Libera Scuola di Umanità diretta da Luigi Scialanca
Meglio Ridere!
la Pagina di Quelli che fanno Piangere... nel mese di gennaio del 2009!
Home Clicca qui per i mesi precedenti o successivi! Clicca qui per il Diario del Prof "La Terra vista da Anticoli Corrado"! |
In questa pagina raccogliamo le parole di chi vorrebbe farci piangere. E cerchiamo, invece, di riderne. Torna spesso: troverai sempre delle novità, perché questa è gente che una ne pensa e cento ne dice! E se vuoi segnalarci qualche “perla” che ci è sfuggita... |
Roberto Maroni (ministro degli Interni): Abbiamo delle evidenze di traffici di organi di minori che sono presenti e sono stati rintracciati in Italia. Su 1320 minori approdati a Lampedusa l’anno scorso, ovviamente portati da qualcuno, circa 400 sono spariti, di loro non abbiamo più notizie. Incrociando questo dato con alcuni esposti sul traffico di organi, arrivati dai paesi d’origine di questi minori, possiamo ritenere che il fenomeno tocchi anche il nostro Paese. (La Repubblica, sabato 31 gennaio 2009). Dall’eloquio del Maroni, invece (forse perché da troppo tempo cura più il padano che l’italiano) sono sparite logica, sintassi e grammatica. Chiaro, comunque, è che ormai sta raschiando il fondo del barile: la prossima volta, per “giustificare” il casino che ha combinato a Lampedusa, non gli resterà che annunciare “evidenze” che tra gli Immigrati si nascondono dei Marziani.
Emma Marcegaglia (presidente della Confindustria): Abbiamo un sistema che passa tutto per le pensioni, senza dare un euro per i sussidi di disoccupazione ai giovani e alle donne che fanno figli. È mai possibile? Tutto il nostro welfare è pensato per un lavoro a tempo indeterminato, maschile e in aziende che non cambiamo mai... Bisogna eliminare la divisione tra i lavoratori anziani, di fatto stabili e inamovibili, e i giovani precari... In Italia il tasso di occupazione dei giovani è tra i più bassi d’Europa, anche se i giovani talenti ci sono, nonostante le nostre scuole sono quelle che sono, specie al Sud. (La Repubblica, sabato 31 gennaio 2009). Come sarà andata a finire, poi, la storia di quella volta che la Marcegaglia ebbe un malore per aver bevuto dell’acqua contenente varecchina?... Le analisi le avranno fatte?... Ma forse la verità è che la Marcegaglia, con tutto l’odio che ha in corpo, qualche volta si morde la lingua o le guance e s’avvelena da sola. Povera donna, ma perché sarà così livorosa? Cosa le mancherà? Il marito che dice?
(su) Walter Veltroni (detto anche il Romolo Augustolo della finta “sinistra”): Walter Veltroni ha criticato la parlamentare radicale Rita Bernardini per essere andata a verificare come sono trattati i quattro cittadini rumeni detenuti per lo stupro di Guidonia. (La Repubblica, sabato 31 gennaio 2009). Può significare soltanto una cosa: che il Veltroni ci tiene a far sapere che lui, se a quelli accade qualcosa di brutto in prigione, non gliene importa un fico. E a chi vuol farlo sapere? Alla gentaglia che sta sperando che questo accada. Il Veltroni, cioè, sta accattando i voti dei forcaioli. Li avrà? Non li avrà? Ne avesse anche uno, uno solo, sarebbe già un ottimo motivo per non votare il Pidì insieme a individui del genere.
su Joseph Ratzinger (papa): È un fatto infelice che nelle sue parole di dialogo e apertura agli ebrei (minuscolo nel testo, n.d.r.) il Papa non abbia incluso una esplicita condanna delle dichiarazioni negazioniste di Williamson. (Robert Zollitsch, vescovo, presidente della Conferenza episcopale tedesca, La Repubblica, venerdì 30 gennaio 2009). Coraggio, Ratzinger: anche se tutti i suoi dipendenti l’abbandonano, le resteranno sempre un bel po’ di pecorelle (e pecoroni) del Pidièlle e del Pidì.
Piero Fassino (ex piccì, ex pidièsse, ex dièsse, attualmente pidì, domani chissà): Lo sbarramento del 4% alle elezioni europee è giusto: dobbiamo evitare lo sbarco a Strasburgo di un’Armata Brancaleone. (La Repubblica, venerdì 30 gennaio 2009). Piero, hai ragione: un “partito” con la Binetti e Ignazio Marino, Furio Colombo e “Beppe” Fioroni, Lusetti e D’Ambrosio è proprio un’Armata Brancaleone. Ma per sbattervi fuori dal Parlamento europeo il 4% è troppo poco, il Pidì prenderà almeno il 10, forse il 15... Comunque, apprezziamo la buona intenzione.
“Beppe” Fioroni (margheritino, esponente dell’ala più destra della finta “sinistra” Pidì, ex ministro della Pubblica Istruzione e oggi responsabile organizzativo del partito): Lo sbarramento del 4% alle elezioni europee è giusto. Non si cambia il profilo del Pidì in corso d’opera. O è un partito nuovo o non è, non esiste. (La Repubblica, venerdì 30 gennaio 2009). Bravo, “Beppe”, pensaci tu: farete tutti insieme la fine del Rutelli l’anno scorso a Roma, sparirà questo schifo di finta “sinistra” e il merito sarà tuo e dei tuoi compari baciapile. Avanti così.
Guido Bertolaso (capo della Protezione Civile): Stanno venendo al pettine tutti i nodi di decenni di problemi, di dissesti, di abuso del territorio e di una serie di vicende che hanno caratterizzato molte parti del nostro Paese. (La Repubblica, venerdì 30 gennaio 2009). Traduzione: Lo Stato non ha soldi per provvedere al territorio. Lo Stato non ha soldi per la manutenzione delle infrastrutture. Lo Stato non ha soldi per non farvi crollare il Paese addosso. Perché son due decenni che lo Stato impoverisce voi e sé stesso per arricchire i ricchi, i ricchi se lo giocano in borsa e le borse ora crollano, ragion per cui quei soldi lo Stato neanche glieli può riprendere, ma anzi gliene deve dare degli altri. Perciò nessuno aggiusterà alcunché e il Paese vi crollerà addosso, non fatevi illusioni. Chiudetevi nel luogo più sicuro che riuscite a trovare e non uscitene più.
Massimo Giannini (vicedirettore de La Repubblica, a proposito delle critiche del Di Pietro al Napolitano): Oltre che oltraggiose, le parole del leader dell’Italia dei Valori sono pretestuose. (La Repubblica, giovedì 29 gennaio 2009). Il Giannini, in effetti, ha sempre molti riguardi per i presidenti della Repubblica. Poco più di un anno fa, per esempio ― il 2 gennaio 2008 ― scriveva: Giorgio Napolitano si rivolge alla società con serenità e rispetto, senza vaghi qualunquismi pertiniani e afflati retorici ciampiani... Pertini? Un qualunquista. Ciampi? Un retore (che è come dire un chiacchierone inconcludente). Quelli, per il Giannini, son presidenti che si possono criticare e offendere. Il Napolitano no. Poiché il Napolitano, si sa, è un’altra cosa. È un migliorista.
(su) Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini (avvocato del Berlusconi e parlamentare del Pidièlle) e Angelino Alfano (ex segretario del Berlusconi, attualmente ministro della Giustizia) (a proposito della legge che limita il ricorso alle intercettazioni da parte dei giudici): Sarà un collegio di tre giudici a dare il consenso alle intercettazioni. Le intercettazioni non potranno durare più di due mesi. Potranno essere intercettati solo coloro che sono colpiti da gravi indizi di colpevolezza. Per poter intercettare sarà necessario aver prima concluso l’indagine. (La Repubblica, giovedì 29 gennaio 2009). Una legge che consegna definitivamente l’Italia alla criminalità organizzata, alla criminalità politica e al delinquentume “imprenditoriale” sparso. Ma che in fondo offre anche un vantaggio: almeno la finiremo di vomitare leggendo come parlano tra loro e cosa si dicono certi individui.
Italo Bocchino (ex aennìno, ora vicecapogruppo del Pidièlle alla Camera) e Silvio Berlusconi (a proposito dell’accordo col Pidì per uno sbarramento del 4% alle elezioni europee): La soglia di sbarramento al 4% l’ha chiesta il Pidì, non è certo stata imposta dal Pidièlle (Italo). Io l’accordo non lo volevo. Mi hanno detto che può essere utile per il futuro, e allora vediamo se è davvero così. Certo che, se facciamo una legge per salvare il Pidì, cerchiamo almeno di avere in cambio qualcosa (Silvio). (La Repubblica, giovedì 29 gennaio 2009). Di Italo potremmo dubitare: quel che esce dalla bocca d’un Bocchino, si sa, non è tutto oro colato. Silvio, poi, ci pare sincero solo quando ha la voce impastata, barcolla e racconta barzellette. Ma il guaio è che il Veltroni li ha smentiti: mi son forse mai accordato col Berlusconi, ha detto, per ricattare gli elettori con la storia del voto utile ed escludere la Sinistra da un Parlamento?...
