Libera Scuola di Umanità diretta da Luigi Scialanca
La Classe: Alessio, Amin, Aurora, Elisa, Federico B., Federico G.,
Giacomo, Giada, Greta, Lorenzo, Lucrezia, Martina, Riccardo.
Home Scìne 2009 in formato .pdf Scìne del marzo 2007 dell'allora Quinta Artemio, il Museo, il Tempo Parole di Sole Roviano
Indice degli articoli
(Clicca sui titoli per andare a leggerli!)
La raccolta differenziata a scuola
Decoupage per la Festa della Mamma
Una bella giornata a Roma: Teatro e Archeologia
Notizie... notizie... notizie...
CHE PAURA IL TERREMOTO!
Il 6 aprile abbiamo sentito le scosse anche a Roviano
Lunedì, di notte, ha fatto un brutto terremoto che ha fatto crollare tutta L’Aquila, dove le case erano fatte di sabbia e di gesso e di materiale non adatto. Sono crollate anche Paganica, Onna e Villa Sant’Angelo. Poi c’è stata un’altra scossa alle otto e un quarto ed ha ballato il palazzo dove abito. Poi, mentre guardavo la tv, ha fatto un’altra scossa e io ho avuto paura.
Giacomo
Lunedì notte io stavo dormendo, a un tratto sento battere: io pensavo che fosse stata Marika che sognava, invece era il terremoto. Mia sorella diceva: - Mamma, ho paura! E mamma rispondeva: - Non succede niente, se dovesse crollare la casa non crollerebbe subito. Poi ci siamo messi sotto la trave e abbiamo aperto la porta e ce ne siamo andati di sotto. Mamma ha chiamato papà e gli ha detto: - Vieni subito qui! Al telegiornale hanno fatto vedere L’Aquila e c’era un negozio che una scossa aveva fatto cadere tutto: detersivi, mangiare per i gatti, eccetera. Io, quando ho visto in tv la gente che è morta, mi sono messa a lacrimare.
Giada
Io l’ho sentito solo una volta, il terremoto. Stavamo cenando tranquillamente e all’improvviso abbiamo sentito una scossa. Allora sono uscita velocemente e a papà ho detto: - Apri il cancello! Apri il cancello! Papà ha aperto il cancello e siamo andati tutti da Nadia a fare una chiacchierata sul terremoto. Poi, ritornata a casa, mi sono vestita, e quella notte ho dormito con mamma e papà.
Aurora
Quando io stavo in cucina ho visto il lampadario che faceva qua e là e cominciavano a cadere le bottiglie di plastica e i bicchieri di vetro. Era il terremoto, e ci siamo messi sotto il muro maestro.
Lorenzo
La prima volta che ho sentito il terremoto era notte, mamma mi stava dando la Tachipirina, così siamo andate vicino alla porta e mamma ha urlato: - Erì, Erì! Papà ha chiamato Luca e siamo andati in sala a vedere in tv se dicevano del terremoto. L’hanno detto, poi io e Luca siamo andati a letto. Durante la seconda scossa io stavo a letto a vedere la tv e ho sentito muovere il letto. Io pensavo fosse Luca, ma mamma ha detto: - Via, via! E siamo andati fuori con Anna Maria e Chiara, le nostre vicine di casa. La terza scossa io non l’ho sentita, ma mamma sì, e mi ha svegliato. Infine siamo tornate a letto.
Lucrezia
Al tg ho visto le case tutte crollate e mi veniva da piangere. Il terremoto non lo sento mai. Ho sentito al telegiornale una signora che ha detto: - Volevamo scendere le scale ma si sono rotte e si scivolava. Durante il terremoto non avevo paura.
Federico G.
Il primo giorno dopo il terremoto, io sentivo solo dei piccoli rumorini sotto il pavimento. Quel giorno c’era pure nonna Maria, che ha detto: - Romina, non ti preoccupare, sono solo piccole scosse di assestamento! Io ho chiesto a mamma: - Perché ci sono queste scosse? Mamma mi ha risposto: - Perché a L’Aquila ha fatto un forte terremoto. Io appena ho saputo del terremoto mi sono messo a piangere. La sera, quando è venuto papà, mamma gliel’ha detto. Poi ci siamo messi a dormire. Il giorno dopo, la sera, abbiamo sentito mamma che gridava: - Venite, venite! I bicchieri facevano: - Bum. Bum! Siamo usciti e abbiamo parlato un minuto con zia Federica, zia Anna ed Americo. Infine siamo andati alla macchina per aspettare che il terremoto finisse. Abbiamo avvertito nonna Maria.
