Libera Scuola di Umanità diretta da Luigi Scialanca
Meglio Ridere!
la Pagina di Quelli che fanno Piangere... nel mese di agosto del 2008!
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In questa pagina raccogliamo le parole di chi vorrebbe farci piangere. E cerchiamo, invece, di riderne. Torna spesso: troverai sempre delle novità, perché questa è gente che una ne pensa e cento ne dice! E se vuoi segnalarci qualche “perla” che ci è sfuggita... |
l’Italia dei Berlusconi, dei Maroni, degli Alemanno: Fermata, identificata e minacciata di sequestro del materiale filmato. Una troupe della tv ungherese Duna, ieri, stava girando un documentario al campo Rom Casilino 900, il più grande di Roma e il più antico d’Europa, ma è stata bloccata dai vigili. (La Repubblica, domenica 31 agosto 2008). È la prova che viviamo in un Paese libero. Anzi: nel più libero di tutti. Solo da noi, in Europa, la Destra può così liberamente calpestare i diritti fondamentali.
(su) Silvio Berlusconi e Muammar Gheddafi: Un’autostrada da 5 miliardi di euro. Duecento abitazioni. Il ripristino del pagamento delle pensioni di guerra ai Libici che combatterono per l’Italia. Il finazniamento di borse di studio. La fornitura da parte di Finmeccanica di un radar per il controllo delle frontiere meridionali della Libia. (...) È il conto che l’Italia pagherà alla Libia... “Subito dopo la firma,” ha fatto sapere il ministro degli Interni Roberto Maroni, “partirà il pattugliamento delle coste libiche per bloccare le carrette del mare.” (La Repubblica, sabato 30 agosto 2008). È il destino di ogni furbacchione: incappare, prima o poi, in un furbone più furbo di lui. Peccato solo che nessuno ce le farà vedere in diretta, le facce del Berlusconi e del Maroni quando l’immigrazione clandestina dalle coste nordafricane non solo continuerà, ma si intensificherà.
(su) Silvio Berlusconi e Soci (a proposito delle leggi speciali progettate dal governo per “risolvere” la questione Alitalia a spese dei lavoratori e dei contribuenti): Via via la vecchia compagnia (di fatto destinata al fallimento) perderà i suoi pezzi migliori (aeroplani compresi) che potranno essere venduti dal commissario anche con una trattativa privata o in esclusiva... Questa velocità e flessibilità di azione del commissario ha portato il governo a prevedere maggiori garanzie a sua tutela contro eventuali iniziative sul terreno penale da parte dei creditori. E il nuovo pacchetto di misure porterà così alla riscrittura delle norme sugli illeciti penali fallimentari. (La Repubblica, venerdì 29 agosto 2008). Finalmente una legge non ad personam, dunque, poiché di essa potranno gioiosamente usufruire tutti i professionisti del fallimento che pullulano tra commercianti e imprenditori per lasciare con un palmo di naso i creditori (per altro, imprenditori e commercianti anch’essi).
Scienza di regime nell’Italia della Destra e della finta “sinistra”: Riforme delle pensioni stimolo alla fertilità? Plausibile. Lo rivela uno studio della Bocconi: una lettura inedita delle riforme Amato (’92) e Dini (’95), impopolari ma prolifiche. Le generazioni nate dopo il 1957 avrebbero risposto con i bebè alle magre prospettive di pensione: due figli ogni cinque coppie colpite dai provvedimenti, uno ogni quattro per le altre. Follia? No, investimento per il futuro. (La Repubblica, venerdì 29 agosto 2008). Invece è proprio follia. La follia di chi atterrisce donne e uomini fino a farli regredire ai livelli animaleschi di paura e rassegnazione dai quali stanno emergendo anche le lande più devastate (dall’Occidente) del Terzo Mondo. La follia di chi produce analisi gelidamente “neutrali” di simili orrori come se non “studiasse” esseri umani, ma polli di batteria. E la follia di chi dell’orrore ci “informa” con tono fatuo, salottiero, da turista (italiano) che tra i sopravvissuti che si disperano scatta beatamente foto sul luogo di una catastrofe.
Mariastella Gelmini (ministro della Pubblica Istruzione per motivi che ignoriamo): Alle elementari si tornerà al maestro unico, quello che insegna tutte le materie. Salta il modulo delle tre insegnanti. Obiettivo: risparmiare milioni di euro. (La Repubblica, giovedì 28 agosto 2008). La ministro che sembra una bambina mette le mani nelle tasche dei bambini. Obiettivo: portargli via milioni di euro. Che finiranno dove? Forse, ad abbassare le tasse di un caffè al giorno all’85% della popolazione, di migliaia di euro al 10% e di milioni al 5%. O forse non lo sapremo mai.
Pietro Ichino (giuslavorista, senatore Pidì, inventore del concetto di fannulloni, intervistato sugli imminenti licenziamenti di massa all’Alitalia): Nel tessuto produttivo attuale non esiste più, come esisteva all’epoca della grande impresa fordista, la possibilità di collocare i lavoratori per grandi gruppi aggregati. La buona occupazione oggi si crea attraverso un processo di ricerca reciproca, tra singolo lavoratore e singola impresa, e può essere fortemente aiutata da servizi d’informazione, di riqualificazione mirata agli sbocchi effettivamente esistenti, e di assistenza alla mobilità geografica. (La Repubblica, giovedì 28 agosto 2008). Traduzione: Vi licenziano in massa? Arrangiatevi. Ognuno per sé e Dio per tutti. Forse un singolo lavoratore non può sollevare la Terra con le braccia, ma ha forza e risorse a sufficienza per tenere a bada una singola impresa.
Gianfranco Fini (ex missino, sub, presidente della Camera dei deputati) ed Ermete Realacci (Pidì, ombra di ministro dell’Ambiente): Si è fatto beccare in una zona off-limits dell’isola di Giannutri, nel Parco nazionale dell’arcipelago toscano, e ancora una volta sulla rossa barchetta dei Vigili del fuoco, per l’occasione utilizzati in servizio di scorta e assistenza subacqueo-istituzionale (Gianfranco). È un buon segnale il fatto che Fini abbia subito riconosciuto l’errore e dichiarato che pagherà la multa (Ermete) (La Repubblica, giovedì 28 agosto 2008). Che il Fini si porti dietro i Pompieri per non andare a fuoco a cinquanta metri da riva non ci stupisce, considerando il coraggio da leone di cui ha sempre dato prova nei confronti del Berlusconi. Quando si fa una doccia a casa sua, probabilmente, mette in allerta la Protezione civile. Quanto al Realacci, che dire? Un veltroniano di spicco come lui non può che congratularsi con chi può pagare senza batter ciglio multe da tremila euro.
Fulvio Scaparro (psicoterapeuta): All’inizio è naturale che un bambino reagisca dando un pugno al compagno che gli prende il pupazzo. (La Repubblica, giovedì 28 agosto 2008). La solita sbobba: si nasce violenti, signora mia, l’uomo è una bestia, ci vuole amore e timore... Ma che neonati frequentano, questi cosiddetti “esperti”?
La bella Italia della follia razzista: La sindrome del “ladro di bambini” ha spinto una madre romana a telefonare in preda al panico alle forze dell’ordine. Ha subito gridato al rapimento. All’“uomo nero”. Invece era stata lei stessa a dimenticare il figlio sul marciapiede. (La Repubblica, mercoledì 27 agosto 2008). C’è poco da ridere: Italiano o Immigrato, se hai la sventura di imbatterti in individui come questa donna rischi il linciaggio.
