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Libera Scuola di Umanità diretta da Luigi Scialanca

 

Meglio Ridere!

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

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la Pagina di Quelli che fanno Piangere... nel mese di giugno del 2009!

 

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Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

In questa pagina raccogliamo le parole di chi vorrebbe farci piangere.

E cerchiamo, invece, di riderne.

Torna spesso: troverai sempre delle novità, perché questa è gente che una ne pensa e cento ne dice! E se vuoi segnalarci qualche perla che ci è sfuggita...

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(su) Dario Franceschini (tanto, tanto, tanto diverso da Walter Veltroni): E Tiziano Treu sta lavorando con il leader ai temi del Welfare e del lavoro. È la risposta “tecnica” alle competenze dello sfidante Bersani. (La Repubblica, martedì 30 giugno 2009). Come abbiamo già osservato, il Bersani non è di Sinistra, o non avrebbe con sé il leghista onorario Filippo Penati, la Melandri (che considera l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori un vecchio arnese”), i catto-liberisti Follini ed Enrico Letta, e l’amico dei banchieri D’Alema. E allora il Franceschini che ti fa? Per non essere da meno “schiera” Tiziano Treu, catto-padronista che nel proprio curriculum “vanta” quella legge 24 giugno 1997 n. 196, detta anche “pacchetto Treu”, che il professor Luciano Gallino, ne Il lavoro non è una merce, definisce la seconda tappa, dopo il protocollo d’intesa tra governo, sindacati e organizzazioni dei datori di lavoro sottoscritto dalle parti il 23 luglio 1993, in direzione d’una rimercificazione del lavoro in Italia. Che dire? Che il Pidì è il solo partito al mondo con dentro due destre? E che l’Italia è il solo Paese al mondo con dentro tre destre: due dentro il Pidì e una fuori?

 

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Marco Follini (papista, ex alleato del Berlusconi, attualmente nel Pidì): Caro direttore, leggo su Repubblica che starei “dalla parte di Bersani”. Le cose sono meno semplici. Io appoggerò il candidato che sarà più netto nell’aprire ai moderati e nel chiudere ai populisti. Che renderà meno ostico il Pidì per la parte di elettorato che si sta allontanando da Berlusconi. (La Repubblica, martedì 30 giugno 2009). Il Follini, insomma, vorrebbe come leader del Pidì qualcuno che assomigli così tanto al Berlusconi da non suscitare troppa nostalgia negli “ex” berlusconiani. E quindi è indeciso tra il Bersani e il Franceschini. Come dargli torto? È davvero difficile capire chi dei due è più di destra.

 

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Giorgio Napolitano (presidente della Repubblica, già leader della destra del Pci ― clicca qui per le fonti ― già ministro degli Interni, già presidente per il governo Dini della Commissione per il riordino del sistema radio-televisivo) e Massimo Giannini (vicedirettore de La Repubblica): Sarebbe giusto, di qui al G8, data la delicatezza di questo grosso appuntamento internazionale, avere una tregua nelle polemiche. Capisco le ragioni dell’informazione e della politica, ma il mio augurio e il mio auspicio in questo momento sono di una tregua (Giorgio). Il monito del Quirinale non può e non deve essere trasformato in ciò che non è e non voleva essere: cioè un invito ai mass media a non occuparsi più di ciò che disturba il governo... Queste non sono polemiche. Questi sono fatti. E dove esistono i fatti c’è il giornalismo, che non può e non deve mai conoscere “tregua” (Massimo). Solo un anno e mezzo è trascorso da quando il Giannini scrisse: Da una parte la società, dall’altra la politica... Il fatto nuovo è che in questo dualismo sempre più straniante, il Capo dello Stato decide di rivolgersi direttamente alla prima... Con serenità e rispetto, senza vaghi qualunquismi pertiniani e afflati retorici ciampiani. La luna di miele è gia finita, il vicedirettore de La Repubblica dà sulla voce al suo Eroe di appena ieri, al Presidente, all’Uomo per il quale si era permesso di dare del vago qualunquista a Sandro Pertini e del retorico (cioè chiacchierone) a Ciampi... Ne siamo rattristati. Le storie d’amore ci piacciono lunghissime.

 

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Joseph Ratzinger (papa): La parola fede adulta negli ultimi decenni è diventata uno slogan diffuso. Lo si intende spesso come l’atteggiamento di chi non dà più ascolto alla Chiesa e ai suoi Pastori, ma sceglie autonomamente ciò che vuol o non vuol credere. (La Repubblica, lunedì 29 giugno 2009). Adulti? Mai. Il Ratzinger ci vorrebbe bambini per tutta la vita. E bambini senza immaginazione né intelligenza, capaci solo di credere, credere, credere. E senza poter decidere che cosa credere. Ma “bambini” siffatti sarebbero mostriciattoli. Non Esseri Umani, ma pecorelle”. Tutte uguali e tutte in fila dietro i loro “bravi” “Pastori”. Sorvegliate, naturalmente, dai cani dei “Pastori”.

 

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(sul) congresso del Pidì: Dario Franceschini non è di Sinistra: non solo è democristiano, ma ha l’appoggio di tutti i veltroniani tranne Giovanna Melandri. Walter Veltroni non è di Sinistra, ora che il Berlusconi non ha più bisogno del suo aiuto sponsorizza Pietro Ichino, inventore dei fannulloni” e ispiratore del Brunetta. Pierluigi Bersani non è di Sinistra, ha l’appoggio del leghista onorario Filippo Penati, della Melandri, che considera l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori un vecchio arnese”, dei catto-liberisti Marco Follini ed Enrico Letta, e dell’amico dei banchieri Massimo D’Alema. Sergio Chiamparino non è di Sinistra, è d’accordo coi respingimenti, pensa che sia di Sinistra il Brunetta ed è un amico degli evasori fiscali. Piero Fassino non è di Sinistra, appoggia il Franceschini ed è d’accordo col Chiamparino sui respingimenti. Francesco Rutelli e i rutelliani non sono di Sinistra, vogliono candidare alla segreteria liperliberista “del secolo prossimo” e privatizzatrice dell'acqua Linda Lanzillotta. Il Marini, il “Beppe” Fioroni e il Castagnetti non sono di Sinistra, gli fa schifo perfino l’idea. I cosiddetti “giovani” (Renzi, Serracchiani e compagnia arrembante) non sono di Sinistra, appoggiano chi l’uno e chi l’altro di quelli di cui sopra. E nemmeno Ignazio Marino è di Sinistra, visto che ci tiene a definirsi di sinistra e credente. Eppure c’è ancora chi crede che il Pidì non sia un partito di centro-destra. Buffo, no?

 

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Sergio Chiamparino (sindaco di Torino e candidato “in pectore” alla segreteria del Pidì): Il primo punto è come si affronta la crisi della sinistra che riguarda tutta l’Europa. Con lo stato sociale messo in crisi dai deficit del bilancio statale, l’unica strada per salvarlo è togliere qualcosa ai garantiti per dare a chi garanzie non ne ha. Brunetta in questo ci sta anticipando, sta facendo qualcosa di sinistra anche se spesso solo con annunci e spot. (La Repubblica, lunedì 29 giugno 2009). Il Chiamparino, che qualche settimana fa si disse d’accordo col Maroni sul respingimento dei Migranti e ieri ha detto che gli evasori fiscali non si toccano, adesso va a nozze col Brunetta contro i diritti dei Lavoratori. Delle due l’una: o il Chiamparino è così tonto che pensa davvero che ci siano elettori di Destra disposti, al solo scopo di mantenerlo nella “casta”, a preferirlo al Brunetta e al Maroni; oppure il Chiamparino è così di destra che pensa davvero che gli elettori di Sinistra siano così tonti da votare uno che dice queste cose.

 

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Ignazio Marino (chirurgo-senatore Pidì): Su una serie di argomenti ho detto parole chiare, da uomo di sinistra e credente. (La Repubblica, lunedì 29 giugno 2009). Saranno anche “parole chiare”, ma “uomo di sinistra e credente” sono soprattutto parole stantie.

 

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Giovanna Melandri (Pidì, ex ministro, veltroniana ma attualmente supporter di Pierluigi Bersani): Basta con l’articolo 18 (che sancisce, tra i Diritti Umani dei Lavoratori, quello di non essere licenziati senza giusta causa, n.d.r), è un vecchio arnese perché divide il mondo del lavoro tra chi è garantito e chi è tagliato fuori. (La Repubblica, domenica 28 giugno 2009). Se questo discorso non fosse completamente idiota, dovrebbe essere considerato un vecchio arnese, ed eliminato, ogni Diritto Umano che ancora non si è riusciti a far valere per tutti. A quanto pare, la frequentazione delle feste del Briatore non ha fatto un granché bene alla Melandri.

 

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Sergio Chiamparino (sindaco di Torino e candidato “in pectore” alla segreteria del Pidì): Coniugare di nuovo libertà e giustizia sociale è la sfida della sinistra. Con la crisi fiscale dello Stato, però, l’unico modo per liberare risorse per chi non ha protezione è prenderle da settori garantiti. (La Repubblica, domenica 28 giugno 2009). Traduzione: Ci sono persone che la Costituzione, le leggi e lo Statuto dei Lavoratori proteggono troppo: mettiamole nelle stesse condizioni di chi non ha protezione e togliamo a loro le risorse per lo Stato, gli enti locali (cioè noi che li amministriamo) e le imprese. Altrimenti ci toccherebbe torchiare gli evasori fiscali. Dei quali invece ci servono i voti, se vogliamo restare sulle nostre poltrone nonostante la disaffezione degli elettori di Sinistra.

 

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Eugenio Scalfari: Anche il Pidièlle ha subìto una profonda diminuzione in termini di voti assoluti: si sta allontanando l’elettorato cattolico e moderato. (La Repubblica, domenica 28 giugno 2009). Ecco un altro laico” così convinto che saranno i religiosi e i preti a salvare l’Italia dal Berlusconi da scambiare per “allontanamento” la loro crassa indifferenza per le elezioni europee.

 

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(su) Walter Veltroni (trasmutatore-capo della Sinistra italiana in finta “sinistra”): Non ho letto lintervista di Veltroni, ma dal gran numero di messaggi che ho ricevuto penso che sia proprio meglio che non la legga. (Romano Prodi, La Repubblica, domenica 28 giugno 2009). Non spiega, Prodi, perché sia meglio non leggerla, ma c’è un’unica possibilità: non leggere e non ascoltare il Veltroni è meglio per la salute, sia fisica che mentale.

 

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Silvio Berlusconi (presunto utilizzatore finale”): Bisogna chiudere la bocca a tutti quegli organismi, anche internazionali, che continuano a diffondere dati di calo del Pil anche di cinque punti; a tutti questi signori che parlano, che strillano la crisi, e che così facendo distruggono la fiducia dei cittadini... Agli imprenditori ho detto: minacciate di non dare più la pubblicità a quei media che sono anch’essi fattori di crisi, perché la crisi a questo punto è psicologica. Stampa e tv non devono diffondere paura. (La Repubblica, sabato 27 giugno 2009). Il Berlusconi forse (a voler essere generosi) non lo sa, ma il solo modo di chiudere la bocca a qualcuno è ammazzarlo. Il Berlusconi forse (a voler essere generosi) non lo sa, ma qualcuno potrebbe credersi in dovere di dar corso a questa sua “indicazione”. O il Berlusconi forse, per evitare esiti così cruenti, ha in mente di mandare in giro, a chiuder bocche “delicatamente”, i suoi body guard ex Fininvest?

 

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Rosso non è mai stato, ma la linguaccia, in compenso, ce l’ha sempre avuta color Forza Italia.

Rosso non è mai stato, ma la linguaccia, in compenso, ce l’ha sempre avuta color Forza Italia.

 

Walter Veltroni (trasmutatore-capo della Sinistra italiana in finta “sinistra”, intervistato da La Repubblica di sabato 27 giugno 2009): Mi addolora non che Romano abbia detto in tv che io ho fatto cadere il suo governo, ma che lo pensi. Traduzione: Sapevo già che Prodi è capace di mentire senza accorgersene, adesso so che è capace anche di mentire consapevolmente. A parte la stima, l’affetto, ma perché avrei dovuto farlo? Avrei avuto tutto da guadagnare con un anno in più. Il fatto è che quella maggioranza non si reggeva. C’erano stati i ministri in piazza contro il proprio governo, a ogni votazione al Senato eravamo nelle mani di un Rossi o un Turigliatto. E dove sono oggi Dini e Mastella? Col centrodestra. Traduzione: Prodi l’hanno fatto cadere i ministri di sinistra. Anzi no: i ministri di destra. Anzi: quelli che volete voi, basta che non date retta a Prodi che dice che è stato Mastella e che l’ho aizzato io. In tutto questo, la battuta di Prodi m’è parsa almeno ingenerosa. Ma lasciamo perdere il passato, torniamo al presente. Traduzione: Quella di Prodi sulla caduta del suo governo a opera mia non è stata una testimonianza, ma solo una battuta. Un po’ come fa Berlusconi. Prodi non è un testimone affidabile della propria storia personale e politica, e io quindi o sono un cretino per averlo appoggiato per anni, oppure fingevo di appoggiarlo. Ma lasciamo perdere questo argomento, altrimenti mi do la zappa sui piedi... Ma davvero c’è chi pensa di presentarsi con un’armata Brancaleone da Cuffaro a Ferrero? Si vede che la Storia non insegna nulla. Traduzione: Bisogna fare come me, invece, che nel Pidì ho messo insieme la Bonino e la Binetti, e per amore della varietà mi sono anche alleato con Di Pietro. Il prossimo segretario del Pidì dovrà dire cose nuove sui problemi sui quali sta franando il consenso della sinistra in Europa, a cominciare dalla sicurezza e dal nuovo welfare. Dico subito che la posizione di Penati o Chiamparino sul primo tema o quella di Ichino sul secondo mi paiono forti e convincenti. Traduzione: La Sinistra in Europa non frana perché ha deluso i propri elettori fino alla disperazione dell’astensionismo, ma perché non è ancora andata abbastanza a destra contro i Migranti e contro tutto ciò che è pubblico, dalla Scuola alla Sanità, dalle pensioni agli Impiegati statali fannulloni e assenteisti. Sì, lo so che così dicendo getto la maschera e mi rivelo per il fascistoide che sono, ma faccio cadere anche la maschera di Franceschini. E io odio così tanto Franceschini, che a lui preferirei chiunque. Perfino Bersani. Perfino D’Alema. Perfino Prodi. No, Prodi no. Prodi lo odio anche più di Franceschini. Perché Prodi è sempre stato davvero quello che io ho sempre fatto finta di essere.

