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Libera Scuola di Umanità diretta da Luigi Scialanca

 

Meglio Ridere!

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

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la Pagina di Quelli che fanno Piangere... nel mese di settembre del 2009!

 

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Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

In questa pagina raccogliamo le parole di chi vorrebbe farci piangere.

E cerchiamo, invece, di riderne.

Torna spesso: troverai sempre delle novità, perché questa è gente che una ne pensa e cento ne dice! E se vuoi segnalarci qualche perla che ci è sfuggita...

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Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Per la serie "Gli intombatori della Sinistra Italiana": Francesco Cicciobello Rutelli.

Per la serie Gli intombatori della Sinistra Italiana: Francesco Cicciobello Rutelli.

 

Francesco Cicciobello Rutelli (ex radicale, ex margheritino, presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti, attualmente franceschiniano, esponente di primo piano della banda di papisti e padronisti che tramite il Pidì tiene in ostaggio la Sinistra italiana): Se il partito va a sinistra, è finita. Tradisce il senso per cui è nato. Io non ho sciolto la Margherita per ritrovarci a questo punto, ma per creare qualcosa di realmente nuovo... Se cade Berlusconi non si va alle urne, ma a un governo del Presidente con una larga base parlamentare... Gianfranco Fini ha assunto una posizione autonoma... Per poi riportare gli orologi, nel 2013, all’appuntamento con una competizione tra due schieramenti alternativi. Basati su alleanze di nuovo conio. (La Repubblica, mercoledì 30 settembre 2009). Bravo Rutelli, tu sì che parli chiaro. Siamo tutti avvisati: se non vogliamo un Pidì che va a destra, papista, padronista, amico dei servizi segreti e che fa una Grande Coalizione con Gianfranco Fini, l’Uddiccì e qualche manipolo di trasformisti del Pidièlle ― per poi ritrovarci nel 2013 con la Lega al 60% dei voti ― il 25 ottobre andiamo alle primarie e NON votiamo Franceschini.

 

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Giuseppe Fioroni, alias “Beppe” Fioroni (esponente di primo piano della banda di papisti che tramite il Pidì tiene in ostaggio la Sinistra italiana): Nel Pidì c’è una marea che monta, la gente non ne può più. E parlo soprattutto dei cattolici democratici. (La Repubblica, mercoledì 30 settembre 2009). Magari, “Beppe”, magari. Incrociamo le dita, perché la marea vi si porti via. Da Casini, da Fini, da Berlusconi: ovunque andiate a far danno, per noi va bene. Magari, “Beppe”. Ma non illuderci, se poi non è vero.

 

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In esclusiva su ScuolAnticoli, la Binetti nuda con il cilicio.

In esclusiva su ScuolAnticoli, la Binetti nuda con il cilicio.

 

Paola Binetti (portatrice di cilicio fatta senatrice piddìna dalla banda di papisti che tramite il Pidì tiene in ostaggio la Sinistra italiana): Non voto più Franceschini perché è un laicista. (La Repubblica, mercoledì 30 settembre 2009). Goffo ma cristiano tentativo di rialzare le quotazioni del Franceschini immolando sé stessa.

 

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Silvio Berlusconi (facendo gli onori di casa e di villetta a L’Aquila): Signora, in bagno le abbiamo messo anche il phon. Ma solo per lei, perché io sono a posto... Mi hanno regalato una statuetta del 600 avanti Cristo: vedete, c’è sempre qualcuno più vecchio di me... Io sono fortissimo, inattaccabile... Voi operai avete lavorato su tre turni al giorno. Adesso potete riposarvi, ma fate l’amore sempre su tre turni... Lo sapete come fa l’amore Bossi con una donna? La Lega... Le donne mi piacciono. L’età passa, ma i gusti non cambiano... Una signora in America mi ha detto che dimostro cinquant’anni. La sto cercando. Silvio Berlusconi (festeggiando il compleanno a Villa Aurelia, Gianicolo, Roma, con i parlamentari e i ministri del Pidièlle): A 73 anni me ne sento ancora addosso 37... Oggi è una giornata fantastica. Mai nella vita avevo provato una tale gioia. Ma il merito è anche vostro, perché sostenete un governo impegnato non nelle chiacchiere, ma nella politica dei fatti. Quando è servito avete fatto un blocco di difesa sul governo... Pensate che entro la fine dell’anno, in appena cinque mesi, avremo edificato l’equivalente di una città per 30.000 abitanti, non è mai successo al mondo un simile miracolo... L’Aquila è il paradigma politico di un governo che mantiene le promesse: prima i partiti si presentavano senza nemmeno dire agli elettori con chi si sarebbero alleati. Mentre noi abbiamo introdotto una nuova moralità politica: non solo diciamo con chi governeremo, ma anche con chi non ci vogliamo alleare... Il mio governo durerà l’intera legislatura. Al contrario della Prima Repubblica, quando il mandato medio di un governo era di 11 mesi... Più mi attaccano e più mi rafforzano: viva Repubblica, viva Santoro!... Il nostro movimento sarà protagonista dei prossimi decenni della politica italiana. Noi siamo qui e aspiriamo a raggiungere oltre il 50%... Ma come, io aspiro a spegnere 120 candeline e voi me ne fate trovare una soltanto?... All’estero sono dei gran porconi e, leggendo la stampa italiana, mi chiedono come faccia con le donne e mi danno di gomito. Io non li smentisco, anzi: gli dico che uso tutte le pilloline. (La Repubblica, mercoledì 30 settembre 2009).

 

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Mariastella Gelmini

Mariastella Gelmini

 

(su) Mariastella Gelmini (incredibile dictu, ministro della Pubblica Istruzione): Il ministro Gelmini è una bugiarda. La Flc-Cgil non ha condiviso né firmato alcuna intesa relativa ai contratti di disponibilità, che sono una vera e propria presa in giro per i precari. (Mimmo Pantaleo, segretario Flc-Cgil. La Repubblica, mercoledì 30 settembre 2009).

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Renato Brunetta (ministro per la Funzione pubblica di un governo che ― a detta del presidente, del vicepresidente e del segretario dell’Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara, Gioacchino Natoli e Giuseppe Cascini ― “ha tagliato drasticamente gli organici degli uffici giudiziari e di recente ha prodotto circolari in cui si chiede ai giudici di non fissare udienze pomeridiane per l’impossibilità di assicurare presenza e retribuzione del personale di cancelleria in orario straordinario): Per i giudici che lavorano quattr’ore al giorno, e che in tre anni hanno guadagnato il 10,65% in più, ci vorrebbe il braccialetto elettronico. (La Repubblica, mercoledì 30 settembre 2009).

 

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Le belle facce della finta “sinistra” padronista del Pidì: Pietro Ichino.

Le belle facce della finta “sinistra” padronista del Pidì: Pietro Ichino.

 

Pietro Ichino (inventore del termine fannulloni per designare le Lavoratrici e i Lavoratori statali): Mi schiero con Ignazio Marino, perché comunque condizionerà positivamente il vincitore. (La Repubblica, martedì 29 settembre 2009). Traduzione: Mi schiero con Ignazio Marino, perché comunque gli ci vuole qualcuno che lo condizioni negativamente. Ed è la cosa che so fare meglio.

 

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Mariastella Gelmini

Mariastella Gelmini

 

Mariastella Gelmini (incredibile dictu, ministro della Pubblica Istruzione): Bisogna dare il canone solo a quei programmi che meritano di averlo. (La Repubblica, martedì 29 settembre 2009). Certo non è mai bello quando un ragazzo perde l’anno, ma una Scuola che promuove tutti rinuncia a formare i ragazzi. (Terra, martedì 29 settembre 2009). In una che da Brescia, per essere promossa avvocato, è andata a sostenere l’esame di abilitazione a Reggio Calabria, questo improvviso amore per la meritocrazia è un po’ sospetto... Sa tanto di captatio benevolentiae... Non ci convince, signorina: bocciata.

 

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Renato Brunetta (ministro per la Funzione pubblica): Il 90% dei problemi della giustizia in Italia sono organizzativi: anche per i magistrati si può pensare a badge, controllo delle presenze, controlli di produttività e controllo dei ritardi... I magistrati sono servitori dello Stato come tutti gli altri, forse si sono montati un po’ la testa... Al Tribunale di Roma mi hanno detto che alle 14 non c’è più nessuno... Come? Dice che questo succede perché un mio collega di governo ha tagliato gli stanziamenti per gli straordinari? Lei dice cose non vere!... L’Anm (Associazione nazionale dei magistrati, n.d.r.) si riproduce nel Csm (Consiglio superiore della magistratura) ed è qui che si forma il mostro... Farò un giro a sorpresa dei tribunali italiani per verificare sul campo la situazione... Nessuno si è mai premurato di stabilire sistemi di controllo: quella dei tornelli era una metafora non tanto lontana dalla realtà.

(La Repubblica, martedì 29 settembre 2009).

 

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Per la serie "I gattini ciechi della finta “sinistra” internazionale": Uwe-Karsten Heye.

Per la serie I gattini ciechi della finta “sinistra” internazionale: Uwe-Karsten Heye.

 

Uwe-Karsten Heye (finto “sinistro” tedesco, ex segretario di Stato e portavoce di Gerhard Schröder, commentando le elezioni che hanno visto la Spd, il Partito socialdemocratico tedesco, scendere dai 251 e 222 seggi su 603 del 2002 e del 2005 a 146 ― peggiore risultato dal 1949 ― e die Linke, la Sinistra, e i Grünen, i Verdi, salire dai 57 e 105 seggi del 2002 e del 2005 a 144): Le dico uno degli errori che abbiamo fatto, solo come esempio: la pensione a 67 anni. Non siamo stati capaci di spiegarla adeguatamente alla gente. E questo per un grande partito di massa è grave. (La Repubblica, martedì 29 settembre 2009). Se il problema è tutto qui, la prossima volta alzatela a 75: vedrete che riuscirete a spiegarla meglio.

 

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Per la serie "I grandi misteri della neurologia": Marina Sereni.

Per la serie I grandi misteri della neurologia: Marina Sereni.

 

Marina Sereni (vicecapogruppo del Pidì alla Camera, commentando il crollo della finta “sinistra” alle elezioni tedesche e il suo “sorpasso” da parte della Sinistra Vera): Serve una visione davvero alternativa a quella delle forze conservatrici. Ecco perché dal Pidì non possiamo tornare indietro. (Terra, martedì 29 settembre 2009). Due proposizioni, due idee, due emisferi cerebrali. Non collegati fra loro.

 

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Per la serie "Un Marino non fa primavera": Sandro Gozi.

Per la serie Un Marino non fa primavera: Sandro Gozi.

 

Sandro Gozi (deputato piddìno e coordinatore della mozione Marino per l’Emilia Romagna, commentando il crollo della finta “sinistra” alle elezioni tedesche e il suo “sorpasso” da parte della Sinistra Vera): Le elezioni tedesche dimostrano al Pidì che la socialdemocrazia perde in tutta Europa. Occorre più liberalismo sociale, in economia e nella promozione dei diritti civili... Lo capiranno i nostri dirigenti? Non credo: altra ragione per cambiarli! Le elezioni tedesche confermano che il tempo della socialdemocrazia tradizionale è ormai finito e che quei partiti, salvo nella penisola iberica, perdono ovunque... I socialisti europei rappresentano il passato, i democratici giapponesi o americani, il partito del Congresso indiano, guardano al futuro e vincono. (L’Unità, martedì 29 settembre 2009). Si è dimenticato di “spiegarci” anche l’enorme incremento dell’astensionismo di Sinistra, nonché il successo della Sinistra Vera in tutto il mondo tranne che in Italia. Ma con un cervellino solo non si può mica pensare a tutto.

 

 

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Per la serie "I momenti in cui una Donna sta male, e glielo si legge in faccia": Miriam Leone, miss Italia 2008, e Silvio Berlusconi (da L’Unità di martedì 29 settembre 2009).

Per la serie I momenti in cui una Donna sta male, e glielo si legge in faccia:

Miriam Leone, miss Italia 2008, e Silvio Berlusconi (da L’Unità di martedì 29 settembre 2009).

 

Silvio Berlusconi: Un’opposizione che è fuori dalla Storia, perché è rimasta comunista. Che ha fatto il tifo per la crisi, di cui non dobbiamo avere più paura. E che che brucia la bandiera americana e quella di Israele e scrive meno sei dopo la morte dei nostri soldati. Vergogna! Vergogna! Vergogna!... Abbiamo introdotto un nuovo elemento nella politica italiana: la moralità di mantenere gli impegni... Siamo gli unici in grado di governare, saremo qui per sempre... Noi non siamo un partito, ma un popolo. Non vogliamo essere un partito o una parte di qualcosa, ma un intero popolo di Italiani che crede nella libertà... Abbiamo già l’ufficio di presidenza e la direzione nazionale. Non siamo stati noi a chiamarlo popolo, ma la nostra gente che è andata ai gazebo e per l’80% ha scelto di chiamarci popolo... La cittadinanza e il diritto di voto agli Immigrati è una strategia subdola della Sinistra, che vuole spalancare le frontiere a tutti per farli votare per loro... Se vado io a parlare in tv è uno scandalo, se vado in due televisioni divento un dittatore, in tre è un regime e in quattro è un atto delinquenziale; ma Barack Obama è andato in cinque tv a spiegare la sua riforma sanitaria, e ha fatto bene... Vi porto i saluti di un signore abbronzato che si chiama Obama. Non ci crederete, ma è abbronzata anche la moglie... Le mie ministre sono cinque, rappresentano l’altra metà del cielo, e tutti sanno che per loro io ho un debole... Tira giù quel cartello tu, anche gli altri devono vedere come sono bello... Signora, mi aspetti fuori... Non vedo perché debbano diminuire le mie potenziali fidanzate... Marinella non è la mia segretaria, è la mia padrona... Se avete pazienza, e culo, avrei ancora un paio di cose da dirvi... Il 29 settembre vado a L’Aquila, a consegnare le prime 94 villette e i primi 500 appartamenti per i 30.000 terremotati; e quel giorno festeggerò anche i miei 27... no, i miei 27... no, i miei 37 anni... sapete che non sono bravo in matematica. (La Repubblica, lunedì 28 settembre 2009).

 

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Mariastella Gelmini

Mariastella Gelmini

 

(su) Mariastella Gelmini (incredibile dictu, ministro della Pubblica Istruzione): Fate un applauso a Mariastella Gelmini, che la Sinistra vuol far passare come il simbolo sexy del governo; e solo Italo Bocchino dice che è vero, ma è in minoranza. (La Repubblica, lunedì 28 settembre 2009). A volte il Berlusconi, che di solito è tristemente inequivoco, diventa incomprensibile. Questo accostamento tra la Gelmini e il Bocchino, per esempio, saremo stupidi ma non l’abbiamo proprio capito. Però siamo certi che lui, da sé, si capisce e come.

 

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Giorgio Albertazzi qualche decennio or sono.

Giorgio Albertazzi qualche decennio or sono.

 

Giorgio Albertazzi (attore) alla Festa nazionale del Popolo della Libertà: Le cosce delle donne sono la prova dell’esistenza di Dio. (La Repubblica, lunedì 28 settembre 2009). Detto da lui ― da un ex repubblichino che anni fa raccontò di quando da giovane, orfano di Mussolini, non poté resistere al possente abbraccio di Luchino Visconti ― è senza dubbio un complimento coi fiocchi. Anzi: coi fiocchetti.

 

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Per la serie "Di finti “sinistri” è pieno il mondo, ahinoi": Frank-Walter Steinmeier.

Per la serie Di finti “sinistri” è pieno il mondo, ahinoi: Frank-Walter Steinmeier.

 

Frank-Walter Steinmeier (finto “sinistro” tedesco, ex ministro degli Esteri nella Grosse Koalition Destra-finta “sinistra” e “sfidante” di Angela Merkel alle elezioni che hanno portato la Spd, il Partito socialdemocratico tedesco, al peggiore risultato dal 1949 e al suo “sorpasso” da parte di die Linke, la Sinistra, e dei Verdi): Questo è un risultato amaro. (La Repubblica, lunedì 28 settembre 2009). Amaro? Siete voi gli amari ― anzi: i velenosi ― voi della finta “sinistra” europea e occidentale, responsabili di vent’anni di fallimenti, di sconfitte e di delusioni sulle orme di gentucola come Tony Blair, responsabile della distruzione del Partito laburista inglese, e di Walter Veltroni e compagnia salmodiante, responsabili della distruzione della Sinistra italiana. Ha un bel dire, La Repubblica, che dello Steinmeier ieri sera non si poteva non apprezzare lo stile, l’eleganza, con la quale ha annunciato la propria sconfitta”: quelli son lo “stile” e “l’eleganza” con cui da sempre i falliti  e i bancarottieri tentano invano di dissimulare l’odore di morte che si portano appresso. Non occorre aver letto ventimila libri per saperlo, basterebbe (per dire il minimo sindacale) anche solo Hemingway col suo Breve la vita felice di Francis Macomber.

 

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Per la serie "Con quella bocca può dire ciò che vuole": Claudio Scajola.

Per la serie Con quella bocca può dire ciò che vuole: Claudio Scajola.