(su) Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti: I fondi per la difesa e la gestione del territorio, già insufficienti, sono stati dimezzati nella Finanziaria del governo Berlusconi: gli stanziamenti passeranno dai 510 milioni di euro del 2008 ai 269 del 2009, per arrivare nel 2011 a meno del 20%: appena 93 milioni. (Ermete Realacci, Pidì, ombra di ministro dell’Ambiente, su La Repubblica di giovedì 29 gennaio 2009). Niente paura: molto prima del 2011 il territorio italiano sarà passato a destra ― grosso modo, dove oggi è il Mare Adriatico ― e avrà smesso una volta per sempre di smottare e franare. Quanto al superveltroniano Realacci, dispiace che si sia dimenticato di dirci quanto avevano accresciuto quegli stanziamenti i governi della finta “sinistra”: il raffronto sarebbe stato interessante e istruttivo.
(su) Francesco Rutelli (leader dell’ala più destra della finta “sinistra” e grande elettore di Gianni Alemanno a sindaco di Roma): Il “dominus di fatto” del Comune di Napoli, Alfredo Romeo, coltivava “rapporti consolidati con i parlamentari Rutelli e Lusetti del Pidì e con l’onorevole Bocchino, del Pidièlle”. E soprattutto guidava “un sodalizio” che da Napoli “si estendeva a Roma”. Un legame con l’allora ministro Francesco Rutelli, affermano i giudici, che “presenta aspetti francamente poco chiari”. (La Repubblica, giovedì 29 gennaio 2009). Balle. Il Rutelli è innocente. Uno che finge così male di essere di sinistra, se davvero avesse commesso dei reati, si sarebbe tradito in men che non si dica. E i giudici l’avrebbero scoperto.
|
|
Le belle facce della finta “sinistra”: Claudio Martino, Pidì, presidente del consiglio della regione Toscana,
e Vasco Errani, Pidì, presidente del consiglio della regione Emilia Romagna.
Claudio Martini (Pidì, presidente del consiglio della regione Toscana): Il governo Prodi è nato nel giugno 2006. In ottobre chiamai Vasco Errani: Vasco, facciamolo cadere. (La Repubblica, mercoledì 28 gennaio 2009). Eccola, la finta “sinistra”, che piuttosto che governare con chi pretende che la Sinistra sia vera regala l’Italia alla peggiore Destra dell’Occidente. E poi si fa intervistare, e se ne vanta pure. Così il Berlusconi, compiaciuto, gli allunga qualche pacca affettuosa, di quelle che fan dimenarsi e scodinzolare i cani.
Giorgio Napolitano (presidente della Repubblica, già leader della destra del Pci ― clicca qui per le fonti ― già ministro degli Interni, già presidente per il governo Dini della Commissione per il riordino del sistema radio-televisivo): Deve restare chiara e netta la distinzione tra ogni possibile posizione critica verso Israele e la negazione esplicita o subdola del suo carattere democratico. (La Repubblica, mercoledì 28 gennaio 2009). Eppure non è difficile, presidente: lo Stato israeliano accetta che i Palestinesi che vivono in Israele diventino ― in modo che più pacifico non si può, cioè facendo più figli ― la maggioranza dei cittadini israeliani? E, se non lo accetta, è disposto a pregarli di lasciare il Paese soltanto con qualche gentile sms ogni tanto, ma non troppo spesso per non incorrere nel reato di molestie? Se no, Israele non è (del tutto) una Democrazia.
La Democrazia e lo Stato di diritto secondo i papalini di Destra e di “sinistra”: “Mi consenta però di non dare troppi dettagli ― dice la persona che segue la questione da tempo ― per non consegnare armi improprie a chi vuole il male degli Englaro”. Non esagera? “Per niente. Dobbiamo andare in giro con il cappello in mano e per di più guardarci le spalle. Repubblica dice che l’ottanta per cento delle persone la pensano come gli Englaro, ed è così. Ma esiste una minoranza rumorosa, faziosa, di potere, che si muove anche dietro le quinte. Ci vuol prudenza”. (...) La burocrazia medica e amministrativa, la facolta dell’obiezione di coscienza, le volontà politiche di una parte dell’ex Casa delle Libertà hanno creato un mix in grado di preoccupare, se non impaurire, ogni amministratore di clinica. (Da un articolo di Piero Colaprico su La Repubblica di mercoledì 28 gennaio 2009). Dice: ma che c’entra il ministro della giustizia del Brasile? C’entra, c’entra. Ha detto che l’Italia non è completamente democratica, non è fino in fondo uno Stato di diritto, e qui da noi tutti gli son saltati addosso, da Destra e da finta “sinistra”, a cominciare da Giorgio Napolitano. Ma in Democrazia, in uno Stato di diritto, non esistono “autorità” ― né elettive né tanto meno non elettive ― che possano impunemente permettersi di disattendere a una sentenza.
Roberto Formigoni (ciellìno, pidiellìno e presidente del consiglio regionale della Lombardia, a proposito della sentenza del Tribunale amministrativo regionale che ha bocciato il documento con cui la Lombardia ha rifiutato di rispettare la volontà di Eluana Englaro): Non intendiamo, almeno per il momento, ottemperare alle indicazioni della sentenza del Tar. (La Repubblica, mercoledì 28 gennaio 2009). Ma quali “indicazioni”, Roberto, le sentenza non sono segnali stradali. E chi non le rispetta non è un “governatore”, ma un eversore della legalità democratica.
(su) Franco Frattini (pidiellìno dal bel faccino e ministro degli Esteri): Frattini e Berlusconi hanno fatto ratificare dal Parlamento un trattato di amicizia fra l’Italia e la Libia che, in realtà, è un vero partenariato militare che viola i nostri impegni con la Nato. Ma Frattini di chi si occupa, invece? Di Santoro. (Furio Colombo, ex direttore de L’Unità e parlamentare del Pidì, intervistato da La Repubblica di mercoledì 28 gennaio 2009). Comunque è sempre un progresso: Mussolini si alleò con Hitler e col Giappone (e Ciano era contrario); il Berlusconi, invece, si allea con Putin e con Gheddafi e non dovrà nemmeno fucilare il Frattini, perché se l’è scelto prono.
Martin Amis (scrittore inglese): Sei secoli or sono, anche nel nome del Cristianesimo venivano compiuti orrendi misfatti, ma poi questa religione si è evoluta, è passata attraverso il Rinascimento e l’Illuminismo. L’Islam non ha avuto né l’uno né l’altro. (La Repubblica, mercoledì 28 gennaio 2009). Martin, Martin: gli scrittori degni di questo nome raccontano favole, non contano balle... Non è il Cristianesimo che si è evoluto, ma un certo numero di Donne e di Uomini (tra i quali anche alcuni scrittori degni di questo nome) che l’hanno costretto (per sempre, se noi e i nostri figli saremo degni di loro) a molto più miti pretese. Non ci sono religioni migliori e religioni peggiori, Martin. Ci sono ― ma per vicende storiche nelle quali l’Europa e soprattutto la Gran Bretagna non hanno sempre giocato un ruolo positivo ― difese più o meno robuste contro le Religioni.
Che differenza c’è tra i leghisti e i nazisti? Milano, Consiglio di Zona 8. Qualcuno propone di osservare un minuto di silenzio per la morte di un ragazzo che viveva in strada, deceduto a causa del gran freddo. Tutti accettano, tranne uno: un consigliere della Lega vuol sapere le generalità del ragazzo, la cittadinanza, il suo stato di regolare. Appreso che si trattava di uno straniero, privo del permesso di soggiorno, rifiuta categoricamente di alzarsi dalla sedia. (lettera a La Repubblica di mercoledì 28 gennaio 2009). E il guaio è che non puoi nemmeno pensare: io, questo, se l’incontro, lo schiaccio come una vipera. Poiché, se lo fai, è segno che hai una mente da leghista anche tu.
|
|
Le belle facce della finta “sinistra”: Pierfrancesco Majorino e Carmela Rozza,
Pidì, consiglieri comunali a Milano.
Pierfrancesco Majorino e Carmela Rozza (Pidì, consiglieri comunali di Milano): Proponiamo di stringerci tutti intorno al senatore Pietro Ichino, minacciato durante il processo alle Nuove Brigate Rosse. E di sostenere tutti gli uomini e le donne che contribuiscono con le loro proposte a al dibattito sul futuro del Paese, prima fra tutte la riforma del lavoro. (La Repubblica, mercoledì 29 gennaio 2009). Chiaro? Se vuoi esprimere solidarietà a Pietro Ichino devi essere d’accordo con le sue idee. Le sue idee non ti piacciono? E noi le inseriamo nella mozione di solidarietà, così non puoi firmarla senza approvarle. Non la firmi? E allora sei un brigatista. Del resto, non sono forse antisemiti tutti quelli che non son d’accordo con la politica israeliana? E allora può ben essere un terrorista chi non è d’accordo con Ichino. Era così anche in 1984 di Orwell, ricordate?
Pietro Ichino (professore di diritto del lavoro, inventore del termine fannulloni per gli impiegati statali e senatore del Pidì perché il Veltroni voleva avere il suo Brunetta): La sinistra ha difeso un sistema di protezione del lavoro tragicamente squilibrato. Un sistema iperprotettivo, ma che si applica ormai solo a meno di metà dei lavoratori dipendenti (meno di 9 milioni su 18 e mezzo), che offre alle nuove generazioni prospettive desolanti, condannando i migliori a migrare verso Paesi più civili, che condanna il Mezzogiorno a tassi di disoccupazione e di lavoro irregolare mostruosi. (La Repubblica, martedì 27 gennaio 2009). Secondo lui, le prospettive delle nuove generazioni sono desolanti non perché la Destra e la finta “sinistra” hanno smantellato, in barba alla Costituzione, quella parte dei Diritti Umani che erroneamente chiamiamo Diritti dei Lavoratori (come se i Lavoratori non fossero Umani), ma perché non sono ancora riuscite a smantellarli del tutto. Un vero pensatore. Tipo cervello di gallina? No, tipo cervello di lupo che fa la predica all’agnello che ha spolpato: sei ridotto così, poverino, perché tuo padre non vuol saperne di lasciarsi divorare anche lui: scusami, sai?, per non averlo ancora preso.