 

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(su) Silvio Berlusconi (presunto utilizzatore finale”): Che stupido sono stato, che cavolata ho fatto. Spero che lui mi perdoni, so che è un uomo che non sa portare rancore... Ho creduto che sarebbe stato più facile frequentarlo facendomi accompagnare da bellissime ragazze. Da qui è venuta fuori la storia che ha occupato i giornali e che è nella realtà molto diversa da come è stata raccontata. Gli chiedo scusa per aver dato il pretesto a Repubblica, allEspresso e agli altri organi della sinistra di coinvolgerlo in questo tipo di storie. (Gianpaolo Tarantini, ex re delle protesi e degli appalti sanitari in Puglia, intervistato da Il Giornale, quotidiano della famiglia Berlusconi. La Repubblica, sabato 27 giugno 2009). Oh, che scioccone, che tontolone, che bietolone: ma se lo sanno tutti che le bellissime ragazze al Berlusconi gli fanno venire l’orticaria. Anzi: il torcicollo.

 

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Silvio Berlusconi (presunto utilizzatore finale”) e Lorenzo Cesa (segretario dellUddiccì): Esprimo la mia solidarietà a Lorenzo Cesa per gli articoli de Il Giornale contro di lui. Non ho mai condiviso i modi di chi ricorre ai pettegolezzi per insinuare dubbi o gettare discredito. Sono stato facile profeta quando ho previsto che l’imbarbarimento provocato da una ben precisa campagna di stampa avrebbe messo in moto una spirale che va assolutamente arrestata (Silvio). Io non ho mai partecipato a festini, né ho mai frequentato minorenni o persone che fanno uso di droga. Rispetto tutti, ma non accetto la solidarietà da nessuno, e in particolare non dal presidente del Consiglio (Lorenzo). Mi dispiace che l’onorevole Cesa non accetti la mia solidarietà. Non ho mai partecipato a cosiddetti festini, non ho mai frequentato minorenni né so a chi si riferisca quando parla di persone che fanno uso di droga. La sua risposta è offensiva. Spero che torni in sé (Silvio). (La Repubblica, sabato 27 giugno 2009). Il livello di dialettica politica” a cui è capace di elevarsi il Berlusconi sembra più o meno quello di chi, camminando accanto a un amico, gli dà di nascosto un colpetto sulla spalla opposta (o glielo fa dare dal quotidiano di famiglia) per divertirsi a vederlo voltarsi da quella parte. Solo che il Berlusconi non sa giocare neanche a questi giochetti di infimo livello: e così, quando il Cesa non ci casca e si volta dalla parte sua, si arrabbia e gli dà del matto.

 

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(su) Benyamin Netanyahu (premier israeliano) e Silvio Berlusconi (presunto utilizzatore finale”): Netanyahu: “Obama non è in una situazione facile...” Berlusconi: “Obama è debole. E in una situazione difficile. Parlo con alcune persone in America e mi dicono che ci sono critiche per le sue risposte deboli. Frattini ha parlato con Hillary Clinton e lei ha opinioni un po’ più dure riguardo all’Iran... Non dobbiamo perdere tempo, perché di tempo non ce n’è. Dobbiamo agire adesso e fermare la loro corsa verso il nucleare. (Maariv, quotidiano israeliano, citato da La Repubblica di sabato 27 giugno 2009). Meno male che ci pensa il Berlusconi a far pubblicità allodio e alla violenza e a spingere il pianeta verso una Terza Guerra Mondiale, o con quel “debole” di Obama rischieremmo chissà quanti anni di pace.

 

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Luigi Mazzella (giudice della Consulta ― che il 6 ottobre comincerà a decidere sulla costituzionalità del lodo Alfano ― che intanto ospita a cena il collega Paolo Maria Napolitano, Silvio Berlusconi, il ministro della Giustizia Angelino Alfano, il sottosegretario Gianni Letta e i presidenti delle commissioni Affari csotiuzionali della Camera, Donato Bruno, e del Senato, Carlo Vizzini): Non credo che io, da individuo privato, debba dar conto delle cene che faccio. In casa mia invito chi voglio e parlo di quello che voglio. (La Repubblica, sabato 27 giugno 2009). Dunque in casa propria ognuno può fare quel che gli pare? Dunque, in casa propria (se davvero in casa propria si può invitare chi si vuole e quando si vuole) ognuno al limite potrebbe invitare anche pregiudicati, pedofili, mafiosi e assassini? Ma va là!, direbbe forse il Ghedini. Noi, invece, diciamo che un giudice costituzionale dalla cultura giuridica così straordinaria preferiremmo non invitarlo a parlare di legalità o di Costituzione in una scuola... Mica per niente, ma temiamo che i nostri alunni non riuscirebbero a seguirlo così in alto.

 

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(sui) sostenitori di Silvio Berlusconi (presunto utilizzatore finale”): Corruzione ed evasione. La Corte dei Conti valuta in 60 miliardi all’anno il costo della corruzione per il Paese: “una tassa immorale e occulta,” dice la magistratura contabile, “pagata con i soldi prelevati dalle tasche dei cittadini”... Mentre, per quanto riguarda l’evasione, il valore aggiunto del sommerso in Italia è pari al 18 % del Pil, che in termini di gettito significa 100 miliardi sottratti dalle casse dello Stato: “Un vero e proprio tesoro,” ha osservato Furio Pasqualucci, procuratore generale della Corte dei Conti, “che acquisito all’erario risolverebbe non pochi problemi. (La Repubblica, venerdì 26 giugno 2009). Ci costa caro, il mantenimento della massa di mangiapane a ufo da cui il Pidièlle ottiene la stragrande maggioranza dei propri voti. Il “bello” è che sti ladri e delinquenti, un giorno sì e l’altro pure, si proclamano i veri lavoratori (non come noi dipendenti, che secondo loro siamo tutti fannulloni) e la spina dorsale del Paese. E invece stanno tutti sulle spalle nostre, ’sti vampiri. Come se l’avessimo messi al mondo noi ― e come se fosse colpa nostra il loro essere diversamente abili ― ci tocca provvedere a loro vita natural durante.

 

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(su) Silvio Berlusconi (presunto utilizzatore finale”): La scelta sciagurata degli amici di bisboccia, la sciatteria in certe relazioni e soprattutto la caratterizzazione ostentatoria di tutti i suoi comportamenti privati... (Giuliano Ferrara, Panorama, venerdì 26 giugno 2009). Traduzione: Un’altra volta gli amici di bisboccia sceglili meglio. Me e mia moglie, per esempio. Ti sei dimenticato che abbiamo realizzato piccanti trasmissioni sulla sessualità per le tue televisioni? Avremmo potuto esserti utili...

 

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(su) Gianni Alemanno, Walter Veltroni e i preti (presunti) pedofili: Di fronte all’inerzia del Campidoglio, un cittadino ― il radicale Mario Staderini ― si costituisce parte civile al processo contro “don” Ruggero Conti, l’ex parroco della chiesa romana Natività di Maria santissima (ed ex garante per la famiglia designato da Alemanno) arrestato nel 2008 con l’accusa di aver abusato di sette minori... Ma va detto che il complicato “rapporto” del Comune di Roma con i processi per pedofilia che vedono coinvolti dei preti è di natura bypartisan. Consigliere nella prima circoscrizione di Roma durante l’ultimo mandato di Veltroni, Staderini aveva già tentato di convincere l’ex leader del Pidì a far costituire il Comune in due processi analoghi a quello del Conti. Ma senza successo. (left n°25, venerdì 26 giugno 2009). Con questo non si vuol dire, naturalmente, che l’Alemanno e il Veltroni amino i preti (presunti) pedofili, ma solo che in certi “cervelloni” ― educati fin da piccoli alla venerazione per tutto ciò che “puzza” di sacrestia ― un prete è al di sopra di ogni sospetto a prescindere. E se poi con le sacrestie e i loro assidui frequentatori si combinano affari d’ogni sorta nella Sanità pubblica e privata, nelle cooperative che si occupano di pulizie o di catering e nelle cosiddette “scuole” private (ecc., ecc.) come meravigliarsi se poi le cose si complicano?

 

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Silvio Berlusconi (presunto utilizzatore finale”): Non tengono vergogna. Non posso che ribadire quello che ho detto, e cioè che è masochista chi dà la pubblicità a media che a furia di parlare di crisi diventano essi stessi fattori di crisi. L’ho detto e lo ribadisco, perché è vero. (La Repubblica, giovedì 25 giugno 2009). Il Berlusconi incita al boicottaggio economico degli avversari politici. Ha dimenticato, forse, che il 19 febbraio 1994, nel pieno della sua “gloriosa” “discesa in campo”, due individui mai identificati massacrarono di botte e violentarono con un manico di scopa Gianfranco Mascia, leader dei Verdi di Ravenna e fondatore dei Comitati Bo.Bi - Boicottiamo il Biscione. Evidentemente non ha paura, il Berlusconi, che la stessa cosa possa accadere a lui. Forse perché ha motivo di ritenere che quei due individui mai identificati siano ormai in pensione? O defunti? O che comunque non ce l’abbiano con tutti i boicottatori, ma solo con quelli che boicottano il Berlusconi medesimo?

 

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Marco Minniti (ex ombra di ministro degli Interni del Pidì, attualmente “responsabile sicurezza del Pidì”): Il nucleo scorte di ex body-guard che si appoggia all’Aisi ― l’ex capo della sicurezza alla Standaentrato nell’intelligence come capodivisione e i suoi 23 fedelissimi ― va sciolto. Per legge la tutela delle personalità politiche è sempre stata prerogativa del ministero degli Interni, che ha una struttura apposita che si chiama Ufficio centrale scorte. Quella dei body-guard Fininvest assunti per chiamata diretta nei Servizi segreti è un’anomalia che va eliminata subito. L’intelligence ha compiti più impegnativi che la scorta alle persone. Quel nucleo va sciolto per legge. (La Repubblica, giovedì 25 giugno 2009). Sciogliere così, disperdendola ai quattro venti, una memoria storica irriproducibile? Lasciare che spariscano chissà dove senza nemmeno interrogarli un po’? Sempre geniali, questi del Pidì.

 

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Dario Franceschini (tanto, tanto, tanto diverso da Walter Veltroni): Mi candido a portare il Pidì verso il futuro. Credevo sarebbe stato possibile passare il testimone a nuove generazioni più libere da appartenenze al passato e da vecchi rancori. In questi giorni però ho visto riemergere molti errori con l’affiorare di protagonismi e litigiosità. Non posso, non posso riconsegnare il partito a quelli che c’erano prima di me, molto prima di me. Non farò accordi di palazzo, nessuno scambio tra leader nazionali, nessun patto, nessuna garanzia per nessuno, ma presenterò la mia proposta alla base degli iscritti. (La Repubblica, giovedì 25 giugno 2009). A cinquantun’anni, il “ragazzo” che nel 1973 era così fuori dal mondo e dal tempo da andare a scuola col Popolo democristiano in tasca, ci vorrebbe dare a bere che porterà il Pidì “verso il futuro”. Perché non può, lui dice, riconsegnare il partito a quelli che c’erano prima, molto prima. Ma guarda che “prima di te” e “molto prima di te” c’eri anche tu, Franceschini. Guarda che “appartenenze, rancori, protagonismi e litigiosità” son sempre stati anche tuoi, Franceschini. Guarda che è proprio grazie ad “accordi di palazzo, scambi tra leader e patti” che eri il vice del Veltroni quando il Veltroni ti ha messo dove sei, Franceschini. E tu saresti nuovo, Franceschini? Ma va’ là, direbbe il Ghedini. Al massimo, sei lavato con Perlana.

 

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(su) Silvio Berlusconi (presunto utilizzatore finale”): Nel 2002, Berlusconi è al suo secondo mandato. Come prassi, gli agenti della scorta che protegge il premier sono selezionati tra le Forze dell’ordine (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza) e fanno capo al Viminale. Ma Berlusconi ha urgenza di avere intorno a sé uomini diversi. Quelli che lo hanno accompagnato come body-guard Fininvest nella sua vita da imprenditore. Il nodo, apparentemente, è inestricabile. Nessuno, infatti, può entrare in Polizia, Carabinieri o Finanza senza un regolare concorso pubblico. E, per altro, i livelli di retribuzione sono troppo bassi. La soluzione viene dunque trovata “inventando” una nuova competenza per i Servizi. Gli unici cui la legge consente di assumere con chiamata nominativa diretta. Nasce, così, un nucleo per la scorta del presidente del Consiglio che con l’attività di intelligence nulla ha a che fare. Ma consente all’uomo che alla fine degli anni ’80 fa la sicurezza alla Standa e da allora ha sempre coordinato la sicurezza del Berlusconi imprenditore, di diventare capo-scorta del presidente del Consiglio con il grado di capo-divisione della nostra intelligence (ruolo che ha avuto fino al 2006 ed è tornato a ricoprire con il ritorno di Berlusconi a palazzo Chigi), portandosi dietro nel Servizio almeno altre cinque body-guard Fininvest. Con il tempo, la struttura è cresciuta a ventiquattro unità, pescando questa volta tra le Forze dell’ordine, ma la “selezione ― riferisce una delle fonti qualificate del Viminale ― è stata fatta proprio da quell’originario nocciolo duro” Fininvest. (La Repubblica, mercoledì 24 giugno 2009). Pensa se uno di questi si “pentisse” e cominciasse a “cantare”... Le rivelazioni della D’Addario e delle di lei compagne di sventura, in confronto, sembrerebbero tratte da un libro di testo per le scuole elementari?