 

Claudio Scajola (pidiellìno, ministro per lo Sviluppo economico): La visione di AnnoZero ha fatto esplodere in me la convinzione che bisogna proteggere i telespettatori, specie i più deboli. Invece mi pare che non ci sia abbastanza attenzione, che prevalga il senso della cattiveria, della rabbia, della deformazione... C’è un contratto di servizio, in particolare all’articolo 3 si parla di equilibrio e qualità, verificherò con i vertici il perché di eventuali inadempienze, e se il contratto non è chiaro lo riscriveremo, visto che scade a dicembre, in modo che non ci siano equivoci... Anche Report: un giornalista deve essere responsabile di quello che fa, come ognuno di noi. Non ci deve essere un’immunità a dire e fare quello che si vuole, ad avere lauti guadagni e a non pagare mai il conto... Molti dei critici di questi giorni nemmeno sapevano che c’è un sistema di garanzie che non è rappresentato soltanto dalla commissione parlamentare di Vigilanza. Sfido chiunque a dimostrare che il mio intervento sia fuori dalle mie prerogative... Ma è lontanissima, da me e dal governo, e in primis dal presidente Berlusconi, l’idea di censurare l’informazione. (La Repubblica, lunedì 28 settembre 2009). Lo Scajola, già teorizzatore dell’applicabilità dell’epiteto di rompicoglioni all’economista Marco Biagi ammazzato dalle Brigate Rosse, teorizza ora l’esistenza di telespettatori deboli che devono essere protetti da AnnoZero e da Report. Sia più esplicito, o Scajola: deboli in che senso? Forse perché ignoranti? Forse perché imbecilli? Forse perché matti? O solo perché non abbastanza fanatizzati dal canto quotidiano di Meno male che Silvio c’è e dagli imbonimenti dei vari Fede, Vespa e Minzolini? Sia più chiaro, o Scajola, sia più chiaro.

 

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Renato Brunetta (ministro per la Funzione pubblica): Lo scudo fiscale in sé è un male, perché rompe le regole a cui tutti siamo tenuti. Però è necessario, anche se è un compromesso doloroso. Chi le tasse le ha sempre pagate è giustamente arrabbiato, ma il gettito verrà utilizzato per far fronte alla finanza pubblica. La tassazione solo al 5% è dovuta a ragioni di concorrenza, con un tasso al 20 o al 30 non sarebbe rientrato nessuno. E poi la gran parte di questi soldi non sono frutto di criminalità, ma semplicemente della spinta a voler pagare meno o per niente le tasse. (La Repubblica, lunedì 28 settembre 2009). Gli “spinti” a non pagare le tasse ringrazino: sono stati promossi a non criminali. Ma non silludano: checché ne dica il Brunetta, sempre ladri restano.

 

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Per la serie "I Gemelli diversi": Paolo il pidiellìno e Paolo il piddìno.

Per la serie "I Gemelli diversi": Paolo il pidiellìno e Paolo il piddìno.

Per la serie I Gemelli diversi: Paolo il pidiellìno e Paolo il piddìno.

 

Paolo Romani (pidiellìno, viceministro per le Comunicazioni) e Paolo Gentiloni (piddìno, ex ministro per le Comunicazioni): Alla luce di quanto accaduto nel corso della trasmissione AnnoZero, che ha provocato reazioni indignate da parte di moltissimi cittadini, verrà avviata un’istruttoria sulla base del contratto di servizio tra lo Stato e la Rai, che all’articolo 39 riconosce al ministero l’obbligo di curare la corretta attuazione del contratto stesso. E la procedura potrebbe portare a un intervento dell’Agcom sulla trasmissione ritenuta non rispettosa della pluralità dell’informazione, e ad eventuali sanzioni che possono arrivare fino al 3% del fatturato dell’azienda (Paolo il pidiellìno). Quel contratto di servizio che il viceministro Romani prende a pretesto l’ho firmato io (Paolo il piddìno). (La Repubblica, domenica 27 settembre 2009). E non ringrazi il tuo predecessore, Paolo il pidiellìno? E te ne vanti pure, Paolo il piddìno? Ah, che belle la Destra e la finta “sinistra” unite nella lotta!

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Mariastella Gelmini (incredibile dictu, ministro della Pubblica Istruzione): Quando si insulta il presidente (= il Berlusconi, n.d.r.) si insultano tutti gli Italiani. (La Repubblica, domenica 27 settembre 2009). Ciò significa che anche quando al Berlusconi si fa un piacerino, lo si fa a tutti gli Italiani... Ma è proprio sicura, signorina ministro,

che tutti gli Italiani lo gradirebbero?

 

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Giuliano Amato (ex socialista, ex presidente del Consiglio, ex ministro degli Interni di finta “sinistra”): I richiedenti asilo, da qualunque Paese entrino, dovranno poi essere distribuiti in modo equo tra i vari Stati. (La Repubblica, domenica 27 settembre 2009). Non l’ha detto, ma probabilmente la sua speranza è che il loro numero sia dispari, rispetto ai vari Stati. Così, per distribuirli in modo equo, si potrà spezzettarne qualcuno.

 

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(su) Silvio Berlusconi: Quando l’altro ieri se l’è visto dinanzi, Michelle Obama, al solito nel pieno della più radiosa e calorosa spontaneità, invece di baciarlo come tutti gli altri leader, ha impartito al Cavaliere una stretta di mano con la cautela di chi mette un topo morto in bocca a un coccodrillo. (Daily Telegraph, quotidiano britannico, citato da La Repubblica di domenica 27 settembre 2009).

 

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Joseph Ratzinger? O Joseph Horratzinger?

Joseph Ratzinger? O Joseph Horratzinger?

 

Joseph Ratzinger (papa): La Chiesa non può restare indifferente di fronte a problematiche tanto gravi come la separazione dei coniugi e le conseguenze del divorzio. Non si può far finta di niente di fronte alla rovina delle famiglie spezzate e alle ricadute negative che il divorzio ha sulla sorte dei figli e sulla loro educazione... Profonda incertezza... Mondo secolarizzato... specialmente da quando le società occidentali hanno legalizzato il divorzio... I figli hanno bisogno di riferimenti estremamente precisi e concreti, di genitori determinati e certi, che in modo diverso concorrano alla loro educazione. Ora è proprio questo principio che la pratica del divorzio sta minando e compromettendo, con la cosiddetta famiglia allargata e mobile, che moltiplica i padri e le madri, e fa sì che la maggior parte di coloro che si sentono orfani non sono i figli senza genitori, ma quelli che ne hanno troppi. (La Repubblica, sabato 26 settembre 2009). Ha proprio ragione. Lo dimostrano le centinaia di piccole vittime delle stragi perpetrate da genitori determinati e certi. Vittime, come il povero bambino di Annamaria Franzoni, che probabilmente sarebbero ancora al mondo, se i genitori avessero divorziato prima di farsi impazzire a vicenda.

 

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Roberto Castelli (leghista e viceministro): Quando ero universitario, credevo che si potesse pianificare una vita con la famiglia aperta, che il divorzio fosse sinonimo di libertà e che i figli si potessero far crescere serenamente in una comune. Dopo quarant’anni, alla luce della mia esperienza di vita, di un divorzio, due matrimoni e due famiglie allargate, dico che Benedetto XVI ha perfettamente ragione. (La Repubblica, sabato 26 settembre 2009). L’ha scritto Proust o Balzac? Ci torna in mente ― da qualche parte dobbiamo averlo letto ― che spesso le vecchie mal vissute, quando non possono più saltare la cavallina come una volta, si trasformano in beghine.

 

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Per la serie "Quelli che giudicano superflui gli Umani": Roberto Maroni.

Per la serie Quelli che giudicano superflui gli Umani: Roberto Maroni.

 

Roberto Maroni (leghista e ministro degli Interni): La legge sulla clandestinità è chiara, la capisce anche un bambino di sei anni. Non possiamo accettare che i magistrati la interpretino in un modo o in un altro. Non applicare la legge è un reato. Se non interviene il Consiglio superiore della magistratura, devono farlo altri giudici. Le leggi le fa il Parlamento e la magistratura deve applicarle. (La Repubblica, sabato 26 settembre 2009). Anzi: perché non fanno una legge che sostituisca i giudici con dei computer? Così, eliminati dalla faccia della terra gli Esseri Umani, questi individui potranno star tranquilli: le macchine non interpretano, applicano.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Claudio Scajola (pidiellìno, ministro per lo Sviluppo economico): È ora di finirla: AnnoZero è stata l’ennesima puntata di una campagna mediatica basata sui pruriti, sulla spazzatura, sulla vergogna, sull’infamia, sulle porcherie. La televisione non può sostituire le aule dei tribunali. Convocherò i vertici Rai per verificare se la trasmissione rispetta (sic, invece di rispetti, n.d.r.) l’obbligo di informazione completa e imparziale. (La Repubblica, sabato 26 settembre 2009). Che l’individuo che definì un rompicoglioni Marco Biagi assassinato dalle Brigate Rosse accusi altri di vergogna e di infamia è cosa che indubbiamente fa ridere. Che individui simili intendano esercitare la propria autorità contro la Libertà di Espressione, invece, non fa ridere affatto, e lo spiega bene, sullo stesso numero de La Repubblica, Roberto Saviano: Quando tu scrivi, devi sapere che ciò che scrivi verrà criticato da un’opinione diversa. Non che ciò che scrivi ti costringe a pagare con la tua vita quotidiana. Quando questo accade, qualcosa sta scricchiolando. Oggi in Italia dobbiamo difendere la serenità di lavorare. La possibilità di scrivere serenamente, senza dover pagare un’opinione con la propria vita privata.

 

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Per la serie "Sette gradi di separazione": 1° - Cosa nostra; 2° - Mangano; 3° - Dell’Utri; 4° - Berlusconi; 5° - Gelmini... Oops! Sono 5, non 7!

Per la serie Sette gradi di separazione: 1° - Cosa nostra; 2° - Mangano; 3° - Dell’Utri; 4° - Berlusconi; 5° - Gelmini... Oops! Sono 5, non 7!

 

(su) Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri: Che ci faceva dunque quel boss di Cosa nostra nella tenuta di Arcore di Silvio Berlusconi? “Mangano era il simbolo vivente della tutela a Silvio Berlusconi da parte di Cosa nostra”. Così il procuratore generale Antonino Gatto ha affondato ieri il primo pesante colpo contro il senatore del Pidièlle nella requisitoria del processo d’appello che si concluderà a dicembre. La rievocazione della stretta amicizia tra Mangano e Dell’Utri, le cene e le frequentazioni con i boss, la strana assunzione ad Arcore, già ampiamente citate dai giudici nelle motivazioni della condanna di primo grado a nove anni di reclusione, arrivano mentre in un’altra aula del palazzo di giustizia, al processo contro l’ex capo del Sisde Mario Mori per la mancata cattura di Provenzano, il colonnello dei carabinieri Michele Riccio dice di Marcello Dell’Utri: “Il pentito Luigi Ilardo mi disse che era uno dei contatti politici con le cosche”. “Perché allora non fece il suo nome?” gli contesta il presidente del tribunale Mario Fontana. E Riccio: “Nel 1995 Dell’Utri era il nuovo che avanzava, la parte più pericolosa dei contatti con la mafia. Per questo ne parlai solo con i pm di Firenze che indagavano sui mandanti occulti delle stragi del 1993”. (...) Francesco Di Carlo, un boss della droga: “In un ufficio non molto distante dal centro di Milano ci accolse Dell’Utri. Dopo quindici minuti venne Berlusconi. A quella riunione eravamo presenti: io, Tanino Cinà, Mimmo Teresi, Stefano Bontate, Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi.” Il boss ricorda anche come finì la riunione: “Berlusconi disse che era a nostra disposizione per qualsiasi cosa, e allora anche Bontate gli rispose nello stesso modo”. Se i padrini salgono a Milano, Marcello Dell’Utri torna a Palermo. È nel suo ambiente, “conosce”. Frequenta Pino Albanese, della “famiglia” di Malaspina. E poi Giovanni Citarda, detto “Gioia mia”. Tutti e due sono legatissimi a Stefano Bontate, il capo dei capi che ha voluto Vittorio Mangano ad Arcore. Spiegherà qualche anno dopo il pentito Salvatore Cancemi: “Il rapporto fra Mangano e Dell’Utri era strettissimo. Mangano in pratica usava Dell’Utri e gli poteva chiedere qualsiasi cosa: per esempio, Mangano mi disse che nella tenuta nella disponibilità di Dell’Utri furono nascosti anche latitanti... i fratelli Grado”. Quando lo stalliere è morto, il senatore l’ha pianto: “È morto per causa mia. Era ammalato di cancro, è stato ripetutamente invitato a fare dichiarazioni contro di me e Berlusconi. Se lo avesse fatto, l’avrebbero scarcerato con lauti premi e si sarebbe salvato. È un eroe, a modo suo”.

(Attilio Bolzoni su La Repubblica di sabato 26 settembre 2009).

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Per la serie "I beceri buffi": Silvio Berlusconi si fa riconoscere da Michelle e Barack Obama.

Per la serie I beceri buffi: Silvio Berlusconi si fa riconoscere da Michelle e Barack Obama.

 

(su) Silvio Berlusconi: Alla cena del G20, Michelle Obama riserva ben due baci al premier inglese Gordon Brown. Per Berlusconi, invece, niente bacio di cortesia. Solo una stretta di mano, “come a tenerlo a distanza”, scrive il settimanale tedesco Spiegel sul suo sito. Berlusconi allarga le braccia in segno di ammirazione: “Ciao, bellissima!”, titola ironica la Spiegel. (La Repubblica, sabato 26 settembre 2009). Con quella faccia e quel gesto il Berlusconi avrebbe voluto fare di questa donna e di quest’uomo (non tanto il presidente e la first lady, ma proprio l’uomo e la donna) altri due buffoni per il suo pubblico di divoratori di mostri. Non gli è riuscito. Anzi: il gesto e la faccia lo hanno tradito, mostrando che egli è consapevole, sotto sotto, della propria piccolezza e inadeguatezza dinanzi a una realtà umana (e di rapporto uomo-donna) che per lui e per quelli come lui è di gran lunga troppa.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Renato Brunetta (ministro per la Funzione pubblica): I “fannulloni” della Pubblica Amministrazione possono nuovamente andare dal medico o in farmacia nei giorni di malattia. La norma che estendeva la fascia di reperibilità a tutta la giornata (con ununica “ora daria” dalle 13 alle 14) è stata infatti abrogata da una legge entrata in vigore in estate, la 102. I dipendenti pubblici in malattia non sono inoltre più obbligati a farsi rilasciare una certificazione medica dal servizio pubblico, possono anche andare da un “medico convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale”, cioè dal proprio medico di base. Rimane la decurtazione del cosiddetto salario accessorio in caso di malattia, ma scompaiono altri tipi di penalizzazione economica indiretta. (La Repubblica, sabato 26 settembre 2009). Cosa resta, dunque, del “gigantesco” lavoro del “gigantesco” Brunetta in un anno e mezzo di governo? Solo le sue livorose grinfie nelle tasche di chi si ammala e nelle borse delle mamme che cercano di far quadrare famiglia e impiego. E i peti di rabbia che gli sfuggono ogni volta che a quelle tasche e borse scopre di non arrivarci.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Silvio Berlusconi: Ricordo una delle convention di Forza Italia, quando Berlusconi comparve quasi travolto da uno stuolo di fan assatanati, maschi e femmine. Mi chiese, urlando: “L’hai toccata? L’hai toccata?” Voleva proprio sapere se avessi approfittato della calca per palpeggiare una donna che l’aveva colpito. Pensava davvero che fosse possibile, ragionevole, congruo. Quella era una riunione politica! (Paolo Guzzanti, senatore ex pidiellìno, su La Repubblica di venerdì 25 settembre 2009).

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Mariastella Gelmini (incredibile dictu, ministro della Pubblica Istruzione): Si vuole sovvertire un governo eletto dal popolo attraverso operazioni di palazzo che nulla hanno a che fare con l’opinione degli Italiani (left, venerdì 25 settembre 2009). La signorina dimentica che al “popolo” non passava neanche per l’anticamera del cervello, quando votò, che si sarebbe ritrovato come ministro della Pubblica Istruzione una tizia presentata al Berlusconi dal giardiniere del Berlusconi.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Per la serie "I bravi consulenti della Gelmini": Giorgio Israel.

Per la serie I bravi consulenti della Gelmini: Giorgio Israel.

 

(su) Giorgio Israel (matematico e consulente di Mariastella Gelmini): Piergiorgio Odifreddi ha restituito il Premio Peano, riconoscimento assegnato al miglior libro di lettura matematica, vinto nel 2002 per il saggio C’era una volta un paradosso ed ha chiesto all’associazione Mathesis Subalpina (che ha ideato e gestisce il premio) di cancellare il suo nome dall’albo d’oro dei vincitori. Odifreddi ha motivato il gesto come protesta per l’assegnazione della stessa onorificenza al matematico Giorgio Israel, che ― secondo Odifreddi ― “con i suoi ripetuti interventi in ambito politico, culturale e accademico su Il Foglio, Il Giornale e LOsservatore Romano e con il suo lavoro di consulenza per la riforma Gelmini ha trasceso i limiti della normale dialettica ed espresso un pensiero fondamentalista”. (La Repubblica, venerdì 25 settembre 2009).

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Per la serie "Le ingenue accarezzatrici di leghiste legate alla Binetti": Anna Finocchiaro.

Per la serie Le ingenue accarezzatrici di leghiste legate alla Binetti: Anna Finocchiaro.

 

(su) Anna Finocchiaro (capogruppo del Pidì al Senato): E Anna Finocchiaro, la capogruppo, ammette l’ingenuità politica di aver chiesto ad Antonio Tomassini, fedelissimo di Berlusconi e amico personale di Bossi, nonché presidente della commissione Sanità, di togliere le castagne dal fuoco ai Democratici spostando più in là l’indagine sulla pillola abortiva: “A dopo il congresso, per evitare polemiche.... (La Repubblica, giovedì 24 settembre 2009). E così hai scoperto che sono proprio dei gran cattivacci e fasulli questi Berlus-cloni, eh, Anna?Brava, si vede che sei una donna intelligente (una fimmina con sette paia di coglioni, come fosti definita nel 2008): ci hai messo solo trent’anni. Peccato che il 20 febbraio 2008 tu abbia dichiarato a Repubblica radio: Sulla 194 (la legge sull’aborto, n.d.r.) ho molte cose che mi legano alla Binetti, una mozione insieme si può fare, e che questo renda la tua odierna professione d’ingenuità molto, molto, molto sospetta. Vuoi un consiglio, Anna? Torna ad accarezzare allegramente la leghista Rosy Mauro. Quello sì che lo sai fare bene.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Per la serie "I fratacchioni" del Pidì: fra’ Luigi Lusi.

