Libera Scuola di Umanità diretta da Luigi Scialanca
Onore alleVittime
della guerra incostituzionale italiana
in Afghanistan
Insegnanti d’Italia, ditelo forte ai nemici della Costituzione:
Non abbiamo insegnato e voluto bene a questi Ragazzi perché voi li mandiate a morire.
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“In verità in Italia sino ad ora non sono stati cancellati i vincoli formali che,
in molte Costituzioni europee e nella Carta delle Nazioni Unite,
vennero posti nel dopoguerra al ricorso alle armi.
Quei vincoli stanno ancora lì: scritti in quelle leggi solenni.
Semplicemente accade che essi vengono scavalcati o cassati.
Nel mio Paese l’articolo 11 della Costituzione, che consente solo la guerra di difesa,
è in realtà stracciato: senza che su ciò ci sia scandalo o sorpresa, e nemmeno discussione.
E se c’è qualcosa che mi spaventa, è il fatto che il senso comune non si allarma. Non trema più.
Tu che mi ascolti sfoglia i libri, porgi l’orecchio alle parole dei governanti. Scorri le pagine dei dibattiti parlamentari. Troverai che è sparita la parola “disarmo”. Non la usa più nessuno.
È in questo senso largo che io parlo di una “normalizzazione” della guerra.
S’è liquefatto lo spavento, l’orrore che scosse la mia generazione
e ci fece giurare che mai più sarebbe tornato il massacro. Come mentivamo!
E ciò è avvenuto quasi senza scandalo.
Non si riuniscono in ansia i parlamenti.
Non suonano a stormo di spavento le campane delle chiese.
Né i sindacati preannunciano scioperi...”
(Pietro Ingrao, La pratica del dubbio, 2007, Manni editori)
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Questa pagina di ScuolAnticoli è un tributo alla memoria dei giovani Caduti italiani in Afghanistan
e un grido di sdegno per l’attentato alla Costituzione della Repubblica
perpetrato da chi li ha mandati a morire in guerra.
Se i Familiari dei Caduti, contro le nostre intenzioni, dovessero sentirsene offesi,
li preghiamo di voler contattarci cliccando qui.
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