I miei tre anni nella Scuola media:
momenti belli e momenti brutti, gioie e dolori, persone simpatiche e altre meno!
Mi sembra ieri che ho iniziato la Scuola media, e invece già mi ritrovo in Terza.
Tra questi due momenti, l’inizio e la fine delle Medie, l’uno venuto e l’altra da venire... Prima di iniziare avevo il terrore dei prof, poi però si è tutto trasformato e ho capito che stare qui è come stare a casa: i prof come i genitori e i compagni come i fratelli.
Ora, onestamente, ho un po’ il terrore dell’esame, ma spero che anche questo si trasformi in un’esperienza fantastica.
In questi tre anni ci sono stati alcuni momentacci, come quando una nostra compagna, Sara, è svenuta. In quei cinque minuti si scatenò un macello: la professoressa si spaventò molto, ma anche noi, perché vedere una compagna andare a terra priva di sensi non è molto piacevole...
Un altro momentaccio è stato quando sono venuto a sapere che due miei compagni erano stati bocciati: io non l’ho accettato, perché erano miei compagni e pensavo che senza di loro non ce l’avrei fatta.
Invece i momenti belli (per fortuna) sono stati più numerosi di quelli brutti.
È da dire, ed è evidente, che i momenti migliori della Scuola media sono le gite (i viaggi d’istruzione).
Sono veramente bellissime esperienze, soprattutto perché si fanno nuove amicizie con i ragazzi di Arsoli, di Roviano e di Riofreddo.
Inoltre hai l’opportunità di visitare il nostro meraviglioso Paese: città d’arte, parchi naturali, parchi-giochi, laghi, montagne, di tutto.
Noi in Prima media siamo stati a Paestum, a Napoli e alle grotte di Pertosa. In Seconda media siamo stati a Urbino, Rimini e alla grotta di Frasassi. Quest’anno, ancora non si sa. Ma la gita più bella è stata la prima.
Ho avuto gioie e dolori, nella Scuola media. Parlando di dolori e delusioni, il dolore più grande è stato il cinque che presi in Geografia una volta che non avevo studiato molto bene. Le gioie le provo ogni volta che ricevo un buon voto, un complimento dai prof, una carezza da un compagno: basta poco a rendermi felice.
In classe siamo quattordici. I miei compagni sono buoni e veri amici. In più c’è Gabriel, ma comunque ho un buon rapporto anche con lui.
Nella mia classe ci sono i disegnatori, che sono Alex, Gabriel e Radu, che sono veramente bravi e ci mettono molta passaione. C’è la ballerina, Maria. C’è la cantante, Rebecca. Ci siamo io, Davide ed Elisabetta, i musicisti. E ci sono le Tre Grazie, quelle che si credono popolari e fantastiche. Ma questo comportamento in realtà ce l’hanno solo Claudia ed Erica, non Federica: lei è molto generosa e buona con tutti.
Nonostante questo, siamo tutti uniti e litighiamo quasi per nulla.
Ho parlato di tutto e di tutti, tranne dei prof. Ci sono dieci professori: la professoressa Cipriani, che insegna Matematica e Scienze, è molto brava ad insegnare e le piace darci i compiti; la professoressa Vasselli, che ci insegna Italiano e Geografia: è molto calma e le piace leggere; il professor Scialanca, che ci insegna Storia: è bravo come professore, ma se si arrabbia...; il professor Salvatore, di Educazione artistica, molto preciso e bravo a disegnare; il professor Enea, di Educazione musicale, molto bravo, anzi eccezionale e scherzoso; la professoressa Westcamp, d’Inglese, un po’ severa e precisina; la professoressa Pizzicaroli, di Francese, divertente e sempre raffreddata; la professoressa Pizzicaroli, di Educazione tecnica: nessun difetto; la professoressa Checchi, di Religione, freddolosa e brava in campo religioso; il professor Romano, di Educazione fisica, simpatico e... non lo so: con simpatico li descrivi tutti!
Con questo ho detto tutto, sulla Scuola media e su questi tre anni. Però mi dispiace molto di lasciarla e di non stare più con i miei compagni, di non avere più questi prof. È difficile scegliere la Scuola superiore. Se ci fosse l’Istituto Scuola Media, di certo sceglierei quello.
(7 febbraio 2013)
*
La Valle dal Vado vista da Giacomo, in Prima media, mercoledì 30 marzo 2011
*
|
*