Per la serie I fratacchioni del Pidì: fra’ Luigi Lusi.

 

Luigi Lusi (ex margheritino, oggi esponente di quarta fila della banda di papisti che tramite il Pidì tiene in ostaggio la Sinistra italiana), a proposito delle proteste per il sì di Dorina Bianchi, in commissione Sanità, a un’indagine conoscitiva sulla pillola Ru486: Ma che ci stiamo a fare in questo partito? Qui siamo più bolscevichi dei siberiani. Vogliono fare il Pci? Ma lo facciano... (La Repubblica, giovedì 24 settembre 2009). Quando il ricattatore comincia a minacciare a pieni polmoni ciò che prima sussurrava, è forse segno che i ricattati si stanno finalmente ribellando... Speriamo.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Silvio Berlusconi: Seguendo le tracce del denaro sborsato da Mediaset, di che cosa si accorgono i sostituti procuratori Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro? Che appena i soldi arrivano ad Agrama, una parte resta a lui e un’altra prende la via delle scatole cinesi per arrivare in Svizzera, dove è stato sequestrato l’equivalente di 100 milioni di dollari. Soldi, secondo la procura, in gran parte riconducibili a Silvio Berlusconi, l’amico di Agrama, a detta di vari testimoni: dall’ex responsabile dei diritti di Mediaset a Los Angeles, Daniele Lorenzano, alla sua assistente Gabriella Ballabio. (La Repubblica, mercoledì 23 settembre 2009). Grama l’Italia, con l’amico di Agrama!

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Per la serie "Quelli che non fanno la spia ai riciclatori di denaro sporco": il pidiellìno Salvo Fleres.

Per la serie Quelli che non fanno la spia ai riciclatori di denaro sporco: il pidiellìno Salvo Fleres.

 

(su) Giulio Tremonti (ministro dell’Economia, del Tesoro, delle Finanze e ― tirando i fili di Mariastella Gelmini ― liquidatore della Pubblica Istruzione) e sul suo cosiddetto “scudo fiscale”: Lo scudo fiscale coprirà anche chi ha commesso falso in bilancio. Le commissioni finanziarie del Senato hanno approvato una versione ampliata della sanatoria che permette di far rientrare i capitali nascosti all’estero. Oltre all’immunità per l’evasione e gli altri reati tributari, chi pagherà il 5% sul patrimonio “scudato” guadagnerà anche l’immunità da eventuali indagini per le “false comunicazioni sociali”. E l’emendamento, presentato dal pidiellìno Salvo Fleres, prevede anche l’abolizione dell’obbligo per le banche di segnalare le operazioni sospette che potrebbero nascondere casi di riciclaggio. (La Repubblica, mercoledì 23 settembre 2009). Credevamo che la Destra fosse amica dei delinquenti che evadono le tasse. Ci siamo sbagliati e ce ne scusiamo: è amica anche dei criminali che riciclano denaro sporco.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Giulio Tremonti (ministro dell’Economia, del Tesoro, delle Finanze e ― tirando i fili di Mariastella Gelmini ― liquidatore della Pubblica Istruzione) e sul suo cosiddetto “scudo fiscale”: “In Italia sta scomparendo il diritto penale e anche il meccanismo della sanzione,” dice un emerito giurista. “Tutto il diritto penale sta diventando un problema di soldi, come la crescita dei patteggiamenti sta lì a dimostrare”. (La Repubblica, mercoledì 23 settembre 2009). E che sarà mai? Nell’alto Medio Evo un nobile poteva anche uccidere (purché la vittima non fosse nobile anch’essa) se aveva i soldi per pagare la relativa sanzione.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Ci è sembrato doveroso intervenire per condannare la condotta del ministro Brunetta, che ha attaccato e offeso importanti categorie sociali ma anche tutta quella parte di cittadini che si riconoscono nella Sinistra e partecipano alla sua attività. Vorremmo ricordare che un componente di un governo della Repubblica ha l’obbligo di rappresentare tutti e non ha il diritto di diffamare interi settori di popolazione, con il rischio, oltretutto, di avviare fenomeni di vero e proprio linciaggio...

...In realtà la campagna del signor Renato Brunetta fa parte di una più ampia operazione populistica, orientata a fomentare il degrado culturale, alla ricerca di facili capri espiatori per i numerosi problemi che ci assillano. Dello Stato fanno parte tutti i cittadini, senza distinzioni; non può quindi rappresentare lo Stato un ministro che denigra interi gruppi sociali. Chiediamo quindi le dimissioni di Renato Brunetta. Ci riserviamo di procedere con una denuncia per diffamazione nei suoi confronti.

 

(su) Renato Brunetta (ministro per la Funzione pubblica): Brunetta, te potesse pija’ un colpo... a te! No allo Stato!” L’associazione Radici ha deciso di rispondere per le rime al ministro affittando un camion pubblicitario che ha attraversato Roma. (La Repubblica, mercoledì 23 settembre 2009). Scrive l’associazione Radici nel suo sito: Ci è sembrato doveroso intervenire per condannare la condotta del ministro Brunetta, che ha attaccato e offeso importanti categorie sociali ma anche tutta quella parte di cittadini che si riconoscono nella Sinistra e partecipano alla sua attività. Vorremmo ricordare che un componente di un governo della Repubblica ha l’obbligo di rappresentare tutti e non ha il diritto di diffamare interi settori di popolazione, con il rischio, oltretutto, di avviare fenomeni di vero e proprio linciaggio. In realtà la campagna del signor Renato Brunetta fa parte di una più ampia operazione populistica, orientata a fomentare il degrado culturale, alla ricerca di facili capri espiatori per i numerosi problemi che ci assillano. Dello Stato fanno parte tutti i cittadini, senza distinzioni; non può quindi rappresentare lo Stato un ministro che denigra interi gruppi sociali. Chiediamo quindi le dimissioni di Renato Brunetta. Ci riserviamo di procedere con una denuncia per diffamazione nei suoi confronti.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Per la serie "Le belle coppie": Dorina Bianchi, la papista fioroniana del Pidì, e Antonio Tomassini, il papista berlusconiano del Pidièlle.

Per la serie "Le belle coppie": Dorina Bianchi, la papista fioroniana del Pidì, e Antonio Tomassini, il papista berlusconiano del Pidièlle.

Per la serie Le belle coppie: Dorina Bianchi, la papista fioroniana del Pidì, e Antonio Tomassini, il papista berlusconiano del Pidièlle.

 

(su) Dorina Bianchi (fioroniana, esponente di secondo piano della banda di papisti che attraverso il Pidì tiene in ostaggio la Sinistra italiana): Ieri l’ufficio di presidenza della commissione Sanità del Senato ha dato il via libera all’indagine conoscitiva sulle modalità di applicazione della pillola abortiva Ru486. L’assenso è arrivato da tutti i capigruppo, compresa la capigruppo del Pidì Dorina Bianchi. E il presidente della commissione, il pidiellìno Antonio Tomassini, ha invitato l’Aifa (l’Agenzia del farmaco, n.d.r.) a “proseguire le sue attività istruttorie, ma sospendendo le decisioni finali in attesa delle conclusioni dell’indagine conoscitiva. (La Repubblica, mercoledì 23 settembre 2009). È giusto. Perché dovrebbero essere gli scienziati e i medici a decidere sui farmaci? Si lascia forse decidere a un ingegnere come si costruisce un viadotto? O a un pilota come si fa un atterraggio di emergenza? O a un astronomo se sia la Terra a girare intorno al Sole o il Sole a girare intorno alla Terra? Che decida il papa d’ora in poi: su tutto. E che in Parlamento siano ammessi a legiferare solo preti e suore di Destra e di finta “sinistra”.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Piero Fassino (ex comunista, ex pidiessìno, ex segretario diessìno, ex piagnone per far contenta Maria De Filippi, attualmente Pidì franceschiniano): Mica dobbiamo ripartire solo da Gramsci? C’è don Orione, don Cafasso... (La Repubblica, mercoledì 23 settembre 2009).

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Le faccine allegre della finta "sinistra": Tito Boeri

Le faccine allegre della finta “sinistra”: Tito Boeri

 

Tito Boeri (economista di finta “sinistra”): Saranno 42.000 i posti in meno quest’anno nella scuola per effetto della prima Finanziaria del governo Berlusconi. Secondo il ministro Gelmini, questi tagli verranno effettuati quasi interamente non rimpiazzando i docenti che vanno in pensione. Ma non può essere così. Sono circa 30.000 gli insegnanti che hanno maturato o stanno maturando i requisiti per andare in pensione nel 2009. Tra questi, non pochi stanno decidendo di posticipare il ritiro dalla vita attiva in linea con comportamenti diffusi nel settore privato in questa congiuntura. Le famiglie hanno infatti subito ingenti riduzioni del proprio patrimonio nella recessione, ci sono poche opportunità per redditi da cumulare alla pensione e, dunque, si decide di continuare a lavorare almeno fin quando la buriana sarà passata. Inoltre, i posti tagliati dalla Finanziaria 2008 il più delle volte non riguardano insegnanti che stanno andando in pensione. Per ridurre gli organici attraverso la non sostituzione di insegnanti che vanno in pensione bisognerebbe avere una gestione decentrata, istituto per istituto, del personale, non certo tagli imposti dal centro. Come prevedibile, questi hanno interessato solo i docenti non di ruolo, quell’esercito di 90.000 precari oggi presenti nella scuola italiana. In quanto precari, con carriere zeppe di interruzioni, e per colpa dei nostri ammortizzatori gruviera, hanno diritto al massimo a 860 euro al mese per 8 mesi. Temendo una rivolta di piazza e ostinandosi a non voler varare una riforma degli ammortizzatori sociali, il governo ha così stipulato contratti bilaterali con le singole regioni affinché queste si facciano carico dei lavoratori precari in esubero. Dovranno coinvolgerli in “progetti regionali” offrendo loro retribuzioni da abbinare a brevi supplenze senza continuità didattica, fin quando non verranno in qualche modo riassorbiti nell’ambito del sistema scolastico. In altre parole, gli insegnanti in esubero sono diventati e rimarranno a lungo impiegati regionali con saltuari compiti di supplenza nelle scuole... Progetti regionali per i precari della scuola che hanno una sinistra somiglianza con i Lavori Socialmente Utili (LSU), nati come estensione temporanea dei trasferimenti ai cassintegrati a zero ore e ai lavoratori in mobilità giunti al termine della durata massima dei sussidi e poi diventati una sorta di vitalizio. Rischiano perciò di rivelarsi più costosi dei posti che si è voluto ridurre. (La Repubblica, martedì 22 settembre 2009). Traduzione (con particolare riferimento alle righe evidenziate in giallo): Liberandosi dei precari della Scuola, si prenderebbero due piccioni con una fava: 1. I Bambini e i Ragazzi italiani ci costerebbero molto meno e non saremmo costretti, per dar loro un’istruzione, a lottare contro i criminali e i delinquenti fiscali grandi e piccoli, che in fin dei conti, con i soldi che rubano ai cittadini onesti, fanno però crescere il Pil molto più della Scuola che con le loro tasse non si avrebbero più scuse per non foraggiare; 2. La Chiesa, a cui appartengono la maggior parte degli istituti privati, potrebbe mettere le grinfie su molti più Bambini e Ragazzi di quanti ora ne possa sognare, incrementando la sua produzione annua di disperate e ubbidienti marionette e rendendo così l’Italia molto più governabile. Peccato che il governo della Destra non sia all’altezza dell’impresa: licenzia i precari, è vero (e di questo gli va dato atto) ma in modo così grossolano e violento che stimola negli insegnanti e nelle famiglie degli alunni una reazione che irrobustisce la Scuola, anziché ferirla a morte, e rischia così di tenerla in vita per chissà quanti anni; e, come se ciò non bastasse, è costretto a spendere un sacco di soldi lo stesso per evitare che la resistenza si trasformi in rivolta. Noi della finta “sinistra” saremmo molto più bravi, più efficaci, più letali. Noi, infatti (nascondendoci dietro i presidi, che manderemmo avanti a mo’ di terminator come ho già descritto in un mio precedente intervento) andremmo a strangolare le scuole una per una, soffocandole con accorpamenti di classi, di plessi e di istituti a mano a mano che gli insegnanti vanno in pensione: così da un lato le reazioni del corpo docente e delle famiglie degli alunni si frammenterebbero, riducendosi a microconflitti locali facilmente gestibili, e dallaltro non ci vorrebbero anni a ridurre la Scuola ai minimi termini, perché gli insegnanti italiani sono quasi tutti anziani, e per la maggior parte già sfiancati dalle continue aggressioni camuffate da riforme che noi della finta “sinistra” ― con qualche buon aiuto, ammettiamolo, della Destra ― abbiamo loro inferto nel corso degli ultimi vent’anni... Ancora un passo, camerati, ma che sia un passo bipartisan: la soluzione finale della questione scolastica è ormai a portata di mano!

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Silvio Berlusconi (presidente del Consiglio) e Frank Agrama (intermediario di diritti televisivi): Nel suo studio al 7655 del Sunset Boulevard, a Los Angeles, il quasi ottantenne Frank Agrama ha due grandi foto: in una è con Silvio Berlusconi, nell’altra al fianco del fu presidente egiziano Sadat, assassinato dai fondamentalisti islamici nel 1981. Non si sa molto di questo signore di origini egiziane che nell’Italia degli anni ’70 dirige un film intitolato L’amico del padrino, e che poi è diventato un intermediario di diritti televisivi. Negli ultimi anni s’è anche impegnato un po’ in politica, dando poco più di 65.000 dollari a Barack Obama per la campagna elettorale. Ma che tipo di intermediario è Frank Agrama, con la sua Harmony Gold? E come mai tutto quello che dalla Paramount andava a Mediaset passava da questo signore nato ad Arish nel 1930 e spesso abbigliato come in Carlito’s way? Quando, durante un incontro a Las Vegas, l’ex manager Mediaset Roberto Pace prova a capirlo: “Agrama mi disse che forse io non avevo capito chi era lui, e che tipo di rapporti aveva lui con la famiglia. Era molto arrogante”. La famiglia era quella di Silvio Berlusconi, che Agrama conobbe circa quarant’anni fa. (La Repubblica, martedì 22 settembre 2009).

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Angelo Bagnasco (dipendente di Joseph Ratzinger col grado di cardinale e di presidente della Conferenza episcopale italiana): Occorre che chiunque accetta di assumere un mandato politico sia consapevole della misura e della sobrietà, della disciplina e dell’onore che esso comporta, come anche la nostra Costituzione ricorda all’articolo 54. (La Repubblica, martedì 22 settembre 2009). Oh, guarda: anche i cardinali e i vescovi si ricordano della Costituzione, quando gli fa comodo... Bene: al ritmo di un articolo all’anno, scopriranno l’articolo 33 verso il 2041, e li ricorderanno tutti giusto in tempo per il giubileo del 2175. Auguri, eminenze strareverende!

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Mariastella Gelmini (ministro ― ci perdoni, onorevole Tremonti, ma formalmente lo è ― della Pubblica Istruzione): Mi sento di chiedere scusa alle famiglie dei militari caduti in Afghanistan: è davvero triste apprendere che in alcune scuole si sia deciso di non osservare il minuto di silenzio in memoria dei militari italiani caduti in Afghanistan. La missione fondamentale della scuola è educare alla cittadinanza, dunque quelli che operano al suo interno dovrebbero rispettare e insegnare a rispettare persone che, correndo rischi altissimi, lavorano per riportare la civiltà in zone devastate, costruendo scuole e ospedali. L’idea che, per motivi di polemica politica, alcuni docenti e dirigenti scolastici abbiano voluto deliberatamente mancare di rispetto a chi ha dato la propria vita per portare pace e sicurezza nel mondo, è una cosa che riempie di amarezza. (La Repubblica, martedì 22 settembre 2009). Ci sentiamo di chiedere scusa alle famiglie dei militari caduti in Afghanistan: è davvero triste, e riempie di amarezza, che certi ministri strumentalizzino la tragica morte dei vostri cari, uccisi in guerra contro larticolo 11 della Costituzione, per colpire anche larticolo 33, che sancisce la libertà di insegnamento, e costringere bambini di pochi anni ad affrontare idee di violenza, di guerra e di morte.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Angelino Alfano (pidiellìno, ministro della Giustizia): Io ho il piede in una staffa sola, che è quella di Silvio Berlusconi, anche quando ciò comporta qualche rinuncia alle mie opinioni. E poiché lui prenderà le decisioni con la consueta saggezza, preannuncio fin d’ora che starò comunque dalla parte della decisione che il presidente Berlusconi assumerà. (La Repubblica, martedì 22 settembre 2009). In pratica si è interdetto da solo. Ed ha fatto del Berlusconi il proprio badante. Offendendo sé stesso e lui. E come la mettiamo con lo stipendio da ministro? Se le decisioni le prende il badante, perché il Popolo italiano deve pagare anche il badato che, poverino, le ripete a pappagallo?

