Libera Scuola di Umanità diretta da Luigi Scialanca
Cinquanta volte “Aequa”!
sabato 10 novembre 2012
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Cinquanta!
di Artemio Tacchia
(dal n° 50 di Aequa - settembre 2012)
Con l’estate sono finiti i giochi olimpici e le paraolimpiadi e con essi gli esaltanti trionfi degli atleti e delle nazioni partecipanti. Con la fine dell’estate anche noi, modesti camminatori nella intricata foresta della cultura locale, abbiamo felicemente raggiunto un traguardo: la pubblicazione del numero 50, non calcolando, ovviamente, il numero di prova o di lancio dell’agosto 1998 con il quale iniziammo questa gratificante avventura. Il n. 1 uscì nel settembre del 1999, dopo la costituzione dal notaio dell’omonima Associazione intercomunale, partorita all’ombra degli alberi nel giardino del prof. Giuseppe Aldo Rossi a Riofreddo. E da allora non ci siamo più fermati, anzi abbiamo accelerato!
Nei primi anni Aequa ha avuto una regolare uscita quadrimestrale, poi, grazie al consenso sempre più muneroso e alle crescenti collaborazioni assai qualificate di ricercatori e studiosi, con il n. 20 del gennaio 2005 le pubblicazioni sono diventate trimestrali. In questi 14 anni, come ogni rivista che si rispetti, Aequa ha continuamente aggiornato grafica e impaginazione, inserendo molte rubriche, aumentando la foliazione (dalle iniziali 46 è uscita spesso con 64 e anche 96 pagine), sperimentando la copertina a colori, passando dalla stampa offset all’attuale digitalizzata. Ma senza mutare di una virgola la propria linea editoriale e, se vogliamo, culturale.
Il nostro territorio, oltre alla bellezza e all’alta valenza paesaggistica e naturale che conserva, è ricchissimo di siti archeologici, di monumenti, di testimonianze storiche, di presenze attive e creative di uomini e donne che qui hanno partecipato allo sviluppo della cultura e al farsi della storia, pure nazionale. Ma i primi a non conoscere (o a conoscere poco e male) questo grande patrimonio erano (lo sono ancora, purtroppo) proprio la maggior parte dei suoi abitanti e i colpevoli amministratori comunali.
Da questa amara consapevolezza nel 1998 nacque, dunque, Aequa (che significa cosa giusta), con lo scopo principale di stimolare le indagini storico-culturali sul territorio degli Equi e favorirne la circolazione, e dunque la conoscenza, attraverso una rivista che doveva essere sì rigorosamente seria e ben fatta ma anche abbastanza accessibile a tutti tramite un linguaggio semplice e limitatamente tecnico. E, di più, una rivista democratica, apartitica e aconfessionale, libera perché finanziata e prodotta volontariamente dai suoi soci. Uno strumento che, grazie al lavoro della Redazione, poteva essere utilizzato anche dai “non addetti ai lavori”: da coloro, cioè, che pur non essendo, per studi o formazione personale, attrezzati per condurre ricerche di spessore, avevano comunque notizie, documenti, ricordi, impressioni personali, testimonianze da raccontare e veicolare.
Aequa intenzionalmente ha indagato (e indaga) “la storia locale” a tutto campo (e non solo quella antica relativa alla civiltà equa) senza con ciò contrapporsi alla “storia nazionale” ma anzi, rispetto a quest’ultima, ponendosi in maniera dialettica, al fine di contribuire, attraverso l’indiscusso valore del lavoro degli studiosi locali, alla sua migliore comprensione. In più abbiamo dato rilevante spazio alla ecostoria e all’antropologia o, come alcuni studiosi affermano, alla microstoria. Noi siamo stati tutto ciò in questo viaggio entusiasmante e faticoso che dura da 50 numeri (più 0)!
Tutto bene, allora? No, abbiamo ben piantati a terra i piedi e sappiamo che, come dicono gli allenatori di calcio, margini di miglioramento e di crescita ce ne sono ancora moltissimi... se solo più giovani abbracciassero questa piacevole e gratuita passione!
Grazie a tutti, infine: collaboratori, Comitato, soci, lettori. Ad multos annos!
Artemio Tacchia
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