 

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(su) Silvio Berlusconi (presunto utilizzatore finale”): Berlusconi interpreta il suo ruolo come una via di mezzo tra un proprietario di night club e un attore da cabaret, una versione esagerata, da fumetto, dello stereotipo del maschio italiano: vanesio, borioso e sessualmente insicuro, simbolo di uomini cresciuti da madri iper-protettive, abituati fin dalla nascita a essere perdonati in tutto. (Sarah Vine, giornalista del Times, citata da La Repubblica di mercoledì 24 giugno 2009). Iper-protettive? Che perdonano tutto? Sono formulazioni ambigue: potrebbero andar bene per una madre affettuosa e presente come per una madre violenta e asfissiante. Diciamo, piuttosto, che gli Italiani (e i maschi) di questa sorta li crescono madri che negli uomini non trovarono che odio e disprezzo, e che nient’altro che odio e disprezzo sanno riversare sui figli.

 

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Umberto e Renzo Bossi ― primo e secondo da sinistra ― con alcuni esemplari della pura razza padana.

Umberto e Renzo Bossi ― primo e secondo da sinistra ― con alcuni esemplari della pura razza padana.

 

Renzo Bossi (figlio di Umberto, leader del Partito dei Moccichini Verdi): La Lega non è un partito familiare, ma se mi chiama sono pronto. Sono cresciuto politicamente. Sto capendo come funzionano i meccanismi della politica. Io non chiederò mai di essere candidato, nel caso sarà la Lega a farlo. Chi conosce mio padre sa che non direbbe mai: “Mio figlio ora si candida”. Si siederebbe a un tavolo con i vertici del partito e direbbe: “Valutiamo insieme”. (Da una intervista a Diva e Donna citata da La Repubblica di mercoledì 24 giugno 2009). Bocciato tre volte alla maturità ― la prima nella Scuola pubblica, la seconda e la terza in una privata ― Bossi jr. è pronto per la Lega. Sarebbe stato ancor più pronto se si fosse fatto bocciare una quarta volta, e magari una quinta ― tre era proprio il minimo ― ma per il figlio del Senatur si può ben fare uno strappo alla regola.

 

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Silvio Berlusconi (presunto utilizzatore finale”): Ora dobbiamo stare attenti a quel che succederà a L’Aquila. (La Repubblica, martedì 23 giugno 2009). È forse una minaccia? Per carità, Barack Obama, sta’ attento tu! O possibilmente non venirci proprio!

 

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(su) Silvio Berlusconi (presunto utilizzatore finale”): Ho lavorato in teatro e me ne intendo: aveva tantissimo trucco addosso, lo faceva sembrare arancione; e quando rideva si vedevano tutte le rughe. (Patrizia DLa Repubblica, martedì 23 giugno 2009). Le rughe? Saranno state le crepe. Ma lei non l’ha voluto dire. Perché le Donne sono buone. Troppo buone. Anche le escort”. E perfino nei confronti dei loro (presunti) “utilizzatori finali”.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(sul) Pidì di Dario Franceschini (tanto, tanto, tanto diverso da quello del Veltroni): Restano indiscrezioni quelle sul vertice del Tg3, in quota centrosinistra: accanto alla riconferma di Antonio Di Bella e alloutsider Bianca Berlinguer, ieri è iniziato a circolare anche il nome di Barbara Palombelli. (La Repubblica, martedì 23 giugno 2009). Pochi giorni dopo i suoi ringraziamenti al Berlusconi per il “clima sereno” dell’intervista da lui concessale, la Palombelli si ritrova candidata alla direzione del Tg3. Da chi? Ma dalla “sinistra” serena e serenamente papista e padronista, naturalmente, che con la moglie del Rutelli è in debito dal giorno in cui la gentile signora riuscì a farsi cacciare da La Repubblica (dove teneva la rubrica della “piccola posta” più o meno come un personaggio di Franca Valeri) per aver scritto a un lettore che la sua carriera era stata vittima di una fattura da cui solo un esorcista era riuscito a liberarla. Dopo una simile dichiarazione di fede nell’esistenza del Diavolo, c’è solo da meravigliarsi che la Palombelli non sia diventata in quattro e quattr’otto leader della Margherita e poi del Pidì. Ma chissà: forse lo è diventata, e da un pezzo. Solo che fino a oggi ha mandato avanti Cicciobello.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Silvio Berlusconi (presunto utilizzatore finale”): Una figura di primo piano è Nicola D., barese di 27 anni sospettato dalla Guardia di Finanza di essere uno spacciatore. Grande amico di Gianpaolo Tarantini, sarebbe stato lui il tramite tra il mondo degli affari dell’imprenditore e quello delle belle donne che hanno partecipato alle feste con il premier. (La Repubblica, martedì 23 giugno 2009). Ci stavamo per l’appunto domandando come riuscissero, le povere ragazze, a vincere il disgusto di essere “utilizzate finalmente”. Ora cominciamo a farcene un’idea.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Sandro Bondi (ex comunista, ex forzaitaliòta, attualmente pidiellìno e ministro della Cultura): Il quotidiano La Repubblica è un’insidia per la democrazia, che getta fango da mesi sul premier utilizzando i più sleali mezzi a disposizione del giornalismo. (La Repubblica, martedì 23 giugno 2009). Tutta invidia perché delle sue feste non parla nessuno. Sù, coraggio, qualcuno si faccia avanti e scatti un po’ di foto delle feste private del Bondi, poverino... Come? Nessuno le fotografa perché alle sue festicciole c’è solo lui? Ma è proprio per questo che vorremmo sapere che cosa il Bondi combina durante le medesime, no?

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Filippo Penati, l’individuo che per la prima volta in vita nostra ci ha fatto desiderare una vittoria della Destra.

Filippo Penati, l’individuo che per la prima volta in vita nostra ci ha fatto desiderare una vittoria della Destra.

 

(su) Filippo Penati (Pidì, da oggi ex presidente della provincia di Milano): Nel Pidì si mastica amaro. Milano era l’ultimo bastione rimasto. Non sono bastati gli appelli di Penati al voto utile, rivolti innanzitutto alla Sinistra radicale (58.000 voti al primo turno) estromessa dalla sua giunta da pochi mesi. E neppure quelli lanciati ai quasi 60.000 elettori che due settimane fa avevano scelto l’Uddiccì. (La Repubblica, martedì 23 giugno 2009). Per festeggiare la trombatura del Penati (una grande gioia per la Sinistra italiana vera, quale che sia il partito o movimento in cui essa si riconosce), ecco una piccola antologia delle uscite da fascista che non gli son servite a niente. Il 14 maggio 2008 scrive al neo-ministro degli Interni Maroni: Nel territorio della provincia ci sono 23.000 Rom (qualche mese dopo sarà smentito dai suoi stessi vigili: i Rom sono solo 3.000), la crescita esponenziale dei fenomeni di illegalità che accompagna la loro presenza è un problema da risolvere nella sua globalità, non spostandolo semplicemente da un posto a un altro. Dev’essere chiaro l’obiettivo: in provincia zero campi; i Rom non vanno ripartiti: bisogna semplicemente farli ripartire. E per questo si vede offrire dal leghista Matteo Salvini la tessera onoraria della Lega. Il 14 giugno 2008 non solo dichiara che i soldati in armi per le vie delle città sono un fatto positivo, ma addirittura si lamenta perché si tratta solo di una misura straordinaria. Il 7 luglio 2008 afferma: Io sono molto distante dal modo di pensare del centrodestra, ma non posso tollerare che a viale Jenner venga violata la legge. Il venerdì tutta la zona è invivibile. Migliaia di persone che pregano in strada sono un fatto che non si può più tollerare. Multe a chi intralcia il traffico e libertà di culto a chi può pregare all’interno. Dopo un lungo silenzio, in vista ormai delle elezioni, eccolo esternare di nuovo il 23 febbraio 2009: La mia delibera da 250.000 euro per i sindaci che vogliono istituire le ronde? Per garantire maggior sicurezza ai cittadini, nel solco di quanto da anni stiamo facendo... È vero che lo Stato dovrebbe investire negli apparati, mentre taglia i fondi: ma noi che facciamo nel frattempo? Abbandoniamo i cittadini a sé stessi?... Il governo Prodi non varò certi provvedimenti proprio perché la sinistra critica si mise di traverso... Il tema della sicurezza deve uscire dall’ideologia, una buona volta. Il 16 maggio 2009 si dichiara solidale col sindaco Pidì di Torino, il noto Chiamparino, che si è detto favorevole ai respingimenti in mare dei Migranti: Se il vertice del Partito democratico non discute di questi argomenti fa un grave errore. Il 23 maggio 2009 torna sul tema delle ronde, e non certo per far marcia indietro: Se ho regalato 250.000 euro ai Comuni che vogliono istituire le ronde? A sinistra fanno le anime belle, ma che c’è di male nell’associare ai sindaci carabinieri e poliziotti in pensione?. Fino a pochi giorni fa, il 10 giugno, quando per il ballottaggio non si è fatto scrupolo di inviare un suo degno compare a chiedere direttamente i voti dei leghisti. Ecco, questo è il candidato di “sinistra” che oggi siamo felici di sapere trombato. Grazie, provincia di Milano: l’unica speranza della Sinistra italiana è che individui del genere vengano spazzati via dal primo all’ultimo.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Silvio Berlusconi (presunto utilizzatore finale”): Così ha raccontato agli inquirenti Patrizia D’Addario, così ha confermato Lucia Rossimi: per aprire le porte di palazzo Grazioli è bastata una telefonata di Gianpaolo Tarantini. Sia Patrizia D’Addario sia Barbara Montereale hanno potuto registrare o scattare foto all’interno della casa, dalla legge ritenuta assimilabile a residenza di Stato. Non solo: Barbara racconta che nessun controllo c’è stato nemmeno a villa Certosa, dove c’erano anche ragazze straniere. Insomma, la falla è enorme. Soprattutto se si pensa che quelle stesse stanze sono abitate normalmente dai grandi del mondo. (La Repubblica, lunedì 22 giugno 2009). Speriamo che Barack Obama stia attento, quando verrà a L’Aquila per il G8. Speriamo che abbia con sé gente sicura, che vigili su di lui e lo protegga. Da pericoli fisici? Non solo. Anche dal pericolo di uno sfregio alla sua immagine. L’Italia berlusconiana non è luogo dove chi ha una bella immagine pubblica possa sentirsi sicuro che non si tenti di infangargliela.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Giovanni Guzzetta (presidente del comitato per il referendum elettorale): Non c’è che dire, le intimidazioni di Maroni hanno proprio funzionato: in molti seggi non volevano nemmeno darle, le schede per il referendum: si sta boicottando la consultazione. (La Repubblica, lunedì 22 giugno 2009). Per il Guzzetta, evidentemente, l’80% di Italiani che non si son fatti infinocchiare dal suo referendum son tutti leghisti. O intimiditi dai leghisti. Un’Italia schifosa come se la sogna lui, scommettiamo che neanche il Bossi e il Maroni se la sognano.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Le collaboratrici (col marito) del presidente Berlusconi: Licia Ronzulli

Le collaboratrici (col marito) del presidente Berlusconi: Licia Ronzulli

 

Licia Ronzulli (parlamentare del Pidièlle, indicata dalla “modella” Barbara Montereale come la donna che “organizzava la logistica dei viaggi delle ragazze a villa Certosa”): Tengo a precisare che più di una volta, in occasione di vacanze, sono stata ospite in Sardegna con mio marito e ho avuto modo di collaborare con il presidente Berlusconi nell’accoglienza degli invitati: politici, imprenditori, amici. (La Repubblica, domenica 21 giugno 2009). L’unica precisazione, in questa precisazione, è che per la precisione c’era anche il marito. Se fossimo in lui, ci offenderemmo. E preciseremmo qualcosa a nostra volta.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Silvio Berlusconi (presunto utilizzatore finale”): Gossip, feste private, accompagnamenti equivoci, veline, giovani protette, legali inglesi e voli di Stato: è tempo ormai che, su tutto questo, Silvio Berlusconi arrivi il più presto possibile a un chiarimento sufficiente a sgomberare il terreno dagli interrogativi più pressanti, che non vengono solo dagli avversari politici, ma anche da una parte di opinione pubblica non pregiudizialmente avversa al premier, senza illudersi che l’efficienza dell’azione di governo possa far premio, sempre e comunque, sui comportamenti privati. (L’Avvenire, quotidiano della Conferenza episcopale italiana, citato da La Repubblica di sabato 20 giugno 2009). Preti e pretonzoli, pensate ai comportamenti privati della Città del Vaticano, ché a quelli dell’Italia ci pensiamo noi Italiani. E andate un po’ in giro a cercar preti pedofili, se proprio volete fare i giornalisti.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Silvio Berlusconi (presunto utilizzatore finale”): Tutta spazzatura. E io di spazzatura me ne intendo, perché l’ho fatta fuori a Napoli. Farò fuori anche questa. È inutile che sperate di buttare giù il governo e la maggioranza con trame giudiziarie e attacchi mediatici. Siamo la maggioranza, e in un Paese democratico la maggioranza governa. Più continuate a fare così, più mi convincete a restare. Mi fate pena, mi fate disgusto. Siete, oggi come sempre, dei poveri comunisti... (Rimettendo a posto la spallina di una giornalista del Tg3): Fa così per farsi invitare alle mie feste. Ne facevo una al mese, adesso ne devo fare tre o quattro a settimana perché c’è una folla che vuol essere invitata... (Al giornalista de L’Avvenire, quotidiano della Conferenza episcopale italiana): Se fosse stato papa il povero don Baget Bozzo, non vi sareste mai permessi di scrivere che devo dare al più presto dei chiarimenti... (Ai giornalisti): Voglio ribadire la mia stima e la mia fiducia a Tremonti. Tutto quello che si legge sui complotti, sono tutte storie di fantapolitica, non ho mai lavorato tanto bene con Tremonti come da un anno a questa parte. E confermo allo stesso modo che sto lavorando molto bene con il Governatore della Banca d’Italia, di cui apprezzo la capacità e la correttezza... (Al cronista de l’Unità): A lei non rispondo perché ho una disistima totale per il suo giornale... (Fingendo di non riconoscere l’inviata de La7): Chi? La Setta?... (Al telefono con Nicolò Ghedini): Ma dai, Nicolò, ma ti sembra possibile che tu possa pensare una cosa del genere su di me? A questo punto mi offendo io. Adesso facciamo, facciamo... scusa... facciamo un comunicato, chiamo subito Paolo Buonaiuti e gli dico di fare un comunicato perché qua ci sono anche cose riportate in altri titoli che non ho assolutamente detto. Non ho mai parlato di un complotto oscuro. Non ho mai detto che temo di essere spiato. Non ho mai detto che il mio avvocato è uscito pazzo. Non ho mai detto quell’altra cosa che ho appena visto, che risponderò colpo su colpo, e che mi ha fatto incazzare. Veramente una cosa incredibile. Questi sono, lo vedi anche tu, sono dei disgraziati... (Ai giornalisti) Siete degli spioni. Dovete vergognarvi. Andiamo avanti così. Quello che dice un marito alla moglie sul cuscino in camera da letto sarà in prima pagina sui vostri eccellentissimi giornali. Io non ci sto a un Paese di questo genere, e quindi cercherò di far sì che non si arrivi a questo livello. (La Repubblica, sabato 20 giugno 2009). Quiz destinato ai solutori più che abili: fra tutte queste dichiarazioni, ce n’è una che il Berlusconi non ha fatto. Indovinate quale. (Aiuto ai solutori meno abili: inutile cercare la meno o la più grottesca: sono grottesche tutte). La soluzione? Cliccando qui!

