Libera Scuola di Umanità diretta da Luigi Scialanca
Meglio Ridere!
la Pagina di Quelli che fanno Piangere... nel mese di giugno del 2008!
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In questa pagina raccogliamo le parole di chi vorrebbe farci piangere. E cerchiamo, invece, di riderne. Torna spesso: troverai sempre delle novità, perché questa è gente che una ne pensa e cento ne dice! E se vuoi segnalarci qualche “perla” che ci è sfuggita... |
La Cassazione: Sostenere che bisogna cacciare gli Zingari (maiuscola nostra, n.d.r.) perché rubano non è istigazione all’odio razziale. La discriminazione si deve fondare sulla qualità del soggetto (nero, zingaro, ebreo, ecc.) e non sui comportamenti. Con questa motivazione la Cassazione ha annullato la condanna al sindaco leghista di Verona, Flavio Tosi, che nel 2001 guidò una campagna contro i Rom affermando che “gli Zingari devono essere mandati via perché dove arrivano ci sono furti.” (La Repubblica, lunedì 30 giugno 2008). I giudici di Cassazione sono gli unici contro i quali non gridano Berlusconi e Soci. Perché? Per la mirabile intelligenza di cui son dotati, ecco perché. In Cassazione, infatti, non siedono squallidi razzisti. E dunque è al genio che si deve attribuire la loro strepitosa trovata che i diritti umani si possono aggredire come e quanto si vuole, purché si spieghi l’aggressione con il comportamento (anche immaginario) dell’aggredito. Vorresti mettere una stella gialla sul petto di qualcuno e poi spedirlo in un campo di sterminio? No problem! Basta che dichiari che non lo fai perché è Ebreo, ma perché hai sentito dire che si comporta peggio di un Rom: non ruba solo il rame, vuol impadronirsi del Mondo.
(su) Roberto Maroni (leghista, jazzista, ministro degli Interni): Dare un nome e un cognome a tutti i Rom (maiuscola nostra, n.d.r.) ricorrendo anche alle impronte digitali. Passa la linea del ministro degli Interni. I prefetti di Milano, Roma e Napoli escono dal Viminale con un’intesa di massima: per censire i campi Nomadi, rileveranno le impronte digitali anche ai minorenni. Dopo oltre due ore di riunione domenicale, viene così ricucito lo strappo del prefetto di Roma, Carlo Mosca, “colpevole” di essersi dissociato dalla linea del ministro. (La Repubblica, domenica 30 giugno 2008). Ieri, infatti, Carlo Mosca aveva dichiarato ― vedi sotto ― che così come non si prendono le impronte digitali per il passaporto ai minori italiani, non si vede il motivo per cui bisogna farlo con i bambini dei Rom. Ha cambiato idea alla svelta. Benché abbia 62 anni, sia prefetto dal 1993 e sia stato a lungo capo di gabinetto del Viminale. Neanche una splendida carriera, un’età (relativamente) avanzata e la certezza di una pensione (a buon diritto) lauta bastano dunque a liberare un uomo dalla paura? Come ha fatto il Maroni a convincerlo? Con quali mezzi di persuasione?... Vi saranno, in Italia, dipendenti del ministero degli Interni che disubbidiranno a ordini lesivi della dignità umana opponendo obiezione di coscienza? E se ordini di tal fatta fossero impartiti anche agli insegnanti?
Tito Boeri (economista): Si può migliorare la qualità dell’istruzione senza aumentare la spesa o ridurre la spesa scolastica senza peggiorare la qualità dell’istruzione. Perché ciò avvenga non si può intervenire d’imperio da Roma. Bisogna che i dirigenti scolastici abbiano maggiore autonomia nel gestire gli organici..., ma anche che i loro incentivi corrispondano agli interessi della collettività, che vuole pagare meno tasse e avere una scuola migliore. I dirigenti scolastici, sfruttando anche il calo demografico, possono procedere ad accorpamenti di classi al primo anno, se possibile tenendo i docenti migliori, quindi migliorando anche la qualità della didattica. Possono anche ridurre il più possibile il ricorso ai supplenti... E bisogna che i risparmi possano essere utilizzati anche per migliorare il materiale didattico, l’unica cosa che si finisce sempre per tagliare dato che le lavagne non protestano. (La Repubblica, lunedì 30 giugno 2008). Meno tasse e scuola migliore, meno tasse e sanità migliore, meno tasse e trasporti migliori... Meno tasse, naturalmente, significa un caffè in più al giorno per il 90% di noi e un sacco di soldi per chi li usa per pagar miliardi le prestazioni di manager ladri e incompetenti, elargire lucrosi mutui a chi non potrà mai ripagarli, speculare sui futures del petrolio e dei generi alimentari e incasinare la finanza mondiale. Ma questo non lo dicono mai, i nipotini di Milton Friedman che pullulano come scarafaggi dalla finta “sinistra” in dissoluzione. I peggiori dei quali sono i tipi come il Boeri, il cui sport preferito è tirare il sasso contro la Scuola e nascondere la mano facendosi titolare l’articolo ― come in questo caso ― La Robin Tax è solo marketing, la pressione fiscale aumenterà... Un individuo che niente sa non solo di Scuola, ma dell’Italia e perfino della vita. Come dimostra la sua fatua convinzione che i “dirigenti scolastici” (che nei paesi civili si chiamano presidi), una volta dotati del potere di assumere e di licenziare, terranno i docenti migliori... I presidi! Che nella stragrande maggioranza dei casi preferiscono i meno creativi, i meno intelligenti e i meno colti, perché per loro, come per tutti i burocrati della Terra da che mondo è mondo, sono e saranno sempre i meno fastidiosi. Ma che ne sa il Boeri? Il Boeri conosce la Scuola, l’Italia e la vita come può conoscerla un tizio che ama più gli oggetti inanimati (misurabili) che gli esseri umani (imprevedibili). Un tizio che soffre per il materiale didattico e le lavagne ― che, poverini, “non possono protestare” ― e non sa immaginare le irreparabili perdite di opportunità causate alle persone (e a persone molto giovani) dal furto di tempo, d’interesse e di cura che chiama eufemisticamente “accorpamenti di classi.”
Umberto Bossi (leghista, ministro delle Riforma): Questo clima avvelenato non serve a nessuno, nemmeno a Veltroni. In questi giorni proverò a parlarci io. Bisogna abbassare i toni, essere più distesi. Farsi la guerra in questo momento non conviene, né da una parte né dall’altra. (La Repubblica, lunedì 30 giugno 2008). Con la consueta “franchezza”, il Bossi dice le cose come stanno: le discordie intestine nuocciono al sistema. Non solo perché mettono in pericolo gli affari comuni, ma anche e soprattutto perché si rischia che tra i sudditi emergano e si rafforzino idee e iniziative davvero nuove. Anche le cosche criminali, del resto, non preferiscono forse accordarsi che dichiararsi guerra?
Giorgio Del Papa (amministratore delegato della società Umbria Olii che ha chiesto 35 milioni di euro di danni ai familiari dei quattro operai che due anni fa morirono bruciati nell’esplosione di un silos pieno di gas): Secondo la procura di Spoleto, Del Papa sapeva che c’era gas esplosivo (del tipo esano, molto pericoloso) nei silos saltati in aria. E proprio quel gas, per la procura, è la causa di tutto. Per Del Papa, invece (che ha citato per danni anche i periti di parte) la colpa dell’incidente è degli operai. (La Repubblica, lunedì 30 giugno 2008). Nei 35 milioni, secondo la tabella pubblicata dal quotidiano, sono compresi un milione e seicentomila euro d’olio bruciato. Dell’olio, cioè, che bruciando ha ridotto in cenere la pelle, la carne, il sangue, la corteccia cerebrale, i ricordi e gli affetti di quattro esseri umani. Dove trovare (per non piangere) qualcosa da ridere nella contemplazione di una mente capace di voler quell’olio indietro dai figli dei martiri?... Forse solo nel ripensare a Walter Togliattino Veltroni, che pochi mesi fa, tra grandi sorrisi da coniglio mannaro, giurava che la lotta di classe è finita col ’900. Aveva ragione: questa non è lotta. Questo è stragismo di classe.
La bella Italia (a proposito dell’accordo raggiunto dal governo coi sindaci della val di Susa per la realizzazione dell’alta velocità): Tra coloro che hanno subìto uno smacco ci sono invece i vertici delle ferrovie italiane: per trovare un’ipotesi di tracciato sul versante italiano che venisse incontro alle richieste dei sindaci, è stato necessario chiedere l’aiuto informale dei tecnici francesi. (La Repubblica, lunedì 30 giugno 2008). Uno smacco solo per i vertici delle ferrovie? Nel Paese dei geometri, delle veline e dei tronisti? Che devolve all’istruzione meno denaro pubblico di tutti gli altri? Che a ogni cambio di governo, di vera Destra o di finta “sinistra”, si fa un punto d’onore di riuscire a derubare la Scuola ― cioè i bambini e i ragazzi ― più e “meglio” del governo precedente? Smacchi del genere sono di tutti noi, e le conseguenze dobbiamo ancora cominciare a vederle.
Pierferdinando Casini (leader dell’Udc), Massimo Cacciari (sindaco Pidì di Venezia), Carlo Mosca (prefetto di Roma e commissario governativo per i Nomadi nel Lazio) e Alessandro Pansa (prefetto di Napoli) a proposito del decreto razzista e contrario ai diritti umani che impone ai dipendenti del ministero degli Interni di prendere le impronte dei bambini dei Rom: Non sono contrario alle impronte digitali, ma sono favorevole al fatto che ognuno di noi le dia, dal presidente della Repubblica al bambino rom (la minuscola è del quotidiano, n.d.r.). Catalogare una razza è invece un atto di razzismo (Casini). Non prendo posizione sulla questione calda delle impronte ai rom (la minuscola è del quotidiano, n.d.r.) ma confermo piena concordanza col ministro Maroni ― vedi sotto ― sul dovere di garantire condizioni decorose a quanti hanno diritto a stare in Italia (Cacciari). Così come non si prendono le impronte digitali per il passaporto ai minori italiani, non si vede il motivo per cui bisogna farlo con i bambini dei Rom (Mosca). A Napoli finora sono stati identificati 550 rom (la minuscola è del quotidiano, n.d.r.) su una popolazione stimata di cinquemila... Foto e impronte vengono prese a tutti, anche ai minorenni, solo però dai 14 anni in sù... Finora il censimento è andato avanti con la collaborazione degli stessi rom (la minuscola è del quotidiano, n.d.r.). E senza particolari tensioni (Pansa). Domanda: se un gorgo spazio-temporale ci riportasse tutti alla fine degli anni ’30, chi fra Casini e Cacciari avrebbe più probabilmente il coraggio di disubbidire o contravvenire alle leggi razziali? E fra il prefetto Mosca e il prefetto Pansa? I mostri di quei tempi bui sono ancora ovunque in mezzo a noi, a milioni (ci sono sempre, come ci ha impareggiabilmente mostrato Stanley Kubrick nell’ultima inquadratura di Shining) e molti di essi sono nella finta “sinistra...” Disubbidiranno i dipendenti del ministero degli Interni, in divisa e no?
Silvio Berlusconi e le sue “raccomandate”: L’allora aspirante premier mi sembra facesse un lavoro più da magnaccia, per piazzare questa o quella velina, che da statista. (Antonio Di Pietro citato da La Repubblica di domenica 29 giugno 2008). Poiché non sempre Tonino si esprime in maniera intelligibile, siamo andati a cercare il termine da lui usato sul dizionario Sandron della lingua italiana, edizione ― ahinoi! ― 1976. Ecco ciò che abbiamo trovato a pag. 1109: “magnàccia (meno com. magnàccio), s.m. inv., losco individuo che vive sfruttando i turpi guadagni di una donna disonesta. Etimologia: drv. del romanesco magnà, mangiare, sbafare.” Letto questo, ci sentiamo in dovere di spezzare una lancia a favore del Berlusconi, che di sicuro, con i soldi che ha, non ha bisogno di sfruttare i turpi guadagni di chicchessia. Forse Tonino intendeva dire: Mi sembra che avesse l’hobby del magnaccia. Passatempo rischioso, fra l’altro: chissà cosa gli poteva capitare, al povero Berlusconi, se ce lo beccavano sul più bello i magnaccia veri! Certo che però, che ambientino...
Walter Togliattino Veltroni: In queste condizioni il dialogo con Berlusconi e con la Destra è finito... È finito perché Berlusconi è tornato a essere ciò che è... Un’alta carica dello Stato, che poi magari diventa un’altra alta carica dello Stato, può compiere qualsiasi tipo di reato senza essere perseguibile per un tempo illimitato? No, a tutto questo io dico no. (La Repubblica, domenica 29 giugno 2008). Ci crede dei tontoloni, il Togliattino. Nelle stesse righe, dice che il dialogo con Berlusconi è finito e al contempo gli ricorda invece che il Pidì “magari” (dice proprio così: magari!) può aiutarlo a diventare presidente della Repubblica. E pensa che non ce ne accorgiamo.
Raffaele Vaffaele Bonanni (segretario generale della Cisl noto alle cronache ― vedi sotto ― per aver ordinato ai suoi scherani di “isolare” un sindacalista pensionato che si era “permesso” di fischiare Maurizio Sacconi): Scandalo alla Cisl, auto di lusso con i soldi della formazione. Indagini in Abruzzo e Molise, spariti 20 milioni di fondi Ue. Sottratti da un ente di formazione professionale (lo Ial-Cisl Abruzzo e Molise) che avrebbe dovuto aiutare i giovani a inserirsi nel mercato del lavoro. (La Repubblica, domenica 29 giugno 2008). Non sarebbe ora di isolarli, certi sindacalisti?
Silvio Berlusconi, Roberto Maroni e Soci: Nella relazione tecnica che ha accompagnato in Senato il decreto c’è qualche numero che inquieta. La previsione è che il reato di “ingresso illegale nel territorio dello Stato” riguarderà 49.050 immigrati clandestini. Si ipotizza che la loro detenzione media (vi potranno essere ristretti fino a 18 mesi) sarà di dieci giorni. Il costo del pasto giornaliero sarà di tre euro (!). “L’onere annuo,” annotano i burocrati, “risulta pari a 49.050 detenuti x 10 x 3 = euro 1.471.500.” Al di là delle minuzie burocratiche, altre sono le domande. Chi controllerà questo circuito carcerario parallelo? Quali saranno le regole? Quali diritti vi saranno garantiti? Le impronte per i bambini dei Rom (maiuscola nostra, n.d.r) sono solo l’annuncio del “vuoto di diritto” che inghiottirà decine di migliaia di “non cittadini.” (Giuseppe D’Avanzo su La Repubblica di sabato 28 giugno 2008). Parla bene, il D’Avanzo? Non del tutto. Peccato, in primo luogo, che non parlato così nel dicembre scorso, quando ad aprire ufficialmente la caccia ai Rumeni! fu Walter Togliattino Veltroni. Peccato, poi, che in quei mesi abbia dato il suo (per altro modesto) contributo all’insensata avventura veltroniana chiamando “professionista del rancore” chi si azzardava a denunciare la sempre più evidente collusione psicologica, culturale, politica ed economica fra la vera Destra Pidièlle e la finta “sinistra” Pidì... Adesso (insieme agli altri finti “sinistri” d’ogni grado e levatura) anche il D’Avanzo grida come un ossesso contro il Berlusconi, che alla fine del 2007, non fosse stato per il Togliattino e manutengoli vari, era ormai ridotto ad accattar senatori d’infimo livello raccomandandosi alle loro mogli e amanti non meno infime. Ma è facile prevedere che a questo giro saranno pochi quelli che si faranno menar per il naso dai D’Avanzo. Il livello medio di questi finti “oppositori”, infatti, è troppo scarso per poter anche solo vagamente intuire la portata di ciò che sta venendo alla luce in Italia in questi mesi, e le donne e gli uomini ancora dotati di sensibilità, che invece lo sentono ogni giorno sulla propria pelle, non si faranno ingannare dalle loro più o meno roboanti invettive. Al di là delle minuzie burocratiche, altre sono le domande..., scrive per esempio il D’Avanzo. E non capisce che quelle “minuzie” mostrano che nell’Italia di oggi, né più né meno che nella Germania degli anni ’30, una parte (quanto grande?) della burocrazia statale è già pronta e perfettamente “attrezzata” a tradurre il razzismo in cifre, ordinanze, circolari e “interpretazioni autentiche” senza fiatare. Mentre nessuno, fra quanti tornano ora a fingersi “di sinistra” sfiatandosi contro Berlusconi e Soci, sente l’elementare dovere di chiedere scusa per l’annosa sua opera di diffamazione e distruzione (parallela e altrettanto grave di quella compiuta dalle televisioni e dai media in genere) del patrimonio affettivo, intellettuale e di memorie che rendeva la maggior parte degli Italiani capaci di difendersi e di reagire ai deliri nazisti. E nessuno, di conseguenza, chiama la parte sana della popolazione alla disobbedienza civile, che è la sola arma efficace, quando è di massa, contro le leggi che ripugnano al sentire umano.
Walter Togliattino Veltroni e Massimo Red D’Alema: Il Pidì non ha mai avuto la presunzione dell’autosufficienza, io non ne ho mai parlato... Ho detto che l’alleanza si fa sulla base del programma e che le alleanze contro qualcuno non si fanno più (Togliattino). L’alleanza dei riformisti con la sinistra è una via obbligata. A patto che questa diventi una forza organizzata capace di fare autocritica sul suo passato e che voglia aprirsi a un dialogo con i riformisti (Red). (La Repubblica, sabato 28 giugno 2008). Vorrebbero scodinzolare, perché si fa sempre più intensa, in loro (dopo quello che hanno combinato) la paura di sparire dall’arena politica italiana entro pochi mesi. Ma non ne sono capaci, continuano a dare ordini pur mentre si prosternano, e questo rende la loro proposta di abbraccio più ridicola che mortale. Confidiamo che i sani di mente, nella Sinistra Vera, lasceranno affondare i Veltroni e D’Alema senza di loro.