Maurizio Sacconi (ministro di quel che resta del Welfare e del Lavoro): Sono contrario al referendum proposto dalla Cgil sulla riforma della contrattazione. In generale, credo si debbano superare tutte le forme di democrazia diretta. Ormai ci confrontiamo con paesi che hanno processi decisionali velocissimi, penso al Brasile, alla Cina, alla Russia. (La Repubblica, lunedì 26 gennaio 2009). Con quel suo faccino da chierichetto invidioso, il Sacconi fa tenerezza: dicendosi contrario alla democrazia diretta crede di nascondere che è un nemico della democrazia, come un bimbo che coprendosi il viso con le mani crede di essere invisibile. Caruccio, vero? Un Putin da piccolo. Un putelo.
Silvio Berlusconi 1: Se esce una sola intercettazione che mi riguarda, vado via dall’Italia. Addirittura. Ma perché, che cos’hai fatto di tanto grave? Silvio Berlusconi 2: Quando chiedo alla gente se pensano di essere intercettati, alzano tutti la mano. Addirittura. Ma che gentaglia frequenti? Silvio Berlusconi 3: Dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle ragazze italiane, credo che non ce la faremmo mai. Addirittura? Ma ti rendi conto che è come dire agli stupratori: Fate, fate, tanto non vi possiamo fermare? (La Repubblica, lunedì 26 gennaio 2009).
Giuliano Amato (Pidì, ex ministro degli Interni): Meglio le velate delle veline. O anche: Picchiare le donne è una tradizione siculo-pakistana. (Citato da Daniela Santanché ― come “contrappeso” alle “battute” del Berlusconi sull’impossibilità di difendere dai violentatori le “belle ragazze” ― in un’intervista a La Repubblica di lunedì 26 gennaio 2009). Come darle torto? In effetti, nel regimetto Destra-“sinistra”, anche la volgarità è bipartisan.
Raffaele Bonanni, segretario della Cisl (a sinistra, seminascosto dal compagno col berretto giallo) e “Beppe” Fioroni (ex ministro della Pubblica Istruzione, leader dell’ala più destra della finta “sinistra” e responsabile organizzativo del Pidì) sorpresi a “rosicare”, il 30 ottobre 2008, per l’imponenza della manifestazione a difesa della Scuola. Poche ore dopo il Bonanni e l’Angeletti, escludendo la Cgil, firmavano col Tremonti un accordo separato sui contratti pubblici. (Foto di Luigi Scialanca).
La Cisl e la Uil (sindacati “gialli”? padronal-governativi? fondati sull’indifferenza dei dirigenti ― Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti ― e degli iscritti per i diritti umani e dei Lavoratori? Ce lo domandiamo...): In sostanza l’operazione (cioè la riforma della contrattazione siglata da Cisl, Uil, Ugl, Confindustria e governo e respinta solo dalla Cgil, n.d.r.) prevede una piattaforma al ribasso dei contratti nazionali, da recuperare nei contratti di secondo livello che saranno stipulati azienda per azienda, con esplicita esclusione di contratti di “filiera” riguardanti aziende di analoga struttura e produzione. Poiché il 95% delle imprese italiane sono di piccolissime dimensioni, ciò significa che per una moltitudine di lavoratori il contratto di secondo livello non ci sarà, mentre il contratto nazionale di base partirà con una decurtazione notevole. (Eugenio Scalfari su La Repubblica di domenica 25 gennaio 2009). E al Bonanni, all’Angeletti, che gliene viene da questa ennesima svendita dei diritti, della dignità e della vita dei Lavoratori? Un’altra cena a casa del Berlusconi? La possibilità di constatare da vicino quanto sia bella la Marcegaglia? Un piatto di lenticchie? O piuttosto ― secondo le proposte dei “giuslavoristi” Ichino, Pidì, e Tiraboschi, Pidièlle ― la “gestione” sindacale delle centinaia e centinaia di milioni di euro che saranno stanziati per estendere i cosiddetti “ammortizzatori sociali”, cioè l’elemosina di Stato ai Lavoratori precari o licenziati?
Enrico Letta (esponente dell’ala destro-papalina della finta “sinistra” Pidì nonché ombra di ministro del Welfare, intervistato dal Corriere della Sera sulla riforma della contrattazione accettata da Cisl, Uil, Ugl, Confindustria e governo, e respinta solo dalla Cgil): Epifani non ha compreso la svolta. (La Repubblica, domenica 25 gennaio 2009).
Silvio Berlusconi (a proposito dei Cittadini e degli Immigrati di Lampedusa uniti contro il governo): Tutto a posto a Lampedusa. Quelli che arrivano lì sono liberi di muoversi. Non è mica un campo di concentramento. Sono liberi di andarsi a prendere una birra. Sono andati in paese, come fanno di solito. (La Repubblica, domenica 25 gennaio 2009).
Cittadini e Immigrati uniti nella lotta? Non sarebbe una cattiva idea. Se la sollevazione si estendesse a tutta l’Italia, qualche migliaio di razzisti sbruffoni e incapaci se ne andrebbero a casa nel giro di tre giorni. |
Pietro Ichino (professore di diritto del lavoro, inventore del termine fannulloni per designare gli impiegati statali e senatore del Pidì per volontà di Walter Veltroni): In Italia chi tocca lo Statuto dei Lavoratori muore. (La Repubblica, sabato 24 gennaio 2009). Speriamo di no. Speriamo che lo Stato ti difenda, Ichino. E con tutto il cuore ti auguriamo di campare altri cent’anni in ottima salute. Ma sommessamente ti auguriamo anche di capire (mettendoci meno di cent’anni, però, quantunque le tue capacità intellettuali sian quelle che sono) che i Diritti dei Lavoratori altro non sono che Diritti Umani. E che un giorno ― quando avremo fatto di questo pianeta un luogo degno di noi ― l’istigazione a far regredire i Diritti Umani sarà sanzionata come istigazione al crimine contro l’Umanità.
Maurizio Sacconi (ministro di quel che resta del Welfare e del Lavoro): Ichino vive l’assurda condizione di esposizione alle minacce dei brigatisti condivisa in Italia da tutti coloro che vogliono superare l’ideologia del conflitto nei rapporti di lavoro. (La Repubblica, sabato 24 gennaio 2009). Ricordando al Sacconi che il pidiellìno Claudio Scajola (allora ministro degli Interni, oggi ministro per lo Sviluppo economico) definì un rompicoglioni Marco Biagi, giuslavorista poi assassinato dalle Brigate rosse, lo invitiamo a trarre dalla squallida e vergognosa vicenda del suo collega la lezione che i migliori alleati di chi fa del conflitto una guerra sono e saranno sempre quelli che il conflitto, per interesse o per insensatezza, lo negano.
l’Italia del regimetto Destra-“sinistra”: Elezioni europee, intesa Pidì-Pidièlle per soglia al 4 %. (Titolo de La Repubblica di sabato 24 gennaio 2009). Torna il Veltrusconi e torna il ricatto del cosiddetto “voto utile”: il cappio che strangola la democrazia italiana è a quattro manacce, ma a tirar sù il cadavere saranno quelle di Bossi e Di Pietro.
Giuseppe Pecoraro (prefetto di Roma ― da quando il Maroni ha cacciato Carlo Mosca, “reo” di essersi rifiutato di prendere le impronte digitali dei bambini Rom ― intervistato sulla questione della cosiddetta “sicurezza” a Roma): In un periodo di vacche magre come questo, abbiamo cercato di ottimizzare le risorse, di recuperare uomini all’attività operativa. (La Repubblica, sabato 24 gennaio 2009). Lei è davvero troppo gentile, signor prefetto, nei confronti della classe politica italiana. E ci costringe, con tutto il rispetto, a correggerla: le “vacche” saranno anche magre, ma non lo sarebbero se da vent’anni a questa parte la Destra e la finta “sinistra” non le avessero sistematicamente affamate per ingrassare i loro amati “maiali”. Le proponiamo dunque, signor prefetto ― come faremo noi d’ora in poi ― di aggiornare quel vecchio modo di dire in un più moderno: In un periodo di maiali grassi come questo...
(su) Mariastella Gelmini (ministro della Pubblica Istruzione perché? Non ce lo spiegano. Non sarà mica per motivi inconfessabili, no?): Finiti i soldi per le scuole. Le supplenze sono a rischio. Il sottosegretario alla Pubblica Istruzione Pizza riconosce lo stato di sofferenza degli istituti italiani e chiama in causa il ministero dell’Economia. (La Repubblica, sabato 24 gennaio 2009). Pizza riconosce. La colm (= collaboratrice ministeriale, da non confondere con colf, collaboratrice familiare) del Tremonti invece tace.
Richard Williamson (dipendente col grado di vescovo riassunto da Joseph Ratzinger dopo essere stato licenziato dal suo predecessore perché aderente alla conventicola di estrema destra di Marcel Lefebvre): Nei campi nazisti morirono al massimo duecentomila o trecentomila ebrei (minuscolo nel testo, n.d.r.) e le camere a gas non sono mai esistite. (La Repubblica, venerdì 23 gennaio 2009). Gentaglia come lo Williamson, capace di parlare con tanta indifferenza di duecentomila o trecentomila morti come se niente fossero, è la dimostrazione vivente di che cosa fu il delirio nazista. E di che cosa è sempre stato ed è nelle agenzie religiose variamente camuffate che già molto prima di Hitler avvelenarono di razzismo la Società europea e continuano a farlo tuttora.