Federico Rampini (giornalista): L’induismo è l’unica grande religione secondo cui gli uomini non nascono tutti uguali. (La Repubblica, mercoledì 27 agosto). Peccato che per le altre “grandi” (chissà con che cosa le misurano...) religioni gli uomini nascano tutti uguali soltanto in quel che vi è in essi d’immateriale.
Cioè in qualcosa che, secondo alcuni, negli esseri umani non c’è.
La Scuola secondo la Destra francese: Da settembre le ore di lezione scendono a 24 settimanali (prima erano 26) e si concentrano tra il lunedì, il martedì, il giovedì e il venerdì. Sei ore al giorno, con una ricreazione di mezzora... (Inoltre) il governo vuole che i bambini tornino a dare del “lei” ai maestri, che sappiano cantare la Marsigliese e che si alzino in piedi davanti al tricolore e al busto di Marianna. (La Repubblica, martedì 26 agosto 2008). Derubano i bambini (del tempo d’insegnamento che è attenzione e impegno della Società nei loro confronti) ma in compenso li opprimono (imponendogli un rispetto che una Società che deruba i bambini non merita). Per far soldi, ma per che cosa? Per abbassare le tasse di un caffè al giorno all’85% della popolazione, di migliaia di euro al 10% e di milioni al 5%. La Destra? Da noi (e non solo da noi) ha fatto lo stesso anche la finta “sinistra.”
La finta “sinistra” dei Democratici USA, di Barack Obama e di Hillary Clinton: Non si era mai vista tanta religiosità a una Convention dei Democratici: è stato eseguito un brano gospel, sono stati letti brani della Torah ed è intervenuta suor Prejean... (Ma) il 27% dei sostenitori di Hillary (rispetto al 16% di giugno) è passato a sostenere McCain. (La Repubblica, martedì 26 agosto 2008). Per il 27% dei sostenitori di Hillary, dunque, Obama non è abbastanza di destra. Non quanto Hillary. Così, non essendo riusciti a fermarlo con Hillary, provano a fermarlo con McCain. Ma forse si sbagliano. Forse suor Prejean ha capito meglio di loro quanto è di “sinistra” Obama.
Straordinarie Figure della Storia della Chiesa: Angelo Bagnasco
Angelo Bagnasco (presidente della Cei, Conferenza episcopale italiana): La Chiesa ricorda al secolarismo ed al laicismo che pretendere di costruire la storia senza Dio è costruirla contro l’uomo. (La Repubblica, lunedì 25 agosto 2008). Allora, se putacaso Dio non ci fosse, agire per l’essere umano sarebbe impossibile. Se putacaso Dio non ci fosse, l’essere umano varrebbe niente per l’essere umano. Dunque l’essere umano, se putacaso Dio non ci fosse, di per sé sarebbe zero per l’essere umano. Interessantissimo. Ma pericoloso. Chissà quali sfracelli potrebbe combinare un malintenzionato, se si convincesse di ciò.
Mario Mauro (ciellino e forzaitaliota, vicepresidente del Parlamento europeo, sul discorso del Bagnasco al cosiddetto meeting di Comunione e liberazione a Rimini): Il cardinale ha ricordato all’Europa la sua vocazione: se vuole garantire all’uomo pace e sviluppo, non può prescindere da ciò che l’uomo ha. L’esigenza di infinito. (La Repubblica, lunedì 24 agosto 2008). L’essere umano non ha l’esigenza di infinito. L’essere umano è creatore di infinito. E rispettare l’essere umano, pertanto, significa in primo luogo non espropriarlo, con la violenza della ragione, dell’infinita creatività di cui è il solo depositario attualmente noto alla scienza (umana).
(su) Mariastella Gelmini (ministro della Pubblica Istruzione per motivi che ignoriamo): Una professoressa calabrese, Giulia Carpinteri, 60 anni, vorrebbe, attraverso “Repubblica”, chiedere alla Gelmini dove si è laureata, con quali professori, quale tesi, con che voti... (Francesco Merlo su La Repubblica di lunedì 24 agosto 2008). Ci perdoni, gentile collega Carpinteri, ma il suo desiderio, secondo noi, è (sia pure squisitamente) ingenuo. Non sa che oggidì i Berlusconi si laureano alla Sorbona e i figli dei Bossi producono ponderose tesine su Carlo Cattaneo?
(su) Mariastella Gelmini (ministro della Pubblica Istruzione per motivi che ignoriamo): Il ministro più ignorante che abbiamo avuto negli ultimi sessant’anni. (Franco Laratta, parlamentare Pidì, su La Repubblica di lunedì 24 agosto 2008). Però non è cortese parlare in questi termini della Gelmini senza rivolgere almeno un pensierino anche al “Beppe” Fioroni suo predecessore. Che non era certamente l’ultimo arrivato.
“don” Luigi Giussani (fondatore di Comunione e liberazione, defunto ma tuttora parlante per bocca de L’Osservatore romano): Essere protagonisti non vuol dire avere la genialità o la spiritualità di alcuni, ma avere il proprio volto, che è, in tutta la storia e l’eternità, unico e irripetibile. (La Repubblica, domenica 24 agosto 2008). Poiché, guardando a quel che negli umani è divino, non distingueva l’uno dall’altro più di quanto distinguesse fra loro le gocce d’acqua, di unico e irripetibile non poté vedere che la faccia. Alla fin fine, come ogni spiritualista, un crasso materialista.
Mariastella Gelmini (ministro della Pubblica Istruzione per motivi che ignoriamo): Mariastella Gelmini spiega la sua strategia per migliorare la Scuola italiana: corsi ai prof del Sud, taglio di 85.000 docenti, riduzione degli sprechi. E un più severo trattamento del bullismo: cinque in condotta, perché il sette non basta a bocciare. (La Repubblica, domenica 24 agosto 2008). Traduzione: la Scuola dev’essere strangolata a furia di tagli (come tutto ciò che è pubblico, vedi sotto) così sempre più persone sceglieranno le private e alla fine potremo smantellarla quasi del tutto. Intanto, per dirottare il risentimento dal governo, aizziamo gli Italiani contro i prof fannulloni e i prof ignoranti. E per dirottare il risentimento dei prof? Scateniamoli contro i ragazzi! Sono brava o no, anche se sembro una bambina?
Angelo Bagnasco (vescovo,
presidente della Conferenza episcopale italiana):
La proposta di una grande
alleanza fra Stato e Chiesa per rispondere
“all’emergenza educativa” sarà uno dei fili conduttori dell’intervento con cui
il presidente della Cei Angelo Bagnasco aprirà oggi il
meeting
di Comunione e liberazione a Rimini.
(La Repubblica, domenica 24 agosto 2008). Scrivevamo,
due anni fa (quando al cosiddetto Meeting
di Comunione e Liberazione in decorso a
Rimini si pretese a gran voce che lo Stato si liberasse delle scuole e lasciasse fare all’iniziativa
privata) che evidentemente, secondo i ciellini, deve finire lo “scandalo”
di un luogo in cui l’istruzione viene regalata per il piacere di produrla
insieme. Lo scandalo di un luogo dove ciò che vale è scambiato
gratis, per la gioia di farlo. Guai a chi dà qualcosa per niente. L’istruzione
si deve pagare, e chi non potrà
pagarla si dovrà arrangiare con una scuola pubblica così derubata, immiserita,
umiliata, che i genitori saranno disposti a mendicare pur di
pagare invece le rate degli istituti privati! In modo che ci si possa arricchire non solo con le
imprese di pulizie e con l’edilizia, ma anche coi figli di mamma.
