Libera Scuola di Umanità diretta da Luigi Scialanca
Opere di Arturo Martini
(1889 - 1947)
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Arturo Martini nel 1924. |
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Arturo Martini nel 1939. |
Nell’ignoranza, da bambino, l’artista aveva l’universale in mano, nel sasso. Quella “apparizione” della prostituta, una delle più grandi rivelazioni, un mondo che io non conoscevo... Questo universale sarebbe grande se io, come da fanciullo, non avessi la paura, che ho, dinanzi a una bella donna. (Gino Scarpa, Colloqui con Arturo Martini, a cura di Maria e Natale Mazzolà, Rizzoli, 1968, colloquio del 19 agosto 1944, p. 72). |
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4. Fanciulla piena d'amore, 1913 maiolica dorata, h. cm. 38 (Venezia, Galleria d'Arte Moderna di Ca' Pesaro) |
5. Fanciulla piena d'amore, 1913 (Venezia, Galleria d'Arte Moderna di Ca' Pesaro) |
6. Il buffone, 1914 (Venezia, Galleria d'Arte Moderna di Ca' Pesaro) |
7. Fanciulla verso sera, 1919 gesso, h.cm.55 (Venezia, Galleria d'Arte Moderna di Ca' Pesaro) |
8. Fanciulla verso sera, 1919 (Venezia, Galleria d'Arte Moderna di Ca' Pesaro) |
9. Pulzella d'Orleans, 1920 (collezione privata) |
Fu l’inizio, e facendo la Pulzella d’Orleans, le Stelle, e rifacendo i Pierrot, ho ritrovato l’incanto giovanile. La Pulzella mi ricordava i san Martino di pasta. (Gino Scarpa, Colloqui con Arturo Martini, cit., colloquio del 26 agosto 1944, p. 152). |
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10. Dormiente, 1921 (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna) |
11. Il poeta Cechov, 1921 |
12. Busto di ragazzo, 1921 |
13. Testa di ragazzo, 1923 bronzo, h.cm. 28,8 (collezione privata) |
14. Testa di ragazza, 1923 bronzo, h.cm. 29,9 (collezione privata) |
15. Autoritratto, 1924 (collezione privata) |
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16. Lo zio, 1924 bronzo, h.cm. 36,4 (collezione privata) |
17. Lo zio, 1924 (collezione privata) |
18. I naufraghi, 1924 bronzo, h.cm. 34 (Torino, Civica Galleria d'Arte Moderna) |
19. Monumento ai caduti, 1925 (Vado Ligure, giardini pubblici) |
20. Il pastorello, 1926, terracotta, h.cm. 34 (collezione privata) |
21. Figura femminile, 1926 terracotta, l. cm. 52 (collezione privata) |
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22. Il bevitore, 1926, terracotta, h. cm. 150,5 (Milano, Pinacoteca di Brera, collezione Jesi) |
23. Il figliuol prodigo, 1926 bronzo, h. tot. cm. 217 (Acqui Terme, collezione Ottolenghi) |
24. Il figliuol prodigo, 1926 (Acqui Terme, collezione Ottolenghi) |
25. Il figliuol prodigo, 1926 (Acqui Terme, collezione Ottolenghi) |
26. Il figliuol prodigo, 1926, particolare (Acqui Terme, collezione Ottolenghi) |
27. Trilogia dei Re, La Principessa, 1926 |
Il Bevitore, l’ho fatto a Nemi, nel 1928, appena finito il monumento per l’America. (Gino Scarpa, Colloqui con Arturo Martini, cit., colloquio della sera del 26 agosto 1944, p. 170). Il Figliuol prodigo... quell’opera è l’argomento più importante della mia vita, ed è stata disprezzato da tutti... Io la guardo sempre con piacere, come se l’avesse fatta un altro. Non c’è un’opera tanto completa di sentimento e di forma dagli alessandrini a oggi. Nella testa del padre ricordavo le impressioni ricevute dalle teste di Olimpia... Il Figliuol prodigo ha un pathos! Un greco non avrebbe potuto farlo. (Gino Scarpa, Colloqui con Arturo Martini, cit., colloquio del 26 agosto 1944, p. 156). L’artista ha bisogno del viaggio all’inferno. Il figliuol prodigo è il più grande mito dell’insegnamento umano, perché aveva bisogno di perdersi. (Gino Scarpa, Colloqui con Arturo Martini, cit., colloquio del 2 novembre 1944, p. 258). |
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28. La Nena, 1928, terracotta, h. cm. 51 (collezione privata) |
29. La Nena, 1928, (collezione privata) |
30. Testa di Madonna, 1928 ca., legno policromo, h. cm. 30,5 (collezione privata) |
31. La Pisana, 1929, pietra, l. cm. 142, particolare (Acqui Terme, collezione Ottolenghi) |
32. Madre folle, 1929, terracotta (collezione privata) |
33. La Madre, 1929-30, legno, h. cm. 206 (Torino, Civica Galleria d'Arte Moderna) |
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Donne di carne, come la Pisana; ti senti nell’infinito, in certi sogni. (Gino Scarpa, Colloqui con Arturo Martini, cit., 26 agosto 1944, p. 159). |