Il Pidì, quando c’è di mezzo la Chiesa, ridiventa Pds: Partito delle (3) Scimmie.
Walter Non-vedo-Non-sento-Non-parlo Veltroni (commentando le parole di Mercedes Bresso, presidente del Consiglio regionale del Piemonte, che a proposito della vicenda di Eluana Englaro ha dichiarato: “Non viviamo in una repubblica di ayatollah, nella quale il diritto religioso fa premio sul diritto civile”): Nel caso di Eluana, meno entra la politica, meglio è: c’è una sentenza, quindi il governo in primo luogo, ma la politica in generale, devono avere rispetto di una procedura di carattere legale che ha anche risvolti umani. (La Repubblica, venerdì 23 gennaio 2009). Non è, come può sembrare, che all’improvviso il Veltroni non sappia più mettere insieme due frasi. È che il Partito delle (Tre) Scimmie, su certi temi, non parla. Forse perché è troppo occupato a non vedere e a non sentire.
Severino Poletto (dipendente di Joseph Ratzinger col grado di cardinale di Torino): C’è la legge dell’uomo e c’è la legge di Dio. Se entrano in contrasto è perché la legge dell’uomo è una cattiva legge per l’uomo. Dunque, è diritto dei cittadini obiettare, e i medici cattolici che si trovassero a lavorare nell’ospedale dove si intende interrompere l’alimentazione di una persona, dovrebbero rifiutarsi di farlo. (La Repubblica, giovedì 22 gennaio 2009). Peccato che Dio da qualche tempo taccia. E quindi che le leggi che il Poletto chiama “di Dio” altro non siano, fino a prova contraria, che le leggi... del Poletto? Quando mai. Magari. No, sono solo le leggi del Ratzinger. Proposte, votate e promulgate da un “parlamento” composto da un solo individuo.
(su) Nicolas Sarkozy: La coach che Carla Bruni ha presentato al marito va due o tre volte alla settimana all’Eliseo per dirigere il suo footing utilizzando una tecnica che consiste, tra l’altro, nel concentrarsi sul perineo (= sorta di diaframma, composto da tessuto fibroso e da tre strati muscolari, che chiude inferiormente il bacino, n.d.r.): “Le prestazioni sessuali sono migliori se il perineo maschile è in buona forma. I problemi di eiaculazione precoce sono spesso legati a questo,” ha dichiarato la coach al Times. (La Repubblica, giovedì 22 gennaio 2009). Nessun dubbio, dunque, sull’ottima forma del Sarkozy: in effetti, ha proprio l’aria di uno che non pensa ad altro che al perineo.
(su) Mariastella Gelmini (ministro della Pubblica Istruzione perché il Tremonti aveva bisogno di un po’ d’aiuto in casa? Certo che no. Ma allora perché?): “Sei carina, voglio invitarti a cena,” scrive su Facebook alla Gelmini un estimatore che si firma “Luca Ernegro.” “Prima di essere un ministro, sei una gran bella donna,” certifica tale Antonello Paradiso. E “Zack il californiano”: “Sei così bella che sei sprecata in Parlamento.” Massimo le offre una serata a Salò, e il signor Battaglia, mezza età portata bene, è semplicemente rapito dalla signora: “Mi piaci talmente, nel modo più assoluto, che se mi decurtassi lo stipendio di metà, non provocheresti nessuna onda di protesta.” Tommaso Dinamite invece è sbrigativo: “Amore mio, ti amo.” (La Repubblica, martedì 20 gennaio 2009). Satira ingiusta. Mariastella sarebbe da prendere in giro se nessuno la corteggiasse, non perché c’è chi lo fa.
Poi, certo, ognuna ha i corteggiatori che vale.
Renato Brunetta (ministro per la Funzione pubblica e l’Innovazione): Non ho detto che il figlio dell’impiegato statale deve vergognarsi, semmai che deve tornare a essere orgoglioso del proprio genitore... Circa la richiesta di comprare abiti biellesi per gli statali, sono già intervenuto osservando che sono contrario. (La Repubblica, martedì 20 gennaio 2009). 1° Circa il non ho mai detto: è vero, il Brunetta non ha detto che i figli degli statali devono vergognarsi, ma che di fatto si vergognano: il che è peggio di una sua ridicola prescrizione (utile, anzi, a capire che cosa non si debba fare), è una menzogna. Altrimenti dia i numeri (purché non quelli che dà di solito), cioè i sondaggi d’opinione che lo dimostrano. 2° Circa il sono contrario: che il Brunetta sia contrario o no a mettere in divisa tutti gli statali, è cosa che interessa solo a lui. Quel ch’è grave è che vi sia gente che delira di poter chiedergli di farlo: alle persone per bene, “caro” il nostro Brunetta ― per sua norma e regola ― è difficile che qualcuno faccia proposte del genere.
Maurizio Sacconi (ministro di quel che resta del Welfare e del Lavoro, a proposito dell’accusa che il suo “atto d’indirizzo” abbia di fatto bloccato il trasferimento di Eluana Englaro in una clinica di Udine): Non mi faccio intimidire! (La Repubblica, martedì 20 gennaio 2009). Da chi avrà imparato, il Sacconi, a intimidire la gente urlando non mi faccio intimidire!? Proviamo a indovinare: dalla medesima persona a cui deve quel suo faccino (un tempo roseo) da chierichetto invidioso? Comprendiamo, Sacconi, comprendiamo: ma suvvìa, sia un po’ più uomo!
Luca Palamara (presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, commentando la decisione della sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura di mettere il procuratore di Salerno “fuori dai palazzi di giustizia, e senza stipendio” per aver mandato i carabinieri a sequestrare le carte dell’inchiesta Why not che i giudici di Catanzaro si rifiutavano di consegnare): È una risposta sollecita a una pagina nera della giustizia. Il sistema ha dimostrato di avere gli anticorpi. (La Repubblica, martedì 20 gennaio 2009). Gli anticorpi ha dimostrato di averli il regimetto Destra-“sinistra” contro di voi. Vi ha neutralizzato ben bene, e ve ne accorgerete: chi pecora si fa...
Mario Borghezio (leghista, a proposito della social card): È come quando un noto falsario ti propone una banconota: la devi controllare cento volte, e invece noi l’abbiamo controllata una sola volta, e abbiamo sbagliato. (La Repubblica, martedì 20 gennaio 2009). E chi sarà il “noto falsario”? Il Berlusconi? Il Tremonti? L’amore e la fiducia di questi individui gli uni per gli altri non sono meno sinceri e commoventi di quelli della finta “sinistra”...
Francesco Rutelli (margheritino, baciapile-dem, grande elettore di Gianni Alemanno a sindaco di Roma e leader fra i più petulanti dell’ala più destra della finta “sinistra”): Turista rapito? Paghi lui il riscatto. Le spese sostenute dallo Stato per garantire la necessaria assistenza dovranno essere rimborsate. (La Repubblica, martedì 20 gennaio 2009). Bravo. Ma chi ci rimborserà le centinaia di miliardi di euro, le ditte fallite, i posti di lavoro perduti, la confusione, la disperazione, i lutti causati dall’indifferenza, dall’ignoranza, dalla stupidità e dall’avidità di certi politici?
Silvio Berlusconi (rivolgendosi al premier israeliano Olmert): La guerra era necessaria, forse. Forse io avrei fatto lo stesso per il mio popolo. (La Repubblica, lunedì 19 gennaio 2009). Premesso, Silvio, che il popolo italiano forse non è “tuo” (se non altro, perché forse non è tutto in vendita), sappi che l’undicesimo dei dodici principi fondamentali della Costituzione italiana ripudia la guerra anche come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. E se non ti basta, abbi per tua norma e regola: primo, che NIENTE può giustificare l’assassinio anche di un solo bambino; secondo, che chi pensasse di giustificarlo come “legittima difesa”, oltre che un assassino, sarebbe un povero folle; terzo (ma non in ordine d’importanza, soprattutto in un conflitto religioso), che le sofferenze e la morte dei bambini provano che Dio non c’è; o, se c’è, che ci vuol meno bene di una gatta ai suoi gattini. (Lo diciamo noi? No, l’ha scritto Dostojevskij ne I fratelli Karamazov: documentati, Silvio!)
Vittorio de Il Grande Fratello: Se ci hanno scelto per stare qua dentro, vuol dire che siamo davvero speciali. (La Repubblica, lunedì 19 gennaio 2009). Povero figliolo, possibile che nessuno, finora ― neanche la tua mamma ― ti abbia mai fatto sentire speciale? Se non altro, almeno insegnandoti che tutti gli esseri umani sono speciali? Be’, coraggio, non ti avvilire: ciò che conta è che ora lo sai.
Gianfranco Fini (ex neofascista, ex aennìno, attualmente pidiellìno e presidente della Camera): Gli imam in Italia devono predicare il Corano in italiano. (La Repubblica, lunedì 19 gennaio 2009). Bravo, Gianfranco, ottima idea: così anche papi e cardinali dovranno farla finita con le encicliche e le messe in latino.
