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Libera Scuola di Umanità diretta da Luigi Scialanca

 

Rebecca

 

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I miei tre anni nella Scuola media:

momenti belli e brutti, gioie e dolori, persone simpatiche e altre meno!

 

Ho iniziato le medie ad Arsoli, il paesino dove abito, dove ho avuto delle brutte esperienze. Ma verso il mio dodicesimo compleanno sono venuta qui, ad Anticoli: mi sono presentata, e ho ricevuto tante domande riguardo alla mia famiglia e alle mie origini.

Ricordo che all’inizio ho cercato di andare bene nelle materie scolastiche, ma non ci sono riuscita. Il semplice motivo è che non avevo ancora compreso l’importanza dell’impegno, ma adesso credo di stare a buon punto!

L’esperienza che mi ha colpito di più è stata sicuramente il campo-scuola! Era la mia prima gita, in assoluto, senza genitori: è questo che mi rendeva particolarmente felice al pensiero di questa esperienza. Un’esperienza così bella, che vorrei raccontarla nei minimi dettagli!

Siamo partiti presto. Abbiamo preso il Cotral, se non sbaglio, ma solo per prendere un altro pullman molto più grande. Appena dentro, pensai a dove sedermi: non avendo una particolare sintonia con la Prima media di Arsoli, pensai bene di sedermi abbastanza lontano da loro.

Cominciamo il viaggio verso Napoli. Per la strada, vicini a Napoli, i professori pensano che una sosta non guasterebbe il viaggio. E così ci fermiamo a un autogrill, dove facciamo il pieno sia di benzina sia di tavolette di cioccolato.

La seconda sosta fu alla Città della Scienza: in verità non ricordo il nome preciso, ricordo solo che riguardava la scienza. Appena entrati, ci fecero fare tanti esperimenti.

Tornati al pullman, cominciai a sentirmi particolarmente eccitata: il fatto è che amo conoscere luoghi nuovi e avere nuove esperienze!

Terza sosta: mare. Sembrava limpido ma, forse, non lo era; comunque non m’interessa, io amo il mare e avere i piedi sulla sabbia bagnata, ma soprattutto mi piace correre sulla sabbia, e precisamente dove si unisce al mare. Gli schizzi, le risate, i giochi: era tutto davvero molto bello, mi piaceva stare lì, vicino a delle persone a cui voglio molto bene, mi rendeva serena e felice.

Verso le sette (più o meno) siamo arrivati all’albergo: io, Claudia, Elisabetta e Roberta prendiamo le nostre cose e le portiamo in camera. Eravamo così eccitate all’idea di vivere tre giorni da adulte, che cominciammo a gridare a squarciagola e a saltare sul letto. Poi, ripresa la ragione, ci siamo messe a fare le adulte: abbiamo sistemato le nostre cose, ci siamo fatte la doccia, abbiamo preparato i vestiti per la festa, cioè il pigiama: ovviamente per un bel pigiama party, dove la prima regola era: vietato addormentarsi! Regola che non abbiamo rispettato nessuna delle quattro perché, dopo aver passato la serata a ballare, gli ho ricordato che dovevamo ancora fare il pigiama party e così, già stanche morte, abbiamo iniziato: abbiamo mangiato, chiacchierato e giocato, ma verso le quattro, per fortuna, ci siamo addormentate.

Ricordo che alle cinque del mattino Roberta si svegliò e ci fece una domanda impensabile: “Voi di che avete paura?” Noi, sperando che dopo la risposta saremmo riuscite a dormire, abbiamo detto ognuna una cosa, e tra le risposte ci furono... i mafiosi. Ma quelle due parole ci procurarono l’insonnia perché, in quel preciso momento, una folata di vento fece muovere leggermente la tenda e quelle due, già impaurite, cominciarono a gridare che erano stati i mafiosi... Sì, va be’, ma scusate: eravamo in un albergo a tre stelle, al secondo piano, in piena notte, con le porte chiuse e nel bel mezzo del nulla, e quella tenda si sarebbe mossa per colpa dei mafiosi? Certo, come no! Facciamo una cosa: lasciamo perdere, che è meglio.

Dopo questo momento di pazzia, riuscimmo a dormire. E verso le sette ci svegliò Elisabetta in fretta e furia perché stavamo arrivando tardi a colazione.

Mangiamo la prima cosa che ci capita tra le mani e scappiamo verso il pullman.

Dopo la gita siamo andate in camera e abbiamo deciso che non ci saremmo addormentate, non prima delle cinque, ma non erano ancora le dieci che già dormivamo profondamente!

Della seconda media ricordo poco perché, purtroppo, non andai al campo-scuola. Però, a parte i campi-scuola, questi miei tre anni qui mi sono piaciuti molto: purtroppo c’è gente a cui non sto particolarmente simpatica, ma io trovo tutti simpatici e credo che non avrei potuto desiderare Medie migliori di queste!

 

(21 febbraio 2013)

 

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Il professor Scialanca visto da me!

Il professor Scialanca visto da me!

 

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