segretario della Nato Jaap de Hoop Scheffer: gli confermerà la disponibilità del governo italiano a ritirare i caveat che limitavano l’uso del contingente dell’Esercito in Afghanistan... (Franco). In verità però, spiegano al ministero degli Esteri e alla Difesa, negli ultimi tempi il governo Prodi aveva autorizzato la massima flessibilità sull’applicazione dei caveat. Come dire che in segreto l’Esercito italiano aveva iniziato a fare operazioni contro i Taleban uguali a quelle degli altri contingenti... (Romano). (La Repubblica, venerdì 23 maggio 2008). Assolutamente identiche, la Destra e la finta “sinistra” si distinguono solo su un punto: la Destra fa alla luce del sole quello che la finta “sinistra” fa di nascosto. L’articolo 11 della Costituzione dichiara solennemente che l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali? Be’, la Destra e la finta “sinistra” fanno a gara a chi se n’infischia di più. Solo che Prodi lo fa in segreto, per continuare a darla a bere ai poveri illusi come noi.
Claudio Scajola (Pidièlle, ministro dello Sviluppo Economico): Entro questa legislatura porremo la prima pietra per la costruzione nel nostro Paese di un gruppo di nuove centrali nucleari. (La Repubblica, venerdì 23 maggio 2008). Ma dove “sverseranno” le tonnellate e tonnellate di scorie radioattive prodotte dalla “nuove” centrali e quelle, non ancora messe in sicurezza, delle centrali vecchie? A Napoli? Ce lo diranno dopo. Ma una cosa è certa fin d’ora: per mantenere l’ordine intorno ai siti prescelti, il ministro della Difesa Ignazio La Russa proporrà l’impiego dell’esercito. Quanto a Scajola, che da ministro degli Interni definì un rompicoglioni un uomo che gli chiese invano di proteggerlo dalle Brigate Rosse, che cosa volete che siano, per lui, qualche migliaio di morti di cancro in più all’anno?
(su) Silvio Berlusconi, Giulio Tremonti e Compari (a proposito della tanto strombazzata “soluzione”, da parte del governo, del problema dei mutui a tasso variabile): L’Adiconsum ricorda che i mutuatari devono essere consapevoli che ciò che non viene pagato adesso con la rata, dovrà essere pagato a fine mutuo caricato degli interessi. (La Repubblica, venerdì 23 maggio 2008). Un bel regalo ai banchieri, dunque. Che, diceva Tremonti pochi giorni fa, questo governo avrebbe costretto a pagare... Si vede! E i mutuatari? Loro sì che pagheranno di più! Ma tra qualche anno, quando magari sarà un altro governo a dover togliere le castagne dal fuoco.
Silvio Berlusconi: La sicurezza della vita quotidiana dev’essere pienamente ristabilita con norme di diritto che siano in grado di affermare la sovranità della legge in tutto il territorio dello Stato. (La Repubblica, giovedì 22 maggio 2008). Parla di tutto il territorio dello Stato? Comprese le sue ville? O soltanto di quel poco d’Italia che la mafia, la camorra e la ’ndrangheta non hanno ancora conquistato? Non è chiaro...
Giulio Tremonti (Pidièlle, ministro delle Finanze del governo Berlusconi): La detassazione degli straordinari riguarderà solo i lavoratori del settore privato. Saranno esclusi tutti gli statali, comprese le forze dell’ordine. (Tutti i giornali, giovedì 22 maggio 2008). Per Roberto Maroni ― vedi sotto ― un Italiano vale 1,33 Immigrati clandestini. Problema: per Tremonti, un lavoratore del settore privato quanti lavoratori statali vale?... Difficile, eh?... Soluzione: poiché non dice che gli straordinari degli statali saranno detassati solo del 33%, o anche solo del 3%, ma proprio che non saranno detassati affatto, zero, è evidente che un lavoratore del settore privato vale per Tremonti un numero infinito di lavoratori statali. Domanda: ma come farà ad assumerne così tanti?
Rita Bernardini e Luca Romagnoli (rispettivamente, segretaria dei Radicali alleati col Pidì e deputato della Fiamma tricolore alleata col Pidièlle): Bisogna fare un censimento dei Rom in Italia (Rita). E bisogna anche creare uno Stato Rom (Luca) (La Repubblica, mercoledì 21 maggio 2008. Rom con l’iniziale minuscola, Italia e Stato con l’iniziale maiuscola). A chi è più nazista, questi due se la battono bena con la leghista Angela Maraventano ― vedi sotto ― che i Rom vuole metterli su una grande nave in mezzo al mare. Surclassata, invece, la povera Margherita Boniver ― vedi sotto ― che si accontenta di mandarli a ripulire Napoli dall’immondizia. I concorrenti (di Destra e della finta “sinistra”) che si propongano di sconfiggere questi campioni, sappiano che non si può dichiarare: Mandiamo i Rom ad Auschwitz con Veltroni per vincere. Altrimenti è troppo facile.
Silvio Berlusconi, Roberto Maroni e Compari: Sarà introdotto il reato di immigrazione clandestina. E per i reati commessi da immigrati clandestini, le pene saranno aggravate di un terzo. (Tutti i giornali, mercoledì 21 maggio 2008). C’è poco da ridere, perché si tratta della reintroduzione in Italia delle leggi razziali. Non a caso, mentre esponenti del Pidièlle e del Pidì celebrano insieme il ricordo di Giorgio Almirante (redattore de La difesa della razza dal 1938 al 1943 e fucilatore di partigiani nella Repubblica di Salò) e mentre in tutta Italia si moltiplicano le aggressioni nazifasciste. Ma proviamo a ridere lo stesso... Dunque... Problema: per i nazisti, un Tedesco valeva dieci Italiani. Il governo Berlusconi è più modesto: un Italiano vale “solo” 1,33 Immigrati clandestini. Calcolare quanti membri del governo Berlusconi vale un Immigrato clandestino. Per la calcolatrice, cliccare sul pulsante Start, poi su Programmi e infine su Accessori.
Sergio Cofferati (ex segretario della Cgil, sindaco di Bologna, rispondendo a Walter Veltroni che aveva dichiarato ― vedi sotto ― che il Pidì deve avere una “strategia delle alleanze”): Così si indebolisce non solo la linea del Pidì, ma la sua credibilità... Esercitare la vocazione maggioritaria non è arroganza, né un tentativo di isolarsi... Perché dare per scontato che non possiamo ottenere più consensi di oggi? O che nei Comuni piccoli e medi non abbia efficacia il voto utile?... L’elettorato moderato che domani potrebbe essere disponibile a votarci non lo farà, se saremo alleati con la Sinistra. (La Repubblica, mercoledì 21 maggio 2008). Chissà perché, queste sagge parole di Sergio ci fanno venire in mente che Walter Togliattino Veltroni, se vuol restare in sella, non deve guardarsi solo dai furbacchioni come D’Alema, più bravi di lui a fingersi di Sinistra, ma anche dai cretini che invece non sanno proprio bluffare.