Le facce espressive della Destra italiana: Maurizio Gasparri
Maurizio Gasparri (ex neofascista, ex aennìno, attualmente pidiellìno e capogruppo del Pidièlle in Senato): La competizione con la Lega si può vincere se su alcuni temi forti, come sicurezza e immigrazione, non ci annacquiamo troppo. (La Repubblica, lunedì 19 gennaio 2009). Traduzione: Forza, ragazzi: facciamogli vedere che siamo più terrorizzanti e più razzisti di loro! E boia chi molla!
“Beppe” Fioroni (margheritino del Pidì, ex ministro della Pubblica Istruzione e oggi responsabile organizzativo del partito): I sondaggi danno il Pidì al 23%? Non drammatizziamo! Anche Berlusconi dice che loro hanno perso il 5-6% per i litigi nel Pidièlle! (La Repubblica, lunedì 19 gennaio 2009). Hai ragione, “Beppe”, tu sì che ci capisci! Dodici punti in meno al Pidì, sei in meno al Pidièlle = 18% in più alla Lega e all’Italia dei Valori: e che sarà mai? Prima che raggiungano le percentuali di Hitler nel 1933, passerà almeno un altro annetto.
Luciano Barbera (“imprenditore”, cioè padrone, e “stilista”, cioè sarto, biellese) da “appassionato sostenitore del made in Italy” si è rivolto al ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, per fargli presente che sono milioni gli statali che potrebbero essere vestiti con capi d’abbigliamento realizzati in Italia. (La Repubblica, lunedì 19 gennaio 2009). Ecco uno che pensa in grande ― anche se caso vuole che debba rivolgersi a uno che sgambetta in piccolo: non gli bastano i grembiulini, vuol mettere in uniforme tutti i pubblici dipendenti d’Italia. E questo è niente: parco buoi per parco buoi, perché trascurare l’immensa quantità di sapone che si potrebbe ricavare dal grasso degli Statali e la colossale quantità di parrucche che si potrebbero fare con i loro capelli?
Silvio Berlusconi (laureato alla Sorbona ― e attualmente presidente del Consiglio ― in gita elettorale a Nuoro): Un soldato tedesco parla ai prigionieri in un lager: “Per voi ho una buona notizia e una meno buona. Quella buona è che metà di voi sta per essere trasferita in un altro campo. Quella cattiva è che è la metà che va dalla cintola in giù”... I nuraghi? Be’, servivano a conservare i prodotti, soprattutto alimentari, e i beni preziosi, per evitare che ci fossero furti... E l’altra sera, in televisione, c’era addirittura l’astrologa Margherita Hack che mi attaccava! (La Repubblica, domenica 18 gennaio 2009). Perché stupirsi se il Berlusconi prende gli astronomi per astrologi e i villaggi-fortezza per magazzini? Possiamo aspettarci questo e altro, da uno che scambia i mafiosi per onesti stallieri, le attricette per ministri e un Veltroni o un D’Alema per uomini di Sinistra. Quanto alla battuta sui campi di sterminio, che alcuni giudicheranno agghiacciante, noi invece troviamo molto umano che al Berlusconi sia piaciuta: avrà pensato che lui sotto la cintola del tedesco ci sarebbe entrato tutto, e così si sarebbe salvato.
Severino Poletto (dipendente di Joseph Ratzinger col grado di cardinale di Torino): Vorrei invitare i sindaci a studiare bene i piani urbanistici per evitare che accanto ai campanili sorgano i minareti delle moschee... Certo, ogni comunità ha il diritto di avere dei luoghi in cui ritrovarsi per pregare. Ma un conto è trovare dei saloni, delle sedi da adibire alla preghiera. Un altro è renderle visibili nel panorama delle nostre città, facendo sorgere i minareti di fianco ai campanili. (La Repubblica, domenica 18 gennaio 2009). Non vuoi i minareti, Severino? Proponi al tuo capo di affittare ai musulmani le catacombe dove vi nascondevate a pregare quando i Romani non volevano vedere voi.
Così vi fate pure qualche soldino in più.
Walter Veltroni (liquidatore della finta “sinistra” italiana): La Destra ha ingannato il Nord. L’elenco delle promesse mancate è lungo: a cominciare da meno tasse, più sicurezza, meno immigrazione. (La Repubblica, sabato 17 gennaio 2009). Bella sfida. A chi riduce di più le tasse distruggendo la Scuola, a chi mette più paura ai cittadini e a chi combatte “meglio” contro gli Immigrati. Proprio una bella sfida. Non solo proterva, ma anche idiota, poiché non può vincerla. E perché induce la Sinistra sempre più in confusione, e la Destra sempre più a Destra.
(su) Maurizio Sacconi (ministro di quel che resta del Welfare e del Lavoro): La Casa di cura Città di Udine comunica di trovarsi costretta a ritirare la propria disponibilità a ospitare la signora Eluana Englaro e l’équipe di volontari esterni coordinata dal professor Amato De Monte... Ha vinto il timore che il ministero del Welfare, anche temporaneamente, metta a repentaglio l’operatività della struttura, e quindi il posto di lavoro di più di 300 persone. (La Repubblica, sabato 17 gennaio 2009). Un ministro ricattatore, che minaccia il posto di lavoro di chi non vuol disubbidire a una sentenza passata in giudicato? Ci rifiutiamo di credere che sia stato il ministro del Welfare e del Lavoro. Sarà stato il ministro dell’Eversione e del Golpismo.
Gianfranco Fini (ex neofascista, ex aennìno, attualmente pidiellìno e presidente della Camera) e Claudio Petruccioli (pidì, ex direttore de L’Unità, attualmente presidente della Rai): Santoro ha superato il limite della decenza (Gianfranco). Questa puntata di Anno Zero merita critiche severe per la sua unilateralità, per l’animosità e per le contrapposizioni anche al di là delle intenzioni (Claudio). (La Repubblica, sabato 17 gennaio 2009) Come potrebbero non odiare un uomo libero un Fini e un Petruccioli, che al Berlusconi, l’uno da Destra e l’altro dalla finta “sinistra”, son sempre serviti in ginocchio? (Anche se il Fini, bisogna ammetterlo, riesce almeno a esprimersi nell’Italiano lineare di chi, avendo un solo padrone, non è costretto come il Petruccioli a “serpeggiare” fra due.)
Walter Veltroni (liquidatore della finta “sinistra” italiana): Siamo il partito in cui si discute di più. Qualcuno di voi conosce la vita democratica del Pidièlle o dell’Italia dei Valori di Di Pietro? (La Repubblica, venerdì 16 gennaio 2009). Un anno fa, il Veltroni conosceva così bene la vita democratica del partito di Di Pietro, che se l’è scelto come alleato unico al posto della Sinistra. Un anno dopo non la conosce più. Dire e smentire, fare e far finta di dimenticare... Così meschino, come imitatore del Berlusconi, che l’originale potrebbe risentirsene.
(su) Giulio Tremonti (ministro delle Finanze): Giulio Tremonti è il ministro del Tesoro più colto d’Europa (detto da Tony Blair, ex leader del partito laburista inglese, ex premier, ex “guru” della finta “sinistra” mondiale, ex anglicano convertito al cattolicesimo, attualmente propagandista giramondo della finta teocrazia globale; La Repubblica, venerdì 16 gennaio 2009). Chissà che cosa può intendere un Blair per cultura... Secondo noi, più che un complimento, questo è un insulto. Ma gli insulti, talvolta, colgono nel segno.
Silvio Berlusconi (portando la mano all’altezza della vita): Ho detto a Bossi che in tutto il mondo i muri sono puliti, anche in Cina. E lui, scherzando, mi ha risposto che è perché sono alti così. (La Repubblica, giovedì 15 gennaio 2009). È questione di punti di vista: il Bossi l’avrà anche portata alla vita, ma il Berlusconi, per mostrare ai giornalisti a che altezza l’aveva messa, la mano se la sarebbe dovuta mettere sul parrucchino.
Enrico Letta (Pidì, ombra di ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali): Vogliamo essere un partito temporaneamente all’opposizione o una forza strutturalmente minoritaria? Nel secondo caso dobbiamo rendere soddisfatti di sé gli elettori progressisti, richiamarci alla piazza, agli scioperi generali, alla diversità morale... e vivere contenti e perdenti. Altrimenti, cominciamo a lavorare per sedurre l’elettorato moderato. (La Repubblica, giovedì 15 gennaio 2009). Tentando di sedurre l’elettorato moderato, il Pidì andrà sempre più a destra. Con due effetti, entrambi esiziali ed entrambi già in atto: indurre sempre più in confusione la parte più fragile dell’elettorato di Sinistra; e spingere fino al fascismo quello di Destra, che per la crescente somiglianza tra Pidì e Pidièlle inizia ormai a diffidare anche di quest’ultimo e si sposta sulla Lega. Imbecillità? Disonestà? Una cosa è certa: solo una tremenda batosta elettorale della finta “sinistra” può ancora salvare l’Italia da esiti che ci farebbero rimpiangere perfino il Berlusconi.
(su) Sergio Chiamparino (Pidì, sindaco di Torino): Sergio Chiamparino propone in Val di Susa liste comuni tra Pidì e Pidièlle per contrastare le liste civiche No-Tav. “Sono d’accordo con Sergio” commenta Enzo Ghigo, capo del Pidièlle in Piemonte. (La Repubblica, giovedì 15 gennaio 2009). Perché solo in Val di Susa? Un Grande Partito Pidì-Pidièlle contro la Sinistra è quel che ci vuole in tutta Italia. Basta con gli inciuci, i pizzini, gli intrallazzi, le gomitate, i ghigni, le strizzatine d’occhio, gli aumm aumm: fatelo alla luce del sole, ditelo a tutti, rivendicatelo, Destra e finta “sinistra” sono pappa e ciccia e ne vanno fieri. Così, a Sinistra, anche i più tonti apriranno gli occhi, finalmente.
