domenica
17 aprile
Fine della Sinistra
ad Anticoli Corrado?
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Fine della
Sinistra ad Anticoli Corrado?
(testo,
purtroppo, corretto e ammorbidito per un
eccesso di lealtà dello scrivente
verso
persone che nei suoi confronti, invece, si erano
dimostrate del tutto sleali).
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Placidi e di Piero Splendori
L’alleanza tra la maggioranza del Partito democratico anticolano e il
settore più di destra (non “finiano”, cioè, ma ultraberlusconiano) dell’amministrazione uscente non è “solo” un gravissimo errore ― un
suicidio politico, come l’ha definita un esponente tra i più stimati e amati
della Sinistra anticolana. È anche,
a mio parere, una grave lesione del
nostro diritto di voto. Votare,
infatti, significa scegliere.
Ma come possiamo scegliere, e
cosa, se le “alternative”
proposte sono sostanzialmente
identiche?
Due destre: ecco
chi si contende il voto del 15 e 16
maggio ad Anticoli Corrado. Un
candidato della destra che ha
amministrato dal 2001 a
oggi, l’Arcobaleno. “Contro”
un candidato sindaco e un paio di
candidati consiglieri
ancor più
di destra
(in lite con i
primi per motivi mai chiariti in
modo convincente) e una
“spruzzatina” di candidati
consiglieri del Partito democratico:
gli Uniti per Anticoli.
(Uniti
per Anticoli? Dopo aver diviso
sia l’Arcobaleno che il
Partito democratico? Strana
denominazione! Tradisce forse un
certo senso di colpa per aver invece
incrementato le divisioni?)
Su
l’Arcobaleno ho poco da dire:
quali che fossero (e siano) le loro
intenzioni, ritengo che in questi
dieci anni abbiano amministrato il
paese in modo da metterne a rischio
il futuro, temo che non se ne
rendano conto e penso che in caso di
vittoria continuerebbero a
sbagliare. Non potrei mai votare per
loro.
(Anche
se un merito devo riconoscerlo all’Arcobaleno:
di destra erano e tali son rimasti.
Non vanno di qua e di là come chi
non sa più chi è. Se vincessero
le elezioni ― evento che, lo ripeto,
non auspico ― si sa cosa
accadrebbe: continuerebbero a fare ―
o a non fare, o a mal
fare ― ciò che hanno fatto finora).
Ma che dire
degli altri? Della
maggioranza di quello che era il
primo partito della Sinistra
anticolana, carico di gloria dalla
Liberazione fin quasi al 2000, e
che oggi non si sa più cosa sia?
Il
loro candidato sindaco, oggi, è un
uomo che è sempre stato di destra e
continua a esserlo. Che ha fatto
parte (non da fattorino, da
vicesindaco!) dell’amministrazione
uscente e si è separato da essa non
per divergenze politiche o
amministrative, non per un
disaccordo sui problemi reali
e pressanti di Anticoli e
degli Anticolani, ma per motivi (lo
ripeto) mai chiariti in modo
convincente e dunque, forse, solo
personali. E c’è di più: il
candidato sindaco di Uniti per
Anticoli è sostenuto (e
accompagnato in lista) da esponenti
di una delle maggiori espressioni
della destra politica ed economica
della Valle dell’Aniene: che non
solo ha fatto parte anch’essa della
maggioranza uscente, non solo se n’è
distaccata anch’essa per motivi mai
del tutto chiariti, ma per dieci
anni ha guidato quella
maggioranza, ed è oggi entrata in
Uniti per Anticoli (e le ha
imposto il proprio
candidato sindaco) per seguitare
anche lì a ispirare e dettare
una linea politica e amministrativa
che a mio giudizio (lo ripeto) ha
già messo a rischio il futuro del
paese; e, se continuata,
potrebbe cancellarne
una volta per sempre la preziosa,
speciale identità.
Perché mai una parte del Pd ha accettato un’alleanza
così innaturale, così misteriosa, così
minoritaria (dato che il sindaco e il consigliere
economicamente e politicamente più potente sono
dell’alleato) e dunque così pericolosa? Perché
mai quello che una volta era il maggior partito della
Sinistra di Anticoli Corrado ha deciso di lasciare
gli Anticolani senza una Sinistra da votare il 15 e
16 maggio?
Quando glielo abbiamo domandato, la risposta
è stata: Perché vogliamo vincere. Perché siamo
stanchi di perdere. Perché vogliamo rimettere piede al
Comune. Cioè più per il potere, si direbbe,
che per motivi ideali. Ma poi, di quale “potere” stiamo
parlando? Il potere, in realtà, sarà del sindaco.
E il sindaco sarà della destra di cui è sempre stato e
continua a essere la più fedele espressione.
Il rischio dunque, io temo, è che le ottime intenzioni
sbandierate dal programma di Uniti per Anticoli
rimangano sulla carta. E che la dura realtà sia invece
il prosieguo dell’azione politica e amministrativa degli
ultimi dieci anni. E cioè: 1. L’abbandono del Centro
storico al suo destino (che io chiamo il destino
Camerata vecchia) a favore di un preteso “sviluppo”
del paese che, se si realizzasse, sarebbe la sua
trasformazione in anonima periferia urbana senza più
veri legami tra le persone, popolata di nuclei familiari
l’un contro l’altro isolati e rabbiosi, tanto
altezzosamente imbellettata negli spazi privati quanto
anaffettivamente degradata nei pubblici. 2.
