Libera Scuola di Umanità diretta da Luigi Scialanca
La Terra vista da Anticoli Corrado
diario del Prof (scolastico e oltre)
martedì 22 agosto 2006
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Tutti
futuri geometri, i ragazzi di Anticoli?
Chi insegna ad Anticoli Corrado scopre un curioso fenomeno: è difficilissimo, in terza media, trovare un solo maschietto che da grande non voglia fare il geometra.
Non
so se è chiaro... Vogliono diventare geometri quasi tutti!
Alle
Elementari o alle Medie hanno mostrato interesse e attitudine per il
disegno tecnico, il calcolo, la geometria, l’architettura, l’ingegneria?
Mai e poi mai!
Si
sono interessati alle tecniche costruttive o alle caratteristiche di un
qualsiasi edificio antico o moderno? Neanche per sogno!
Vogliono
diventare geometri, e basta. Il perché e il per come, o non lo sanno o
non vogliono spiegartelo. Ma questa reticenza è significativa, e dice
già molto...
Come
se della loro “scelta” un po’ si vergognassero!
Nel
resto d’Italia, le iscrizioni agli Istituti Tecnici si riducono. I
Licei, invece, soprattutto gli Scientifici, non hanno aule per far
fronte al loro aumento.
Le
sciagurate “riforme” della Scuola degli ultimi dieci anni, quella di
Berlinguer e quella ancor più violenta di Letizia Moratti (a mai più
rivederci, gentile signora!) hanno infatti gettato nel panico i
genitori italiani. I quali si sono resi conto che la svendita della
Scuola italiana è iniziata, si son fatti poche illusioni sulla volontà
del nuovo Governo Prodi di restituire ai loro figli le risorse che
Berlusconi gli ha sottratto e, sentendosi su una nave che affonda, hanno
preso ad arrampicarsi sui ponti più alti - cioè, per l’appunto, i
Licei - nella speranza che il mare li raggiunga quando i loro figli si
saranno già salvati, superando l’esame di Maturità.
Ad
Anticoli no. I ragazzi di qui, a quanto pare, di licei e università non
sanno che farsene!
Ma
come mai?
Non
lo trovate un po’ strano e preoccupante?
Che
faranno, cento geometri in un paese di mille abitanti? Si
ristruttureranno i bagnetti gli uni con gli altri? Fonderanno decine di
nuove Bande del Buco e andranno in cerca di cave da scavare in
tutte le colline della Valle?
A
parte gli scherzi, è mai possibile che nessuno sogni - per esempio - di
diventare un chirurgo e di salvare delle vite umane?
Di
amministrare la giustizia come magistrato?
Di
difendere, come avvocato, gli innocenti ingiustamente accusati, i deboli
disonestamenete perseguitati?
Di
pilotare aerei librandosi a diecimila metri d’altezza con la
responsabilità di centinaia di passeggeri?
Di
disegnare edifici un po’ più belli di una miserabile villetta?
Di
progettare nuove architetture informatiche?
Di
cercare nuovi farmaci per le malattie che ancora tormentano l’umanità?
O
anche cose più semplici, se volete, ma DIVERSE! Perché - santo Cielo!
- che paese è, un paese che sforna solo geometri come una gallina che
fa solo uova?
Gli
esseri umani non sono galline!
Sentite
questa, a proposito di che cosa farò da grande...
Domenica
21 sera ho acceso la tv.
(Sì,
lo ammetto, l’ho fatto: anche il prof, ogni tanto, cade
ipnotizzato davanti al coso che da trent’anni - dall’arrivo in
Italia della tv commerciale grazie alle due menti pericolose di
casa nostra, il duo B. & B., Berlusconi e Bongiorno - umilia e
avvilisce i nostri figli... Ma c’era un motivo: è ripreso Turisti
per caso. E io non sopporto molto Susy Blady, ma Patrizio Roversi lo
trovo abbastanza intelligente...)
E
sapete che cosa ho visto, a Turisti per caso?
Un
pastorello africano, un poverissimo ragazzino che pascola le caprette
della sua famiglia in una landa deserta dell’Etiopia. E che, di quando
in quando (a dispetto della vita così grama che l’egoismo del mondo
gli ha inflitto) riesce anche ad andare a scuola! Tanto che a diciotto
anni - senza mai essere bocciato ma, per forza di cose, a pezzi e
bocconi - finalmente sta finendo le elementari.
Ebbene:
Roversi gli ha chiesto che cosa vorrebbe fare “da grande” se
riuscirà a completare gli studi. E il pastorello sapete che cosa ha
risposto?
Il
geometra, direte voi!
Niente
affatto. Ha risposto che vuole diventare un medico.
Domanda:
chi è più “sottosviluppato”, noi o loro?
Loro,
lo so. Ma i loro figli, quando pensano al futuro, pensano - giustamente
- in primo luogo a quello che gli piacerebbe fare. Mentre molti
ragazzi di Anticoli, invece (da soli o perché qualcuno li induce a
farlo) pensano al maleducato bulletto di paese che ha messo insieme un
po’ di soldi e gira con un catafalcone nero.
Ma
perché, c’è qualcosa di male a voler andare in giro con un
catafalcone nero?
Per
il momento, no. Fra qualche anno, tra inquinamento e guerre per il
petrolio, si vedrà...
Ma
c’è moltissimo di male se un ragazzino, già a tredici anni, è
ridotto al punto di guardare al futuro, alla propria vita, avendo in
mente e nel cuore non ciò che gli sembra bello, buono, giusto,
avventuroso, importante, emozionante, necessario, ma solo ciò che gli
permetterà di andare in giro per il paese su un catafalcone nero!
Perché
non mi direte che sognano tutti di fare i geometri! Ce ne possono
essere due, tre ogni dieci anni, che davvero sentono il destino del
geometra come il sogno della vita! E anche quelli - scusate! - a me non
sembrano del tutto in sé... Ma gli altri, evidentemente, a tredici anni
già non sognano più niente.
Non
sanno più immaginare. E allora - se davvero è così - sapete che cosa potrebbe accadere? Che il futuro dei pastorelli etiopi (anche se non potranno permettersi i catafalconi neri) contenga più gioia - la gioia di chi è fiero di sé stesso e di ciò che fa, ed è amato per questo dai suoi cari e dalle persone perbene - di quanta potranno mai averne tutti questi nostri geometrini.
Pensiamoci! Facciamo qualcosa!
E la prossima volta vi parlerò un po' più per esteso di menti pericolose...
(Congratulazioni! Avete appena letto il Diario del Prof del 22 agosto 2006! Spero che nonostante ciò stiate ancora bene...) |
Una brutta storia, è vero... Ma un bel racconto! Sull’argomento dei futuri geometri (ma in chiave più poetica) puoi anche leggere, se ti va, il racconto La Banda del Buco. Dove si narra di come una banda di goniometri si sia impadronita del piccolo paese di Modèrnoli, di quali guasti vi abbiano prodotto e della strenua lotta ingaggiata contro di loro da un ragazzino ancora capace di sognare... |
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L’immagine di sfondo di questa pagina, raffigurante piazza delle Ville ad Anticoli Corrado, è un dipinto dell’artista danese Viggo Rhode (1900-1976).
L’ha segnalata a ScuolAnticoli il signor Peter Holck. Rielaborazione grafica di Luigi Scialanca.
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