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34. Donna al Sole, 1930, terracotta, cm. 65 x 150 (collezione privata) |
35. Il Sogno, 1931, terracotta, cm.200 (Acqui, c.Ottolenghi) |
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Mi è costata così cara la vita, che voglio essere sincero fino all’ultimo: di autentico non ho che qualche opera romantica [Sogno, Benefattore], perché il romanticismo è un fatto personale ed ha sempre delle risorse in sé. (Gino Scarpa, Colloqui con Arturo Martini, cit., colloquio del 12 agosto 1944, p. 56). Nel Sogno la finestra è una volontà creativa, una povera volontà; non entra nel ritmo... Tutta la poesia di quella scultura è nella semi apertura della finestra: che venga vento, che entri la notte, la paura che una mano arrivi a toccare quella creatura. (Gino Scarpa, Colloqui con Arturo Martini, cit., colloquio del 26 agosto 1944, p. 157). In fondo il Sogno... è la mia opera maggiore. Mentre lo facevo mi vergognavo di essere un antico, perché ero preso dalla pazzia di far brutto. (Gino Scarpa, Colloqui con Arturo Martini, cit., colloquio del 1° novembre 1944, p. 243). |
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36. La Madre, 1929-30 (Torino, Civica Galleria d'Arte Moderna) |
37. Il sogno, 1931, part., terracotta, l. cm. 200 (Acqui Terme, collezione Ottolenghi) |
38. Testa di fanciulla ebrea, 1931, terracotta, h. cm. 27 (Venezia, Galleria d'Arte Moderna di Ca' Pesaro) |
39. Pastore, 1930 (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna) |
40. Adamo ed Eva, 1931, pietra (Treviso, Museo Civico) |
41. La lupa ferita, 1931 |
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42. L'attesa, 1931, terracotta cm. 43 x 35 (collezione privata) |
43. L'attesa, 1931, terracotta (collezione privata) |
44. Chiaro di luna, 1931 (Anversa, Museo Middelheim di scultura all'aperto) |
45. San Bovo. |
46. Gare invernali, 1931 (Anversa, Museo Middelheim di scultura all'aperto) |
47. Torso di giovane uomo, 1931, terracotta (Londra, Tate Gallery) |
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48. L'aviatore, 1931 (collezione privata) |
49. Ritratto del prof. Schwarz, 1931, bronzo, h. cm. 40 (collezione privata) |
50. Venere dei porti, 1932 (Treviso, Museo Civico) |
51. Il Cielo, le Stelle, 1932 (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna) |
52. Giuditta e la servente, 1932, bronzo, h. cm. 41 (collezione privata) |
53. Tragedia greca, 1932, terracotta, h. cm. 37,5 (collezione privata) |
I miti nascono dalle arti, nascono dai nomi, da quelle forme amorfe, in cui l’animo del poeta scorge riferimento. Così han visto in cielo il Carro, le Pleiadi, i Gemelli, lo Scorpione. Ci vuol fantasia, un miracolo di poesia per aver trovato questi nomi alle costellazioni. (Gino Scarpa, Colloqui con Arturo Martini, cit., colloquio del 14 agosto 1944, p. 65). |
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54. Testa di Cinese, 1932, terracotta, h. cm. 30,5 (collezione privata) |
55. Il benefattore, part., 1932-33, terracotta, l. tot. cm. 195 (Vado Ligure, cimitero) |
56. Monumento al Duca d'Aosta, primo bozzetto, 1933, h. cm. 56 (collezione privata) |
57. Tobiolo, 1932, gesso (Montebelluna, collezione banca Antonveneta) |
58. Tobiolo, 1934, bronzo, h. cm. 125,5 (Acqui Terme, collezione Ottolenghi) |
59. Tobiolo, 1934 (Acqui Terme, collezione Ottolenghi) |
Il Benefattore è un’opera un po’ stirata, per l’obbligo della misura, ma nel perido del canto. Nessuno l’ha trovata somigliante, ma io ho sentito l’obbligo di guardare la mia fotografia. (Gino Scarpa, Colloqui con Arturo Martini, cit., colloquio del 7 settembre 1944, p. 217). Ma se seppellissero il Mosè e il mio Tobiolo (e li ritrovassero tra secoli), il mio è anonimo, cioè una civiltà; nell’altro vedi un uomo che si intestardisce. (Gino Scarpa, Colloqui con Arturo Martini, cit., colloquio del 30 ottobre 1944, p. 226). |
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60. La chimera, 1934 |
61. Il carrello, 1934, bronzo (collezione privata) |
62. La forza degli eroi, 1934 |
63. Athena, 1934 |
64. La sete, 1934, pietra, l. cm. 154 (Milano, Civico Museo d'Arte Contemporanea) |
65. Il bevitore, 1934-45, pietra di Finale, l. cm. 218 (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna) |
