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Libera Scuola di Umanità diretta da Luigi Scialanca

 

Meglio Ridere!

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

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la Pagina di Quelli che fanno Piangere... nel mese di aprile del 2008!

 

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Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

In questa pagina raccogliamo le parole di chi vorrebbe farci piangere.

E cerchiamo, invece, di riderne.

Torna spesso: troverai sempre delle novità, perché questa è gente che una ne pensa e cento ne dice! E se vuoi segnalarci qualche perla che ci è sfuggita...

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Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Daniela Melchiorre (sottosegretario alla Giustizia del governo Prodi riciclatasi deputata del Pidièlle): Trasformista io? Ero un tecnico, in Europa c’è un possente trasversalismo di figure tecniche. (La Repubblica, mercoledì 30 aprile 2008). Da essere umano a tecnico e da tecnico a “figura” tecnica. La prossima ventata di “possente trasversalismo” ne farà definitivamente una marionetta.

 

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Orrenda è la corte dello sconfitto, ma l’orrore più grosso è... alla sua destra.

Orrenda è la corte dello sconfitto, ma l’orrore più grosso è... alla sua destra.

 

Ezio Mauro (direttore e giornalista de La Repubblica): Poiché le schede bianche e nulle per Rutelli sono la metà di quelle per Zingaretti, questo significa che decine di migliaia di cittadini ― di sinistra, evidentemente ― hanno votato per Zingaretti alla Provincia e contro Rutelli (dunque per Alemanno) al Comune. Un voto, bisogna dirlo con chiarezza e subito, del tutto ideologico, che viene in gran parte dalla sinistra radicale, così convinta della tesi autoassolutoria che vede nel Pidì la colpa della sua scomparsa dal Parlamento, da far pagare al Pidì la battaglia di Roma, lavorando contro Rutelli. Traduzione: gli elettori di sinistra che si sono rifiutati di votare per Rutelli sono ideologici, cioè sono gente che vota per le proprie idee e speranze di rinnovamento e non per paura o per interesse. Che rabbia mi fanno! E son convinti che sia stato il Pidì a farli sparire dal Parlamento! Ma se il Pidì ha solo rotto l’alleanza con le forze della Sinistra Vera (che io chiamo sinistra radicale perché mi piace far confusione, mentire e insultare) e ha ricattato gli elettori presentando il voto per la Sinistra Vera come un voto a Berlusconi! Per questi cannibali fratricidi, grillisti e antagonisti, Rutelli era il bersaglio ideale, come anche per qualche estremista del Pidì: troppo cattolico, importatore della Binetti, amico dei vescovi, come se la scommessa fondativa e perenne del Pidì non fosse quella di tenere insieme, a sinistra, cattolici ed ex comunisti. Un ideologismo a senso unico che serve ad azzoppare la sinistra, facendola perdere, mentre non scatta per bloccare l’uomo di An in marcia verso il Campidoglio. Anzi... Traduzione: Assassino e divoratore di fratelli non è Veltroni, che intimidendo col ricatto del voto utile gli elettori della Sinistra Vera ha preso qualche milione di voti in più grazie ai quali può far finta di aver comunque creato un grande partito. Assassini e divoratori dei fratelli sono le sue vittime, che al ballottaggio per il Comune di Roma si son rifiutati di cadere nella stessa trappola di due settimane prima (o per disperazione non hanno votato affatto) denudando dinanzi all’Italia intera il miserabile “reuccio” del Pidì e tutta la sua corte. Poi, certo, Rutelli era impresentabile (lo capisco perfino io!) ma è proprio per questo che facciamo di tutto per terrorizzarvi, no? Affinché ci votiate sempre e comunque, qualunque sconcezza vi imponiamo, e non vi passi neanche per l’anticamera del cervello l’idea che da vent’anni vi facciamo credere di essere di sinistra per poi servirci dei vostri voti per americanizzare il Paese. Roma dimostra che con la sinistra radicale e il suo ideologismo suicida non si possano ipotizzare alleanze se non per perdere. Ma nello stesso tempo, quel voto reclama una copertura politica dello spazio vuoto a sinistra: cominciando dalla pronuncia di quella parola, l’unica che il dizionario politico veltroniano ha evitato per tutta la campagna elettorale, e tuttavia l’unica che può mobilitare ― coniugata con la modernità, con il cambiamento, con l’innovazione, con la capacità di parlare al centro ― quella fetta di apolidi messi in libertà dal fallimento dell’Arcobaleno. Traduzione: effettivamente Veltroni ha esagerato un po’, rifiutandosi addirittura di pronunciare la parola “sinistra”, e si è fatto “sgamare”. Ma niente paura: grazie a lui abbiamo dinanzi a noi almeno cinque anni di Berlusconi-Bossi-Fini, durante i quali (proprio come nel 2001-2006) urleremo come matti a ogni mossa del governo (senza mai contrastarlo sul serio, però, perché ci son parecchi lavoretti sporchi che è bene lasciar sbrigare alla Destra) e così faremo di nuovo credere a un sacco di ingenui che siamo davvero di sinistra. (La Repubblica, martedì 29 aprile 2008). Lo stesso giorno e sulle stesse pagine, scrive Michele Serra: Speriamo che qualcuno, nel centrosinistra, adesso faccia lo sforzo di quantificare quanto è costata, al candidato Rutelli, la diffidenza degli elettori laici. E più in generale quanto decisivo sia, nella marea dell’astensionismo (anche alle recenti politiche), il senso di spaesamento e quasi di esclusione di milioni di cittadini... che non sopportano più il papismo di molti, troppi politici... Evidentemente, almeno a sinistra, c’è un prezzo politico da pagare alla percepibile vaghezza con la quale ci si batte, e spesso non ci si batte, per i diritti civili, la laicità dello Stato e della politica... Quando si va a votare, non è solo il clamore per i vari “allarmi sicurezza” a muovere la mano degli elettori. Esiste anche una spinta ideale. Bravo, Michele! Peccato che il tuo direttore (che dice esattamente l’opposto e chiama ideologica la tua bella spinta ideale) ti permetta di scrivere queste cose solo per mobilitare la fetta di apolidi messi in libertà dal fallimento dell’Arcobaleno. Cioè per farci fessi un’altra volta. Ma forse un’altra volta non vi riuscirà...