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Roberto Calderoli (leghista, ministro per la Semplificazione) e Nicolò Ghedini (pidiellìno, deputato e avvocato del Berlusconi): Il Ghedini una volta lo avrei considerato in malafede, ma dopo le sue uscite sul premier, dall’utilizzatore finale al maiale impotente, prendo le cose con humour e considero le sue battute da mal d’aria. Andando troppo in fretta a Cortina, si vede che è in debito d’ossigeno (Roberto). I toni e i modi del Calderoli non meritano risposta, salvo precisare che mai ho usato le espressioni che mi ascrive nei confronti del presidente Berlusconi, e che in un caso sono oggetto di specifiche azioni giudiziarie (Nicolò). (La Repubblica, lunedì 21 settembre 2009). Nicolò Ghedini, La Repubblica, giovedì 18 giugno 2009: Certamente quella di Bari non può essere un’inchiesta nei confronti del presidente del Consiglio. Qualsiasi ricostruzione si possa ipotizzare, ancorché fossero vere le indicazioni di questa ragazza, e vere non sono, il premier sarebbe, secondo la ricostruzione, l’utilizzatore finale, e quindi mai penalmente punibile... Ehm... Il termine “utilizzatore finale” era riferito a un’astratta spiegazione di natura tecnico-giuridica... Si trattava, con ogni evidenza, della mera esemplificazione di uno schema giuridico.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Daniela Santanchè (ex neofascista, ex aennìna, ex parlamentare, ex candidata de La Destra di Francesco Storace, oggi non si capisce bene che cosa sia): Milano, protesta contro il burqua: tensione alla festa del Ramadan. Santanché: “Mi hanno aggredita”. La replica: “Provocatrice”. E due ministri, Mariastella Gelmini e Franco Frattini, scendono in campo in sua difesa. (La Repubblica, lunedì 21 settembre 2009).

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Giulio Tremonti (ministro dell’Economia, del Tesoro, delle Finanze e ― tirando i fili di Mariastella Gelmini ― della Pubblica Istruzione): Lo scudo fiscale è una gigantesca amnistia per salvare il bilancio dello Stato e far felici le banche: parola del Wall Street journal, che definisce la manovra del governo come “di gran lunga il più importante provvedimento a favore degli evasori fiscali in Europa, anche rispetto a scelte analoghe fatte da Regno Unito e Germania”. (La Repubblica, domenica 20 settembre 2009). Per non disturbare gli i criminali e i delinquenti fiscali (grandi e piccoli) che lo votano, il governo sta derubando e distruggendo la Scuola Pubblica (cosa che per altro fa un gran piacere anche alla Chiesa privata di Joseph Ratzinger) e mettendo sul lastrico decine di migliaia di famiglie di insegnanti: nessuno stupore, dunque, che a quegli stessi criminali e delinquenti fiscali lo stesso governo offra anche un riciclaggio quasi gratuito dei capitali che hanno rubato agli altri Cittadini italiani.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Renato Brunetta (ministro della Funzione pubblica): In Italia operano élite eversive della rendita parassitaria, burocratica, finanziaria, editoriale che progettano un colpo di Stato: élite di merda, con la puzza sotto il naso, che nel momento di crisi hanno solo provato a far cadere il governo, che non a caso cominciava a colpire proprio le casematte della rendita. Contro questi parassiti il governo sta portando avanti una missione straordinaria, dovunque essi siano: nella finta cultura, nella finta cinematografia ideologica, nel finto sindacato, nelle cattive banche, nella cattiva finanza, nei cattivi giornali. C’è una sinistra per bene e c’è una sinistra per male, che si fa condizionare dalle élite. Alla sinistra per male dico: va’ a mori’ ammazzata. A quella per bene dico: vi stanno usando come un taxi, svegliatevi: vi propongo una lotta di liberazione da questo abbraccio mortale della cattiva finanza, del cattivo sindacato, dei cattivi gruppi editoriali. Certi esponenti della Chiesa giocano al massacro, però non li considero Chiesa, ma ideologia politica con la tonaca. Il Vaticano mai ha avuto tanto dallo Stato italiano con l’8 per mille... mai! Le élite parassitarie sono quelle che in crociera sul Britannia il 2 giugno del ’92 (incontro organizzato dall’allora direttore generale del Tesoro, Mario Draghi, n.d.r.) si spartirono l’Italia, decidendo l’avvio delle privatizzazioni nel nostro Paese, e fecero i più grossi affari della loro vita. Un fatto emblematico e oscuro: un luogo avulso dalle istituzioni, nel quale circoli economici, finanziari e editoriali hanno concordato di saccheggiare la ricchezza del Paese. E poi i giornali, che succhiano i contributi pubblici. Ma la sinistra buona esiste: migliaia di ottimi amministratori, come Sergio Chiamparino. Franceschini, Bersani, Marino? Non mi affascina nessuno di loro. Non sono un ipocrita, parlo il linguaggio del popolo. Se avessi detto che è tempo di rilanciare il dibattito neo-ricardiano degli anni ’70 per un’alleanza tra buon lavoro e buon capitale contro la cattiva rendita, qualcuno mi avrebbe ascoltato? (La Repubblica, domenica 20 settembre 2009). Dal ’92 a oggi fanno 17 anni. 17 anni solo per trovare il coraggio di fiatare. Non c’è che dire: il Brunetta ha proprio la tempra del liberatore di popoli.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Pietro Ichino (primo a usare il termine fannulloni per i Lavoratori del pubblico impiego, senatore del Pidì per volontà di Walter Veltroni, commentando le dichiarazioni del Brunetta): Brunetta, se intende prendersela con i conservatori che gli stanno mettendo i bastoni tra le ruote nel suo disegno di riforma delle amministrazioni pubbliche, farebbe meglio a guardare in casa propria. Su questo il Pidì ha preso per primo l’iniziativa e, se ha criticato il ministro, lo ha fatto per i suoi cedimenti alle resistenze dei colleghi di governo. Tremonti per primo gli ha legato le mani... Qualche ragione Brunetta ce l’ha. Ma ha il torto politico di esprimerla con invettive indiscriminate, con toni esagitati, che finiscono col rendere inaccettabili le sue prese di posizione. (La Repubblica, domenica 20 settembre 2009). Traduzione: Brunetta ha tutte le ragioni. Solo che abbaia, abbaia, e non morde mai. Noi del Pidì, e io in particolar modo, abbaieremmo di meno e morderemmo di più. Facile a dirsi, Pietro: son buoni tutti a parlar forbito, quando la volontà di ingannare l’elettorato li induce a fingere.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

La prima pagina de "la Padania" di venerdì 18 settembre 2009.

La prima pagina de la Padania di venerdì 18 settembre 2009.

 

La prima pagina de la Padania addita l’Islam come colpevole della strage di kabul. E un commento accosta l’attentato in Afghanistan all’omicidio della giovane marocchina assassinata dal padre a Pordenone. (La Repubblica, sabato 19 settembre 2009). Ringraziamo la Padania: il precedente stabilito da questo suo titolo ci permette, d’ora in poi, di definire crimine del cattolicesimo ogni omicidio perpetrato da battezzati.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Mariastella Gelmini (ministro della Pubblica Istruzione): Studenti e personale scolastico che manifestino febbre o sindrome simil-influenzale devono responsabilmente rimanere a casa nel proprio ed altrui interesse. (La Repubblica, sabato 19 settembre 2009). Col primo giorno di malattia rubato dallo stipendio da quell’incontinente verbale del suo collega Brunetta? Vada a dirlo a lui: noi non ce lo possiamo permettere.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Massimo D’Alema: Di Pietro è il populismo di centrosinistra. Dà voce a sentimenti che serpeggiano anche dalla nostra parte. Il problema, però, non è eccitare gli animi di quelli che sono contro Berlusconi, ma convincere quelli che votano per lui. (La Repubblica, sabato 19 settembre 2009). Ancora?! Ancora non ha capito che quelli che votano per Berlusconi non li convince, e che ogni volta che ci prova perde altri voti di quelli che delude, disorienta e disgusta (le famose tre d)? Se davvero non l’avesse ancora capito, il D’Alema sarebbe un cretino. Siccome non è un cretino, vien da dubitare che qualcuno lo ricatti o lo paghi, per fare dichiarazioni come queste.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Ceffi da Celti

Ceffi da Celti

 

(su) Umberto Bossi: Martedì 15 settembre scorso, durante una cena di lavoro con dei clienti esteri in un ristorante di Milano, mi è capitato di essere seduto a un tavolo vicino a quello del signor Umberto Bossi, attuale ministro delle Riforme. Noncurante del divieto di fumare, seduto sotto un apposito cartello indicante appunto il divieto, si è concesso un grosso sigaro. Il cameriere candidamente ha detto: “Certamente è vietato, ma... il ministro...” Credo rimanga poco da aggiungere. (Lettera a La Repubblica di sabato 19 settembre 2009). In quella sala potevano esserci bambini piccoli e donne incinte: se la cosa fosse vera (e non abbiamo ragione di dubitarne) il Bossi non sarebbe solo un prepotente che infrange le leggi della Repubblica e quindi un indegno ministro: sarebbe anche un miserabile. Come riderne? Be’, si potrebbe parafrasare il monito del dottor Livesey a Billy Bones ne L’Isola del Tesoro: Io non ho che una cosa da dirvi, ed è che se continuate a fumare sigari, il mondo sarà presto liberato da uno schifoso miserabile...”

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Sandro Bondi (ex comunista, attualmente pidiellìno e ministro per i Beni e attività culturali): Una storiografia cinquantennale fondata su falsità e reticenze... Architetti della sinistra che hanno costruito orribili edifici al soldo degli speculatori... Registi di film inconsistenti... Scrittori di pessimi libri... Gli intellettuali di sinistra sono ciechi che preferiscono, poiché abituati al servaggio, cambiare padrone piuttosto che assumersi il peso della libertà. (Lettera aperta al Corriere della Sera citata da Michele Serra su La Repubblica di giovedì 17 settembre 2009). Voleva dire: Sandro Bondi è stato un intellettuale comunista cieco che ha preferito, poiché abituato al servaggio, cambiare padrone piuttosto che assumersi il peso della libertà. Poverino.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Massimo Giannini (vicedirettore de La Repubblica): Ieri, per i corridoi di Palazzo Madama, Emma Bonino si sbilanciava con un collega: “Le possibilità che per qualche ragione il governo cada, a questo punto, sono al 50%...” Alte, com’è evidente. (La Repubblica, giovedì 17 settembre 2009). L’arguta Emma pensava di prendere in giro solo quel collega, ma neanche l’astutissimo Giannini si è accorto che il 50% di probabilità che il governo cada è identico al 50% che non cada. Un po’ come le ingenue (e poco femministe) puerpere che prima dell’invenzione dell’ecografia gioivano quando il medico gli diceva: Signora, lei ha il 50% di probabilità di avere un maschio...

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Silvio Berlusconi: È delinquenziale parlare di rischio per la libertà di stampa. E siamo circondati da troppi farabutti in politica, stampa e tv... La minoranza cattocomunista finché ci siamo noi non riuscirà a trasformare l’Italia in uno Stato di polizia tributaria, ed è per questo che gli italiani ci danno il 68,4% di gradimento... Da La Repubblica mi aspetto tutto e il contrario di tutto... Ho fatto un ricorso alla magistratura civile, chiedo i danni per affermazioni false nei miei confronti, e li verserò all’istituto San Raffaele. È il minimo che potessi fare, dopo cinque mesi di attacchi... Un premier che vede diffamare il proprio paese, che è stato zitto per cinque mesi, non ha nemmeno il potere di adire le vie legali per dire che questa non è libertà di stampa, ma libertà di diffamazione? Non è possibile accettare senza una reazione come quella civilissima che ho avuto io. Tutti lo hanno fatto, solo quando lo faccio io è uno scandalo... Dire in giro per il mondo, così come fa l’Internazionale della sinistra, che in Italia c’è un pericolo per la libertà di stampa, è un’accusa infondata e comica, significa diffamare l’Italia, è un atteggiamento delinquenziale... Non esiste un solo attacco all’altra parte politica da parte di Mediaset. Se fosse così, ci sarebbe il conflitto d’interessi. Mediaset tratta tutti allo stesso modo. È una tv commerciale che vive di pubblicità. Il conflitto d’interessi è un’accusa comica... L’unica distorsione è che la Rai, pagata con i soldi dei cittadini, attacca il governo. Ci sono trasmissioni solo e unicamente contro la mia parte politica e contro di me... Io non guardo la tv, perché accendendo la Rai c’è solo Berlusconi che è il simbolo del male, ma gli italiani lo sanno e mi danno il 68% dei consensi... Non ho sbagliato quando ho affermato che il mio governo è stato il migliore della storia d’Italia. De Gasperi è stato un padre della patria che ha svolto un compito difficile, ma in politica interna non è paragonabile a quanto svolto dal mio governo, che in questi quindici mesi è stato il migliore di qualunque altro. (La Repubblica, mercoledì 16 settembre 2009). Il commento al soliloquio del Berlusconi a Porta a porta, e al suo comico e infondato tentativo di prendersi il merito delle case consegnate a Onna, lo lasciamo a Lorenzo Dellai, presidente della provincia di Trento: Non ero stato invitato a Porta a porta, poi mi hanno chiesto se volevo partecipare tra il pubblico. Non ho necessità di fare il pubblico. Ma ho qualcosa da dire sul modo un po’ sovraesposto con il quale il governo sta gestendo la consegna delle case costruite da noi e finanziate dall’ente Provincia di trento e dalla Croce Rossa. In tutto consegneremo 350 case.

 

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Giuseppe Fioroni

Giuseppe Fioroni

“Beppe” Fioroni

“BeppeFioroni

 

Giuseppe Fioroni, alias “Beppe” Fioroni (esponente di primo piano della banda di papisti che tramite il Pidì tiene in ostaggio la Sinistra italiana): La Gelmini invita i docenti che fanno politica a lasciare la scuola? Fare critiche non è fare politica, ma occuparsi del bene delle nuove generazioni. La riforma serve solo a fare cassa, tagliare le risorse è la peggiore scelta possibile. (La Repubblica, mercoledì 16 settembre 2009). Finalmente abbiamo capito perché i giornali chiamino il Fioroni un giorno Giuseppe e l’altro “Beppe”: il Fioroni, religiosamente umile, saccontenta di essere uno e bino, anziché uno e trino. In altre parole, i Fioroni sono due: “Beppe”, il destro papista golpista, che offre consigli alla Gelmini su come disattendere le sentenze dei tribunali e la Costituzione della Repubblica; e Giuseppe, il bravo ex ministro sinistro, che invece attacca la Gelmini e si preoccupa per la Scuola. Peccato, però, che Giuseppe sia fasullo come “Beppe”: oggi difende la libertà di critica, ieri (28 agosto 2007: Semina l’antipolitica chi critica i partiti, e nel Partito Democratico non ci deve stare!) la voleva abolire nel povero partito da lui infestato.

 

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(su) Gianfranco Fini (ex neofascista, ex aennìno, attualmente pidiellìno e presidente della Camera): Ultima chiamata per Fini... Fini ha l’esigenza immediata di trovare una ricollocazione: o di qua o di là... Non gli è permesso... Deve risolversi subito... E ricordi che, bocciato un lodo Alfano, se ne approva un altro... Ricordi che delegare i magistrati a far giustizia politica è un rischio. Perché oggi tocca al premier, domani potrebbe toccare al presidente della Camera. È sufficiente ― per dire ― ripescare un fascicolo del 2000 su faccende a luci rosse riguardanti personaggi di Alleanza nazionale per montare uno scandalo. Meglio non svegliare il can che dorme. (Vittorio Feltri, direttore de Il Giornale, citato da Giuseppe D’Avanzo su La Repubblica di martedì 15 settembre 2009). Un commento? Cliccare qui e rileggere, sostituendo al nome Giovanni Floris il nome Gianfranco Fini.

 

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Mariastella Gelmini (ministro della Pubblica Istruzione): In alcune classi la presenza degli immigrati sfiora quasi il 100%. E allora è chiaro che queste non sono le condizioni adatte per favorire l’integrazione, perché la scuola assolva alla funzione di integrare. Per questo stabiliremo un tetto del 30% per classe alla presenza degli studenti stranieri... Chi fa politica deve farla fuori dagli edifici scolastici. Si tratta di una minoranza che piega la scuola ai suoi interessi di parte. Alcuni dirigenti scolastici e insegnanti, una minoranza, disattendono l’attuazione delle riforme tentando di mantenere il modulo anche se il modulo è stato abolito con il passaggio al maestro unico prevalente. (Terra, martedì 15 settembre 2009). Grazie, Mariastella, ottima definizione del governo di cui occupi una poltrona: una minoranza che piega la scuola ai suoi interessi di parte. E che piegando la Scuola prende due piccioni con una fava (absit iniuria verbis “minoranza”, “piegando”, “prende”, “piccioni” et “fava”): favorisce la Chiesa e gli altri mercanti d’istruzione (alcuni avidi solo di denaro, altri anche di giovani menti e qualcuno anche di giovani corpi) e grazie ai soldi rubati alla Scuola può lasciare impuniti i delinquenti fiscali che per essa votano. Presidi e insegnanti che criticano la riforma si dimettano e si facciano eleggere. (La Repubblica, martedì 15 settembre 2009). Invece di dimetterci e farci eleggere, Mariastella, non potremmo anche noi farci presentare al Berlusconi dal suo giardiniere?

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Joseph Ratzinger? o Joseph Horratzinger?

Joseph Ratzinger? o Joseph Horratzinger?

 

Joseph Ratzinger (papa): Nella distribuzione delle medicine il farmacista non può rinunciare alle esigenze della sua coscienza in nome delle leggi del mercato, né in nome di compiacenti legislazioni. Il guadagno, legittimo e necessario, deve essere sempre subordinato al rispetto della legge morale e all’adesione al magistero della Chiesa... Non è possibile anestetizzare le coscienze, ad esempio sugli effetti delle molecole che hanno come fine quello di evitare l’annidamento di un embrione o di abbreviare la vita di una persona. (La Repubblica, lunedì 14 settembre 2009). E stiano bene attenti anche i farmacisti che vendono profilattici. E i farmacisti che lavorano la domenica, giorno del (cosiddetto) Signore. E i farmacisti che dicono le parolacce. In campana, gente: il rogo è dietro l’angolo. E in fondo, ripensando alla resistenza che opponete alle liberalizzazioni, ve lo meritereste pure.