Massimo Red D’Alema: Assolta. Perché “il fatto non costituisce illecito disciplinare.” Clementina Forleo, il giudice delle scalate bancarie sotto accusa per aver definito Massimo D’Alema e Nicola Latorre “complici di un disegno criminoso”, ha ottenuto la prima importante vittoria al Csm... Appassionata l’arringa difensiva del procuratore di Asti Maurizio Laudi, che ha riletto le intercettazioni tra i parlamentari e il presidente di Unipol, Giovanni Consorte: “Altro che interlocutori occasionali!...” (La Repubblica, sabato 28 giugno 2008). Ora il D’Alema ha un buon motivo per farsi chiamare Red, rosso: esprimere, almeno a parole, il rossore fisico che nei senza vergogna non si manifesta più.
Mariastella Gelmini, Giulio Tremonti, Silvio Berlusconi e Soci: Cancellare il tempo pieno permetterebbe di cancellare 46.000 cattedre. Ancora più consistente il taglio se si abolissero gli insegnanti di sostegno per i bambini disabili: 96.000 docenti ai quali se ne aggiungerebbero altri 50.000, perché le classi con disabili hanno dei tetti ridotti di studenti... Si potrebbe anche pensare all’abolizione delle classi nei paesini di montagna o nelle piccole isole, ma si tratterebbe di un risparmio di poco conto. (La Repubblica, venerdì 27 giugno 2008). Dopo gli oppositori politici, espulsi dal Parlamento con l’aiuto di Walter Togliattino Veltroni, e dopo le leggi razziali contro gli “zingari”, il copione nazista prevede che si dia inizio alla soppressione dei disabili cominciando col farli odiare, nelle scuole, dalla parte emotivamente e intellettualmente più fragile delle famiglie e dei docenti. Ma poi è il tempo d’insegnamento di tutti i bambini che va aggredito e decurtato, come diritto e come espressione dell’umanità della Società: non solo per derubare la Scuola di risorse da devolvere in varie forme all’elettorato di Destra (fosse solo questo non sarebbero che ladri, anche se della sorta disgustosa dei ladri di caramelle ai bambini) ma per continuare a disumanizzare la Società fino a metterla sullo stesso piano antropologico dei leader della Destra e della finta “sinistra.” In modo che costoro, dopo una vita di umilianti confronti fra sé e gli altri, possano sentirsi per la prima volta a loro agio: disumani fra i disumani... Che c’è da ridere? C’è il tono fra il pio e il ragioneristico con cui La Repubblica riferisce l’agghiacciante conta di bambini e classi e famiglie e insegnanti come capi di bestiame: senza accorgersi di tradire, con esso, la propria (inconscia?) sudditanza e il proprio consenso.
Roberto Maroni (difendendo la decisione di prendere le impronte ai bambini dei Rom): Chi protesta, dall’Unicef in giù, dica se se la sente di consentire che nei campi nomadi i bambini convivano con i topi. (La Repubblica, venerdì 27 giugno 2008). Premesso che non è detto che sia più piacevole convivere col Maroni che coi ratti, l’idea del jazzista-leghista-ministro degli Interni che per “migliorare” una situazione sia lecito aggredire i fondamentali diritti umani di chicchessia non è neppure fascismo, è nazismo: il quale, infatti, privò i disabili e gli incurabili di ogni diritto, compreso il diritto alla vita, affermando la “necessità” di “liberarli” dalla loro condizione. Quel che fa ridere è che pare improbabile che il Maroni abbia i mezzi affettivi, intellettuali e culturali per cogliere tali nessi. Quel che fa piangere è che le sue decisioni creano precedenti di cui un domani potrebbero valersi individui più dotati e feroci.
Michele Serra (giornalista): Mi viene da dire che la natura è “di destra”, la cultura “di sinistra”. La natura ― ivi compresa la natura umana ― contiene, fra gli altri istinti fondamentali, l’impulso alla predominanza, alla sopraffazione, alla selezione. È vitale, primordiale, affascinante. Cultura è tutto ciò che insegna a governare questi istinti, a limitarne gli effetti egoistici, a prevederne le conseguenze. In ciascuno di noi è rappresentata questa dialettica fra “destra” e “sinistra”, tra istinto di predominanza e cultura del limite. Tra ferinità individuale ed etica della socialità... Il bambino di solito è una specie di adorabile despota, tende all’onnipotenza, desidera tutto e vorrebbe che il mondo intero gli fosse sottomesso... Spianare foreste, divorare i frutti della Terra finché ce n’è, e senza chiedersi per quanto ancora, è perfettamente insito nella natura della scimmia nuda. (Il Venerdì della Repubblica, venerdì 27 giugno 2008). L’uomo è una bestia, diceva una mia anziana bambinaia tanti anni fa. Intendendo, con ciò, che dagli esseri umani non si può cavare alcunché di buono se non con la costrizione e le busse. Come si può vedere, il livello “culturale” degli sproloqui del Serra è il medesimo. Con la differenza che l’infanzia e tutta la vita della mia povera bambinaia erano state devastate da esperienze attraverso le quali ben pochi sarebbero riusciti a traghettare intatta l’innata fiducia negli esseri umani con cui tutti veniamo al mondo. Mentre l’infanzia e l’intera esistenza del Serra... Ma che ne sappiamo, in fin dei conti? Possono essere state anche peggiori... Di che ridere, allora? Be’, per esempio del fatto che il Serra ― giornalista “di Sinistra” ― pensa che solo chi è di Destra sia autentico e spontaneo, mentre chi è di Sinistra sarebbe un fasullo sempre intento a controllarsi per non dar di fuori. E che l’autenticità consisterebbe nell’essere idioti e violenti, mentre un buon rapporto con la realtà sarebbe solo apparenza, finzione e autocontrollo. Michele, ― viene spontaneo dirgli ― parla per te! Ma poi la nostra “cultura” ci induce a controllarci, e pietosamente a concedergli che simili idiozie non possono esser vere neanche per quelli come lui.
Francesco Cossiga (in un’interpellanza al ministro della Giustizia sulla giudice Nicoletta Gandus, presidente ricusata del tribunale che giudica Silvio Berlusconi nel caso Mills): Chiedo se le partecipazioni di Gandus a convegni con la presenza di esponenti rivoluzionari di sinistra populista e di guerriglia siano compatibili con lo status di magistrato investito di funzioni giudicanti. (La Repubblica, venerdì 27 giugno 2008). E che significa? In questo Paese c’è perfino chi fu considerato compatibile con la carica di presidente della Repubblica benché fosse stato ministro degli Interni mentre le “brigate” “rosse” rapivano e assassinavano Aldo Moro...
Silvio Berlusconi (al telefono, parlando dell’attrice Antonella Troise): Scusa, dille, sottolinea un mio ruolo attivo... Perché io continuo a dirglielo ma lei dice, pensa che io le sia di ostacolo, addirittura, che è una cosa folle, io non sono mai stato ostacolo a nessuno in vita mia, in nessun campo... va bene, però è pazza, quindi... Fammi questa cortesia perché sta diventando pericolosa. (La Repubblica, venerdì 27 giugno 2008). Siamo giusti: qui il poveretto all’inizio fa un po’ pena. Ma poi, quando si è riflettuto su quel “pazza”, fanno pena entrambi: lui e lei.
Giulio Tremonti: alla Scuola saranno tolti, nei prossimi tre anni, 8 miliardi di euro. (La Repubblica, giovedì 26 e venerdì 27 giugno 2008). Lo ripetiamo: rubare il tempo d’insegnamento, ch’è amore e interesse per i bambini da parte della Società adulta, per abbassare le tasse ai ricchi, da Berlinguer-De Mauro a Berlusconi-Moratti, da Padoa Schioppa-Fioroni a Berlusconi-Tremonti-Gelmini: più d’ogni altra indecenza, ciò che rende mostruose le facce della Destra e della finta “sinistra” è l’abietta consapevolezza d’essere gli aggressori del rapporto tra l’Umanità e i suoi bambini, che è ciò che più distingue gli umani dagli altri animali. Con la Chiesa in prima fila a esigere la violenza.
Roberto Maroni e Marco Minniti (ministro degli Interni e ombra del ministro degli Interni): Anche i bambini che vivono nei campi nomadi verranno identificati con le impronte digitali... Tecnicamente sarà un “censimento” e non una “schedatura etnica,” dice Roberto Maroni... Marco Minniti invita invece a obbligare i genitori nomadi a mandare a scuola i loro figli: si toglierebbero i minori dalle strade e si avrebbe un loro censimento. (La Repubblica, giovedì 26 giugno 2008). Il “ministro” della finta “sinistra” si guarda bene dal dare del razzista al ministro della vera Destra, e certo non gliene importa un fico che i figli dei Rom frequentino una Scuola che la finta “sinistra” ha contribuito a impoverire e depotenziare né più né meno della Destra: vuol solo far arrivare agli elettori della Destra il messaggio che lui farebbe le stesse cose in maniera assai più “pulita”, più “civile”, più “presentabile.”
Luca Barbareschi (attore e regista di scarsissima consistenza ma fisicamente ben dotato, deputato del Pidièlle e rappresentante di Gianni Alemanno nel Cda della Fondazione che organizza la Festa del Cinema, commentando l’incendio doloso degli uffici di una sua società): Non riesco a stare zitto. E così, quando vado in giro per l’Italia, spesso finisce che litigo. Ad esempio, ho protestato per i treni in Sicilia e ho anche discusso col sindaco di Palermo, che è del mio stesso partito. (La Repubblica, giovedì 26 giugno 2008). Sarà più intelligente lui o chi ha preso un treno siciliano per venire a incendiar l’ufficio a lui?
Paul Marcinkus (arcivescovo, presidente della banca vaticana, defunto): “Renatino riciclava denaro sporco attraverso Marcinkus,” ha raccontato la Minardi ai pm. “Fu lui a ordinare il rapimento di Emanuela Orlandi, che poi fu gettata in una betoniera e sepolta a Torvaianica. Il sequestro avvenne per dare un messaggio a qualcuno sopra Marcinkus. Ma anche perché nelle mani del padre di Emanuela, commesso della prefettura vaticana, erano finiti documenti che non avrebbe mai dovuto vedere...” La prossima mossa della Procura potrebbe essere di ispezionare la cripta nella chiesa di Sant’Apollinare, nei pressi della quale Emanuela venne vista il giorno della sua sparizione e dove nel ’92 fu sepolto De Pedis. (La Repubblica, mercoledì 25 giugno 2008). Qualcuno sopra Marcinkus? Non sappiamo, naturalmente, se questa testimonianza sia veritiera o meno. Ma una cosa sembra certa: Emanuela Orlandi e Mirella Gregori (nate ― lo riteniamo importante ― nel ’68) a quindici anni finirono in un verminaio ecclesiastico-politico-criminale sopra il quale dicono ci sia solo Dio. Un verminaio tuttora attivo, da cui pullulano ancora oggi lutti e miserie attraverso i discendenti o i successori dei protagonisti. Impossibile ridere di tutto ciò. Ma si può forse ridere, anche se con sofferenza, di chi continua a bersi come verità rivelate le parole di “supreme” “intelligenze” che non ebbero neanche la sana sensibilità di diffidare, anziché sollevarlo ai più alti incarichi, di un individuo come Paul Marcinkus. Al quale chi, fra i sani di mente, avrebbe osato volgere le spalle anche solo per un secondo?
Silvio Berlusconi e Soci: Il Senato approva il decreto sicurezza. Compresa la norma “salva-premier” e quella che introduce l’aggravante legata alla clandestinità. Tutta la maggioranza dice sì: 163 voti. Le opposizioni votano contro: 123 no. Cossiga si astiene. Ma a Palazzo Madama significa bocciare il provvedimento. (La Repubblica, mercoledì 25 giugno 2008). In una botta il Berlusconi ha creato in Italia tre etnie distinte: i Superuomini (il Berlusconi più tutti quelli che casualmente abbiano commesso prima del 2002 reati che comportino pene massime inferiori a dieci anni) al di sopra della legge; gli Uomini (tutti coloro, compreso chi ha commesso quegli stessi reati dopo il 2002, per i quali le leggi restano in vigore e i processi continuano); e i Sottouomini (per i quali le leggi si fanno più severe).
Roberto Maroni (jazzista leghista e ministro degli Interni): La norma contestata è una norma che nel 1998 il governo di Massimo D’Alema aveva proposto al Parlamento proprio per stabilire priorità fra processi e processi: della serie quando la facciamo noi non va bene, quando la fa la sinistra invece va bene. (La Repubblica, mercoledì 25 giugno 2008). Il Maroni mente: il D’Alema non è di Sinistra, e già nel 1998 non lo era da (almeno) nove anni. (Anche se ora tenta di nuovo di prender per il naso i creduli chiamando Red la sua corrente per la conquista del potere sul Pidì...)
Anna Finocchiaro (presidente dei senatori del Pidì): I nostri elettori sono seccati. “Ci risiamo,” ci dicono. Il Paese ha problemi più seri di cui occuparsi piuttosto che pensare ai processi del presidente del Consiglio. (La Repubblica, mercoledì 25 giugno 2008). Seccati?! Qui le cose sono due: o agli elettori del Pidì (quei pochi che gli son rimasti) nelle vene circola acqua distillata al posto del sangue, oppure Anna (In)Finocchiaro li conosce poco. Data la sua scarsa frequentazione dei medesimi, noi propendiamo per la seconda ipotesi. (E però ci spiace notare che la Finocchiaro si sta rammollendo: ha dimenticato la neolingua di regime al punto da usare correttamente l’avverbio piuttosto...)
Walter Togliattino Veltroni: C’è tensione nell’opposizione. Nel pomeriggio Walter Veltroni si informa sulle motivazioni che hanno portato la giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato a bocciare all’unanimità l’arresto del senatore Pidièlle Di Girolamo, accusato di falso per essersi candidato all’estero senza essere davvero residente in Belgio, come aveva dichiarato. (La Repubblica, mercoledì 25 giugno 2008). Niente di strano: mentre il governo se la prende coi deboli rendendo i loro reati più gravi di quelli dei forti, la finta “sinistra” salva insieme al governo un prepotente d’infima tacca. Che ci troviamo da ridere? Il Veltroni che s’informa sul comportamento dei parlamentari del Pidì. S’informa come? Interrogando sé stesso allo specchio come Jim Carrey ne Il Truman Show?
“Beppe” Fioroni (ex ministro della Pubblica Istruzione e vice-leader dei chierichetti del Pidì, parlando del cosiddetto Red – Riformisti e democratici – neopartito di finta “sinistra” messo sù da Massimo D’Alema): Si sono iscritti al fan club dalemiano come fosse il fan club dell’Inter. (La Repubblica, mercoledì 25 giugno 2008). Che “Beppe” sia davvero così tontolone come noi lo dipingiamo? Sembra che creda davvero che il D’Alema sia più di “sinistra” di Veltroni. Invece di ringraziarlo, povero D’Alema, ché col suo Red qualche elettore fra i più gonzi al Pidì glielo conserva...
Goffredo Bettini (eminente eminenza grigia del Veltroni): Mangio dieci chili di mozzarella alla settimana. (La Repubblica, mercoledì 25 giugno 2008). Meno male. Il suo aspetto, ogni volta che i media malauguratamente ce lo rammentavano, induceva in noi la disgustosa fantasticheria che si cibasse di materie assai peggiori.
Davide Bordoni e Massimo Cacciari (assessore alle Attività produttive della giunta Alemanno e sindaco di Venezia per la finta “sinistra”): Nei giorni scorsi era allo studio. Ora il divieto di circolare nel centro di Roma con sacche e borsone senza avere un’autorizzazione diventa un’ordinanza... A Venezia ha fatto lo stesso il sindaco Massimo Cacciari, ma il Bordoni ci tiene a sottolineare che l’ordinanza romana è più incisiva di quella veneziana... Scontenta la Confcommercio, che insiste che oltre ai venditori bisogna colpire con le multe anche i compratori. (La Repubblica, mercoledì 25 giugno 2008). Vorrà dire che fino a quando non sarà obbligatorio per legge entrare e fare acquisti nei negozi degli elettori di Destra, ci toglieremo lo sfizio di servirci solo ed esclusivamente presso la grande distribuzione. Non che ci piaccia neanche quella, intendiamoci bene, ma... una catena di supermercati, non andandoci, non è che puoi illuderti di contribuire a farla fallire.
Giulio Tremonti: La rinegoziazione dei mutui porterà a rate più basse anche di 90 euro. Ma i costi per chi cambia saranno alla fine superiori di 13.000 euro. Sono le cifre della convenzione sottoscritta tra il governo e l’Abi dopo l’iniziativa del ministro dell’Economia Giulio Tremonti. (La Repubblica, martedì 24 giugno 2008). Noi l’avevamo detto ai fascistelli del Pidì che cominciavano a preoccuparsi: state tranquilli, nessuno nel governo turberà la vostra opera ventennale resuscitando l’idea che siano possibili politiche di Sinistra. Nemmeno Tremonti.
La finta “sinistra” italiana (1): In settecento, ieri davanti al Palazzo di Giustizia di Milano, per manifestare contro il blocco salva-premier dei processi... Sul palco ci sono i vessilli di Rifondazione, verdi, dipietristi, e solo un’ora dopo l’inizio della manifestazione compare il tricolore del Pidì. (La Repubblica, martedì 24 giugno 2008). Il solo motivo per cui i dirigenti del Pidì in questo momento effettivamente ce l’hanno un po’ col Berlusconi è che li costringe a partecipare a qualche manifestazione convocata loro malgrado e a salire su qualche palco eretto senza interpellarli. Il cosiddetto “dialogo” e il governo “ombra” sono molto più appaganti: sentirsi così vicini al potere! Manifestare, invece, significa allontanarsene. Ed essere al governo è, se possibile, ancora più deludente, perché al governo, se non sei più che di destra, il potere non ti si fila neanche quel tanto che basta per prendersi il disturbo di venire a romperti la testa e la schiena a calci e a manganellate.
