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Libera Scuola di Umanità diretta da Luigi Scialanca

 

Più Niente da Ridere

 

In questa pagina raccoglievamo le parole di chi vuol farci piangere e cercavamo, invece, di riderne. Ma presto ci fu più niente da ridere, e la pagina cambiò. Le immagini divennero quelle de "Il settimo sigillo" (1957), di Ingmar Bergman, e sullo sfondo apparve l’attore Bengt Ekerot nei panni della Morte...

la Pagina di Chi andò dietro alla Morte e portò lItalia con sé nel mese di maggio del 2012

 

“Libertà, giustizia sociale, amor di patria. Noi siamo decisi a difendere la Resistenza.

Lo consideriamo un nostro preciso dovere: per la pace dei morti e per l’avvenire dei vivi,

lo compiremo fino in fondo. Costi quel che costi.” (Sandro Pertini, Genova, 28 giugno 1960).

 

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Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "Chissà come sarebbe il mondo, se l'immagine interna di ognuno fosse visibile accanto a lui?!": il Monti e il Riccardi alla "Sant'Egidio".

Per la serie Chissà come sarebbe il mondo, se l’immagine interna di ognuno fosse visibile accanto a lui?!: il Monti e il Riccardi alla Sant’Egidio.

 

(di e su) Mario Monti (estremista di destra, prepotente contro i deboli e pusillanime contro i forti, a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia): Il Professore in visita pastorale alla Comunità nel cuore di Trastevere, di cui è stato anima e fondatore il ministro Andrea Riccardi. Visita agli uffici, saluti ai volontari, ma il clou è il pranzo nella mensa dei poveri a cui ogni giorno ricorrono gli ultimi della Terra, sfamati da volontari che non chiedono il permesso di soggiorno. Il premier si toglie la giacca (e perché? Temeva che gliela sporcassero?, n.d.r.), passa tra i tavoli. Prova a dimostrare empatia. Anche se il suo humour britannico, calato qui dentro, può suonare fuori luogo. Come quando passa accanto a una coppia rom con un bambino piccolo: il presidente della Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, chiede alla mamma se non desideri una casa. La ragazza fa capire di aver perso le speranze e Monti, per provare a tirarla sù, se n’esce con una battuta: “Campo nomadi più Sant’Egidio... è la cosa migliore che ci sia, no?” L’interessata sorride, ma non sembra convinta. Altro tavolo, un’anziana signora confessa al premier che “dopo che mi hanno mandata via da casa mia, il giorno in cui sono entrata a Sant’Egidio è stato il giorno più bello della mia vita”. Replica di Monti: “Vede, se non la mandavano via di casa, non stava così bene”. (...) Anche l’assistente, Federico Toniato, si ricorda di essere umano e si toglie la giacca. (La Repubblica, giovedì 31 maggio 2012). Umano? Perfino il Berlusconi riuscì a spremersi una lacrimuccia, una volta (o forse andava in giro con una cipolla in tasca), dinanzi al naufragio di una carretta del mare piena di Profughi albanesi. Il Monti neanche quello: fa battute, lui. Forse è andato lì solo per farsi beffe della povera gente, e quella melliflua istituzione gli ha allestito il tutto perché potesse divertirsi? Aggiunge L’Unità dello stesso giorno: Una cronista di Agorà che chiede del caro-benzina viene fulminata da Monti: “Le sembra il caso in questo luogo?”. Sepolcri imbiancati, li chiamava quel brav’uomo di Gesù, e bisogna riconoscere che qualche volta ci prendeva.

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "Le tragedie della Storia d'Italia si preannunciano sempre come farse": il Piccolo Grande Fratello Giuseppe "Beppe" Grillo.

Per la serie Le tragedie della Storia d’Italia si preannunciano sempre come farse: il Piccolo Grande Fratello Giuseppe “Beppe” Grillo.

 

(di e su) Giuseppe “Beppe” Grillo: Nel giorno in cui il suo “piccolo fratello”, il guru di Internet Gianroberto Casaleggio, fa coming out sul Corriere e dichiara di essere “il cofondatore” del MoVimento 5 Stelle, estensore dello statuto e delle regole per la certificazione delle liste, e dunque anche il co-leader, che non sta “dietro” ma “a fianco” del comico genovese, Grillo a sua volta si rivela e detta a Sette del Corriere la sua linea politica per lo sbarco in Parlamento. Una linea decisamente estranea alle democrazie occidentali: “Quando c’è un partito si instaura la corruzione. Noi vogliamo una cosa nuova: una iperdemocrazia senza partiti con al centro i cittadini. Metteremo in rete tutto. Anche le discussioni del movimento”, spiega. E ancora: “Sarà una democrazia piena di referendum, senza quorum, dovremo modificare qualcosa della Costituzione”. Quanto ai politici del passato, niente tribunali per gli eventuali reati, ma processi di piazza: “Abbiamo delegato dei truffatori che dovranno rispondere di quello che hanno rubato. Ce lo ricordiamo come siamo finiti nella crisi. Quindi i responsabili verranno giudicati e dovranno restituire i soldi che hanno rubato, come i mafiosi. Ci sarà un giudizio pubblico. Con i cittadini estratti a sorte, incensurati, che diranno quali lavori socialmente utili far fare a questa gente che ha rovinato il Paese”. “La magistratura non c’entra”, aggiunge, ma agli “imputati” sarà concesso l’avvocato. Le alleanze? “Non si saranno”, assicura. “In Parlamento avremo da una parte le banche, il potere finanziario, gli zombi, l’industria con le pezze al culo, e dall’altra ci saremo noi che vogliamo un mondo diverso. Che chiederemo aiuto ai massimi esperti del mondo di questo o quel settore”. Infine, dopo la proposta di uscita dall’euro, ora arriva quella di “nazionalizzare” le banche. (L’Unità, giovedì 31 maggio 2012). Più che inquietante, come sempre. Ma comico di razza quando annuncia che chiederà aiuto ai massimi esperti del mondo di questo o quel settore.... Hahahahahah!!! Sta’ a vedere che la gigantesca montagna grillina si sia già rassegnata a partorire il minuscolo topolino di un altro governo tecnico di professori?

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

ElleKappa su Corrado Passera, uomo-ossimoro (in quanto banchiere e ministro per lo Sviluppo economico, che è come dire rapinatore e poliziotto) del governo di estrema destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato l'Italia. "La Repubblica", giovedì 31 maggio 2012.

ElleKappa su Corrado Passera, uomo-ossimoro (in quanto banchiere e ministro per lo Sviluppo economico, che è come dire rapinatore e poliziotto)

del governo di estrema destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia. La Repubblica, giovedì 31 maggio 2012.

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "Nemici della Scuola, cioè dei Bambini e dei Ragazzi italiani": il Miele e la Tarzia.Per la serie "Nemici della Scuola, cioè dei Bambini e dei Ragazzi italiani": il Miele e la Tarzia.

Per la serie Nemici della Scuola pubblica, cioè dei Bambini e dei Ragazzi italiani: il Miele e la Tarzia.