L’indebolimento fino alla cancellazione di quella
particolare e preziosa identità storica,
culturale e affettiva di Anticoli Corrado
(venerata a parole, ma nei fatti ignorata e schernita
come una moglie non più amata) che è ancora d’ostacolo,
nelle nostre menti, al “trionfale” dispiegarsi di una
“modernizzazione” senza più alcun impaccio
“sentimentale”. 3. La progressiva scomparsa (a vantaggio
di un perseguimento dei meri interessi privati tanto più
cocciuto quanto più vuoto e disperato) del bel tessuto
di gentili consuetudini interumane che per generazioni
ha protetto la convivenza civile, le amicizie, gli
affetti (unendo Anticoli davvero, non a parole!)
e con essi l’ambiente, il decoro e perfino la
praticabilità di ogni centimetro quadrato del nostro
territorio.
Se questa analisi è esatta, il Partito democratico
anticolano si sta consegnando a un abbraccio che lo
soffocherà. I Cittadini di Sinistra, comunque votino e
chiunque vinca il 15 e 16 maggio, non saranno più
rappresentati in Consiglio comunale. E la Sinistra
rischierà di sparire da Anticoli Corrado com’è già stata
cancellata da altri paesi della Valle dell’Aniene.
Realizzando, così, il medesimo obiettivo che il
berluscismo e il leghismo perseguono accanitamente da
decenni con ogni mezzo sul piano nazionale.
(Eppure gli Anticolani hanno espresso ben altri desideri
ed esigenze, l’8 e il 12 dicembre 2010, quando
centoventi persone di ogni età si sono avvicinate al
gazebo di Anticoli che desidero
per dire la loro...)
Prim’ancora che le mie idee politiche e la mia storia,
dunque, è il puro e semplice rispetto della dignità
umana a impedirmi di votare, il 15 e il 16 maggio,
per l’Arcobaleno o per Uniti per Anticoli.
Poiché non rispetterei me stesso né alcuno, io penso, se
fingessi di credere che il 15 e 16 maggio mi sia stato
chiesto di scegliere. Nessuna scelta mi viene
chiesta, così come nessuno ha davvero voluto ascoltare,
nei mesi scorsi, il parere mio e di altri: le “due”
liste sono in realtà due “cloni” della maggioranza
uscente (che si è scissa da sé, come un asessuato
organismo unicellulare, senza rapporto non solo con i
Cittadini, ma neanche con i propri Elettori), uno dei
quali (ma sarebbe potuto essere l’altro, che fino
all’ultimo ha anch’esso lanciato “esche” in tal senso)
ha poi inglobato, come un’ameba, uno “pseudopodo” del
Partito democratico. No, non mi vien chiesto di
scegliere, ma solo di far finta di crederci con
la faccia più allegra e credulona possibile. E questo,
ripeto, è contro la dignità umana. Se andassi a votare,
il 15 e 16 maggio, mi sentirei una comparsa in uno
spot propagandistico per dare a bere ai miei
concittadini che si stia davvero votando, mentre ci si
starà inchinando a una sorta di partito unico
bifronte. Mi dispiace, ma non posso farlo. Non potrei
più guardarmi allo specchio. Non potrei più sostenere lo
sguardo altrui.
Al termine della mia prima conferenza, nella saletta del
circolo del Pd, sulla Specificità Umana (cioè
sulla necessità e possibilità di una scienza
dell’Essere umano e, sulla sua base, di un pieno
riconoscimento del valore infinito ma non
metafisico di ogni Essere umano) il principale promotore
dell’alleanza del partito con il troncone più di
destra della maggioranza uscente pronunciò le seguenti parole: “Per me,
professore,” disse, “gli esseri umani sono
invece un grandissimo schifo. E lo saranno sempre”.
È la fine della Sinistra ad Anticoli Corrado? Certo che
no. È un duro colpo, questo sì. Ma la Sinistra non
finirà mai, né qui né altrove. È sempre esistita,
esisterà sempre. Finché vi saranno Donne e Uomini che
sanno (non che pensano: che sanno, a
volte perfino senza sapere di saperlo) che ogni
Essere umano (e quindi anche ogni Cittadino ed
Elettore Anticolano) è un Essere unico e straordinario e
infinitamente prezioso. Mai riducibile, dunque, a mezzo
di cui servirsi. O su cui arrampicarsi al potere.
Una lettera di Francesco Putignani
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Caro professore,
vedo che le tue riflessioni sulla fine vera
o presunta della Sinistra anticolana hanno
suscitato un legittimo interesse e credo che
non possa esimermi dal dare il mio
contributo, anche perché per due legislature
ho rappresentato in Consiglio comunale il
Partito democratico e ho ricoperto per nove
anni il ruolo di Segretario del partito, del
cui direttivo sono ancora membro.