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Darina Pavlova

Darina Pavlova

(Su Darina Pavlova: La signora vive a Washington, ma va spesso a Milano. È dal 2006 che i giornali bulgari hanno cominciato a scrivere di una sua ipotetica relazione con il Berlusconi: “Darina Pavlova, moglie dell’assassinato Iliya Pavlov, fondatore di MG Corporation, potrebbe avere una relazione con Silvio Berlusconi”. In principio Darina negava, ma poi si è comprata una casa a Roma, ha festeggiato nel 2008 il suo compleanno anche con il premier e “da mesi sulla stampa bulgara rilascia interviste dichiarando che è l’amante del Primo Ministro italiano. Mesi e mesi prima della richiesta di divorzio da parte della signora Lario, la Pavlova ha detto che sarà la prossima first lady italiana, la futura Carla Bruni. Dal sito www.alessandragaletta.com)

 

Silvio Berlusconi (a Serghej Stanishev, primo ministro bulgaro, a proposito di Darina Pavlova, la donna misteriosa e ricchissima che la stampa bulgara ha descritto come molto intima del Cavaliere): La verità è che Pavlova ha una figlia fantastica. E tu conosci il mio interesse per le minorenni. (La Repubblica, domenica 20 giugno 2009). Ora ci mancano solo il diabolico dottor Fu Man Chu ed Eva Kant, poi la misura del ridicolo in cui il Berlusconi sta precipitando l’Italia sarà (forse) colma.

 

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(su) Salvatore Sottile (ex portavoce di Gianfranco Fini): Il tribunale di Roma ha condannato a otto mesi di reclusione Salvatore Sottile per peculato d’uso. Secondo le accuse, il Sottile utilizzava l’auto blu per accompagnare la soubrette Elisabetta Gregoraci nei locali della Farnesina. In un caso, l’auto di servizio del ministero degli Esteri fu usata per dare un passaggio alla moglie del Sottile dalla stazione Termini a casa. (La Repubblica, sabato 20 giugno 2009). Come si sarà difeso il Sottile? Non in tribunale, intendiamo, ma nell’intimità di casa sua, dinanzi alla moglie da lui costretta a condividere l’auto peculata con una soubrette? Non le avrà mica raccontato che la soubrette era per il ministro degli Esteri?

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Nicolò Ghedini (Pidièlle, avvocato-deputato e avvotato-depucato): Il presidente del Consiglio, di donne, potrebbe averne grandi quantitativi gratis. (La Repubblica, venerdì 19 giugno 2009). Sulla tendenza del Ghedini a cosificare le donne ci siamo già espressi. Ma dalle sue parole traspare un altro problema: l’illustre addomesticatore di tribunali, forse perché stressato dalle ferite infertegli dai medesimi, non si rende conto che le donne il Berlusconi le “potrebbe avere gratis perché qualcuno gliele donerebbe (dopo averle turpemente ammorbidite) per ottenere qualcosa in cambio da lui. E quindi saremmo daccapo a dodici, come si suol dire, onorevole signor difensore di cause impervie. Ci permettiamo dunque di consigliarle una strategia diversa: dichiarare che quelle eroiche fanciulle si sacrificano volontariamente per il Paese offrendosi non al Berlusconi, che non le toccherebbe con un fiore, ma a laidi e perversi Capi di Stato esteri che mai e poi mai accoglierebbero le richieste dell’Italia se non potessero al contempo umiliare qualche Italiana. Che ne dice, illustre patrocinatore di nobilissimi interessi? E non vogliamo neanche la parcella.

 

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Le belle facce della finta “sinistra”: Gero Grassi e Sandro Frisullo. Se a “pranzi e cene” sono andati insieme, l’uno accanto all’altro avranno fatto un contrasto comico irresistibile.

Le belle facce della finta “sinistra”: Gero Grassi e Sandro Frisullo. Se a “pranzi e cene” sono andati insieme,

l’uno accanto all’altro avranno fatto un contrasto comico irresistibile.

 

(sul) Pidì di Dario Franceschini (tanto, tanto, tanto diverso da quello del Veltroni): Nell’indagine sarebbero contenuti poi anche due nuovi nomi, venuti fuori nelle telefonate: il parlamentare del Pidì Gero Grassi e il vice presidente della giunta regionale, Sandro Frisullo, anche lui del Pidì, in rapporti diretti col Tarantini. “Conosco bene Gianpaolo Tarantini, ma non so nulla dell’inchiesta,” dice Frisullo. “Pranzi, cene, telefonate sì, ma non sono stato mai in Sardegna alle sue feste. Mi piacciono le donne, ma non la droga”. Allo stato non risulta che i due politici siano indagati. (La Repubblica, venerdì 19 giugno 2009). Ecco: d’ora in poi, invece che finta “sinistra”, quella del Pidì potremmo chiamarla la “sinistra” frisulla.

 

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Mariastella Gelmini (“palo” di Giulio Tremonti al ministero della Pubblica Istruzione): È necessario un aiuto economico, come quello approvato da alcuni anni dalla regione Lombardia, alle famiglie che decidono di mandare i figli a studiare nelle scuole paritarie. (La Repubblica, venerdì 19 giugno 2009). Chiamarla golpista perché si propone di andar contro la Costituzione (articolo 33: Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato) sarebbe far troppo onore alle sue capacità. Tanto più che probabilmente intendeva solo dare sfogo alla rabbia per il fatto che, nonostante le selvagge aggressioni sue e del Tremonti alla Scuola, le famiglie italiane non stanno affatto dando l’assalto alle cosiddette scuole private.

 

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17 febbraio 2009: Matteo Renzi festeggia la vittoria alle primarie del Pidì. (Ogni somiglianza delle facce dei suoi supporter con quelle di suore e preti è puramente casuale).

17 febbraio 2009: Matteo Renzi festeggia la vittoria alle primarie del Pidì.

(Ogni somiglianza delle facce dei suoi supporter con quelle di suore e preti è puramente casuale).

 

(su) Matteo Renzi (ex ciellìno, attualmente piddìno di belle speranze e candidato sindaco di Firenze): I siluri contro di lui da parte dello schieramento opposto sono partiti con un singolare ritardo: quando Renzi, con il 47 e mezzo per cento ottenuto al primo turno, aveva già praticamente in tasca la vittoria che celebrerà lunedì prossimo. “L’è evidente,” è stato il commento di chi nel Pidì non ama il giovane cattolico rampante, “Denis deve dimostra’ che il bimbo non l’ha cresciuto lui a mollichella”. Dove mollichella sta per coccole, Denis sta per Denis Verdini, plenipotenziario del Pidièlle in Toscana, e il bimbo per Renzi. Il quale, secondo la leggenda metropolitana, fu aiutato nelle primarie democratiche da votanti infiltrati dalla Destra, e a queste elezioni dalla scelta verdiniana di contrapporgli per favorirlo un avversario debole come l’ex calciatore della Fiorentina e del Milan Galli. (La Repubblica, venerdì 19 giugno 2009). Calunnie, tutte calunnie. Perché mai la Destra dovrebbe preferire, alla guida del Pidì, esponenti della banda di papisti, padronisti, finti sindacalisti e boss della Sanità che attraverso il Pidì tengono in ostaggio la Sinistra italiana?

 

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Filippo Penati (Pidì, presidente ancora per poco della provincia di Milano): La sicurezza non è di destra né di sinistra, ma un tema che ogni amministratore deve avere a cuore perché interessa soprattutto le fasce deboli della popolazione”. E ha perfino vagheggiato, il presidente, qualcosa che assomiglia alle ronde, suscitando un vespaio in quella Sinistra che fino a un paio di mesi fa stava con lui in giunta e dalla quale ha divorziato. Linea confermata per il ballottagio: niente apparentamenti, e i rifondaroli rispondono che non andranno a votarlo. (La Repubblica, venerdì 19 giugno 2009). Traduzione: La mia sicurezza sulla poltrona di presidente della provincia di Milano non è di destra né di sinistra, ma un tema che come amministratore devo avere a cuore soprattutto perché non voglio tornare a far parte delle fasce deboli della popolazione. E invece ci tornerai, Filippo, perché nonostante l’aiutino dellUddiccì sarai trombato. E sarà una gran gioia.

 

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Obama schiaccia il moscone!

Eccezionale scoop di ScuolAnticoli

IL MOSCONE SCHIACCIATO DA OBAMA HA UNA FACCIA CONOSCIUTA !!!

Ci siamo procurarti una foto (scattata pochi istanti prima dell’incidente) del moscone schiacciato da Barack Obama il 17 giugno 2009 durante un’intervista alla Casa Bianca. La sua faccia (del moscone, non di Obama) non ci è nuova... Aiutaci a riconoscerlo: Clicca qui e scrivici!

Il moscone schiacciato da Obama in un'immagine di pochi istanti prima dell'incidente!

 

(su) Silvio Berlusconi?: Su www.repubblica.it l’intervista tv di ieri, durante la quale Obama uccide un moscone che lo infastidiva: “Visto? L’ho fatto fuori quel parassita! (La Repubblica, giovedì 18 giugno 2009). Un caso? O quel moscone era stato lasciato nello Studio Ovale da un ospite importuno del giorno prima?

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Silvio Berlusconi: Sono stata a due feste a palazzo Grazioli. Ho prove di ciò che dico, registrazioni, e le altre ragazze possono confermare. La prima volta eravamo una ventina, Gianpaolo mi diede 1000 euro. La seconda era la sera dell’elezione di Obama, rimasi a dormire a palazzo Grazioli. (Patrizia D’Addario, escort” barese, La Repubblica, giovedì 18 giugno 2009). E così, mentre il mondo dei sani di mente festeggiava la vittoria di Obama come una vittoria della speranza, a quella poveretta toccava passar la notte a palazzo Grazioli. E svegliarsi, dopo un’esperienza simile (prenderanno qualcosa, le meschine, per non morire di schifo?) nel solito decrepito mondo dei disperati e dei distrutti. Non ridiamo di lei, e nemmeno dei suoi carnefici. Ridiamo dei “signori” Teste Ritinte e delle “signore” Facce Plastificate che hanno votato per il Berlusconi ― che adesso gli si rivela un poveraccio come loro ― soltanto perché gli faceva credere luccicante il mondo di morte che hanno in comune con lui. Chissà, forse ora lo voteranno per pietà, invece. Oppure si rivolgeranno al Partito dei Moccichini Verdi, che quel mondo di morte glielo fa sembrare un pianeta di guerrieri mostruosi, pronti a scagliarsi come belve sugli invidiati Poveri e gli invidiati Migranti.

 

Patrizia D’Addario (Per la serie: Prima o poi la pagherete, per tutte le Donne che avete distrutto)

Patrizia D’Addario

(Per la serie: Prima o poi la pagherete, per tutte le Donne che avete distrutto)

 

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Silvio Berlusconi: In questo momento la cosa necessaria è la trasparenza: dal capo del governo dipendono i servizi segreti e le forze armate. È in possesso dei nullaosta della Nato che danno accesso ai segreti degli armamenti nucleari. Quindi, è indispensabile anche dal punto di vista internazionale avere la certezza che, nemmeno in teoria, Berlusconi possa essere ricattato. (Luigi Zanda, vice presidente dei senatori del Pidì, su La Repubblica di giovedì 18 giugno 2009). Ci sembra una grossolana esagerazione propagandistica, questa dello Zanda. Alla Nato saranno pure degli tontoloni, ma non fino al punto da affidare segreti nucleari a un Berlusconi.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Silvio Berlusconi: Prendere in Italia tre dei detenuti di Guantanamo? Dipende da dove li mettiamo. Se li tiene Berlusconi nella sua villa... va bene. Comunque non credo che riesca ad andare con tutte le donne che gli attribuiscono: se fosse iscritto alla Lega ce l’avrebbe duro; ma non glielo dobbiamo dire, altrimenti ci chiede la tessera. (Umberto Bossi, segretario del Piemmevvù, Partito dei Moccichini Verdi, La Repubblica, giovedì 18 giugno 2009). Non è possibile che il Bossi abbia detto così. Per quanto ingenuotto, non ce lo vediamo a dichiarare pubblicamente che i suoi si iscrivono per avercelo duro: sarebbe come dire che alla Lega si iscrivono solo gli impotenti.