Francesco Giro (Pidièlle, sottosegretario ai Beni culturali): Bisogna aumentare gli stipendi dei consiglieri comunali, brutti anatroccoli della politica che sono invece dei veri eroi del territorio pagati male... Anche perché la legislazione vigente potrebbe spingerli ad avere atteggiamenti poco leciti. Come si fa a gestire Roma con 1.800 euro al mese? (La Repubblica, mercoledì 21 maggio 2008). Ci sembra giusto: da che mondo e mondo, la “protezione” dai comportamenti “poco leciti” si paga. A fine mese, quando negozio per negozio passa l’incaricato.
Gordon Brown (successore di Tony Blair alla guida della Gran Bretagna e della finta “sinistra” laburista inglese): Voglio obbligare le compagnie telefoniche e Internet a fornire allo Stato i dati di ogni telefonata, messaggino ed e-mail effettuati sul territorio nazionale, perché siano conservati per sempre nei computer del ministero degli Interni e della polizia. (La Repubblica, mercoledì 21 maggio 2008). Non si capisce perché voglia registrare solo le comunicazioni telefoniche e via Internet ed escludere, invece, le conversazioni “a voce” nei luoghi pubblici e privati. Le tecnologie attuali permettono di captarle e registrarle anche da lontano o attraverso le pareti delle case. Tony Blair ci avrebbe pensato, Gordon!
Famiglia Cristiana (rivista settimanale): È ora di sgretolare il mito della legge 194... Che ha sicuramente contribuito, lo dicono i numeri, all’inverno demografico. (La Repubblica, martedì 20 maggio 2008). Sante parole: a chi non piacerebbe esser figlio di genitori che avrebbero voluto abortirlo, ma che invece l’hanno lasciato vivere per incrementare la popolazione italiana?
Walter Veltroni (dopo una chiacchierata con Claudio Fava, coordinatore della Sinistra democratica succeduto a Fabio Mussi): L’ipotesi dell’autosufficienza (del Pidì, n.d.r) è una cosa da cretini. Il Partito democratico avrà una strategia delle alleanze, che non è in contraddizione con il percorso fin qui seguito. (La Repubblica, martedì 20 maggio 2008). La finta “sinistra” italiana perde il pelo, ma il vizio mai. E il Togliattino è di nuovo in cerca di allocchi da incantare. Per la serie: È ora di finirla di essere di Sinistra. Ma anche ora di far di nuovo finta di essere di Sinistra.
Gianfranco Fini e Walter Veltroni (parlando davanti a “donna” Assunta Almirante nel corso di un convegno sugli anni di piombo): Se non ci fosse stato l’esempio di Giorgio Almirante, che ci insegnò a non odiare, non saremmo qui a parlare di una guerra civile strisciante, ma di una guerra civile (Gianfranco) (La Repubblica, martedì 20 maggio 2008). Walter Togliattino Veltroni acconsente, è contento. Si guarda bene dal ricordare all’amico (suo) Gianfranco e a “donna” Assunta che Giorgio Almirante la guerra civile la fece e come. Da redattore de La difesa della razza. Da sottosegretario della Repubblica di Salò. E da fucilatore di partigiani.
Mario Borghezio (Lega Nord): Perché si usano badanti straniere e non italiane? (La Repubblica, lunedì 19 maggio 2008). Ma così ci metti in imbarazzo, Mario! Come facciamo a spiegartelo?... In Parlamento, per esempio, ci mettiamo deputati e senatori italiani, non stranieri, e lo vedi come vanno le cose?... Se non ti dispiace, Mario, noi ai nostri nonnetti vogliamo bene.
Margherita Boniver (ex socialista craxiana, attualmente Pidièlle): Usiamo gli immigrati, anche clandestini, per ripulire la Campania dai rifiuti. (La Repubblica, lunedì 19 maggio 2008). Una volta lanciata l’idea, la fantasia può sbrigliarsi: come potremmo usare gli ex socialisti, per di più craxiani, per di più passati all’estrema destra (secondo lo storico esempio di Benito Mussolini direttore de L’Avanti)? Per ripulire qualcosa, ovviamente, no. Forse per sporcare qualcosa.
Angela Maraventano (senatrice della Lega Nord e vicesindaco di Lampedusa): Per gli immigrati clandestini potremmo allestire un campo di accoglienza in mare, una grande nave come quelle da crociera, che potrebbe ospitare anche un migliaio di extracomunitari. (La Repubblica, lunedì 19 maggio 2008). Sulle fiancate della nave si potrebbe scrivere: La navigazione rende liberi. Gli immigrati verrebbero buttati a mare per mezzo di appositi, lunghi scivoli. Per non insospettirli, gli si direbbe che stanno solo andando a farsi un bel bagno.
Le belle facce della finta “sinistra” italiana: Vincenzo De Luca, Pidì, sindaco di Salerno
Vincenzo De Luca (sindaco di Salerno per conto della finta “sinistra” Pidì): Partiamo dalla realtà e smettiamola di fare i poeti. La maggioranza dei rom (sic, invece di Rom, n.d.r.) delinque. (La Repubblica, lunedì 19 maggio 2008). È bello, in fondo, che il poveretto disprezzi e insulti insieme i Rom e i poeti. Il vero volto della finta “sinistra” italiana è questo: gente, del tutto identica alla Destra ma immensamente più ipocrita, con cui una persona per bene avrebbe difficoltà perfino a parlare del tempo. Prima lo capiremo, prima potrà nascere una Sinistra Vera.
