Libera Scuola di Umanità diretta da Luigi Scialanca
La Terra vista da Anticoli Corrado nell’agosto del 2017
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Qualcuno vuol fare di Anticoli un luogo disumano?...
Ad Anticoli Corrado sta per partire il progetto Sprar dell’Amministrazione comunale. O almeno lo spero. Domanda: come mai proprio in questo periodo, e proprio ad Anticoli, c’è qualcuno che su Facebook, due volte su tre, condivide soltanto notizie di cronaca il cui effetto è di mettere in una luce negativa i Rifugiati e i Migranti, se non addirittura di suscitare odio e paura nei loro confronti? Perché non cerca e non diffonde anche notizie positive? È un caso? Mi sembra difficile. Nella “migliore” delle ipotesi, chi fa questo dimostra una totale insensibilità, se crede davvero che le Anticolane e gli Anticolani vogliano essere spinti ad aver paura e a odiare. Nella peggiore, non di insensibilità (cioè di malattia) si tratta, ma di una volontà più o meno consapevole di spingere una parte della Cittadinanza a disumanizzarsi. Cosa ne pensa l’Amministrazione comunale? Cosa ne pensa il Sindaco? Cosa ne pensano il vicesindaco e gli assessori e consiglieri Francesco De Angelis, Barbara Speranza, Alessio Espositi, Daniele Misnoli, Fiorenza Novelli, Andrea Fabbi? Non sentono anch’essi l’esigenza, nel momento in cui il progetto Sprar sta per partire (o almeno lo spero), di ribattere a chi semina paura e odio contrapponendogli immagini positive, generose, umane, delle donne, degli uomini e dei bambini che lodevolmente si propongono e ci proponiamo di aiutare? In attesa e nella speranza di una risposta, vi invito ad ascoltare questa signora, e soprattutto a sentirla con la mente e col cuore, ognuno al meglio di sé. Sarà un ottimo antidoto contro le velenose “iniezioni” ormai quasi giornaliere di paura e odio contro le quali, ripeto, sono certo che la maggior parte delle Anticolane e degli Anticolani resistono e resisteranno. Per il bene dei Migranti e dei Rifugiati? Anche, certo, ma soprattutto per il bene nostro. Cioè per non diventare mostri.
(Lunedì 28 agosto 2017. Luigi Scialanca, scuolanticoli@katamail.com).
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(Giovedì 24 agosto 2017. Luigi Scialanca, scuolanticoli@katamail.com).
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Il bellissimo video del concerto cliccando qui! (Lunedì 21 agosto 2017. Luigi Scialanca, scuolanticoli@katamail.com).
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(Lunedì 21 agosto 2017. Luigi Scialanca, scuolanticoli@katamail.com).
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(Venerdì 18 agosto 2017. Luigi Scialanca, scuolanticoli@katamail.com).
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Nella primavera del 1970, durante il mio ultimo anno di Liceo classico, volli fare un regalo al prete che tentava di insegnarci a credere: una Dimostrazione filosofica dell’inesistenza di Dio. Un dono inappropriato, si dirà. Ma secondo me era appropriatissimo, invece. Sia perché lui ― non ricordo il suo nome, purtroppo, solo il suo perenne imbarazzo, la sua pinguedine e i cento (o giù di lì) bottoni anteriori della sua tonaca nera, che immaginavo lo impegnassero, al risveglio e al momento di andare a dormire, in un interminabile esercizio ginnico manuale: lo chiamerò don Carmelo ― era un uomo e un insegnante alla mano, amante delle celie, incapace di offendersi e di offendere; sia perché, dal mio punto di vista, essendo egli tutt’al più quarantenne, poteva ancora salvarsi la vita dal sacrificarla per niente. Ero ateo dall’età di dodici anni. Lo ero diventato per puro piacere: quello di non andare a messa, non pregare, non confessarmi, non comunicarmi e non avere un sorvegliante onnipotente, oltre a quelli già molto potenti con i quali ero alle prese ogni giorno. Ma ormai avevo diciannove anni, e cominciavo a sentire di dover convalidare e difendere la mia spontanea e felice irreligiosità con delle solide basi teoriche. Non per fare proselitismo, non l’ho mai fatto ― e non per motivi etici, ma semplicemente perché non mi andava. No, il tentativo di convincere don Carmelo che Dio non esiste fu il primo e l’ultimo, nella mia vita. Poi, e fino a oggi, la mia attività sovversiva di propaganda