 

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Maurizio Gasparri (festeggiando l’elezione di Gianni Alemanno a sindaco di Roma): E ora disinfesteremo le piazze! (La Repubblica, martedì 29 aprile 2008). Qualcuno lo prenda per mano, poverino, attragga pacatamente la sua attenzione e gli faccia capire che hanno vinto loro: per almeno cinque anni può restare in piazza tranquillamente.

 

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Walter Veltroni (alias il Togliattino): Quella di Roma, dove in Comune si è affermata la Destra, è una sconfitta molto grave, molto pesante, che io non posso non sentire con particolare acutezza e amarezza personale e politica. (La Repubblica, martedì 29 aprile 2008). Sentirà la sconfitta Walter, ora che Veltroni ha detto al segretario del Pidì che l’ex sindaco di Roma non può non sentirla? O sarà necessario qualche altro passaggio di carte fra lui e sé stesso?

 

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Notizie su Tony Blair (ex primo ministro inglese, principale complice di George Bush nello scatenare la guerra in Iraq insieme ad Aznar e a Berlusconi, recentemente convertito al cattolicesimo) e sulla finta “sinistra” inglese, cioè il partito laburista : I primi 1.000 milionari britannici hanno quadruplicato i loro patrimoni durante gli 11 anni di governo laburista... Padre Michael Seed, cinquantunenne frate francescano noto anche come Fra’ Champagne, sarà trasferito in Kenya: il fatto che fosse diventato una presenza fissa ai party dei Vip della capitale non andava giù alla leadership della Chiesa. L’aver convertito al cattolicesimo Tony Blair, evidentemente, non è bastato a redimerlo. Un anno prima Fra’ Champagne aveva anche pubblicato la propria autobiografia, raccontando con candore i particolari di un’infanzia difficile in cui era stato anche vittima di abusi sessuali... Polemiche anche per i rapporti a due, o a tre, fra Carole Caplin, ex fotomodella e guru del fitness, la moglie di Blair e Tony. Già l’influenza di Carole su Cherie Blair, alla quale ordinava una determinata dieta, dava consigli sull’abbigliamento, suggeriva come comportarsi in base all’oroscopo, era nefasta... Ma ora emergono nuovi dettagli anche sui “lunghi massaggi” di Carole a Tony. (La Repubblica, lunedì 28 aprile 2008). Che sinistra, eh? Massaggi a tre, oroscopi, Fra’ Champagne e nel frattempo, tanto per gradire, ci si converte tutti al cattolicesimo mentre i milionari (in sterline) quadruplicano i loro patrimoni! Un sogno, per i padroni di tutto il mondo. E un modello, da almeno dieci anni, per il Pidièsse-Dièsse-Pidì.

 

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Edmondo Berselli (giornalista de La Repubblica): Ogni settimana il libro di Giulio Tremonti, La paura e la speranza, sale un gradino in classifica. È il saggio che denuncia il mercatismo” e il lato oscuro della globalizzazione”... Ogni volta che qualcuno lo cita come il Libro della cultura di centrodestra, ci si chiede dove sono finiti i neoliberali e neoliberisti del berlusconismo, e se non c’è qualcuno, tra i bravi filosofi sociali della destra, che alzi un dito per chiedere che cos’è una politica basata sui valori”. Miseria ladra, il Pidièlle e i suoi alleati avevano sempre promosso una politica basata sulla Borsa valori... (La Repubblica, lunedì 28 aprile 2008). Che vergogna, questa Destra trasformista che fa finta di essere di sinistra! E pensare che avevamo preparato una bellissima finta Sinistra che avrebbe fatto la Destra sul serio! E molto meglio!

 

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Luca Barbareschi, attore, neoeletto deputato per il Pidièlle, intervistato da Antonello Caporale...

Barbareschi: Mio nonno ha fondato il Parlamento.

Caporale: Un Costituente.

Barbareschi: Non ricordo benissimo.

Caporale: Come si chiamava?

Barbareschi: Saverio Fino.

Caporale: In quale partito militava il nonno?

Barbareschi: Lo sa che proprio in questo momento stavo tentando di capire...

Caporale: comunque, un padre della patria.