 

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Umberto Bossi: La Padania sarà libera con le buone o con le meno buone. La libertà è un diritto dei popoli. Ed è un diritto ottenerla in tutti i modi. Finché non lavremo non andremo in pensione. Siamo qui a Venezia perché sappiamo che un giorno la Padania sarà uno Stato libero, indipendente e sovrano... Da soli si arriva prima, ma alleati si va più lontano. Se il gruppo è fatto dalla Lega e da Berlusconi, è come essere sulle spalle di due giganti: vedi più lontano... Ma noi abbiamo un progetto più complesso del federalismo: vogliamo un cambiamento epocale. (La Repubblica, lunedì 14 settembre 2009). È la prima volta che qualcuno dà del gigante al Berlusconi, che quanto ad “altezza” gli fa concorrenza solo il Brunetta. Ma è logico: uno come il Bossi, che si crede un genio, non può che scambiare per giganti i “brevilinei” e per nazioni le Padanie.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Roberto Maroni (ministro degli Interni): I giornali invece di dirci bravi ci attaccano perché non accogliamo più gli immigrati clandestini. Dietro questo c’è la sinistra. Ma io voglio lo stop ai clandestini al cento per cento. Padania libera!... Noi non molliamo, e diciamo a Berlusconi di tenere stretta l’alleanza con noi... Diamo fastidio, e non credo sia un caso la riapertura del processo contro la Lega a Verona... E arrivano segnali dalle carceri, pezzi grossi della mafia stanno pensando di fare qualcosa contro di noi. (La Repubblica, lunedì 14 settembre 2009).

Non sarà che il Maroni si è bevuto la baggianata che sia stata la mafia a mandare le escort dal Berlusconi per incastrarlo? E adesso se le aspetta anche lui?

 

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Renato Brunetta (ministro della Funzione pubblica): Accostare lo spettacolo alla cultura è un grande imbroglio. Lo Stato ha il dovere di finanziare la cultura, dalle biblioteche ai restauri, ma lo spettacolo è un’altra cosa. Ma perché finanziamo il cinema? Forse che finanziamo il piano bar o la discoteca? E anche i giornali devono andare sulle loro gambe... Molti di quelli che alzavano il braccetto, poi hanno chiuso il pugno. Per esempio Rossellini: prima si faceva dare i sogni dal regime e poi ha cambiato idea. (La Repubblica, lunedì 14 settembre 2009). Il Brunetta, invece, con rara coerenza (lui che di spettacolo se ne intende, dato che ne dà di sé tutti i giorni) oggi si fa spacciare dal Berlusconi gli incubi che ieri inalava dal Craxi. E domani? Glieli inietterà il Bossi. O la trota” del Bossi.

 

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Vespa, perché hai fatto a Floris quel che Floris fece a Santoro? Cattivaccio!

Vespa, perché hai fatto a Floris quel che Floris fece a Santoro? Cattivaccio!

 

Giovanni Floris (conduttore di Ballarò, a proposito dello spostamento del suo programma da martedì 15 a giovedì 17 perché non facesse ombra al soliloquio del Berlusconi a Porta a Porta): Noi facciamo 4 milioni di spettatori di media, numeri simili a quelli degli speciali di Rai1. E allora perché mortificare una redazione che sta lavorando da giorni per la partenza della nuova stagione? È paradossale che venga creata una trasmissione parallela che cancella la mia. Ora chi l’ha cancellata ci spieghi perché. (La Repubblica, lunedì 14 settembre 2009). Floris, il furbacchione che senza mal di pancia prese il posto di Michele Santoro colpito dall’editto “bulgaro” berlusconiano, scopre solo oggi quel che il Bongiorno e il Mentana hanno scoperto prima di lui, e che nel corso dei secoli (basta aver letto due libri per saperlo, non duemila) dovette prima o poi scoprire ogni servo che si era illuso di riuscire ad accontentare il padrone conservando però unimmagine pubblica (vagamente) dignitosa: per soddisfare il padrone non basta essere una graziosa personcina, avere un bel faccino pulito (quantunque un po’ da eunuco), sorridere con untuosa indifferenza perfino quando ci si finge seccati e piroettare come una marionetta tra la Destra e la finta “sinistra” stando bene attenti a non far arrabbiare né l’una né l’altra. Non si può esser servi (o liberi) a metà, inchinarsi fino a terra come un lacchè e intanto tener dritta la schiena dinanzi al mondo come un galantuomo. E anche se si potesse, il padrone non lo sopporterebbe comunque. Poiché il padrone, stimando l’intelligenza del suddito inferiore a quella di un batterio, teme che il suddito creda davvero eretta quella schiena che invece solo l’inclinazione delle telecamere fa sembrare dritta, e che nella sua mente, di conseguenza, sopravviva e si tramandi una vaga idea di dignità. Per quanto strisciate come vermi, v’interriate come talpe ed evaporiate dinanzi a lui come meduse fuor dacqua, Giovanni Floris e compagnia scodinzolante, il padrone non sarà mai del tutto soddisfatto di voi, avrà sempre paura che la vostra relativa visibilità (per quanto di gran lunga inferiore alla sua) ingeneri nei pazzi e negli imbecilli sui quali regna un sia pur vago dubbio che egli non sia poi così potente. Inutilmente, pertanto, leccate il deretano del padrone: egli non si fiderà mai di voi. Per vostra norma e regola, Giovanni Floris e compagnia lingueggiante, l’unico servo cui non toccherà mai una pedata è quello che del padrone ne sa abbastanza da fargli paura.

 

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(su) Facebook: Facebook alla scoperta degli amori perduti: tutti in rete per ritrovare la fidanzata del liceo (titolo de La Repubblica di lunedì 14 settembre 2009). Tutti? Non esageriamo. Solo quelli non ancora così istupiditi dalla televisione da ricordarsi come si chiamava, la fidanzata del liceo.

 

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Eugeniale Scalfari

Eugeniale Scalfari

 

Eugenio Scalfari: Un governo Fini poggiato anche sul sostegno dell’Uddiccì e su un’amichevole astensione del centrosinistra potrebbe essere la via d’uscita verso le riforme sempre auspicate ma mai portate in Parlamento, nonché verso una normalizzazione della vita democratica dopo gli sconquassi del berlusconismo rampante. (La Repubblica, domenica 13 settembre 2009). Un’idea geniale. Anzi: eugeniale. Così, alle prime elezioni successive, avremmo la Lega al 50%. E saremmo al fascismo conclamato.

 

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Un’espressione particolarmente astuta e serena del ministro Giulio Tremonti.

Un’espressione particolarmente astuta e serena del ministro Giulio Tremonti.

 

Giulio Tremonti (ministro dell’Economia, del Tesoro, delle Finanze e ― tirando i fili di Mariastella Gelmini ― della Pubblica Istruzione): La crisi ha bruciato il falò delle stupidità e ci sta dando un dividendo positivo: è finito il conflitto sociale... La nostra ideologia è non avere ideologie. La nostra visione delle regole non è solo strumentale all’economia, ma ha un di più: è il modo in cui si esprime il bene comune. (La Repubblica, domenica 13 settembre 2009). Detto da uno che col Brunetta e il Sacconi (e con la Gelmini come “testa di turco”) sta licenziando centomila insegnanti per non far pagare troppe tasse a commercianti e padroni. Faccio foto solo con pentiti di mafia. (La Repubblica, domenica 13 settembre 2009). Noi non augureremmo di essere fotografati con lui neanche ai nostri peggiori nemici. Possibile che il Tremonti odi i pentiti di mafia così tanto?

 

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E questa sarebbe un’altra strada?

E questa sarebbe un’altra strada?

 

Francesco Cicciobello Rutelli (esponente di primo piano della banda di papisti che tramite il Pidì tiene in ostaggio la Sinistra italiana): Se intendo gettare le basi di un nuovo centro? Si vedrà... Se vince Bersani, dovrò immaginare un’altra strada. (La Repubblica, domenica 13settembre 2009). Magari, magari se ne andassero dal Pidì tutti i baciapile. Ma è meglio non farsi troppe illusioni: il Rutelli le strade le ha battute praticamente tutte: immaginarne altre non gli sarà facile, purtroppo.

 

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Le belle facce dei piddìni un tempo rutelliani e sempre molto vicini alla Curia: Enzo Carra.

Le belle facce dei piddìni un tempo rutelliani e sempre molto vicini alla Curia: Enzo Carra.

 

Enzo Carra (piddìno “un tempo rutelliano, e sempre molto vicino alla Curia”): La vittoria di Bersani mi costringerebbe a chiedermi: che ci faccio qui? Se il partito va in una certa direzione, si spoglia di molti pezzi. (La Repubblica, domenica 13 settembre 2009). Magari, magari...

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Le belle facce dei grandi sollevatori democratici e civili: Giorgio Tonini.

Le belle facce dei grandi sollevatori democratici e civili: Giorgio Tonini.

 

Giorgio Tonini (senatore piddìno): Di fronte alla mozione Bersani e ad alcuni suoi sostenitori va sollevata una grande questione democratica e civile. (La Repubblica, domenica 13 settembre 2009).

 

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(su) Giuliano Amato: L’accordo con la Libia per i respingimenti è un gravissimo errore del governo Berlusconi ma anche di quello presieduto da Giuliano Amato, che firmò l’accordo. (Armando Spataro, procuratore aggiunto di Milano. La Repubblica, domenica 13 settembre 2009).

 

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Umberto Bossi: I dialetti sono lingue, e ci vuole una legge per farli insegnare a scuola... E Renzo Bossi andrà a fare l’università in Inghilterra, perché qui non lo lasciano stare. (La Repubblica, domenica 13 settembre 2009). Ottima idea. Renzo la trota in Inghilterra avrà successo: nelle locali università i parlanti cockney sono apprezzatissimi.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Dalla faccia si capisce che cerca di trattenersi, ma non ce la fa. Strano. In fondo non è mica tanta la strada che gli impulsi cerebrali devono percorrere...

Dalla faccia si capisce che cerca di trattenersi, ma non ce la fa. Strano.

In fondo non è mica tanta la strada che gli impulsi cerebrali devono percorrere...

 

Renato Brunetta (ministro della Funzione pubblica): La borghesia radical chic e autoreferenziale di merda... I sindacati della scuola, finanziati dai soldi pubblici, hanno una rendita di posizione e se ne fregano dei cittadini, questo è un certo culturame parassitario... i cineasti parassiti... il rapporto perverso tra l’Associazione nazionale dei magistrati e il Consiglio superiore della magistratura... un’Italia leggermente schifosa... un’Italia sporca... ma gli stiamo facendo un mazzo così... gli abbiamo tolto l’acqua in cui nuotare, li stiamo facendo morire con il volto dolce della Carfagna e l’aria finta ingenua della Gelmini... C’è una parte di questo paese, il 20 - 30 - 40%, che non rischia nulla. È l’Italia della rendita, dei furbi, dei fannulloni, degli amici degli amici e delle corporazioni. Una seconda Italia, un popolo minoritario, certo, ma che ha la capacità di farsi sovrarappresentare come Italia generale. Invece è l’Italia peggiore, opaca. È l’Italia sporca... Governo e Pidièlle sono gli eversori, gli smontatori di un’Italia parassitaria. Dobbiamo essere i distruttori di questa Italia. Sono con noi tutti i buoni: gli operai, gli artigiani, gli impiegati, i liberi professionisti, e poi i giovani e la buona Chiesa. Abbiamo il popolo dalla nostra parte. Ed è per questo che dal ’94 vinciamo le elezioni, anche se qualche volta ce le scippano. Mica scema questa Italia maggioritaria: siamo imperfetti, ma siamo dalla parte giusta. (La Repubblica, sabato 12 settembre 2009). Piccola antologia di un anno o poco più di brunettate: Alcuni servizi pubblici possono anche essere forniti dai privati. Per esempio le carceri: abbiamo tanti villaggi turistici dismessi, riconvertiamoli affidandoli a controllori privati. Anche la scuola: mettiamo in concorrenza la pubblica e la privata, sarà il mercato a decidere chi deve chiudere (4 luglio 2008). Riportare in ufficio i finti malati è una condizione necessaria ma non sufficiente. L’altra condizione è quella di premiare i bravi (sabato 6 settembre 2008). I nostri insegnanti lavorano poco, quasi mai sono aggiornati e in maggioranza non sono neppure entrati per concorso ma grazie a sanatorie. E poi 1.300 euro sono comunque due milioni e mezzo di vecchie lire, oggi l’insegnamento è part time e come tale è ben pagato (9 ottobre 2008). All’Hotel Ritz di Madrid, davanti a una qualificatissima platea, ha detto che a differenza dei calciatori (ai quali viene pagato il premio partita solo se vincono) i professori italiani non vincono perché “non formano, non preparano, non producono” visto che quella italiana è “la peggiore scuola d’Europa, se non del mondo (8 ottobre 2008). Napoli è una principessa che aspetta solo il bacio di un principe per tornare com’era (28 novembre 2008). La spesa pubblica improduttiva è un tumore che pesa sul respiro degli italiani svuotando le loro tasche e pompando ricchezza in un settore che restituisce bassissima produttività (18 novembre 2008). Se uno fa il professore, il burocrate, l’impiegato al catasto, si vergogna di dire quello che fa. Se invece dice al figlio: Faccio il tornitore alla Ferrari” lo dice con il sorriso, con orgoglio e dignità. Dobbiamo uscire dalla crisi con un paese diverso, dobbiamo instillare il senso di responsabilità con un bastone. E la carota è l’orgoglio (12 gennaio 2009). Gli studenti dell’Onda sono dei guerriglieri e come tali verranno trattati... Anzi no, mi sono sbagliato: non hanno neanche la dignità dei guerriglieri, quelli sono una cosa seria. Loro sono quattro ragazzotti in cerca di sensazioni violente (20 marzo 2009). Le impiegate statali? Scappano dall’ufficio per fare la spesa e poi tornano furtivamente al lavoro... È così, è così, è così... protestate pure ma è così. Se poi non volete riconoscere la realtà, allora... Ma è così!... Fanno finta di essere malate per accudire i mariti, per accudire la famiglia (3 aprile 2009). Certi poliziotti non possono essere mandati “on the road” perché sono “panzoni”, non avendo fatto altro che “i passacarte”, e perciò finirebbero “mangiati” dai delinquenti (29 maggio 2009). Ha ragione la Marcegaglia a dire no alla proposta di Sacconi per una moratoria dei licenziamenti. In economia non esiste il concetto di moratoria. Ci sono la cassa integrazione e i contratti di solidarietà (26 maggio 2009). Da quando sono ministro, le donne mi corteggiano... Nel sesso ero imbranato, ora ho raggiunto ritmo ed eleganza (10 luglio 2009). E del Brunetta e delle sue brunettate, che cosa hanno detto? Renato Brunetta è un energumeno tascabile (Massimo D’Alema, 22 ottobre 2008). Brunetta è diventato professore associato con i concorsi del 1981, detti anche “grande sanatoria”, con i quali tutti quelli che a vario titolo erano precari nelle Università sono stati accettati come professori con un concorso riservato. Con le sue norme “ammazza precari” il ministro Brunetta non sarebbe mai diventato professore (Giovanni Bachelet, deputato Pidì e componente della commissione Cultura, 16 ottobre 2008). È un deputato fannullone, che percepisce due stipendi, quello da parlamentare e quello da ministro, ma a Montecitorio non si presenta mai. (Franco Barbato, deputato dell’Italia dei Valori, 17 novembre 2008). In che cosa consiste la controriforma Brunetta dei dipendenti pubblici e quindi della pubblica amministrazione, attuata insieme al Pidì e alla pseudo sinistra? Semplice. Verrà dato un tot di soldi alle singole amministrazioni, e il direttore (sempre esterno e sempre politico, e quindi con uno stipendione pagato da tutti i cittadini) deciderà come distribuirli ai dipendenti pubblici. Dovrà dimostrare l’efficienza del suo apparato e potrà licenziare immediatamente chi vuole e con qualsiasi scusa. Una volta, se qualcuno diceva, magari, che non timbravi il cartellino, occorreva dimostrarlo e poi i sindacati intervenivano. Invece ora il direttore ha questa facoltà. Ti licenzia e i sindacati c’entrano poco o nulla. Allora ti rivolgi al tribunale, dimostri che ha sbagliato, passano gli anni e intanto non prendi lo stipendio. Se riesci a portare la causa davanti a un giudice e vinci, lui ha un’altra facoltà, quella di reintegrarti oppure concederti una buona uscita. Se eri sgradito, aspettati sicuramente la buona uscita, così ti ritrovi in mezzo a una strada a cinquant’anni e con pochi soldi (una lettera a left, 3 aprile 2009). La campagna del ministro Brunetta contro l’assenteismo nel pubblico impiego lo portò ai primi posti per popolarità. Risultati (contestati da molti) raggiunti con la riduzione delle retribuzioni agli assenti (già prevista dai contratti del 1998) e l’estensione delle fasce orarie di reperibilità durante le malattie dalle 8 alle 20. Ora, a dieci mesi di distanza, il ministro è tornato sui suoi passi ripristinando le primitive fasce orarie. Senza farlo sapere in giro. E intanto è sparito quel poco che c’era di rapporto tra salario e produttività: nel mio caso (ministero del Lavoro) lo stipendio poteva aumentare di 1500/2000 euro annui (in altri settori fino a 7/8000) se venivano raggiunti obbiettivi stabiliti. Ora, sia che lavori sia che legga il giornale, lo stipendio è lo stesso (lettera del signor Bruno Nobile a La Repubblica, 9 luglio 2009). Conclusione? Ha insultato e insulta il mondo intero, ma combina poco. È un Ichino di paglia, su cui fra non molto vedremo i fannulloni posarsi senza paura come gli uccellini sugli spaventapasseri.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Umberto Bossi: Ognuno si suicida come vuole. (La Repubblica, sabato 12 settembre 2009). Se non sapessimo che ce l’aveva con il Fini, avremmo giurato che lo dicesse degli Italiani che votano gente come lui.