Come siamo arrivati alla situazione attuale?
Come è stato possibile arrivare a non avere
più rappresentato il nostro schieramento
politico con un candidato sindaco alle
prossime elezioni amministrative, cosa mai
accaduta dal dopoguerra a oggi ad Anticoli?
Non è forse questo l’ambito adatto a
ricostruire il travaglio che il nostro
partito, parallelamente a quello nazionale,
ha vissuto negli ultimi 10-15 anni. Abbiamo
anche noi patito le conseguenze
dell’antipolitica che si è impossessata di
gran parte del nostro elettorato
tradizionale, antipolitica sicuramente
alimentata dalla durezza dello scontro che
ha contrassegnato a lungo la vita politica
del nostro paese.
Non è stato facile per me, in questo
periodo, organizzare una opposizione
efficiente e coraggiosa, che tenesse conto
sia del desiderio di riappacificazione della
nostra popolazione che della legittima
denuncia delle scelte amministrative che
abbiamo ritenuto sbagliate. Pochi si sono
accorti del mio/nostro travaglio e del
grande lavoro fatto in Consiglio comunale,
dove mai ho trascurato di affrontare alcuna
problematica con impegno e accurato studio
delle carte e degli atti...
Pochi se ne sono accorti perché nessuno (e
per nessuno intendo proprio nessuno) ha mai
avuto la curiosità (se non la voglia di dare
appoggio e conforto a chi si è sempre
duramente anche se civilmente battuto e
confrontato con la maggioranza uscente) di
partecipare a un Consiglio comunale. A me
toccò l’ingrato compito che mai fino ad
allora era toccato alla Sinistra anticolana,
quello di stare dalla parte di chi non
comanda e non decide! Se ne sono accorti
sùbito gli amici e i compagni che infatti si
sono ben presto rinchiusi nel loro privato,
lasciandomi di fatto solo. E solo ero anche
all’ultimo comizio per il primo maggio, che
organizzai in piazza qualche anno fa (non
ricordo esattamente la data): gli amici e i
compagni cominciarono a preferire le
scampagnate e a me non toccò altro che
prendere atto di una situazione che da solo
non avrei potuto cambiare. Certo è stato
facile per il centro anziani farsi spazio e
organizzare con i soldi del Comune fave e
pecorino rigorosamente senza politica e
senza comizi.
Ma questa è storia vecchia, che forse non
interessa più a nessuno. Così come forse non
interessano a nessuno i dettagli di come si
sia preparata nelle ultime settimane (ma io
direi negli ultimi mesi, anche se in pochi
ce ne siamo accorti) l’anomala alleanza che
ha portato alla formazione della lista
Uniti per Anticoli. È stato fatto tutto
rispettando le regole e le persone? Si è
lavorato con chiarezza tenendo sempre al
corrente il comitato elettorale di quello
che stava accadendo? Si è lavorato con
convinzione sulla possibilità di individuare
e incoraggiare candidati sindaci
rappresentativi del nostro schieramento? Si
è valutata la connotazione politica del
comitato elettorale che stava lavorando
nell’ambito del circolo di un partito
(l’unico organizzato ad Anticoli) e che
quindi, qualunque soluzione avesse
partorito, sarebbe dovuta essere una
soluzione politica?
Ognuno, logicamente, ha la sua opinione
sull’accaduto, anche se, ci tengo a
precisarlo, non ho mai pensato che le
decisioni prese, e che io ritengo
profondamente sbagliate, siano state prese
in malafede. Stimo troppo le persone con le
quali mi sono confrontato e scontrato su
questa vicenda per pensare che abbiano
potuto agire con ipocrisia. Resta però il
fatto desolante che a me, come a moltissima
gente che in questi giorni mi ha
interpellato mostrandomi la sua amarezza, è
stato tolto un diritto fondamentale, quello
di poter scegliere tra due liste
politicamente riconoscibili.
Che i due candidati sindaci siano
espressione della destra anticolana, penso
che non ci sia alcun dubbio e che almeno su
questo non possiamo non essere tutti
d’accordo. Come non penso ci siano dubbi sul
fatto che noi abbiamo scelto di appoggiare
una delle due fazioni in cui la destra
anticolana si è spaccata dopo violenti
scontri. Ci siamo fatti inglobare in uno
scontro che non ci riguardava, di cui non
conosciamo i motivi, abbiamo fatta nostra
una guerra che nostra non era.
Era questo il modo migliore di cominciare
una fase nuova? Abbiamo iniziato una
campagna elettorale contestando scelte
amministrative decise proprio da chi oggi
rappresenta una parte predominante della
nostra formazione. A quale Arcobaleno
ci rivolgeremo nei prossimi giorni, a quello
della lista numero 1 o a quello presente in
Uniti per Anticoli? Io ritengo che si
sia fatto un grosso errore, che se non sarà
tale da un punto di vista elettorale (le
ammucchiate a volte hanno successo!) lo sarà
senz’altro dal punto di vista politico.
Questo è ciò che penso, ciò che ho espresso
ai miei amici e compagni e che ritengo sia
giusto far sapere agli Anticolani.
Con affetto
Francesco Putignani
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