In nome
della libertà, ben inteso.
L’Italia “sicura” di Giulio Tremonti (commercialista e ministro delle Finanze) e di Roberto Maroni (jazzista, leghista e ministro degli Interni): Si annunciano maggiori controlli, ma l’organico della polizia con la finanziaria approvata prima dell’estate ha subito un taglio di 270 milioni di euro che determinerà una riduzione di 6.000 operatori, da aggiungere ai 9.000 che già mancano all’appello... La polizia stradale è in ginocchio e avrà sempre meno strumenti tecnici, meno auto e personale... Le macchine hanno mediamente 200-300.000 chilometri, molte anche più di 400.000... (Claudio Giardullo, segretario generale del sindacato di polizia Silp-Cgil, su La Repubblica di domenica 24 agosto 2008). Non è un dramma: le autostrade sono già private, le strade lo saranno, gli imprenditori stradali privati appalteranno la sicurezza a imprenditori polizieschi privati e noi pagheremo tutti quanti con i pedaggi. Così avremo meno soldi da spendere nei negozi di chi ha votato per questa gente.
Luigi Taranto (direttore della Confcommercio, a proposito di un’indagine dell’autorità per la Concorrenza che su 276 filiere ha osservato rincari del 103% nel caso di un intermediario, del 290% nel caso di due intermediari e di circa il 300% per la filiera lunga): La colpa non può essere della distribuzione commerciale... Per un’impresa è sempre più difficile far quadrare i conti... Mezzo milione hanno chiuso in dieci anni. (La Repubblica, domenica 24 agosto 2008). Questo ci dispiace molto. Perché fallire per lasciare senza il becco di un quattrino i poveri creditori, che in fondo son commercianti anche loro? Non vi basta spennare noi lavoratori?
Roberto Zanetti (leghista, assessore alle Attività produttive del comune di Cartigliano, Vicenza): In un capannone di sua proprietà, la Guardia di Finanza ha sorpreso nove schiavi cinesi (clandestini) costretti a lavorare giorno e notte in condizioni pietose. (La Repubblica, domenica 24 agosto 2008). Ci rifiutiamo di credere che i Cinesi fossero schiavi, perché lo Zanetti, signore com’è, mai e poi mai si sarebbe sobbarcato la spesa di nutrirli, vestirli e seppellirli.
Silvio Berlusconi (ex cantante sulle navi da crociera, presidente del Consiglio), Niccolò Ghedini (avvocato, deputato forzaitaliota), Claudio Martelli (ex “delfino” di Bettino Craxi, ex villeggiante a Malindi, ex ministro della Giustizia) e Antonio Di Pietro (ex poliziotto, ex pubblico ministero, ex ministro dei Trasporti, ex alleato del Pidì, leader dell’Italia dei valori): Anche Falcone voleva separare le carriere dei giudici da quelle dei pubblici ministeri (Silvio). Falcone era indignato per i metodi investigativi di Di Pietro, i due erano lontani anni luce (Claudio). Falcone si è occupato di gestire la delicata fase delle rogatorie internazionali, che per conto della procura di Milano venivano trasmesse (Antonio). Peccato che non ci sia un termine abbastanza colorito, per quelli che parlano per i morti.
Niccolò Ghedini (avvocato, deputato forzaitaliota): L’obiettivo di Berlusconi, evitare che i pubblici ministeri perseguano i reati che vogliono e non quelli che devono, si può ottenere con una profonda depenalizzazione. Va in carcere solo chi commette delitti gravi e che destano allarme sociale. I magistrati non avranno più alibi per scegliere i processi fior da fiore. (La Repubblica, sabato 23 agosto 2008). L’allarme sociale di chi, scusa? Degli industriali? Dei commercianti? Dei tassisti? L’allarme di quelli che allarmano noi, insomma. Ma votano per voi.
Paolo Flores D’Arcais (direttore di Micromega): Alle elezioni europee del 2009 punto a liste della società civile. Altrimenti, il regime putiniano di Berlusconi farà dell’Italia macerie istituzionali e morali sempre più impunemente, e senza opposizioni. (La Repubblica, sabato 23 agosto 2008). Impagabile, quel “senza opposizioni.” Poiché costui è lo stesso che il 27 marzo scorso invitò al “voto utile” per il Pidì anziché per la Sinistra Vera. La faccia come che cosa?, non ci viene la parola... La faccia come il popò, forse?
Silvio Berlusconi: Grazie a Dio il mio amico Putin mi ha ascoltato. Altrimenti col cavolo che i carri armati russi si sarebbero fermati a quindici chilometri da Tbilisi. Abbiamo evitato un inutile bagno di sangue... No, non è vero: era solo una battuta, pronunciata durante una chiacchierata off the records. (La Repubblica, venerdì 22 agosto 2008). Com’era l’antica favola?... Se non andiamo errati, raccontava di un moscone che, posatosi sulla fronte di un elefante, credeva di esser lui a guidarlo.
La bella Italia di Destra (e di finta “sinistra”): Addomesticati a pensare in un modo che pare essere diventato naturale come l’aria che respiriamo, vogliamo che i sindaci si facciano caporali e accettiamo di buon grado che ci riempiano la vita di divieti e consigli (sulle spiagge della riviera romagnola due volte al giorno da un fastidioso altoparlante le autorità ci fanno l’elenco di tutte le cose che non dobbiamo fare per il nostro bene e se “teniamo alla nostra salute”). Come bambini, siamo fatti oggetto della cura da parte di chi ci amministra, e come bambini addomesticati diventiamo così mansueti da non sentire più il peso del potere. (Nadia Urbinati su La Repubblica di mercoledì 20 agosto 2008). Parole che si potrebbero condividere (a parte l’accostamento di dubbio gusto tra bambini e animali domestici) se la gentile signora dedicasse almeno un accenno al padre di tutte le domesticazioni: il pensiero religioso. Il vero creatore di pecore (e non di bambini, che si difendono molto meglio degli adulti) è quello. I sindaci (compresi quelli di finta “sinistra” della riviera romagnola) sono solo i suoi pastori.
Il Pidì di Walter Togliattino Veltroni: Da Torino a Palermo lite continua: l’estate agitata dei democratici. Che succede nel partito democratico? Se lo chiedono in tanti in questa estate di “lotte di potere” che divampano nel Pidì in ogni angolo della penisola. Periferie in subbuglio, dilaniate da scontri diversi tra loro, ma con un punto in comune: dietro di essi è sempre più difficile rintracciare un barlume di motivo politico, generale, e sempre più facile scorgere rancori personali e logiche di gruppo. (La Repubblica, mercoledì 20 agosto 2008). Un partito-Macbeth, malnato dai consigli di tre (o più) streghe e dal tentato assassinio della Sinistra Vera: niente di buono può accadervi o scaturirne. Peggio: se la Sinistra dovesse morire, un partito condannato al fascismo.
Sul neofascismo che avanza: Sedicenne tolto alla madre perché milita in Rifondazione. Il giudice lo affida al padre: tra le motivazioni anche quelle politiche. (La Repubblica, mercoledì 20 agosto 2008). Ci congratuliamo con quel sedicenne e lo invidiamo un po’: madri così sono rare.
