Libera Scuola di Umanità diretta da Luigi Scialanca
L’Universo è là fuori La Terza media di Anticoli all’Osservatorio di Cervara
Home La Classe 2013 - 2016 della Scuola media di Anticoli Corrado Il sito dell’Associazione Astris Cervara di Roma su ScuolAnticoli |
L’Universo è là fuori è un banalissimo luogo comune...
Davvero?
Per verificarlo (o, come ad alcuni piace dire, per falsificarlo), l’ottima Terza media di Anticoli Corrado,
con l’aiuto della prof.sa Teresa Cipriani e del prof. Luigi Scialanca (e aiutandoli a propria volta non poco)
ha dedicato una parte dell’anno 2015-2016 allo studio dell’Astronomia, dal Sistema solare ai buchi neri,
alla lettura e al commento delle Sette brevi lezioni di fisica di Carlo Rovelli, alla visione di documentari
e infine, giovedì 26 maggio 2016, a una visita al bellissimo, grandioso Osservatorio astronomico
voluto, progettato e gestito dall’Associazione Astris sulla montagna di Cervara di Roma: un’istallazione
che è uno dei migliori vanti (benché, per ora, non dei più noti) della Valle dell’Aniene e del Lazio.
All’Osservatorio, Caterina, Denisa, Eleonora, Marco, Martina e Nicola sono stati accolti
con straordinaria disponibilità, gentilezza e competenza dagli astronomi dell’Astris,
e in particolare dal dottor Luciano Quaglietti e dall’architetto Giancarlo Battisti,
che orientando opportunamente il grande telescopio dell’Associazione hanno offerto loro
spettacolari immagini di Giove, di Saturno, di Marte, della Nebulosa Anello e dell’ammasso globulare M3,
una gigantesca concentrazione di circa 500.000 stelle distante 33.900 anni-luce dalla Terra.
Affascinati da questi grandiosi spettacoli, i ragazzi hanno però notato con una punta di dispiacere, in essi,
la mancanza dei meravigliosi colori che si erano abituati ad ammirare nelle immagini fotografiche
studiate durante l’anno. Ma è stato un disappunto momentaneo, e quanto mai opportuno,
poiché la spiegazione che gli astronomi hanno loro offerto dello “strano” fenomeno
ha reso invece ancora più impressionante ciò che stavano vedendo.
In pratica (e in parole povere) gli occhi umani, al buio, tendono fisiologicamente a “rinunciare”
alla visione dei colori a favore di una maggiore acutezza visiva...
Ma allora, si son detti i ragazzi e il professor Scialanca, ciò che di volta in volta appariva
nell’oculare del telescopio non era un’immagine, una riproduzione della realtà, ma proprio la realtà?
Guardando, per esempio, le 500.000 fittissime stelle dell’ammasso M3, le stavano davvero vedendo
com’erano 33.900 anni or sono, quando la loro luce si è messa in viaggio verso la Terra mentre, sulla Terra,
gli antenati di tutti gli alunni e gli insegnanti del mondo (o, più verosimilmente, le antenate)
dipingevano mirabili affreschi sulle pareti delle grotte alla ben più fioca luce delle torce?!
Sì, guardare per mezzo del telescopio è come guardare attraverso gli occhiali, o le finestre di casa:
è guardare e vedere davvero, e i nostri occhi, le nostre menti, in un certo senso, lo sapevano e lo sentivano già,
quantunque senza capirlo finché gli ottimi Quaglietti e Battisti non ce l’hanno spiegato...
Non vi sembra che questo renda la frase l’Universo è là fuori assai meno banale di quanto si potrebbe pensare?
Clicca sulle immagini per ingrandirle!
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Il bellissimo, grandioso Osservatorio astronomico voluto, progettato e gestito dall’Associazione Astris
sulla montagna di Cervara di Roma: un’istallazione che è uno dei migliori vanti (anche se, per ora, non dei più conosciuti)
della Valle dell’Aniene e del Lazio, attentamente e validamente sostenuta dall’attuale Amministrazione di Cervara.
(Immagine tratta dal sito dell’Associazione Astris)
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