 

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Nicolò Ghedini (Pidièlle, avvocato del Berlusconi e deputato del Berlusconi): Certamente quella di Bari non può essere un’inchiesta nei confronti del presidente del Consiglio. Qualsiasi ricostruzione si possa ipotizzare, ancorché fossero vere le indicazioni di questa ragazza, e vere non sono, il premier sarebbe, secondo la ricostruzione, l’utilizzatore finale, e quindi mai penalmente punibile... Ehm... Il termine “utilizzatore finale” era riferito a un’astratta spiegazione di natura tecnico-giuridica... Si trattava, con ogni evidenza, della mera esemplificazione di uno schema giuridico. (La Repubblica, giovedì 18 giugno 2009). Per il Ghedini, le donne sono cose? Non ci sarebbe da meravigliarsi: dev’essersi così abituato a essere “utilizzato” dai suoi clienti, Berlusconi compreso, che l’intero mondo umano gli sembrerà ormai una sterminata distesa di oggetti d’uso. E chissà che fatica, poverino, per convincere i suoi “consumatori finali” che quelli di un avvocato sono “servigi”, non “servizietti”.

 

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(su) Massimo D’Alema: Il Pidièlle difende Berlusconi tirando in ballo Massimo D’Alema e il suo riferimento a una “scossa” vicina per il governo evocata domenica al programma di Lucia Annunziata In mezz’ora. Italo Bocchino, vicecapogruppo alla Camera, lancia l’accusa più pesante: “Come faceva a sapere di eventuali scosse proprio mentre era a Bari? Risponda a questa domanda, altrimenti è chiaro che mesta nel torbido assieme a pezzi di apparati non fedeli.” (La Repubblica, giovedì 18 giugno 2009). Che ingrati, povero D’Alema. Invece di ringraziarlo, perché ha cercato di metterli sull’avviso...

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Michela Vittoria Brambilla (Pidièlle, ministro del Turismo): Alla festa dell’Arma di Lecco, al termine dell’inno di Mameli, il ministro Brambilla fa un saluto a braccio teso. (La Repubblica, mercoledì 17 giugno 2009). Siamo in grado di affermare che la notizia è falsa. La nostra scrupolosa ricostruzione grafica lo dimostra: il braccio della Brambilla non è andato sù, come vorrebbe far credere il capovolgimento della realtà storica operato dal noto quotidiano sovversivo La Repubblica (foto a sinistra); il braccio della Brambilla è caduto in basso (foto a destra) quando i comunisti, incuranti delle disperate grida della poverina, spietatamente l’hanno messa a testa in giù.

 

A Michela Vittoria Brambilla il braccio è andato sù?

No! A Michela Vittoria Brambilla il braccio è andato giù.

 

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Umberto Bossi: Quando perde, la sinistra diventa cattiva. Mio figlio (il noto alle cronache Renzo Bossi, n.d.r.) ha un ufficio in centro a Milano, io lo avevo avvisato: “Guarda che sanno chi sei, metti la macchina in garage!” Lui non mi ha dato retta e gliel’hanno distrutta. A sinistra si definiscono democratici, ma quando perdono non accettano di perdere democraticamente... Maroni ha infilato alcuni agenti dei Servizi e della Digos e hanno trovato che nel giro della sinistra hanno intenzione di ricostituire le Brigate Rosse. (La Repubblica, mercoledì 17 giugno 2009). Paura, eh? Ma per carità, Bossi, non dica queste cose: adesso tutti i figli scapestrati d’Italia che fracassano la macchina di papà diranno che sono stati i Comunisti.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Le belle facce del partito dei Moccichini Verdi: Davide Boni

Le belle facce del partito dei Moccichini Verdi: Davide Boni

 

Davide Boni (leghista, assessore della regione Lombardia): Via gli immigrati irregolari dai giardinetti. È inammissibile che in alcune zone di Milano ci siano veri e propri assembramenti di cittadini stranieri che sostano ai giardini pubblici a ogni ora del giorno e della notte. Negli Stati Uniti è vietato perfino bere alcolici per la strada. Non si può risolvere il problema degli sgomberi semplicemente con dei traslochi da un quartiere all’altro della città. (La Repubblica, mercoledì 17 giugno 2009). Perché, lui gli sgomberi e i traslochi verso dove vorrebbe dirigerli? Verso appositi lager pieni di forni e di ciminiere?

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Le belle facce della finta “sinistra” mercatista e ultraliberista: Tommaso Padoa Schioppa (Per la serie: "I padri dei bamboccioni sono sempre incinti")

Le belle facce della finta “sinistra” mercatista e ultraliberista: Tommaso Padoa Schioppa

(Per la serie: I padri dei bamboccioni son sempre incinti)

 

Tommaso Padoa Schioppa (ex ministro del Tesoro): La crisi ha messo a nudo l’errore di fondo: pensare che i mercati possano autoregolamentarsi. (La Repubblica, mercoledì 17 giugno 2009). Tommaso l’ha sempre detto che questo era un errore marchiano. Quando era al governo, con Prodi, tra Padoa, Mussi, Ferrero e Diliberto era un litigio continuo: “Bisogna regolare i mercati!” gridava Schioppa a mo’ di Catone col suo Delenda Carthago!. “Manco per sogno! I mercati devono essere liberi!” ribattevano quei nipotini di Milton Friedman dei ministri della Sinistra Vera. Alla fine l’ebbero vinta loro, Tommaso e Padoa e Schioppa dovettero ritirarsi con la coda tra le gambe, i mercati non furono regolati e scoppiò la Crisi economica mondiale. Tutta colpa di Bertinotti.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Pennywise

Pennywise

 

(su) Silvio Berlusconi: È triste dirlo, ma l’agognata udienza di Silvio Berlusconi da Barack Obama è andata bene perché non è accaduto nulla che possa crearci imbarazzi. (Vittorio Zucconi su La Repubblica di martedì 16 giugno 2009). Non fidarti, Barack. La morigeratezza del Berlusconi alla Casa Bianca potrebbe essere una trappola. Così tu vieni al G8 de L’Aquila rilassato, tranquillo, sereno, e quando meno te l’aspetti scatta la buffonata che ti fa sembrare un pagliaccio. Son cose che di certo sai già, Barack, o non saresti arrivato dove sei, ma siamo così in ansia per quel maledetto G8 che non possiamo non ricordartelo: anche Giuda sembrava innocuo, mentre baciava Gesù. Per non parlare di quanto lo sembrava Pennywise, il clown di Stephen King, mentre offriva a un bimbo i suoi palloncini...

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Walter Veltroni (scherano della banda di papisti e padronisti che tramite il Pidì tiene in ostaggio la Sinistra italiana): Richiami antichi minano il Pidì. Di tutto abbiamo bisogno, tranne che di ritorni a un passato che ha poco da dire. (La Repubblica, martedì 16 giugno 2009). Meglio il ritorno al futuro”, vero? Ma il “futuro” che il Veltroni rappresentava c’è già stato. E ha fatto così schifo che ci ha portati all’attuale presente.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Walter Veltroni (sicario della banda di papisti e padronisti che tramite il Pidì tiene in ostaggio la Sinistra italiana): Lo “spirito del Lingotto” evocato da Veltroni consegnò il Paese nelle mani di Berlusconi. (Mario Barbi, “prodiano”, su La Repubblica di martedì 16 giugno 2009). Allora non sono stati Bertinotti e Mastella a consegnarglielo. Qualcuno avvisi i fan del Veltroni, per favore: è a lui che la devono, la resurrezione di Papi.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Miti Simonetto (da vent’anni consulente per l’immagine del Berlusconi): Dice Antonello Zappadu (il fotografo sardo che per più di due anni ha “monitorato” Villa Certosa, n.d.r.): “Non si era parlato di soldi finché non mi telefona questa signora Simonetto e mi chiede quanto voglio, per le foto. Io rispondo che tratto solo con la Mondadori. Lei dice che trattare con lei o con la Mondadori è la stessa cosa, e aggiunge: mandami il prezzo con un sms sul mio cellulare. Per fortuna non l’ho fatto”. E il suo avvocato annuisce: “Se avesse mandato quell’sms, lo avrebbero accusato di estorsione, lo avrebbero arrestato e oggi non staremmo qui a parlare. (La Repubblica, martedì 16 giugno 2009). Ma non è un reato tentare di indurre qualcuno a commettere un reato? E se lo è, e se quel che dice il fotografo Zappadu è vero, come mai la signora Simonetto e/o i suoi mandanti non vengono perseguiti?

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Mariastella Gelmini (ministro della Pubblica Istruzione perché Giulio Tremonti si fa scudo di una donna?): La sua, purtroppo, non è una buona pagella. Mariastella Gelmini non è stata ammessa alla seconda classe primaria perché ha preso zero in tutte le materie. L’alunna, inoltre, non si è positivamente inserita nel mondo della Scuola. Non si confronta, non ascolta, testardamente si ostina a comportarsi in maniera non consona alla serietà dell’istituzione scolastica. E nonostante i ripetuti interventi delle strutture di supporto psicologico, mantiene un atteggiamento di assoluta chiusura nei confronti dell’intero Paese. (La Repubblica, martedì 16 giugno 2009). Neanche una parola sugli atti di bullismo, sulle minacce e sui ripetuti furtarelli di risorse scolastiche: gli insegnanti son diventati così “buonisti” che non desta alcuna meraviglia che non riescano più a ottenere rispetto.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Contro la nostra stessa volontà, il nuovo look della Gelmini ci fa stare in pena per lei: che non stia bene?

Contro la nostra stessa volontà, il nuovo look della Gelmini ci fa stare in pena per lei: che non stia bene?

 

Mariastella Gelmini (“palo” di Giulio Tremonti al ministero della Pubblica Istruzione): Andrò dovunque a presentare “5 in condotta”, il libro di Mario Giordano, come anche altri libri. Tutti gli Italiani devono sapere com’è ridotta la Scuola. Impedire in un paese democratico che si svolga la presentazione di un libro dà il senso dell’intolleranza e della prepotenza di chi vuole lasciare la Scuola così com’è, opponendosi al cambiamento. La Scuola non è proprietà privata di un gruppo organizzato e rumoroso di sinistra, ma appartiene al Paese. Le persone che contestano difendono una Scuola indifendibile, che ha premiato finora non il merito, ma i fannulloni. Queste proteste sono solo battaglie strumentali di chi non ha a cuore la qualità dell’istruzione. (La Repubblica, martedì 16 giugno 2009). La poverina si difende con tanta passione, che ci viene il dubbio che sia in buona fede. Che davvero non si renda conto, cioè, di che cosa il Berlusconi, il Tremonti, il Brunetta e il Sacconi le stanno facendo fare. Non è possibile? Può darsi. Ma la scienza non ha ancora stabilito quale sia il limite inferiore dell’intelligenza umana...

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Hydromania (parco acquatico sito in vicolo di Casale Lumbroso 200, 00166 Roma): Esasperata dal rumore che viene dal parco acquatico Hydromania, ieri mattina Vittoria Mastrotaro si è incatenata al cancello del Municipio XVI: “Sono anni che lottiamo contro il rumore che c’è in estate. Il Comune faccia qualcosa. (La Repubblica, cronaca di Roma, martedì 16 giugno 2009). I gestori di Hydromania non sono nuovi agli “onori” delle cronache. Un anno fa, una lettera a La Repubblica denunciò che rifiutavano l’ingresso ai Rom. Sarebbe davvero ora che qualcuno ricordasse a questi individui che le leggi si rispettano.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Silvio Berlusconi: Il mio governo andrà avanti tranquillamente. Ma se non sarà così, allora si tornerà al voto. (La Repubblica, lunedì 15 giugno 2009). Tornare al voto? E per fare che? Cedere metà dei parlamentari alla Lega? Che il Berlusconi sia stato preso dalla sindrome Muoia Sansone con tutti i Filistei?

 

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Roberto Maroni (leghista, ministro degli Interni e unico nel governo che può suscitare l’invidia del Brunetta senza suscitare quella del Berlusconi): Ebbene sì, vogliamo le ronde. Noi guardiamo alla sostanza, non alle chiacchiere. Ci hanno accusato di voler far tornare le camicie nere, ma noi vogliamo consentire ai cittadini di partecipare. (La Repubblica, lunedì 15 giugno 2009). Quel che conta, in effetti, è che i cittadini partecipino. Non a che cosa, non come, ma solo che partecipino. Gli squadroni della morte brasiliani, per esempio, non erano composti da partecipanti? E i terroristi suicidi non partecipano anch’essi, a modo loro, invece di restarsene a casa e farsi gli affari propri? Non crediamo il Maroni così ignorante da non sapere queste cose o così stupido da non capirle. Preferiamo pensare che non abbia avuto il tempo, parlando a Pontida ai suoi fan, di approfondire il concetto di partecipazione dei cittadini quanto la sua mente fuori dalla norma e la sua cultura senza eguali gli avrebbero facilmente consentito di fare.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Silvio Berlusconi (eterosessuale) e Franco Grillini (gay): Avete qualcosa da dire a Obama? Io vado, bello abbronzato... (Silvio). Caro cavaliere, se lei fosse gay sarebbe veramente bello (Franco). (La Repubblica, lunedì 15 giugno 2009). Ci dispiace molto, ma temiamo fortemente che Franco con Silvio andrà in bianco. Mentre siamo del tutto certi, e non ci dispiace affatto, che con Barack Obama andrà in bianco Silvio.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Silvio Berlusconi: Dopo Gheddafi, il 23 giugno toccherà al premier israeliano Benyamin Netanyahu incontrare a Roma Silvio Berlusconi. (La Repubblica, lunedì 15 giugno 2009). Questo non farà il buffone: è un personaggio tragico. Anche se accanto al Berlusconi non si sa mai che cosa si possa essere indotti a dire o a fare...

 

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Quelle che si sganasciano per il Berlusconi: Emma Marcegaglia, presidente della Confindustria, e Federica Guidi, presidente dei giovani della Confindustria, con Silvio Berlusconi. Che naturalmente non è il presidente dei nanetti della Confindustria. (Foto da Repubblica).

Quelle che si sganasciano per il Berlusconi: Emma Marcegaglia, presidente della Confindustria, e Federica Guidi, presidente dei giovani della Confindustria, con Silvio Berlusconi. Che naturalmente non è il presidente dei nanetti della Confindustria. (Foto da Repubblica).