Federico B.
A casa, alla notte c’era il terremoto e l’armadio si apriva e papà era in piedi a guardare le lampade che giravano; il letto di mamma e di papà ballava. Io stavo dormendo e a un certo punto ho visto il letto che dondolava. I miei fratelli non hanno sentito, mamma s’era svegliata. Io non ho avuto paura. La casa a L’Aquila era caduta. Il terremoto è pericoloso.
Amin
Una sera mamma, che stava in cucina a girare, improvvisamente ha sentito un rumore: - Tttrrrrrrr! Mamma è andata in sala e ci ha preso per mano e ci ha portato addosso al muro e poi sotto il tavolo. Poi mamma ha detto: - Era il terremoto, bambini. Mettetevi le scarpe e andiamo fuori. Mamma ha chiamato due volte papà, e siamo rientrati. Dopo mangiato, mamma ha sentito un’altra piccola scossa. Siamo usciti e mamma ha deciso di dormire in macchina. Papà si è incavolato e sono rimasti un’ora a pensare cosa fare. Poi papà ha detto: - O andiamo a Roma o andiamo a casa. Mamma ha deciso di andare a Roma, e papà ha fatto i bagagli e ce ne siamo andati.
Martina
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ADDIO, MAESTRI!
Questi due anni passati con due maestri bravi, buoni e generosi, ci hanno insegnato molte regole e molte cose da dire da grandi ai bimbi che avremo. Noi bambini ci siamo divertiti un mondo con il maestro Artemio e la maestra Clara. Da quando il primo anno abbiamo visto questi maestri, io ho pensato subito che avrei vissuto molte lezioni e molte esperienze ottime per i miei gusti. Però la pensione è importante quando un maestro ha 58 anni! E dobbiamo dire addio ai maestri!
Federico B.
I maestri se ne andranno in pensione e a me dispiace molto perché non li voglio lasciare. Tutte quelle cose che abbiamo fatto non me le dimenticherò mai: dall’antica Roma alla raccolta differenziata. A me dispiace lasciare “il cuscino” che è la pancia del maestro.
Martina
...Gli ho voluto tanto bene ai maestri; anche quando andranno in pensione penso che resterò nel loro cuore splendido! Mi dispiace per la maestra Clara perché è tanto dolce.
Riccardo
…Siamo dispiaciuti perché il maestro è molto simpatico e perché ci racconta un libro intitolato “L’occhio del lupo” di Daniel Pennac, che è molto serio e bello, e cambia molti toni di voce.
Giacomo
…Il maestro, quando noi lo facciamo arrabbiare, si incavola, e quando è felice ci fa ridere. Quando starnutisce ci dice che ha i folletti nel naso.
Elisa
…Le nuove maestre saranno femmine. La maestra Franca T. e le altre come saranno non lo so.
Greta
...Questi anni mi sono sentita così bene con loro e, inoltre, mi sono anche divertita tantissimo a imparare e a studiare.
Aurora
…I miei maestri “startranno” non ci saranno più.
Giada
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SORPRESA NELLA NOCE DI GALLA
La Noce di galla aperta
Oggi, 29 aprile, abbiamo aperto la Noce di galla che il mio compagno Alessio ha trovato, quando siamo andati per fiori, al Boschetto. Quando il maestro Artemio l’ha aperta, è uscito un piccolo uovo da dove nasce una vespa di colore nero. Poi abbiamo tagliato con il coltello l’uovo ed è uscita la larva: era bianca, un po’ acquosa e un po’ tonda. La galla nasce quando la vespa porta l’ovulo in mezzo alla foglia della quercia. Infine il maestro ci ha fatto vedere bene con la lente di ingrandimento la larva. Io immaginavo la larva più piccola. Appena l’ho vista ho detto: - Bleh!
Federico B.
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Testi liberi...
Il mio desiderio è che aggiustino presto la palestra, ma manca un mese alla fine della scuola. L’operaio che lavora fa uno strano rumore: - Trr, trr, trr. Mi dà sempre fastidio, non riesco a lavorare. Un po’ sono dispiaciuta per la palestra perché è come distrutta.