(su) Giulio Tremonti (ministro delle Finanze): Lo scandalo delle social card da 40 euro al mese: una su tre è senza soldi. Beffati 200.000 poveri. (Titolo de La Repubblica di giovedì 15 gennaio 2009). È che per fare l’elemosina a chi non mendica ci vogliono faccia di bronzo e pelo sullo stomaco, è vero, ma anche un po’ di sale in zucca.
l’Italia vista dall’Estero: In Italia sono ancora attivi apparati di repressione illegali. (Motivazione dell’asilo politico concesso da Tarso Genro, ministro della Giustizia brasiliano, a Cesare Battisti, militante dei Proletari armati per il comunismo, condannato all’ergastolo per aver partecipato a tre omicidi e per averne commesso personalmente un’altro fra il 1978 e il 1979; La Repubblica, giovedì 15 gennaio 2009). Se Cesare Battisti è colpevole, ci dispiace che non sia stato estradato e non sconti la pena che gli è stata inflitta. Ma in Italia sono davvero ancora attivi apparati di repressione illegali? Rammentando i tentativi di colpi di Stato, i servizi segreti paralleli e deviati, la loggia P2 di Licio Gelli (della quale è ancora in via di realizzazione il programma eversivo), le commistioni fra la criminalità organizzata e la politica, le illecite raccolte di dati sensibili (ultimo il caso Telecom), gli attentati, le stragi, i misteriosi “incidenti” aerei, i sequestri di persona e i mille altri crimini e delitti politici mai chiariti perpetrati nel nostro Paese negli ultimi quarantanni ― fino al G8 di Genova del 2001, e alla curiosa “coincidenza” che solo un certo “tipo” di poliziotti fossero là in quei bruttissimi giorni ― e ritenendo altresì che il ministro della Giustizia di un grande Paese democratico, fino a prova contraria, parli a ragion veduta, siamo inclini a pensare che sì, in Italia siano attivissime, anche e soprattutto all’interno dello Stato, organizzazioni eversive d’ogni sorta. E allora, se all’estero non si fidano di noi, c’è poco da incollerirci, sacramentare e insultare: ce la siamo voluta.
Carlo Bonini (giornalista de La Repubblica, a proposito del deposito degli atti d’accusa, da parte del pubblico ministero di Tivoli, a carico di quattro dei sette indagati per le presunte violenze pedofile di Rignano Flaminio): Se un processo sarà, promette di essere un’ordalia sulla parola dei bambini. (La Repubblica, mercoledì 14 gennaio 2009). L’ordalia medievale era il giudizio di Dio. Buttavano l’imputato in un pozzo, o tra le fiamme, e stavano a guardare: se rimaneva incolume, voleva dire che Dio lo proclamava innocente; se crepava, che Dio lo dichiarava colpevole. Dire, come fa il Bonini, che il processo di Rignano Flaminio sarà un’ordalia sulla parola dei bambini significa dunque equiparare i bambini medesimi, neanche ad animaletti, ma addirittura a oggetti inanimati come l’acqua o il fuoco. Detto questo, il Bonini sarà di certo non meno ottimo delle sue intenzioni. Ma ciò non toglie che il “pensiero” (o meglio il delirio) per il quale i bambini sarebbero “meno persone” degli adulti è sempre stato (ed è) un potentissimo alleato delle violenze perpetrate contro di loro.
Gianfranco Fini (ex neofascista, poi aennìno, poi pidiellìno, ora presidente della Camera dei deputati, a proposito del ricorso alla fiducia, da parte del governo, sul cosiddetto decreto anticrisi): L’omaggio al Parlamento e alla centralità del medesimo, che sta a cuore a tutti, lo si fa nello stesso momento in cui si consente alle commissioni di lavorare e ai deputati in aula di esprimersi sugli emendamenti. (La Repubblica, mercoledì 14 gennaio 2008). Né ah né bah, da parte del Fini, quando il governo mise la fiducia sulla legge finanziaria, sul decreto sicurezza, sul decreto Alitalia, sul decreto Scuola, sul decreto Sanità e sul decreto Università. Ma questa volta si trattava di soldi, e di decine e decine di emendamenti con i quali i deputati di quella che fu Alleanza nazionale speravano di poter fare una ― come chiamarla?... Diciamo bella figura, va’ ― con gli elettori del Meridione. E in casi come questi ― sai com’è ― perfino un Fini (ci scusiamo per l’allitterazione) può mettersi in testa di essere molto, molto, molto democratico.
Maurizio Sacconi (ministro di quel che resta del Welfare e del Lavoro): Penso che sia davvero giunta l’ora di riformare la regolazione dello sciopero. (La Repubblica, mercoledì 14 gennaio 2009). Potrebbe essere una buona idea. Così i lavoratori, per difendere le proprie rivendicazioni o manifestare il proprio dissenso, non avranno altra chance che le maniere forti. Già, è vero... Abolitelo del tutto, allora: fosse la volta buona che...
Francesco Cicciobello Rutelli (ex radicale, ex margheritìno, ex “avversario” ― o, per meglio dire, grande elettore ― di Gianni Alemanno alla carica di sindaco di Roma, attualmente Pidì, domani uddiccìno e dopodomani oltre, verso l’infinito): Credo che, alla luce dei fatti, la linea di maggiore equilibrio della nostra politica verso Israele, adottata dal governo Berlusconi tra il 2001 e il 2006, sia stata una scelta positiva, giusta ed equilibrata. (La Repubblica, mercoledì 14 gennaio 2009). Quel che soprattutto ci piace del Rutelli sono il suo straordinario tempismo e il senso dell’opportunità: quale momento più indicato, per applaudire il Berlusconi per Israele e Israele per il Berlusconi, del momento in cui un bambino di Gaza sta morendo sotto le bombe della finta “sinistra” israeliana?
|
|
|
|
|
Le belle facce della Destra italiana: Bornacin, Gasparri, Plinio, Rixi e Volontè, i Cinque dell’Ave Maria.
Giorgio Bornacin (aennìno, senatore), Maurizio Gasparri (capogruppo pidiellìno in Senato), Gianni Plinio (capogruppo aennìno nel consiglio regionale ligure), Edoardo Rixi (segretario leghista per la provincia di Genova) e Luca Volontè (uddiccìno, deputato) (a proposito della campagna pubblicitaria a favore dell’ateismo che da febbraio dovrebbe comparire su due autobus genovesi): È un’iniziativa provocatoria e di cattivo gusto (Giorgio e Gianni); La libertà di pensiero è sacrosanta, ma quella campagna sconcerta e rattrista (Maurizio); Non paghiamo più il biglietto del bus! (Edoardo); È un caso di pubblicità ingannevole (Luca). (La Repubblica, mercoledì 14 gennaio 2009). Mettiamo per un momento da parte l’esistenza o meno di Dio e proviamo ad affrontare la questione da un’altro punto di vista domandandoci, piuttosto, come mai esistano i Cinque dell’Ave Maria. Delle due, l’una: o esistono perché Dio non esiste; oppure esistono perché Dio, di noi, se ne infischia.
l’Italia di Berlusconi: Il disegno di legge 1360, molto caldeggiato dall’attuale governo, intende equiparare i repubblichini di Salò ai partigiani, ai deportati e ai militari. (La Repubblica, martedì 13 gennaio 2009). Saremo i primi a riabilitare chi collaborò coi criminali nazisti contro l’Umanità. Saremo all’avanguardia in Europa. Un altro passo ― il diritto d’asilo ai militari argentini che gettavano in mare gli oppositori politici dagli elicotteri e ne rubavano i figli ― e saremo l’avanguardia del mondo.
Roberto “Bobo” Maroni (ministro degli Interni): Ho dato agli Italiani quello che ci avevano chiesto: legge e ordine. (La Repubblica, martedì 13 gennaio 2009). Questa sì che è una buona notizia. Il Maroni dovrebbe però essere così gentile da avvisare della cosa anche i mafiosi, i camorristi, gli ’ndranghetisti, i pedofili, gli sfruttatori della prostituzione, i mercanti di schiavi, gli spacciatori di droga, i rapinatori, i ladri, i ricattatori, i truffatori, gli scippatori, i corrotti, i concussi, gli evasori fiscali, i sofisticatori e adulteratori di alimenti, gli inquinatori, i falsari, i mentitori e i guidatori ubriachi e/o drogati, perché il fatto che costoro non siano stati informati rischia di far passare il suo grande annuncio per una millanteria da buffone.
Mauro Moretti (amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato): Anche noi, anni fa, abbiamo attraversato un momento simile a quello che sta passando l’Alitalia, ma siamo usciti da quella stagione di sprechi e di spese folli per rimetterci nel mercato. (La Repubblica, martedì 13 gennaio 2009). In effetti, far viaggiare i “pendolari” un po’ meglio di vacche o maiali che vanno al macello era davvero uno spreco indegno di un paese incivile: grazie, mercato.