 

Silvio Berlusconi (ai giovani imprenditori, alias gli imberbi padroni): Su quattro calunnie messe in fila contro di me: le veline, le minorenni, Mills, i voli di Stato, hanno costituito una campagna di scandalo molto negativa all’estero per il nostro Paese e credo sia un comportamento colpevole di chi l’ha pensato e organizzato, un progetto eversivo perché la finalità è quella di costringere a far decadere un presidente del Consiglio eletto dagli Italiani e a mettere un’altra persona non eletta dagli Italiani. Se questa non è eversione, ditemi voi cos’è. La situazione di crisi è quella che voi conoscete. Bisognerebbe non avere una Sinistra e dei media che tutti i giorni cantano la canzone del pessimismo e del catastrofismo e credo che anche voi dovreste operare di più in questa direzione, per esempio, se non date pubblicità a chi si comporta così. Credo che sì, è una difesa logica e assolutamente fondata sulla realtà dei fatti. La mia è la politica del cucù. È con la politica del cucù che si rendono gradevoli le amicizie. L’amicizia con Gheddafi era obbligatoria. Uno che governa da quarant’anni è per forza non un dittatore, ma un uomo intelligentissimo. La politica è come fare la corte alle ragazze. Se te ne vuoi rimorchiare una, non è che le dici: “Vieni fuori con me sabato”. Le dici: “Vuoi uscire con me sabato o venerdì?” A una signora con uno sguardo un po’ da talpa devi dire che ha gli occhi trasparenti. A una che ha una figlia cozza, devi raccontare che la sua bambina è meravigliosa. A uno che ha una cravatta orrenda devi dire: “Che bella cravatta primaverile!” E soprattutto, a uno che ha la mano sudata, che bagna irrimediabilmente la tua rischiando di farti fare una brutta figura, devi dirgli sorridendo: “Che bella stretta che hai!” E comunque prendete atto che sono l’unico uomo e che queste due donne, Emma Marcegaglia e Federica Guidi, non sono minorenni. (La Repubblica, domenica 14 giugno 2009). Qualcuno dovrebbe avvertirlo che denunciare un progetto eversivo vestito da clown è un po’ come scompisciarsi dal ridere mentre si telefona ai pompieri che la casa va a fuoco. Se poi la volta che è davvero in pericolo gli ridono in faccia, con chi potrà prendersela? Solo con sé stesso.

 

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Maurizio Sacconi ha sempre un’aria così sofferente, poverino... Che la “regolarità del suo organismo” non sia del tutto perfetta?

Maurizio Sacconi ha sempre un’aria così sofferente, poverino...

Che la “regolarità del suo organismo” non sia del tutto perfetta?

 

Maurizio Sacconi (patito del karaoke e ministro pidiellìno del Welfare, della Sanità, del Lavoro e delle Politiche sociali, a seconda dei turni di servizio): I giovani laureati vadano a lavorare, facciano i commessi o gli operai, ché gli fa bene. Vadano a fare gli imbianchini, ché c’è tanto bisogno. (La Repubblica, domenica 14 giugno 2009). Chissà come scherzavano, sul cognome del Sacconi, quando il Sacconi andava a scuola. Chissà che cosa insinuavano che contenessero, quei grossi sacchi. Non lo sapremo mai, temiamo. Quel che ci sembra assai probabile, però, è che qualunque cosa essi contenessero per i suoi compagni, il Sacconi la sta tirando fuori tutta adesso.

 

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Nicolò Ghedini (Pidièlle, avvocato e deputato): L’avvocato difensore del fotografo Zappadu è al tempo stesso avvocato ed eurodeputato dell’Italia dei Valori. Una doppia veste che non si dovrebbe mai confondere. (Michele Serra su La Repubblica di domenica 14 giugno 2009). Serra definisce questa uscita del Ghedini assurda, incoerente e surreale. Noi invece siamo convinti che il Ghedini sia in buona fede e non si senta affatto in contraddizione. C’è solo un problema: quale dei due in cuor suo sa di non essere? L’avvocato? Il deputato? Ambedue?

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Mariastella Gelmini (“palo” di Giulio Tremonti alla Pubblica Istruzione, commentando la sua ― del Tremonti ― “riforma” dei licei che dal 2010 taglia, nei licei, il 10% dell’orario di lezione): Valorizzazione del latino, incremento delle ore di matematica, fisica e scienze, potenziamento delle lingue straniere e insegnamento all’ultimo anno di una disciplina non linguistica in lingua straniera. (La Repubblica, sabato 13 giugno 2009). Come definire la faccia di questa donna? Si accettano suggerimenti, scriveteci cliccando qui! Ovviamente non potremo pubblicarli. Ma basterà la varietà, il numero sempre crescente delle vostre indicazioni, a rallegrarci e consolarci.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Gianfranco Fini (ex neofascista, ex aennìno, attualmente pidiellìno e presidente della Camera dei deputati): Considerato che il ritardo di Gheddafi non è stato giustificato in alcun modo, nel pieno rispetto dell’istituzione non si terrà alcuna iniziativa. (La Repubblica, sabato 13 giugno 2009). Dopo che l’ha aspettato per più di due ore? E se poi si scopre che una volta il maggiordomo di Gheddafi si è licenziato dopo averlo aspettato per un’ora soltanto?

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Silvio Berlusconi (all’assemblea della Confartigianato): Scappo perché sto combinando un matrimonio tra Noemi e l’avvocato inglese Mills. Porterò come dono un viaggio sui voli di Stato. Naturalmente gratis. (La Repubblica, venerdì 12 giugno 2009). Si è dimenticato di aggiungere che in viaggio di nozze li porterà tutti in pellegrinaggio sulla tomba del suo fu “stalliere” Vittorio Mangano, mafioso, morto in carcere condannato per omicidio.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Silvio Berlusconi: In queste settimane ho assistito in silenzio, senza reagire mediaticamente, al brutale infangamento della mia persona, della mia dignità e della mia storia coniugale. Certo è che la verità del rapporto tra me e mio marito non è neppure stata sfiorata, così come la ragione per cui ho dovuto ricorrere alla stampa per comunicare con lui. Certo è che l’ho sempre amato e che ho impostato la mia vita in funzione del mio matrimonio e della mia famiglia. (Veronica Lario al Corriere della Sera. Letto su La Repubblica di venerdì 12 giugno 2009). Se la signora Lario non s’inganna, amare il Berlusconi per tutta la vita non l’ha portata che al brutale infangamento della sua persona, della sua dignità e della sua storia. Se è così, a che cosa sta portando l’Italia l’infatuazione per il Berlusconi della maggioranza degli Italiani? E quando costoro scopriranno la verità, come divorzieranno da lui? Voteranno a sinistra, cospargendosi il capo di cenere? O voteranno ancora più a destra, pur di non dover pensare d’esser stati degli idioti? Difficilissimo trovar qualcosa da ridere in eventi e parole che suscitano così tragici presentimenti...

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Muammar Gheddafi (grande democratico libico e grande amico, insieme a quell’altro grande democratico che è il grande Valdimir Putin, del grande Silvio Berlusconi): Gli Stati Uniti sono come Bin Laden. E il partitismo è un aborto della democrazia. Se il popolo italiano me lo chiedesse, io gli darei il potere e chiuderei i partiti e la democrazia in Italia. (La Repubblica, venerdì 12 giugno 2009). Vedendo Napoleone III imitare Napoleone Bonaparte, Karl Marx disse che le tragedie della Storia, quando si ripetono, si ripetono come farse. Chissà che cosa avrebbe detto se avesse potuto vedere, settant’anni dopo Mussolini e Hitler, il Berlusconi e il Gheddafi. Probabilmente avrebbe dovuto ammettere che a volte non si ripetono neanche come farse. Ma come barzellette.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Luigi Frati, rettore dell’Università La Sapienza di Roma (per la serie "La Destra che svillaneggia le mogli in pubblico")

Luigi Frati, rettore dell’Università La Sapienza di Roma

(per la serie La Destra che svillaneggia le mogli in pubblico)

 

Luigi Frati (rettore dell’Università La Sapienza di Roma, rivolgendosi a Muammar Gheddafi): Apprezzo molto le sue guardie del corpo donne, signor presidente. Ma mia moglie è in sala e non posso dire di più. (La Repubblica, venerdì 12 giugno 2009). La moglie lo limita? Faccia come il suo capo: si rivolga a Libero.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Le belle facce della Destra: Alfano e Ghedini. Per la serie: "Le boccucce son lo specchio delle animucce".

Le belle facce della Destra: Alfano e Ghedini. Per la serie: "Le boccucce son lo specchio delle animucce".

Le belle facce della Destra: Alfano e Ghedini. Per la serie Le boccucce son lo specchio delle animucce.

 

(su) Angelino Alfano (Pidièlle, ministro della Giustizia), Nicolò Ghedini (Pidièlle, avvocato-deputato del Berlusconi) e Silvio Berlusconi: Ma come si fa a scrivere una legge come quella sulle intercettazioni? Io direi che la notte della Repubblica continua... Se penso a ciò che è stato fatto in nome della sicurezza violando i diritti fondamentali delle persone... Ma ora si rischia di contraddire anche quelle scelte: come si può conciliare con la sicurezza l’azzeramento del più efficace strumento per individuare assassini, rapinatori, stupratori e trafficanti?... Sappiano i cittadini che gli assassini senza volto saliranno incredibilmente di numero e sarà più difficile salvare vite umane come avviene ora quando, intercettando e indagando, si scoprono progetti di uccidere qualcuno. (Armando Spataro, procuratore aggiunto di Milano, su La Repubblica di giovedì 11 giugno 2009). Ma in realtà non c’è alcuna contraddizione fra la cosiddetta sicurezza alla Maroni e le cosiddette intercettazioni alla Alfano-Ghedini: l’una perseguita i Migranti e ne colpisce i Diritti Umani, facendone i capri espiatori dietro i quali chi è davvero pericoloso (e in primis il più pericoloso di tutti) potrà continuare a fare i suoi comodi; le altre privano la magistratura (e la stampa libera rimasta) dell’unica vera arma di cui disponevano, in modo che chi è davvero pericoloso (e in primis il più pericoloso di tutti) possa continuare a fare i suoi comodi ancora meglio. E i cittadini? Chiamino la polizia, chiamino i carabinieri, e per favore gli paghino la benzina.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(sul) Parlamento della Repubblica italiana (composto per l’80% da deputati e senatori nominati uno per uno dal Berlusconi e dai suoi dipendenti, per la Destra; dal Veltroni e dalla sua banda di papisti-padronisti per la finta “sinistra”) e su Silvio Berlusconi:  Esclusi Luigi De Magistris e Sonia Alfano, questo Parlamento non ha nulla a che fare con la democrazia: sei persone hanno scelto 945 amici, avvocati e, scusate il termine, qualche zoccola. Siete illegali, incostituzionali, antidemocratici. Dimettetevi... Il primo pensiero dello psico-pedo-nano Berlusconi non è il Paese, è solo non farsi beccare. E oggi fa approvare una legge che limita le intercettazioni e mette il bavaglio all’informazione. (Beppe Grillo. La Repubblica, giovedì 11 giugno 2009). Che vorrà dire zoccola? Confessiamo di ignorarlo. Il vocabolario dice topo di fogna e meretrice. Siamo andati a guardare meretrice, e abbiamo trovato prostituta. Siamo andati a prostituta, e abbiamo letto: donna che pratica la prostituzione, meretrice. A questo punto ci siamo stancati. E che cosa sarà mai uno psico-pedo-nano? Un matto che si crede un pedone? Uno psichiatra pedinato da nani? Un nano pedofilo e psicotico? Non ci capiamo niente! Grillo, per favore, parla come mangi!

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Silvio Berlusconi (presidente del Consiglio) e Gianfranco Fini (ex neofascista, ex aennìno, attualmente pidiellìno e presidente della Camera dei deputati): Non è opportuno un sostegno diretto al referendum sulla legge elettorale (Silvio che fa un dispetto a sé stesso per fare un piacere a Umberto). Io vado a votare e lo faccio convintamente. Spero che facciano altrettanto gli Italiani (Gianfranco che fa un piacere a Silvio per fare un piacere a Silvio. A Silvio? Sì, a Silvio.) (La Repubblica, mercoledì 10 giugno 2009). Per la serie: una mano lava l’altra e tutt’e due lavano il viso.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Guzzetta o Sprovvedutezza? Questo è il dilemma.

Guzzetta o Sprovvedutezza? Questo è il dilemma.

 

Giovanni Guzzetta (presidente del comitato per il referendum elettorale): Penso che la stragrande maggioranza dei votanti del Pidièlle e del Pidì siano favorevoli a questo referendum, perché mira a migliorare la democrazia... E quella di Fini non è certo una posizione estemporanea: leggerla solo come una ripicca verso Berlusconi sarebbe sbagliato. (La Repubblica, mercoledì 10 giugno 2009). Traduzione: Il Pidièlle e il Pidì vogliono questo referendum perché vogliono il duopolio assoluto del potere. Berlusconi non può dirlo esplicitamente per non infastidire Bossi; perciò lo fa dire a Fini, il cui incarico è recitar la parte (per chi ci casca) del poliziotto buono.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Roberto Formigoni con Mariastella Gelmini e Letizia Moratti con Stan Laurel. (Fra tutti e quattro, ci scusiamo con Stan Laurel)

Roberto Formigoni con Mariastella Gelmini e Letizia Moratti con Stan Laurel. (Fra tutti e quattro, ci scusiamo con Stan Laurel)

Roberto Formigoni con Mariastella Gelmini e Letizia Moratti con Stan Laurel.

(Fra tutti e quattro, ci scusiamo con Stan Laurel)

 

(su) Letizia Moratti (Pidièlle, sindaco di Milano), su Roberto Formigoni (Cièlle & Pidièlle, presidente della regione Lombardia), sui leghisti, i fascisti, i nazisti e i razzisti padani, su Filippo Penati (Pidì, presidente della provincia di Milano) e sui dirigenti dell’Azienda tramviaria milanese: “È marocchino, non lavori sul metrò”. Milano, veto dell’Atm in base al Regio decreto del 1931: rischio attentati. (Titolo de La Repubblica di mercoledì 10 giugno 2009). Cocainomani, impasticcati e ubriachi fradici sono invece i benvenuti? O sono i benvenuti solo se padani?

