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Purtroppo, dello scrittore Robert Crichton - padre del famoso scrittore e regista Michael Crichton - non siamo riusciti a trovare né una fotografia né qualche notizia biografica. Per favore, se ne sai qualcosa, scrivici! |
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Dall’enciclopedia Microsoft Encarta:
Kramer, Stanley (New York 1913), produttore e regista cinematografico statunitense. Diventato famoso come produttore di Mezzogiorno di fuoco (1952) di Fred Zinnemann, Kramer si consacrò alla regia nel 1955. Il suo nome è legato a pellicole impegnate che trattano di delicati problemi morali e sociali: conquistò il pubblico con il pamphlet antirazzista La parete di fango (1958), con Tony Curtis e Sidney Poitier, con L’ultima spiaggia (1959, con Gregory Peck e Ava Gardner) descrizione di un desolato mondo postatomico, e con Vincitori e vinti (1961, con Marlene Dietrich), sui processi contro i nazisti. Realizzò inoltre un film comico molto godibile, Questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo (1963) e altri film alquanto originali come La nave dei folli (1965) e Oklahoma anno 10 (1973). Nel 1967 Kramer attaccò ancora i pregiudizi della società americana con Indovina chi viene a cena, che riunì nel cast Sidney Poitier, Spencer Tracy e Katharine Hepburn.
Dalla Grande Storia Illustrata del Cinema dell’Istituto Geografico De Agostini:
Kramer è stato accusato sia di essere troppo anarchico e di sinistra, sia di essere troppo commerciale. È vero che qualche volta i suoi attacchi contro il pregiudizio e il fanatismo (...E l’uomo creò Satana, La parete di fango, Indovina chi viene a cena?) sono condotti con mano pesante e con l’occhio più attento al botteghino che al buon gusto: ma va anche detto che Kramer ha sempre dimostrato con i suoi film, se non altro, il coraggio delle sue convinzioni. L’opera migliore da lui prodotta resta Mezzogiorno di fuoco, diretto da Fred Zinnemann, un thriller western impareggiabile che è anche una felice allegoria del maccarthismo; mentre, come regista, Vincitori e vinti e L’ultima spiaggia - a parte l’imbarazzante concentrazione di tanti divi - sono disgraziatamente dei mal calibrati saggi sull’Apocalisse. Dopo aver frequentato la New York University, Kramer aveva scritto sceneggiature per la 20th Century-Fox (e più tardi per la Columbia) e lavorato nell’ufficio studi della Metro Goldwyn Mayer; ma non approdò praticamente a nulla. Fece però un po’ di esperienza nel campo della produzione presso la MGM e dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale (durante la quale servì in Marina nei Signal Corps) fondò una propria casa di distribuzione e s’imbarcò nella realizzazione di una serie di drammi realistici a basso costo, che restano forse i suoi film migliori. Verso la metà degli anni ’50 emerse come regista di quei film cosiddetti impegnati su cui piovvero tante critiche, ma dieci anni dopo aveva ormai completamente esaurito la sua carica. |
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Nato in Austria nel 1921
e morto negli Stati Uniti nel 1999, (Notizie fornite dal professor Guido Ruggeri) |
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Dalla Grande Storia Illustrata del Cinema dell’Istituto Geografico De Agostini:
Nato a Roma nel 1923, nel 1940 Giuseppe Rotunno andò a lavorare negli studi di Cinecittà come fotografo. Durante l’occupazione tedesca, a causa del suo antifascismo, cercò di fuggire in Grecia, fu catturato e finì in un campo di prigionia. Dopo la guerra fece rapidamente strada, fino a diventare, nel 1955, direttore della fotografia. Ha girato con eccellenti risultati in bianco e nero, come ne Le notti bianche e in Rocco e i suoi fratelli, di Luchino Visconti; e con il colore, come ne Il Gattopardo, ancora di Visconti, e in Fellini Satyricon. Quest’ultimo film, con le sue luci stregate e d’atmosfera, resta probabilmente il suo capolavoro. Ha collaborato anche a film americani, come Conoscenza carnale e All that jazz. |
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Dalla Grande Storia Illustrata del Cinema dell’Istituto Geografico De Agostini:
Pseudonimo di Virna Lisi Pieralisi, nata ad Ancona nel 1937, Virna Lisi per un lungo periodo è stata conosciuta soprattutto dal pubblico inglese e americano per le sue interpretazioni di personaggi vaporosamente sexy, come quello della bionda irresistibilmente affezionata a Jack Lemmon che appare in coppia con lui in Come uccidere vostra moglie. Le sue indubbie capacità sono state spesso offuscate dalla sua appariscente bellezza. In Europa ha interpretato una grande quantità di ruoli, incominciando da piccole parti secondarie, fino a diventare una stella negli anni ’60. La sua carriera ebbe inizio quando, a sedici anni, ancora studentessa, un produttore amico di famiglia le offrì una parte in un film. Dal 1953 in poi è apparsa in molti film italiani, in ruoli più spesso decorativi che drammatici, ma ciò nonostante si è dimostrata una brava attrice. Recentemente è tornata ad apparire spesso in fiction televisive. |