Le interessanti facce dei teologi italiani: Vito Mancuso
Vito Mancuso (teologo): L’Italia, ai primi posti quanto a pratica religiosa, lo è anche per corruzione, evasione fiscale, criminalità organizzata e litigiosità della politica... Bla, bla, bla... Conclusione: L’etica di cui l’Italia ha urgente bisogno potrà sorgere solo in unione con il cattolicesimo, non contro di esso. (La Repubblica, martedì 13 gennaio 2009). Questo sì che è ragionare. Vediamo se abbiamo capito: un’etica, o è religiosa (anzi: cristiana; anzi: cattolica) oppure non funziona. Dunque la corruzione, l’evasione fiscale e la criminalità organizzata scompariranno solo quando non ci saranno più laici né tanto meno agnostici e atei, che ostinandosi a tentare un’etica non religiosa rendono meno numerose e meno potenti le armate etico-cattoliche. Non solo: la scomparsa degli atei, degli agnostici e e dei laici farà cessare anche la “litigiosità” politica. Cioè l’opposizione politica. Cioè la democrazia. Vi pare poco?
(su) Giorgio Napolitano (presidente della Repubblica, già leader della destra del Pci ― clicca qui per le fonti ― già ministro degli Interni, già presidente per il governo Dini della Commissione per il riordino del sistema radio-televisivo): Il cardinale Pio Laghi, amico personale della famiglia Bush morto ieri a 86 anni, tra il 1974 e il 1980 fu nunzio apostolico a Buenos Aires. Ma nei confronti del regime militare argentino non ebbe una sola parola di biasimo. Angela Boitano, madre di desaparecidos, ricorda che con altri familiari di vittime incontrò il cardinale nel 1979 e chiese il suo aiuto per rintracciare gli sventurati: “Laghi ci ascoltò e ci rispose solamente: se sono stati molto torturati, i militari non li lasceranno mai in libertà”. Nemmeno un militare, commenta Boitano, “si sarebbe permesso una tale brutalità”. Per la scomparsa di Laghi, il presidente Napolitano ha inviato un messaggio di cordoglio. (Repubblica, lunedì 12 gennaio 2009). Chissà se anche il piduista Gelli ― che di quell’Argentina era un estimatore ― ha inviato un messaggio di cordoglio?
Renato Brunetta (ministro per la Funzione pubblica e l’Innovazione): Se uno fa il professore, il burocrate, l’impiegato al catasto, si vergogna di dire quello che fa. Se invece dice al figlio: “Faccio il tornitore alla Ferrari” lo dice con il sorriso, con orgoglio e dignità. Dobbiamo uscire dalla crisi con un paese diverso, dobbiamo instillare il senso di responsabilità con un bastone. E la carota è l’orgoglio. (La Repubblica, lunedì 12 gennaio 2009.) Il Brunetta parla di bastoni e di carote perché per lui gli Statali non sono umani. E lo capiamo: dall’“altezza” a cui sono situati i suoi occhi, le donne e gli uomini che ha intorno (tutti Statali) gli sembrano spropositati giganti. Dimentica, però, che per usare il bastone non basta volerlo: ci vuole anche un fisico adatto. Quanto ai figli, come fa il Brunetta a non sapere che oggi, in Italia, solo i figli di mignotta non si vergognano di avere un padre o una madre nella cosiddetta casta?
Renato Brunetta e Angelino Alfano (ministri per la Funzione pubblica e l’Innovazione e della Giustizia): L’intera “base dati” della Giustizia italiana sarà gestita non dall’amministrazione giudiziaria, cioè dalla magistratura, ma da funzionari e società private dipendenti dal governo o dalle sue decisioni. (La Repubblica, lunedì 12 gennaio 2009). Niente paura: per i giudici l’accesso alla banca-dati sarà del tutto gratuito. Solo i mafiosi e i camorristi dovranno pagare. Ma tranquilli: pochissimo. Il grosso dei guadagni, infatti, “i funzionari e le società private” (Tronchetti Provera? Licio Gelli? La mummia del generale De Lorenzo?) li faranno vendendo informazioni ai siti di gossip e a privati ricattatori. Non tutte le informazioni, però: solo quelle che il governo non deciderà di cancellare.
Carlo Giovanardi (ex uddiccìno fattosi pidiellìno, nonché sottosegretario alla presidenza del Consiglio): Bisogna espellere dall’Italia i manifestanti razzisti filo Hamas. (La Repubblica, lunedì 12 gennaio 2009). Perché no, Giovanardi? Li si potrebbe espellere nella Città del Vaticano.
Ignazio La Russa (ex neofascista, attualmente doppiatore televisivo e ministro degli Interni): Se fossero andati dei cattolici a pregare alla Mecca, sarebbero stati come minimo lapidati. (La Repubblica, domenica 11 gennaio 2009). Perché non se la prende con la mamma, La Russa? È stata lei a metterla al mondo in un Paese in cui i nostalgici della lapidazione sono in minoranza. Si trasferisca altrove, e lapidi quanto vuole. Lapidi fino alla lapide, se vuole.
Mercedes Bresso (Pidì, presidente del consiglio della regione Piemonte): Anche da queste parti si lavora troppo poco. Quindi, per rilanciare la competitività, si possono allungare orari ed età pensionabile, e in cambio ci vogliono tutele per i più deboli. (La Repubblica, domenica 11 gennaio 2009). Un politico di “sinistra” che parla come il Brunetta. E poi ci si meraviglia che i Brunetta, per distinguersi, parlino come Göbbels.
Roberto “Bobo” Maroni (camicia verde e ministro degli Interni): Il 2008 è stato l’anno record degli sbarchi di immigrati. Ma col 2009 il fenomeno cesserà perché entrerà in vigore il trattato con la Libia. “Bobo” Maroni e le camicie verdi: La Lega vuol far pagare agli immigrati una tassa di 50 euro sul permesso di soggiorno e un’altra di 10.000 per la partita Iva. (Repubblica, sabato 10 gennaio 2009). Giustificazione: Non è vero che siamo dei razzisti di cacca. Solo che, siccome non riusciamo a fermarli e Gheddafi ci ha preso in giro un’altra volta, cerchiamo almeno di tirar fuori un po’ di soldi anche dalle tasche degli immigrati.
(sul) Pidì di Walter Veltroni: Il segretario dell’Udc ha proposto agli ex margheritini di dar vita a un nuovo Centro: “I cattolici del Pidì vivono un profondo disagio” ha detto, rivolgendosi a uomini come Francesco Rutelli ed Enrico Letta. “Noi stiamo costruendo la Costituente di Centro per andare oltre l’Udc e un accordo è possibile e auspicabile con tutti i moderati.” (La Repubblica, sabato 10 gennaio 2009). Se il Veltroni perde per strada tutti i cattolici, poco male. Il guaio è che sta rimanendo anche senza Sinistra. Che cosa gli resterà, alla fine? Passerà alla Storia come il solo politico di tutti i tempi che sia riuscito a perdersi il 33% del corpo elettorale di un Paese nel giro di pochi mesi?
Renato Raffaele Martino (dipendente di Joseph Ratzinger col grado di cardinale e presidente del consiglio vaticano Giustizia e Pace): Gaza somiglia sempre più a un lager. (La Repubblica, giovedì 8 gennaio 2009). A nostro avviso, il solo modo, per un prete, di aiutare a placare un conflitto religioso, è quello di dare il buon esempio spretandosi e trovandosi una signora da corteggiare. Qualsiasi altra cosa è gettar benzina sul fuoco.
Silvio Berlusconi (a proposito dell’Alitalia): L’unica soluzione è Air France. (La Repubblica, giovedì 8 gennaio 2009). Si era capito già un anno fa, ma lui e i suoi, per capirlo anche loro, ci hanno messo altri dodici mesi. Che menti...
Le belle facce del regimetto: Silvio Berlusconi solidarizza con Renzo Lusetti,
il deputato del Pidì intercettato nell’ambito dell’inchiesta Magnanapoli.
(La Repubblica, giovedì 8 gennaio 2009).
Di solito, il riso è contagioso. Quando è sano. Questi, invece, si contagiano solo fra di loro. E i ghigni che si scambiano non ti fanno ridere. Ti fanno piangere. Ben inteso, se sei una persona per bene...
Ignazio La Russa (ex neofascista, ex aennìno, attualmente pidiellìno e ministro della Difesa, a proposito della manifestazione a favore del popolo palestinese che a Milano si è conclusa con una preghiera collettiva in piazza del Duomo): Sarebbe il caso che il Pidièlle desse una risposta alla “moschea a cielo aperto”, magari con una messa a partecipazione popolare, anche all’esterno, domenica, in quello che è un luogo simbolo della nostra cristianità. A ribadire che la nostra sarà sempre una preghiera di pace, a differenza di quella che abbiamo visto in Duomo nei giorni scorsi. (La Repubblica, giovedì 8 gennaio 2009). Ma quale Difesa? Ignazio vuol fare il ministro della Guerra. E, da buon (ex) neofascista, sa bene che provoca oggi e provoca domani, prima o poi alla guerra ci si arriva...
Ma no, dai, forse ci sbagliamo: forse il povero Ignazio ha solo un po’ di “mosche a cielo aperto” nella zucca.
il Flaica-uniti-Cub: Liste di negozi da boicottare perché i loro proprietari sono Ebrei. Le ha stilate un sindacato autonomo romano del settore del commercio, il Flaica-uniti-Cub, che ha circa 8.000 iscritti, per protestare contro l’attacco a Gaza e a favore dei Palestinesi. (La Repubblica, giovedì 8 gennaio 2009). C’è poco da ridere: sono 8.000, come fai a metterli in galera tutti quanti per istigazione all’odio razziale?... Be’, però il giudice, invece che in galera, potrebbe condannarli a fare (gratis) qualcosa di socialmente utile... Per esempio, andare a piantonare tutti i negozi (“ariani”) di proprietà di evasori fiscali. Il guaio è che, anche limitandosi ai soli evasori romani, 8.000 son troppo pochi per piantonarli tutti.