 

(su) Olimpia Tarzia (ex pidiellìna, presidente del movimento Per, Politica Etica, Responsabilità, presidente della commissione Scuola della regione Lazio): Il titolo è ampolloso: “Interventi per garantire la libertà di scelta educativa e formativa della famiglia”. Una proposta di legge di un solo articolo che introduce, anche nel Lazio, il cosiddetto “buono scuola”, un contributo diretto alle famiglie che vogliono iscrivere i figli alle scuole private paritarie. Un assegno che va dai 300 ai 1.300 euro (elevabile fino a 2.000 nel caso di studenti con disabilità) del quale oggi si discuterà in commissione Scuola alla Pisana. Per sponsorizzare l’intervento (già previsto da altre regioni come Lombardia, Veneto, Piemonte e Sicilia) ieri si sono scomodati anche due big del Pidièlle: il capogruppo al Senato, Maurizio Gasparri, e il suo collega Stefano De Lillo. Entrambi convinti che “l’istituzione del buono scuola rafforza il diritto allo studio”. Sostiene Gasparri che “non si tratta di finanziare con contributi a pioggia le singole scuole, ma di aiutare direttamente le famiglie a sostenere i propri figli nel loro percorso educativo”. Argomenti simili a quelli utilizzati da Olimpia Tarzia, prima firmataria (insieme a Giancarlo Miele, pidiellìno) della proposta di legge. (La Repubblica, giovedì 31 maggio 2012). (Il Gasparri, sempre il più astuto, si è inventato i figli sostenibili. E agli insostenibili chi ci pensa? Per quelli vogliamo affiancare alla Tarzia la Franzoni, a suo tempo caldamente difesa da molti esponenti di primo piano di Forza Italia? Qualcosa ci dice che le due s’intenderebbero a meraviglia)... Ma ecco che, il giorno dopo,...: Olimpia Tarzia ha deciso di dimettersi dalla presidenza della commissione Scuola regionale. A pesare di più sarebbe stato “l’atteggiamento ostile di una parte, pur minoritaria, del Pidièlle, che”, dichiara Tarzia, “ha affossato il provvedimento”. (La Repubblica, venerdì 1° giugno 2012).

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "Femmine aliene": una rara immagine della Fornero sùbito dopo il suo sbarco sulla Terra, ai primi di novembre del 2011.

Per la serie Femmine aliene: una rara immagine della Fornero sùbito dopo il suo sbarco sulla Terra, ai primi di novembre del 2011.

 

Elsa Tina Pica Fornero (estremista di destra a cui il Napolitano, il Monti, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato i Lavoratori italiani): Il terremoto è un evento naturale, ma non è naturale che crollino gli edifici. In altri Paesi non succede. (La Repubblica, mercoledì 30 maggio 2012). Resta solo una domanda da porsi, sulla Fornero Elsa: da quale remoto pianeta sia scesa in Italia ai primi di novembre dello scorso anno. Una così grossolana ingenuità (per usare un eufemismo) riguardo alla Nazione che dovrebbe governare, non è solo sbalorditiva e inquietante: è pesantemente offensiva. Quanto meno per delle normali intelligenze umane.

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "Impressionanti differenze": la Fornero (naturalmente a destra) e la signora Susanna Camusso.Per la serie "Impressionanti differenze": la Fornero (naturalmente a destra) e la signora Susanna Camusso.

Per la serie Impressionanti differenze: la Fornero (naturalmente a destra) e la signora Susanna Camusso.

 

(su) Elsa Tina Pica Fornero (estremista di destra a cui il Napolitano, il Monti, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato i Lavoratori italiani): Il presidente dell’Inps ha chiesto “una soluzione per tutti gli esodati” e non solo per i 65.000 considerati nel decreto interministeriale: “Nei processi di transizione, chi è colto a metà del suo passaggio personale non può e non deve essere dimenticato. Deve essere assistito e garantito nei suoi diritti soggettivi, è un atto di giustizia, legalità e democrazia”. Ma il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha concesso ben poco: il governo studierà una soluzione per le categorie (“alcune ancora al lavoro”) che dovessero restare escluse, “ma senza scardinare la riforma previdenziale” e “senza riaprire i giochi”. “Il ministro non sa quello che dice”, ha commentato Susanna Camusso. “Proporre una soluzione in due tempi equivale a disprezzare le persone”. Fornero, ha aggiunto la leader della Cgil, “parla di categorie ancora al lavoro, ma in realtà sono al massimo in cassa integrazione o in attesa di mobilità. Più vedo la situazione, più penso che bisognerebbe riflettere se è giusto fare questa norma”. (La Repubblica e LUnità, mercoledì 30 maggio 2012).

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "La Scuola secondo i naziliberisti napolitano-montisti": ad Auschwitz avrebbe selezionato così, il Profumo, "i più meritevoli"? (Immagini tratte, e liberamente reinterpretate, da "Schindler’s List", 1993, di Steven Spielberg).

Per la serie La Scuola secondo i naziliberisti napolitano-montisti: ad Auschwitz avrebbe selezionato così, il Profumo, “i più meritevoli”?

(Immagini tratte, e liberamente reinterpretate, da Schindler’s List, 1993, di Steven Spielberg).

 

(su) Francesco Profumo (ispiratore, continuatore e peggioratore della Gelmini) e i suoi mandanti (il Napolitano, il Monti, il Pdl, il Pd e il Terzo polo): Un blitz tentato nel nome del “merito”. Anche se non sarà facile, per il ministro dell’Istruzione Profumo argomentare “necessità e urgenza” di un provvedimento scritto per introdurre nella Scuola italiana novità come “lo studente dell’anno” o la carta “IoMerito”. Certo, l’ex rettore del Politecnico di Torino ci tiene molto. Tanto da tentare, in una giornata come quella di ieri, l’accelerazione finale. L’intenzione, ha spiegato Profumo convocando d’urgenza una riunione con i responsabili Scuola e Università dei partiti di maggioranza, è di portare già oggi in Consiglio dei ministri un decreto legge (e non più un disegno di legge, come ipotizzato nelle settimane scorse) che raccolga tutti i provvedimenti messi a punto a viale Trastevere in questi mesi per introdurre nella Scuola, nell’Università e nella Ricerca incentivi e meccanismi per premiare il merito. (...) Le “novità” vanno dalle olimpiadi di matematica, fisica, filosofia, italiano, ecc., al “borsellino elettronico” da consegnare allo “studente dell’anno”, un solo studente per scuola, il più meritevole, scelto tra quanti prenderanno alla maturità il massimo dei voti, al “Portfolio dello studente”, che le aziende potranno sfogliare per proporre eventuali stage. Rispetto a una prima versione, sono stati introdotti alcuni correttivi. Si parla, per esempio, di scuola “competitiva” e non più di scuola “selettiva”, spiega Francesca Puglisi, responsabile Scuola del Pd, che ha abbandonato la riunione di maggioranza: È l’impianto che non condividiamo”, spiega Puglisi, richiamando larticolo 34 della Costituzione che riguarda sì i meritevoli, ma “privi di mezzi”. “Crediamo”, osserva Puglisi, “che in questo momento le priorità siano altre: le scuole terremotate, la lotta alla dispersione scolastica, il tempo pieno, la scuola dellinfanzia. Se si hanno delle risorse, anche poche, è su queste cose che bisogna investire”. E sul diritto allo studio: concetto antagonista del “merito” premiato con le risorse sottratte a chi ha meno. (Mariagrazia Gerina su L’Unità di mercoledì 30 maggio 2012).

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "La Grande Storia... a modo suo": Napolitano Giorgio.

Per la serie La Grande Storia... a modo suo: Napolitano Giorgio.