Barbareschi: Mi sa di sì. (La Repubblica, lunedì 28 aprile 2008). Questi non sanno nemmeno chi erano i loro nonni. Non i lontani antenati, i nonni. Ma almeno chi fossero le loro madri lo sapranno?

 

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Giancarlo Gentilini (vicesindaco leghista di Treviso già noto alle cronache per aver proposto la “pulizia etnica degli omosessuali” e il travestimento degli immigrati da leprotti in modo che i cacciatori possano esercitarsi sparandogli addosso): Io applico il fascismo e il cattolicesimo... Dal fascismo ho imparato l’ordine e la disciplina... Ma mi ispiro anche alle leggi del cattolicesimo, rispettando la religione di Stato ed eliminando gli intenti di costruire moschee... (La Repubblica, lunedì 28 aprile 2008). Un individuo così, che non conosce la Storia e la Costituzione (crede che in Italia vi sia una religione di Stato) e a sessant’anni suonati non ha ancora imparato l’Italiano (eliminando gli intenti di costruire... roba da matti!) evidentemente non vuole “integrarsi” nel nostro Paese: bisognerebbe togliergli la cittadinanza e rispedirlo da dove viene... Già, ma... da dove verrà?

 

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Gianni Alemanno: Non è vero che sono buddista e che ho un maestro di buddismo che è comunista. Sono un cattolico praticante, e quel Gigi Maio è solo il mio maestro di alpinismo. È un monaco buddista. Ed è rigorosamente comunista, sì, ma ora si è convertito al Pidì. (La Repubblica, domenica 27 aprile 2008). Attenzione: qui non ridiamo di Alemanno (lo faremo un’altra volta) ma di questo comunista-buddista-veltroniano che a furia di frullarsi le idee nella capoccia si è ridotto a poter sopportare senza problemi né eritemi la vicinanza di un Alemanno. Anche se forse c’è poco da ridere: desensibilizzarsi totalmente, in fondo, potrebbe essere una soluzione per tutto il Paese...

 

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Giuseppe Turani (giornalista economico de La Repubblica): Ma stanno arrivando anche altri segnali da altre direzioni (e, forse, anche più importanti). Mi riferisco, ad esempio, agli operai delle grandi fabbriche (Mirafiori) che decidono di votare non tradizionalmente (e pigramente) a sinistra, ma che scelgono di andare verso la Lega di Bossi... C’è una rottura di abitudini consolidate, e ogni rottura (in questo nostro sistema ingessato) è benvenuta e ben accolta. (La Repubblica, domenica 27 aprile 2008). Ma sì, rompiamoli questi gessi, e con le ossa spezzate e frantumate (specialmente la colonna vertebrale) consegniamoci tutti a Bossi, Calderoli e Castelli!

 

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FMI (Fondo Monetario Internazionale): Un punto di debolezza dell’Italia è che ha una delle più rigide normative di tutela dei lavoratori, insiema a Francia, Grecia, Portogallo e Spagna. (La Repubblica, domenica 27 aprile 2008). Se i boss del capitalismo mondiale ritengono davvero che la condizione dei lavoratori italiani debba essere ulteriormente aggravata, l’unica spiegazione possibile è che si propongano (con la fattiva collaborazione dei media e dei quotidiani come La Repubblica, che fanno da cassa di risonanza ai loro deliri senza permettersi la benché minima critica) di ristabilire la servitù della gleba e lo schiavismo in tutto il pianeta. Uomo avvisato...

 

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Josè Saraiva Martins e Domenico D’Ambrosio (cardinale e vescovo): I fedeli hanno bisogno di vedere il corpo di padre Pio. Il fedele ha bisogno di toccare, di vedere simboli che sono più efficaci delle parole (Josè). La dignità, la fedeltà e la bellezza della maschera di silicone della Gems Studio mi hanno commosso: probabilmente una Mano ha guidato questi artisti (Domenico). Abbiamo aperto la bara e dopo quarant’anni di sepoltura non c’era nessun odore. Ho guardato i medici stupefatto (ancora Domenico). (La Repubblica, venerdì 25 aprile 2008). E questo è niente: i fedeli che avevano bisogno di annusare i poveri resti hanno dovuto constatare che dopo quarant’anni perfino i calzini di padre Pio non avevano più alcun odore. Forse perché un Piede li ha indossati dopo di lui...

 

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Silvio Berlusconi e Luciano Violante (Pidièlle e Pidì, uniti nella lotta): Riguardo alla Resistenza, la strada giusta è quella di capire anche le ragioni dei ragazzi di Salò (Silvio). È sempre attuale per me quanto ho detto nel 1996 sui ragazzi di Salò, cioè l’invito a uscire dalle lacerazioni del passato (Luciano). (La Repubblica, venerdì 25 aprile 2008). E i ragazzi di Hitler, dove li mettete? Avranno avuto le loro ragioni ideali o materiali anche loro, no?, mentre sterminavano milioni di Ebrei con l’aiuto, per quanto minuscolo e miserabile, anche dei ragazzi di Salò? 

 

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I segretari dei Circoli di base del Pidì dell’Emilia Romagna: Facile dire che noi rappresentiamo tutti, dall’imprenditore al precario. Non ci stanno tutti. Dobbiamo scegliere fra Colaninno e quelli che non arrivano al 27 del mese. (La Repubblica, venerdì 25 aprile 2008). Ma non potevate pensarci prima di consegnare il Paese a Berlusconi e Veltroni, che vi possino?...