(su) Franco Frattini (forzaitaliota, ministro degli Esteri): L’episodio resterà negli annali della Farnesina. Egli ha svolto la prima parte del suo ruolo istituzionale dal posto di villeggiatura, quando è scoppiata la crisi nel Caucaso, come se l’Europa non valesse la precipitosa interruzione di una vacanza d’agosto nelle Maldive. (La Repubblica, mercoledì 20 agosto 2008). Secondo noi, invece ― a parte la scelta buzzurra della località di villeggiatura ― il Frattini è stato bravo: ce l’avesse anche il resto del governo questa consapevolezza dei danni che può fare governando.
I dipendenti pubblici, cancro d’Italia: Sui licenziamenti c’è un clima preoccupante, si cacciano dipendenti che guadagnano 1.500 euro al mese e vanno a casa ricoperti d’oro manager inefficienti (Guglielmo Epifani, leader della Cgil). Evidentemente la tolleranza sero fa tendenza, ben al di là della questione sicurezza... Un’impiegata è assente ingiustificata per un giorno da un ufficio della Pubblica Amministrazione? Rischia il licenziamento in tronco. Fanno timbrare il cartellino da un collega per guadagnare cinque minuti dopo aver fatto due ore di straordinario, senza alcun danno per l’azienda? Licenziati tutti (Luciano Gallino) (La Repubblica di mercoeldì 20 agosto 2008). Il leader del sindacato del Prof deve aver dimenticato che pochi mesi fa la Cgil benediceva la “fine della lotta di classe” predicata da Walter Togliattino Veltroni e il “sindacalista” Paolo Nerozzi si strofinava addosso a Massimo Calearo... Niente paura, Guglielmo: la memoria, come vedi (forse) si recupera. Non farle la cura Veltroni, però. (Tutto il nostro rispetto, invece, al professor Gallino, che la memoria ce l’ha saldissima e di cure non ha alcun bisogno.)
La “sicurezza” degli Italiani dopo un quarto di secolo di distruzione dello Stato da parte della Destra e della finta “sinistra”: Basti dire che nel 1960 in Italia ― quando circolavano meno di due milioni di auto ― c’erano 8.321 uomini in forza alla polizia stradale, che organizzavano 545.424 pattuglie in un anno. Oggi, con 33.500.000 macchine in giro, la stradale ha 12.500 uomini e riesce a mettere in piedi 513.016 pattuglie. (La Repubblica, mercoledì 20 agosto 2008). Meno Stato, più morti e feriti. Ma anche più “imprenditori” e “commercianti”.
Daniela Santanchè: La leader della Destra dice basta “alla Sardegna miliardaria e cafonal. La gente normale ti sputerebbe in faccia... Il Billionaire? Andrebbe chiuso.” Ora la Santanchè si vergogna del lusso. (Titolo de La Repubblica di mercoledì 20 agosto 2008). È un classico: a una certa età passano all’estremo opposto e si fanno monache (del resto, proprio come l’Italia moralista e “severa” ― con gli altri ― degli ultimi tempi).
Gianni Alemanno (sindaco di Roma): Per ogni scritta che faranno, i writer ne dovranno ripulire dieci. (La Repubblica, martedì 19 agosto 2008). Non c’è che dire: questi “ex” fascisti la decimazione ce l’hanno proprio nel sangue. (Quanto ai writer, ai lucchettari, ecc., non accetteremo di ritenere scorretto ciò che fanno finché la condanna delle loro “opere” non sarà estesa anche ai cartelloni pubblicitari).
Joseph Ratzinger (papa) e John K. Jenkins (pastore della Prima Chiesa Battista di Glenarden, Upper Marlboro, Maryland, U.S.A.): È tempo ormai di fermare le nuove forme di razzismo e intolleranza che vanno sempre più emergendo (Joseph). Non desiderate la roba che non potete pagare in contanti: non dovete diventare schiavi dei debiti e dei creditori, lo dice la Bibbia (John) (La Repubblica, lunedì 18 agosto). Ripetiamo ciò che dicemmo a “don” Antonio (Sciortino) direttore di Famiglia Cristiana: preti e monache possono solo far danni; badino ai (divini) fatti loro, ché a difenderci da Berlusconi, dal razzismo, dalla globalizzazione e dal consumismo ci pensiamo noi. (E le finte “sinistre” italiana, europea e americana ― vedi qui sotto ― si vergognino, ché questo assalto pretesco alla diligenza dell’ opposizione ― abbandonata a sé stessa ― è colpa delle loro scelte sciagurate).
Barack Obama e John McCain (candidati di “sinistra” e di Destra alla presidenza Usa): Credo che Gesù sia morto per i miei peccati, e io sono stato salvato da Lui. È Lui la mia forza e il mio sostegno (Barack). Sono stato salvato e perdonato per la mia fede in Cristo. E Satana esiste: l’ho visto in Osama bin Laden. (John) (La Repubblica, lunedì 18 agosto). La Zuppa e il Pan Bagnato.
Roberto Calderoli (leghista, autore di una “porcata” di legge elettorale, attualmente ministro per la Semplificazione, parlando della sua bozza di ddl sul federalismo fiscale): Coinvolgeremo i Comuni nella lotta all’evasione. I sindaci andranno a stanare i furbetti. È nel loro interesse, ne va del finanziamento delle casse. (La Repubblica, lunedì 18 agosto). Nei piccoli Comuni, i sindaci si potranno proprio strattonare: Ao’, ma che sei cecato? Nu’ lo vedi che machina che ccià quello e che villa che ccià quell’artro?!