 

Giorgio Napolitano: Sono stato 38 anni deputato, e di questi per 34 sono stato all’opposizione: potrei scrivere un trattato su come si sta all’opposizione, che a volte condivideva le decisioni. L’errore più grave è stato varare delle riforme affidandosi al canale della spesa pubblica, dilatandola, accumulando sulle spalle dei giovani pesantissime cambiali. (La Repubblica, martedì 29 maggio 2012). Vien da ridere, ma per non piangere. Le pesantissime cambiali sulle spalle (metafora assurda) dei Giovani (con la maiuscola, presidente) le avete accumulate (maggioranze e opposizioni) accordandovi per far pagare le tasse solo ai Lavoratori dipendenti e ai piccoli e piccolissimi Imprenditori. Quanto alle riforme, le poche autentiche, non intitolatevele neanche per vituperarle: vi furono imposte da Parlamentari coraggiosi e generosi, o dalla pressione dei Cittadini, o da entrambi, e voi (maggioranze e opposizioni) faceste di tutto per annacquarle.

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

(su) Pier Luigi Bersani: Staino su L’Unità di martedì 29 maggio 2012. Già, ma... e se all’orecchio destro non ci fosse più nessuno, d’accordo, ma solo perché Bersani ha fatto in modo di non aver più nessuno a destra allineandosi a essa in tutto e per tutto?

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "Individui che fanno piangere i Bambini": il Ratzinger e il Gaenswein.

Per la serie Individui che fanno piangere i Bambini: il Ratzinger e il Gaenswein.

 

(su) Joseph Ratzinger (capo della tirannia finanziario-religiosa nota ai più come Chiesa cattolica): “Forse sì... è un peccato. Bastava una parola di preghiera per Emanuela...” Ma quella parola non è arrivata e sull’ultimo saluto dell’Angelus da piazza San Pietro si sono levati cori e fischi: “Vergogna, vergognatevi...” Una reazione istintiva che non ha precedenti. La Marcia per la verità voluta dal fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, si è conclusa così, fra tafferugli e grida, tra le proteste dei manifestanti perché per la seconda volta Benedetto XVI non ha neppure accennato alla cittadina vaticana scomparsa trent’anni fa. (L’Unità, lunedì 28 maggio 2012).

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "Sobrietà": il Monti e la Giustizia.

Per la serie Sobrietà: il Monti e la Giustizia.

 

sul governo Monti (governo di estrema destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia) e sul suo odio iperberluscista contro i giudici: Via dalle mani dei magistrati la giustizia disciplinare. Processi alle toghe affidati, con una maggioranza strategica, a “giudici” scelti dal Parlamento. È un progetto a cui sta lavorando Palazzo Chigi. Il testo non è ancora passato in Consiglio dei ministri, ma per la sua portata dirompente è già trapelato all’esterno. Quattro articoli che riscrivono componenti e modalità del potere disciplinare. Con un obiettivo evidente, che anche l’ex premier Berlusconi aveva cercato di perseguire, ma senza riuscirci: sottrarre ai giudici il potere di mettere sotto processo, condannare o assolvere i colleghi che sbagliano... Una logica assai semplice: maggioranza o pariteticità dei posti disponibili nel Consiglio superiore della Magistratura ai componenti eletti dal Parlamento. Intervento già previsto nella riforma costituzionale della Giustizia firmata dall’ex Guardasigilli Angelino Alfano. Approvata dal Consiglio dei ministri il 10 marzo 2011, prevedeva di affidare a un’Alta corte il potere di giudicare le toghe. Composizione mista, metà delle Camere, metà dei magistrati. Ma quella era una riforma costituzionale, qui invece il governo Monti vuol procedere per via ordinaria. E questo è già un primo problema che rischia di far arenare la legge per un evidente difetto di costituzionalità. (La Repubblica, domenica 27 maggio 2012). Dal commento, lo stesso giorno, del costituzionalista Gianluigi Pellegrino: Insieme ai principi fondamentali, vengono sfregiati specifici precetti costituzionali. La Consulta sin dal 1971 ha evidenziato che la sezione disciplinare sui magistrati deve rispecchiare proporzionalmente le componenti previste per il plenum del Csm: due terzi di togati e un terzo di eletti dal Parlamento. Pertanto la composizione paritetica progettata ora da Palazzo Chigi è pacificamente incostituzionale, oltre che giuridicamente sciatta e inguardabile. Ancora più forte la mortificazione riservata alle altre magistrature. Per gli organi disciplinari della giustizia amministrativa e contabile, il progetto di legge va infatti oltre la composizione paritaria e giunge a stabilire una prevalenza assoluta dei membri di nomina politica. L’intensità del veleno si rivela poi nella coda. Nell’ultimo dei quattro articoli, con riguardo ai giudici tributari, si prescrive una componente politica “almeno” paritaria. L’avverbio è confessorio: va bene anche un organo disciplinare composto soltanto da politici. Un tribunale di inquisizione. Il progetto è talmente abnorme che viene da chiedersi se Monti e Severino ne siano a conoscenza. (La Repubblica, domenica 27 maggio 2012)... Il giorno dopo, in perfetto stile berluscista della serie tira il sasso, nascondi la mano, sta’ a vedere cosa succede e poi fa’ macchina indietro... in attesa di tempi più favorevoli: Csm, stop di Monti a Catricalà: “La riforma, iniziativa inopportuna”. Il potere disciplinare rimane ai giudici. (La Repubblica, lunedì 28 maggio 2012).

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "L'insonnia dei naziliberisti genera mostri ancor più brutti di loro": il Giarda insieme ad alcuni "parti" del suo insonne scervellarsi.

Per la serie Linsonnia dei naziliberisti genera mostri ancor più brutti di loro: il Giarda insieme ad alcuni “parti” del suo insonne scervellarsi.

 

(su) Piero Giarda (ministro per i Rapporti col Parlamento del governo di estrema destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia): Cento miliardi sùbito, trecento nel medio periodo: sono queste le basi dalle quali il governo intende partire per realizzare la spending review, la revisione della spesa pubblica necessaria per impedire, nell’immediato, l’aumento delle aliquote Iva (previsto per l’autunno) e per realizzare (più in là) l’attesa riduzione della pressione fiscale. I tagli, quindi, si faranno in due tappe: prima il governo guarderà ai cento miliardi di spesa pubblica “potenzialmente aggredibile nel breve periodo” con “aggiustamenti che si possono fare sùbito, dall’oggi al domani”; poi, sempre coinvolgendo gli enti locali, la base sulla quale lavorare per scovare gli sprechi sarà allargata ai trecento miliardi. Ma lì i cambiamenti saranno “robusti” e dovranno passare attraverso “modifiche delle regole di vita e delle abitudini”. Lo ha detto ieri Piero Giarda parlando ai microfoni di Radio Vaticana. (La Repubblica, lunedì 28 maggio 2012). Sarà stata musica (sacra), per le orecchie della tirannia finanziario-religiosa nota ai più come Chiesa cattolica, udire che il governo napolitano-montista e i suoi sgherri, per conto dei quattro antiStati (il religioso, il criminale, il finanziario e il padronale) si apprestano al definitivo strangolamento dello Stato italiano e, niente di meno, a modificare le regole di vita e le abitudini (non quelle di lor signori, per carità, sempre le nostre) in senso repressivo, monacale e sacrificale. Peggio dello schiavismo finanziario c’è solo lo schiavismo finanziario-religioso, e l’Italia ce l’ha addosso entrambi come insettacci schifosi.