Le belle famiglie italiane: Un mix di hashish e cocaina, ingerito forse in ricreazione, ha provocato lo svenimento di una studentessa quindicenne dell’Istituto tecnico commerciale di Francavilla Fontana (Brindisi)... Sull’ambulanza, accanto alla professoressa prediletta, delirava: “Mamma, mamma, sei tu la mia vera mamma.” (La Repubblica, domenica 18 maggio 2008. Ecco una ragazzina che crede, evidentemente, nei cosiddetti “valori della famiglia.” Solo che in Italia, chissà perché, madri e padri si vanno facendo sempre più rari... Lo stesso giorno e sullo stesso quotidiano, ma nella pagina delle lettere, una signora di Perugia scrive: Ieri sera sono tornata tardi a casa e ho trovato mio marito, che insegna matematica e fisica in una piccola scuola superiore, con l’aria più stanca del solito. A cena mi ha raccontato che una ragazzina di nemmeno quattordici anni del primo anno è andata a confidarsi con lui e un altro suo collega, raccontando di essere incinta: rapporto occasionale in discoteca, partner “sconosciuto,” paura di parlarne a casa. Lui ieri sera si domandava: perché vengono tutti da me questi ragazzi? E mi raccontava che una ragazza del quinto anno (uscita da una comunità di recupero) giorni fa ha detto: professore, perché lei non è mio padre? Intanto, la Confindustria e il governo Berlusconi lamentano la scarsa produttività dei lavoratori italiani e detassano gli straordinari, in modo che padri e madri stiano a casa ancora meno. Logico: meno genitori per casa, più guadagni per le televisioni.
Viktoria Mohacsi (europarlamentare, inviata come osservatore dell’Unione Europea a controllare lo stato degli accampamenti dei Rom in Italia, dopo aver visitato il Casilino 900, il più grande d’Europa): Ho visto una situazione orribile. È incredibile che in uno Stato democratico ci siano persone che vivono senza diritti anche se sono qui da quarant’anni. (La Repubblica, domenica 18 maggio 2008). Naturalmente non ridiamo di lei, ma di tutti i sindaci di Roma dal 1968 al 2008. Compresi, è ovvio, i sindaci della finta “sinistra” Rutelli e Veltroni.
Eugenio Scalfari: Walter Veltroni ha fatto bene ad incontrare Berlusconi a Palazzo Chigi venerdì mattina... A noi non sembra una buona cosa avere escluso dall’agenda di questo primo incontro il tema della sicurezza... La nostra visione di cittadini democratici mette strettamente insieme la legalità, la protezione dei cittadini, la certezza delle pene, la repressione rigorosa della giustizia di strada e delle ronde “volontarie”, l’opposizione più ferma ad ogni criminalizzazione di etnie e di collettività. Questo avremmo voluto che il segretario del Pd dicesse a titolo di premessa nel suo primo incontro con il presidente del Consiglio... Ben venga il riconoscimento da parte di Berlusconi del governo-ombra come interlocutore del governo governante. Ma non c’è soltanto il Partito democratico all’opposizione, sicché se si vorrà formalizzare questa novità bisognerà volgere al plurale quella parola perché tutte le opposizioni hanno il diritto di interloquire. (La Repubblica, domenica 18 maggio 2008). Dopo averlo portato “in palma di mano” per anni, ora perfino Scalfari (miracolato dalle elezioni del 13-14 aprile? Dalla sconfitta di Rutelli a Roma? Da sondaggi post-elettorali, tenuti segreti ai poveri “sudditi" come noi, che danno il Pidì in caduta libera?) si è accorto che Togliattino Veltroni va strettamente sorvegliato. Ed è tutto dire.
Pierluigi Mantini (deputato Pidì, plaudendo alla fermezza di Filippo Penati ― vedi sotto ― il presidente Pidì della provincia di Milano a cui il leghista Matteo Salvini ha offerto la tessera onoraria della Lega): Suggerisco al ministro Maroni di inserire nel suo “pacchetto” il prelievo obbligatorio del Dna non solo per chi delinque, ma anche per gli immigrati irregolari. (La Repubblica, sabato 17 maggio 2008). Questa pagina s’intitola Meglio ridere!. Ma come si fa a ridere di un regime (il regime Pidièlle-Pidì) che punta ormai esplicitamente a leggi razziali?... Eppure, forse, una possibilità di ridere c’è: pensando alla faccia che farà, questa gentaglia, quando qualcuno, molto più cattivo di loro (la criminalità organizzata, probabilmente, o anche qualche grosso criminale politico che non è ancora uscito allo scoperto) gli soffierà sotto il naso il mostruoso raccolto di fanatismo che stanno seminando nel Paese e se ne servirà per i suoi scopi. Lasciando questi poveretti con un pugno di mosche.
Anna Finocchiaro e Felice Belisario (capogruppo Pidì al Senato e capogruppo Italia dei Valori, commentando la proposta di Renato Schifani di concedere agli ex capigruppo della Sinistra Vera il diritto di essere ascoltati nelle commissioni parlamentari): Quando sarà sollevato daremo il nostro contributo per risolvere il problema, ma certo in Parlamento non può rientrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta. (La Repubblica, venerdì 16 maggio 2008). La finta opposizione, cioè la finta “sinistra”, odia la Sinistra Vera più di quanto la odi la Destra. In fondo è un complimento.
Silvio Berlusconi e Walter Veltroni, alias il Togliattino (uniti nella lotta): Più poteri al governo, corsie preferenziali in Parlamento e inemendabilità delle leggi finanziarie in cambio di un riconoscimento “formale” dell’opposizione e del suo leader. E in più una riforma della legge elettorale europea che preveda uno sbarramento al 5%. Sul tavolo di Silvio Berlusconi e Walter Veltroni c’è una prima bozza di discussione per tentare di aprire la stagione del dialogo. (La Repubblica, giovedì 15 maggio 2008). Ridicolo non è, naturalmente, che Berlusconi e il Togliattino vogliano procedere all’annientamento totale della Sinistra Vera impedendole di accedere al Parlamento europeo. Né che il Pidì pretenda di essere “formalmente” proclamato la sola opposizione esistente e possibile. Questo è tragico (per la democrazia e per tutti noi) e riderne è impossibile. Ridicolo è che Togliattino Veltroni passi alla cassa come un Mastella o un Dini qualsiasi. Ridicolo è che lo faccia a così poco tempo dalle elezioni, così spudoratamente. Ridicolo è che non si vergogni di dar prova di così scarsa stima per l’intelligenza (e il buon gusto) degli Italiani e al tempo stesso di così tanta paura della loro intelligenza (e del loro buon gusto) da correre a supplicare il principale esponente dello schieramento avverso di metterlo per sempre al sicuro dal voto dei cittadini. Cosa provi per noi, Walter, disprezzo o paura? Cerca almeno di non mostrarti così mentalmente confuso!
Gianfranco Fini (neopresidente della Camera dei deputati): Lei, onorevole Di Pietro, conosce bene quest’aula; è naturale che possano esserci delle interruzioni: dipende da ciò che si dice. (La Repubblica, giovedì 15 maggio 2008). Un presidente della Camera che non conosce (o non ha intenzione di rispettare) gli articoli 21 e 68 della Costituzione? E che problema c’è? Potrà sempre frequentare, in qualità di immigrato (a Fiuggi) dal neofascismo alla democrazia, una di quelle scuole per l’integrazione degli immigrati di cui lui e i suoi amici sono ardenti sostenitori.