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Dalla Grande Storia Illustrata del Cinema dell’Istituto Geografico De Agostini:
Pseudonimo di Eberhard Krüger, nato a Berlino nel 1928, membro della Gioventù hitleriana a 16 anni, Krüger fu fatto prigioniero dagli Americani a 17, nel 1945. Quando fu liberato, andò in tournée con la Compagnia di Stato in Amburgo e lavorò per la radio. La sua apparizione nel film Liana, la figlia della foresta rappresentò una svolta nella sua carriera e lo fece rapidamente diventare un attore popolare di livello internazionale. La Rank lo invitò in Gran Bretagna per girare Sfida agli Inglesi, in cui recitava la parte di un tedesco evaso da un campo di prigionia inglese, con risultati inaspettati. Interessanti, benché di contorno, anche le sue interpretazioni ne La tenda rossa e in Barry Lindon, di Stanley Kubrick. Grazie alla varietà dei suoi ruoli, riuscì a evitare di finire nel prevedibile cliché dell’ariano biondo, ingannevolmente dolce e privo di emozioni. |
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Dalla Grande Storia Illustrata del Cinema dell’Istituto Geografico De Agostini:
Pseudonimo di Renato Ranucci, nato a Torino nel 1912. Figlio d’arte, comico di misurato estro, ottimo ballerino e cantante, Renato Rascel prese parte a spettacoli di varietà, anche televisivi, e a numerose commedie musicali di successo (Attanasio cavallo vanesio, Un paio d’ali, Alleluja, brava gente, ecc.) Fu anche un apprezzato compositore di canzoni (Arrivederci Roma, Romantica, Vogliamoci tanto bene.) Sul grande schermo dal 1942 (Pazzo d’amore) dopo il genere comico interpretò con successo anche personaggi drammatici ne Il cappotto, di Antonio Lattuada (1952) per il quale ricevette il Nastro d’argento della critica italiana, ne La passeggiata, del 1954, anch’esso tratto da Gogol e diretto dallo stesso Rascel, e in Policarpo, ufficiale di scrittura, di Mario Soldati.
Dall’enciclopedia Microsoft Encarta:
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Dall’enciclopedia Microsoft Encarta:
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Dalla Grande Storia Illustrata del Cinema dell’Istituto Geografico De Agostini:
Nato a Reggio Calabria nel 1917 e diplomatosi in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia, si dedicò all’attività di autore teatrale scrivendo numerosi drammi e commedie, che ottennero un buon successo di critica e di pubblico, e collaborando come sceneggiatore con Germi, Vergano e Rossi. L’incontro con Fellini - che lo lanciò come attore nella parte del timido sposino protagonista de Lo sceicco bianco e in quella del fallito commediografo di provincia de I vitelloni - diede un’impronta decisiva alla sua carriera. Da allora si dedicò in prevalenza alla recitazione, disegnando personaggi sia drammatici che umoristici dotati, tutti, di un grande senso dell’ironia e del grottesco. Piccolo di statura, con capelli e baffetti neri, Leopoldo Trieste ha interpretato, come co-protagonista o in ruoli secondari, oltre cento film, e conferendo a tutti - nei limiti della sua parte, risvolti bizzarri ma con puntuali riferimenti realistici. Ha diretto, con poca fortuna di pubblico, anche due film, Città di notte e Il peccato degli anni verdi, e ha ottenuto il Nastro d’argento della critica italiana per la sua straordinaria interpretazione del modesto pittore "simpatizzante" (e non "esperto") di pastasciutte in Sedotta e abbandonata, di Pietro Germi. |
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Dalla Grande Storia Illustrata del Cinema dell’Istituto Geografico De Agostini: Nato a Caltanissetta nel 1930 e diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica nel 1952, esordì lo stesso anno in teatro con compagnie e spettacoli importanti. Intensa la sua attività televisiva, nelle commedie (Freud in Un mondo sconosciuto) e negli sceneggiati (un potente Don Rodrigo negli indimenticabili Promessi sposi diretti da Sandro Bolchi. Nel cinema dall’inizio degli anni ’60, apparve in film in costume (L’arcidiavolo, del 1966) e in produzioni internazionali come La tenda rossa (1969) di Kalatozov, e L’assassinio di Trotzkij (1972) di Joseph Losey. Tra le sue ultime prove, la notevole interpretazione di Cesare Pavese ne Il vizio assurdo e quella cinematografica di Alcide De Gasperi in Anno uno (1974) di Roberto Rossellini. Si suicidò nel 1978. |
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