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie Scientology de noantri: ecco un altro Nuovo Ordine Mondiale e un altro Pensiero Unico, nazista come tutti gli altri.

 

(su) Giuseppe “Beppe” Grillo: Il tema che in questi giorni sta facendo discutere l’universo grillino è il rapporto tra il comico e Gianroberto Casaleggio, 58 anni, fondatore di una importante società di comunicazione specializzata in Internet con sede nel centro di Milano, fanatico di Re Artù e Gengis Khan e “profeta” di una guerra mondiale nel 2020 che decimerebbe la popolazione del Globo fino a un miliardo di superstiti. La sua “Casaleggio e associati” è dietro al successo del blog di Grillo, e stratega della sua evoluzione politica. (L’Unità, domenica 27 maggio 2012). Di sé, il guru fa sapere solo che ama le passeggiate nel bosco e le sue due gatte persiane. Niente interviste, poche apparizioni, ama circondarsi di un velo di mistero Gianroberto Casaleggio, genio della comunicazione in rete, l’uomo che ha cambiato il destino di Beppe Grillo. Cinquantotto anni, capigliatura da folksinger su cravatte da yuppie, un’esperienza maturata nell’arcipelago Telecom, già progettista del sito di Di Pietro, presidente della società milanese di Web consulting che porta il suo nome, dal 2004 per Grillo è consulente, consigliere, amico, ispiratore strategico, editore, ideologo, organizzatore dei V-Day, coautore di libri e gestore del blog che secondo la rivista Forbes è uno dei dieci più influenti del mondo. Visionario, in un video profetizza scenari alla Orwell (una terza guerra mondiale ventennale vinta nel 2040 dall’Occidente della Web-democracy sull’Oriente del Potere). Pragmatico, teorizza il ruolo fondamentale degli influencer in Rete, quel 10% di utenti consapevoli che forma le opinioni del restante 90%. Assieme al figlio Davide e ad altri collaboratori ha creato “lo Staff” a cui le sedi locali del MoVimento si rivolgono per consigli e corsi di formazione e inoltrano documenti. (La Repubblica, domenica 27 maggio 2012). Ci mancava solo la Scientology italica di massa: se dopo il Berlusconi mandiamo al potere un Artù-Gengis Khan-“profeta”(fautore?) dello sterminio di sei miliardi di Esseri umani (Hitler si “accontentò” di sterminarne mille volte di meno) siamo davvero pronti a candidarci a Nazione-manicomio del mondo.

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "Con gli -Oni per la rovina del Pd, della Sinistra e dell'Italia": il Veltroni, il Gentiloni e il Fioroni.

Per la serie Con gli -Oni per la rovina del Pd, della Sinistra e dell’Italia: il Veltroni, il Gentiloni e il Fioroni.

 

Paolo Gentiloni, Rosy Bindi e Giuseppe Vacca: Non è che bisogna per forza lasciar fuori qualcuno, ma il Pd deve prendersi la responsabilità dell’alternativa piuttosto che farla scaturire da una triplice (allusione all’eventualità di un’alleanza tra Pd, Idv e Sel, n.d.r.) che non rassicura né entusiasma (Paolo). Nella prossima legislatura si tratterà di dare il via a una grande operazione di ricostruzione del nostro Paese. Nessuna forza responsabile può sottrarsi, (...) è il tentativo di costruire un’alternativa insieme a tutte quelle forze politiche che hanno sostenuto lo sforzo grande del governo Monti di salvare il Paese. E che, dopo questa fase, nella prossima legislatura saranno chiamate all’impegno gigantesco di una vera e propria ricostruzione dell’Italia (Rosy). Paolo Gentiloni si chiede anche se non sia il caso di andare a vedere se la proposta di Berlusconi sia veramente un bluff. Una posizione che fa infuriare il vicepresidente del Senato, Vannino Chiti: “Mi sconcerta e indigna sentire esponenti politici, anche progressisti, affermare che sulla proposta di presidenzialismo, riesumata da Berlusconi a sette mesi dalla fine della legislatura, occorre andare a vedere e verificare se sia un bluff”, dice Chiti. E intanto sia da destra che da sinistra arriva la proposta di eleggere un’Assemblea Costituente che modifichi la seconda parte della Costituzione: lo chiedono l’ex presidente del Senato Marcello Pera e il presidente dell’Istituto Gramsci, Giuseppe Vacca. (La Repubblica, domenica 27 maggio 2012). Inciucio e compromesso storico für ewig, avrebbe detto Gramsci se avesse potuto immaginare (ma questo gli fu risparmiato) che un brutto giorno il Vacca avrebbe fatto proposte anticostituzionali a suo nome in combutta con berluscisti e pretacci. Quanto al Gentiloni, limitiamoci a ricordare, fra le mille “perle”, la sua allucinante concione su L’Unità del 10 ottobre 2011. Su Rosy non-sono-a-sua-disposizione-sono-a-disposizione-di-Dio Bindi, invece, stendiamo un velo pietoso.

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "Galeotto fu il maggiordomo": eh, se il maggiordomo del Ratzinger fosse stato una "maggiordonna", tutto questo non sarebbe successo.

Per la serie Galeotto fu il maggiordomo: eh, se il maggiordomo del Ratzinger fosse stato una maggiordonna, tutto questo non sarebbe successo.

 

(su) Joseph Ratzinger e (una parte de)i dipendenti della tirannia finanziario-religiosa vaticana, alias Chiesa cattolica: Colpo di scena nell’indagine aperta in Vaticano dopo la fuga di documenti riservati: è stato individuato e arrestato il corvo: per gli inquirenti, è l’aiutante di camera di Benedetto XVI, Paolo Gabriele, in servizio dal 2006. Nell’abitazione del maggiordomo del papa sono stati trovati materiali riservati riconducibili al pontefice. Ratzinger si è detto “colpito e addolorato”. L’inchiesta, comunque, non è chiusa: sarebbero coinvolti anche alcuni alti prelati. (...) Alla destra di Benedetto, un gruppo di cardinali, arcivescovi e monsignori si è mosso in prospettiva futura con un obiettivo duplice e ambiziosissimo: la presa della Segreteria di Stato e, successivamente, addirittura la conquista del Conclave e un futuro papa scelto tra le proprie file. Un osservatore attentissimo delle cose vaticane lo definisce “un vero e proprio colpo di Stato”. E le menti che hanno concepito il piano sono le stesse che hanno foraggiato i media di carte segrete attraverso i “corvi”. Al fine di portare scompiglio e far cadere il governo vaticano. (La Repubblica, sabato 26 maggio 2012).

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "Non sono stato io, io non c'ero e se c'ero dormivo": ingannare i Cittadini, Fioroni, è molto peggio che farsi pagare le multe dal Lusi.

Per la serie Non sono stato io, io non c’ero e se c’ero dormivo: ingannare i Cittadini, Fioroni, è molto peggio che farsi pagare le multe dal Lusi.