Autorità per le Comunicazioni: Apriamo un fascicolo sia su Santoro sia su Travaglio ipotizzando la violazione dell’articolo 4 e dell’articolo 48 del Testo Unico della Radio-tv, riguardanti il rispetto della dignità della persona e del contraddittorio. (La Repubblica, giovedì 15 maggio 2008). Traduzione: l’Autorità per le Comunicazioni apre un fascicolo su due persone che si son permesse di avere la dignità di contraddire l’entusiastico coro di lodi a Schifani e compagnia intonato dalla comunicazione autoritaria. (Da confrontare, qui sotto, con la presa di posizione del quotidiano della Margherita).
Europa (quotidiano della Margherita, cioè della componente democristiana del Pidì): Le accuse di Travaglio a Schifani manifestano la pretesa di una fazione intellettuale di condizionare l’opposizione ricattando apertamente il Pidì. (La Repubblica, mercoledì 14 maggio 2008). Libertà di espressione? Mai più. D’ora in poi (con l’entusiastica approvazione di Gianfranco Fini, vedi sopra) si chiamerà libertà di condizionare e ricattare l’interlocutore, e come tale sarà severamente vietata. Davvero democratico, questo Partito democratico! D’ora in poi, anziché Pidì, si chiamerà Redì: Regime democratico.
Filippo Penati (presidente Pidì della provincia di Milano, in una lettera al neoministro degli Interni Roberto Maroni e per conoscenza al ministro ombra Marco Minniti): Nel territorio della provincia ci sono 23.000 rom (sic, in realtà Rom, n.d.r.), la crescita esponenziale dei fenomeni di illegalità che accompagna la loro presenza è un problema da risolvere nella sua globalità, non spostandolo semplicemente da un posto a un altro. Dev’essere chiaro l’obiettivo: in provincia zero campi; i rom (sic, in realtà Rom, n.d.r.) non vanno ripartiti: bisogna semplicemente farli ripartire. (La Repubblica, mercoledì 14 maggio 2008). Difficile trovar qualcosa di cui ridere, nelle parole di costui. Tuttavia si può almeno trovare comica la sua presunzione che nessuno si renda conto che da quel miserabile gioco di parole (ripartiti, ripartire) spira un’inadeguatezza mentale e morale, dinanzi al dramma che stiamo vivendo, che nella classe “dirigente” italiana non si riscontrava dai tempi delle leggi razziali.
Andrea Orlando (responsabile organizzativo del Pidì, parlando del nuovo stile “pacato”, “da statista”, di Silvio Berlusconi): Il buonismo del premier è un rischio, più che un’opportunità. Temo il ritorno della sinistra radicale e anche di una certa atmosfera girotondina. (La Repubblica, mercoledì 14 maggio 2008). Questo masochista addirittura supplica Berlusconi di frustarlo, per far sembrare il Pidì un’opposizione vera.
Le belle facce del regime Pidièlle-Pidì:
Renato Brunetta e Pietro Ichino l’uno accanto all’altro sul Cuscino nella commedia Il Ghigno e l’Allucinazione.
Renato Brunetta (Pidièlle, ministro della Funzione Pubblica e Innovazione) e Pietro Ichino (Pidì, esperto di Diritto del lavoro, senatore): Per la lotta ai fannulloni sono aperto a una grande alleanza (Renato); Voterò le leggi della maggioranza che premino la meritocrazia e la trasparenza (Pietro). I fannulloni non piacciono neanche a noi. Ma guardando le facce di questi due (e immaginandole l’una accanto all’altra sullo stesso cuscino) chissà perché non possiamo fare a meno di pensare che riusciranno a far piangere soltanto le persone per bene.
Romano Prodi: Io so solo che tempo fa ho incontrato un tizio che mi ha guardato un po’ storto e mi ha detto: “Per colpa dei suoi amici oggi abbiamo un governo fascista. Glielo dica, ai suoi amici.” (La Repubblica, lunedì 12 maggio 2008). Ma è giusto giudicare le persone dagli amici che hanno? È pur vero che tra gli amici di Prodi c’è un Veltroni, ma tra quelli di Gesù c’era o non c’era un Giuda?
Anna Finocchiaro (eletta capogruppo Pidì al Senato, forse come premio per essere stata sonoramente trombata dalla Destra in Sicilia, parlando di Marco Travaglio): Trovo inaccettabile che possano essere lanciate accuse così gravi, come quella di collusione mafiosa, nei confronti del presidente del Senato. (La Repubblica, lunedì 12 maggio 2008). Risponde Travaglio: Non mi meraviglia,... dato che oggi l’opposizione in Italia non si oppone. Se esistesse l’opposizione, mi avrebbe dato solidarietà. Ma un’opposizione in Italia c’è. Solo che è l’opposizione del regime Pidièlle-Pidì alla libertà di espressione.
Gianni Alemanno (neosindaco di Roma): Noi non dobbiamo essere aggressivi con l’avversario sconfitto, ma piuttosto con i suoi modelli culturali di riferimento. (La Repubblica, lunedì 12 maggio 2008). Ma un Alemanno sarà capace di far qualcosa di “culturale”?... Comunque, Gianni, niente paura: a essere aggressiva con i suoi “modelli culturali di riferimento” la finta “sinistra” italiana ci pensa da sola.
Günter Verheugen (vice presidente della Commissione europea e commissario all’Industria): Certo che mi oppongo alla richiesta del Parlamento europeo di disciplinare la pubblicità delle auto con un riferimento alle emissioni di anidride carbonica! Adesso basta! Si arriverà a veder comparire scritte del tipo: “Viaggiare in auto uccide gli orsi polari!” (La Repubblica, lunedì 12 maggio 2008). Ha ragione: gli esseri umani sono più importanti degli orsi, polari o non polari che siano. Bisogna scrivere: Viaggiare in auto uccide gli uomini, le donne e i bambini.