 

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Sergio Chiamparino e Gianfranco Morando (sindaco Pidì di Torino e segretario del Pidì piemontese, commentando l’iniziativa di un gruppo di sinistra del partito democratico di portare in piazza il 25 aprile il simbolo del Pidì su bandiere rosse): L’iniziativa non mi piace, mi risultava che ci fosse un simbolo nazionale del Pidì (Sergio). Il Pidì ha la sua bandiera e un messaggio politico nuovo, riformista: questa invece è solo un’operazione nostalgia (Gianfranco). (La Repubblica, venerdì 25 aprile 2008). S’imbizzarriscono i tori, quando vedono rosso.

 

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Silvio Berlusconi: Alemanno? Un cane da polpacci. (La Repubblica, giovedì 24 aprile 2008). Ci dispiace molto non poter essere d’accordo con Berlusconi, ma anche Alemanno, sebbene non lo sembri, è un essere umano.

 

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Gianfranco Fini (parlando a Testaccio, quartiere di Roma fra i più rossi): Rutelli è una minestra riscaldata, una salma politica, sentiamo nellaria che possiamo farcela: qualche anno fa qui non sarei potuto venire neanche coi blindati. (La Repubblica, giovedì 24 aprile 2008). Poi il finto-sinistro Luciano Violante cominciò a rivalutare i “ragazzi di Salò”, e da cosa nasce cosa...

 

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Silvio Berlusconi (a proposito dellattribuzione all’Italia della competenza dei trasporti nella Commissione europea: È molto più conveniente per noi interessarci di infrastrutture e di trasporti invece che di omosessualità. (La Repubblica, giovedì 24 aprile 2008). Per certa gente, si sa, sempre più interessanti le merci che gli esseri umani.

 

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Fedele Confalonieri (presidente Mediaset): Nei giorni del sequestro di Aldo Moro nasceva Telemilano, l’embrione di Canale 5, e mi piace pensare che mentre l’Italia era giustamente incupita dagli anni di piombo, noi proponevamo una programmazione leggera. Fu una svolta. E ne siamo fieri. (La Repubblica, giovedì 24 aprile 2008). In effetti è sempre un’ottima idea istupidirsi, nei momenti di emergenza.

 

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Silvia Noè e Claudio Merighi (Uddiccì e Pidì bolognesi uniti nella lotta): Suggeriamo al Comune di dotare la polizia municipale di strumenti di difesa come lo spray al peperoncino e il cosiddetto manganello. Che poi è solo un bastone distanziatore. (La Repubblica, giovedì 24 aprile 2008). In attesa di un bello Stato di polizia, nasce il Comune di polizia. Targato Cofferati.

 

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Mario Capanna (sessantottino, sì, ma come si deve): Alemanno sindaco di Roma? Non sarebbe affatto una cosa sbagliata o cattiva. (La Repubblica, martedì 22 aprile 2008). Ecco uno che ha impiegato davvero bene gli ultimi quarant’anni: dalla fantasia al potere al delirio per dovere.

 

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Sergio Cofferati e Libero Mancuso (sindaco e assessore alla sicurezza e agli affari istituzionali di Bologna per conto della sinistra” finta): Sai che si fa? Mandiamo in strada i pensionati e gli studenti universitari a far da vedette anticrimine col telefonino del comune. (La Repubblica, martedì 22 aprile 2008). Ma per carità, non chiamatele “ronde padane”: Calderoli e Borghezio potrebbero offendersi.

 

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Massimo Giannini (giornalista de La Repubblica): LAlitalia è una lezione amarissima per tutti. Per il leader del centrodestra che ora dovrà evitare almeno il fallimento, dopo aver dimostrato tutta la sua improvvisazione politica e il suo ritardo di fronte alle sfide del libero mercato. E per i leader dei sindacati confederali, che non sono stati capaci di cogliere “l’ultima chiamata” e hanno mostrato tutto il loro incolmabile deficit culturale rispetto alle logiche della globalizzazione. In questa fiera delle irresponsabilità, ancora una volta, le due “caste” hanno dato il peggio di sé. Sulle spalle dell’Italia, che vorrebbero “rialzare”. E sulla pelle dei lavoratori, che dovrebbero tutelare. (La Repubblica, martedì 22 aprile 2008). Che cos’hanno in comune Berlusconi e i lavoratori?, si domanda il veltro-scalfariano. Facile, si risponde: sono entrambi nemici della globalizzazione basata sulla dittatura del libero mercato. Meno male che invece ci sono il Pidì e La Repubblica che li amano, se no chissà come si sentirebbe solo e triste il fondamentalismo liberista in questo mondaccio di comunisti.

 

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Achille Serra (ex prefetto, neoeletto parlamentare veltroniano): Ho già conosciuto Maroni al lavoro e so che sarebbe un ottimo ministro dell’Interno. (La Repubblica, martedì 22 aprile 2008). E pensare che prima delle elezioni questi del Pidì andavano dicendo che non bisognava votare per il Pidièlle! Meglio tardi che mai: finalmente l’hanno capita che in una vera democrazia non c’è alcun bisogno di una vera opposizione. Ricordiamocelo, nel caso che nei prossimi cinque anni dovessero di quando in quando ricominciare a gridare contro il governo: scherzano!