(sul) regimetto Destra-finta “sinistra”: I rapporti dell’Ocse e alcuni recentissimi dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro non lasciano dubbi: tra il 1995 e il 2005, le retribuzioni reali al netto dell’inflazione sono cresciute in Italia di un misero 1,5 %, contro il 9,5 della Germania, il 14,5 della Francia e il 25,5 del Regno Unito. Se però i salari vengono misurati tenendo conto, oltre che dell’inflazione, anche della parità di potere d’acquisto, i salari italiani risultano diminuiti del 16 % tra il 1988 e il 2006. (Luciano Gallino su La Repubblica di mercoledì 7 gennaio 2009). Sotto quali governi? Dini, Prodi, D’Alema, Berlusconi, Prodi, Berlusconi... Uniti nella lotta.
(sul) Pidì di Walter Veltroni e “Beppe” Fioroni (così, tanto per dirne due fra i mille e mille): Un registratore: sarebbe questa l’arma finale nella mediocre resa dei conti nei palazzi napoletani. Lo ha annunciato il sindaco Iervolino, che avrebbe affrontato munita di registratore uno spinoso colloquio con il segretario regionale del Pidì campano Nicolais. (La Repubblica, mercoledì 7 gennaio 2009). Si dice, di solito: la realtà supera la fantasia. Nel caso dei finti “sinistri” è vero il contrario: ormai, quel che la nostra nauseata inventiva ci lascia intravedere di loro è così orripilante, che siamo dell’idea che la Iervolino abbia fatto bene: così, per qualche giorno, la dura realtà metterà un freno alla scatenata immaginazione. (P.s.: e pensare che la Iervolino è stata ministro della Scuola. Non c’è che dire: per occuparsi dei Bambini e dei Ragazzi italiani scelgono sempre fior da fiorone).
Lorenzo Bini Smaghi (membro del board della Banca centrale europea): Una manovra ideale dovrebbe da un lato sostenere il reddito di chi perde il posto di lavoro e, dall’altro, ridurre la spesa pensionistica allungando l’età di pensionamento. (La Repubblica, mercoledì 7 gennaio 2009). Traduzione: Noi banchieri (con i soldi depositati dagli evasori fiscali) mettiamo in mutande l’intero pianeta, voi lavoratori siete licenziati a milioni, i non licenziati vanno in pensione a settant’anni per aiutarli e gli evasori fiscali continuano a rubare 150 miliardi di euro all’anno alle persone per bene e li mettono nelle nostre banche. Non è una meraviglia?
Guarda che ormai non c’è chi non vi sgami, Smaghi! E dillo anche a Bini.
Le belle (e intelligenti) facce del Pidièlle: il leghista Maurizio Fugatti
Maurizio Fugatti (leghista): L’Agenzia delle entrate non potrà più far scattare, come avviene oggi, l’accertamento automatico nei confronti del lavoratore autonomo o del professionista che ha presentato una denuncia dei redditi con valori inferiori a quelli consentiti dagli studi di settore. (La Repubblica, mercoledì 7 gennaio 2009). Le facce della Destra sono tante come i suoi sederi, ma qualcosa in comune ce l’hanno tutte: un occhio di riguardo per chi ha dimenticato la propria umanità fino ad assomigliare a una sanguisuga.
(su) Vladimir Putin (ex spia del Kgb, attualmente amico del Berlusconi e presidente della Russia: Putin taglia il gas all’Ucraina. Ora rischia anche il resto d’Europa. (Titolo de La Repubblica di martedì 6 gennaio 2009). Che cosa non si farebbe per far risalire un po’ il prezzo delle materie prime, eh, Vladi? Magari anche una guerra, perché no? (Naturalmente stiamo scherzando. Noi amiamo e ammiriamo moltissimo Vladimir Putin. Ciò che non amiamo è che qualcuno ci infili in una tasca o nella tazzina del caffè qualche sostanza radioattiva).
Gianni Alemanno (ex neofascista, ex aennìno, oggi pidiellìno, sindaco di Roma per meriti speciali di Francesco Cicciobello Rutelli): L’ateneo della Sapienza è tenuto in ostaggio da 300 piccoli criminali; gente di cui dobbiamo liberarci. Lì vengono invitati i terroristi rossi e al Papa è impedito di parlare. Dobbiamo essere consapevoli che ci sono dei cambiamenti culturali da fare. (La Repubblica, lunedì 5 gennaio 2009). Solo che c’è un grosso problema, Gianni: per fare dei cambiamenti culturali ci vuole cultura. Peccato, vero?
(su) la finta “sinistra” americana: Obama, scandalo nella squadra: lascia il ministro del Commercio. Ma le inchieste scuotono tutto il partito. Ombre su Hillary. (Titolo de La Repubblica di lunedì 5 gennaio 2009). Liberati dei Clinton, dei clintoniani e di tutti i finti “sinistri” del Partito democratico, caro Obama. Quella genìa è identica in tutto il mondo: espellili, ripudiali, strizzati le pinne del naso tutte le volte che li vedi o te li nominano. Da’ il buon esempio, Obama, ché anche noi siamo pieni di quei fasulli fino alle orecchie. Obama, non tradire chi ti ama!
Le belle (e intelligenti) facce del Pidièlle: Flavio Tosi, sindaco leghista di Verona
Flavio Tosi (leghista di “belle” speranze e sindaco di Verona, già noto a queste righe per aver chiuso una moschea, per aver detto: Abbiamo ripulito il centro da accattoni e lavavetri e per essere stato condannato dalla Corte d’appello di Venezia a due mesi di reclusione (pena sospesa) e a tre anni di divieto di partecipare a competizioni elettorali (pena sospesa) per propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico): Via dalle strade, e ora anche via dalle case. La guerra anti-prostituzione del sindaco di Verona, il leghista Flavio Tosi, sta per divenire totale con le multe a chi disturba i condomini. (La Repubblica, lunedì 5 gennaio 2009). In pratica, se sei un single, stai antipatico a più di metà dei condòmini (con l’accento sulla seconda o e una sola i alla fine) e nessun parroco ha voglia di spendere una buona parola per te, potrai essere multato/a per centinaia e centinaia di euro, fino a costringerti a cambiar casa e magari città... Ma in fondo può essere anche un modo per liberare un condominio dai leghisti, dai razzisti e dai nazi-fascisti, se la maggioranza dei condomini è loro contraria.
Massimo Giannini (giornalista de La Repubblica): Mai come in questo momento è necessario stare vicino agli ultimi e ai penultimi, alle famiglie con un solo reddito, ai lavoratori cassintegrati, ai giovani precari, ai vecchi e ai nuovi poveri sconfitti e umiliati dal turbocapitalismo. (La Repubblica, venerdì 2 gennaio 2009). Sì, proprio il Giannini che ancora pochi mesi fa (dopo aver dato del qualunquista a Pertini e del retorico a Ciampi, dopo aver turbocapitalisticamente esortato il Veltroni, in caso di vittoria, a ridurre le spese dello Stato del 4,5% in cinque anni, dopo aver fieramente chiesto ― chiunque vincesse le elezioni ― scelte molto impopolari, dopo essersi congratulato col Veltroni per esser più liberista del Berlusconi e per aver accettato la flessibilità del lavoro, dopo aver ingiunto al Berlusconi medesimo di essere impopolare e, tanto per gradire, di privatizzare tutti i servizi pubblici locali, dopo aver imputato ai sindacati un incolmabile deficit culturale rispetto alle logiche della globalizzazione) ha spinto il suo furore classista fino ad accusare il Tremonti di non essere davvero di destra e aver tradito il liberismo della cosiddetta “scuola” di Chicago, cioè il peggior fondamentalismo mercatista di tutti i tempi. Che stia male, poverino? Ma no, tranquilli, la sua conversione “agli ultimi e ai penultimi” è solo una goccia nel mare di vasellina di un articolo in lode di Giorgio Napolitano, figurarsi se può esser sincera. Ah, il Napolitano, lui sì che è un presidente come piace ai Giannini. Mica retorico come Ciampi. Mica qualunquista come Pertini.
Le belle facce del regimetto Destra-“sinistra”: “Beppe” Fioroni,
il peggior ministro della storia della Scuola italiana ex aequo con la Gelmini
(su) “Beppe” Fioroni (margheritino del Pidì, ex ministro della Pubblica Istruzione e oggi responsabile organizzativo del partito, a proposito dell’inchiesta Magnanapoli): Quand’era ministro, Fioroni ha visto Romeo al ministero in viale Trastevere. Il tramite è stato Giuseppe Gambale, l’ex assessore napoletano all’Istruzione (definito dal sindaco Iervolino “uno sfrantummato”, n.d.r.) attualmente agli arresti domiciliari. Fioroni non si dilunga sull’incontro: “Non voglio apparire omertoso, ma davvero furono pochi minuti... Mi si vuole addossare la croce perché ho incontrato una persona per alcuni minuti?” (La Repubblica, mercoledì 31 dicembre 2008). Saranno anche stati pochi minuti, “Beppe”, ma li hai rubati ai Bambini e ai Ragazzi italiani che ti erano stati affidati. Come hai fatto tutte le volte ― per un ammontare complessivo di molti, moltissimi minuti ― in cui ti sei occupato, anziché di loro, del partito e d’altro. Per forza poi, quando ti sei ricordato della Scuola, sei riuscito a pensare (e fare) solo cose risapute e mediocri.
*
|
*