La finta “sinistra” italiana (2): Ho ricevuto l’invito a partecipare all’assemblea costituente del Pidì ( – vedi sotto – ) con soli cinque giorni d’anticipo. In questi giorni aspettavo di vedere l’ordine del giorno per prendermi un giorno di ferie, per organizzare una baby sitter, per prenotare un treno per Roma e cercare un alloggio. Ma non ho visto l’ordine del giorno e non ho visto da nessuna parte un modulo da compilare per intervenire in assemblea, ho letto qualche rumor sulla stampa, ma non mi è arrivata più nessuna precisazione e nel sito del Pidì non ci sono informazioni che io già non abbia. (Marta Meo, architetto, veneziana, già segretaria di una sezione dièsse intitolata a Tina Merlin, da La Repubblica di martedì 24 giugno 2008). Prendere in giro anche i pochi che ancora credono che questa finta “sinistra” sia vera? Si può fare.
La finta “sinistra” inglese: La Gran Bretagna è diventata nel 2007 il maggior esportatore di armamenti al mondo, superando per la prima volta gli Stati Uniti. (La Repubblica, martedì 24 giugno 2008). Sarà bello, per i milioni di uomini e donne e bambini che nel mondo saranno massacrati da quelle armi, poter almeno pensare che esse vengono da un Paese governato dalla “sinistra”. Questo renderà la loro agonia molto più serena.
Claudio Scajola (ministro dello Sviluppo economico): Lo sfruttamento delle risorse nazionali di idrocarburi, stimabili in cento miliardi di euro, ha trovato finora un formidabile ostacolo sia nella complessità delle procedure di autorizzazione, sia nelle opposizioni a livello locale, come dimostrano le vicende dei giacimenti dell’Alto Adriatico, del Delta del Po e della Basilicata... Una situazione che non si può più tollerare. (La Repubblica, lunedì 23 giugno 2008). La sensibilità dei cosiddetti dello Scajola è cresciuta: prima glieli rompeva solo il povero economista Biagi, poi assassinato dalle Brigate rosse; adesso glieli rompe addirittura Venezia, ragion per cui medita di farla sprofondare nell’Adriatico. E la finta “sinistra” non fa niente? Come no: si raccomanda a Galan, “governatore” forzaitaliota del Veneto. Scajola tremerà.
La Sanità degli Stati Uniti, imitata (per far soldi) dalla Destra e dalla finta “sinistra” italiane: Nel 2006 negli Stati Uniti le spese per l’assistenza sanitaria sono salite del 6,7%: le spese complessive per l’assistenza sanitaria hanno superato i 2.100 miliardi di dollari, pari a oltre 7.000 dollari per ogni cittadino americano. La spesa complessiva attuale, oggi nell’ordine del 16% del Pil, si stima che nei prossimi sette anni possa raggiungere il 20% (in Italia è dell’8%, di cui il 6,4 a carico del Servizio sanitario nazionale)... L’enorme fallimento registrato dagli Stati Uniti nel contenere le spese mediche deriva principalmente dalla loro diffusa commercializzazione. Il predominio di società di assicurazione e farmaceutiche dedite al profitto, una nuova ondata di ospedali specializzati di proprietà di investitori privati e un comportamento volto a massimizzare in ogni caso i profitti incide fortemente sui costi e distorce l’allocazione delle risorse. (Da uno studio uscito a febbraio sul New England Journal of Medicine, citato da Mario Pirani su La Repubblica di lunedì 23 giugno 2008). Quando saranno contenti? Semplice: quando lasciarsi morire sarà diventato meno dannoso, per la qualità dell’esistenza, che affidarsi alla finta “sanità” in cerca di polli da spennare.
Maurizio Sacconi (ministro del Welfare e della Salute) e Raffaele Vaffaele Bonanni (segretario della Cisl): Vaffanculo! (Maurizio, rivolto ai lavoratori che contestavano i suoi discorsi contro la magistratura). Isolatelo! (Vaffaele, indicando alla polizia, fra coloro che manifestavano coi fischi il proprio dissenso, l’operaio in pensione Claudio Pallaoro, per venticinque anni delegato delle Acciaierie Valsugane). Lei come si chiama? (un agente di polizia non identificato, rivolgendosi al compagno Pallaoro). (La Repubblica, domenica 22 giugno 2008). Il Sacconi, in fondo, anziché abusare del suo potere, si è comportato come una pescivendola degli anni ’40 e per questo ci dispiace meno degli altri due. Del poliziotto a cui nessuno ha parlato della Costituzione, poveraccio, non parliamo. Il peggiore è il Bonanni, amministratore di una qualsiasi società privata (i sindacati, come le Chiese, altro non sono che associazioni di privati cittadini) che si permette di ordinare limitazioni della libertà di movimento e di espressione di un cittadino italiano. E chi si crede di essere, il Vaffaele? Berlusconi?
Silvio Berlusconi (presidente del Consiglio) e Joseph Ratzinger (papa): Ma quando cambierete la regola che i divorziati non possono prendere la comunione? (Silvio). Mai. Solo coloro che sono puri e senza peccato possono ricevere l’eucarestia (Joseph). (La Repubblica, domenica 22 e lunedì 23 giugno 2008). Spiace dar torto al Berlusconi perfino contro il Ratzinger (anche perché le sue parole fanno pensare che a modo suo stia tentando di raddrizzare la schiena dolorosamente piegata – vedi sotto – il 7 giugno scorso) ma chi è capace di sposarsi in chiesa, divorziare con lo Stato e poi tornare in chiesa a chieder l’ostia, probabilmente merita che gliela neghino.
Camillo Ruini (ex Vicario della diocesi di Roma): I vescovi, scandisce, devono saper prendere decisioni scomode e resistere alla “sudditanza” dell’opinione pubblica e dei mass media. “Le pallottole di carta non fanno molta paura,” ha ripetuto, citando una sua battuta a una riunione della Cei... Il suo carniere, da presidente della Cei e cardinal Vicario, è ben fornito: più scuole cattoliche, insegnanti di religione trasformati in professori di ruolo, bloccato il divorzio breve, modellata a volontà ecclesiastica la legge sulla fecondazione artificiale, respinto il referendum, impantanato il compromesso sulle coppie di fatto, fermato il testamento biologico. (La Repubblica, domenica 23 giugno 2008). Tutte cose – tranne gli insegnanti di religione passati avanti agli altri precati con l’aiutino, che è opera della Moratti – che il Ruini ha ottenuto dalla finta “sinistra.” Ragion per cui la Destra, per colmare lo svantaggio, sarà costretta come minimo a dar fuoco a qualcuno in Campo de’ Fiori. Quanto alle pallottole di carta, be’, è segno che per qualche motivo ne stanno avendo una fifa blu, se non solo si sentono costretti ad ammetterne l’esistenza, ma addirittura a tentare di tranquillizzarsi a vicenda...
Massimo Cacciari (sindaco di Venezia per il Pidì): Oggi, come dicono i sondaggi, il Pidì è sotto il 30%. Non c’è dubbio. Guardiamo la Sicilia. Ma non solo. In Sardegna abbiamo perso clamorosamente in comuni dove si vinceva da dieci generazioni... Ma io spero che Veltroni duri a lungo, non vedo alternative... Deve dividere, deve decidere. Come prima del voto, quando ha detto: andiamo da soli. Non vorrei rivedere il film della Bolognina (dove Achille Occhetto annunciò nell’89 la trasformazione del PCI in Pidièsse e l’adozione del simbolo della Quercia, n.d.r.): scelta coraggiosa, ma gestita in modo compromissorio... (La Repubblica, domenica 22 giugno 2008). Come si fa a non ridere del Cacciari, uno che gira vestito da prete alla moda, si è costruito una faccia da tribunale dell’Inquisizione ed è dotato di una mobilità mentale ed espressiva degna di un mascherone da fontana? Placido, non si vergogna di ammettere (alla faccia degli ultimi creduloni nel Pidì) che quelli come lui è almeno dall’89 che brigano per accelerare la degenerazione della Sinistra italiana in una finta “sinistra.” Prima si guardavano bene dal dirlo, dissimulavano, parlavano alle nuore per farsi intendere dalle suocere. Adesso, invece, come i topi di fogna che escono a sprangare i ragazzi per bene e gli Immigrati, il Cacciari sente che il clima è propizio: che sollievo, può finalmente mostrarsi per quel che è.
L’Italia che piace agli Stati Uniti: Nel nostro Paese ci sono una novantina di testate nucleari depositate a Ghedi di Torre e ad Aviano. In queste due basi ci sarebbero tre tipi di ordigni, chiamati in gergo B61-3, B61-4 e B61-10, con una potenza complessiva pari a 900 bombe di Hiroshima. Se esplodessero tutte insieme, cancellerebbero metà dell’Italia. (La Repubblica, domenica 22 giugno 2008). Nelle bombe nucleari, come tutti sanno, è incorporata l’idea di sterminio dell’Umanità scaturita dai deliri nazisti. Furono gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica i primi a esserne contagiati e a portarla con sé nei rispettivi paesi, presto seguiti dalla Gran Bretagna, dalla Francia e da numerose altre nazioni. Ma in Italia, dopo la vittoria sui nazifascisti e la Liberazione, l’idea di sterminio è tornata con gli Americani, non con altri. E quasi tutta la classe politica italiana (compresa naturalmente la finta “sinistra”, come ha dimostrato l’assenso di una parte del governo Prodi all’ampliamento della base Usa di Vicenza) è responsabile di aver accettato e favorito il contagio. Che c’è da ridere? Questa volta, niente.
Notizie dal mondo del commercio: Ogni tavolo di legno brasiliano che si compra in Europa o in America costa la morte di due indios uccisi dai tagliatori di legname. (La Repubblica, domenica 22 giugno 2008). Sì, ma in compenso le navi che lo trasportano in giro per il pianeta uccidono in media solo il 5% degli emigranti clandestini che si nascondono nelle stive e nei container...
Silvio Berlusconi e Soci: Cura da cavallo per la Scuola (maiuscola nostra, n.d.r.) che perderà 130.000 unità tra insegnanti e personale amministrativo. (La Repubblica, sabato 21 giugno 2008). Rubare il tempo d’insegnamento, ch’è amore e interesse per i bambini da parte della Società adulta. Rubare ai bambini per abbassare le tasse ai ricchi. Da Berlinguer-De Mauro a Berlusconi-Moratti a Padoa Schioppa-Fioroni a Berlusconi-Gelmini: più d’ogni altra indecenza, ciò che rende mostruose le facce della Destra e della finta “sinistra” italiane, europee, statunitensi, è l’abietta consapevolezza d’essere gli aggressori del rapporto tra l’Umanità e i suoi bambini, che è ciò che più distingue gli umani dagli altri animali. Con la Chiesa in prima fila a esigere la violenza.
Silvio Berlusconi: In quello di cui sono accusato (aver corrotto un testimone, n.d.r.) non c’è nemmeno l’ombra dell’ombra dell’ombra di una possibilità di verità. Lo giuro sui miei cinque figli! (La Repubblica, sabato 21 giugno 2008). Il fatto che i cinque “poveri” figli del Berlusconi, dopo tanti giuramenti di cotanto padre sulle loro “povere” cinque capoccette, siano ancora vivi e vegeti, potrebbe essere una prova dell’inesistenza di Dio.
Walter Togliattino Veltroni: Non ci siamo, onorevole Berlusconi, oggi siamo noi a dirlo, in autunno sarà larga parte degli Italiani (maiuscola nostra, n.d.r) che noi chiameremo a raccolta per una grande manifestazione nazionale. (La Repubblica, sabato 21 giugno 2008). In autunno? Che impulsivo... Se continua così, scatenerà una guerra civile. Era più saggio farla a Natale. Del 2009. (Ma per Follini e Compari ― vedi sotto ― meglio non farla proprio.)
Walter Togliattino Veltroni: Non c’è alternativa al Pidì se non lo sgretolamento del riformismo italiano. (La Repubblica, sabato 21 giugno 2008). Traduzione: se scompariamo noi, chi menerà per il naso gli elettori di Sinistra? L’alternativa al Pidì sarebbe una Sinistra vera, che il Pidièsse-Dièsse-Margherita-Pidì usurpa da almeno vent’anni.
Walter Togliattino Veltroni: Le feste dell’Unità? Che si chiamino come si vuole. (La Repubblica, sabato 21 giugno 2008). Una frasetta, un dettaglio. Ma spesso è nei dettagli che si coglie la vera natura di chi si è costruito una maschera quasi inattaccabile: Nun me ne pò’ frega’ de meno, dice il Togliattino delle Feste in cui per decenni centinaia di migliaia di esseri umani appassionati e generosi diedero (più o meno saggiamente) il meglio di sé a un partito indifferente. Che ora, per bocca (se così la si può chiamare) di Walter Sfinge Veltroni, quell’indifferenza così a lungo dissimulata gliela sputa in faccia senza vergogna. Poiché lui, ormai, che bisogno ha di loro? Lui corre da solo.
Il Pidì di Walter Togliattino Veltroni: I membri della Costituente del Pidì sono (=erano, n.d.r.) 2.800, ma ne sono presenti circa mille. E c’è chi sostiene che siano meno... Sono scappati gli elettori e ora fuggono anche i delegati. Ormai è un partito democratico senza democrazia, sibila l’ex ministro della Difesa Arturo Parisi guardando i vuoti nella sala della Fiera di Roma... Dobbiamo riflettere sul perché alla prima assemblea dopo la sconfitta siamo così pochi. Forse si sono fiaccati gli entusiasmi, dice Rosy Bindi... (La Repubblica, sabato 21 giugno 2008). Fra i topini ci sono evidentemente molte brave persone. Per questo abbandonano prima dei toponi la nave che affonda.
I quattro chierichetti del Pidì: Non dobbiamo regalare l’anima a Di Pietro e ai girotondi: fissando ora una manifestazione si corre il rischio di scivolare verso una deriva che non ci appartiene (Marco Follini, ex casiniano). Dev’essere chiaro che la nostra opposizione è un preludio al ritorno al governo (Luigi Bobba, fondamentalista cristiano del Pidì). Non sono mai sceso in piazza a manifestare, ma approvo l’iniziativa di Veltroni come strumento comunicativo per informare l’opinione pubblica di ciò che sta accadendo (Matteo Colaninno, “rampollo” di padroni e garante della degenerazione a destra del Pidì). Traduzioni: Attenti che alle manifestazioni ci si fa prendere dall’entusiasmo e si ridiventa di Sinistra senza accorgersene (Marco). Non diamo troppo addosso a Berlusconi, perché è con i suoi elettori che vogliamo tornare al governo (Luigi). Giusto! Però la manifestazione è utile per far fessi e portarci dietro anche un po’ di elettori di Sinistra (Matteo). E con Marco, Luigi e Matteo, a completare gli evangelisti poteva forse mancare “Beppe”? Lui, come sempre, è il meglio: Durante l’assemblea Fioroni sta al telefonino dalle tre alle quattro ore, in posa bisbigliante, con la manina a coprire l’apparecchio. (La Repubblica, sabato 21 giugno 2008). Di duemila e ottocento delegati, alla Costituente del Pidì ne mancavano due terzi. Speriamo che anche gli altri novecento siano stati disgustati quanto basta dallo squallido spettacolo di disprezzo (quattr’ore al telefono mentre gli altri discutono, come a sputare in faccia a tutti che i giochi veri si fanno altrove) e di tronfia mascalzonaggine (la manina a coprire il labiale, come a sputare in faccia a tutti che ciò che sta dicendo può anche essere infame, ma che non possono farci niente perché non ne avranno mai le prove) che “Beppe” ha offerto loro gratuitamente.
L’Italia dopo gli ultimi venticinque anni: In questo quarto di secolo che non ha cambiato Berlusconi, l’Italia è cambiata molto e in peggio, il tessuto civile e sociale si è logorato, il senso comune si è modellato su pulsioni autoritarie. Molti discorsi che si sentono negli uffici, nei bar, sulle spiagge oggi, da tutti e su tutto, si tratti di immigrazione o di giustizia, di diritti civili come di religione, di Europa o di sindacati, nell’Italia del ’94 sarebbero stati inimmaginabili. Il berlusconismo è partito dalla pancia di un Paese dove la democrazia non si è mai compiuta fino in fondo, per mille ragioni ― ragioni di destra e di sinistra ― ma ora ha invaso tutti gli organi della Nazione ed è arrivato al cervello. (Curzio Maltese su La Repubblica di sabato 21 giugno 2008). Quel che proprio non arrivano a capire è che Berlusconi e le sue tv-discariche culturali hanno solo metà della colpa. L’altra metà è di chi non soltanto ha rinunciato a contrapporre ai deliri e alle sopraffazioni della Destra nazionale e mondiale un pensiero e un’azione politica umani, ma ha teorizzato questa rinuncia come progresso e come tale l’ha pervicacemente contrabbandata nelle menti di milioni di uomini e donne che un tempo quanto meno intuivano che cosa davvero significhi essere di Sinistra. Né arrivano a capire che questa metà di colpa ― la metà della finta “sinistra” ― è la metà peggiore, la più folle e micidiale. Poiché non è una novità che le destre e le chiese lottino per la disumanizzazione. Ma che lo facciano anche coloro che intanto continuano a farsi credere dalla parte delle esigenze umane, questo è davvero il peggio che possa accadere a una Società. (P.s.: non inganni quel “ragioni di destra e di sinistra”: il Maltese intende solo dire che ciò che secondo lui sarebbe potuto essere il progresso del nostro Paese è stato rallentato non solo dalla Destra, ma anche dalla lentezza con cui la Sinistra ha rinunciato a sé stessa. E si noti, invece, la malignità di quel “da tutti”: il Maltese vorrebbe che credessimo che non c’è più alcuno che resista. Naturalmente non è vero. Ma è ciò che gli ultracorpi dicono sempre. Per demoralizzare.)