 

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Luca Cordero di Montezemolo (presidente uscente di Confindustria): Sono e resto convinto che abbiamo bisogno di un sindacato capace di guardare avanti e di non arroccarsi, attento a interpretare gli interessi dei lavoratori che coincidono con gli interessi delle imprese. (La Repubblica, martedì 22 aprile 2008). Traduzione: il sindacalista come si deve, invece di rompere le scatole, convince i lavoratori che i padroni hanno un solo obiettivo: il loro bene. (Che poi è quel che dice anche Veltroni...)

 

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Joseph Ratzinger (monarca assoluto dello Stato della Città del Vaticano, parlando a George Bush, presidente degli Stati Uniti d’America): Impegnarsi da cattolici per il regno di Dio vuol dire respingere la falsa dicotomia tra fede e vita politica. Nessuna attività umana, nemmeno nella sfera temporale, può essere sottratta al dominio di Dio. (La Repubblica, lunedì 21 aprile 2008). Naturalmente, in attesa che Dio si decida a farci conoscere la Sua volontà direttamente e senza intermediari, sarà Joseph Ratzinger a dire ai Parlamenti come devono comportarsi. Prego per una maggiore fraternità e solidarietà nel mondo. (La Repubblica, lunedì 21 aprile 2008). In effetti, per favorire la pace nel mondo, che c’è di meglio che presentarsi come l’unico interprete autorizzato dei voleri dell’unico vero Dio?

 

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Massimo Calearo (ex presidente di Federmeccanica, ex falco, attualmente veltroniano del Pidì): Se Berlusconi, nell’ambito del dialogo con l’opposizione, dovesse chiamare, sarebbe mio dovere, per l’interesse del Paese e del Nordest, rispondere. (La Repubblica, lunedì 21 aprile 2008). Davvero generosi, questi veltroniani: sempre pronti a correre in aiuto di chi ha davvero bisogno. E pensare che ci sono ancora degli individui che pretenderebbero invece che l’opposizione ostacoli la maggioranza!

 

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Giorgio Merlo (deputato del Pidì): Il capitolo di una maggiore sicurezza non può e non deve vedere il Pidì sulla difensiva o in retroguardia. Non ci sono ragioni per non convergere con un’efficace azione di governo. (La Repubblica, lunedì 21 aprile 2008). Giusto: il Pidì e il Pidièlle possono anche dividersi sulla questione se Vittorio Mangano fosse un assassino mafioso o un eroe civile, ma che ragione c’è che non vadano d’amore e d’accordo contro gli immigrati?

 

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Massimo Giannini (giornalista de La Repubblica): Vedremo cosa farà il nuovo governo. Non solo sulle liberalizzazioni assicurative, ma su tutte le altre: dall’energia ai servizi pubblici locali. Servono “scelte impopolari” ha detto Berlusconi. Speriamo nella sua coerenza. (La Repubblica, lunedì 21 aprile 2008). In effetti è un peccato che non abbia vinto il Pidì: sarebbe stato bello pagare ogni due mesi 300 euro di bolletta dell’acqua in un regime di servizi pubblici liberalizzati”... E i trasporti? Ah, come avrebbero funzionato bene i trasporti locali definitivamente privatizzati dalla “sinistra” fasulla di Veltroni e soci! Il Cotral, per esempio (per limitarci alla Valle dell’Aniene)  avrebbe potuto eliminare tutte le corse inutili”, concentrarsi sulle tratte più redditizie e licenziare un bel po’ di “fannulloni”. Ha ragione, il veltro-scalfariano Giannini: speriamo che Berlusconi si converta al veltronismo e ci pensi lui!

 

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Giuseppe Turani (giornalista economico de La Repubblica): L’Italia mette insieme il sindacato più forte d’Europa con le paghe più basse d’Europa e, in genere, con una condizione lavorativa della gente che è fra le peggiori del Vecchio Continente... Tutti noi vediamo, una sera sì e l’altra pure, qualcuno dei tre segretari generali seduti in qualche talk show che parlano di tutto... In tanti anni di sindacalismo non si è mai visto uno eletto che non facesse parte della stessa burocrazia sindacale... La sola Cgil ha un giro di affari di un miliardo di euro... Diciamo le cose come stanno. Nessun paese può permettersi un sindacato così costoso... ecc., ecc. (La Repubblica, domenica 20 aprile 2008). Questi veltro-scalfariani son davvero impagabili. Ancora non hanno finito di seppellire la lotta di classe e già la riprendono: proletari di tutta Italia unitevi... contro i sindacati!

 

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Luisa Grion e Massimo Calearo (giornalista de La Repubblica l’una, imprenditore, ex falco di Confindustria e deputato del Pidì l’altro): Calderoli, in virtù dei voti operai, ha bacchettato gli industriali. Pensa che la Lega si proporrà spesso in questo ruolo e che ciò possa frenare alcune riforme? (Luisa). Mi auguro proprio di no (Massimo). (La Repubblica, domenica 20 aprile 2008). Pensa che bello se invece vinceva la sinistra finta di Veltroni-Calearo e i lavoratori non li difendeva nessuno!