 

(su) Giuseppe “Beppe” Fioroni, Dario Franceschini, Francesco Cicciobello Rutelli e altri: Annichilito nella sua immagine pubblica e privata e di fatto con un piede già in carcere, l’ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi infligge il massimo danno possibile ai suoi ex compagni di strada. Perché nell’archivio informatizzato delle spese per i capi corrente del Partito consegnato dalla sua segretaria ai pm ce n’è abbastanza per un nuovo giro di gogna. In quel file di Excel sono contabilizzate fatture per 7.666.000 euro dalla causale appena abbozzata. Tutte imputate alla voce “spese per attività politica” nel periodo gennaio 2009 - gennaio 2012 per un partito già sciolto da un pezzo. Come tali, penalmente legittime. E tuttavia capaci di mettere a nudo con quali criteri si attingesse alla cassa della Margherita in nome della politica. Qualche esempio. nel 2010, nella contabile personale intestata a Beppe Fioroni, si legge: “multe 11.000 euro”. Nello stesso anno, nella scheda di Dario Franceschini, si registrano “43.250 euro per fattura avvocato Arald Bonura”, spesa presentata dal deputato Antonello Giacomelli, ritenuto da Lusi “mandatario” di Franceschini. (...) Qualche sorpresa anche nella scheda di Rutelli. E non per l’eccentricità del tipo di spese, ma perché, nel periodo cui sono riferite, l’ex segretario della Margherita era diventato leader dellApi e dunque non avrebbe avuto diritto a ottenere rimborsi dal vecchio partito da cui si era separato... Ebbene, nel file si rintraccia una fattura da 63.000 euro per spese informatiche di cui avrebbe goduto proprio lApi. Così come una serie di rimborsi spese telefoniche per esponenti della stessa Api. Oltre a Ruteli (332 euro nel primo bimestre 2012), la senatrice Cristina De Luca (rimborso al 60%), il coordinatore nazionale Donato Mosella, il portavoce romano Luciano Nobili e l’ex sottosegretario del governo Prodi e oggi deputato Gianni Vernetti. (...) Dice Fioroni: “Tutti sanno che faccio centinaia di migliaia di chilometri l’anno per la politica e la Margherita ha contribuito. Quanto alle multe, non ne ho conoscenza e resto stupito. Anche perché, per motivi di sicurezza, utilizzo ausiliari di ps e quelle multe dunque sarebbero state fatte decadere”. (...) In una nota di Bindi, Bocci, Fioroni, Franceschini, Gentiloni, Giacomelli, Letta, Realacci e dello stesso Rutelli, una considerazione su quel file: “Uno schemino scombinato e impreciso in cui sono annotate vecchie spese regolarmente autorizzate. E ora usato a fini diffamatori”. (La Repubblica, sabato 26 maggio 2012). Oh, che bello vedervi tutti qui riuniti, Bindi, Bocci, Fioroni, Franceschini, Gentiloni, Giacomelli, Letta, Realacci e Rutelli, ancorché in uno schemino scombinato e impreciso (quantunque, se le spese, oltre che vecchie, erano regolarmente autorizzate, in che senso lo schemino sarebbe scombinato e impreciso?...). Dispiace che non ci sia anche il Veltroni... Libero da Lusi in quanto stipendiato direttamente dalla Cia?

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

 

Giuseppe “Beppe” Grillo: Gli infiltrati nel MoVimento, che usano la menzogna come un grimaldello per spaccare tutto, li riconosci come le puttane sui viali: hanno scritto vendesi sul viso. (La Repubblica, sabato 26 maggio 2012). Sbaglieremo, ma a noi di ScuolAnticoli uno che parla in questo modo ( vedi anche qui e qui) ci sembra proprio vicino a dar di fuori. Del tutto.

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "I porcelli non han bisogno di Porcellum per fare i loro porci comodi": la Guidi col Berlusconi, il Veltroni col Calearo.Per la serie "I porcelli non han bisogno di Porcellum per fare i loro porci comodi": la Guidi col Berlusconi, il Veltroni col Calearo.

Per la serie I porcelli non han bisogno di Porcellum per fare i loro porci comodi: la Guidi col Berlusconi, il Veltroni col Calearo.

 

Walter Veltroni: Walter Veltroni è convinto che un listone accanto al Pd sarebbe vantaggioso, se non indispensabile, reclutando da Roberto Saviano alla ex presidente dei giovani industriali Federica Guidi. (La Repubblica, sabato 26 maggio 2012). Federica Guidi? Quella che a giugno del 2008, parlando della necessità di introdurre criteri meritocratici, propose di valutare anche la devozione verso l’azienda, perché in questo nuovo clima si può? Quella che nell’ottobre del 2008 si dichiarò favorevole all’idea dei berluscisti di rimandare di un anno il pacchetto europeo di riduzione delle emissioni di Co2 e del consumo di energia del 20% entro il 2020? Quella che godeva come un riccio quando il Berlusconi le cingeva la vita ogni volta che se la trovava accanto su palchi e palchetti confindustriali? Quella che nel giugno del 2010 dichiarò che il federalismo è anzitutto la sfida della responsabilità fiscale e crediamo che vada affrontata fino in fondo. Per questo motivo è utile riflettere sulla possibilità di una revisione dellarticolo 75 della Costituzione che vieta i referendum per l’abrogazione delle leggi fiscali: una provocazione culturale, una strada inedita che però nessuno ha mai percorso? Ancora una volta il Veltroni si prepara a rimpinzare di Caleari le liste del Pd: qualcuno lo fermerà?

 

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Per la serie "Ridicoli esibizionismi": il Monti fa vedere alla Merkel quanto è forte.

Per la serie Ridicoli esibizionismi: il Monti fa vedere alla Merkel quanto è forte.

 

(di e su) Mario Monti (estremista di destra, prepotente contro i deboli e pusillanime contro i forti, a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia) a proposito del summit di Bruxelles (sul quale vedi anche qui): Il tema degli eurobond quindi è sul tavolo, nonostante il no dei tedeschi e di Olanda, Finlandia e Svezia. Monti resta convinto che sì, arriveranno se la Germania si convince; che “non bisogna picchiare i pugni sul tavolo, ma essere persuasivi”; che, nel chiuso del summit, “quelli che si sono pronunciati a favore sono più numerosi di quelli che si sono detti contrari”. Incontrando il leader greco Samaras, gli dice che l’Italia vuole che la Grecia resti nell’euro: È l’esito più probabile”, questo è il suo pronostico. In tv riconosce che Atene ha subìto “un’umiliazione pazzesca”. Confessa anche che “gli stipendi e le pensioni della Pubblica Amministrazione nell’autunno 2011 erano a rischio. Oggi ci vorrebbe una catastrofe perché l’Italia ripiombasse (sic, invece di ripiombi, n.d.r.) in quella situazione”. E quindi ora “non ho più lezioni da ricevere e possiamo spingere tutti nella direzione del bene collettivo”. (...) Intanto il New York Times parla di “fallimento” e lo stesso Monti ammette che prima di brindare bisogna ancora spingere. (La Repubblica, venerdì 25 maggio 2012). Da quel pusillanime che è, il Monti è pieno di riguardi verso i prepotenti come la Merkel (non bisogna picchiare i pugni sul tavolo, bisogna essere persuasivi, vedrete: si convincerà, ecc.) ma si rifa contro i deboli: deride i Greci (ricordare loro l’umiliazione che hanno subìto è una vigliaccata da Maramaldo, se chi lo fa ha contribuito all’umiliazione e niente sta facendo perché a essa si ponga rimedio) e tenta di spaventare gli Italiani e in particolare i Lavoratori statali. Speriamo che venga presto il giorno in cui sia lui a essere spaventato (non fisicamente, per carità, e senza conseguenze gravi, ma in modo profondo e duraturo), così avrà un assaggio del disagio che ci infliggono dichiarazioni come queste. Fatte, per di più, da un individuo che sta dimostrando la sua assoluta impotenza di fronte alla catastrofe in corso.