L’America, l’Europa e il mondo dopo trent’anni di governi di Destra e di finta “sinistra”: La metamorfosi della finanza internazionale è stata una delle tendenze portanti di quest’epoca. In un quarto di secolo i flussi di capitali sono diventati immensi, istantanei, e controllati da una nuova razza di trader che rappresentano un manipolo di colossi finanziari concentrati in pochissimi paesi. Le loro remunerazioni personali hanno polverizzato ogni precedente storico: il manager più pagato di uno hedge fund nel 2007 ha intascato da solo tre miliardi di dollari. La concentrazione di potere è cresciuta a dismisura. Le 50 maggiori istituzioni finanziarie controllano 50.000 miliardi di dollari di attivi, un terzo dei capitali mondiali. Il potere di ricatto di questa élite è tale che da una parte essa pretende che i nuovi strumenti finanziari globali si autoregolino; d’altra parte, quando è arrivata la crisi, questi campioni del liberismo hanno convinto i governi a curare le loro ferite, mentre le famiglie dei lavoratori si vedevano pignorare le case. Questa élite guadagna comunque, sia che i mercati vadano sù sia che vadano giù. Gli amministratori delegati delle multinazionali trent’anni fa guadagnavano mediamente 35 volte più dei loro dipendenti; oggi guadagnano 350 volte di più. I 1.100 capitalisti più ricchi del mondo controllano una ricchezza superiore a quella di 2,5 miliardi di esseri umani. (David Rothkopf, ex alto dirigente del dipartimento del commercio Usa, già direttore di Kissinger Associates, lo studio di consulenza di Henry Kissinger, già presidente di Intellibridge, società di analisi economica e politica, attualmente approdato alla Carnegie Endowment for International Peace ― organizzazione no-profit americana, fondata nel 1910, che ha come motto la frase del Mahatma Gandhi: Sii tu il cambiamento che desideri vedere nel mondo ― dopo esser giunto alla conclusione che bisogna trovare alternative al modello puramente capitalistico finora seguito nella globalizzazione. Citato da Federico Rampini su La Repubblica di sabato 21 giugno 2008). Solo le “soluzioni” proposte da Karl Marx (ammesso che fossero davvero sue) si sono rivelate errate. L’analisi del capitalismo, e le previsioni sulla sua evoluzione futura, erano esatte e geniali.
(su) Silvio Berlusconi e Soci (ma anche su Walter Togliattino Veltroni e Soci): La questione non riguarda soltanto l’uso dell’esercito per funzioni di ordine pubblico, o la violazione dei diritti fondamentali per i non cittadini: riguarda anche la politica economica. La manovra approvata in soli 9 minuti dal Consiglio dei ministri ha lanciato un messaggio eloquente e forte: non esiste più uno Stato sociale; d’ora in poi esisteranno solo politiche di soccorso per i bisognosi. Il che può così essere tradotto: non ci sono più cittadini uguali o che hanno un egual diritto ad accedere ai servizi con i quali soddisfare quei bisogni che la Costituzione definisce come primari; ci sono invece cittadini che possono fare da sé e cittadini che non potendo far da sé sono aiutati dallo Stato. Per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale ci saranno Italiani con la tessera di povertà. Per la prima volta nella storia della democrazia italiana ci saranno cittadini dichiarati per legge poveri che lo Stato tratta diversamente dai non bisognosi o dagli abbienti. Per la prima volta dall’entrata in vigore della Costituzione, l’eguaglianza democratica ― che gli articoli 2 e 3 sanciscono impegnando istituzioni e cittadini a rispettarla ― è stravolta e gravemente compromessa proprio nel suo fondamento, ovvero nel riconoscimento del principio di eguale dignità di tutti i membri del corpo sovrano. (...) A voler essere corretti, l’attacco alla cittadinanza sociale era già cominciato con l’aiuto degli stessi governi di centro-sinistra. Per esempio, il diritto all’educazione è da diversi anni ormai sotto sistematico e diretto attacco nel nome della libertà dell’offerta educativa, ma in realtà con l’intento nemmeno troppo velato di dirottare soldi pubblici alle scuole private e religiose... (Nadia Urbinati su La Repubblica di venerdì 20 giugno 2008). Come ridere (sia pur per non piangere) di una situazione così grave? Forse, solo pensando alla miseria di una finta “sinistra” (quella del Pidì) che crede ancora di poter menarci per il naso (e perciò di aver consensi sui quali azzuffarsi come cani intorno a un osso) in un Paese che invece ha ormai così chiaro il suo fallimento. Che è drammaticamente umano, purtroppo, prim’ancora che culturale, morale, politico.
Silvio Berlusconi: Francamente non credo che i commissari europei debbano parlare... Se proprio vogliono dire la loro, lo devono fare riservatamente, in un contesto diretto tra i commissari nei confronti dei ministri dei vari governi o addirittura da parte del presidente della Commissione con i presidenti del Consiglio dei vari Paesi, il risultato si otterrebbe ugualmente e i governi non dovrebbero trovarsi ogni due o tre giorni esposti sulle pagine dei loro giornali a delle situazioni critiche che certamente non fanno che allontanare la simpatia dei vari cittadini nei confronti dell’istituto europeo. (La Repubblica, venerdì 20 giugno 2008). Traduzione ― e ce n’è bisogno, dato il livello dell’Italiano del Berlusconi: L’Unione europea sta diventando antipatica ai cittadini europei perché osa criticare me. Sarebbe meglio che in Italia e in Europa (e domani nel mondo, nel Sistema Solare e nella Creazione tutta) parli solo chi da me è autorizzato a parlare. Prendete esempio da Dio, che, come tutti sanno, da quando ci sono io non ha più osato parlare neanche con don Camillo.
(su) Walter Togliattino Veltroni: La pacificazione sembra una tentazione troppo forte per Veltroni, che si trova in una posizione molto delicata. Una delle ragioni per cui il governo di Romano Prodi è entrato in crisi è che il leader del Pidì ne ha preso le distanze dopo essere stato nominato con le primarie. La sua strategia elettorale si è rivelata fallimentare: ha rifiutato di allearsi con i partiti della Sinistra, insistendo affinché il Pidì corresse da solo. E la sua scelta del candidato a sindaco di Roma si è dimostrata sbagliata: Francesco Rutelli... è riuscito a portare i voti del centrosinistra dal 62 al 46%. (The Economist, Gran Bretagna, citato da Internazionale n° 749 di venerdì 20 giugno 2008). E non avevano ancora visto le elezioni siciliane... Se questa è la stampa di cui gode il Togliattino all’estero, un po’ ci duole per lui: a differenza degli altri “leader” (che parola grossa!...) della finta “sinistra” europea ― Schröder assunto a mezzo servizio da Putin, Blair convertito al cattolicesimo e in giro per il mondo a far soldi come conferenziere ― il povero Walter, dopo la definitiva trombatura in patria che ci auguriamo non lontana, anche fuori dall’Italia potrà riciclarsi tutt’al più come uno di quei curator (fallimentari) delle canzoni di Paolo Conte.
Sergio Marchi (assessore alla Mobilità di Gianni Alemanno, parlando dei tassisti che grazie a lui non dovranno più portare la targhetta col nome): Sono entusiasta del clima nuovo, positivo, che si è instaurato con i tassisti. Diventeranno gli occhi e le orecchie dell’assessorato sui problemi di Roma. (La Repubblica, venerdì 20 giugno 2008). Siamo tutti avvisati: quando siamo su un taxi, stiamo ben attenti a quel che diciamo, a come siamo vestiti e a quali giornali abbiamo con noi. Anzi: d’ora in poi, i taxi è meglio non prenderli proprio. Perché i tassisti i nostri dati personali li memorizzano quando telefoniamo per chiamarli, ed è probabile che se li tengano per sempre...
(su) Silvio Berlusconi e Soci: L’emendamento che sospende per un anno i procedimenti in corso per i reati (con pene massime inferiori a dieci anni) precedenti al giugno del 2002 bloccherà in un sol colpo centomila processi... Lo denuncia l’Anm (Associazione nazionale magistrati) che ha anche espresso solidarietà ai magistrati di Milano del processo Mills (nel quale il premier è accusato di aver corrotto un testimone) attaccati nei giorni scorsi da Silvio Berlusconi ricusando il giudice e definendo “toga rossa” il pubblico ministero. “La delegittimazione dei singoli magistrati ― ha tuonato il presidente Luca Palamara ― può comportare un serio rischio per l’equilibrio tra i poteri dello Stato...” I magistrati non vogliono pensare che, per bloccare un solo processo (quello di Berlusconi) il Parlamento approvi un emendamento che ne sospende centomila... “Nel nostro ordinamento non è consentito l’uso privato dei pubblici poteri.” (La Repubblica, giovedì 19 giugno 2008). Reati con pene massime inferiori a dieci anni? Pensa che fortuna se uno ha rapinato, rubato in appartamenti, stuprato, procurato aborto clandestinamente, sfruttato prostitute minorenni, usurato, falsificato documenti, corrotto, ricettato, contraffatto, ammazzato pedoni sulle strisce, detenuto materiali pedo-pornografici, calunniato, assassinato un paziente, maltrattato o molestato in famiglia, incendiato boschi, trafficato rifiuti, adulterato sostanze alimentari, somministrato medicinali pericolosi e circonvenuto incapaci prima del giugno 2002! Che fortuna, Berlusconi è con lui! E lui, con Berlusconi che è con lui, tira un sospiro di sollievo per (almeno) un anno. Ma pensa che sfortuna se invece ha fatto tutte quelle belle cose dopo il giugno 2002! Che sfortuna, Berlusconi non è con lui! E lui, senza Berlusconi, continua a soffrire.
(su) Silvio Berlusconi (a proposito dell’emendamento al cosiddetto decreto sicurezza che sospende i processi a ogni sorta di delinquenti pur di bloccare il processo Mills, in cui il Berlusconi è accusato di aver corrotto un testimone): In sede tecnica riesce arduo definire questo sgorbio, tanto straripa dalla sintassi legale. Ciurme parlamentari sfigurano il concetto elementare della legge: va al diavolo la razionalità immanente i cui parametri indica l’articolo 3 della Costituzione: l’atto rivestito d’abusiva forma legislativa soddisfa solo l’interesse padronale del futuro padrone d’Italia... Avventuriero piduista, impresario delle lanterne magiche, grimpeur d’affari risolti con trucchi penalmente valutabili, intanato in asili fiscali a tenuta ermetica, spacciatore d’illusioni elettorali... Ha dei riflessi costanti (finto sorriso, autocompianto, barzelletta, morso, digestione); non tollera le vie mediate; sceglie d’istinto la più corta, come il caimano quando punta la preda. Con questa sospensione dei processi sotterra l’azione obbligatoria: Dio sa cos’avverrà nei prossimi cinque anni... (Franco Cordero su La Repubblica di giovedì 19 giugno 2008). Grande Cordero! Solo che... Così sembra che siano Berlusconi e Soci la catastrofe del nostro povero Paese. Mentre sono stati questi vent’anni di finta “sinistra” a consegnare loro l’Italia. Se non si capisce questo, parlar male di Berlusconi è come parlar male dell’energumeno che ti massacra di botte... all’“amico” che intanto ti tiene fermo.
Marcello Dell’Utri (senatore Pidièlle): Rodolfo Grancini, il faccendiere che “sistemava” i processi dei mafiosi siciliani in Cassazione, aveva l’ufficio nella sede di Orvieto del “Circolo del buon governo” di Marcello Dell’Utri. Ma il senatore di Forza Italia lo incontrava senza problemi anche a Roma... L’inchiesta che ha portato a otto arresti e svelato una combine fra mafiosi e massoni con la complicità di un impiegato della Suprema Corte punta a chiarire che tipo di incontri si svolgessero nel circolo, fra i cui 2.200 iscritti ci sarebbero anche ambasciatori, alti prelati e dirigenti ministeriali. (La Repubblica, giovedì 19 giugno 2008). Son duemila e duecento, son vecchi e storti, ma non parleranno del Dell’Utri manco morti, forse... Così il Dell’Utri potrà chiamarli, come il Mangano mafioso e assassino, eroi. Forse...
“Beppe” Fioroni e Dario Franceschini (capi, con Cicciobello Rutelli, dei chierichetti del Pidì): Il lodo Schifani (la volontà di Berlusconi di rendere invulnerabili dalla magistratura le cinque più alte cariche dello Stato, n.d.r.) è gravissimo, ma noi restiamo contrari ad ammucchiate anti-Berlusconi. Nessun ritorno a coalizioni tenute insieme dall’antiberlusconismo. E no a una strisciante resa dei conti interna al partito. Walter Togliattino Veltroni li rassicura: Lo stop al dialogo con la Destra per il momento è inevitabile ― ha spiegato al Capo dello Stato ― ma se si creano nuove condizioni non vuole diventare una scelta irreversibile. (La Repubblica, giovedì 19 giugno 2008). La finta “sinistra” ce l’ha col Berlusconi solo perché la costringe ad agitarsi come se fosse vera. Proprio adesso che erano così contenti di poter mostrarsi in pubblico come i burattini che in segreto son già da vent’anni, ecco che il Berlusconi li costringe a fingere d’essere uomini e donne in carne e ossa. Proprio adesso che erano così contenti d’esser morti, ecco che il Berlusconi li fa saltellare e tentennare di qua e di là con le scosse elettriche come ranocchi galvanizzati.
Massimo Giannini (giornalista de La Repubblica, commentando la Robin Hood tax e le altre decisioni del ministro delle Finanze Giulio Tremonti): La novità sta nel fatto che i proventi della mini-stangata sul greggio e sulla finanza andranno ad alimentare un Fondo per i pensionati al minimo, che con una carta prepagata potranno versare bollette su utenze domestiche ridotte e comprare beni alimentari nei supermarket con lo sconto. È una trovata “popolare”, quasi oltre i limiti del pauperismo, che tradisce persino un eccesso di venatura ideologica. Intanto fa un certo effetto sentire un premier e un ministro di destra che parlano di “extra-profitti”: per liberisti che si fregiano di conoscere la scuola di Chicago, quella formula lessicale dovrebbe essere quasi una contraddizione in termini... Per il Tremonti post-mercatista di oggi, quasi come per le guardie rosse di Rifondazione della prima Finanziaria di Prodi, “anche i petrolieri e i banchieri piangano...” (La Repubblica, giovedì 19 giugno 2008). Naturalmente, Berlusconi e Tremonti non hanno alcuna intenzione di far piangere i ricchi: ben sapendo che petrolieri e banchieri si rifaranno alzando i prezzi, il Gatto e la Volpe mirano solo a darla a bere ai creduloni. Ma quel che “fa un certo effetto” (cioè fa rabbia) ai finti “sinistri” come Giannini (e Scalfari) non è che Tremonti dica (a parole) di voler far piangere i ricchi: è che Tremonti non strangoli i poveri come i finti “sinistri” nei loro più segreti scompartimenti mentali speravano che facesse. Non disperate, cari fascistelli del Pidì: aspettate fiduciosi, e vedrete che la Destra vi accontenterà.
La finta “sinistra” inglese: Il ministro della Sanità, il laburista Alan Johnson, ha deciso di giudicare il rendimento di infermieri e infermiere da quanto sorridono ai malati. Il governo istituirà perciò un “indice della compassione,” compilato sulla base di sondaggi condotti tra i pazienti e sui pareri degli ispettori ministeriali, per misurare i migliori reparti ospedalieri del Regno Unito. Perché una carezza o una parola gentile possono curare come un’operazione chirurgica. (La Repubblica, giovedì 19 giugno 2008). Che bello, per un paziente, sapere che medici e infermieri gli sorridono per forza. Che bello, se talvolta ha invece la sensazione che qualcuno gli sorrida sinceramente, non poter più esserne sicuro. Qualcosa di analogo alla deriva fascistoide delle finte “sinistre” d’Europa non lo si può trovare né nella Cina di oggi né nell’U.R.S.S. di una volta: solo George Orwell, in 1984, aveva previsto l’obbligo di sorridere...
Silvio Berlusconi (a proposito di Nicoletta Gandus, presidente del collegio del processo in cui il Berlusconi è accusato di aver corrotto un testimone): La Gandus avrebbe dovuto astenersi dal processo. I suoi passati interventi appalesano una inimicizia grave. La dottoressa si è appalesata portatrice di profonda ostilità nei confronti del premier e si trova pertanto in uno stato di grave inimicizia nei confronti della persona che dovrebbe giudicare. (La Repubblica, mercoledì 18 giugno 2008). Il giudice ideale, secondo il Berlusconi, è quello che non ha mai “appalesato” un’idea su alcunché. Cioè: o un giudice che se ne frega di tutto tranne che di riempirsi la pancia, o un giudice che non ha il coraggio di far valere anche per sé la libertà di espressione sancita dalla Costituzione. Un menefreghista o un vigliacco, questo dev’essere un servitore dello Stato secondo il Berlusconi. Siamo tutti avvisati.
Silvio Berlusconi: Walter Veltroni mi ha davvero deluso, è debole. Non è in grado di tenere l’opposizione. Corre dietro a Di Pietro. (La Repubblica, mercoledì 18 giugno 2008). Non venire a lamentarti da noi, Walter: chi si fa servo di chi non concepisce gli uomini altro che come servi, così viene trattato. Non lo sapevi?
Europa (quotidiano semi-clandestino dei Rutellian-Fioroniani del Pidì): Titolo: I migliori amici di Di Pietro. Sottotitolo: Il berlusconismo più banale chiama l’antiberlusconismo più rozzo. L’Italia ci va di mezzo. Così Europa invita il Pidì a non lasciare la strada delle riforme. (La Repubblica, mercoledì 18 giugno 2008). Per Cicciobello Rutelli e “Beppe” Fioroni, Berlusconi è da rimproverare non perché prende a picconate la Costituzione (quello è solo banale) ma perché induce la finta “sinistra” a cercar di sembrare un po’ meno finta per non farsi scavalcare da Di Pietro. Tranquilli, “Beppe” e Cicciobello, pensate ai risultati (vedi sotto) delle amministrative siciliane: noi non ci faremo più menare per il naso né da Di Pietro né da Togliattino Veltroni né da voi chierichetti. Torneremo a votare quando sarete andati tutti a casa, e solo se al posto vostro ci sarà in Italia una Sinistra Vera.