 

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Luca di Montezemolo (presidente uscente di Confindustria): I sindacati italiani ormai servono solo a difendere una casta di professionisti del veto. (La Repubblica, sabato 19 aprile 2008). Ma come, la lotta di classe non era finita? L’alunno Montezemolo, a quanto pare, non è stato attento, mentre il professor Togliattino Veltroni parlava.

 

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Pietro Ichino (giuslavorista, teorizzatore degli impiegati pubblici come fannulloni, eletto senatore per il Pidì): La buona politica non è quella di fare di tutta l’erba un fascio. Fossi in Confindustria io punterei semmai su quello che c’è ancora di buono nel sindacalismo italiano, per valorizzarlo. (La Repubblica, sabato 19 aprile 2008). Traduzione: Sei uno sciocco, Montezemolo: non capisci che con dichiarazioni come queste i sindacati li ricompatti? Bisogna dividerli, invece, per poi cacciar via anche da lì la Sinistra Vera!

 

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Alberto Statera (giornalista de La Repubblica): Come si metterà la Confindustria liberista e mercatista che lascia Montezemolo, quando gli azionisti leghisti del governo si opporranno alla privatizzazione delle aziende municipalizzate? (La Repubblica, sabato 19 aprile 2008). Traduzione: Possibile che ’sti allocchi di Confindustria non capiscano che se avesse vinto il Pidì avrebbero avuto le mani assai più libere per privatizzare tutto, acqua compresa?

 

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La Repubblica (editoriale non firmato di venerdì 18 aprile 2008): Nel Paese che cambia, ci sono riforme che non costano nulla, se non un atto di coraggio. Esempio: andare da un notaio e firmare l’atto di nascita del Partito Democratico del Nord, federato al partito nazionale, con il sindaco di una grande città come segretario. Proponiamo un atto ancor più di coraggio: chiamarlo direttamente Lega democratica, con l’accento sulla parola Lega. Anche perché i davvero coraggiosi non alludono. Non lasciano immaginare. Non costringono il cittadino a cavar fuori da solo, dalle loro parole, il veleno che contengono.

 

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Walter Veltroni (alias il Togliattino, intervistato da La Repubblica venerdì 18 aprile 2008): In campagna elettorale abbiamo fatto scelte dirompenti, e pronunciato parole di innovazione mai ascoltate prima a sinistra: sul fisco, sulla sicurezza, sulla certezza della pena, sulla fine della cultura dei veti. Ha ragione: sono parole che finora si ascoltavano solo a destra (compresa quella della certezza della pena, perché il Togliattino, insieme agli altri sceriffi che pullulano nel Pidì da qualche anno a questa parte, la intende e la applica solo a carico dei delinquenti poveri, dei lavavetri e dei mendicanti). Abbiamo pagato una conflittualità permanente dentro una coalizione paralizzata dalla cultura dei no. Ecco perché i partiti dell’ex Unione hanno ottenuto risultati pessimi. Ma guarda caso, tutti tranne uno: il Pidì. Il Togliattino non la sopporta, la cultura di chi dice no. Preferisce l’incultura di chi dice sempre di sì (a lui e alla sua deriva a destra). Quando lanciai la mia campagna sulla sicurezza, e dissi che non è né di destra né di sinistra, l’estremismo di Liberazione li portò ad accusarmi di fascismo. Il Togliattino mente sapendo di mentire: fu accusato di fascismo (e di attentare all’articolo 27 della Costituzione, che stabilisce che la responsabilità penale è personale) quando si mise a gridare che in Italia c’è un problema Rumeni. E per finire: Al dialogo siamo sempre pronti. Dirò di più: in Parlamento, come forza riformista, cercheremo di rappresentare anche le culture presenti alla nostra sinistra. Traduzione: adesso che siamo di nuovo all’opposizione, cercheremo come le altre volte di fregarvi lanciando tuoni e fulmini (a salve) contro Berlusconi e soci per far finta di essere di sinistra.

 

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Francesco Merlo (giornalista de La Repubblica): Buttare, con l’acqua sporca del comunismo, anche il bambino della sinistra radicale? Non bastonate il cane che annega, perché è il cane da guardia degli interessi deboli, dell’Italia povera. (La Repubblica, giovedì 17 aprile 2008). È l’immaginario inorganico, o tutt’al più bestiale, a cui son ridotti i veltro-scalfariani di complemento: il bambino, seppure lo vedono, se lo immaginano che annega nell’acqua sporca tra cani da guardia e pecore. Allora era meglio in una mangiatoia, tra un asino e un bue...

 

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George W. Bush (contando balle a Ratzinger): Ovunque nel mondo gli Stati Uniti lavorano per sradicare il malessere, alleviare la povertà, promuovere pace e portare la luce della speranza nelle tenebre della tirannia. (La Repubblica, giovedì 17 aprile 2008). Proprio come la Chiesa cattolica, ovunque nel mondo, si dà da fare per sradicare la pedofilia.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Renato Raffaele Martino (cardinale, presidente del pontificio consiglio Giustizia e Pace): Il voto è stato uno schiaffo ai patriarchi del comunismo che ha punito una sinistra estrema troppo litigiosa e radicaleggiante. (La Repubblica, mercoledì 16 aprile 2008). Vorrà dire che ci consoleremo con i ceffoni che ai patriarchi del cristianesimo ha somministrato la Spagna di Zapatero...