La finta “sinistra” italiana: D’Alema interviene sulla questione della legge elettorale per le europee e attacca: “No a un brutale bipartitismo... Alzare la soglia di sbarramento non conviene... Significa condannarsi all’opposizione... Guai ad assecondare con riforme elettorali la tendenza leaderistica e plebiscitaria.”(La Repubblica, sabato 10 maggio 2008). Per una volta non ridiamo di D’Alema. Se non avesse “esternato” lui, quando mai La Repubblica, quotidiano “di sinistra”, avrebbe informato i lettori che due esponenti di primo piano del Pidì (Soro e Finocchiaro) e due esponenti di primo piano del Pidièlle si sono dichiarati (tutti insieme appassionatamente) d’accordo con il viceTogliattino Franceschini (vedi sotto) sulla necessità di alzare la soglia di accesso al Parlamento europeo all’esplicito scopo di far sparire anche da lì la Sinistra Vera? Il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari si era guardato bene, il giorno prima, dal pubblicare la notizia, ma Baffino l’ha costretto a farlo. L’anti-Veltroni, infatti (vedi sotto) vuol “recuperare” la Sinistra. Perché è “buono”? Ma quando mai! Per evitare che i cittadini, ora che la Sinistra Vera non è più in Parlamento, la percepiscano come simile a loro, vicina alla gente comune, e diversa ed estranea alla “casta”.
La “rossa” Firenze: Hanno visto tre ragazzi prima riprendere col telefonino e poi colpire a calci una clochard che dormiva su una panchina nella centralissima piazza della Repubblica a Firenze. La donna è caduta a terra, ha battuto la faccia. Perdeva sangue dal naso... I testimoni hanno avvisato i carabinieri. La donna non ha però sporto denuncia. (La Repubblica, domenica 11 maggio 2008). Sarà soddisfatto Graziano Cioni, l’assessore fiorentino della finta “sinistra” che qualche settimana fa ha vietato ai mendicanti di sdraiarsi: il suo messaggio è stato raccolto.
I commercianti di Verona: Per i funerali di Nicola Tommasoli, i negozi chiuderanno solo per dieci minuti. Perché “siamo in pieno periodo turistico,” dicono i commercianti, “ed è difficile gestire una chiusura totale.” E perché, secondo Confcommercio e Confesercenti, “si corre il rischio di dare troppa attenzione a un fatto in cui la città è tirata in ballo in modo negativo.” (La Repubblica, sabato 10 maggio 2008). Da notare bene, quei dieci minuti. Perché non quindici? Perché non venti? Non è difficile comprenderlo: poiché, se i minuti fossero più di dieci, qualcuno potrebbe non accorgersi che sono uno sputo in faccia; mentre, se fossero meno, nessuno potrebbe far finta che non lo siano.
Ignazio La Russa (Pidièlle, già Aènne, neoministro della Difesa): Quand’ero deputato dell’opposizione avevo chiesto la modifica delle regole d’ingaggio delle nostre truppe in Libano, ma adesso che sono ministro devo ascoltare e capire per decidere. (La Repubblica, sabato 10 maggio 2008). Ignazio, Ignazio! È vero che meglio tardi che mai, ma ad usare le orecchie e il cervello bisognerebbe decidersi prima di candidarsi alle elezioni, non credi? Anzi: non sarebbe male cominciare a farlo sin da bambini.
(su) Hillary Clinton: Preoccupante per i democratici il fatto che all’uscita dai seggi un terzo degli elettori della Clinton ha detto che a novembre darà la sua preferenza a McCain se lo sfidante sarà Obama. (Mario Calabresi su La Repubblica di giovedì 8 maggio 2008). Indovinelli: quanto sono di “sinistra” questi elettori della Clinton? Quanto è di “sinistra” chi, come la Clinton, attrae elettori come questi? Riusciranno mai gli elettori americani davvero di sinistra ad avere una sinistra vera? E gli Italiani?
Maurizio Sacconi (Pidièlle, neoministro del Welfare e della Sanità): Va riconosciuto al ministro (del governo Prodi, n.d.r.) Damiano di aver contenuto la spinta della sinistra radicale volta a cancellare la legge Biagi. (La Repubblica, giovedì 8 maggio 2008). Togliattino Veltroni potrebbe istituzionalizzare la cosa, accettando nel Pidì (e in Parlamento) solo chi ottiene almeno un “riconoscimento” di questa sorta.
Roberto Calderoli: Prima dovevo fare il presidente del Senato, poi il vicepresidente del Consiglio. Almeno il ministro fatemelo fare. Perfino esponenti dell’opposizione mi hanno detto che mi avrebbero voluto al vertice di Palazzo Madama. (La Repubblica, mercoledì 7 maggio 2008). A chi si riferirà? Sarà la “sinistra” o la “destra” della cosiddetta “opposizione” (parlamentare) che avrebbe preferito Calderoli a Schifani?
Walter Veltroni (alias il Togliattino): Negli ultimi quindici anni il centrosinistra non ha mai vinto, questa è la verità. (La Repubblica, martedì 6 maggio 2008). Quindi la “verità” è che Prodi (insieme alla Sinistra Vera) non vinse né nel 1996 né nel 2006... Se il Togliattino continua di questo passo, fra non molto andrà dicendo che le ultime elezioni le ha vinte lui. Dopo di che (finalmente) lo ricovereranno (insieme a quell’altro che, a seconda dei casi, crede di essere Napoleone o l’Unto dal Signore...)
Dario Franceschini (ex “margheritino”, attualmente “numero 2” del Pidì): L’anno prossimo ci saranno le elezioni europee e rischiamo di veder annullato l’effetto semplificazione. Non solo perché non ci sarà più il voto utile, ma perché con il sistema in vigore basta prendere l’1% per eleggere un deputato a Strasburgo e avere accesso al finanziamento pubblico. (La Repubblica, lunedì 5 maggio 2008). Nel Pidì si delineano due “scuole” riguardo al miglior modo di arrivare alla “soluzione finale” del problema della Sinistra Vera. Per D’Alema (vedi qui di seguito) bisogna cercare di fagocitarla umiliata e pentita nella finta “sinistra” per evitare che i cittadini, ora che la Sinistra Vera non è più in Parlamento, la percepiscano come simile a loro, vicina alla gente comune, e diversa ed estranea alla “casta”. Secondo Franceschini, invece ― che di D’Alema è ben lontano anche solo dal comprendere l’astuzia ― bisogna continuare a riempirla di sganassoni fino all’annichilimento, tanto gli Italiani di Sinistra (secondo lui) son troppo stupidi per aprire gli occhi. Elegantissimo, poi, nel dire del vice Togliattino, il riferimento al finanziamento pubblico: i soldi li vuole tutti lui, e lo dice pure!