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66. Morte di Saffo, 1934, bronzo, h. cm. 97 (collezione privata)
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67. Il centometrista, 1935 (Venezia, Galleria d'Arte Moderna di Ca' Pesaro) |
68. Amazzoni spaventate, 1935, modello originale, h. cm. 45,8 (collezione privata) |
69. La madre della montagna, 1935, bronzo, h. cm. 60 (collezione privata) |
70. Il ratto della Sabina, 1935, modello originale, h. cm. 41,5 (collezione privata) |
71. Susanna, 1935, gesso, h. cm. 71 (collezione privata) |
72. Il giudizio di Salomone, 1935, bronzo, h. cm. 58 (collezione privata) |
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73.Annunciazione, 1936, pietra, h. cm. 273 (Milano, Civico Museo d'Arte Contemporanea) |
74. Giustizia corporativa, 1937 (Milano, Palazzo di Giustizia) |
75. Carità, 1938 (Fondazione della Cassa di Risparmio) |
76. Dedalo e Icaro, 1938 (collezione privata) |
77. L'uomo della Maremma, 1938, bronzo, h. cm. 68,5 (collezione privata) |
78. Abbraccio, 1940 (collezione privata) |
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79. Ritratto di Carlo Scarpa, 1941 (collezione privata) |
80. Donna che si pettina, 1941, bronzo, h. cm. 30 (collezione privata) |
81. Donna che nuota sott'acqua, 1941, marmo, h. cm. 130 (collezione privata) |
82. Tuffo di nuotatrice, 1942 (collezione privata) |
83. Torso di lottatore, 1942 (collezione privata) |
84. Tito Livio, 1942 (Padova, Università degli Studi) |
Immaginavo come si spostava sotto i vestiti il corpo di una donna: la donna che nuota sott’acqua, la donna al vento. L’immagine della prima l’ho avuta quindici anni fa, vedendo al cinematografo Ombre bianche: c’erano delle donne che nuotavano sott’acqua, rivoltandosi come animali. (Gino Scarpa, Colloqui con Arturo Martini, cit., colloquio del 26 luglio 1944, p.25). La Donna sott’acqua ha riferimento nel sasso... Ci vogliono dieci secoli per superare questa statua. (Gino Scarpa, Colloqui con Arturo Martini, cit., colloquio del 26 agosto 1944, p. 163). Il Tito Livio, tutto quello che si può fare senza rovinare un’immagine. I sandali romani sono copiati. Ti toglie il fiato, Livio è un bambino che si inginocchia e scrive tutta la vita. (Gino Scarpa, Colloqui con Arturo Martini, cit., colloquio della sera del 26 agosto 1944, p. 170). |
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85. "Can can", 1942, bronzo, h. cm. 46,3 (collezione privata) |
86. Pegaso caduto, 1943, bozzetto per il monumento ad Arturo Ferrarin (Vicenza, Banca Popolare di Vicenza) |
87. Cavalla che allatta, 1943, terracotta, h. cm. 32 (Vicenza, Museo Civico) |
88. Il puledro, 1943-44, bronzo |
89. La vacca, 1943-44, bronzo, h. cm. 28,5 (collezione privata) |
90. Cavallo allo steccato, 1944, terracotta, h. cm. 30 (collezione privata) |
Il Pegaso ha esaurito tutte le possibilità dell’antichità e della modernità; ha esaurito il fenomeno del nudo. (Gino Scarpa, Colloqui con Arturo Martini, cit., colloquio del 25 agosto 1944, p. 131). |
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91. Il ratto delle Sabine, 1944, bronzo, h. cm. 35 (collezione privata) |
92. Il ratto delle Sabine, 1944 (collezione privata) |
93. Atmosfera di una testa, 1944 (Verbania Pallanza, Museo del Paesaggio) |
94. Nuotatrice che esce dall'acqua, 1944 (collezione privata) |
95. Il pittore (omaggio a Tosi) 1944, terracotta, h. cm. 38,6 (collezione privata) |
96. Ragazza nuda, 1944, gesso, h. cm. 50,2 (collezione privata) |
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97. Ritratto di Roberto Nonveiller, 1944, gesso patinato, h. cm. 33 (Venezia, Galleria d'Arte Moderna Ca' Pesaro) |
98. Scomposizione di toro, 1944, bronzo, h. cm. 30 (collezione privata) |
99. Cavallino rampante, 1945, terracotta, h. cm. 38,7 (collezione privata) |
100. Maternità, 1946, terracotta, h. cm. 27 (collezione privata) |
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101. Ratto d'Europa, 1946, argento, h. cm. 27 (collezione privata) |
102. Palinuro, bozzetto, 1946, bronzo, h. cm. 27,2 (collezione privata) |
103. Palinuro, 1946-1947 |
104. Orfeo, 1946, argento, h. cm. 29,2 (collezione privata) |
105. Testa di ragazza, 1947, terracotta, h. cm. 33,5 (collezione privata) |
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