Walter Togliattino Veltroni: Il valore di “Io non ricordo”, il libro di Merrill Block, sta anche nel dirci che la rimozione della memoria non è solo una malattia o una tragedia individuale, ma un fatto storico e sociale... Omologarsi come Zelig, piegarsi al nuovo pensiero unico è facile e vantaggioso ma è un atto di rinuncia, una manifestazione di sfiducia nelle proprie ragioni e, talvolta, perfino nella propria storia. (La Repubblica, lunedì 18 agosto 2008). Il furbastro parla di memoria... per farla perdere a noi. Si finge una sorta di smemorato di Collegno nella furbesca “speranza” che noi dimentichiamo davvero chi lui è e cosa ha fatto. Rinfreschiamogliela, dunque, la memoria (sua, fasulla) di come ha ferito e umiliato la memoria (nostra, e autentica) della Sinistra italiana. In ordine cronologico, nel 2008 (per i trent’anni precedenti, leggere Il Baratto)... Sul conflitto d’interessi, 23 febbraio: Regole del gioco ci vogliono, ma non possiamo continuare a discutere di questo. Sulla lotta di classe, 23 febbraio: Gli imprenditori sono dei lavoratori: chi può separare il destino del padrone da quello dei suoi operai? Su un sondaggio che lo dà per preferito dai cattolici, 23 febbraio: È un risultato che mi inorgoglisce. Sull’evasione fiscale, 29 febbraio: Mi auguro un Paese che mentre contrasta quei furbacchioni che sono andati a portare i soldi in Liechtenstein, eviti di tartassare tanti piccoli imprenditori e artigiani. Sull’essere o no di Sinistra, 2 marzo: Siamo riformisti, non di sinistra. Ancora sulla lotta di classe, 7 marzo: La lotta di classe è finita, appartiene al Novecento, è una fase storica dell’Italia che non c’è più. Imprenditore e lavoratore puntano entrambi alla crescita dell’azienda. Sui rapporti con la Chiesa, 11 marzo: Io avevo già ricevuto assicurazioni dal cardinal Bertone... Adesso, però, abbiamo avuto la dimostrazione che la Chiesa non sta né di qua né di là. Sui rapporti tra politica ed economia, 23 marzo: Mescolare la politica al mercato è una miscela pericolosissima... Uno stato semplice aiuta a fare le cose, non crea ostacoli. Sulla capacità di distinguere la diverse storie personali degli esseri umani, 5 aprile: Andando da soli non dovremo discutere più con Bertinotti, Diliberto, Pecoraro, Mastella. Sull’importanza di distinguersi dal linguaggio sboccato di Berlusconi, 6 aprile: Quando nei tg vedo le immagini di un barile di petrolio, so che bisogna toccarsi quello che si ha di più caro perché vuol dire che è aumentato il prezzo della benzina. Dopo la sconfitta elettorale, la logorrea del Togliattino si attenua. Sulla cosiddetta “sicurezza”, 18 aprile: Abbiamo fatto scelte dirompenti, e pronunciato parole di innovazione mai ascoltate prima a sinistra sulla sicurezza, sulla certezza della pena, sulla fine della cultura dei veti. Quando lanciai la mia campagna sulla sicurezza, e dissi che non è né di destra né di sinistra, l’estremismo di Liberazione li portò ad accusarmi di fascismo. Sulla memoria (veltroniana) dell’esistenza di Romano Prodi, 6 maggio: Negli ultimi quindici anni il centrosinistra non ha mai vinto, questa è la verità. Sui rapporti col Berlusconi, 15 maggio: Più poteri al governo, corsie preferenziali in Parlamento e inemendabilità delle leggi finanziarie in cambio di un riconoscimento “formale” dell’opposizione e del suo leader. Sul tavolo di Silvio Berlusconi e Walter Veltroni c’è una prima bozza di discussione per tentare di aprire la stagione del dialogo. Ma il “dialogo” fallisce, e la memoria di Veltroni si incrina. Sul correre da solo, 20 maggio: L’ipotesi dell’autosufficienza è una cosa da cretini. Il Partito democratico avrà una strategia delle alleanze, che non è in contraddizione con il percorso fin qui seguito. Ancora sul correre da solo, che ormai cerca di cancellare dalla memoria degli Italiani davvero di Sinistra, e sulla cosiddetta “sicurezza”, 25 maggio: Penso sia un problema per la democrazia l’assenza in Parlamento della sinistra radicale. Alla quale però dico che oltre a prendersela con noi farebbe bene a fare autocritica e a ragionare su una lettura ideologica della società italiana che le ha impedito, ad esempio, di capire il tema della sicurezza... In ogni caso, il Pidì pensa ad alleanze dove al centro ci sia il programma, e si rivolge pertanto anche a una parte della Sinistra Arcobaleno. Fino al 12 giugno, quando la scelleratezza, la fatuità (e lo squallore) orwellian-veltroniano del giocherellare con le parole, coi valori e con la memoria raggiungono (per ora) il culmine con questa “perla”: Il Pidì non è un partito socialista, ma una forza del centrosinistra. Vedremo presto (alle europee) chi è ancora così tonto da bersi tutta questa brodaglia.
(su) Roberto Maroni, Silvio Berlusconi e Soci: Il decreto sicurezza del 23 maggio scorso, convertito in legge il 23 luglio, prevede all’articolo 5 che “chiunque a titolo oneroso, al fine di trarre ingiusto profitto, dà alloggio a uno straniero, privo di titolo di soggiorno, in un immobile di cui abbia disponibilità, ovvero lo cede in locazione, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.” La condanna comporta anche la confisca dell’appartamento... I sequestri, sulla carta, dovrebbero colpire solo clandestini e speculatori. Ma gli effetti sono ben diversi: mercato chiuso anche ai regolari (perché i contratti d’affitto durano più dei permessi di soggiorno) e affari d’oro per gli speculatori, che hanno anzi la scusa per aumentare vertiginosamente i prezzi. (La Repubblica, lunedì 18 agosto 2008). Schiene piegate davanti ai forti e botte da orbi ai piccoli e agli inermi: più che razzismo, squallida viltà.
Flavio Tosi (sindaco leghista di Verona): Abbiamo ripulito il centro da accattoni e lavavetri. (La Repubblica, lunedì 18 agosto 2008). Chi parla di altri esseri umani come se fossero spazzatura rischia prima o poi di essere trattato come spazzatura lui stesso. Ma il Tosi non se ne preoccupa. Chissà: forse ci è abituato...
Umberto Bossi (ministro per le Riforme), Roberto Calderoli (ministro per la Semplificazione) e Giorgio Napolitano (presidente della Repubblica: Per le europee la legge elettorale va fatta il prossimo mese. E bisogna tener conto di quello che vuole il presidente della Repubblica: cioè che partiti troppo piccoli, di inesistente capacità politica e organizzativa, alla fine non vadano a finire in Europa (Umberto). A proposito della legge elettorale per le europee, si rileva che il presidente della Repubblica è stato solo informato tempo addietro dal ministro Roberto Calderoli degli orientamenti a cui questi prevedeva potesse ispirarsi la nuova disciplina. Il capo dello Stato non ha successivamente avuto alcuna occasione di pronunciarsi in merito con nessuno (Giorgio). (La Repubblica, domenica 17 agosto 2008). Dunque il presidente è stato solo informato dal Calderoli. Il che, se l’Italiano non è un’opinione, vuol dire che il presidente ha taciuto per tutto il tempo, non lasciando trasparire in alcun modo se pensi o no che la Sinistra Vera, dopo il Parlamento italiano, debba essere fatta sparire anche dal Parlamento europeo. Ma allora cosa significa che successivamente non ha avuto alcuna occasione di pronunciarsi in merito con nessuno? Se intende che nell’occasione precedente si era invece pronunciato, è una smentita della smentita contenuta nella smentita stessa. Se, invece, intende che neanche successivamente si è pronunciato sull’argomento, anche qui, se l’Italiano non è un’opinione, non aver avuto alcuna occasione di pronunciarsi con nessuno è cosa del tutto opposta a non aver avuto alcuna occasione di pronunciarsi con qualcuno. Dire e non dire? O voler dire e non saperlo fare? (Anche se bisogna riconoscere che, dopo un abboccamento col Calderoli, perfino Einstein avrebbe stentato a ritrovare sé stesso...)
Umberto Bossi (ministro delle Riforme) e Paola Goisis (insegnante, deputato della Lega Nord: Bisogna riformare la Scuola (maiuscola nostra, n.d.r.): torni il maestro unico e i sussidiari durino cinque anni (Umberto). Cancelliamo le scuole medie: servono solo come parcheggio, meglio un triennio propedeutico alle superiori (Paola). Bisogna tagliare le spese (Umberto). (La Repubblica, domenica 17 agosto 2008). Sconvolto dal biennale fallimento dei conati del figlio di conseguire la Maturità, il Bossi se l’è presa dapprima con la Scuola tutta. Ma ora, a poco a poco ― penosamente risalendo, nel tempo, alla Scuola media e alla Scuola elementare ― si sta avvicinando (manca solo la Scuola dell’infanzia) alle vere cause dei fallimenti della sua prole. Temendo, pertanto, che tra qualche giorno possa scagliarsi contro la moglie e contro sé stesso, invitiamo la sua scorta a vegliare amorevolmente su entrambi.