Massimo D’Alema: Con il 33% l’autosufficienza sarebbe un errore. Noi dobbiamo cercare di coalizzare, partendo dal livello locale, tutte le forze che si oppongono alla destra... C’è una forza elettorale di tre milioni di voti che si è dispersa nell’astensione, e altro, a sinistra del Pidì, ma non è che è scomparsa. Sarebbe un errore pensarlo. Le cose che hanno radici nel Paese non scompaiono. (da In Mezz’ora di domenica 4 maggio 2008). Guarda caso, proprio come Schifani e addirittura lo stesso giorno (vedi qui sotto) anche D’Alema si preoccupa di “recuperare” la Sinistra Vera. Il commento è il medesimo: hanno paura che i cittadini italiani, ora che la Sinistra è fuori dal Parlamento, si accorgano che non è corresponsabile delle loro malefatte.
Mario Pirani (giornalista de La Repubblica): Gli slogan dell’estrema sinistra, considerati fino a ieri espressione folcloristica e minoritaria, divengono dirompenti e maggioritari quando sono assunti e tradotti in indicazione politica da Giulio Tremonti, il “pensatore unico e unificante” della Destra italiana. Il quale (nel suo libro La paura e la speranza, Mondadori, 2008) scrive con parole che possono sembrare di Ingrao o Bertinotti, ma neanche aliene da tante incerte formulaziomi riformiste: “Il mercatismo, l’ideologia totalitaria inventata per governare il XXI secolo, demonizzava lo Stato e quasi tutto ciò che era pubblico o comunitario, ponendo la sovranità del mercato in posizione di dominio su tutto il resto... È necessario fermare il mercatismo, l’ideologia forsennata dello sviluppo forzato spinto dalla sola e assoluta forza del mercato.” (...) Per Tremonti, dunque, la mondializzazione non è l’esito non predeterminato dell’incrocio tra fenomeni epocali diversi (la fine della divisione del mondo tra mercato libero e mercato socialista, la dinamica dirompente della rivoluzione telematica, la libera circolazione dei capitali, l’ingresso di centinaia di milioni di uomini nell’era industriale) ma il prodotto di un “complotto.” (...) L’assunto è falso e la conclusione anche, ma l’appello a costruire un’Europa fortezza, cristiana e protezionista, può avere una grande forza attrattiva, aggregante e sciaguratamente vincente. Anche se apre un futuro internazionale oscuro e conflittuale. (La Repubblica, lunedì 5 maggio 2008). Che invece il “futuro internazionale oscuro e conflittuale” sià già il presente di “centinaia di milioni di uomini entrati nell’era industriale” solo per essere spremuti come limoni dalla “libera circolazione dei capitali”, che gliene importa a Pirani e a tutti gli “illustri” teorici della nostra finta “sinistra” all’americana? Tremonti è la brace, strilla la padella! E naturalmente la padella ha ragione: Tremonti è la brace. Ma noi, se lor signori permettono, non vogliamo né l’una né l’altra: né l’Europa fortezza cristiana di Tremonti e soci, né l’Europa americanizzata dei Veltroni e dei Pirani.
Eugenio Scalfari: Il comportamento più strano, ai confini dell’assurdo, è stato proprio quello della sinistra radical-massimalista, che ha attribuito a Veltroni la sua scomparsa e ha punito con il voto e con l’astensione Rutelli per castigare il leader democratico. Per gli ultimi marxisti militanti è un errore squalificante non rendersi conto che le strutture negli ultimi quindici anni sono completamente cambiate e hanno determinato una rivoluzione sovrastrutturale. La sinistra radicale, le sue ideologie, i suoi slogan, la sua organizzazione politica galleggiavano sul vuoto che essa stessa aveva ulteriormente aggravato segando l’ultimo ramo che ancora la sosteneva e cioè l’operatività del governo Prodi. Il loro stupore per la scomparsa del loro mondo, quello sì, è stupefacente e direi senza appello: chi ha smesso di pensare smette di vivere. Questo è accaduto, con buona pace di Sansonetti, direttore del più assurdo (e come tale utile) giornale oggi in circolazione. (...) Ricordo qui una lezione di Ugo La Malfa: impegnò la sua vita politica per cambiare la sinistra di cui si sentiva parte, per cambiare la Democrazia cristiana con la quale fu alleato e per cambiare il capitalismo italiano trasformando gli imprenditori in una consapevole borghesia. Secondo il mio modo di vedere il Partito democratico deve farsi portatore di analoghe e alte ambizioni che sono al tempo stesso culturali e politiche. (La Repubblica, domenica 4 maggio 2008). Geniale: la sinistra “radical-massimalista” è scomparsa per non aver sostituito Marx con Ugo La Malfa. Il Pidì invece lo farà e con La Malfa vincerà (la prossima volta). L’umorismo (involontario) malattia senile dello scalfarismo? In realtà, le menzogne (punito Rutelli con l’astensione, segato il ramo del governo Prodi...) e la violenza verbale (assurdo, squalificante, vuoto, stupefacente, smette di vivere...) tradiscono la rabbia impotente di chi sa bene (ma non può ammetterlo) che il veltronismo non soltanto ha fatto bancarotta (il 13 e il 14 aprile in tutta Italia) ma per nostra fortuna ha mandato in malora (come si è visto a Roma due settimane dopo) vent’anni di campagne politiche e mediatiche per americanizzare l’elettorato di Sinistra italiano senza che se ne accorgesse.
Renato Schifani (neopresidente del Senato): Alle soglie di un’intensa settimana di lavoro sto pensando a come allargare la concertazione anche a chi non ha superato la soglia del 4 per cento. (La Repubblica, domenica 4 maggio 2008). Traduzione: coinvolgiamoli, quelli della Sinistra Vera, facciamoli rientrare in Parlamento dalla finestra, ora che li abbiamo buttati fuori dalla porta! Così i cittadini italiani continueranno a considerarli corresponsabili di tutte le nostre malefatte! (Togliattino Veltroni dovrebbe prendere esempio...)
Silvio Berlusconi: Vorrebbe affidare un ministero nuovo di zecca, quello dell’energia, all’amico d’infanzia Guido Possa, col quale vendeva scope elettriche a domicilio. Esperto di nucleare, Possa ministro farebbe da apripista per il ritorno del nucleare in. (La Repubblica, domenica 4 maggio 2008). E pensare che a liberare l’Italia da Berlusconi e dai rifiuti radioattivi sarebbe bastato un bel capitombolo per le scale di un condominio milanese. La mente vacilla...
Mezza Italia: A giudicare dalle dichiarazioni dei redditi, un italiano su due vive con meno di 15.000 euro l’anno, anche nelle zone più ricche, mentre la metà delle società risultano in pareggio o addirittura in perdita... Il popolo delle partite Iva, poi (dagli autonomi ai professionisti) resta quello che vive poco sopra la soglia di povertà: 4 su 10 arrivano a fine mese con poco più di 800 euro. (La Repubblica, sabato 3 maggio 2008). Metà degli Italiani ladri e profittatori? Non esageriamo. Saranno al massimo il 46 o 47 %.