Gianni Alemanno (sindaco di Roma): Pistola per tutti, previa abilitazione e corso teorico-pratico di tiro, salvo per chi eserciterà l’obiezione di coscienza. È quanto prevede la bozza di regolamento che, per la prima volta, dispone l’uso delle armi per i vigili di Roma. (La Repubblica, mercoledì 18 giugno 2008). Il flacone d’olio di ricino con apposita fondina impermeabile di pelle umana, invece, glielo daranno fra qualche tempo.
Marco Lodoli (scrittore, a proposito degli esami di maturità): La buona notizia invece, sempre per i più scarsi, è che tira un’aria di indulgenza plenaria o quasi. Sembra che la cinghia verrà stretta definitivamente dal prossimo anno, che questa sia ancora considerata una stagione di passaggio, che non è consigliato uno spietato tiro al piccione. Sono voci, spifferi che soffiano dalle porte semichiuse del ministero, e magari non è il caso di farci completo affidamento, però questo si mormora. (La Repubblica, mercoledì 18 giugno 2008). Traduzione: Noi insegnanti siamo una massa di pecore capaci solo di ubbidire agli ordini. Ci dicono di fare i buoni? E noi pronti, servizievoli, promuoviamo anche quelli che ci sputano in faccia! Ci dicono di fare i cattivi? E noi via, come un sol uomo, bocciamo tutti! Ci dicono di fare i così così? E noi via, umili e striscianti come serpi troppo piccole per far paura, cerchiamo disperatamente di capire cosa si vuole da noi. Un’idea nostra che sia una, una qualche coerenza, un’immagine liberamente creativa di noi stessi, non sappiamo nemmeno cosa siano. Questa, purtroppo, è l’immagine dei docenti italiani che traspare dalle parole di Lodoli, tanto più allucinanti quanto più fatue. Parole che forse, per un numero di insegnanti abbastanza alto da influire sensibilmente sulle statistiche, dicono il vero, ahimé.
La “bella” America: Un’inchiesta giornalistica ha portato alla luce un programma del governo americano per svolgere su veterani delle guerre in Iraq e Afghanistan test di farmaci che avrebbero, tra gli effetti collaterali, l’aumento della propensione al suicidio... Uno dei casi documentati riguarda il Chantix, un medicinale per smettere di fumare, sperimentato sui reduci senza avvisarli che esso presenta rischi di alterazioni comportamentali. (La Repubblica, mercoledì 18 giugno 2008). Smetto di fumare perché le bestie non fumano, da bestia vado ad ammazzare altri come bestie, mi usano come una bestia per testare farmaci che facciano smettere di fumare altre bestie come me... C’è ancora qualcuno, nel paese leader mondiale della follia, che si consideri e sia considerato un essere umano?
Schiene a confronto |
La schiena di George Bush |
La schiena di Silvio Berlusconi |
Un uomo libero non piega la schiena e non bacia la mano. Neanche a suo padre. |
(Immagini tratte da La Repubblica del 14 e del 7 giugno 2008) |
Silvio Berlusconi: Annuncia il prossimo disegno di legge che mette al riparo dai processi le alte cariche dello Stato (e lui per primo). Sottoscrive, con una lettera al presidente del Senato Schifani che non ha precedenti nella storia delle istituzioni, l’emendamento che blocca per un anno tutti i processi in Italia (compresi i suoi) salvo che riguardino reati gravissimi. Si scaglia contro la presidente del tribunale di Milano che ce l’ha in giudizio e la ricusa. (La Repubblica, martedì 17 giugno 2008). Strano? Assolutamente no. Tutti gli Italiani per bene sanno da anni chi è Berlusconi, e gli Italiani per bene e intelligenti lo sanno addirittura dai tempi delle sue prime tv private. Strana è solo la faccia tosta de La Repubblica, che per mesi ha applaudito Walter Togliattino Veltroni che “riapriva il dialogo” con Silvio Berlusconi. Dialogo? Quel che Walter ha aperto a Silvio ha un altro nome. E purtroppo gli ha aperto anche i nostri.
La finta “sinistra” italiana: Totale disfatta del Pidì alle amministrative siciliane: otto Province su nove in palio e bottino interamente conquistato dal centrodestra in un turno elettorale segnato da un astensionismo da record: appena il 55% degli elettori alle urne, a Palermo addirittura solo il 41%... Franco Piro, il candidato del Pidì sconfitto, chiede un ricambio urgente dei vertici del partito nell’isola... Arturo Parisi, deputato del Pidì ed ex ministro della Difesa, porta il caso sul tavolo nazionale: “Come si fa di fronte ai risultati siciliani a non riconoscere che il partito rischia di essere travolto da una dinamica dissolutiva?” (La Repubblica, martedì 17 giugno 2008). Traduzione: Sono andati a votare solo gli elettori di Destra. Gli elettori di Sinistra hanno capito che quella che gli viene presentata come “sinistra” è fasulla. Dobbiamo correre ai ripari, dobbiamo trovare il modo di farli fessi un’altra volta... Speriamo che non ci riusciate. Che non ci caschi più nessuno. Che il Pidì si dissolva, certo, magari! E che sulle sue ceneri nasca in Italia una Sinistra Vera, o la delusione di molta della nostra gente, come già sta accadendo, sempre più degenererà in disperazione e disgregazione... Sulle ceneri del Pidì? Meglio di no. Meglio a una certa distanza. Potrebbero essere infette.
Walter Togliattino Veltroni: Incalzato su più fronti, penalizzato anche dai sondaggi per la linea d’opposizione ritenuta “morbida,” Veltroni prepara il cambio di strategia. “Ho visto un Walter Veltroni più in carne e ossa e meno in ombra, apprezzabile,” commenta Marco Follini. (La Repubblica, martedì 17 giugno 2008). Questi ci credono così stupidi, che gli basterà alzare un po’ di più la voce contro Berlusconi e Soci per darci a bere ancora una volta che loro sono di “sinistra.” Ma se ci cascheremo di nuovo, se non sapremo cogliere questa occasione preziosa di creare finalmente in Italia una Sinistra Vera, vuol dire che Veltrusconi ce lo meritiamo proprio.
Jacques Barrot (commissario europeo alla Giustizia, rispondendo alla domanda che non i Veltroniani, non i Rutello-Fioroniani, non i Bindiani, non i Dalemiani e neppure i Dipietristi gli hanno posto, ma solo l’eurodeputato Giusto Catania di Rifondazione comunista): L’aggravante per i reati commessi da Immigrati (la maiuscola è nostra, n.d.r.) dev’essere oggetto di un esame approfondito alla luce dei diritti fondamentali. Niente impedisce, tuttavia, che a una pena ne venga aggiunta un’altra, distinta, per la presenza illegale sul territorio dell’Unione europea. (La Repubblica, martedì 17 giugno 2008). Sarebbe questa l’Europa che ci viene chiesto di amare? Un’Europa che ci consiglia di farci furbi, di non decretare pubblicamente gli Immigrati meno umani degli Italiani, di farlo di nascosto appioppandogli il reato di “presenza illegale” non come aggravante ma come reato “distinto”, da “aggiungere” agli altri eventualmente commessi? Irlandesi, fateci posto: questa Europa non la vogliamo neanche noi.
I commercianti di Padova: Non si deve autorizzare l’apertura di altri negozi etnici. Anzi: bisogna contingentarli, in modo da mantenere un equilibrio tra quelli di antica padovanità e quelli di nuova padovanità. (La Repubblica, martedì 17 giugno 2008). Si sono moderati. Potevano anche chiedere che chi passa davanti ai loro negozi senza fare acquisti sia pesantemente multato e, se recidivo, incarcerato. Il governo li avrebbe di sicuro accontentati. E la finta “sinistra” avrebbe vibratamente sospirato.
Silvio Berlusconi: L’obiettivo è bloccare la sentenza del processo Mills, dov’è imputato di corruzione in atti giudiziari. La strategia prevede due tempi: subito un emendamento al decreto sicurezza, l’unico contenitore disponibile che gli garantisce la rapidità necessaria, per bloccare tutti i processi che “non destino grave allarme sociale” per i reati commessi fino al 2001 (come il suo). A seguire, un disegno di legge per riproporre, con legge ordinaria, il lodo Schifani, inchieste congelate per le più alte cariche dello Stato. (La Repubblica, lunedì 16 giugno 2008). Strano che Berlusconi sospenda i processi “solo” per i reati fino al 2001. Strano non perché dimostra ancora una volta che il solo italiano di cui gli importa è lui (chi ha commesso reati dopo quella data può attaccarsi al tram, chi ne ha commessi prima si salva per puro caso) ma perché sembra voler dire che dopo il 2001 si è comportato bene. È mai possibile?!... (Quali siano, poi, i processi che “destano grave allarme sociale,” naturalmente lo decidono Berlusconi e Soci: che rimanga impunita la corruzione in atti giudiziari, per esempio, allarma tutte le persone per bene, che non tollerano che si corrompano testimoni. Ma a Berlusconi sai quanto gliene frega, di ciò che allarma le persone per bene?)
Walter Togliattino Veltroni secondo Arturo Parisi (deputato del Pidì ed ex ministro della Difesa): Il cuore del probelma, per Parisi, è rappresentato dal dialogo tra Veltroni e Berlusconi, e in particolare dal tentativo di Veltroni di farsi riconoscere “come titolare esclusivo del ruolo di oppositore.” Una strada che offre al Pidì “una rendita di posizione, ma certo non aumenta le probabilità di rappresentare un’alternativa agli occhi degli elettori. C’è l’illusione che la forza dell’opposizione venga dal riconoscimento da parte della maggioranza...” E invece “Walter dovrebbe farsi riconoscere dagli elettori prima che da Berlusconi... Se la maggioranza è debordante e l’opposizione è inadeguata, è evidente che la democrazia, come noi la conosciamo, è a rischio. C’è una degenerazione. Se non una dittatura della maggioranza, una distorsione profonda.” (La Repubblica, lunedì 16 giugno 2008). È credibile la sincerità di questi finti “sinistri” che scoprono solo ora che la democrazia, con Veltroni a dar man forte a Berlusconi, è ancor più in pericolo di quanto lo era con Berlusconi da solo? Noi pensiamo di no. Pensiamo che l’abbiano sempre saputo, ma che abbiano taciuto nella bacata speranza che il Pidì vincesse le elezioni e che a fare ciò che sta facendo la Destra ci andassero loro, la finta “sinistra.” La verità è che questi “oppositori” del Togliattino (a partire da D’Alema) son fasulli né più né meno che Veltroni stesso, ma credendosi più furbi sperano di farci fessi meglio di lui.
Giulio Tremonti: I tagli nel 2009 saranno: 3,4 miliardi dagli enti locali, 1 dalla Sanità, 1 dal pubblico impiego, 1 dalla funzione pubblica... Tra le misure sul tavolo anche interventi sulla scuola volti a ridurre il numero degli insegnanti, e forse ad aumentarne gli stipendi. (La Repubblica, lunedì 16 giugno 2008). Traduzione: caverò il sangue agli impiegati pubblici dovunque si annidino. Ma soprattutto lo caverò ai bambini e ai ragazzi costringendoli in classi di 40 - 50 alunni. E forse aumenterò lo stipendio agli insegnanti superstiti, così staranno zitti e non sciopereranno per la qualità della Scuola, vigliacchi e interessati solo al denaro come (secondo me) sono.
Ignazio La Russa: Le forze dell’ordine e, quando richiesti, i militari, sono al servizio dell’italia per garantire la sicurezza interna ed esterna e il rispetto delle leggi, ciascuno nell’ambito dei propri compiti. (La Repubblica, lunedì 16 giugno 2008). Che sarebbe come dire: I bisturi e, quando richiesti, i mitragliatori sono al servizio dei pazienti per garantire la loro salute, ciascuno nell’ambito dei propri compiti.
Silvio Berlusconi (parlando del suo incontro con George Bush): Ho sentito cose che non avrei voluto sentire. (La Repubblica, lunedì 16 giugno 2008). Non amiamo il Berlusconi e non ne facciamo mistero, ma è pur sempre il presidente del Consiglio del nostro Paese: anche se si fosse trattato solo di rutti, e non di scorregge, il Bush si sarebbe comportato in modo davvero irriguardoso.
La “bella” America: Nel 2006, secondo dati del Pentagono, un terzo delle soldatesse ha dichiarato di essere stata molestata sessualmente, in modo fisico o verbale, mentre era sotto le armi, per lo più dagli uomini con cui si trovavano a servire... Numeri contestati dalle associazioni di supporto ai veterani e da Helen Benedict, professore della Columbia University di New York e autrice di uno studio in materia: secondo Benedict, la percentuale di veterane che ha subito aggressioni sessuali è addirittura di un terzo, mentre fra il 71 e il 90% ha vissuto molestie di tipo verbale. (La Repubblica, lunedì 16 giugno 2008). Le altre erano troppo occupate a seviziare i detenuti iracheni?
Silvio Berlusconi, Ignazio La Russa e Roberto Maroni (presidente del Consiglio, ministro della Difesa e ministro degli Interni): Il capo del Viminale, Roberto Maroni, potrà disporre, per specifiche ed eccezionali esigenze di prevenzione della criminalità, fino a 2.500 soldati che diverranno veri e propri agenti di pubblica sicurezza per operazioni di pattugliamento e perlustrazione nelle città e nelle aree metropolitane. (La Repubblica, sabato 14 giugno 2008). Commenta, sganasciandosi, Sergio Chiamparino, sindaco di Torino per la finta “sinistra” del Pidì: Spero che coinvolgeranno anche la Marina e l’Areonautica, così la copertura sarà completa... Cosa penseranno all’estero quando leggeranno che in Italia il governo manda i soldati nelle città per garantire la sicurezza? Mi piacerebbe ricordare a La Russa e a Maroni che siamo alla vigilia della stagione turistica!... Potremmo aggiungere, e farebbe anche più ridere (per non piangere) che 2.500 soldati costeranno a questi pezzenti molto meno che restituire alle Forze dell’ordine i mezzi e le risorse di cui sono state derubate dalla Destra e dalla finta “sinistra” per poter abbassare le tasse ai ricchi. Ma non c’è niente da ridere, cari buffoni del Pidì, in primo luogo perché la militarizzazione delle città tra gli applausi dei forcaioli è il precedente (e la prova generale) di cui la Destra si servirà per schierare l’esercito in armi contro i manifestanti quando (tra non molto) verrà il momento delle famose “scelte impopolari,” e poi perché siete stati voi della finta “sinistra” ad abolire il servizio di leva che rendeva le nostre Forze armate un esercito “di popolo,” meno facilmente gestibile da chi volesse usarlo contro i cittadini. Finta “sinistra” per finta “sinistra,” a Chiamparino che sghignazza preferiamo allora Filippo Penati, presidente Pidì della Provincia di Milano, che non solo giudica i soldati in armi per le vie delle città un fatto positivo, ma addirittura si lamenta perché si tratta solo di una misura straordinaria... Lui, agli angoli delle strade, i carri armati ci vorrebbe. E per sempre.
La bella Italia di Berlusconi e Soci: Rigidissimo bavaglio alla stampa sulla cronaca giudiziaria. Carte dei processi segrete fino al dibattimento (addio dunque a resoconti come quelli sui medici di Milano). Multe salatissime agli editori. Reati gravi come il furto, la rapina, l’estorsione, lo sfruttamento della prostituzione, il falso in bilancio, l’evasione fiscale, la truffa, i reati societari, cancellati dal novero di quelli intercettabili. Drastici limiti di tempo per le intercettazioni, solo tre mesi, anche in caso di reati gravissimi, aumentabili solo per i delitti di mafia e terrorismo... E Berlusconi se ne vanta: “La gente, nelle piazze, ci ha chiesto di mettere un freno allo strapotere dei magistrati. Noi l’abbiamo fatto.” (La Repubblica, sabato 14 giugno 2008). Il quadro è chiaro: l’esercito nelle strade non contro i criminali ma per intimidire preventivamente gli Italiani per bene e gli Immigrati; la criminalità, invece (specialmente quella “d’alto bordo”) aiutata e protetta colpendo i magistrati e impedendo le indagini; la stampa imbavagliata per impedire il formarsi di un’opinione pubblica avversa. Non vorremmo piangere, ma... come si fa a riderne? Speriamo, almeno, che provvedano a solleticarci i soliti buffoni che tra poco ricominceranno a dire: ho votato per Berlusconi, ma mi sono pentito...
Eugenio Scalfari: Quale dialogo si può fare nel momento in cui viene militarizzato il Paese nei settori più sensibili della democrazia? Il Partito democratico ha un solo strumento per impedire questa deriva: decidere che non c’è più possibilità di dialogo... “In questo nuovo clima si può fare molto e molto bene” declama la Confindustria di Emma Marcegaglia. Qual è il buon clima, gentile Emma? Quello dei pattuglioni di granatieri che arrestano gli scippatori e possono sparare sullo zingaro di turno?... Attenti al risveglio, può essere durissimo. Può essere il risveglio d’un Paese senza democrazia. (La Repubblica, domenica 15 giugno 2008). Chi ha resuscitato Berlusconi? Walter Togliattino Veltroni con i cordiali incontri della fine del 2007. Chi ha fatto cadere il governo Prodi? Walter Togliattino Veltroni dichiarando che alle elezioni avrebbe corso da solo. Chi ha perduto le elezioni e riportato al potere la Destra più liberticida d’Europa e d’America? Walter Togliattino Veltroni correndo da solo. Chi ha dato credito a Walter Togliattino Veltroni e l’ha sostenuto con tutti i mezzi, fin quasi al limite della diffusione di sondaggi taroccati quando a pochi giorni dal voto scrisse di avere la netta sensazione che potesse vincere? Eugenio Scalfari. Adesso si è pentito. Ma lo dice tra le righe, nella speranza che lo capisca solo chi deve capire. Perché si vergogna come un ladro.