 

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(su) Filippo Penati (Pidì, presidente ancora per poco ― speriamo ― della provincia di Milano): Ieri mattina Filippo Penati ha chiamato il deputato varesino Daniele Marantelli, “ponte” del Pidì con il Carroccio: “Aiutami a Roma, Daniele!” E Marantelli si è già messo in moto: “Ho parlato con tutti e oggi vedo Bossi. Lo so che ha stretto un patto con Berlusconi, ma per me è sufficiente che non faccia dieci comizi nella provincia di Milano da qui al 21. Sarebbe già un risultato.” ― (di) Filippo Penati: Non si vince con la politica dei salotti o dei palazzi. Non sarà più consentito a nessuno, Franceschini o altri, di ignorare i messaggi del territorio. Molti di noi avevano posto la questione settentrionale, e io non ho mai sottovalutato i temi dell’immigrazione, della sicurezza o dei clandestini, ma sono stato liquidato come un leghista di sinistra. (La Repubblica, mercoledì 10 giugno 2009). Liquidato come un leghista di sinistra? Non esageri, Penati, col tentativo di farci pena. Lei, Penati, non è un leghista di sinistra (improbabilissimo ossimoro) ma bensì un furbacchione di destra che si finge di sinistra per non perdere la ricca poltrona su cui l’ingenuità di un certo numero di elettori davvero di Sinistra l’ha collocata. E nessuno ha in mente di liquidarla, Penati, siete voi leghisti di sinistra e furbacchioni di destra che state tentando di liquidare i Migranti e i Diritti Umani per distrarre l’attenzione degli Italiani dalla situazione in cui li avete sprofondati. No, lei non sarà liquidato, Penati, non faccia la vittima. Lei sarà trombato. Speriamo.

 

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“Beppe” Fioroni (ex ministro della Pubblica Istruzione ed esponente della banda di papisti e padronisti che attraverso il Pidì tiene in ostaggio quel che resta della Sinistra italiana): Casini? L’ho un po’ preso in giro per la “vertiginosa” crescita di 400.000 voti del suo partito. (La Repubblica, mercoledì 10 giugno 2009). Lui può dirlo. Per i papisti-padronisti della finta “sinistra”, con le mani in pasta nella Sanità pubblica, 400.000 voti sono niente.

 

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(su) “Beppe” Fioroni (ex ministro della Pubblica Istruzione ed esponente della banda di papisti e padronisti che attraverso il Pidì tiene in ostaggio quel che resta della Sinistra italiana): C’era una moratoria sul congresso, e io la rispetto. Perciò non rispondo al bullismo congressuale di Fioroni. (Rosy Bindi, La Repubblica, martedì 9 giugno 2009). Se lo dice lei, Rosy, che di sicuro lo conosce bene, bisogna pensare che il (cosiddetto) “Beppe” Fioroni sia davvero un bullo (ancorché congressuale). Ma ci spieghi una cosa allora, Rosy: come mai, quando nacque l’ultimo governo Prodi, lei si sfilò da ministro della Pubblica Istruzione e lasciò che lo facesse lui? In qualche modo la solleticava, Rosy, l’idea di un bullo (ancorché congressuale) a capo della Scuola? Per la misera Scuola andava bene, Rosy, quel bullo (ancorché congressuale) che per il grande Pidì non va?

 

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Joseph Ratzinger (papa): Dio non vive in una splendida solitudine, ma è fonte di amore e di relazioni tra gli uomini e gli elementi del cosmo... Da qui la certezza che l’essere umano porta nel proprio genoma la traccia profonda della Trinità, di Dio-amore, come si può intuire osservando sia il grande universo, sia le particelle elementari. (La Repubblica, lunedì 8 giugno 2009). Dopo il Berlusconi presidente-operaio, ferroviere e quant’altro, ecco il Ratzinger cosmologo, biologo, genetista e fisico delle particelle. Meno male che Leonardo da Vinci e Einstein sono morti, altrimenti si sentirebbero degli analfabeti dinanzi a Benedetto sedicesimo. Per la serie: Dilettanti allo sbaraglio.

 

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Dario Franceschini (così diverso da Walter Veltroni): Alla nostra percentuale dovete aggiungere i Radicali, e a quel punto saremmo al 30. (La Repubblica, lunedì 8 giugno 2009). Fingendo di dimenticare (ops!) che appena quattro mesi fa, il 5 febbraio, il capo della sua (del Franceschini) segreteria politica ― tale Antonello Giacomelli ― ha fatto partire una raccolta di firme tra i deputati del Pidì per cacciar fuori i Radicali dal gruppo parlamentare. Tanto gli Italiani son tutti degli smemorati, vero, signor Franceschini?

 

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Silvio Berlusconi: La nostra sarà una vittoria tombale. (La Repubblica, lunedì 8 giugno 2009). Meglio non dirle queste cose, ché portano male: già parecchi, andando in cerca di tombe, non han guardato bene dove mettevano i piedi e ci son caduti dentro.

 

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Maurizio Gasparri (ex neofascista, ex aennìno, attualmente capogruppo pidiellìno alla Camera, rivolgendosi a una giornalista de L’Unità che gli chiedeva di commentare i risultati delle elezioni europee): Ma stai zitta, vai a fare il funerale a Franceschini. (La Repubblica, lunedì 8 giugno 2009). Non possiamo che ripetere al Gasparri quel che abbiamo consigliato qui sopra al Berlusconi: meglio non dirle queste cose, ché portano male: già parecchi, andando in cerca di funerali, si son trovati a essere i protagonisti del proprio.

 

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Ignazio La Russa (ex neofascista, ex aennìno, attualmente ministro della Difesa, commentando i risultati delle elezioni europee): Berlusconi negli ultimi giorni ha fatto campagna per il Pidièlle e per la Lega. Esagerando. Facendo addirittura arrabbiare i nostri del Veneto. (La Repubblica, lunedì 8 giugno 2009). Sai che bella scoperta. Anche Mussolini lavorò per Hitler, e anche Ciano se ne accorse quando ormai era troppo tardi. (Fatte le debite proporzioni, naturalmente, fra quell’immensa tragedia e la vostra farsa grottesca...)

 

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“Beppe” Fioroni (ex ministro della Pubblica Istruzione ed esponente della banda di papisti e padronisti che attraverso il Pidì tiene in ostaggio quel che resta della Sinistra italiana): Sono state battute le Cassandre per le quali il Pidì sarebbe crollato: alle europee siamo andati bene perché siamo andati oltre il socialismo. (La Repubblica, lunedì 8 giugno 2009). Lhandicap del (cosiddetto) “Beppe” Fioroni è la convinzione che gli altri siano addirittura meno intelligenti di lui. E che perciò si berranno panzane come questa: 1. Che i socialdemocratici tedeschi, i socialisti francesi e i laburisti inglesi siano andati peggio del Pidì perché non sono andati abbastanza oltre il socialismo (specialmente i laburisti, così incapaci di liberarsi del socialismo che riscuotevano applausi da Bush, Berlusconi e Aznar). 2. Che Zapatero, pur arretrando, sia andato molto meglio del Pidì perché è andato oltre il socialismo molto più del Pidì (sarà per questo che vescovi, cardinali, papi e preti semplici lo odiano tanto?) 3. Che quattro milioni di voti in meno rispetto a un anno fa significhino che il Pidì è andato bene, caspita, come no.

 

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Antonello Soro (Pidì): Il Pidì per voti e seggi sarà il primo partito del centrosinistra europeo. (La Repubblica, lunedì 8 giugno 2009). In effetti, il Pidì perde meno degli altri partiti della finta “sinistra” europea (ma molto più dei socialisti spagnoli, che son padronisti anch’essi ma almeno non sono papisti). Ma solo perché da noi la Sinistra vera è divisa. Cioè, solo perché il Pidì è stato più “bravo” dei suoi colleghi transalpini nell’infliggerle una serie di colpi mortali.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Silvio Berlusconi, Roberto Maroni e Guido Bertolaso: L’Aquila, seggi disertati: meno della metà i votanti. (Titolo de La Repubblica di lunedì 8 giugno 2009). Non sappiamo se gli esseri umani rinchiusi nei campi, come i non umani in gabbia, non abbiano più voglia di far sesso e non riescano a riprodursi. Una cosa è certa, però: votare, in gabbia, non ha senso alcuno. In gabbia un essere umano non vota: abbatte la gabbia.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

I due volti di Eugenio Scalfari si guardano in cagnesco.

I due volti di Eugenio Scalfari si guardano in cagnesco.

I due volti di Eugenio Scalfari si guardano in cagnesco.

 

Eugenio Scalfari: Aldo Schiavone ha scritto ieri che la polverizzazione del voto è frutto di un narcisismo patologico: per dimostrare la nobiltà e la purezza della propria scelta si getta nel secchio dei rifiuti la sovranità popolare. Non si tratta d’invocare il voto utile ma più semplicemente di predisporre un’alternativa efficace per sostituire il dominio dei propri avversari politici. La destra sa qual è il suo avversario e fa massa contro di lui. La sinistra coltiva il culto della testimonianza, ma quando si trasferisce quel culto nell’azione politica il risultato è appunto la rinuncia ad una sovranità efficace per far posto al narcisismo dell’anima bella, pura e dura. (La Repubblica, sabato 6 giugno 2009). sette domande a Eugenio Scalfari, vediamo se risponde o fa il Berluscone anche lui (allo Scalfari solo sette, proprio così: ubi maior...) 1. Lo Schiavone e lo Scalfari son forse psichiatri, o psicoanalisti, o psicologi, o il loro arrogarsi il diritto di dare del narcisista patologico a chi non gli piace si configura come esercizio abusivo della professione medica? 2. Non sembra allo Scalfari che emettere diagnosi psichiatriche su chi non vota come vuole lui sia molto berlusconiano (oltre a ricordare in modo sinistro linternamento dei dissidenti in manicomio nella fu Unione Sovietico)? 3. Non crede lo Scalfari che la nobiltà e la purezza di una scelta possano talora essere effettive e sostanziali, anziché meramente dimostrative? 4. Non trova lo Scalfari che la trasformazione delle urne in secchi dei rifiuti quando l’elettore non vota come predica La Repubblica, più che una sorta di stregoneria da parte dei Cittadini Italiani di Sinistra sia un insulto e un’intimidazione da parte sua? 5. Non ritiene lo Scalfari che dire che non si tratta d’invocare il voto utile e subito dopo invocare un voto efficace sia un giochino delle due carte che malamente maschera la ripetizione del ricatto veltroniano dello scorso anno e il suo tentativo di ridurre elettori umani a votare come animali, non cioè sulla base di una visione della Società ma per paura e per mero calcolo delle convenienze (per di più clamorosamente sbagliato, visti i risultati)? 6. Non sembra allo Scalfari che affermare che la destra fa massa contro il suo avversario, alludendo al Pidì come se quel partito fosse per intero contro la Destra, sia mentire sapendo di mentire, poiché è del tutto evidente che il Pidièlle e i papisti-padronisti del Pidì, della Cisl e della Uil filano invece da anni d’amore e d’accordo sulle questioni etiche, sul fondamentalismo liberista in fatto di economia e nell’aggressione ripetuta e continuata ai Diritti Umani delle Lavoratrici e dei Lavoratori? 7. Non vede lo Scalfari che accusare di culto (sia pure della testimonianza) chi si rifiuta di continuare a ingurgitare quel che passa il convento della finta “sinistra” è una presa per i fondelli che più berlusconiana non si può?

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Massimo Giannini (vicedirettore de La Repubblica): Al Cavaliere manca il pregio minimo della “dissimulazione onesta”. (La Repubblica, sabato 6 giugno 2009). Ringraziamo il vicedirettore de La Repubblica per aver voluto cortesemente avvertirci che ritiene un pregio (ancorché minimo) la dissimulazione (ancorché onesta). Ma lo ringrazieremo molto di più quando tutti gli articoli del quotidiano recheranno lavvertenza per i consumatori che la sua confessione ha reso improcrastinabile: Questo articolo non contiene dissimulazioni, oneste o disoneste che siano. Oppure: Questo articolo contiene dissimulazioni, se oneste o disoneste che differenza fa?

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Silvio Berlusconi: Berlusconi contro Draghi. Il presidente del Consiglia contesta i dati del governatore della Banca d’Italia a proposito di 1,6 milioni di lavoratori senza alcun paracadute in caso di licenziamento: “È un’informazione che non corrisponde alle cose che emergono dalla nostra conoscenza della realtà italiana,” dichiara a Radio anch’io. Ma via Nazionale conferma le proprie analisi. (La Repubblica, sabato 6 giugno 2009). Il povero Berlusconi (come lo chiama il Bossi) quegli 1,6 milioni di lavoratori non li vede proprio, non gli risultano, gli “rimbalzano”, non esistono. Che per lui siano già morti?

 

Parole ad altezza d’uomo e di donna, dalla rivista "left" del 24 ottobre 2008

Parole ad altezza d’Uomo e di Donna, dalla rivista left del 24 ottobre 2008.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Silvio Berlusconi: Camminando in città come Milano per le vie del centro, e io lo faccio, per il numero di persone non italiane sembra di essere non in una città italiana o europea, ma in una città africana. (La Repubblica, venerdì 5 giugno 2009). Solo l’Africa ancora non rideva dell’Italia, nella sua infinita bontà. Meno male che c’è la Corea del Nord (dove sembra di essere ogni volta che il Berlusconi va per le strade osannato dai disperati che non hanno che lui) altrimenti noi Italiani saremmo proprio soli al mondo.

 

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Le belle facce della finta "sinistra": Filippo Penati.

Le belle facce della finta “sinistra”: Filippo Penati.

 

Filippo Penati (Pidì, presidente ancora per poco della provincia di Milano): Troppi immigrati? Berlusconi lo dica alla Moratti e ad Albertini, loro hanno governato la città. (La Repubblica, venerdì 5 giugno 2009). Il Penati contro i Migranti avrebbe fatto “meglio” della Destra, vero? E come, se è lecito? Come avrebbe fatto a far “meglio” di questa Destra contro i Migranti, o Penati? Mandandoli nelle camere a gas? Non perde occasione, il Penati, per confermarsi una delle peggiori vergogne della finta “sinistra” italiana.

 

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Il Berlusconi e i suoi maestri e rettori: Gheddafi, Gelli, Putin e Frati.