antireligiosa è consistita soltanto nel mio tacito esempio. Scrissi, dunque, una Dimostrazione dell’inesistenza di Dio per farne dono al mio insegnante di Religione. Pensavo che lo meritasse, perché ― ripeto ― era un brav’uomo e un docente che non si “accollava”. La scrissi “a macchina” ― l’Olivetti della mia religiosissima ma anche poetica madre, sempre senza inchiostro quando poi occorreva a lei ― su fogli A4 piegati in modo che avessero più o meno il formato di un libro “vero”: una dozzina di pagine in tutto, debitamente “spillate” con la cucitrice che mia madre trovava sempre senza punti quando le serviva. Il gran giorno don Carmelo non fece una piega, leggendo il titolo. Anzi: mi ringraziò affabilmente, felice del regalo. Non penso che ne ricevesse molti. Tengo a dire che nessuno dei miei compagni di classe rise, o ebbe voglia di farlo. Direi che fossero, piuttosto, un po’ intimiditi. E neppure io dovetti, come si diceva una volta, “contenermi”: ero convinto di star facendo un vero regalo, ed ero contento che fosse apprezzato. Don Carmelo se la portò a casa ― o dovunque risiedeva ― e la lesse con attenzione, tant’è vero che la volta dopo tentò di discuterla (anche se, come vedrete, dovetti suggerirgli io l’unica obiezione possibile). Ma non me la restituì. E io, benché non ne avessi altre copie, non gliela chiesi indietro, non ci pensai nemmeno: da quando in qua i regali si restituiscono, se non si è litigato di brutto? Del resto ricordavo per filo e per segno ― come lo ricordo ancora oggi ― il ragionamento che rendeva inattaccabile la Dimostrazione dell’inesistenza di Dio dello “splendido diciannovenne” che anch’io ― be’, sì ― nel mio piccolo un pochino ero. Ed eccolo qua... 1. Dio, per essere tale, dev’essere infinito. Se in qualsiasi senso non lo è, per quanto possa essere in gamba non è Dio. 2. L’Universo, dal canto suo ― che altri chiamano “la Creazione” ― può essere infinito o finito. Tertium non datur. Abbiamo, dunque, due possibilità: A. Dio infinito ― Universo infinito. B. Dio infinito ― Universo finito. 3. Nel caso A (Dio infinito ― Universo infinito), poiché due Infiniti non possono coesistere ― in quanto già uno è Tutto ― ne consegue che: 3,1. O non esiste Dio ed esiste solo l’Universo. 3,2. O non esiste l’Universo ed esiste solo Dio (ma non esisteremmo neanche noi, e allora perché dovremmo credere in Dio?). 3,3. Oppure i Due coincidono, cioè l’Universo è Dio e Dio è l’Universo (ma allora Dio siamo ― anche ― noi, e di ogni edificio religioso non restano neppure le fondamenta). 4. Nel caso B (Dio infinito ― Universo finito), Dio perde l’attributo dell’infinità (poiché dove c’è l’Universo non arriva Lui e dove arriva Lui non c’è l’Universo) e dunque non è Dio. È, tutt’al più, un “alieno” come ce ne sono (probabilmente) tanti: magari potentissimo, ma non onnipotente. Vi dicevo che la volta dopo dovetti soccorrere don Carmelo escogitando per lui un’obiezione. Mi era così simpatico, infatti ― dimenticavo di dirvi che nessun altro insegnante ebbe da me un regalo, né prima né dopo ― che non tollerai di vederlo in difficoltà davanti alla classe. Perciò alzai la mano è: “Padre” suggerii, “lei, forse, obietterà che due Infiniti possono invece coesistere se uno è materiale e l’altro no...” “Ecco! Proprio questo stavo per dirti!” (Lo so, questa fu una piccola viltà, da parte sua, ma... “chi è senza peccato scagli la prima pietra”). “Sì” ammisi. “È l’unica obiezione possibile”. “Ah!” gongolò. “Solo che purtroppo non funziona, padre. Infatti, se Dio è infinito soltanto non materialmente, può, d’accordo, coesistere con un Infinito solo materiale. Ma non può aver niente a che fare con esso, altrimenti ricadremmo nel caso A. E allora che ce ne facciamo di Lui?” Tranquilli: non lo dissi. Mi limitai a pensarlo, perché ero troppo generoso per infliggere coram populo a don Carmelo una sconfitta così totale. E lui troppo simpatico per meritarla. Ci lasciammo da buoni amici, sicché, e di lui non seppi più niente. Volete “la morale della favola”? A lui rimasero le mie dodici pagine, materiali e finite. A me tutto il resto, non materiale e... quasi infinito. Clicca qui per scaricare il testo in .pdf. O qui per scaricarlo in .doc (Giovedì 17 agosto 2017. Luigi Scialanca, scuolanticoli@katamail.com).