Greta
Il mio desiderio è di andare in Giappone perché io voglio vedere gli animali che si trovano lì. E perché è bella la loro lingua, e perché c’è il Fujiyama. Forse le porte delle loro case sono con delle stecche lunghe e con un pezzo di stoffa e il resto della casa è di legno. La gente ha gli occhi a mandorla. In Giappone mangiano queste robe: formiche, foglie, rane, farfalle, sushi e la lingua di rondini.
Federico G.
Io, una notte, ho fatto un sogno brutto: il sole non c’era mai; era come una notte che non finisce mai. Le case erano crollate e c’era anche un mostro molto alto e colloso. Ad un tratto ha iniziato a piovere con molti lampi. Dopo un po’ di giorni si è calmato.
Alessio
Io ho un gatto e l’ho comprato tanti anni fa. L’ho chiamato Cuore. È simpatico, birichino e carino; gli piace giocare con l’osso. Un giorno è uscito appena dal cancello e ha incontrato un cane che gli ha abbaiato. Il gatto si è messo paura e miagolava tanto. Io ho aperto la porta di casa e ha fatto un macello! Si è arrampicato da tutte le parti e ha buttato tutto per terra.
Elisa
Io uscii di corsa e subito scoppiò un temporale e non potei più uscire. Un giorno con il tempo buono andai a vedere le Fontane d’Italia.
Lorenzo
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LA RACCOLTA DIFFERENZIATA A SCUOLA...
Oggi, dopo la mensa, il maestro Artemio ha organizzato un’attività che riguarda la raccolta differenziata. Dato che gli scatoloni della raccolta differenziata che abbiamo fatto noi erano pieni, abbiamo pensato di andare a buttare carta e plastica nelle campane del Comune. Abbiamo chiesto alle altre classi i loro contenitori: solo la terza e la quarta non ce li hanno, la quinta ce li ha tutti e due, la prima solo quello della carta. Ci siamo messi il cappotto e siamo usciti e ci siamo fermati a via S. Antonio. La campana della carta era verde e bella. La campana della plastica era gialla e anch’essa è bella. Ci siamo fermati a buttare la carta nel contenitore verde e la plastica nel contenitore giallo. Il gruppo della plastica si è accorto che la campana era piena e può succedere che la gente la butti per terra. Però c’è la soluzione: mettere più campane e svuotarle un po’ più spesso. Alla fine ci siamo avviati a scuola, abbiamo restituito i contenitori vuoti alla quinta e alla prima. Il maestro ci ha spiegato un mucchio di cose; poi ci siamo messi tutti a lavorare. Quando abbiamo fatto questa esperienza, noi eravamo felici.
Riccardo e Aurora
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QUANTI FIORI A BOSCHETTO!
Io, il maestro e i miei compagni, oggi 16 marzo, siamo usciti nel giardino della scuola e abbiamo trovato tanti fiori, come: le violette, i pentolini, gli anemoni appennini, il botton d’oro. Poi siamo andati sulle rocce di Boschetto e abbiamo trovato altri fiori bellissimi. Ciascuno di noi ha raccolto un mazzetto di fiori e lo ha portato in classe. I fiori che io ho disegnato sul quaderno sono una violetta e gli altri due sono di colore giallo. I petali sono morbidi e profumano molto.
Martina
In classe ci sono due vasi con dei bei fiori che abbiamo raccolto al Boschetto il 2 aprile e che abbiamo portato un po’ dai nostri giardini. I fiori sono fatti con un gambo verde un po’ sfumato di marroncino e con i petali colorati. Un po’ sono bianchi, vicino al pistillo sono sfumati di verde chiaro; quelli viola non sono tutti uguali, certi petali sono chiari e certi scuri; altri sono arancioni e il pistillo è un po’ giallino. Ci sono i ciclamini che sono un po’ violetto e un po’ bianchi. Le forme sono rotonde e ovali. Nel secondo vaso ci sono i pentolini che sono viola chiaro, sopra e sotto sembrano blu per quanto è viola. Altri hanno il gambo verde e sopra un po’ rosa e sotto fucsia; poi ci sono gli anemoni rosa che sono bellissimi e sono pure bianchi.
Lucrezia
Dopo mensa siamo andati al Boschetto e c’erano tante foglie e fiori. Ho avuto la sensazione di essere felice! Ho visto un insetto che sembrava un puticcio verde chiaro. Alessio ha trovato una galla e il maestro un asparago.
Federico G.