Antonio Sciortino (direttore di Famiglia Cristiana): Sì, lo penso: ci sono in Italia prese di posizione autoritarie. Per questo, prima che la tela si strappi, vorrei un patto per l’Italia. Persino, perché no?, un governo di unità nazionale. (La Repubblica, venerdì 15 agosto 2008): La “montagna” dell’ “antifascismo” da sacrestia ha partorito il suo topolino: l’inciucio. Anzi: il suo ratto.
Famiglia Cristiana: Speriamo che non si riveli mai vero il sospetto che stia rinascendo da noi sotto altre forme il fascismo. (La Repubblica, giovedì 14 agosto 2008). Anche se fosse, preti e monache possono solo far danni. Badate ai (divini) fatti vostri, ché a difenderci da Berlusconi ci pensiamo noi. (E se non vi basta la nostra parola, rivedetevi La Notte di San Lorenzo, dei Taviani: specie la scena in cui quelli che all’arrivo dei nazisti danno retta al parroco, rifugiandosi in chiesa, vengono massacrati dal primo all’ultimo.
(su) la Bella Italia di Silvio Berlusconi e Soci: L'Istat ha registrato un aumento del prezzo del pane su base annua attorno al 13% e per la pasta di oltre il 24% rispetto al luglio 2007. (La Repubblica, martedì 12 agosto 2008). Niente paura: se il governo eliminerà il tempo pieno nelle scuole, i bambini dovranno pranzare a casa, le mamme dovranno comprare più pane e più pasta e i guadagni dei commercianti rifioriranno.
(su) la Bella Italia di Silvio Berlusconi e Soci: Gli Italiani cambiano le abitudini d’acquisto e tagliano i consumi. Dovendo scegliere addirittura se accendere i termosifoni o i fornelli, come ipotizza Alberto Clò, economista e consigliere dell’Eni: “Per due milioni e mezzo di famiglie italiane quest’inverno si porrà il dilemma: mangiare o riscaldarsi.” (La Repubblica, martedì 12 agosto 2008). Niente paura: se il governo manderà polizia, carabinieri e soldati nelle case per vendersi le caserme, ci riscalderemo ammucchiandoci con loro. A seconda: chi coi soldati, chi con le soldatesse.
Alessandro Baricco (scrittore): Sono profondamente irritato dall’aura di religione e buonismo che circonda Beethoven e che vien buona per celebrare ogni nuova comunità: la Nona l’hanno suonata per la caduta del Muro di Berlino, è vero; ma la suonavano anche i nazisti. (La Repubblica, martedì 18 agosto 2008). Grande: se si può dire che Beethoven è un genio fasullo, si può anche dire che la prosa e le idee di Baricco fan venire i vermi. Il discorso sui nazisti, poi, apre scenari entusiasmanti: andavano matti anche per il Louvre e gli Uffizi, bisogna abbatterli al più presto.
Silvio Berlusconi (incontrando per via Mariastella Gelmini, ministro dell’Istruzione, in posa per un servizio giornalistico): Guarda come sei bella, sembri una bambina! (La Repubblica, sabato 9 agosto 2008). Noi non sappiamo, non godendo delle sue confidenze, perché mai il Berlusconi trovi così belle le donne che sembrano bambine. Come ignoriamo, del resto, per quali motivi egli abbia messo Mariastella Gelmini, in qualità di ministro dell’Istruzione, a occuparsi di bambine, di bambini, delle ragazze e dei ragazzi italiani. Ignorando entrambe le cose, non siamo in grado di proporne alcuna spiegazione. Ma l’ignoto incute terrore ai viventi, umani o non umani che siano, e questi due misteri incutono terrore a noi. Così tremendo, da farci sembrare quisquiglie perfino le “denunce” (facenti seguito a quella di Bersani del 6 agosto) dell’assessore all’Istruzione della regione Lazio, Silvia Costa, a proposito del taglio di 3.500 insegnanti nel Lazio (che andranno ad aggiungersi agli oltre 800 dell’anno appena concluso) determinato dal decreto 112/08: Temiamo conseguenze insostenibili per la Scuola e per i territori, ha detto la Costa: la chiusura di alcuni istituti, il taglio delle sezioni a tempo pieno e prolungato, l’accorpamento di classi e la riduzione dell’offerta formativa soprattutto nei piccoli comuni (La Repubblica, sabato 9 agosto 2008). Dovremmo essere atterriti. E invece no, non ci riusciamo. Non perché le “denunce” delle Costa e dei Bersani ci paiano infondate ― sono fondatissime, conosciamo i nostri polli della finta “sinistra” e sappiamo che non denunce esse sono, ma furbeschi suggerimenti ― ma perché lo spaventoso (benché inesplicabile) terrore suscitato in noi dai misteri di cui sopra ci fa pensare che a questo punto sia meglio che la Scuola sia depredata di tutto e definitivamente chiusa, piuttosto che le bambine, i bambini, le ragazze e i ragazzi italiani rimangano ancora a lungo nelle mani dei Berlusconi e delle Gelmini.
Le belle facce della Lega Nord: Flavio Tosi, sindaco di Verona
(su) Flavio Tosi (sindaco leghista di Verona): Non potranno più pregare, gli islamici (minuscola del quotidiano, n.d.r.) nel capannone industriale che avevano affittato e adibito, in mancanza di una moschea, a luogo di culto... Ma il sindaco Flavio Tosi, protagonista di una serie infinita di divieti... taglia corto: “A Verona non c’è nessuna moschea e non è stata presentata alcuna domanda per istituirla... La religione non c’entra nulla... C’è solo una variazione non autorizzata della destinazione d’uso di un immobile...” (La Repubblica, sabato 9 agosto 2008). In un Paese come il nostro ― dove i Tosi, trincerandosi dietro formalismi giuridici simili a quelli con cui i legulei di mezza Europa applicarono e implementarono le leggi razziali naziste, aggrediscono i diritti delle confessioni religiose diverse dalla maggioritaria; dove un’associazione privata detta Chiesa cattolica detta legge anche a chi non aderisce a essa; e dove i politici della Destra e della finta “sinistra”, anziché difendere la laicità dello Stato, fanno a gara a chi si prosterna più profondamente dinanzi a papi, vescovi e cardinali ― gli Islamici affittano a proprie spese un capannone, pregano in privato e nemmeno si sognano di pretendere privilegio alcuno.
Una lezione di civiltà che a certa gentucola rode il fegato e il posteriore.
Le belle coppie del Pidièlle: Maurizio Sacconi, ministro del Welfare e della Sanità, ed Enrica Giorgetti, direttore generale di Farmindustria.
(su) Maurizio Sacconi (ministro del Welfare e della Salute noto finora a queste pagine soprattutto per i suoi Vaffa): “Mani pulite, please.” È un titolo di Nature. Il settimanale inglese ricorda che la moglie del ministro Sacconi (Welfare e Salute) è direttore generale di Farmindustria. “Meglio una cauta distanza,” è il commento. (La Repubblica, venerdì 8 agosto 2008). Che il ministro della Salute sia il marito del direttore generale dell’associazione degli industriali farmaceutici è una coincidenza, ne siamo certi. E comunque il ministro non approfitta mai del direttore generale e il direttore generale non approfitta mai del ministro, ne siamo certi. Quanto alla cauta distanza chiesta da Nature, non abbiamo dubbi: il ministro e il direttore generale non si toccano neanche con un bastone. Basta guardarli, per esser certi della loro continenza reciproca.