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Silvio Berlusconi: La sinistra estrema fuori dal Parlamento è una conquista. (La Repubblica, mercoledì 16 aprile 2008). Pensi che il Vanto d’Italia si appropri di un merito” che spetta a Togliattino Veltroni? Ti sbagli: i due hanno colpito insieme, e lo sapevano e lo sanno benissimo. Poi, certo, il meno furbo ha perduto le elezioni.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Achille Serra (ex prefetto, eletto per il Pidì in Toscana): Era una riunione di vertice, c’erano Veltroni, D’Alema, Marini, Bersani, Gentiloni, Enrico Letta, Franceschini... Mi sono affacciato, e Franceschini: “Achille, scusa, ma ti devo chiedere di uscire. Siamo riuniti...” Insomma mi hanno cacciato. Ma io non sapevo che era un comitato ristretto. (La Repubblica, mercoledì 16 aprile 2008). Be’, si capisce, Serra è soltanto un ex prefetto della Repubblica. Vedrai, invece, come ascolteranno e con quale riguardo tratteranno gli eletti davvero importanti, come la giovane Marianna Madia e l’operaio Antonio Boccuzzi!

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Walter Veltroni (alias il Togliattino): A determinare la sconfitta di tutto il centrosinistra è stato anche il giudizio sul governo Prodi, dato che le forze che lo sostenevano hanno perso, complessivamente, più di 2.600.000 voti. (La Repubblica, mercoledì 16 aprile 2008). Ma il Togliattino ci fa o c’è? Secondo noi c’è: non gli basta la mente per capire che quei voti il governo Prodi li ha perduti per le sue politiche poco di sinistra. Altrimenti sarebbe costretto a comprendere che lui non li ha recuperati perché è andato ancora più a destra di Prodi.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Walter Veltroni (alias il Togliattino): Non mi sento affatto il killer della Sinistra. Loro pagano per la responsabilità di aver minato costantemente il governo. (La Repubblica, mercoledì 16 aprile 2008). La verità il Togliattino la dice solo per sbaglio: in questo caso, per esempio ammettendo che il Pidì non è Sinistra.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Antonio Di Pietro: Riconosco la leadership di Veltroni, ma respingo l’annessione. In Parlamento l’Italia dei Valori vuole mantenere la sua visibilità. Accetto il gruppo unico, ma si chiami Pd-Idv. (La Repubblica, martedì 15 aprile 2008). Non c’è che dire, Togliattino Veltroni sa fare bene molte cose: perdere le elezioni, far sparire la Sinistra Vera dal Parlamento e... scegliersi degli alleati affidabili.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Antonio Martino (forzaitaliota, ex ministro della Difesa): Berlusconi e Veltroni hanno liberato il Parlamento dalla feccia. (La Repubblica, martedì 15 aprile 2008). Non del tutto, a quanto pare.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Gianfranco Fini: Lo Stato ha il diritto di pretendere che nelle moschee le preghiere si facciano in italiano perché così saremmo sicuri che si tratti di predicazione religiosa e non di istigazione all’odio nei confronti delle altre religioni. (La Repubblica, lunedì 7 aprile 2008). Ottima idea! Anzi, già che ci siamo, perché non vietiamo anche a Ratzinger di reintrodurre la messa in latino? Sarebbe un po’ difficile, infatti, trovare qualche migliaio di agenti di polizia e carabinieri latinisti che tutte le domeniche vadano nelle chiese ad assicurarsi che i parroci non istighino all’odio contro le altre religioni. Per esempio contro gli Ebrei, per i quali ogni domenica chiedono a Dio di illuminare i loro cuori affinché riconoscano Gesù Cristo come Salvatore. (Mentre il Cerd, il Comitato dell’Onu per l’eliminazione di tutte le forme di razzismo, dichiara ufficialmente che in Italia è in corso una campagna di discriminazione senza precedenti contro rom e sinti fomentata da esponenti politici che incitano all’odio razziale. Quali esponenti politici? Be’, in effetti il rapporto non li nomina. Ma cita gli sgomberi violenti di Milano. E non solo quelli di Milano: anche quelli di Roma. Che furono espressamente richiesti dall’allora sindaco Veltroni...)

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

John McCain (candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti): Se sarò eletto alla Casa Bianca lavorerò con i democratici, perché siamo avversari ma non nemici e siamo prima americani e poi uomini di partito. (La Repubblica, domenica 6 aprile 2008). Guarda caso, il nuovo leader della destra Usa parla più come Veltroni che come Berlusconi. È proprio vero che Berlusconi sa di vecchio: a differenza di Veltroni, non ha capito che il nuovo verbo della destra mondiale è: tutti uniti sotto la bandiera a cantare l’inno nazionale. Per sentirsi tutti fratelli, dinanzi ai nemici veri”, interni ed esterni, contro i quali il nuovo potere ci scaglierà non appena si sentirà abbastanza forte.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Walter Veltroni (alias il Togliattino): Quando nei tg vedo le immagini di un barile di petrolio, so che bisogna toccarsi quello che si ha di più caro perché vuol dire che è aumentato il prezzo della benzina. (La Repubblica, domenica 6 aprile 2008). Ora il duopolio Berlusconi-Veltroni è davvero perfetto: uno fa le corna e l’altro si tocca. Pidielle e Pidì uniti nella lotta per far sempre più bella l’immagine dell’Italia dinanzi al mondo.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Walter Veltroni (alias il Togliattino): Andando da soli non dovremo discutere più con Bertinotti, Diliberto, Pecoraro, Mastella. (La Repubblica, sabato 5 aprile 2008). Solo un individuo (intellettualmente) disonesto può mettere sullo stesso piano un uomo come Bertinotti e un uomo come Mastella. Ci pensi, chi si appresta a votare per il Pidì anziché per la Sinistra Vera: un uomo che è capace di un simile livello di mistificazione, in che cosa è diverso da Berlusconi?