Il Pidì di Walter Togliattino Veltroni: La Sicilia va di nuovo al voto, e il candidato si fa double-face. Salvatore Bono, detto Totò, sindacalista della Cgil, ambientalista: candidato alle provinciali con i Verdi, alleati con il Pidì, a Partinico si è invece candidato contro il centrosinistra... Antonello Cracolici, deputato regionale del Pidì: l’otto giugno, nella piazza principale di Polizzi Generosa, in provincia di Palermo, ha tenuto un comizio a sostegno del candidato di centrodestra... Ad Avola, in provincia di Siracusa, un po’ e un po’: la prima squadra, chiamiamola Pidì-uno, sta in giunta e piuttosto bene, confortando con la sua presenza l’attività del sindaco eletto, naturalmente di Forza Italia, in una vasta coalizione che raggiunge l’Udeur e l’Udc. Il Pidì-due invece è sistemato in panchina, insieme ad An, che solo poche settimane fa montava i gazebo insieme a Forza Italia. (Antonello Caporale su La Repubblica di domenica 15 giugno 2008). Bella gente. Che dire? Il “pesce” del Pidì, a quanto pare, non puzza solo dalla testa.
I “bravi” padroni d’Italia: Due operai irregolari che lavoravano in nero hanno perso la vita in un cantiere dove, nella vorticosa girandola di appalti e subappalti in cui non si capisce chi lavora per chi, il termine primo e ultimo della catena sono due società direttamente riconducibili a Claudio De Albertis, presidente fino a 8 mesi fa dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) e oggi presidente di Assimpredil, l’Ance milanese, e a Piero Torretta, presidente di Assimpredil prima di De Albertis. (Paolo Berizzi su La Repubblica di sabato 14 giugno 2008). Da una piccola calcestruzzi di provincia, che era nelle mani dei mafiosi, le indagini sono risalite fino al vertice di Italcementi: l’amministratore delegato Carlo Pesenti è adesso indagato dalla procura di Caltanissetta per una sequenza di reati, dal concorso in riciclaggio alla frode in pubbliche forniture, dalla truffa all’impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita. Tutti reati contestati con l’aggravante di aver favorito Cosa nostra. (Salvo Palazzolo su La Repubblica di sabato 14 giugno 2008). Morti sulla coscienza, compromessi con la criminalità organizzata, vomitevoli piagnistei dinanzi a qualsiasi politico anche di quint’ordine che gli capiti a tiro, scodinzolii e annusamenti a Berlusconi e Soci. Questa sì che è cultura d’impresa.
I finti “europeisti” che sperano nell’Europa solo per americanizzarla del tutto: L’Irlanda ha respinto il Trattato d’Unione europeo, 53,4 a 46,6 %, nel referendum che si è tenuto giovedì 12 nell’isola... La Lega festeggia, Rifondazione brinda: il qualunquismo di destra e di sinistra trova nell’antieuropeismo una comune bandiera di comodo. (La Repubblica, sabato 14 giugno 2008). La democrazia a questi furbacchioni piace solo quando ubbidisce, zitto e mosca e non disturbare il manovratore. Pensa che bella Europa che faranno, se gliela lasciamo fare.
Paolo Quaggiotto e Liviana Scattolon (sindaci leghisti): Il permesso di soggiorno agli Immigrati (la maiuscola è nostra, n.d.r.) dev’essere legato a un certificato di buona salute, perché ci troviamo di fronte a una recrudescenza di malattie da noi scomparse. (La Repubblica, sabato 14 giugno 2008). La salute psichica degli Italiani, invece, sarà meglio non misurarla né tanto meno certificarla, vero? Ricordiamolo noi, allora: in Italia, per ogni 100 abitanti, si consumano ogni anno la bellezza di 20 “scatolon” di antipsicotici, 50 di antidepressivi, 126 di ansiolitici e tranquillanti. In un piccolo paese di 1.000 abitanti, farebbero 1.960 “scatolon” di psicofarmaci all’anno... Chi proteggerà gli Immigrati dalla nostra follia?
Le belle facce del Pidièlle: la senatrice Anna Cinzia Bonfrisco.
Anna Cinzia Bonfrisco (senatrice del Pidièlle): Il suo emendamento al decreto sicurezza prevede che lo spray urticante al peperoncino (oggi vietato in Italia) possa essere messo in vendita. Anche se solo dopo non meglio specificati “accertamenti” (che dovranno fare, assaggiarlo?, spruzzarselo negli occhi?, n.d.r.) da parte della magistratura. (La Repubblica, sabato 14 giugno 2008). Questa volta non c’è alcun conflitto d’interessi: basta vederla spalancare le fauci, per capire che lei per difendersi non ne ha bisogno.
La Destra giapponese: Il Giappone ha una nuova arma contro l’obesità: il metro. Una legge varata due mesi fa, infatti, prevede la misurazione del giro-vita dei dipendenti pubblici e privati, e chi supera i limiti (per i maschi 85,09 centimetri) verrà sottoposto a ulteriori controlli. (La Repubblica, sabato 14 giugno 2008). Finalmente una Destra allegra, spiritosa, che mette di buon umore. Niente razzismo, niente ronde di pregiudicati e di militari al posto delle Forze dell’ordine, niente bavagli alla stampa e pastoie ai giudici, niente picconate alla Costituzione: il nemico, l’emergenza nazionale da combattere a oltranzza senza se e senza ma, è... la pancia. Domani emigriamo in Giappone. E per sbarcare il lunario ci offriamo come misuratori del giro di vita. Per signora.
La finta “sinistra” del Pidì di Walter Togliattino Veltroni: Ronde democratiche in Lombardia. È una delle proposte contenute nel dodecalogo per la sicurezza presentate ieri a Milano da sindaci, presidenti di provincia e amministratori del Pidì... Al punto 7 si parla di istituire un corpo di “volontari della Polizia municipale,” composto da privati cittadini che, dopo un’adeguata formazione e “come già avviene per i Vigili del fuoco e la Protezione civile,” possono svolgere insieme ai vigili servizi di pattugliamento del territorio. (La Repubblica, venerdì 13 giugno 2008). Così anche la finta “sinistra” ha le sue squadracce. Qualche dubbio sugli individui che correranno a farne parte? Per toglierseli, basta riflettere su ciò che accade a Roma, nel quartiere del Pigneto, dove il promotore delle ronde di quartiere è Dario Chianelli, che nel raid del 24 maggio scorso frantumò le vetrine di due negozi di Bengalesi dopo il furto di un portafogli. Ronde di quartiere guidate da un pregiudicato violento: questa sì che è sicurezza. E le ronde “democratiche?” No, tranquilli, quelle saranno piene di mammolette.
La sanità italiana come l’hanno fatta (dagli anni ’90 a oggi) la Destra vera e la “sinistra” finta: Il sistema sanitario nazionale funziona secondo il sistema dei pagamenti a prestazione, i Drg (Diagnosis related group) inventati negli ospedali Usa. Ogni patologia ha un prezzo. E più si mette mano ai ferri ― soprattutto per i privati ― più si guadagna. Hai l’appendicite? Non importa quanto stai ricoverato. Lo Stato rimborsa all’ospedale una cifra fissa (2.239 euro). Sopravvengono complicazioni? Bene (per l’ospedale, s’intende) l’assegno sale a 4.306 euro. (Ettore Livini su La Repubblica di venerdì 13 giugno 2008, ma sull’argomento vedi anche, sotto, Umberto Veronesi e Pier Paolo Brega Massone). Che sanno fare? Copiano, gli asini di Destra e quelli della finta “sinistra.” E dove vanno a copiare? In Gran Bretagna e negli Stati Uniti, il paese con il peggior sistema sanitario del mondo. E non si prendono nemmeno il disturbo di tradurre gli acronimi in Italiano.
(su) George Bush: Questa Corte non intende definire quali debbano essere i contenuti della legge che disciplina i diritti dei detenuti di Guantanamo. Ma questa Corte ritiene che i prigionieri possano invocare la fondamentale garanzia dell’habeas corpus. Perché le leggi e la Costituzione sono state definite proprio per sopravvivere e non piegarsi in tempi straordinari. Perché libertà e sicurezza possono essere riconciliate e nel nostro sistema sono riconciliate nella cortice dello Stato di diritto. Perché i nostri padri costituenti decisero che l’habeas corpus, diritto di primaria importanza, fosse parte di quella cornice. (La Repubblica, venerdì 13 giugno 2008). Con queste parole, la Corte Suprema degli Stati Uniti (l’equivalente della nostra Corte Costituzionale) ha stabilito che Bush e la sua cricca non potevano e non possono servirsi del pretesto del terrorismo per imprigionare un essere umano senza il consenso di un magistrato. Un brutto colpo, per i demolitori dei diritti umani in America e nel mondo. Da notare che la maggioranza della Corte è repubblicana: negli Stati Uniti, a quanto pare, si può essere di Destra e per bene.
Silvio Berlusconi: Non accetteremo più manifestazioni di minoranze organizzate, chi si metterà in contrasto con l’autorità commetterà un reato, non accadrà più quanto visto sotto il governo Prodi, con l’estrema sinistra che considerava lecito quello che invece è violenza, violazione di legge e anarchia. (La Repubblica, giovedì 12 giugno 2008). Il presidente del Consiglio aggiunge un altro articolo della Costituzione della Repubblica, questa volta il 17, ai già numerosi presi a picconate dal suo governo. Fra pochi giorni, però ― come accadde sotto Prodi, che calò le brache ― una serrata degli autotrasportatori prenderà in ostaggio il Paese: siamo proprio curiosi di vedere cosa faranno Berlusconi e Maroni contro questa “violenza, violazione di legge e anarchia...”
George Bush (presidente) e Joseph Ratzinger (papa): Bush sarà il primo capo di Stato a essere accompagnato da un pontefice in un’amichevole passeggiata tra i viali dei giardini vaticani, fino all’edicola della Madonna della Guardia dove, quasi certamente, avranno un momento di preghiera. (La Repubblica, giovedì 12 giugno 2008). Lo Sbirro del Mondo dalla Madonna della Guardia col Pastore tedesco: un quadretto delizioso.
Franco Frattini (ministro degli Esteri) e Ignazio La Russa (ministro della Difesa): Oltre ad altri carabinieri (40) per addestrare la polizia afgana, l’Italia sta pensando di schierare a Kabul un gruppo di cacciabombardieri Tornado. (La Repubblica, giovedì 12 giugno 2008). L’Italia sta pensando? Ma guarda un po’: sono Frattini e La Russa che la fanno ― non diciamo che cosa ― ma sarebbe l’Italia che la pensa. Invece l’Italia ripudia la guerra, stabilisce la Costituzione, e a sganciare tornadi di bombe su chicchessia non ci pensa proprio.
Walter Veltroni: Il Pidì non è un partito socialista, ma una forza del centrosinistra. (La Repubblica, giovedì 12 giugno 2008). Gli ha risposto Martin Schulz, socialista tedesco che a prescindere dalle sue idee ci sarà sempre caro per essere stato chiamato faccia da kapò da quella faccia da non-diciamo-che di Silvio Berlusconi: La Socialdemocrazia tedesca ― ha detto Schulz ― non diventerà il Pidì tedesco solo perché ce lo chiedono gli Italiani. Non sono gli Italiani che ve lo chiedono, compagno Schulz, si tranquillizzi: sono solo Walter Togliattino Veltroni, Francesco Cicciobello Rutelli, Giuseppe Beppe Fioroni e Paola Cilicio Binetti: i Quattro dell’Ave Maria (tanto per citare uno di quei vecchi film che Ignazio La Russa non andava a vedere ― vedi sotto ― perché li trovava un po’ troppo “densi”).
Mariastella Gelmini (ministro della non pubblica Istruzione): Bisogna razionalizzare la rete scolastica, ridurre l’orario, ridurre il numero degli insegnanti e pagarli decorosamente. Nei prossimi cinque anni raggiungeranno la pensione più di centomila docenti, il risparmio potrebbe venire proprio da lì. (La Repubblica, giovedì 11 giugno 2008). Ridurre l’orario? Lo fece già la Moratti, e il Fioroni lo confermò. Significherebbe far soldi rubando il tempo d’insegnamento dei bambini e dei ragazzi. Razionalizzare la rete scolastica e ridurre il numero degli insegnanti? Significherebbe chiudere più scuole possibile e far classi di 50 alunni, come già minacciava Padoa Schioppa ai ministri della Sinistra Vera. Se questo dev’essere il prezzo, grazie, Mariastella, la sua elemosina non lo vogliamo.
Marco Lodoli (scrittore e insegnante): Un insegnante dovrebbe sentirsi partecipe della vita culturale della Nazione, dovrebbe poter comprare libri e riviste scientifiche, vedere al cinema i film di cui si discute, andare a teatro, alle mostre, ai convegni, riflettere su tutto quanto per trasmettere agli allievi il senso e l’energia del tempo presente. Tutto questo ― proprio per una certa indigenza di fondo ― non avviene. Preoccupato di raggiungere la fine del mese, assillato dalle richieste dei figli, dalle mille spese da affrontare, dalla tramontana che spira dal gramo conto in banca, a poco a poco l’insegnante rinuncia ad aggiornarsi, la sua curiosità si spegne malinconicamente, i contatti con la cultura viva si perdono. Pochi soldi si traducono in poco interesse per quanto di buono accade attorno a lui. (La Repubblica, giovedì 12 giugno). Che insulso piagnisteo! Gli insegnanti di questa fatta esistono, Marco, lo sappiamo bene, ma come si può essere così superficiali da credere che sia lo scarso stipendio a ridurli così?! E poi, è mai possibile che tu non abbia ancora capito che il regime Pidièlle-Pidì da anni vuol mettere le mani sulle risorse economiche della Scuola, e che gli aumenti di stipendio ad (alcuni) insegnanti saranno l’indegna elemosina con cui si tenterà di comprare il loro silenzio sulla squallida operazione? Ma ci fai o ci sei?
Gordon Brown e la finta “sinistra” laburista inglese: Con l’appoggio di nove deputati del Partito protestante nordirlandese Dup, il primo ministro britannico ha strappato il sì dei Comuni alla norma che porta da 28 a 42 giorni il periodo massimo di fermo di polizia nelle inchieste di terrorismo in caso di “minaccia eccezionale e grave.” Il voto è stato incerto fino all’ultimo perché più di trenta deputati della maggioranza laburista si sono rifiutati di avallare un giro di vite denunciato come liberticida dall’organizzazione Amnesty International. (La Repubblica, giovedì 12 giugno 2008). 42 giorni nelle mani della polizia senza il consenso di un magistrato. Nel Paese dell’Habeas corpus sancito per la prima volta dalla Magna Charta Libertatum del 1218. I finti “progressisti” che tanto piacciono alla finta “sinistra” nostrana stanno facendo regredire l’Europa (e quel ch’è più grave, la cultura politica degli elettori di Sinistra) di ben sette secoli. Altro che le tv commerciali: l’imbarbarimento di massa lo secernono in primo luogo gli individui come questi. La disperazione di stordirsi di idiozie televisive viene dopo.
Angelina Jolie
Angelina Labbra-a-canotto Jolie: Possiedo delle pistole come quelle che avevo in Tomb Raider e non avrei paura a usarle. Se qualcuno irrompesse in casa e tentasse di far male ai miei figli, non mi farei alcuno scrupolo a sparare... Brad (suo marito Brad Pitt, n.d.r.) e io non siamo contrari alle armi in casa... Tutti dovrebbero imparare le tecniche di combattimento: l’autodifesa è una cosa importante. Io e Brad vogliamo insegnarle ai nostri figli, perché prima o poi si troveranno in una brutta situazione ed è meglio che sappiano badare a sé stessi. (La Repubblica, giovedì 12 giugno 2008). Quei poveri bimbi in una brutta situazione ci sono già. Non per il rischio di urtare i grotteschi labbroni della madre, ma per l’atmosfera di angoscia e di terrore ― prima o poi vi succederà!... ― in cui gli tocca vivere.
I fondamentalisti religiosi (ogni Paese ha i suoi): La Corte costituzionale turca ha aperto una procedura per mettere fuori legge il partito di governo Akp (Partito della giustizia e dello sviluppo). La Corte sostiene che l’Akp sta mettendo in pericolo la laicità dello Stato... Ecco un esempio emblematico... Il ministro dell’Istruzione, Hüsein Celik, ha già sollevato per nove volte dall’incarico il provveditore all’Istruzione della provincia di Erzurum per aver criticato le scelte antilaiciste (contrarie alla costituzione) del governo. Ogni volta, licenziandolo, ha violato la legge. Perciò i giudici hanno condannato per nove volte il ministro, ordinando ogni volta il reintegro del provveditore. Ma Celik continua a infliggere trasferimenti arbitrari e provvedimenti disciplinari a insegnanti, presidi e ispettori scolastici che sostengono la teoria darwiniana dell’evoluzione, da lui definita più volte un’arma dei materialisti e dei senza Dio. (Internazionale n° 747 del 6-12 giugno 2008, da articoli di A.M Celâl Sengör e di Saphin Alpay su Die Zeit). Questi stanno peggio di noi. Ma possiamo esser certi che anche da noi c’è chi li invidia. In tonaca e non.
La bella Italia di Berlusconi, Bossi e Fini: Sono le 13 e la mensa della Caritas di Vicenza assomiglia a un forte assediato. Sulla strada stazionano due Mercedes grigie dei “Comitati per la sicurezza.” Le ronde della Lega controllano chi entra e chi esce e distribuiscono volantini: “Via la feccia e i fannulloni.” Pensavano ai clandestini. Invece scoprono che la “feccia” è sempre più “padana,” sempre più “normale,” sempre più “occupata,” praticamente “gente di famiglia,” perché ora la metà dei buoni-pasto viene presentata dai pendolari del centro storico, decorosi e umidi di colonia, e dai vecchi del quartiere Due Palazzi, sempre protetti dal berretto di lana. “È impressionante ― dice suor Lia ― la rapidità dell’incattivimento sociale. Si pretende di ghettizzare il bisogno in aree invisibili. Non vogliamo vedere la povertà perché smaschera il deserto che la genera.” (Giampaolo Visetti su La Repubblica di mercoledì 11 giugno 2008). Chissà perché quei Leghisti in ronda se ne stavano su due Mercedes grigie? In fondo il grigio non è mica un colore di cacca. (P.s.: a quanto pare, esistono anche suore e preti come questa suor Lia. Chissà cosa pensano, quando Ratzinger e Berlusconi ― vedi sotto ― si toccano le mani con le labbra...)