La lotta di classe (dichiarata defunta dal Togliattino Veltroni): La lotta di classe? C’è stata e l’hanno stravinta i capitalisti. In Italia e negli altri Paesi industrializzati, gli ultimi 25 anni hanno visto la quota dei profitti sulla ricchezza nazionale salire a razzo, amputando quella dei salari, e arrivare a livelli impensabili (“insoliti”, preferiscono dire gli economisti). Secondo un recente studio pubblicato dalla Bri, la Banca dei regolamenti internazionali, nel 1983, all’apogeo della Prima Repubblica, la quota del Prodotto interno lordo italiano intascata alla voce profitti era pari al 23,12 %, mentre quella destinata ai lavoratori superava i tre quarti. Più o meno la stessa situazione del 1960, prima del “miracolo economico”. L’allargamento della fetta del capitale comincia subito dopo, nel 1985. Ma per il vero salto bisogna aspettare la metà degli anni ’90: i profitti mangiano il 29% della torta nel 1994, oltre il 31% nel 1995. E la fetta dei padroni, grandi e piccoli, non si restringe più: raggiunge un massimo del 32,7% nel 2001 e, nel 2005, era al 31,34% del Pil, quasi un terzo. Ai lavoratori, quell’anno, è rimasto in tasca poco più del 68% della ricchezza nazionale. Otto punti in meno, rispetto al 76% di vent’anni prima. Una cifra enorme, uno scivolamento tettonico. Per capirci, l’8% del Pil di oggi è uguale a 120 miliardi di euro. Se i rapporti di forza tra capitale e lavoro fossero ancora quelli di vent’anni fa, quei soldi sarebbero nelle tasche dei lavoratori, invece che dei capitalisti. (...) Per i 17 milioni di lavoratori dipendenti italiani vorrebbero dire 7.000 euro all’anno tondi tondi in più in busta paga. (...) Non è, però, un caso Italia. Il fenomeno investe l’intero mondo sviluppato. (...) Dice Oliver Blanchard, economista al Mit, che i lavoratori di tutto il mondo hanno, di fatto, perduto quanto avevano guadagnato nel dopoguerra. (...) Ma è la dura legge dell’economia a giustificare il sacrificio dei lavoratori...? Neanche per idea. La crescita dei profitti, sottolinea lo studio della Bri, “non è stato un passaggio necessario per finanziare investimenti extra.” Anzi: “gli investimenti sono stati, negli ultimi anni, relativamente scarsi, rispetto ai profitti, in parecchi paesi.” In altre parole, “l’aumento della quota dei profitti non è stata la ricompensa per un deprezzamento accelerato del capitale, ma una pura redistribuzione di rendite economiche.” La lotta di classe, appunto. (Maurizio Ricci su La Repubblica di sabato 3 maggio 2008). Ma Walter Veltroni (alias il Togliattino) non aveva deciso che la lotta di classe non c’è più? Il mondo reale, evidentemente, non gli ubbidisce come il suo Pidì...
Giorgia Meloni (aennina, vice presidente della Camera nella scorsa legislatura, attualmente in dolce attesa... di un incarico ministeriale): L’abolizione del libro di testo obbligatorio è una nostra battaglia storica. Ogni studente dovrebbe poter scegliere il testo sul quale studiare e non dover partire dall’imposizione del docente. (La Repubblica, sabato 3 maggio 2008). Idea grandiosa: costringerà gli studenti di destra e di estrema destra a studiare, finalmente. Sia pure sul Mein Kampf, dovranno studiare. Onore a Giorgia Meloni.
Adriano La Regina (presidente dell’Ente Parco dell’Appia Antica): Il Comune di Roma è sempre stato molto prodigo di condoni e su questo c’è sempre stato un contenzioso con la Sovrintendenza. È un fenomeno che ha attraversato tutte le amministrazioni precedenti. Applicano in modo singolare gli strumenti che hanno per far rispettare le leggi. Il punto debole è sempre stato quello comunale. (La Repubblica, sabato 3 maggio 2008). Non ridiamo dell’ottimo La Regina, naturalmente, ma del pessimo Walter Veltroni (alias il Togliattino): scommettiamo che di magagne sue e della sua corte cominceranno d’ora in poi a venirne fuori parecchie?
Enrico Gasbarra (esponente del Pidì, commentando le dichiarazioni di Saif El Islam Gheddafi contro l’attribuzione a Calderoli di un incarico ministeriale): È un diktat inaccettabile! (La Repubblica, sabato 3 maggio 2008). Meno male che si trova sempre un esponente del Pidì pronto a difendere i peggiori arnesi della Destra! Calderoli, per esempio, poverino, come farebbe a difendersi da solo?
Daniela Melchiorre (sottosegretario alla Giustizia del governo Prodi riciclatasi deputata del Pidièlle): Trasformista io? Ero un tecnico, in Europa c’è un possente trasversalismo di figure tecniche. (La Repubblica, mercoledì 30 aprile 2008). Da essere umano a tecnico e da tecnico a “figura” tecnica. La prossima ventata di “possente trasversalismo” ne farà definitivamente una marionetta.
Orrenda è la corte dello sconfitto, ma l’orrore più grosso è... alla sua destra.