 

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(su) Silvio Berlusconi? O su chi?...: A differenza di altri, io non mi diletto con grembiulini e compassi. (Gianfranco Fini, La Repubblica, sabato 12 settembre 2009). Meno male che ha accennato anche ai compassi, così si è capito che si riferiva all’appartenenza di “altri” alla massoneria; altrimenti, se avesse parlato solo di grembiulini, si poteva pensare che si riferisse alla frequentazione da parte di “altri” di minorenni.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Silvio Berlusconi (a La Maddalena, davanti al premier spagnolo Zapatero e a giornalisti spagnoli e italiani): Credo sinceramente di essere stato e di essere di gran lunga il miglior presidente del Consiglio che l’Italia abbia potuto avere in 150 anni della sua storia. Lo dico sulla base di ciò che ho fatto e faccio e che gli italiani conoscono bene, e per questo motivo penso che mi attribuiscono il 68,4% di fiducia e ammirazione... D’ora in poi risponderò su tutto, sempre... Tutte ragazze preparate, laureate con trenta su trenta e che sanno un sacco di lingue... Una persona, un imprenditore di Bari, ormai noto, che si chiama Tarantini, o Tarantino, era venuto ad alcune cene facendosi accompagnare da belle donne. E io sfido qualunque uomo qui in questa sala a dire che non è una cosa gradevole se invece di trovarsi davanti a persone lontane dall’estetica, gli occhi si possono posare su delle presenze femminili gradevoli e simpatiche. Erano ragazze che questo signore portava come amiche sue, come sue conoscenti. E questo è tutto... In quel caso, quando io sono stato vittima di un attacco di una persona che ha voluto creare artatamente uno scandalo... una persona che ha commesso almeno quattro reati per i quali è prevista una pena edittale di 18 anni... io mi sono comportato come si deve comportare, secondo me, ogni padrone di casa che non sia diverso dalla normalità delle persone, ma anche da lì è venuta fuori la prova che io non ho versato una lira, un euro per avere una prestazione sessuale... Nella patria di Casanova e dei playboy, per chi ama conquistare, la gioia più bella è la conquista. Se tu paghi, mi domando che gioia ci potrebbe essere... Ho deciso, dopo quattro mesi, di dare il via alle cause per la libertà di stampa contro la libertà di calunnia e mistificazione e diffamazione, e l’ho fatto perché ho sentito il dovere di porre fine a un andazzo di questo genere, che fa sì che nella stampa italiana ci siano questi episodi che sono esattamente il contrario dell’informazione e della libertà di stampa. Spero che il complesso della stampa e dei suoi protagonisti si risvegli presto da questo brutto incubo. (La Repubblica, venerdì 11 settembre 2009). Speranza, quella di risvegliarci presto da questo brutto incubo, a cui ScuolAnticoli si associa di tutto cuore. Anche per non essere più rappresentati, dinanzi al mondo, da “persone così lontane dall’estetica”.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Mariastella Gelmini (ministro della Pubblica Istruzione): Quando il ministro Mariastella Gelmini parla dei problemi della scuola pubblica assume un atteggiamento di distacco, sembra che l’argomento non la riguardi, anzi, ne parla quasi con disprezzo. (Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil; left, venerdì 11 settembre 2009). Ma no, perché parlare di disprezzo? Forse a conferirle quell’espressione perennemente disgustata è solo un cattivo sapore in bocca. Perenne. Prima di pensar male di una persona, poverina, bisognerebbe domandarsi: ma che vita fa? O meglio: che vita le fanno fare?

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

“Beppe” Fioroni (ex ministro della Pubblica Istruzione ed esponente di rilievo della banda di papisti che tramite il Pidì tiene in ostaggio la Sinistra italiana): Basta bugie. A scuola il tempo pieno non esiste più: siamo passati all’era del doposcuola, in cui i nostri figli sono considerati poco più di pacchi postali. (La Repubblica, venerdì 11 settembre 2009). A cosa si può paragonare la faccia di un individuo come questo, che per un anno e mezzo scaldò la poltrona senza restituire un centesimo, ai Bambini e ai Ragazzi italiani, di ciò che era stato loro sottratto da Letizia Moratti e prim’ancora da un ministro che purtroppo portava il nome di Berlinguer? Che contro la Costituzione riempì di regali le scuole private e gli insegnanti di religione? Che sostenne che i “nostri figli” (come li chiama adesso) debbano essere “umanizzati”, cioè che non siano Esseri Umani? Che fece ridere i ciellìni, al loro buffo meeting di Rimini, raccontandogli di non aver mai letto i temi dei suoi figli? Che licenziò (o “sacrificò”, come scrisse pudicamente La Repubblica) 12.000 insegnanti di sostegno come se i Bambini e i Ragazzi disabili fossero “pacchi postali”? Lo ripetiamo: a cosa si può paragonare la faccia di un individuo come questo? Una cosa è certa: non a quella della Gelmini, che almeno (fra un aggiustamento di look e l’altro) la mostra audacemente per quella che è. (P.s.: da qualche tempo i giornali hanno restituito a “Beppe” Fioroni il suo nome originario: Giuseppe Fioroni. Che “Beppe” abbia finalmente compreso che il solo che deve “umanizzarsi” è lui? Ci sembra troppo bello (o troppo elettorale) per esser vero, quindi per ora continueremo a chiamarlo “Beppe”: Giuseppe “Beppe” Fioroni.)

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Dario Franceschini (candidato alla segreteria del Pidì per conto della banda di papisti che attraverso il Pidì tiene in ostaggio la Sinistra italiana): Che in Puglia, e non solo, ci sia un legame marcio tra politica e sanità, e che il Pidì pugliese ne sia investito in pieno, questa è una cosa che va rotta alla radice. (La Repubblica, venerdì 11 settembre 2009). Buona idea. Peccato, però, che gli sia venuta solo a cinquant’anni suonati.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Tony Blair (ex leader del Partito laburista inglese, ex premier, ex anglicano, propugnatore globale della finta sinistra, convertito al cattolicesimo, aspirante alla prima presidenza permanente dell’Unione Europea e incaricato ― secondo alcuni nullafacente ― di seguire il processo di pace in Medio Oriente per conto del Quartetto Onu - Usa - Russia - Ue): Il mondo laico dovrebbe tenere in più alta considerazione il potenziale ruolo della religione nello sviluppo delle nazioni. (La Repubblica, venerdì 11 settembre 2009). Anche perché sarebbe il modo migliore per arrivare a una definitiva autodistruzione non solo del mondo laico, ma della Sinistra nel mondo.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Cristiano Aldegani (sindaco leghista di Ponteranica, in provincia di Bergamo): Quella targa delle biblioteca comunale, intestata al siciliano Peppino Impastato ucciso dalla mafia nel 1978, non gli era mai piaciuta. L’aveva ribadito con toni solenni in campagna elettorale, e adesso che è diventato sindaco ha provveduto: la targa col nome di Impastato è stata rimossa. (La Repubblica, venerdì 11 settembre 2009). A dimostrazione del fatto che non è vero che i moccichini verdi ce l’hanno con tutti i Meridionali. Solo con alcuni.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Mara Carfagna (ministro per le Pari opportunità): I nostri valori: famiglia anzitutto, poi ordine e disciplina. (La Repubblica, giovedì 10 settembre 2009). Comincia tu, Mara, ché a noi ci viene da ridere.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Silvio Berlusconi: So che ci sono fermenti in procura, a Palermo e a Milano si ricominciano a guardare i fatti del ’93, del ’94 e del ’92. Mi fa male che queste persone, con i soldi di tutti, facciano cose cospirando contro di noi, che lavoriamo per il bene del Paese... Follia pura... Ci attaccano come tori inferociti, ma qui c’è un torero che non ha paura di nessuno. Noi lavoriamo per il bene del Paese... Tangentopoli un evento del passato? Vedremo. A Bari c’è aperta un’inchiesta interessante... Mi sono stancato di prenderle solo io... (La Repubblica, mercoledì 9 settembre 2009).

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Le metamorfosi di Mariastella: a giugno del 2008, a settembre del 2008, a giugno del 2009, a settembre del 2009... A questo punto, ScuolAnticoli non può non dichiararsi formalmente in ansia: tutti si preoccupano per il Berlusconi, tutti si domandano come stia e come non stia. E Mariastella? Possibile che nessuno trepidi per lei?

Le metamorfosi di Mariastella: a giugno del 2008, a settembre del 2008, a giugno del 2009, a settembre del 2009... A questo punto, ScuolAnticoli non può non dichiararsi formalmente in ansia: tutti si preoccupano per il Berlusconi, tutti si domandano come stia e come non stia. E Mariastella? Possibile che nessuno trepidi per lei?

Le metamorfosi di Mariastella: a giugno del 2008, a settembre del 2008, a giugno del 2009, a settembre del 2009... A questo punto, ScuolAnticoli non può non dichiararsi formalmente in ansia: tutti si preoccupano per il Berlusconi, tutti si domandano come stia e come non stia. E Mariastella? Possibile che nessuno trepidi per lei?

Le metamorfosi di Mariastella: a giugno del 2008, a settembre del 2008, a giugno del 2009, a settembre del 2009... A questo punto, ScuolAnticoli non può non dichiararsi formalmente in ansia: tutti si preoccupano per il Berlusconi, tutti si domandano come stia e come non stia. E Mariastella? Possibile che nessuno trepidi per lei?

Le metamorfosi di Mariastella: a giugno del 2008, a settembre del 2008, a giugno del 2009, a settembre del 2009... A questo punto,

ScuolAnticoli non può non dichiararsi formalmente in ansia: tutti si preoccupano per il Berlusconi, tutti si domandano

come stia e come non stia. E Mariastella? Possibile che nessuno trepidi per lei?

 

Mariastella Gelmini (ministro della Pubblica Istruzione): I risultati della ricerca Ocse evidenziano una serie di criticità del sistema scolastico italiano che ho più volte segnalato. In primo luogo serve la valutazione dei docenti legata alla progressione di carriera. Poi l’Ocse conferma che non sempre la qualità della scuola è legata alla quantità delle ore di lezione e alle risorse investite. È indispensabile accelerare le riforme. (La Repubblica, mercoledì 9 settembre 2009). Mariastella finge di ignorare che i dati Ocse contano come ore di insegnamento solo le ore trascorse in classe. Se contassero anche quelle trascorse nei laboratori, o in attività che si realizzano all’esterno degli edifici scolastici, le ore di scuola dei Bambini e dei Ragazzi italiani (grazie non solo alla Destra, ma anche alla finta “sinistra”) risulterebbero assai meno di quelle dei loro coetanei non solo europei, ma anche asiatici. Che cos’è un ministro che finge di ignorare la verità? Un bugiardo? Un imbroglione? Ma no, via: forse la poverina non finge di ignorare. Forse ignora e basta.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

La copertina di left n°36 di venerdì 11 settembre 2009. (Clicca per ingandire entrambe le immagini: nel caso di quella di destra, però, a tuo rischio e pericolo...)

La copertina di left n°36 di venerdì 11 settembre 2009. (Clicca per ingandire entrambe le immagini: nel caso di quella di destra, però, a tuo rischio e pericolo...)

La copertina di left n°36 di venerdì 11 settembre 2009.

(Clicca per ingandire entrambe le immagini: nel caso di quella di destra, però, a tuo rischio e pericolo...)

 

(su) Mariastella Gelmini (ministro della Pubblica Istruzione): Per i sindacati, la cosiddetta norma “salva precari” approvata ieri dal Consiglio dei ministri è una gigantesca truffa. Quanti sono i precari che dovrebbero “godere” della nuova normativa? I numeri ballano. (A fronte di 110.700 insegnanti che secondo la rivista Tuttoscuola rischiano la disoccupazione a causa delle cosiddetta riforma Gelmini), c’è chi parla di 16.000, chi di 10.000, mentre al ministero hanno optato per la media matematica: 12 - 13.000. Quanto si impegna a spendere il governo per sostenere questa minoranza di “fortunati”? Neanche un euro. Sarà solo una partita di giro. E riguarderà solo i supplenti che lo scorso anno hanno avuto un contratto annuale, da settembre a giugno. Questa minoranza riceverà un’indennità di disoccupazione (per 8 mesi chi ha meno di 50 anni, per 12 chi ne ha di più) che sarà del 60% della retribuzione per i primi 6 mesi, del 50 per il sesto e settimo mese e del 40 per i restanti uno o cinque mesi. Chi pagherà? L’Inps, coi contributi dei Lavoratori dipendenti. La minoranza “fortunata” avrà inoltre diritto (contro i colleghi meno “fortunati”) a una sorta di diritto di “prelazione” sulle supplenze temporanee. Chi pagherà? Le scuole. Le cui risorse, però, anno dopo anno sono state ridotte al lumicino. Chi pagherà la differenza? Le Regioni. Con quali soldi? Con quelli che avrebbero dovuto destinare a potenziare l’offerta formativa e a combattere la dispersione scolastica. Con il triste risultato accessorio (per i Bambini, i Ragazzi e le loro famiglie) che tutti avranno meno istruzione, ma chi vive nelle regioni meno ricche ne avrà ancora meno. E gli oltre 40.000 supplenti “brevi” scalzati dai precari “fortunati”? Resteranno a casa. (La Repubblica, mercoledì 9 settembre; left, venerdì 11 settembre; La Repubblica, domenica 13 settembre 2009).

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Silvio Berlusconi: So che ci sono fermenti in procura, a Palermo e a Milano si ricominciano a guardare i fatti del ’93, del ’94 e del ’92. Mi fa male che queste persone, con i soldi di tutti, facciano cose cospirando contro di noi, che lavoriamo per il bene del Paese... Follia pura... Ci attaccano come tori inferociti, ma qui c’è un torero che non ha paura di nessuno. Noi lavoriamo per il bene del Paese... Tangentopoli un evento del passato? Vedremo. A Bari c’è aperta un’inchiesta interessante... Mi sono stancato di prenderle solo io... (La Repubblica, mercoledì 9 settembre 2009).

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Le belle facce della finta “sinistra”: Sergio Chiamparino

Le belle facce della finta “sinistra”: Sergio Chiamparino.

 

Sergio Chiamparino (sindaco piddìno di Torino): Le socialdemocrazie europee si sono limitate ad amministrare il sistema economico e sociale frantumato dalla globalizzazione, cercando di evitare eccessivi scostamenti dall’unico modello che conoscevano, quello imperniato sullo Stato sociale. Compito arduo anche per l’indebolimento di quello stesso modello proprio negli strati più deboli. Traduzione: Dobbiamo andare fino in fondo, contro lo Stato sociale. Abbiamo fatto un buon lavoro indebolendo il sentimento della sua importanza proprio negli strati che a noi si riferivano, ma siamo rimasti a metà del guado: lo Stato sociale va smantellato, e dobbiamo dimostrare di essere in grado di farlo molto meglio della Destra. Bisogna portare la sinistra del ’900 a incontrare quel che sta emergendo da processi di trasformazione radicali. Questa è la missione storica del Pidì per tentare di recuperare il passo di una destra che a modo suo, anche da noi, proprio quello sta facendo. Traduzione: La Destra sta facendo la destra meglio di noi, e questo non va bene. La destra ha evocato, enfatizzato, cavalcato la paura dei non protetti in materia di immigrazione e di sicurezza. Ha contrapposto i lavoratori buoni ai “fannulloni” nella pubblica amministrazione. Ha fornito risposte-manifesto che incidono sulla percezione dei problemi più che risolverli. Traduzione: Contro i Migranti e i Lavoratori del pubblico impiego, la Destra fa la voce grossa ma li colpisce poco. Dobbiamo dimostrare che noi, invece, siamo  capaci di fare molto più sul serio contro quella gente. Occorre un nuovo patto, che ci scrolli di dosso quel profilo di forza che protegge i garantiti che, anche con la nostra complicità, ci è stato cucito addosso. Traduzione: La Destra si limita a creare vasti strati di Lavoratori non garantiti, ma accanto a essi lascia sussistere anche i garantiti aspettando pazientemente che crepino. Dobbiamo dimostrare che noi, invece, siamo in grado di lasciare senza Diritti non una parte, ma assolutamente tutti i Lavoratori. E non domani, ma oggi. (La Repubblica, mercoledì 9 settembre 2009). Il Chiamparino parla sempre più difficile. Vuole che lo capisca solo chi gli preme, e tutti gli altri, ammirati e confusi, rimangano a bocca aperta come le fan di Berlusconi. Un modo di fare antidemocratico? Peggio: una nauseabonda mistura di disprezzo per il popolo e di scaltrezza da azzeccagarbugli.

 

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

"Alla faccia del preside" (a sinistra) e "La faccia del preside" (a destra, naturalmente).

"Alla faccia del preside" (a sinistra) e "La faccia del preside" (a destra, naturalmente).

Alla faccia del preside (a sinistra) e La faccia del preside (a destra, naturalmente).