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Heather Heyer, assassinata da un “suprematista bianco”
a Charlottesville, Virginia, Stati Uniti. Poiché, nel 2017, fascisti e nazisti non solo possono ancora, impunemente, farsi propaganda, “manifestare” e avvicinare e adescare dei minori: possono anche uccidere, e nel modo vigliacco che da sempre è il loro. Ed eroici partigiani come Heather Heyer, nel 2017, ancora morire assassinati.
Negli Stati Uniti il Partito
democratico, e perfino qualche repubblicano, sembrano
― anche se
con enorme e colpevole ritardo
―
rendersi finalmente conto del pericolo.
In Italia, invece, ecco un dirigente del Pd che si fa i selfie in dolce
tête-à-tête con un “suprematista” nostrano (di cui taccio l’identità
e nascondo il volto per non fargli pubblicità, tanto se vuol dirmi
qualcosa sono qui).
Segno, quando si toccano (e si accarezzano) questi estremi, che la
fascistizzazione della finta sinistra è in corso da così tanto tempo
―
molto più tempo di quanto credano
perfino i più pessimisti
―
da aver ormai quasi raggiunto la
velocità della luce. (Lunedì 14 agosto 2017. Luigi Scialanca, scuolanticoli@katamail.com).
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I giovanissimi Bagnafìli di Anticoli in azione e... la bellissima location dell’azione! Oltre 50 immagini, una più bella dell’altra, cliccando qui! (Sabato 5 agosto 2017. Luigi Scialanca, scuolanticoli@katamail.com).
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Invasione islamica? No. Processione cattolica.
Canosa di Puglia: Italiane del Ventunesimo Secolo (dopo Cristo, non dopo altri dei) alla processione “della Desolata”. Desolante? Sì, ma non sorprendente: chi ha una certa età, e da giovane ha girato un po’ il Centro-Sud e le Isole, sa che le donne, per le strade e nelle piazze, era già tanto riuscire a vederle. Ricordo, in particolare, una domenica sera di luglio del 1985, verso le 21, nella piazza principale di Piazza Armerina: piazza gremita, ma donne nessuna. Altrimenti sarebbe accaduto quel che succede nel filmato che segue...
Celebre sequenza de L’Avventura, di Michelangelo Antonioni (1960, con Monica Vitti, Lea Massari e Gabriele Ferzetti), in cui una ragazza che visita Messina “vestita com’è sempre andata ovunque nel mondo” è costretta a chiedere l’aiuto della polizia... Naturalmente, lungi da me l’idea di “criminalizzare” la Puglia, o il Sud! Io ce l’ho con la religione ― con tutte le religioni, organizzate o meno ― a qualsiasi latitudine e in qualsiasi veste si conservino, si riproducano e si diffondano. E poiché non esisterebbero religioni se non vi fossero donne e uomini religiosi, non posso limitarmi a compiangerli, devo anche un po’ prenderli in giro (almeno). Inoltre, stando nella Scuola sa che non pochi ragazzi e ragazze disprezzano nei “non Occidentali” quel che ancora facevano le loro nonne, e penso che si dovrebbe informarli che da certe usanze li separano meno anni di quelli che hanno esse (e talvolta, come si vede nella foto, anche meno anni di quelli che hanno loro). “Solo” tradizioni? E, in quanto tali, da considerare con simpatia e magari addirittura da proteggere (come mi dicono voglia fare l’Unesco con la “terapeutica” usanza di alcune popolazioni di salassare i malati per qualunque morbo, dalla sclerosi multipla al ginocchio della lavandaia)? Secondo me, assolutamente no. Poiché le tradizioni non si possono conservare “lisce”: purtroppo, ovunque permangano, si portano appresso anche la mentalità da cui sono scaturiti. La stessa mentalità che, per esempio, non permette agli astanti di sganasciarsi dalle risate, assistendo a spettacoli come quello di cui sopra. (Sabato 5 agosto 2017. Luigi Scialanca, scuolanticoli@katamail.com).