 

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Per la serie "Non vogliono distruggere la Scuola, vogliono distruggere i Bambini e i Ragazzi che vanno a Scuola": il Profumo Francesco, ispiratore, continuatore e peggioratore della Gelmini. (Nella più totale indifferenza del Partito democratico? O cosa?).

Per la serie Non vogliono distruggere la Scuola, vogliono distruggere i Bambini e i Ragazzi che vanno a Scuola: il Profumo Francesco,

ispiratore, continuatore e peggioratore della Gelmini. (Nella più totale indifferenza del Partito democratico? O cosa?).

 

(su) Francesco Profumo (e i suoi mandanti, cioè il Napolitano, il Monti, il Pdl, il Pd e il Terzo polo): Negli ultimi tre anni succede, come non accadeva da tempo, di vedere in fila, in quelli che una volta si chiamavano provveditorati agli studi, prof, per la maggior parte donne, oltre i cinquanta, a volte a pochi anni dalla pensione, a cercare smarriti e in affanno la stanza giusta dove avere risposte sul loro destino. Dopo venti o trent’anni di onorato servizio, improvvisamente non hanno più una cattedra. E non si tratta di docenti di ruolo grazie a sanatorie sindacali, doppi canali, ecc. No. Hanno vinto il concorso regolarmente, si sono laureati spesso con lode, hanno svolto master all’estero o di aggiornamento in Italia, a spese loro e delle loro famiglie. La riduzione progressiva di ore (che di tutte le violenze che i miserabili governanti degli ultimi anni vent’anni hanno perpetrato è comunque di gran lunga la peggiore, perché rivolta contro i Bambini e i Ragazzi, n.d.r.) sta creando un gruppo sempre più cospicuo di esodati, termine ormai troppo popolare, dal lavoro. Più crudamente, esuberi. Sono più di diecimila, in misura crescente di anno in anno. Si chiamano, con un altro brutto termine, soprannumerari. (...) E così la Scuola, che dovrebbe essere maestra di vita per i discenti, è stata trasformata in un luogo di angoscia per i docenti. (...) Il ministero dell’Università e della Ricerca (il Miur, nella neolingua naziliberista di quei miserabili, n.d.r.) ha indicato una soluzione, per i perdenti posto: 120 ore per trasformare docenti in esubero in insegnanti di sostegno (mentre quelli effettivi hanno seguito corsi di due anni per complessive 800/1600 ore). Come se i ragazzi con disabilità, gli stessi insegnanti di sostegno già in essere e quelli da riconvertire con i corsi fossero numeri. Sulla Scuola, passano i governi ma il modo di agire è sempre lo stesso: quantità, somme e sottrazioni. Le vite di tutti, il sapere, vengono dopo. (...) E c’è un’altra novità. Il ministero sta razionalizzando le classi di concorso. Apparentemente, una cosa buona. A sentire i professori, invece, non sarebbe un gran segnale. Non ci sarebbe più distinzione tra chi si è laureato in Economia o in Matematica o in Fisica: tutti potranno insegnare matematica allo scientifico, indifferentemente al biennio o al triennio, come se avessero la stessa preparazione. Si dovrà riconvertire totalmente una formazione consolidata o inappropriata. Il risultato, nel brevissimo, è ridurre i posti per i precari, i supplenti, gli incaricati annuali. E poi, a ogni cambio di stagione, il ministero e il ministro invocano la necessità di fare un concorso a cattedre per dare più spazio ai giovani... (Fabio Luppino su L’Unità di venerdì 25 maggio 2012). Cosa meritano le Moratti, i Fioroni, le Gelmini, i Profumo? E i Tremonti e i Monti? Cosa meritano i peggiori nemici dei Bambini e dei Ragazzi di questo Paese e della dignità e del futuro di tutti Noi? E chi li ha messi al potere e li sostiene?

 

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Per la serie "Colti con le mani nella marmellata": i cosiddetti "riformatori" del finanziamento pubblico ai partiti.

Per la serie Colti con le mani nella marmellata: i cosiddetti riformatori del finanziamento pubblico ai partiti.

 

(su) il Pidièlle, il Pidì e il Terzo Polo (i partiti che hanno consegnato l’Italia al governo di estrema destra napolitano-montista) e il loro pubblico finanziamento (su cui vedi anche qui e qui): L’unica buona cosa della nuova legge è il dimezzamento dei rimborsi elettorali. Ma il “sacrificio” è avvolto in una tale rete di trucchi da renderlo inutile, se non pericoloso. Il primo trucco consiste nel creare una commissione ad hoc per controllare le spese dei partiti, togliendo il compito all’organo naturale di controllo, la Corte dei Conti. (...) Il secondo trucco consiste nel compensare il dimezzamento dei fondi pubblici rendendo molto convenienti i finanziamenti privati attraverso una serie di favori fiscali. In pratica, da domani chi darà soldi ai partiti godrà di esenzioni maggiori di chi oggi offre denaro a una onlus, a un’associazione di volontari o alla ricerca contro il cancro. (...) Un terzo trucco, il meno astuto, consiste nel togliere i finanziamenti al MoVimento 5 Stelle, che per altro non li vuole, attraverso un cavillo per cui i soldi andrebbero solo ai partiti dotati di uno statuto. Ovvero tutti tranne uno: guarda caso, quello di Grillo. (...) Con maggiore onestà, i leader dei partiti del Parlamento dovrebbero occuparsi di quel che c’è scritto nei loro statuti, confrontarlo con la Costituzione e notare alcune contraddizioni. La più colossale è che solo in Italia i partiti sono associazioni private e non soggetti di diritto pubblico. (Curzio Maltese su La Repubblica di venerdì 25 maggio 2012). Ripetiamo, dunque: come si può parlare di un risultato concreto e vero, Pier Luigi Bersani?

 

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Per la serie "Chiese a cinque stelle": papa "Beppe" I.

Per la serie Chiese a cinque stelle: papa “Beppe” I.

 

(su) Giuseppe “Beppe” Grillo: Scontro fra il tribuno cinquestelle di genova e il suo trionfante sindaco di Parma: Federico Pizzarotti pensa di nominare un certo direttore generale per il Comune, e Beppe Grillo glielo stronca con poche righe sul suo blog: “Scelta impossibile, incompatibile e ingestibile politicamente”. E perché? Perché quel possibile dirigente è stato cacciato dal MoVimento 5 Stelle da Grillo in persona, il 5 marzo, sempre con un ukase sul blog. Ma i grillini parmigiani tengono duro: “Scelta effettuata in piena autonomia”. Chi hanno eletto i parmigiani, Pizzarotti o Grillo?... Pizzarotti vuole Valentino Tavolazzi, ex dirigente d’azienda, già city manager a Ferrara. L’esperienza c’è. Problema: è in disgrazia. Presidente di Progetto per Ferrara, agguerrita lista civica, grillina della prim’ora, “autorizzata” da Grillo medesimo prima che nascesse il M5S. Poi però laveva ripudiata, e nel modo più gelido: con una diffida dei suoi avvocati a utilizzare ancora “nomi o marchi di proprietà del sig. Giuseppe detto Beppe Grillo”. La colpa: aver simpatizzato con un’ala frondista del MoVimento che l’estate scorsa si autoconvocò a Rimini. (La Repubblica, venerdì 25 maggio 2012).

 

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Per la serie "Organizzazioni di incalcolabile importanza per il Paese": la Confindustria e lo Squinzi, suo nuovo presidente.