(su) Mariastella Gelmini e Silvio Berlusconi: Faccio un esempio: la Scuola. Cosa vuol dire annunciare una riduzione di 84.000 insegnanti e 40.000 non docenti? Che non ci sarà più il tempo pieno? Che chiuderanno gli istituti dei paesi sotto i 5.000 abitanti? Non si sa. Detta così, o la cosa non è credibile o siamo al massacro. (Pierluigi Bersani, Pidì, ombra di ministro dell’Economia, in un’intervista a La Repubblica di mercoledì 6 agosto 2008). Ma il Bersani sa per quali ragioni la Gelmini sia stata fatta ministro dell’Istruzione dal Berlusconi? Noi le ignoriamo, e perciò le temiamo. Che vuole che sia per i Bambini e i Ragazzi italiani, “caro” ombra di ministro, esser derubati d’un altro po’ di tempo e di attenzione, in confronto a ciò che d’impensabile può ancora venirgli da una scelta così oscura? (Senza contare, signor ombra, che il vostro Fioroni fu ministro per motivi non meno oscuri, anche se di un tipo diverso di oscurità, e si guardò bene dal restituire ciò che aveva sottratto la Moratti...)
Maurizio Gasparri e Giorgia Meloni (Aènne, la seconda ministro per le Politiche giovanili distintasi finora per aver protestato contro il pupazzo sulla sedia elettrica di Milano e per aver chiesto l’abolizione dei libri di testo obbligatori nelle scuole, il primo noto finora a queste pagine per aver definito il Csm una cloaca e per aver chiesto al neo sindaco Alemanno di disinfestare le piazze di Roma): Il gesto dell’atleta tedesca Imke Duplitzer, che ha annunciato di non prendere parte alla cerimonia inaugurale delle Olimpiadi per protesta contro il mancato rispetto dei diritti umani, sia di stimolo per tutti gli atleti, compresi quelli italiani (Maurizio). Dagli atleti azzurri serve un gesto forte, e disertare l’inaugurazione sarebbe un segnale importante, visto che il problema dei diritti sembra ormai caduto nel dimenticatoio (Giorgia). (La Repubblica, mercoledì 6 agosto 2008). Gasparri e Meloni, siamo d’accordo con voi e piacevolmente stupiti: chiedere che a Pechino gli atleti di tutto il mondo (e perfino gli atleti italiani) protestino contro l’Italia per la legislazione razziale recentemente approvata e per la continua, intollerabile persecuzione pubblica e privata degli Immigrati e dei Rom, è senza dubbio un atto di grande coraggio.
Roberto Maroni (a proposito del suo decreto che conferisce ai sindaci poteri speciali “per contrastare situazioni urbane di degrado che favoriscono l’insorgere di fenomeni criminosi”): Ai sindaci è stato dato un enorme potere discrezionale d’intervento, al punto che lo stesso Roberto Maroni non ha nascosto l’aspettativa che dai primi cittadini possano arrivare “soluzioni e idee creative per combattere la criminalità diffusa.” (La Repubblica, mercoledì 6 agosto 2008). È un potere che usato bene può dare sublimi dispiaceri al Maroni e a tutta la sua congrega. La cooperativa Global logistica di vicino Pomezia, per esempio (che lavora per la GS, che per questo andrebbe distertata da tutti i suoi clienti per bene) ha licenziato cinquanta fra Pakistani e Indiani solo perché si erano iscritti alla Cgil (La Repubblica, mercoledì 6 agosto). Aziende così sono veri centri di degrado sociale e umano: non sarebbe male se il sindaco di Pomezia, in base ai suoi nuovi poteri, la espropriasse per affidarla sana sana agli Immigrati.
Gli Esercenti, i Ristoratori e i Commercianti italiani in genere: Stagione estiva da dimenticare: 28 milioni di turisti in meno rispetto all’anno scorso... Un meno 4,8% di presenze complessive “in grado di mandare in fumo quasi 3 miliardi di fatturato reale,” ha detto il presidente di Fipe-Confcommercio, Enrico Stoppani, presentando le stime per l’estate 2008... E l’indagine di Unioncamere conferma: nel secondo trimestre 2008 il commercio ha perso il 2,8%, alberghi e ristoranti il 5,1%. (La Repubblica, mercoledì 6 agosto 2008). I turisti italiani e stranieri saranno stanchi di spendere cifre che non stanno né in cielo né in terra per essere trattati a pesci (guasti) in faccia. Ma niente paura, mercanti: i vostri adorati Berlusconi e Brunetta qualcosa s’inventeranno. Altrimenti, potete sempre imitare i vostri colleghi palermitani che in questi giorni fanno la fila col cappello in mano dinanzi al lussuoso yacht del sultano di Dubai: chissà che non allunghi anche a voi una delle sue mitiche mance “a molti zeri.” Purché non lo disgustiate con quell’aria (che avete sempre) di fare voi un favore a lui...
Ignazio La Russa (ministro della Difesa): Oltre ai delinquenti, agli stupratori, a chi fa furti e rapine, sono contrari alla presenza dei militari nelle strade solo i post sessantottini, i figli, non in senso anagrafico, di chi gridava “Basco nero, il tuo posto è il cimitero”, “Ps = Ss”, e consideravano polizia e carabinieri come golpisti. (La Repubblica, martedì 5 agosto 2008). Anche noi siamo post sessantottini, e non ci offende che il La Russa ci abbia accostato a ladri e stupratori: sempre meglio che essere accostati a neofascisti. Quanto ai militari, ai poliziotti, ai carabinieri, confessiamo che frasi come quelle citate dal La Russa noi non le abbiamo mai gridate: quando li incontravamo o quando ci fermavano per un controllo, infatti, avevamo troppa paura (che inciampassero e gli partisse “accidentalmente” un colpo) non solo per gridare, ma persino per fiatare.
Mario Borghezio (eurodeputato leghista, sul convegno anti-islamico di Colonia al quale ha aderito): Saranno presenti forze conservatrici e di destra, anche estrema, ma non mi risultano gruppi neonazisti. Se ci fossero, potrei anche cambiare idea e ritirare l’adesione. (La Repubblica, lunedì 4 agosto 2008). Ci sei tu, Mario: ritira l’adesione, e motivalo con la tua presenza.
(su) Walter Veltroni: Su Facebook, già in 5.000 hanno inviato al segretario del Pidì la richiesta di essere inseriti nella “lista degli amici” di Veltroni. (La Repubblica, lunedì 4 agosto 2008). Come gli amici del panda, o gli amici del giaguaro: una cosa da animali in via di estinzione...
Silvio Berlusconi: C’erano due soluzioni: mettere le mani nelle tasche degli italiani (minuscolo nel testo, n.d.r.) o tagliare le spese. Noi, naturalmente, abbiamo scelto la seconda strada. (La Repubblica, domenica 3 agosto 2008). Traduzione: Cerano due soluzioni: mettere le mani nelle tasche degli Italiani che votano per noi o tagliare servizi pubblici, posti di lavoro e stipendi a quelli che non ci votano. Noi, naturalmente, abbiamo scelto la seconda strada.