Il Berlusconi e i suoi maestri e rettori: Gheddafi, Gelli, Putin e Frati.

Il Berlusconi e i suoi maestri e rettori: Gheddafi, Gelli, Putin e Frati.

Il Berlusconi e i suoi maestri e rettori: Gheddafi, Gelli, Putin e Frati.

Il Berlusconi e i suoi maestri e rettori: Gheddafi, Gelli, Putin e Frati.

 

(su) Silvio Berlusconi e Luigi Frati (rettore dell’Università La Sapienza di Roma): Silvio Berlusconi e Muammar Gheddafi si rivedranno il 10 giugno a Roma, dove il rais libico verrà insignito di una laurea ad honorem in diritto. (Il Venerdì di Repubblica, venerdì 5 giugno 2009). Hitler disse di considerare Mussolini il proprio maestro. Che per il Berlusconi, oltre che il Gelli e il Putin, sia un maestro anche il Gheddafi? Una cosa è certa: per il Frati, e per chi gli tiene mano nell’Università di Roma e nella facoltà di Giurisprudenza, un dittatore sanguinario come Gheddafi, già mandante confesso di atti di terrorismo, è un maestro di diritto. Un suggerimento: perché non invitare di nuovo anche Joseph Ratzinger? L’ultimo sovrano assoluto d’Europa non è forse anche lui un ottimo maestro di diritto?

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Umberto Bossi e la Lega Nord: Quando l’altra notte i consiglieri di zona dei Verdi milanesi Giancarlo Aprea e Stefano Costa se ne sono accorti, non credevano ai loro occhi: a pochi passi dalla Stazione Centrale e dalla sede della Regione, un gruppo di Immigrati nordafricani, pur non spiccicando una parola d’Italiano, stavano attaccando alcuni manifesti della Lega inneggianti alla cacciata dei clandestini. (La Repubblica, venerdì 5 giugno 2009). Ma la Padania si chiama Padania per questo, no? Per rendere clandestina lItalia e sfruttarla facendo finta che non ci sia. Con i Migranti i razzisti della Lega fanno le prove, ma è l’Italia il vero obiettivo.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Nicolò Ghedini (avvocato di Silvio Berlusconi): I giornali stranieri hanno un’antipatia e un disprezzo per gli Italiani che me li rende fastidiosi. (La Repubblica, giovedì 4 giugno 2009). Si direbbe che per il Ghedini “gli Italiani” siano soltanto uno: san Paganino.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Silvio Berlusconi: Intanto, raggiunta la postazione, il premier dà vita a un autentico show. Per oltre un’ora, sbadiglia, chiude gli occhi come colto da torpore, mastica mentine, si mette le mani sulla testa e anche in tasca quando gli altri invece sono sull’attenti, fa la caricatura di un saluto militare (sotto gli occhi rassegnati di Napolitano, che allarga le braccia), rimane seduto a gambe larghe al passaggio delle truppe per poi alzarsi all’ultimo momento quasi fosse un sacrificio indicibile. Alle 10:45 sfila il terzo settore, la Marina militare, e Berlusconi non si alza proprio: il responsabile del cerimoniale è costretto a scendere dalla quarta fila per dargli un colpetto alle spalle. Sta male? (La Repubblica, mercoledì 3 giugno 2009). Be’, però non ha la sindrome di La Tourette, tant’è vero che non dà in escandescenze ogni pochi istanti e non vomita insulti a tutta birra su chiunque gli capiti davanti. E questo, se si considera come siamo ridotti, è consolante.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Silvio Berlusconi: Il povero Berlusconi ha preso insulti ed è stato coinvolto in troppe cose. È chiaro che risponde. (La Repubblica, mercoledì 3 giugno 2009). Il povero Berlusconi?! Bossi continua a “difenderlo” a forza di insinuazioni e insulti: che qualche sondaggio gli abbia suggerito che così accelera la “mietitura”? Non ci sarebbe da stupirsi, sventuratamente: anche a Hitler tirò la volata un fanfaronesco governo di destra.

 

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Le belle facce della Lega: Flavio Tosi

Le belle facce della Lega: Flavio Tosi, sindaco di Verona.

 

(su) la bella Verona della Lega e di Flavio Tosi: Se l’è cavata con alcune contusioni, il procuratore capo di Verona Mario Giulio Schinaia, assalito lunedì sera da un giovane staccatosi da un gruppetto di dieci estremisti di destra... Schinaia segue un processo su dieci pestaggi di un gruppo di destra contro giovani di sinistra... Sotto processo per omicidio preterintenzionale cinque giovani di estrema destra per aver ucciso a calci Nicola Tommasoli... Da Schinaia arresto e direttissima per otto giovani di estrema destra accusati di aver aggredito una ragazza al caffè Posta... Omicidi e caccia al “diverso”: l’anima nera della città ricca. (La Repubblica, mercoledì 3 giugno 2009). Ci manca solo qualche frate che vada in giro ad avvelenare ragazze e ragazzi di Sinistra fingendo di voler solo farli sembrare morti, poi l’atmosfera alla Romeo e Giulietta di questa povera città impazzita sarà perfetta.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Silvio Berlusconi: Una cosa indegna, vergognosa... Sono vicino a scoppiare. (La Repubblica, martedì 2 giugno 2009). Per carità, Berlusconi, non lo faccia: potrebbe ricordarci la rana della favola, che per sembrare un toro si gonfiò, si gonfiò, si gonfiò... e alla fine esplose.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(a) Mariastella Gelmini (ministro della Pubblica Istruzione perché il Tremonti ha le mani occupate?): Un professore del liceo Righi di Cesena, Alberto Marani, rappresentante Cobas, è stato sospeso per due mesi per una serie di contestazioni, tra cui l’iniziativa di diffondere tra i suoi studenti un questionario sull’ora di religione: “L’80% ha risposto che, se ci fossero altre opzioni, come etica o storia delle religioni, le preferirebbe. (La Repubblica, martedì 2 giugno 2009). Chissà per quanto tempo sospenderanno noi, allora, che stiamo considerando la possibilità di proporre su ScuolAnticoli un questionario, rivolto non solo agli studenti ma a tutta la popolazione della Valle dell’Aniene, per appurare se nel corso degli ultimi 60-70 anni vi siano stati, nel nostro territorio, abusi sessuali o violenze a opera di religiosi e/o di insegnanti. Con la più ampia garanzia di anonimato per chi volesse denunciarne, naturalmente.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Le belle facce della “sinistra” ridens: Barbara Palombelli e Francesco Rutelli.

Le belle facce della sinistra ridens: Barbara Palombelli e Francesco Rutelli.

 

(su) Francesco Cicciobello Rutelli (importante esponente della banda di papisti e padronisti che per mezzo del Pidì tiene in ostaggio quel che resta della Sinistra italiana): Berlusconi e Dario Franceschini non si sfiorano. Con Rutelli, invece, Berlusconi ci parla, e anche cordialmente: “Oggi ho avuto rapporti con la tua famiglia,” gli dice, riferendosi all’intervista che Barbara Palombelli ha realizzato in giornata per Radio2... Ed ecco infatti anche la Palombelli, che lo ringrazia per l’intervista e per “il clima sereno in cui è avvenuta”. “Io sono sempre sereno, sono gli altri che mi caricano di cose,” risponde il premier, “e per lei ho fatto un’eccezione, perché di solito faccio interviste solo con minorenni.” (La Repubblica, martedì 2 giugno 2009). Che risate, eh? Potremmo chiamarla così, d’ora in poi, la finta “sinistra” che se la ride col Berlusconi e i suoi manutengoli: la sinistra ridens. Iene, sciacalli (e palombelli) che seguono il “leone” (si fa per dire) per cibarsi dei suoi avanzi.

 

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Le belle facce della “sinistra” ridens: Enzo Bianco.

Le belle facce della sinistra ridens: Enzo Bianco.

 

Enzo Bianco (ex ministro degli Interni ed esponente della banda di papisti e padronisti che per mezzo del Pidì tiene in ostaggio quel che resta della Sinistra italiana, rivolgendosi a Silvio Berlusconi): Presidente, le presento mia figlia. Però è maggiorenne. (La Repubblica, martedì 2 giugno 2009). Gente che sghignazza col Berlusconi scherzando (si può scherzare su questo?) sulla possibilità di cedergli le proprie figlie: questa è la (finta) “sinistra” che chiede i nostri voti tentando di farci credere che su di noi, invece, non scherzerebbe.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Fine 2007: Il Veltroni riconsegna l’Italia al Berlusconi. In cambio di cosa?

Fine 2007: Il Veltroni riconsegna l’Italia al Berlusconi. In cambio di cosa?

 

(su) Silvio Berlusconi: Questo spettacolo nero ha il suo significato politico. Berlusconi vuole insegnarci che, al di fuori della sua verità, non ce ne può essere un’altra. Vuole ricordarci che la memoria individuale e collettiva è suo appannaggio, una sua proprietà manipolabile a piacere. Si scorge, nella “crisi di Casoria,” un uso della menzogna come funzione distruttiva del potere che scongiura l’irruzione del reale e oscura i fatti. Si misura l’impiego dei media sotto controllo diretto o indiretto del premier come fabbrica di menzogne punitive di chi non si conforma (riflettano tutti coloro che ripetono che ormai il conflitto d’interesse è stato “assorbito” dal Paese). È il nuovo volto, finora nascosto, di un potere spietato. È il paradigma di una macchina politica che intimorisce. C’è ancora qualcuno che può pensare che questa sia la trama di un gossip e non la storia di un abuso di potere continuato, ora anche violento, e quindi una questione che scrolla la nostra democrazia? (Giuseppe D’Avanzo su La Repubblica di lunedì 1° giugno 2009). Bel quadretto, no? Una sorta di Urlo di Munch. Così appassionato che quasi ti fa dimenticare che La Repubblica, dalla metà del 2007 (a partire almeno dalla famosa letterina, schiaffata in prima pagina, dell’“uomo della strada” romano che si lamentava per i troppi Stranieri sui mezzi pubblici) fece di tutto per spingere il Veltroni alla sua avventura suicida: restituire credibilità a un Berlusconi ormai ridotto a chieder l’elemosina a Saccà, e far cadere il governo Prodi. Cosicché è anche a La Repubblica che dobbiamo (per almeno il 50%) la situazione in cui ci troviamo oggi, quella stessa Repubblica che ora grida e si strappa i capelli davanti a noi, per la situazione che ha contribuito a creare, come se fossimo stati noi a mettercela. Per quanto tempo, se La Repubblica fosse una madre, i suoi figli riuscirebbero a restar sani di mente?

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Silvio Berlusconi e Ignazio La Russa (ministro della Difesa): Dopo la stretta sui voli di Stato data dal governo Prodi, il governo Berlusconi allarga ad amici e portaborse la platea delle persone che possono essere ospitate sugli aeromobili dell’Areonautica militare: “Nel confronto tra i primi 4 mesi del 2008 e del 2009,” denuncia Roberta Pinotti, responsabile Difesa del Pidì, il numero dei voli di Stato è quasi triplicato: da 150 ore di volo mensili a 400. (La Repubblica, lunedì 1° giugno 2009). Poverini: perfino in questi tempi ― di farmaci ultrapotenti e povere figliole ultradisponibili ― aerei ed elicotteri son probabilmente la sola cosa che gli si alza. In volo.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Facce da Celti

Facce da Celti

 

Umberto Bossi: LUddiccì è il passato che cerca di tornare. È gente che merita legnate. E Casini è un pirla. (La Repubblica, domenica 31 maggio 2009). È un grande complimento essere insultati e minacciati da facce come quelle. Così grande, che temiamo che il Casini debba mangiare ancora molte pagnotte, prima di meritarselo davvero.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

(Ma qui non c’è niente da ridere...)

 

(su) Barack Obama (presidente di Sinistra degli Stati Uniti d’America): Nellentourage di Berlusconi qualcuno inizia a intravedere i contorni di qualcosa di oscuro. Un tipo prudente come Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e portavoce del Cavaliere, definisce ad esempio l’intera vicenda (dei presunti rapporti del Berlusconi con minorenni, n.d.r.) “molto strana”. E non è più soltanto il ministro Gianfranco Rotondi, che è convinto sia in corso “un’operazione raffinata, una speculazione che non parte dai giornali ma se ne serve come strumenti per colpire politicamente”. Rotondi, sibillino, non aggiunge di più. Altri invece fanno notare che nel 1994, quando a Berlusconi arrivò il primo avviso di garanzia in piena conferenza Onu a Napoli ― primo anello di una catena che portò il governo alle dimissioni ― la Casa Bianca era retta da un’amministrazione democratica. Proprio come ora. (La Repubblica, domenica 31 maggio 2009). Non venga in Italia, presidente Obama, la scongiuriamo: non venga. Iniziamo a intravedere i contorni di qualcosa di oscuro: per lei, signor presidente, venire in Italia in questo periodo può rappresentare un grosso rischio. Nella migliore delle ipotesi (anche se lei non è certo tipo da farsi fotografare nudo a villa La Certosa) il rischio d’esser messo in ridicolo da qualche buffonata apparentemente casual, ma in realtà studiata per mesi. Nella peggiore... Per carità, alla peggiore non vogliamo neanche pensare.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Silvio Berlusconi: L’industria italiana è andata in Germania convinta di giocare con regole di mercato, ha informato il governo ma non ha chiesto nulla. Sono scesi in campo i governi tedesco e russo, e mentre si giocava a calcio, si sono messi a giocare a rugby, hanno preso la palla con le mani, hanno spintonato. Ormai i governi si occupano di tutto, non so se sia giusto o sbagliato, ma so che sta cambiando tutto. Son convinto che Berlusconi con la sua influenza avrebbe potuto fare molto. (Giulio Tremonti, ministro dell’Economia. La Repubblica, domenica 31 maggio 2009). Ma cos’avrebbe fatto il Berlusconi con la sua influenza? Costretto tutti a mettersi le mascherine? Una cosa è certa: se perfino il Tremonti si concede il lusso di attaccarlo, è forse segno che l’odore che il (governo) Berlusconi emana (benché non ancora da mascherina) stia però cominciando a non esser più tanto sano...

 

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