Per la serie Organizzazioni di incalcolabile importanza per il Paese: la Confindustria e lo Squinzi, suo nuovo presidente.

 

(su) Giorgio Squinzi (nuovo presidente della Confindustria) e sulla Confindustria (vecchia lobby padronale che si è affidata allo Squinzi): E poi, per l’appunto, le parole all’insegna del Qualcosismo, come lo chiamava Francesco Saverio Nitti. “Ci vogliono soluzioni per superare la crisi”, dice il neopresidente. Ma cosa? “Qualcosa”. Le “priorità” sono tante e tali e così genericamente declinate che non può sfuggire il paradosso: quando le priorità sono troppe non sono più priorità, ma necessariamente posteriorità. La “madre di tutte le priorità”, come la chiama Squinzi (del quale sarebbe interessante conoscere il ghostwriter) è la riforma della Pubblica Amministrazione, “che ci può aiutare a tornare a crescere”. Ma se in cent’anni la Confindustria non è riuscita a smontare il suo elefantiaco apparato burocratico, la sua struttura pletorica e autoreferenziale, come può pretenderlo dallo Stato? Nell’Auditorium ci inseguono nugoli di attacché per presentarci “il nuovo vicepresidente”. Uno, due, tre. Ma quanti sono i nuovi vicepresidenti? Undici. Sì, avete capito bene. Undici, più un numero incalcolabile di comitati tecnici, commissioni, 267 organizzazioni territoriali, un numero di dipendenti superiore a quello del ministero degli Esteri, che ha rappresentanze diplomatiche in ogni parte del mondo. Nel palazzo di vetro della Confindustria all’Eur c’è in pratica una duplicazione di ogni funzione della Pubblica Amministrazione da abbattere. Costo del tutto: all’incirca 600 milioni di euro l’anno, che molti non vorrebbero più sborsare. Un apparato che non ha l’eguale né in Germania né in Gran Bretagna e forse in nessuna altra parte del mondo industriale. (Alberto Statera su La Repubblica di venerdì 25 maggio 2012).

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "L'insonnia dei naziliberisti genera mostri": la Strega dell'Ovest accoglie a Oz la Strega Fornero d'Italia.

Per la serie L’insonnia dei naziliberisti genera mostri: la Strega dell’Ovest accoglie a Oz la Strega Fornero d’Italia.

 

Elsa Tina Pica Fornero (estremista di destra a cui il Napolitano, il Monti, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato i Lavoratori italiani): Quello dei dipendenti pubblici non è un mercato, perché le regole sono diverse”, ha spiegato Elsa Fornero incontrando gli studenti della Facoltà di Economia a Torino, ma auspico che qualcosa di simile a quello che abbiamo fatto per i dipendenti privati relativamente alla possibilità di licenziare sia inserito nella delega al ddl anche per i dipendenti pubblici. Patroni Griffi”, ha aggiunto il ministro, ha questa delega, siamo in contatto, stiamo lavorando insieme, non vogliamo ci siano difformità di trattamento con il privato, non è possibile che diciamo certe cose sul settore privato e poi non le applichiamo al pubblico. Chiamato in causa dalla sortita della Fornero, il ministro Patroni Griffi replica: Il tema dei licenziamenti degli statali è già previsto nel testo predisposto per la legge delega. A questo punto ritengo sia opportuno approfondire alcuni aspetti tecnici in Consiglio dei ministri. Intanto, le parole del ministro del Welfare hanno già scatenato la reazione dei sindacati. Non si capisce proprio questo furore ideologico del ministro del Lavoro sul tema della licenziabilità dei pubblici dipendenti”, afferma il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. Le norme contrattuali che regolano i licenziamenti nel settore pubblico sono molto rigide e dettagliate e non abbiamo bisogno di interpretazioni personali, per quanto autorevoli. Abbiamo fatto qualche giorno fa un accordo con il ministro Patroni Griffi per armonizzare la disciplina pubblica con la nuova riforma del mercato del lavoro. Non serve a nessuno alzare questi polveroni mediatici. Al ministro del Welfare replica anche Michele Gentile, responsabile settori pubblici della Cgil nazionale: Un auspicio del genere, espresso per di più in una fase di gravissima crisi economica, è il segno di come il ministro non abbia chiaro il titolo del suo ministero: è a capo del dicastero del Lavoro e non certo dei licenziamenti. I dipendenti pubblici sono sottoposti a una chiara regolamentazione. Ma forse il ministro Fornero voleva riferirsi ai licenziamenti illegittimi?. Secondo Paolo Pirani, segretario confederale della Uil, è giusto quel che dice la Fornero a proposito dell’equiparazione tra pubblico e privato, ma questo ragionamento deve essere applicato, innanzitutto, in riferimento ai rinnovi contrattuali e non sui licenziamenti. I sindacati hanno già fatto un’intesa con questo governo per uniformare la riforma del mercato del lavoro alle specificità del lavoro pubblico. Ci auguriamo, ora, che questa corrispondenza vi sia anche in merito alla possibilità di rinnovare i contratti nel pubblico impiego, attualmente bloccati da provvedimenti legislativi. (La Repubblica-sito, giovedì 24 maggio 2012).

 

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Per la serie "Chi lo dice che una sciocchina non possa essere anche cattiva?": contro gli Esodati la Fornero ha mostrato il suo lato b.

Per la serie Chi lo dice che una sciocchina non possa essere anche cattiva?: contro gli Esodati la Fornero ha mostrato il suo lato b.

 

Elsa Tina Pica Fornero (estremista di destra a cui il Napolitano, il Monti, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato i Lavoratori italiani): Più che una soluzione, una vera lotteria con decine di migliaia di esclusi. Dai paletti fissati da Elsa Fornero per il decreto interministeriale (e dunque non emendabile) sugli Esodati rimangono fuori quasi tutti i 640 operai della Fiat di Termini Imerese, quelli della Telecom e dell’Alitalia, più la stragrande maggioranza dei 200.000 che, trovandosi a pochi mesi dalla pensione, erano stati espulsi dal mondo del Javoro e si stanno pagando i contributi in modo volontario. Davanti a tutte queste persone c’è una traversata nel deserto che, grazie alla riforma che porta il nome della stessa Fornero, sarà lunga dai 5 anni in sù. Senza stipendio e senza pensione. (Massimo Franchi su L’Unità di giovedì 24 maggio 2012). La cattiveria della Fornero è in parte diversa da quella del Monti. Lei non sempre fa del male apposta. Talora, come in questo caso, ha fatto del male perché (alla faccia del suo esser tecnica e professoressa) la poveretta ha sbagliato. Per la serie Chi lo dice che una sciocchina non possa essere anche cattiva?.

 

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Per la serie "Fascisti, carognini, tornate sotto i tombini": la "forte sintonia" del Monti con François Hollande.

Per la serie Fascisti, carognini, tornate sotto i tombini: la forte sintonia del Monti con François Hollande.