(su) Silvio Berlusconi e Soci: La verità può essere scomoda, perfino scandalosa. Qualche volta conviene velarla, nasconderla, occultarla. A palazzo Chigi è capitato addirittura di censurarla. Proprio così, l’immagine che accompagna le conferenze stampa del premier, la riproduzione di un quadro di Giambattista Tiepolo dal titolo La Verità svelata dal Tempo, ha subìto un pudico ritocco: il seno della nuda Verità è scomparso, ricoperto da un velo, come le brache che occultavano le nudità dipinte da Michelangelo nella cappella Sistina. (La Repubblica, domenica 3 agosto 2008). Berlusconi sincero sulla propria... insincerità: far credere che si possa ciucciare il latte della Verità, da lui o dagli altri del suo governo, sarebbe stato un inganno crudele, e lui non ha voluto permetterlo, bravo. Quasi quasi ci dispiace di chiamarlo d’ora in poi Silvio Braghettoni...
(su) Mariastella Gelmini (ministro dell’Istruzione per motivi che confessiamo di ignorare) e su tutto il governo (di cui la gentile signora fa parte per motivi che confessiamo di ignorare): Un’unica insufficienza in condotta e all’allievo turbolento il consiglio di classe potrà far ripetere l’anno, anche se ha otto in Greco o nove in Matematica. (La Repubblica, sabato 2 agosto 2008). Che giudici terribili (e fasulli), contro i deboli, quelli che odiano i giudici (veri) che non si fanno intimidire dai potenti.
Mariastella Gelmini (ministro dell’Istruzione per motivi che confessiamo di ignorare): In condotta avevo dieci. (La Repubblica, sabato 2 agosto 2008). Ecco la conferma che il voto in condotta è quasi sempre inversamente proporzionale alla futura riuscita degli alunni.
Silvio Berlusconi: Immagino gli studenti messi dietro alla lavagna, come accadeva ai miei tempi. (La Repubblica, sabato 2 agosto 2008). Per la prima volta simpatico, in fondo, perché ci lascia intuire che è anche colpa di certi insegnanti se è diventato quel che è diventato.
(su) La Scuola italiana secondo la Destra e la finta “sinistra”: Sono dipendente di una delle Regioni del Nord Italia che concedono il contributo denominato “buono scuola.” Grazie a esso, anche chi ha un basso reddito può far studiare i figli in un istituto privato. Il mio compito consiste nel valutare i dati dei richiedenti ed escludere i non aventi diritto... Si fanno scoperte interessanti... Spesso succede che in uno stesso nucleo più figli frequentino scuole private dalle rette molto alte. A fronte di spese scolastiche così elevate, il reddito familiare dichiarato dalla maggioranza di chi presenta domanda di buono scuola lascia però a bocca aperta: non solo spesso supera di poco le spese sostenute, ma non è raro che sia addirittura zero. Ci si domanda come, una volta pagata la scuola, certe famiglie riescano a comprare da mangiare. Nella lunga lista degli assegnatari del contributo compaiono titolari di imprese private, commercianti, ristoratori, medici, avvocati e altri liberi professionisti. Ad esempio, c’è la famiglia del consulente finanziario che dichiara un totale di spese scolastiche per i figli pari a 7580 euro l’anno, ma dichiara di percepirne soltanto 1680 di reddito. La maggior parte di loro chiede di ricevere il contributo tramite assegno, per non fornire i dati del proprio conto corrente... (Da una lettera a La Repubblica di sabato 2 agosto 2008). Chi manda i figli in una scuola privata lo fa perché li disprezza. Tu non ce la fai ad affrontare quel che affrontano gli altri ragazzi, dice all’“amata” prole; per te, poverino (o poverina) ci vuole un luogo diverso, riparato, protetto. Per lo stesso motivo ― cioè per essere stati a propria volta disprezzati dai genitori fin dalla nascita ― costoro credono di non farcela a pagare le tasse come le persone normali, che confidando nelle proprie forze sentono di non aver bisogno di sconti o protezioni speciali. Più che odio o anche solo risentimento, questa gente deve suscitare la nostra compassione. Odio e risentimento dovrebbero provarlo loro, invece, nei confronti dei governanti che permettendogli di comportarsi così non si fanno scrupolo di consolidarne la malattia e la disperazione pur di lucrare qualche voto.
Silvio Berlusconi: Se l’opposizione si aggregherà, saremo felici. (La Repubblica, sabato 2 agosto 2008). Più gregge di così, signor presidente del Consiglio? E che vuole da Veltroni e Soci? Che si tosino addirittura, per darle ancora più lana di quella che ha già (sullo stomaco)?
(su) Giorgio Napolitano (presidente della Repubblica, a proposito del suo cosiddetto alto là a Giulio Tremonti e al governo a proposito della Finanziaria): Alla retromarcia del Tesoro tuttavia ha contribuito in modo determinante anche una levata di scudi della maggioranza che con il capogruppo del Pidièlle Gasparri aveva sollecitato Tremonti a un “confronto preventivo” con i gruppi parlamentari prima del varo, e le parole del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta che aveva invitato il ministro dell’Economia ad ascoltare l’opinione delle Regioni prima di decidere. (La Repubblica, sabato 2 agosto 2008). Ecco la dimostrazione che il presidente della Repubblica è capacissimo di andare contro il governo Berlusconi, quando il governo Berlusconi glielo chiede.
Walter Togliattino Veltroni: Un no netto, quello di Walter Veltroni al referendum contro il lodo Alfano... Il Pidì non aiuterà i promotori, innanzitutto Antonio Di Pietro, a raccogliere le firme sul quesito che punta ad abolire lo scudo per le quattro più alte cariche dello Stato. (La Repubblica, venerdì 1° agosto 2008). Oddìo, andare col Di Pietro non ci sconfinfera mica tanto neanche a noi... Ma chi è che l’ha messo al posto della Sinistra, noi o il Togliattino? Comprendiamo: non è piacevole vedersi davanti ogni giorno come l’ombra di Banco la testimonianza vivente delle proprie colpe... Ma la soluzione c’è, “caro” Togliattino: falla tu, l’opposizione (ammesso e non concesso che tu ne sia capace) e vedrai che per il brutt’Antonio non ci sarà più tutta ’sta trippa.
(sul) Pidì di Walter Togliattino Veltroni (a proposito della votazione alla Camera sul caso di Eluana Englaro): I democratici non hanno partecipato al voto, tutti, senza distinzione. Ma la scelta è stata frutto di una mediazione non facile, dopo un serrato confronto interno con l’ala cattolica. Al termine, i teodem e rutelliani Binetti, Bobba, Carra, Calgaro, Lusetti, Mosella, Ria e Sarubbi parlano di “sofferta mediazione”... Con il pontiere Lusetti che alla fine è riuscito a convincere i colleghi che “è meglio incassare un risultato compatto del gruppo piuttosto che marcare singole differenze.” (La Repubblica, venerdì 1° agosto 2008). Andare contro la Chiesa? Mai e poi mai! Piuttosto, il Pidì deciderà sempre di non decidere. Fra una Destra che piega la schiena per convenienza e una finta “sinistra” che cade in ginocchio per idiozia, il papa ha l’imbarazzo della scelta, l’elettore l’umiliazione della non scelta.
(su) Laura Marsilio (assessore alla Scuola della giunta Alemanno): “Stiamo studiando il modo per rendere omogenea la normativa dei buoni libro tra elementari, medie e superiori.” Tradotto: l’assessore capitolino alla Scuola punta a far pagare anche i libri delle elementari, a seconda della fascia di reddito. (Cronaca di Roma de La Repubblica, venerdì 1° agosto 2008). Da quando governano Roma, gli ex neofascisti di Aènne non fanno che piangere miseria e tagliare, tagliare e piangere miseria. La domanda sorge spontanea: ma cosa dovranno mai farci con tutti ’sti soldi?
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