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Decoupage per la FESTA DELLA MAMMA
Con la
maestra Clara abbiamo fatto il decoupage. Abbiamo preso
le tavolette e le abbiamo scartavetrate, poi le abbiamo dipinte
di bianco, le abbiamo colorate d’oro con le spugnette ed infine
ci abbiamo messo la colla. Abbiamo deciso di farlo per la Festa della mamma. Abbiamo fatto il biglietto rosso con i disegnini, poi la maestra l’ha incartato con la carta trasparente e il nastrino d'oro. E’ stato un bellissimo lavoro!
Elisa, Greta e Martina
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UNA BELLA GIORNATA A ROMA:
TEATRO E ARCHEOLOGIA!
Il 30 marzo siamo andati al teatro “Eliseo” di Roma per vedere lo spettacolo “NONNO CHARLIE E IL MISTERO DELL’ANELLO MANCANTE”. Parlava di due bambini, Red e Blu, che cercavano il laboratorio del loro bis bis bis bisnonno, Charles Darwin. Trovato il laboratorio, c’era il dinosauro Squib. Alla fine la nonna di Red e Blu perse l’anello, ma poi lo ritrovarono. L’anello era bello, con un diamante molto grande rosa e riluceva. Abbiamo visitato anche il FORO ROMANO e il COLLE PALATINO. C’era il luogo dove è morto Giulio Cesare, c’erano i templi e altre cose. Ci siamo stancati molto a camminare e a salire le scale. Il Colosseo è lì da duemila anni, ma a me piace anche se si è rotto. Dove è morto Giulio Cesare la gente ci porta i fiori, perché avvenne a marzo. Il maestro ci ha parlato anche del tempio di Vesta.
Aurora
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UNA VISITA
Il 6 maggio sono venuti a trovarci p. James Allen O.M.I., che è stato studente nell’ex-convento di Roviano, e i suoi nipoti novelli sposi provenienti da Denver, Colorado (U.S.A.). Grazie!
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NOTIZIE... NOTIZIE... NOTIZIE…
Nel Parco Montano ci sono giochi nuovi, c’è il dondolo, che fa male, c’è lo scivolo, l’altalena, la palestra e tanti altri. Sul dondolo ci salgono tanti bambini grandi, pure sullo scivolo; le altalene sono sempre occupate; la palestra è bella. I giochi sono belli ma pericolosi. Io e Federico G. giochiamo con le altalene e lo scivolo
Amin
Il mio cucciolo è beige e ha una macchia bianca sulla testa. E’ giocherellone, mozzica tutte le cose che vede. Ieri notte si è mangiato due caricabatterie. Sul pelo ha un taglietto perché sotto la pelle ha un micro-chip.
Alessio
Io abito in campagna; la notte sento un silenzio assoluto, tranne quando il cane abbaia. Per venire a scuola passo sul ponte sopra l’Aniene.
Lorenzo
Sabato stavo molto male, mia madre ha chiamato il dottore. Questo dottore si chiama Francesco, è di Roma. Mi è venuto a fare una piccola puntura. Io mi sono nascosta dentro l’armadio e mamma non riusciva a trovarmi; però, poi, mi ha scoperto. Mamma ha cercato di tirarmi fuori, ma io mi reggevo allo scaffale. Alla fine il dottore mi ha fatto una puntura e io sono stata molto contenta.
Giada
La colomba di Pasqua è un dolce. Noi la regaliamo ai parenti o agli amici. Le mie due nonne, bravissime a cucinare, a Pasqua preparano la pizza lievita con canditi, la ciambella e il pan di Spagna. Da nonna Ascenza ricevo il dolce tipico dell’Agosta, che sarebbe il cavalluccio fatto di pasta frolla con in mezzo l’uovo sodo. Questo si prepara solo per i nipoti maschi, invece per le femmine, le nonne preparano le bambole.
Giacomo
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Ringraziamo la Baronessa, Gloria Lombruso Sonaglia, e tutta la Fondazione “E. Besso” di Roma per il contributo di MILLE euro grazie al quale, anche quest’anno, abbiamo potuto acquistare molto materiale didattico per la nostra classe. Ci ricorderemo sempre di Voi!!!!! |
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Grazie, Artemio, per aver condiviso con ScuolAnticoli questo splendido lavoro!
Complimenti ai tuoi alunni, a te e alla tua collega!
Ma questo chi è? Al maestro Artemio non assomiglia!
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