Ezio Mauro (direttore e giornalista de La Repubblica): Poiché le schede bianche e nulle per Rutelli sono la metà di quelle per Zingaretti, questo significa che decine di migliaia di cittadini ― di sinistra, evidentemente ― hanno votato per Zingaretti alla Provincia e contro Rutelli (dunque per Alemanno) al Comune. Un voto, bisogna dirlo con chiarezza e subito, del tutto ideologico, che viene in gran parte dalla sinistra radicale, così convinta della tesi autoassolutoria che vede nel Pidì la colpa della sua scomparsa dal Parlamento, da far pagare al Pidì la battaglia di Roma, lavorando contro Rutelli. Traduzione: gli elettori di sinistra che si sono rifiutati di votare per Rutelli sono ideologici, cioè sono gente che vota per le proprie idee e speranze di rinnovamento e non per paura o per interesse. Che rabbia mi fanno! E son convinti che sia stato il Pidì a farli sparire dal Parlamento! Ma se il Pidì ha solo rotto l’alleanza con le forze della Sinistra Vera (che io chiamo sinistra radicale perché mi piace far confusione, mentire e insultare) e ha ricattato gli elettori presentando il voto per la Sinistra Vera come un voto a Berlusconi! Per questi cannibali fratricidi, grillisti e antagonisti, Rutelli era il bersaglio ideale, come anche per qualche estremista del Pidì: troppo cattolico, importatore della Binetti, amico dei vescovi, come se la scommessa fondativa e perenne del Pidì non fosse quella di tenere insieme, a sinistra, cattolici ed ex comunisti. Un ideologismo a senso unico che serve ad azzoppare la sinistra, facendola perdere, mentre non scatta per bloccare l’uomo di An in marcia verso il Campidoglio. Anzi... Traduzione: Assassino e divoratore di fratelli non è Veltroni, che intimidendo col ricatto del “voto utile” gli elettori della Sinistra Vera ha preso qualche milione di voti in più grazie ai quali può far finta di aver comunque creato un grande partito. Assassini e divoratori dei fratelli sono le sue vittime, che al ballottaggio per il Comune di Roma si son rifiutati di cadere nella stessa trappola di due settimane prima (o per disperazione non hanno votato affatto) denudando dinanzi all’Italia intera il miserabile “reuccio” del Pidì e tutta la sua corte. Poi, certo, Rutelli era impresentabile (lo capisco perfino io!) ma è proprio per questo che facciamo di tutto per terrorizzarvi, no? Affinché ci votiate sempre e comunque, qualunque sconcezza vi imponiamo, e non vi passi neanche per l’anticamera del cervello l’idea che da vent’anni vi facciamo credere di essere di sinistra per poi servirci dei vostri voti per americanizzare il Paese. Roma dimostra che con la sinistra radicale e il suo ideologismo suicida non si possano ipotizzare alleanze se non per perdere. Ma nello stesso tempo, quel voto reclama una copertura politica dello spazio vuoto a sinistra: cominciando dalla pronuncia di quella parola, l’unica che il dizionario politico veltroniano ha evitato per tutta la campagna elettorale, e tuttavia l’unica che può mobilitare ― coniugata con la modernità, con il cambiamento, con l’innovazione, con la capacità di parlare al centro ― quella fetta di apolidi messi in libertà dal fallimento dell’Arcobaleno. Traduzione: effettivamente Veltroni ha esagerato un po’, rifiutandosi addirittura di pronunciare la parola “sinistra”, e si è fatto “sgamare”. Ma niente paura: grazie a lui abbiamo dinanzi a noi almeno cinque anni di Berlusconi-Bossi-Fini, durante i quali (proprio come nel 2001-2006) urleremo come matti a ogni mossa del governo (senza mai contrastarlo sul serio, però, perché ci son parecchi lavoretti sporchi che è bene lasciar sbrigare alla Destra) e così faremo di nuovo credere a un sacco di ingenui che siamo davvero di sinistra. (La Repubblica, martedì 29 aprile 2008). Lo stesso giorno e sulle stesse pagine, scrive Michele Serra: Speriamo che qualcuno, nel centrosinistra, adesso faccia lo sforzo di quantificare quanto è costata, al candidato Rutelli, la diffidenza degli elettori laici. E più in generale quanto decisivo sia, nella marea dell’astensionismo (anche alle recenti politiche), il senso di spaesamento e quasi di esclusione di milioni di cittadini... che non sopportano più il papismo di molti, troppi politici... Evidentemente, almeno a sinistra, c’è un prezzo politico da pagare alla percepibile vaghezza con la quale ci si batte, e spesso non ci si batte, per i diritti civili, la laicità dello Stato e della politica... Quando si va a votare, non è solo il clamore per i vari “allarmi sicurezza” a muovere la mano degli elettori. Esiste anche una spinta ideale. Bravo, Michele! Peccato che il tuo direttore (che dice esattamente l’opposto e chiama ideologica la tua bella spinta ideale) ti permetta di scrivere queste cose solo per mobilitare la fetta di apolidi messi in libertà dal fallimento dell’Arcobaleno. Cioè per farci fessi un’altra volta. Ma forse un’altra volta non vi riuscirà...
Maurizio Gasparri (festeggiando l’elezione di Gianni Alemanno a sindaco di Roma): E ora disinfesteremo le piazze! (La Repubblica, martedì 29 aprile 2008). Qualcuno lo prenda per mano, poverino, attragga pacatamente la sua attenzione e gli faccia capire che hanno vinto loro: per almeno cinque anni può restare in piazza tranquillamente.
Walter Veltroni (alias il Togliattino): Quella di Roma, dove in Comune si è affermata la Destra, è una sconfitta molto grave, molto pesante, che io non posso non sentire con particolare acutezza e amarezza personale e politica. (La Repubblica, martedì 29 aprile 2008). Sentirà la sconfitta Walter, ora che Veltroni ha detto al segretario del Pidì che l’ex sindaco di Roma non può non sentirla? O sarà necessario qualche altro passaggio di carte fra lui e sé stesso?
Notizie su Tony Blair (ex primo ministro inglese, principale complice di George Bush nello scatenare la guerra in Iraq insieme ad Aznar e a Berlusconi, recentemente convertito al cattolicesimo) e sulla finta “sinistra” inglese, cioè il partito laburista : I primi 1.000 milionari britannici hanno quadruplicato i loro patrimoni durante gli 11 anni di governo laburista... Padre Michael Seed, cinquantunenne frate francescano noto anche come Fra’ Champagne, sarà trasferito in Kenya: il fatto che fosse diventato una presenza fissa ai party dei Vip della capitale non andava giù alla leadership della Chiesa. L’aver convertito al cattolicesimo Tony Blair, evidentemente, non è bastato a redimerlo. Un anno prima Fra’ Champagne aveva anche pubblicato la propria autobiografia, raccontando con candore i particolari di un’infanzia difficile in cui era stato anche vittima di abusi sessuali... Polemiche anche per i rapporti a due, o a tre, fra Carole Caplin, ex fotomodella e guru del fitness, la moglie di Blair e Tony. Già l’influenza di Carole su Cherie Blair, alla quale ordinava una determinata dieta, dava consigli sull’abbigliamento, suggeriva come comportarsi in base all’oroscopo, era nefasta... Ma ora emergono nuovi dettagli anche sui “lunghi massaggi” di Carole a Tony. (La Repubblica, lunedì 28 aprile 2008). Che “sinistra”, eh? Massaggi a tre, oroscopi, Fra’ Champagne e nel frattempo, tanto per gradire, ci si converte tutti al cattolicesimo mentre i milionari (in sterline) quadruplicano i loro patrimoni! Un sogno, per i padroni di tutto il mondo. E un modello, da almeno dieci anni, per il Pidièsse-Dièsse-Pidì.
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