(Immagini tratte dai quotidiani Terra e La Repubblica di mercoledì 9 settembre 2009)

 

(su e di) Mario Rusconi (preside del liceo scientifico Newton di Roma e presidente dell’Associazione italiana presidi): Due giovani si baciavano, ieri, davanti all’entrata del liceo scientifico Newton di Roma. Non succederà più. L’effusione ha, infatti, le ore contate. Per quanto delirante, è la cruda realtà. Una crociata contro i baci nelle scuole: siamo all’amore vietato per circolare. A fare da apripista Mario Rusconi, preside del liceo scientifico Newton di Roma e presidente dell’Associazione italiana presidi. Per evitare, dice lui, il rischio del contagio dall’influenza A. È uno dei provvedimenti previsti per fare, probabilmente, terrorismo. E per meglio alimentare il farmabusiness. (Terra, mercoledì 9 settembre 2009). Ci siamo già dovuti occupare del Rusconi nel giugno scorso, quando tre alunni del “suo” liceo si beccarono un 6 in condotta per aver manifestato liberamente con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione (su Facebook, infatti) il loro odio per il Newton, e altri 25 se la “cavarono” con un 7 per essersi associati liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale, al gruppo creato (sempre su Facebook) dai primi tre. Non sono passati neanche tre mesi, lanno scolastico 2009-2010 non è ancora iniziato, ed ecco il Rusconi balzare di nuovo e prepotentemente agli onori delle cronache (onori nel suo caso alquanto dubbi, secondo alcuni, ma che altri stimano invece atti quant’altri mai a favorire eventuali future carriere politiche di Destra o di finta “sinistra”) per la curiosa convinzione (che egli sembrerebbe coltivare) che il liceo scientifico Newton non faccia parte del territorio nazionale, e che al suo interno le locali autorità possano di conseguenza abrogare, senza guardare in faccia nessuno, qualsiasi Libertà o Diritto che siano loro sgraditi. Ma vediamo un po’: dopo il 18 e il 21, quale articolo della Costituzione della Repubblica potrebbero aver preso di mira, questa volta, il Rusconi e la maggioranza del suo Collegio Docenti (supponendo che il Rusconi la convochi e la interpelli, quella degna assemblea, quando deliberazioni di questa fatta ingombrano il suo foro interiore)? Il 32, parrebbe: Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. Solo che un dubbietto di non poter fare proprio tutto ciò che gli pare gli è forse venuto, al Nostro, ragion per cui si è affrettato a dichiarare: Sono solo consigli. Non si tratta di divieti, ma di prevenzione. Non ci saranno sanzioni per chi non seguirà le norme. No, forse il liceo scientifico Newton del professor Rusconi non è il collegio Salem di David Copperfield, e nemmeno il collegio Pierpaolo Pierpaoli di Gian Burrasca, e nemmeno l’istituto Pencey di Holden Caulfield, e nemmeno l’accademia Welton de L’attimo fuggente... Forse, dopo tutto, il modello che il professor Rusconi ha in mente per la “sua” scuola è solo quello di un allegro conventino, e per sé stesso quello di una giovane, moderna e leggiadra madre superiora che di quando in quando ammonisce affettuosamente gli innamorati, indica loro il Cielo con la paffuta manina e intanto dice tenere cosine come queste: Quali novità troveranno i miei studenti al rientro? La possibilità di fare del bene. Vorrei mettere a disposizione qualche ragazzo per iniziative di volontariato, magari in qualche struttura che si occupa di bambini. Potrebbero leggere i libri o fare da giocolieri. Non sono iniziative per avere crediti. Si fa del bene per fare del bene. E vorrei anche organizzare un evento per raccogliere fondi da destinare in beneficenza (La Repubblica, mercoledì 9 settembre 2009). Sì, in fondo tutto ciò è davvero molto tenero: un po’ buffo, magari, ma davvero tenero. Siamo noi i cattivacci, a voler intravedere, dietro il professor Mario Rusconi e i suoi “consigli”, lo spaventoso fantasma delle processioni di penitenti che nel Medio Evo, durante le pestilenze, facevano “prevenzione” mortificandosi le carni a furia di cilici e nerbate.

Niente paura: non sono gli Studenti del professor Rusconi che fanno “prevenzione”, ma due fotogrammi della scena della processione ne "Il Settimo Sigillo" (1957), di Ingmar Bergman. Cliccali per ingrandirli!

Niente paura: non sono gli Studenti del professor Rusconi che fanno “prevenzione”, ma due fotogrammi della scena della processione ne "Il Settimo Sigillo" (1957), di Ingmar Bergman. Cliccali per ingrandirli!

Niente paura: non sono gli Studenti del professor Rusconi che fanno “prevenzione”, ma due fotogrammi

della scena della processione ne Il Settimo Sigillo (1957), di Ingmar Bergman. Cliccali per ingrandirli!

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Un uomo entra in un ufficio dell’Anagrafe con una faccia lunga così... “Desidera?” domanda l’impiegato. “Non ne posso più!” risponde luomo. “Vorrei cambiare nome!” “Perché? Come si chiama lei?” chiede l’impiegato. “Silvio Cacca.” “Sì, un nome così disgraziato si può cambiare senza difficoltà. Che ne dice di correggerlo in Silvio Caccia?” “Ma veramente io volevo cambiare Silvio...” (Da Napoleone Merda”, in Federico Zardi, I Grandi Camaleonti, regia di Edmo Fenoglio, Rai, Radiotelevisione italiana, 1964).

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!  

Brutta bestia la rabbia...

Brutta bestia la rabbia...

Brutta bestia la rabbia... (Immagini tratte dal sito Segnalazioni).

 

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Silvio Berlusconi (presunto utilizzatore finale): Che sia in pericolo la libertà di stampa è una barzelletta raccontata dalla minoranza comunista e cattocomunista e dai suoi giornali, che sono purtroppo il 90% della stampa. Per loro la libertà di stampa è libertà di insulto, mistificazione, diffamazione. Sono stato costretto a rivolgermi alla magistratura per stabilire un principio importante: che la libertà di stampa non è libertà di insulto. Lui, infatti, quando insultò gli Elettori di Sinistra chiamandoli “coglioni” non lo stampò: si limitò a gridarlo in un comizio. La maggioranza degli Italiani vorrebbe essere come me, si riconosce in me e condivide i miei comportamenti. (La Repubblica, martedì 8 settembre 2009). Ora, invece, insulta gli Elettori di Destra dicendo che son tutti così infelici di sé stessi da voler essere lui. Ma quest’uomo, se non insulta tutti, non è contento?

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Giulio, Maurizio, Renato e Emma. Per la serie: "L’odio di classe si limita a imbruttirli? O gli fa di peggio?"

Giulio, Maurizio, Renato e Emma. Per la serie: "L’odio di classe si limita a imbruttirli? O gli fa di peggio?"

Giulio, Maurizio, Renato e Emma. Per la serie: "L’odio di classe si limita a imbruttirli? O gli fa di peggio?"

Giulio, Maurizio, Renato e Emma. Per la serie: "L’odio di classe si limita a imbruttirli? O gli fa di peggio?"

Giulio, Maurizio, Renato e Emma. Per la serie: L’odio di classe si limita a imbruttirli? O gli fa di peggio?

 

(su) Emma Marcegaglia (presidente della Confindustria), Giulio Tremonti (ministro dell’Economia, del Tesoro, delle Finanze e ― tirando i fili di Mariastella Gelmini ― della Pubblica Istruzione), Maurizio Sacconi (pidiellìno, patito del karaoke e ministro del Welfare, della Sanità, del Lavoro e delle Politiche sociali, a seconda dei turni di servizio) e Renato Brunetta (pidiellìno e ministro della Funzione pubblica): La Confindustria ha votato compatta l’accordo separato, ma la gravità della crisi sta portando molte categorie a fare pressing sui vertici di viale dell’Astronomia perché trovino una via d’uscita. Significativo ciò che è accaduto prima della pausa estiva al tavolo per il rinnovo del contratto dei circa 400.000 alimentaristi: le multinazionali del settore erano a un passo da un accordo con la Flai-Cgil al quale difficilmente avrebbero potuto dire no le altre due sigle. Ma l’intervento della Cisl, della Uil, della stessa Confindustria, e a quanto pare del ministro Sacconi, ha fatto saltare tutto... Pare, inoltre, che l’indice Ipca, cioè l’indice dei prezzi al consumo armonizzato a livello europeo, che ha sostituito l’inflazione programmata per definire gli aumenti contrattuali, non piaccia a Brunetta e nemmeno a Tremonti... Il paradosso, secondo la Cgil, è che l’indice Ipca, in una congiuntura di inflazione calante, finisce per dare aumenti più consistenti della stessa inflazione reale. (La Repubblica, lunedì 7 settembre 2009). Prima cercano di isolare e distruggere la Cgil. Poi, quando vedono che non ci riescono, e che anzi i loro trucchetti pieni d’odio contro i Lavoratori gli si ritorcono contro (come il rastrello sui denti dello stupido che ci mise un piede sopra), allora impugnano il manganello e minacciano, per far sì che le cose vadano comunque come vogliono loro.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

 

Mazzonetto e Anzaldo: la sproporzione tra il verde del moccichino dell’uno e il verde degli occhi dell’altra è talmente grande che al poveretto gli fa un mazzo... netto così!

Mazzonetto e Anzaldo: la sproporzione tra il verde del moccichino dell’uno e il verde degli occhi dell’altra è talmente grande che al poveretto gli fa un mazzo... netto così!

Mazzonetto e Anzaldo: la sproporzione tra il verde del moccichino dell’uno e il verde degli occhi dell’altra

è talmente grande che al poveretto gli fa un mazzo... netto così!

 

Alberto Mazzonetto (capogruppo della Lega Nord al comune di Venezia): Il Tg1 ha fatto seguire il corteo sul Canal Grande da Giancarlo Mingoli, romano, e da Elisa Anzaldo, siciliana? Sono stufo, il Veneto non è una colonia. Protesto tutta la mia rabbia. È scandaloso che la telecronaca non sia affidata a giornalisti veneziani o veneti. Al solito saccente da Roma, questa volta si è affiancata, come assistente, una giornalista siciliana: questi son capaci di scambiare un pupparino con un transatlantico e pensano che la caorlina sia una dolce donna dell’estuario”. “E dire che sono sposata con un padano e ho un suocero leghista,” ha sorriso la Anzaldo. (La Repubblica, lunedì 7 settembre 2009). Così impari, bellissima sciocchina, a imparentarti coi leghisti. Credi che i nazisti si commuovessero, dinanzi agli Ebrei coniugati con “ariani”? Divorzia ed espatria, finché sei ancora in tempo!

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Ignazio La Russa in una posa più rivelatrice di altre del fatto che un ministero meno marziale sarebbe stato più adatto a lui.

Ignazio La Russa in una posa più rivelatrice di altre del fatto che un ministero meno marziale sarebbe stato più adatto a lui.

 

Ignazio La Russa (ex neofascista, ex aennìno, attualmente pidiellìno e ministro della Difesa): Ho sentito che Martin Schulz, il capogruppo del Partito socialista europeo a Strasburgo, è intervenuto sulla questione della libertà di stampa in Italia. Era quello che Berlusconi aveva detto che aveva la faccia da kapò, e che può indifferentemente interpretare il kapò o il cane del kapò, visto che i kapò avevano il cane. (L’Unità, lunedì 7 settembre 2009). Perfetto. Così adesso manca solo qualcuno per la parte della pulce tra i peli del culo del cane del kapò...

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Franco Frattini (pidiellìno, ministro degli Esteri): Io non credo che possa essere cittadino italiano chi nasce in Italia puramente e semplicemente. Rischieremmo di incoraggiare quel movimento di donne incinte che troviamo spesso nei barconi, e ci sarebbe un turismo della maternità per avere la cittadinanza italiana. (La Repubblica, domenica 6 agosto 2009). Sul Frattini, il 20 agosto 2008, La Repubblica scriveva quanto segue: L’episodio resterà negli annali della Farnesina. Egli ha svolto la prima parte del suo ruolo istituzionale dal posto di villeggiatura, quando è scoppiata la crisi nel Caucaso, come se l’Europa non valesse la precipitosa interruzione di una vacanza d’agosto nelle Maldive. Chi più di lui, dunque, ha il diritto di dare delle turiste della maternità alle Donne che, nel Canale di Sicilia, respinte dal governo, dai partiti e dagli Italiani di cui il Frattini è il ministro degli Esteri, muoiono di sete, di fame e di stenti?

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Giulio Tremonti (ministro dell’Economia, del Tesoro, delle Finanze e ― tirando i fili di Mariastella Gelmini ― della Pubblica Istruzione): Quando si parla di lavoro, ci sono due soggetti che devono mettere i soldi: il governo e le banche. Il governo ha usato tutti gli strumenti, concentrando sugli ammortizzatori sociali la quantità più alta possibile di fondi: abbiamo in cascina una quantità enorme di risorse, assolutamente sufficienti. Le banche no. Hanno raccolto molti fondi pubblici, soprattutto all’estero, ma non danno abbastanza liquidità alle imprese. Hanno in mente i loro bilanci e non il bilancio d’insieme, e questo è un problema anche italiano. Non ha senso che siano più grandi dei governi. (La Repubblica, domenica 6 settembre 2009). Il Tremonti, per mettere le banche sotto controllo, medita infatti di darle in gestione al Ratzinger (e non al Putin, come crede erroneamente Corrado Faissola, vedi qui di seguito...)

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Giulio Tremonti (ministro dell’Economia, del Tesoro, delle Finanze e ― tirando i fili di Mariastella Gelmini ― della Pubblica Istruzione): I problemi delle banche russe sotto l’amministrazione autocratica modello Putin? È quel che sogna Tremonti. (Corrado Faissola, dell’Abi, su La Repubblica di domenica 6 settembre 2009).

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Mentre Mariastella fa la prova divano...

Da left n° 35 di

venerdì 4 settembre:

 

...110.700 Esseri Umani sono licenziati in tronco dal regime dell'odio e della paura.

Mentre Mariastella fa la prova divano, decine di migliaia di Insegnanti sono da lei definiti non necessari e licenziati in tronco

 

Mariastella Gelmini (ministro della Pubblica Istruzione): La sinistra fa credere che il precariato sia nato con questo governo. Non serve andare sui tetti per dimostrare attenzione (forse voleva dire per ottenere attenzione ma non ce l’ha fatta, n.d.r.), ma rimboccarsi le maniche... La scuola è stata pensata come un ammortizzatore sociale, senza stabilire quanti posti fossero davvero necessari. (La Repubblica, venerdì 4 settembre 2009). Dice posti ma parla di Esseri Umani. E dice che quegli Esseri Umani non sono necessari. La coerente e allucinante indifferenza dell’intera compagine berlusconiana nei confronti degli Esseri Umani (=il loro nazismo?, ai posteri l’ardua sentenza) si tradisce (o si toglie la maschera) ogni giorno di più. Come riderne? È sempre più difficile, ma forse si può almeno sorriderne ricordando che in fin dei conti, poverina, non è lei Hitler, non è lei che parla: altri parlano attraverso lei.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Franco Frattini (pidiellìno, ministro degli Esteri): Mi chiedo, signor ministro, come mai lei, che da commissario europeo è stato l’iniziatore di molte delle norme europee sull’immigrazione, difenda ora le pretese di Berlusconi. Mi chiedo se lo faccia perché obbligato dalla sua nuova posizione di subalternità o se, nel passato, abbia operato positivamente in Europa celando una differente visione. (Martin Schultz, leader del Partito socialista al Parlamento europeo e, secondo il Berlusconi, perfetto per una parte da kapò in un film sui lager nazisti, su La Repubblica di venerdì 4 settembre 2009). In pratica gli ha chiesto se era un fintacchione prima o se è costretto a esserlo adesso. Ingenuo Schultz: crede ancora che su questa gente abbiano qualche effetto la cultura, la raffinatezza intellettuale e le domande sarcastiche e imbarazzanti.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Giulio Andreotti: I fatti che la Corte ha ritenuto provati dicono, comunque, al di là dell’opinione che si voglia coltivare sulla configurabilità nella fattispecie del reato di associazione per delinquere, che il senatore Andreotti ha avuto piena consapevolezza che suoi sodali siciliani intrattenevano amichevoli rapporti con alcuni boss mafiosi; ha, quindi, a sua volta, coltivato amichevoli relazioni con gli stessi boss; ha palesato agli stessi una disponibilità non meramente fittizia, ancorché non necessariamente seguita da concreti, consistenti interventi agevolativi; ha chiesto loro favori; li ha incontrati; ha interagito con essi; ha loro indicato il comportamento da tenere in relazione alla delicatissima questione Mattarella, sia pure senza riuscire, in definitiva, a ottenere che le stesse indicazioni venissero seguite; ha indotto i medesimi a fidarsi di lui e a parlargli anche di fatti gravissimi (come l’assassinio del presidente Mattarella) nella sicura consapevolezza di non correre il rischio di essere denunciati; ha omesso di denunciare le loro responsabilità, in particolare in relazione all’omicidio del presidente Mattarella, malgrado potesse, al riguardo, offrire utilissimi elementi di conoscenza. (Sentenza n. 1564 del 2003 della Corte di appello di Palermo, confermata definitivamente in Cassazione; left n°35, venerdì 4 settembre 2009). Be’, però almeno non gli ha leccato il culo, a quei boss; e questo per il prestigio delle istituzioni di un Paese ridotto come l’Italia ci sembra già tanto. Grazie, presidente, dobbiamo a lei se almeno la superficie della sua lingua è ancora territorio italiano.)

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Bianca Berlinguer (giornalista del Tg3): Le mie energie sono profuse a far nominare mia nipote Bianca Berlinguer direttrice del Tg3 (Francesco Cossiga, left n°35, venerdì 4 settembre 2009).

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

I bei sorrisi della Chiesa cattolica: Rino Fisichella.

I bei sorrisi della Chiesa cattolica: Rino Fisichella.

 

Rino Fisichella (cappellano della Camera dei deputati della Repubblica italiana nonché dipendente di Joseph Ratzinger con gli incarichi di cardinale, rettore dell’università Lateranense e presidente della Pontificia accademia per la vita): È giusto criticare lo sconfinamento delle competenze. Se un ecclesiastico entra nel merito di questioni politiche, merita di essere criticato perché sta entrando in un ambito che non è il suo. Penso sia utile che gli uomini di Chiesa si astengano da intervenire continuamente su questioni italiane. Non vedo prelati che parlano della legge sull’immigrazione negli Stati Uniti, che è particolarmente restrittiva: non vedo perché avviene solo nei confronti dell’Italia... Però questo non significa che ci deve essere tolto il diritto di critica: sulle questioni etiche il legislatore non può fare a meno di sentire le voci della Chiesa. (La Repubblica, giovedì 3 settembre 2009). Del Fisichella sinora sapevamo solo (ci scusiamo per l’allitterazione) due cose: che aveva accompagnato a Lourdes la piddìna Dorina Bianchi, e che il Tremonti gli parlava come a una nuora per farsi intendere da chissà quale suocera. Siamo lieti di apprendere che è anche un illustre pensatore. Che ha finalmente risolto un angoscioso problema morale e giuridico: una legge che tratta i Migranti come una razza inferiore, criminalizzandoli non per quel che fanno ma per quel che sono, non pone questioni etiche. Grazie, Rino: ci fossi stato tu, ai tempi delle leggi razziali precedenti (quelle di Mussolini), nessuno avrebbe più avuto dubbi... sulla Chiesa cattolica e sulla religione.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Per la serie: "Quando anche il Berlusconi doveva sorridere come oggi certuni sorridono a lui".