L’Organizzazione Femminicida Globale
Una donna viene uccisa. È (anche) terrorismo? Io dico di sì. C’è, dunque, un’Organizzazione Femminicida Globale? I massacratori di donne, mentre colpiscono, gridano: “Dio è maschio ed è grande!”? No. O almeno non lo so. Ma so che le vittime di femminicidio sono di gran lunga più numerose di quelle dei fondamentalisti stragisti. So che gli assassini di donne, in tutto il mondo, benché pazzi omicidi e ognuno con una propria storia di distruzione e autodistruzione, condividono fedi millenarie fondate sull’odio contro le donne. E so che benché colpiscano separatamente, senza ricevere ordini da una qualche “centrale”, i loro omicidi vengono poi rivendicati ed esaltati dai siti dell’odio contro le donne che pullulano sul web e ancor più nel cosiddetto “web profondo”. Non è terrorismo? E perché? Solo perché i governi, i servizi segreti e i media non lo chiamano così (e si guardano bene dal combatterlo con la stessa determinazione)? Ma domandate a una donna qual è per le donne il pericolo più grave sulla Terra, se i femminicidi o il terrorismo, e sentite cosa vi risponde. E se non siete ancora convinti domandatelo alle statistiche: per una donna, in ogni Paese del mondo, sono maggiori le probabilità di essere uccisa da un maschio che conosce o da un terrorista che non conosce? E poi domandate a voi stessi: quel maschio e quel terrorista hanno qualcosa in comune? E, se sì, è o non è l’odio contro le donne? (Immagine tratta da TuttoScuola). (Domenica 30 luglio 2017. Luigi Scialanca, scuolanticoli@katamail.com).
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La fascistella della Valle dell’Aniene
Mi scrive, un mese fa, da un paese della Valle dell’Aniene. Mi chiede l’amicizia su Facebook. Mi dà, senza che gliel’abbia chiesto, il suo numero di telefono. Mi parla, dolce dolce, dei progetti culturali e turistici suoi e del suo gruppo. Chiede, cortesemente, la mia collaborazione. È una ragazza di poco più di vent’anni. La ringrazio per la fiducia e le dico che sto andando in vacanza, ma che al mio ritorno farò quel che posso per esserle d’aiuto. Poi comincio a vedere i suoi post. I post ultra-animalisti?... E passino, anche se ho sempre pensato che i fanatici per gli animali (non chi li ama: i fanatici) sotto sotto sono sempre anche fanaticamente contro gli esseri umani. I post devotissimi?... E vabbe’, passino pure quelli, anche perché, nella Valle, se banni tutti i devoti non ti restano che gli animali (vedi sopra). Ma poi, un’ora fa, anche il post in onore del cosiddetto Duce, con tanto di foto e mascellone bolso in primo piano??? Eh no, basta, bloccata all’istante a tutti i livelli! Fatti aiutare dal duce, cretinetta. (Sabato 29 luglio 2017. Luigi Scialanca, scuolanticoli@katamail.com).
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L’immagine di sfondo di questa pagina, raffigurante piazza delle Ville ad Anticoli Corrado, è un dipinto dell’artista danese Viggo Rhode (1900-1976).
L’ha segnalata a ScuolAnticoli il signor Peter Holck. Rielaborazione grafica di Luigi Scialanca.
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