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Roberto Mania (giornalista de La Repubblica): La risposta di Spinetta è stata no: perché mantenere l’attività di manutenzione dentro l’Alitalia sarebbe stato incompatibile con l’obiettivo del risanamento. Invece per Cgil e Cisl significava conservare un potere decisivo: nella manutenzione hanno le loro roccaforti. Da lì si può bloccare il trasporto aereo pur avendo una manciata di iscritti tra i piloti. Questione di potere, insomma. (La Repubblica, venerdì 4 aprile 2008). Grazioso, no? Se i sindacati tentano di difendere i lavoratori, lo fanno per il potere. Se invece abbozzano, cedono e s’inchinano compiacenti, lo fanno per il bene della Nazione. Il sindacato (giallo) secondo il Pidì. (Ma vedi, qui di seguito, anche Calearo ed ElleKappa uniti nella lotta.)

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Massimo Calearo (ex presidente di Federmeccanica, ex falco, candidato per il Pidì): Un certo tipo di sindacato non si rende conto che esiste un mercato, una concorrenza. Alitalia è un’impresa che vive di mercato e deve avere i tempi del mercato. Il fallimento non è un tabù. (La Repubblica, venerdì 4 aprile 2008).

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Elle Kappa (vignettista de La Repubblica):

Con questa vignetta, anche il più becero antisindacalismo entra a far parte della "cultura" del Pidì. Con buona pace della venerazione di Epifani e soci per Veltroni.

(La Repubblica, venerdì 4 aprile 2008). Difendere i lavoratori? Ma quando mai! I sindacati esistono per far credere ai lavoratori di essere difesi: fatto ciò, inchinarsi, fare con la testolina e disturbare il meno possibile! (Una vignetta come questa, fino a non molti anni fa, la si sarebbe potuta vedere soltanto sul Secolo d’Italia.)

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Le belle facce del Pidielle: Ramona Badescu

Le belle facce del Pidielle: Ramona Badescu

 

Ramona Badescu (showgirl, candidata a Roma per il Popolodellelibertà): Napoleone era un bambino rispetto a Berlusconi. (La Repubblica, venerdì 4 aprile 2008). E non solo: Hitler era un bambino rispetto a Ciarrapico.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Tony Blair (“socialista” inglese, ex primo ministro di Sua Maestà nonché convertito al cattolicesimo): Personalmente, io vedo Fede e Ragione, Fede e Progresso, come alleati e non come avversari. Una delle domande più bizzarre che mi sento rivolgere nelle interviste è: la fede è importante per la sua politica? È come chiedere a qualcuno se la salute è importante per lui stesso o per la sua famiglia. (La Repubblica, venerdì 4 aprile 2008). Se la fede equivale alla salute, per questo ex protestante ex socialista ex premier (e, a questo punto, anche ex democratico) chi non ce l’ha può solo essere un malato.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Massimo Cacciari (sindaco di Venezia, filosofo, esponente del Pidì nonché, a suo tempo, presunto cicisbeo di Veronica Lario): Bisogna regolamentare le visite degli studenti, che sono troppi, fanno chiasso e sporcano... Per quanto riguarda i giocatori d’azzardo che vengono a Venezia per il casinò, invece, ci opponiamo a che lo Stato italiano recepisca la direttiva europea che obbliga a identificare i giocatori ogni volta che effettuano operazioni di cambio o di acquisto di fiches per un importo superiore ai duemila euro. (Left n° 14 del 4 aprile 2008). Le visite dei diciottenni ai seggi elettorali, invece (e dei loro insegnanti) questi democratici con la puzza sotto al naso le chiedono e come! Ed è giusto: speriamo davvero che i giovani vadano a votare in massa... per la Sinistra Vera.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Silvio Berlusconi: Non sono un “parruccone” ma vorrei gli studenti tutti in piedi quando il professore entra in classe la mattina. Come ai vecchi tempi. Bisogna ripristinare un po di “rispetto” in classe, nei confronti degli insegnanti. (La Repubblica, martedì 1° aprile). In primo luogo cominci a rispettarli lui, gli insegnanti, che invece li ha sempre insultati chiamandoli comunisti e tramite la Moratti ha sottratto alla Scuola ore di insegnamento e risorse. In secondo luogo si ricordi, per sua norma e regola, che il rispetto ognuno se lo deve conquistare e conservare, e se non ne è capace non c’è istituzione al mondo, laica o religiosa che sia, che glielo possa conferire e garantire per legge. E in terzo luogo ci tolga una curiosità: anche per un insegnante” come lui, che sproloquia di Romolo e Remolo e fa le corna dietro le persone, gli studenti dovrebbero scattare in piedi?

 

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