Pier Paolo Brega Massone (chirurgo della famigerata “clinica” “Santa” “Rita” di Milano): Io pescavo ovunque: da Lodi, dove tiravo fuori le mammelle, poi ho cominciato a pescare polmoni... I numeri sono questi, eh? Cioè, tu fai quindici polmoni o altrimenti non puoi pagare l’équipe... Bisogna investire su chi ha principalmente patologia oncologica... qualcosa sulla mammella, o avere qualcuno che vi mandi i tumori... io ero arrivato a fargli un fatturato l’anno scorso di tre milioni e mezzo di euro... Sono sempre in giro per riempire le sale operatorie... La mammella è una di quelle cose che non rende moltissimo, però non tutti, insomma, dipende: se ha i linfonodi positivi, voglio dire, sono cinquemila euro. (La Repubblica, mercoledì 11 giugno 2008). In effetti, è ora di finirla con le intercettazioni telefoniche. Se non era per queste, per esempio, adesso non sapremmo alcunché e non saremmo costretti, semmai avremo bisogno di operarci, a nasconderci in cantina per non farci trovare dai medici.
La Chiesa cattolica nel XXI secolo: Un libro scritto da una studiosa, Gaetana Mazza, su documenti dell’inquisizione conservati nell’archivio diocesano di Sarno, Curia di Nocera inferiore, ha scatenato la furia di un’entità che sembrerebbe un fantasma da operetta se non fosse reale: la censura ecclesiastica. All’autrice, che aveva inviato copia al vescovo della diocesi prima di mettere in distribuzione l’opera già stampata, è stato intimato di mandare al macero l’intero secondo volume, che riproduce documenti d’archivio (definiti “testi di dubbia delicatezza, che potrebbero scandalizzare non poco il lettore” e di sottoporre il primo volume a una commissione al fine di emendarlo secondo quello che le sarebbe stato imposto... Ci sarebbe da credere a uno scherzo, se non fosse che l’intimazione è stata fatta a termini di norme concordatarie e sulla base della condizione degli archivi ecclesiastici, che sono da considerarsi non pubblici anche se godono di finanziamenti statali. (Adriano Prosperi su La Repubblica di mercoledì 11 giugno 2008). Una volta ti minacciavano la tortura e il rogo, oggi una causa civile milionaria condotta da avvocati ben foraggiati. La tortura e il rogo spaventavano te, la causa atterrisce il tuo editore. Che fare? Colpirli con l’immaginazione poetica (come fece Salman Rushdie ne I Versetti satanici) più che con la razionalità archivistica: farai loro male assai di più e, a meno di mandare una squadraccia a sgozzarti, gli toccherà abbozzare, come si dice a Roma.
Paola Cilicio Binetti (fondamentalista cristian-rutelliana): Centotrenta deputati di Pidièlle, Lega e Udicì, con l’appoggio dichiarato della deputata del Pidì Paola Binetti, sovrannumeraria dell’Opus Dei, hanno presentato ieri una mozione per chiedere al governo che ritiri le linee guida emanate dall’ex ministro alla Salute, la senatrice del Pidì Livia Turco. Quelle linee guida che, accogliendo le sentenze del Tar, hanno reintrodotto la possibilità di diagnosi pre-impianto per gli embrioni e aperto la possibilità di accedere alla fecondazione assistita ai malati di Aids e di epatite. (La Repubblica, mercoledì 11 giugno 2008). Secondo noi, il fatto che sia in soprannumero nell’Opus Dei significa che nemmeno quelli la stimano tanto. Nel Pidì di Walter Togliattino Veltroni, invece, Paola Cilicio Binetti ci sta a pieno titolo. Ma loro, si sa, son più furbi perfino di D’Alema, che è tutto dire...
Famiglia Cristiana e Paola Cilicio Binetti (settimanale dei Paolini e fondamentalista cristian-rutelliana): Il Pidì è un fantasma infettato dall’assenza di valori del Centrodestra... Veltroni ha semplificato la politica fino a far sparire l’opposizione... Una parte consistente dei deputati della Margherita si sta interrogando sul perché della permanenza nel Pidì, col rischio che possano prendere la stessa decisione degli elettori (i Paolini). In questo momento siamo impegnati a creare nel Pidì una prospettiva in cui i valori abbiano cittadinanza dentro il partito (la Paolina). (La Repubblica, martedì 10 giugno 2008). Interessante, pur nel delirio, ciò che si legge fra le righe: 1. Né la Destra berlusconiana né la finta “sinistra” del Pidì, secondo Famiglia Cristiana, sono dotati di valori. Si parlano, ovvio, di “valori” religiosi. Ma ne consegue ― come conferma la Binetti ― o che l’80% della classe politica italiana è davvero priva di valori, o che questa gente non è in grado neppure di accorgersi che esistono anche altri valori, diversi dai loro: figuriamoci rispettarli. 2. I cattolici del Pidì sono nel Pidì per insufflarvi l’anima che secondo loro non possiede: storia già raccontata ne L’invasione degli ultracorpi. 3. È stato Walter Togliattino Veltroni, con l’aiuto di Francesco Cicciobello Rutelli, a portare i baccelloni degli ultracorpi nelle cantine del partito: la faccia ce l’ha.
La bella Italia di Berlusconi, Bossi e Fini: Alle 8:30 circa, sul bus 67 (capolinea di Moncalieri, Torino) pieno di gente diretta a scuola o al lavoro, è salita una pattuglia della polizia, ha intimato agli stranieri di scendere, ha diviso i maschi dalle femmine con bambini, ha chiesto i permessi di soggiorno. Molte persone avevano con sé solo la carta d’identità italiana, altri il permesso di soggiorno, altri ancora né l’uno né l’altro. Tutto l’episodio è stato accompagnato da frasi quali: “Non ce ne frega niente della vostra carta d’identità italiana,” “è finita la pacchia,” “l’Italia non è più il Paese delle meraviglie.” Gli agenti hanno fatto salire tutti gli uomini su un cellulare: solo un uomo, mostrando la carta d’identità italiana, si è rifiutato di salire, domandando di che cosa venisse accusato e dicendo che si sarebbe rivolto al suo avvocato. Gli agenti l’hanno lasciato andare. Nessuno dei passeggeri rimasti sull’autobus è intervenuto, anzi: molte delle persone presenti, anche sui balconi delle case intorno, hanno applaudito. (La Repubblica, martedì 10 giugno 2008). Gli “agenti” che si comportano così nei confronti di altri esseri umani, credono evidentemente che un “agente” non sia un essere umano tra gli esseri umani ma, appunto, solo un “agente.” È molto importante che le persone per bene, nonostante ciò, non dimentichino mai che anche questi “agenti” sono invece esseri umani come gli altri. Altrimenti, chissà cosa potrebbe tornare ad accadere. D’ora in poi, perciò, scriveremo anche la parola Agenti con l’iniziale maiuscola. Come già facciamo con le parole Immigrati e Rom.
La bella Italia della Destra vera e della “sinistra” finta: Commissariamento e trasferimento della gestione di rifiuti e territorio alla Fibe (in Campania, n.d.r.) lo aveva combinato la giunta Rastrelli, di Centrodestra. I Campani l’avevano sfiduciata eleggendo la giunta Bassolino, di Centrosinistra, che, invece di invertire la rotta, l’ha confermata. Tutti i presidenti della Regione (3) e i prefetti (4) che si sono succeduti in quel ruolo alternandosi (2 volte) con il capo della Protezione civile, sono stati nominati o confermati tanto dai governi di Destra (Berlusconi 1, 2, 3 e 4) che da quelli di “sinistra” (virgolette nostre, n.d.r.) di Prodi, D’Alema, Amato e di nuovo Prodi. A ogni cambio di cavallo le deroghe alla legislazione ordinarai si sono ampliate, il caos normativo, istituzionale e organizzativo si è approfondito, l’accumulo di rifiuti nelle strade e il degrado del territorio sono aumentati. (Guido Viale su La Repubblica di martedì 10 giugno 2008). Con ciò vogliamo forse dire che Destra vera e finta “sinistra” Pidì sono ormai un regime? Per carità! Se di regime si tratta, è solo un regime... alimentare.
Alessandro Finazzi Agrò (rettore dell’università di Tor Vergata): Io rappresento un’università pubblica e non posso permettere che sui terreni dell’Ateneo si faccia un campo rom: è contro la legge e prescinde dal mio parere personale. (La Repubblica, martedì 10 giugno 2008). Un vero educatore. Da notare la pietosa allusione al suo “parere personale,” con cui rivolge una supplica alle persone per bene nella speranza che se la bevano al punto di continuare a stimar tale anche lui: il poverino non si rende conto di aver detto che nelle ore in cui è rettore non è una persona.
Angelino Alfano (ministro della Giustizia) e Silvio Berlusconi (presidente del Consiglio): In Italia ci sono centomila persone intercettate. E siccome ognuno, ogni giorno, fa o riceve in media trenta telefonate, arriviamo a tre milioni. Non sono l’Istat, ma empiricamente posso dire che una grandissima parte del nostro Paese è sotto controllo. (La Repubblica, martedì 10 giugno 2008). La risposta gliel’ha data oggi stesso la notizia, pubblicata da tutti i quotidiani, che sono state le intercettazioni a rivelare che i medici e gli amministratori della cosiddetta “clinica” “Santa” “Rita” di Milano consideravano i malati carne da macello. Ma si sa, Berlusconi si fa operare negli Stati Uniti...
Umberto Veronesi (commentando gli orrori della “clinica” “Santa” “Rita” di Milano): Può accadere (con la normativa vigente, n.d.r.) che gli ospedali decidano i trattamenti per il paziente più sulla base dell’interesse economico che su quel che conviene alla guarigione del malato... Qualche chirurgo può sentirsi tentato a eseguire interventi non strettamente necessari... Ad esempio, nel campo del tumore al seno, succede che vengano operati noduli benigni che non hanno necessità di essere asportati... Bisogna fare in modo che all’interno dell’insegnamento medico continuo vengano inseriti gli aspetti etici, morali e comportamentali. Solo intervenendo alla radice della cultura generale del medico, soprattutto delle nuove generazioni, potremo evitare altri casi come quello di Milano e scongiurare l’affarismo del dolore. (La Repubblica, martedì 10 giugno 2008). Il che sarebbe come se per Hitler qualcuno avesse chiesto di rimandarlo a scuola per punizione. Umberto, Umberto, i tumori non si curano coi pannicelli caldi!
L’Uomo (?): L’uomo ha elaborato la teoria della relatività, ma spesso la sera non riesce a ricordare dove ha parcheggiato la mattina. Al cervello più brillante della sfera terracquea, la specie sapiens affianca momenti di indicibile stupidità. E nonostante la nostra ferrea convinzione che l’intelligenza artificiale non sia mai decollata perché incapace di confrontarsi con la mente umana, di fronte a una divisione a due cifre preferiamo declinare la sfida. (Elena Dusi su La Repubblica di lunedì 9 giugno 2008). Parla per te!, commentò Einstein. E non solo Einstein.
Silvio Berlusconi (rivolgendosi ai giovani industriali riuniti a convegno a Santa Margherita Ligure): Alzi la mano chi non si sente ascoltato quando telefona! (La Repubblica, domenica 8 giugno 2008). Nessuno ha alzato la mano. Tutti i giovani industriali si sentono ascoltati quando telefonano? Buono a sapersi. Ipotesi A: di coscienze pulite, fra i giovani industriali italiani non ce n’è neanche una. Ipotesi B: nessun giovane industriale italiano è in grado di decrittare una proposizione come: “Alzi la mano chi non...” Arrivano, al massimo, fino a: “Alzi la mano chi...”
Silvio Berlusconi: Nel prossimo Consiglio dei ministri introdurremo il divieto assoluto per le intercettazioni telefoniche, tranne che per la criminalità organizzata, la mafia, la camorra e il terrorismo. Cinque anni per chi le fa e una forte penalizzazione economica per gli editori che le pubblicano. (La Repubblica, domenica 8 giugno 2008). Pensi che estorsori, usurai e corrotti brinderanno? Sbagli per difetto. Brinderanno anche mafiosi, camorristi e terroristi, che evidentemente non potranno essere intercettati finché la loro appartenenza a organizzazioni criminali non sarà stata provata. E brinderanno gli ’ndranghetisti. Che Berlusconi non ha nominato.
Eugenio Scalfari: La conferenza della Fao si è conclusa con un flop totale: nessuna strategia, nessun programma, nessun provvedimento. Tutti contro tutti, ballando sul crinale di un abisso energetico, alimentare, climatico, sociale, demografico. Nessuna leadership. Barbara Spinelli ha descritto l’impasse mondiale che si sta verificando dopo la vittoria del cosiddetto pensiero unico in un articolo su La Stampa di due giorni fa. Una voce nel deserto. (La Repubblica, domenica 8 giugno 2008). Leggi queste parole e pensi: Scalfari fino a due mesi fa stravedeva per Togliattino Veltroni e per la finta “sinistra” del Pidì, che del “pensiero unico” della crescita del prodotto interno lordo (pil) come valore supremo e della globalizzazione come supremo progresso si son fatti un vangelo. Ma ora, si vede, ha capito come stanno le cose: bravo! (Anche se, emozionato dall’improvvisa comprensione, s’inventa crinali degli abissi che non esistono al mondo...) E non è finita: Fondo monetario, Ocse, Banche centrali, Commissione europea, ― s’indigna il grande giornalista, ― tutte queste autorità lamentano un deficit di domanda e propugnano una politica di crescita, ma nello stesso tempo raccomandano vivamente misure che contengano la domanda: tagli di spesa, blocco della redistribuzione del reddito, politiche monetarie restrittive. Bini Smaghi lo dice in modo esplicito: dovremo comprimere la domanda. Draghi applaude, come tutti i suoi colleghi. Gli economisti indipendenti concordano. Ma non c’è uno straccio di spiegazione che ci dica in che modo far crescere l’economia restringendo la domanda sia di consumi sia di investimenti. E il bello è che anche gli industriali concordano con questa strategia sinistramente schizoide. A questo punto, l’approvazione del lettore di Sinistra (del lettore davvero di Sinistra, non del veltroniano) rischia di farsi entusiastica: Scalfari si è proprio ravveduto, è di nuovo dei nostri! E non basta: Emma Marcegaglia e la giovane Guidi da lei nominata alla testa dei giovani industriali ― affonda la penna il Nostro, ferocemente sarcastico ― vogliono addirittura il contratto individuale come base nei rapporti industriali. Un Pietro Rossi e Fiat, un Mario Bianchi e Telecom, un Luigi Cacini e Eni. Fior di contratti “tagliati su misura individuale.” Taluni di alta moda, talaltri “prêt-à-porter.” Questa dovrà essere la contrattistica del prossimo futuro. Il ministro Brunetta la porterà nel pubblico impiego o almeno farà il possibile. Per quanto riguarda il merito l’ineffabile Guidi vorrebbe considerare anche la “devozione verso l’azienda.” Ed ha aggiunto: “In questo nuovo clima si può.” Certo, perché no? E dunque avanti, e fate in fretta... Compagno Scalfari, ben tornato fra noi? Ma quando mai! Per Eugenio, il Nemico con la N maiuscola, contro il quale ogni menzogna e le peggiori violenze verbali sono lecite, è sempre la Sinistra Vera: quei poveretti delle sinistre radicali ― così la definisce in queste stesse righe ― che ancora venerano la salma di Lenin. Violenza e menzogne che potrebbero anche farci ridere, pensando alle mille venerate salme di “illustri” pensatori della disperazione che non trovano riposo nella mente del Nostro. Ma che ridere fanno poco, invece, perché ci rammentano che lo Scalfari “di sinistra” che si scaglia contro gli industriali e le autorità monetarie, lo Scalfari anti-berlusconiano, duro e puro, che torna a materializzarsi ogni volta che al governo c’è la Destra, altro non è che la solita vecchia pagliacciata sua e di tutta la finta “sinistra” italiana ed europea che quando è all’opposizione recita la parte di chi combatte la Destra con tutte le sue forze, e poi, quando noi creduli la riportiamo al potere, puntualmente governa come quella Destra di più “moderno” conio che in realtà è. Ce la berremo un’altra volta? Crederemo al “compagno” Scalfari, al “compagno” Veltroni, ai “compagni” D’Alema e Fassino? Forse no. Perché ormai non riescono più tanto bene a nascondere l’odio che da sempre covano contro di noi: scatta, irrefrenabile, come il braccio nazista del dottor Stranamore ― quei poveretti delle sinistre radicali! ― anche mentre si sforzano (con penosi risultati) di parlare e scrivere come altrettante Naomi Klein.
Umberto Bossi: Il reato di immigrazione clandestina è un messaggio: non venite clandestinamente perché rischiate. (La Repubblica, domenica 8 giugno 2008). Il poveretto, come dicevano i nostri vecchi, ha dato il cervello all’ammasso: pensa che uomini e donne che si mettono in mare in mezzo alle tempeste su vecchie carrette scassate cariche fino all’inverosimile si lascino spaventare dal “rischio” di essere incriminati.
Maurizio Sacconi (ministro del Welfare): Metteremo mano attraverso un intenso dialogo sociale al testo unico sulla sicurezza sul lavoro, perché tale sicurezza non può essere sostenuta da odiosi incrementi di adempimenti formali e da sanzioni spropositate. (La Repubblica, domenica 8 giugno 2008). Una buona notizia, per i padroni italiani, superati come macellai solo dai Portoghesi e dai Greci: potranno continuare a fare i loro bravi 3 o 4 morti al giorno e decine di feriti più o meno gravi, come hanno sempre fatto.
Immagine tratta da La Repubblica di sabato 7 giugno 2008
Se è vero che un uomo libero non piega la schiena e non bacia la mano neanche a suo padre,
allora quest’uomo non è un uomo libero e non è di uomini liberi il governo da lui presieduto.
Ma ci sono anche Italiani liberi...