Per la serie: Quando anche il Berlusconi doveva sorridere come oggi certuni sorridono a lui.

 

(su) Giovanni Minoli (giornalista televisivo): Al posto di Paolo Ruffini, alla direzione di RaiTre andrebbe Giovanni Minoli, gradito al direttore generale Masi e soprattutto al premier Berlusconi. L’incarico sarebbe quello di “bonificare” la rete, eliminando i programmi di Fabio Fazio, con annessa Luciana Litizzetto, di Serena Dandini e di Milena Gabanelli. (La Repubblica, giovedì 3 settembre 2009). Da Craxi a Berlusconi: come nella Roma antica così in quella di oggi, certi individui si ereditano. Manco fossero suppellettili. Le quali del resto, quando si subentra a un defunto anche amatissimo, non sarebbe più igienico rinnovarle?

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Silvio Berlusconi (presunto utilizzatore finale): Parli solo il presidente della Commissione, non i portavoce. Altrimenti non daremo più il nostro voto, bloccando il funzionamento dell’Unione Europea, e chiederemo le dimissioni dei commissari. (La Repubblica, mercoledì 2 settembre 2009). E a Marziani e Venusiani, invece, nessuna minaccia? E chi sono loro, i figli dell’Oca bianca? O se ne occupa Borghezio?

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Silvio Berlusconi (presunto utilizzatore finale): Se le domande me le avesse poste, in un altro modo, un giornale che non fosse un partito politico, di proprietà di un editore svizzero, e con un direttore dichiaratamente evasore fiscale, certamente avrei risposto, senza difficoltà. (La Repubblica, mercoledì 2 settembre 2009). Allucinante coerenza del razzismo: anche gli Svizzeri, dal momento che il loro Paese non fa parte dell’Unione Europea, sono extracomunitari. E anche svizzero, dunque, diventa un insulto: come negro. Anzi, chiediamo scusa: come abbronzato.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Silvio Berlusconi (presunto utilizzatore finale): Superman mi fa ridere. (La Repubblica, mercoledì 2 settembre 2009). Anche a noi. Ma uno che crede di essere Superman fa ridere ancora di più.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

sulla finta “sinistra” socialdemocratica tedesca, superata in alcuni länder della Germania dalla Linke (= La Sinistra) di Oskar Lafontaine: La Cdu ha preso un grande schiaffo in Saarland e Turingia, e il nostro 20% nella Saarland è un risultato mai visto prima. Merito essenziale di Lafontaine, ma anche segnale di nuove esigenze dell’elettorato. La Spd si trova al bivio: è ormai a rimorchio della Cdu, perché la Merkel prosegue la politica di “riforme” di Schröder o dà contenuti socialdemocratici alla propria politica. La Spd ha prima introdotto con Schröder tagli al welfare che hanno aumentato la povertà, specialmente tra i bambini e gli anziani, e poi, ora, ha perso profilo accodandosi alla politica “socialdemocratizzata” della cancelliera. Non è in una situazione invidiabile. Spero che capisca che aderire alla politica di Ausgrenzung, di emarginazione ideologica della Sinistra, non le porta consensi ma emorragie di voti e perdita d’identità. Dire no alla Linke rafforza la Cdu, non la Spd. Per ora al vertice della Spd decide ancora chi dice di no, con una rigidità ideologica. Ma se la Spd continuerà a perdere consensi e identità, quei suoi leader che sono più aperti verso di noi ― e che nei suoi ranghi, lo so bene, non mancano ― cominceranno a farsi avanti. (Lothar Bisky, esponente di primo piano della Linke, su La Repubblica di martedì 1° settembre 2009). Si conferma quel che scrivemmo il 9 giugno scorso dopo le elezioni europee: in tutti i Paesi dEuropa nei quali è unita (e anche in alcuni di quelli dove è divisa) la finta “sinistra” crolla e la Sinistra vera avanza.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Francesco Cicciobello Rutelli (esponente di primo piano della banda di papisti che attraverso il Pidì tiene in ostaggio la Sinistra italiana): Dice Francesco Rutelli, presidente del Copasir (la commissione parlamentare che “vigila” sui servizi segreti, n.d.r.): “Non ho ricevuto finora nessuna segnalazione su coinvolgimenti diretti o indiretti (nellinvio al Giornale di Vittorio Feltri della cosiddetta “informativa” sul direttore de LAvvenire, n.d.r.) di persone legate ai servizi di informazione”. Ieri Rutelli ha incontrato Gianni De Gennaro, direttore del Dipartimento per l’informazione e la sicurezza (Dis). Chissà se ha avuto qualche segnalazione... Comunque, pare opportuno concludere con un messaggio agli spioni al lavoro nella bottega dei miasmi: per favore, dopo aver cucinato le vostre schifezze, mandate un sms a Francesco Rutelli. Grazie. (Giuseppe D’Avanzo su La Repubblica di martedì 1° settembre 2009).

Ma il Rutelli sarà in grado di aprire un sms? Mica tutti sono capaci.

 

Scorta sinistra della "faccina" che si sganascia.Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!Scorta destra della "faccina" che si sganascia.

 

(su) Silvio Berlusconi (presunto utilizzatore finale): A Tripoli lo festeggiano i beduini a cavallo. Ma uno, nella confusione, si imbizzarisce e manda un ospite all’ospedale. (La Repubblica, lunedì 31 agosto 2009). D’ora in poi, ogni volta che citeremo il Berlusconi in questa rubrica, accanto alla faccina che si sganascia ci sarà sempre un peperoncino che la protegge. Non siamo superstiziosi, sia chiaro: solo molto affezionati alla “faccina”.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Gian Carlo Caselli (procuratore capo di Torino): Cinque agenti della polizia giudiziaria della procura di Torino, su mandato del procuratore capo Gian Carlo Caselli, sono arrivati nella redazione torinese de La Repubblica e hanno sequestrato al giornalista Diego Longhin il computer d’ufficio, i telefoni cellulari (anche quello personale) e i bloc notes. Poi si sono recati nella sua abitazione e gli hanno sequestrato anche il pc personale e altri documenti. Il motivo? Non aver rivelato la fonte (accuratamente verificata e giudicata attendibile) su un’inchiesta della procura su uno scandalo che riguarda i vigili urbani di Torino (dipendenti dal sindaco piddìno Sergio Chiamparino, n.d.r.). (Il Comitato di Redazione de La Repubblica, domenica 30 agosto 2009). Ora che Berlusconi ha citato per danni La Repubblica, Violante batte forse un altro colpo (dopo quello del 10 luglio) per fargli capire da che parte sta?

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Giulio Tremonti (ministro dell’Economia, del Tesoro, delle Finanze e ― tirando i fili di Mariastella Gelmini ― della Pubblica Istruzione): Al Meeting di Comunione e liberazione Tremonti attacca gli economisti. Li paragona a dei “maghi” e li invita a “starsene zitti” per un anno o due, visto che “ora per sopravvivere dicono l’opposto che dicevano prima per vivere e non chiedono mai scusa”... E poi “diventa” ciellìno e ratzingeriano per aderire intimamente all’enciclica Caritas in veritate: “Un vero documento politico, il primo test organico per entrare nel nuovo mondo. Illuminante”. (La Repubblica, 29 agosto 2009). Attaccano gli economisti, adesso, gli stessi politicanti che per trent’anni, nel mondo e in Italia, hanno dato risonanza e lautamente remunerato con incarichi pubblici e privati solo gli economisti” ideologici alla Milton Friedman, fondamentalisti del liberismo, del mercatismo, della deregulation, della distruzione dello Stato e della diseguaglianza. Gli stessi politicanti che hanno precipitato il mondo nella peggiore crisi economica dal 1929, adesso chiamano maghi gli scienziati per che cosa? Per far di sé stessi, contro di loro, gli apprendisti stregoni di un’economia e una Società teocratiche neomedioevali.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

I grandi buongustai della Destra: Giuliano Cazzola.

I grandi buongustai della Destra: Giuliano Cazzola.

 

Giuliano Cazzola (vicepresidente della commissione Lavoro della Camera e responsabile Lavoro del Pidièlle): Con tutto il rispetto per i problemi dei lavoratori interessati, la deriva della spettacolarizzazione delle lotte operaie va interrotta al più presto: non possiamo certo permetterci di affrontare le sfide che l’autunno riserva sul terreno dell’occupazione rincorrendo lavoratori che si arrampicano sui monumenti cittadini e minacciano di buttarsi. In un paese ordinato e civile le vertenze individuali e collettive le affrontano le parti sociali. Purtroppo, c’è un solo modo per far cessare questa spirale ingovernabile: spegnere le telecamere. (La Repubblica, sabato 29 agosto 2009). Il geniale individuo non arriva a capire che una volta spente d’autorità le telecamere, il solo modo per costringerle a “riaccendersi” è far qualcosa di molto peggio che arrampicarsi su un monumento.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Francesco Cicciobello Rutelli

 

Francesco Cicciobello Rutelli (esponente di primo piano della banda di papisti che attraverso il Pidì tiene in ostaggio la Sinistra italiana): Chi viene da una storia e da una cultura di sinistra è a casa propria nel Pidì, ma i Democratici sono nati per essere un nuovo inizio, in cui si possano riconoscere molte, molte persone. Io ho sciolto un partito per questo. (La Repubblica, sabato 29 agosto 2009). Per la prima volta dai tempi del pane e cicoria c’è qualcosa di lamentoso, nel suo dire, che fa venir voglia di sperare: chissà, forse presente la fine. Non la sua, per carità: quella dell’entrismo clericofascista nella Sinistra italiana. Si è accorto, forse, che hanno tirato troppo la corda.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Fazzone, Brunetta, Matteoli, Meloni e Procaccini. Per la serie: Indovina chi è il pollice. E che dita sono gli altri quattro.

Fazzone, Brunetta, Matteoli, Meloni e Procaccini. Per la serie: Indovina chi è il pollice. E che dita sono gli altri quattro.

Fazzone, Brunetta, Matteoli, Meloni e Procaccini. Per la serie: Indovina chi è il pollice. E che dita sono gli altri quattro.

Fazzone, Brunetta, Matteoli, Meloni e Procaccini. Per la serie: Indovina chi è il pollice. E che dita sono gli altri quattro.

Fazzone, Brunetta, Matteoli, Meloni e Procaccini. Per la serie: Indovina chi è il pollice. E che dita sono gli altri quattro.

Fazzone, Brunetta, Matteoli, Meloni e Procaccini. Per la serie: Indovina chi è il pollice. E che dita sono gli altri quattro.

 

(su) Claudio Fazzone (senatore pidiellìno), Renato Brunetta (ministro pidiellìno della Funzione pubblica), Altero Matteoli (ex aennìno, oggi ministro pidiellìno dei Trasporti) e Giorgia Meloni (ministro della Gioventù): Chi sono i ministri contrari allo scioglimento per infiltrazioni mafiose dell’amministrazione di Fondi, comune laziale del Sud pontino, 26 consiglieri su 30 del centrodestra?... L’Espresso, con un’inchiesta in edicola oggi, ricostruisce i legami di tre ministri con il milieu politico della provincia di Latina, feudo elettorale del senatore Claudio Fazzone. Fazzone, va detto, è il potente coordinatore del Pidièlle della zona, funzionario di polizia in aspettativa e imprenditore citato nella relazione prefettizia in quanto una sua società, la Silo s.r.l., è stata “avvantaggiata” ― scrive il prefetto ― da “una variante urbanistica votata in conflitto d’interessi dallo stesso primo cittadino”. Per L’Espresso, le tracce più vistose che partono dagli interessi politici del Sud pontino portano a Renato Brunetta e ad Altero Matteoli. Se Brunetta ― per il settimanale ― si è schierato a favore dell’elezione del sindaco-cognato di Cisterna, a 20 chilometri da Latina, Matteoli è sceso in campo a favore di una candidata sindaco di Aprilia, che però non ce l’ha fatta. Diversa la situazione del ministro della Gioventù, dichiaratasi pubblicamente contraria al commissariamento in un comizio. Scrive L’Espresso: “Nicola Procaccini, portavoce della Meloni (nonché, stando a Panorama, suo fidanzato), è figlio dell’avvocato Massimo”, che ha, fra i suoi clienti, personaggi arrestati per usura e citati nella relazione prefettizia. Per il settimanale, “Procaccini padre difende pure la moglie di Fazzone, a cui è intestata una villa di famiglia sequestrata perché abusiva. (La Repubblica, venerdì 28 agosto 2009). Certo che è difficile seguire tutti questi meandri... Non si farebbe prima a spazzar via tutto senza pensarci troppo?

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

(su) Massimo D’Alema e Gianni Alemanno: Alla fine del 2008, il sindaco di Roma ha piazzato alla presidenza dell’Acea Giancarlo Cremonesi, compassato uomo di mattoni, capo dell’Associazione costruttori romani e solido amico del banchiere Francesco Gaetano Caltagirone, suocero di Pierferdinando Casini. Amministratore delegato di questa cassaforte romana, controllata al 51% dal Campidoglio ― mentre il 7,5% è nelle mani dello stesso Caltagirone ― è Giancarlo Staderini, ex consigliere Rai in quota Uddiccì, uomo di Pierferdy. Nel maggio scorso, poi, in consiglio di amministrazione dell’azienda capitolina è entrato (sotto le grida di protesta degli ex popolari di Marini e Fioroni, che ritenevano quella poltrona loro diritto) Andrea Peruzy, tesoriere della fondazione Italianieuropei di D’Alema, merchant banker e editore di giornali di nautica. Cosa c’entra tutto questo con le faccende baresi? Nel 2000 fu il governo D’Alema a dar l’avvio alla privatizzazione dell’Acquedotto pugliese: doveva essere venduto all’Enel, ma la manovra provocò molto rumore e non se ne fece nulla. Nel 2002 se ne interessò Caltagirone. Adesso, sull’onda degli scandali e dei conseguenti terremoti politici, il più grande acquedotto d’Europa, con i suoi 20.000 chilometri di rete idrica, 161 impianti di depurazione, 150 imprese e 10.000 addetti che gli girano attorno, ridiventa raggiungibile. (left 34, venerdì 28 agosto 2009). Bisogna riconoscere che il D’Alema non è uomo da perdersi in un bicchier d’acqua. Gli ce ne vuole almeno un acquedotto da scippare ai Pugliesi per farne l’ennesima tirannia mercantile, come se già non ce ne fossero abbastanza. Contraccolpi elettorali negativi? Ma no. Basterà dar la colpa al solo Alemanno, e il “popolo” piddìno se la berrà”. Solo che questa volta, ad acquedotto privatizzato, la “bevuta” gli costerà cara...

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Alfredo Mantica (sottosegretario agli Esteri) e Silvio Berlusconi (presunto utilizzatore finale): “Berlusconi sarà a Tripoli il 30 agosto, per l’anniversario del trattato con l’Italia, e non ci sarà il primo settembre”. Perciò “non si può speculare” sulla partecipazione del premier ai festeggiamenti per la rivoluzione libica (che fu in realtà un colpo di Stato militare e l’instaurazione di una brutale dittatura, n.d.r.). Risultato: corpi militari délite spediti martedì in parata in Libia, ma nessuna autorità politica sul posto a rappresentarli, a cominciare dal ministro della Difesa La Russa. (La Repubblica, venerdì 28 agosto 2009). È la nobile” tradizione (il cui più “fulgido” esempio resta quello dell8 settembre 1943) di tutti i regimi italici: manda avanti i soldati e nel momento del pericolo lasciali soli.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Il finto “sinistro” Tony Blair in un momento molto appagante della sua carriera politico-religiosa

Il finto sinistro Tony Blair in un momento molto appagante della sua carriera politico-religiosa

 

Tony Blair (ex leader del Partito laburista inglese, ex premier, ex anglicano, propugnatore globale della finta sinistra, convertito al cattolicesimo, aspirante alla prima presidenza permanente dell’Unione Europea e incaricato ― secondo alcuni nullafacente ― di seguire il processo di pace in Medio Oriente per conto del Quartetto Onu - Usa - Russia - Ue): Blair incanta Comunione e liberazione: “È un onore essere associato a Comunione e liberazione. È un privilegio essere al famosissimo Meeting di Rimini”. E cita l’enciclica Caritas in veritate di Benedetto XVI, apprezza “il contrattacco al relativismo” e attacca “il laicismo aggressivo” e “l’umanesimo senza fede, disumano”. “Il sostegno chiaro e solido della Chiesa cattolica supporta i politici,” dice. E coniuga la terza via del Labour party con la “sussidiarietà” tanto cara ai ciellini: “Oggi non c’è solo spazio, ma un ambito crescente per le organizzazioni della società civile nel fare cose che né lo Stato né il mercato possono fare. (La Repubblica, venerdì 28 agosto 2009). Per la seconda volta in meno di cent’anni, un orrore tutto italiano si congiunge a un orrore di provenienza estera e mira a devastare il mondo: ieri il fascismo e il nazismo, oggi la teocrazia e il fanatismo liberista delle Destre e delle finte “sinistre”. Allora meglio i Cinesi, che almeno sono “solo” ultraliberisti.

 

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