Romano Prodi: Dissi di essere un cattolico adulto. La frase non mi è stata mai perdonata. Con la presidenza della Conferenza episcopale, ho avuto l’impressione di scontrarmi con un’opposizione politica. (La Repubblica, sabato 7 giugno 2008). Come se la Chiesa possa accettare cattolici adulti. O bambini, o niente. E bambini molto sfortunati: quelli che a diventare adulti non riescono o non arrivano mai.
Francesco Cicciobello Rutelli, Pierluigi Castagnetti, Paola Cilicio Binetti e “Beppe” umanizziamo-i-ragazzi Fioroni (cattolici Pidì): Il Pidì non è compatibile con il Partito Socialista Europeo. Credo che si debba confermare che il percorso che abbiamo realizzato in questi anni e la fisionomia della costruzione del Pidì non siano compatibili con un ingresso del partito nel gruppo parlamentare del Partito Socialista Europeo (Cicciobello). L’ingresso del Pidì nel Partito Socialista Europeo ci risucchierebbe verso il passato e avrebbe una ricaduta negativa sull’immagine del Pidì in Italia (Pierluigi). La collocazione del Pidì in Europa non è indifferente. Se confluisse nel Partito Socialista Europeo sarebbe la Cosa 4 di D’Alema (Cilicio). Non possiamo permetterci di dare la sensazione che la nostra sfida di creare una nuova casa per laici e cattolici si fermi ai confini delle Alpi (“Beppe”) (La Repubblica, sabato 7 giugno 2008). Traduzione: il Pidì non è di Sinistra, non deve esserlo e non lo sarà mai.
La bella Italia di Berlusconi, Bossi e Fini: L’aennino Filippo Berselli ha proposto, come emendamento al decreto sicurezza, il foglio di via per rimandare le prostitute nel paese di residenza. (La Repubblica, sabato 7 giugno 2008). Che eroi: hanno paura della criminalità organizzata che sfrutta le prostitute, hanno paura degli elettori che le violentano lungo le strade, e che fanno? Se la pigliano con le donne.
George Bush: Il settimanale americano Time svela che in Iraq e Afghanistan ai soldati vengono prescritti antidepressivi e sonniferi. Per Time questo ampio uso di medicinali dimostra lo stress sempre maggiore dei soldati, ma anche la spregiudicatezza del Pentagono, che con ogni mezzo cerca di tenere i militari al fronte il più a lungo possibile. (La Repubblica, sabato 7 giugno 2008). Come quarant’anni fa in Vietnam, così oggi in Irak: c’è sempre un’America – un’America di Destra – che i suoi ragazzi e le sue ragazze li “ama” soprattutto morti. O impazziti.
Hydromania (parco acquatico romano sito in vicolo di Casale Lumbroso 200, 00166 Roma): Chiedo alla vigilanza del parco perché sia stato impedito l’ingresso alla famiglia che era in fila alla biglietteria davanti a noi. Mi rispondono: “Signora, lei vorrebbe che suo figlio facesse il bagno in piscina con uno zingaro?” (da una lettera a La Repubblica, sabato 7 giugno 2008). Da domani, quale che sia il costo del biglietto, tutti a pisciare in quella piscina, ragazzi!
Ignazio La Russa (ministro della Difesa): Ricordo con disgusto i film degli anni ’70 in cui c’erano i generali come macchiette e soldati fannulloni. (La Repubblica, venerdì 6 giugno 2008). Ecco di che cosa si nutrono, in gioventù, le menti dei La Russa: avevamo sempre desiderato saperlo. E il bello è che continuò a nutrirsene (parla, infatti, di anni ’70) nonostante il disgusto: anche masochista...
Silvio Berlusconi (a proposito del decreto che ha reso un crimine la semplice condizione umana di immigrato clandestino, permettendo, al limite, di incriminare un uomo anche solo per essere inciampato e caduto da una nave in acque territoriali italiane): È un fatto che non ha nessuna concretezza immaginare che se arrivano mille clandestini, in un giorno si possano processare e mettere in carcere. (La Repubblica, giovedì 5 giugno 2008). Non è che non vorrebbe metterli tutti in galera. È solo che non ce la fa. Ma col tempo, se lo lasciano lavorare, anche l’Italia sarà parte dell’immaginario concentrazionario che questi sproloqui lasciano intravedere. (Confermato da Roberto Maroni, ministro degli Interni, su La Repubblica di venerdì 6 giugno: Le perplessità del premier non sono ideologiche, ma sulla applicabilità concreta della norma. Se questa è l’obiezione, stia tranquillo e vedrà che sarà risolta.)
Roberto Calderoli (Lega Nord): Farò un discorso razzista: ci sono etnie e popolazioni che hanno propensione a lavorare e altre meno, e anche maggiore propensione a delinquere. (La Repubblica, giovedì 5 giugno 2008). Non si possono fare esperimenti scientifici sugli esseri umani. Immaginare di farli, invece, si può. Per esempio, si possono immaginare situazioni e condizioni nelle quali Roberto Calderoli non solo delinquerebbe in men che non si dica, ma intanto se la farebbe anche addosso. Quale che sia la sua etnia.
Massimo Cacciari (Pidì, sindaco di Venezia) e Tommaso Cacciari (no global, nipote del sindaco di Venezia): Soprassediamo all’inizio effettivo dei lavori (per la costruzione, ostacolata da attivisti della Lega, di un campo per i Sinti di Mestre, cittadini italiani, n.d.r.) per favorire il raffreddarsi delle tensioni e stabilire un percorso concordato per la realizzazione della struttura (Massimo). È pazzesco. Chi blocca i cantieri votati dal consiglio comunale viene tranquillamente lasciato lì, mentre noi, che non abbiamo fatto alcun danno con la nostra iniziativa (di svuotare la sede della Lega Nord di Mestre trasferendone in strada tutti gli arredi, n.d.r.) rischiamo l’arresto. (La Repubblica, giovedì 5 giugno 2008). Il nipote difende i deboli, lo zio fa i “concordati” coi prepotenti.
La bella Italia di Berlusconi, Bossi e Fini: Proteste dei Rom a Madrid e Bucarest, davanti alle ambasciate italiane, contro il governo Berlusconi. A Madrid, Josè Eugenio Serrano, portavoce della Fondazione Gitanos, a nome dei 700.000 Gitani spagnoli ha dichiarato: “Se qualcuno commette un reato, deve pagare. Ma bisogna condannare le persone, non tutto un popolo.” A Bucarest, all’ambasciata italiana i Rom hanno consegnato una lettera in cui tr l’altro si legge che “il razzismo e la xenofobia in Italia stanno raggiungendo livelli allarmanti, con la tendenza a estendersi anche ad altri gruppi di immigrati.” (La Repubblica, mercoledì 4 giugno 2008). All’estero, il primo e il secondo governo Berlusconi suscitarono frequenti reazioni di fastidio sui quotidiani di sinistra e tra le persone colte, ma non proteste popolari (tranne che in Libia, dove per le magliette di Calderoli ci fuorono dei morti). Il terzo, invece, è sulla buona strada per fare della disistima internazionale nei suoi confronti un fenomeno di massa. Ma siamo solo all’inizio: nei prossimi anni vedremo grandi cose!
Giulio Tremonti (ministro delle Finanze): La Robin Hood tax arriverà forse già a giugno insieme al Dpef. La stiamo studiando nelle modalità e nell’utilizzo. Colpirà le compagnie petrolifere e i loro profitti eccezionali. La gente che ha fame non aspetta. Utili straordinari richiedono forme straordinarie di prelievo. Questa è un’imposta etica: tassare un po’ di più i petrolieri per dare burro, pane e pasta alla gente più povera. Se la politica non ha una dimensione morale, a che serve? (La Repubblica, mercoledì 4 giugno 2008). Prima, facendo finta di aiutare che non ce la fa a pagare i mutui, Giulio Tremonti arricchisce i già sfondati banchieri ― vedi sotto ― che grazie a lui, anche se dovranno accordare più tempo ai debitori, guadagneranno sugli interessi. Ora, fingendo di punire i petrolieri, li incoraggia a ulteriori incrementi dei prezzi dei carburanti per rifarsi delle maggiori tasse. Ma ci fa o c’è?
Il Pidì di Walter Togliattino Veltroni: A Palermo, come d’altronde a Bologna, la tradizione continua: il nome Festa dell’Unità è un patrimonio legato non più e non solo a un importante giornale, ma a un modo di vivere la militanza. Perciò, davvero non si comprendono i motivi del cambio di nome (Antonio Rubino, responsabile organizzativo del Pidì di Palermo, La Repubblica, mercoledì 4 giugno 2008). Piglia, pesa, incarta e porta a casa, Walter.
La bella Italia di Berlusconi, Bossi e Fini: In Europa sono fattore di enorme preoccupazione le politiche repressive, così come gli atteggiamenti xenofobi e intolleranti nei confronti dell’immigrazione clandestina e delle minoranze neglette. Un esempio di queste politiche e di questi atteggiamenti sono la recente decisione del governo italiano di rendere reato l’immigrazione clandestina e le recenti aggressioni ai Rom a Milano e a Napoli (Louise Arbour, alto commissario dell’Onu per i diritti umani, La Repubblica, martedì 3 giugno 2008). L’Italia di Mussolini fu sanzionata dalla Società delle Nazioni perché, per “un posto al sole,” aveva aggredito un Paese dotato di un esercito, l’Etiopia. L’Italia di Berlusconi, eroicamente, si fa criticare dall’Organizzazione delle Nazioni Unite perché di notte e col favore delle tenebre aggredisce poveri Immigrati indifesi con i loro bambini.
Andrea Ronchi (Aènne, ministro delle Politiche europee, a proposito del cosiddetto “reato” di immigrazione clandestina): Il reato c’è e ci sarà. Le emergenze si battono rompendo gli schemi di una minoranza di sinistra salottiera e sconfitta che ormai non ha più niente da dire... Chiesa e Onu (dove in questi giorni si sono udite critiche e proteste contro questo aspetto del decreto-sicurezza, n.d.r.) vengano in Italia, parlino col tabaccaio rapinato, con le donne violentate e umiliate. E si ricordino della signora Reggiani e delle tante vittime della violenza criminale. (La Repubblica, martedì 3 giugno 2008). Effettivamente, un ministro che parla così (come non molto tempo fa si sarebbe vergognato di parlare anche un ubriaco in un’osteria) fa rimpiangere perfino l’eloquio di una Melandri in un salotto.
Sergio Divina (senatore della Lega Nord e unico rappresentante del suo partito alla Festa della Repubblica): Ho fatto da ambasciatore. (La Repubblica, martedì 3 giugno 2008). Visto che questi ci tengono tanto a sottolineare che non fanno parte degli Italiani, non si potrebbe cominciare a trattarli come loro trattano gli Immigrati? L’Italia agli Italiani, fuori i Padani dall’Italia!
George Bush: Secondo un rapporto di Reprieve, un’organizzazione non governativa che si batte per la difesa dei diritti umani, ben 17 navi-prigione sarebbero state usate dal governo americano a partire dal 2001 per detenere, interrogare con metodi vicini alla tortura e spostare da un paese all’altro i prigionieri catturati durante la guerra al terrorismo internazionale... 26.000 persone sarebbero attualmente detenute in prigioni segrete, ma almeno altre 80.000 sarebbero passate attraverso gli ingranaggi di questo sistema. (La Repubblica, martedì 3 giugno 2008). Suv, treni, aerei, navi: ogni veicolo è buono, per esportare la democrazia nel mondo.
Le belle facce del Pidièlle: l’incantevole sorriso di Mariastella Gelmini, neoministro dell’Istruzione.
Mariastella Gelmini e Giuseppe Pizza (ministro e sottosegretario all’Istruzione del governo Berlusconi): Mariastella Gelmini, di professione avvocato, con due mandati parlamentari alle spalle e, come unica esperienza pubblica, quella di coordinatrice di Forza Italia in Lombardia, ricopre la poltrona (Mario Pirani scrive proprio così: ricopre la poltrona. Mah!...) dove sedettero Benedetto Croce e Giovanni Gentile... Non potrà attendersi un grande apporto tecnico dal suo sottosegretario, Giuseppe Pizza, quel vecchio dc, titolare del marchio dello Scudo crociato, che ottenne da Berlusconi la promessa di un incarico di governo a titolo di riconoscenza per la sua rinuncia a ricorrere dopo l’esclusione dalle liste elettorali. (La Repubblica, lunedì 2 giugno 2008). E poi dicono che Berlusconi è diventato buono! Di più cattivo cosa poteva fare? Mettere alla Scuola un cavallo dopo averlo fatto senatore?
Umberto Bossi (a Pontida, davanti a Roberto Semplificator Calderoli in bermuda jeans e a un tizio con un enorme elmo cornuto in testa): Stiamo facendo il federalismo fiscale con la sinistra e coi ministri del governo ombra. (La Repubblica, lunedì 2 giugno 2008). Hanno trovato chi, nell’ombra, gli fa i lavoretti sporchi. Sarà per questo che si chiama governo ombra? “Sinistra,” poi, è scritto con l’iniziale minuscola; ragion per cui, è di sicuro quella finta...
Silvio Berlusconi (a un ricevimento nei giardini del Quirinale, rivolgendosi alle mogli dei “suoi” ministri): Siete contente che vi tengo occupati i mariti? (La Repubblica, lunedì 2 giugno 2008). Sarebbe bello poter immaginare che qualcuna di quelle signore gli abbia risposto: Io con mio marito ci sto bene. Ma temiamo che Berlusconi, come dice il proverbio, conosca i suoi polli. E le sue polle...
Yves Saint Laurent (sarto, 1936 - 2008): C’è sempre in me questo amore per le donne e questa impossibilità di amarle. (La Repubblica, lunedì 2 giugno 2008). Quindi l’impossibilità di amare qualcuno, secondo il povero Saint Laurent, equivarrebbe ad amarlo... Ma chissà che cosa avrebbe detto se le donne avessero sostenuto che l’impossibilità di pagare i suoi abiti equivaleva a pagarli!
Tzipi Livni (ministro degli Esteri israeliano): Tzipi non era una ragazza da ufficio, ma girava per le capitali europee, lavorava con agenti maschi, molti dei quali ex unità di commando, per sbarazzarsi di terroristi arabi. (Sunday Times, Londra, domenica 1° giugno 2008). “Sbarazzarsi” di qualcuno senza un regolare processo, a casa nostra, si chiama assassinio. Speriamo che la notizia venga smentita. Altrimenti vorrebbe dire che il ministro degli Esteri israeliano è un essere umano che si è “sbarazzato” di altri esseri umani senza processo.
Walter Veltroni: Giornali liberali (e perfino conservatori) inglesi o tedeschi, francesi o spagnoli scrutano e trovano nelle vicende italiane i segnali di un nascente razzismo sottovalutato e non combattuto ― quando non letteralmente alimentato se non altro dal punto di vista del clima politico ― dal governo che si è insediato in queste settimane. (La Repubblica, domenica 1° giugno 2008). Pochi mesi fa era il Togliattino che strillava: In Italia c’è un problema Rumeni!, come se l’articolo 27 della Costituzione non stabilisse che la responsabilità penale è personale. Era il Togliattino che invitava il prefetto di Roma a dar l’assalto agli accampamenti abusivi. Ed era sempre il Togliattino che finiva sui giornali di mezzo mondo come poco meno che un organizzatore di pogrom. Ora se n’è scordato. Poverino, sarà lo choc della sconfitta elettorale.
Walter Veltroni: La sicurezza è un problema reale e negarlo è un errore drammatico (certamente le forze della sinistra radicale, che lo hanno fatto, hanno pagato un prezzo salato a questo errore) ma è stato contemporaneamente un elemento fondamentale del marketing politico. (La Repubblica, domenica 1° giugno 2008). Il bugiardo Togliattino, coadiuvato dai media subalterni al regime Pidièlle-Pidì, continua a sostenere che la Sinistra (che lui, da buon bugiardo, continua a chiamare la “sinistra radicale”) avrebbe perso le elezioni perché non si è sforzata, come il Pidì, di essere più... di destra. O, addirittura, perché i suoi voti sarebbero andati alla Lega. La prima bugia è del tutto idiota e non ha bisogno di essere discussa. La seconda (già smentita dai principali analisti sulla base di una lettura più attenta dei risultati elettorali) più che insensata è un totale capovolgimento della realtà: poiché è stata proprio la finta “sinistra” del Pds-Ds-Pidì, infliggendo agli Italiani di Sinistra uno choc lungo vent’anni di delusioni e aggressioni all’immaginario, alla cultura e ai valori che li distinguevano, a far a poco a poco scivolare i più fragili tra loro verso la Destra. Ma tant’è: è probabile che il Togliattino ― uno che è capace di parlare di marketing politico senza che gli vada in frantumi la lingua, come un babbalone qualsiasi appena uscito da un corso accelerato di tre giorni per rappresentanti immobiliari ― non sappia nemmeno lui ciò che pensa e dice.
Francesco Pasquali (coordinatore dei giovani di Forza Italia, commentando la proposta del ministro della Difesa Ignazio La Russa di istituire un mini-servizio di leva estivo e volontario nelle caserme): A me fare il militare è servito. Penso che possa essere di buon senso anche oggi, se è un’opzione volontaria. Come lezione civica. Non dico che l’educazione si impari in caserma, ma certe regole e codici di comportamento sembrano un po’ perduti. (La Repubblica, domenica 1° giugno 2008). Anche noi abbiamo fatto il servizio militare, e anche a noi è servito: abbiamo imparato a odiare le armi, a temere e al contempo disprezzare le istituzioni tenute assieme dall’omertà gerarchicamente organizzata, a non partecipare agli atti di bullismo dei cosiddetti nonni contro i più giovani per il solo fatto che erano più giovani, a provare disgusto per il diffuso servilismo nei confronti di sottufficiali e ufficiali, a sentirci orgogliosamente diversi da quanti si dedicavano a continue ruberie nei magazzini e dai serbatoi di benzina e di gasolio. Tutto sommato, sì: una bella lezione di educazione civica. Per chi resiste.
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