 

(di e su) Mario Monti (estremista di destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia): Dopo tanti vertici schiacciati dal duopolio Merkel-Sarkozy, che decidevano prima di cosa si potesse o non si potesse discutere, i leader europei hanno gustato ieri sera l’ebbrezza di un summit dominato dalla contrapposizione Merkel-Hollande, dove si è discusso veramente di tutto e le questioni di fondo per molti anni sottaciute sono venute finalmente allo scoperto. “È una riunione forse più importante di tante altre, perché è una pagina aperta, senza un testo già quasi definito”, commenta Mario Monti (in forte sintonia con Hollande), pur avvertendo che dalla cena di ieri non sarebbero arrivate decisioni operative. E spiega che la discussione ha affrontato “idee forti”, come “gli eurobond e gli investimenti pubblici”, anche se “per diversi Paesi non sono digeribili nel breve periodo, ma questo forse è il momento di elencare varie ipotesi per poi sostenerle via via”. “La maggioranza dei Paesi Ue”, ha detto Monti dopo il vertice, “si è detta favorevole agli eurobond. E molti si sono detti contrari che il tema venga tolto dal tavolo come invece alcuni vorrebbero”. (La Repubblica, giovedì 24 maggio 2012). Forte sintonia con Hollande? Sì, come no: la freddezza da robot arrugginito con cui racconta il vertice la dice lunga sullaiuto che il Monti ha dato a Hollande. Roba che un calcio negli stinchi gli avrebbe fatto meno male.

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

(su) il Pidièlle, il Pidì e il Terzo Polo (i partiti che hanno consegnato l’Italia al governo di estrema destra napolitano-montista) e il loro pubblico finanziamento (sul quale vedi anche qui): Oggi il testo dovrebbe essere approvato. Ma non ci saranno più i controlli penetranti sui bilanci delle società di revisione. Basterà una “relazione”. Perché, come spiega il relatore pd Gianclaudio Bressa, “abbiamo seguito le regole Consob”. (La Repubblica, giovedì 24 maggio 2012). Non potendo dimenticare che il Bressa è quel desso che un anno fa, insieme ad altri tre piddin-berluscisti, offrì ai berluscisti doc una proposta contro la pubblicazione delle intercettazioni, e che nel febbraio scorso dava segni piuttosto espliciti di star tramando per cambiare il Porcellum in peggio, si intensificano le nostre brutte sensazioni sulla cosiddetta riforma del finanziamento pubblico che i partiti pubblicamente finanziati si apprestano a varare.

 

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Per la serie "Sinistra Far West Libertà?": Ippazio Stefàno.

Per la serie Sinistra Far West Libertà?: Ippazio Stefàno.

 

(su) Ezio Stefàno (vendoliano sindaco tarantino): Ippazio Tex Willer Stefàno è sindaco di Taranto. Pacifista convinto, missionario in Africa, medico dei bambini, possiede una piccola pistola a canna corta, comoda e quasi invisibile e nemmeno fastidiosa ai pantaloni. (La Repubblica, giovedì 24 maggio 2012). Così gli Africani si convertono più facilmente? I Bambini si fidano di più?... A giudicare dalle facce (e dalle panze) che lo Stefàno ha intorno, verrebbe da pensare che le sue vere armi siano molto più efficaci di una pistola.

 

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Per la serie "Far finta di essere sani": la cosiddetta "riforma" del finanziamento dei partiti.

Per la serie Far finta di essere sani: la cosiddetta riforma del finanziamento dei partiti.

 

(su) il Pidièlle, il Pidì e il Terzo Polo (i partiti che hanno consegnato l’Italia al governo di estrema destra napolitano-montista) e il loro pubblico finanziamento: Partiti, la Camera dimezza i rimborsi. Alle sette e mezzo della sera arriva in aula alla Camera quello che Pier Luigi Bersani definisce “un risultato concreto e vero”. Passa, con i voti di Pd, Pdl e Udc, l’articolo 1 della riforma del finanziamento dei partiti, quello che porta i fondi destinati dallo Stato alle forze politiche dai 182 attuali a 91 milioni l’anno. (...) I deputati pd sono stati costretti a ritirare quasi tutte le loro proposte di modifica “per disciplina di partito”. Salvatore Vassallo, in aula, prende la parola per dire che questa riforma, senza l’attuazione dell’articolo 49, senza che ci sia una finalità precisa per i soldi dati alle formazioni politiche e senza il controllo esclusivo della Corte dei Conti, non va affatto bene. A La Repubblica anticipa che probabilmente non la voterà (prima di dedicargli una standing ovation far mente locale: il Vassallo è un veltroniano dei più subdoli ― vedi qui, qui, qui e qui ― che due anni fa, in odio a Bersani, flirtava col Vendola, e che nel settembre scorso, presumibilmente per analoghi nobili motivi, con altri estremisti di destra infiltrati nel Pd è andato a prendersi gli applausi dei camerati di Atreju, n.d.r.). (...) Da oggi si affrontano gli altri nodi. A partire dal meccanismo delle detrazioni, che salgono dal 19 al 26% per chi dona a partiti e onlus e che, secondo la Ragioneria dello Stato, annullerebbero gran parte dei risparmi per le casse pubbliche portandoli dai 91 milioni di quest’anno a 11 milioni di euro a regime. (La Repubblica, mercoledì 23 maggio 2012). Pur non volendo assolutamente concordare con un veltronian-vendolian-atrejucamerata come il Vassallo, sembra proprio che il finanziamento, a regime (sì, è proprio il caso di dire a regime) resterà lo stesso di oggi e sarà anche molto più opaco. Dunque, come si può parlare di un risultato concreto e vero, Pier Luigi Bersani?

 

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Sinistra e destra? Solo per i destri (anzi: solo per i destri disonesti) sono la stessa cosa. Perfino in Gran Bretagna.

Sinistra e destra? Solo per i destri (anzi: solo per i destri disonesti) sono la stessa cosa. Perfino in Gran Bretagna.

 

Federico Pizzarotti (eletto sindaco di Parma per il MoVimento 5 Stelle di Giuseppe “Beppe” Grillo): Definizioni da vecchia politica: destra e sinistra le ha già travolte la fine della prima repubblica. Non s’è accorto che i partiti oggi sono già degli ibridi tremendi? Centro-destra, centro-sinistra, dentro c’è di tutto... Ho sempre votato. Rifondazione, radicali, un po’ di tutto... No, a destra non credo. Ma le distinzioni astratte non servono più: l’ideologia è finita, restano le idee. (La Repubblica, mercoledì 23 maggio 2012). Come si può non ricordare come e per chi si è votato? La risposta è semplice: non si può. A meno di non aver preso qualche brutta botta in testa. Altrimenti, si può solo fingere di non ricordare. Ma perché Federico Pizzarotti dovrebbe continuare a fingere, adesso che ormai è stato eletto, di non ricordare come e per chi ha votato le volte precedenti? La risposta è meno semplice: per tentare di confondere i sentimenti e le idee di chi è ancora capace di distinguere la destra dalla sinistra nelle cose che la nuova amministrazione farà.

 

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Per la serie "Il Tragico e il Comico": il Letta Enrico e il Grillo "Beppe".Per la serie "Il Tragico e il Comico": il Letta Enrico e il Grillo "Beppe".

Per la serie Il Tragico e il Comico: il Letta Enrico e il Grillo “Beppe”.

 

Giuseppe “Beppe” Grillo ed Enrico scilipoti Letta uniti nella lotta (contro Bersani): Il non morto (ma quasi) di un partito mai nato dice di non aver vinto a Parma. Ci vuole il trattamento sanitario obbligatorio (“Beppe” su Bersani). È oggettivamente vero che abbiamo sottovalutato il grillismo: c’era un vuoto che è stato coperto in modo intelligente dal comico (Enrico su “Beppe”). (La Repubblica, mercoledì 23 maggio 2012). Sì, c’è un vuoto: quello che i finti sinistri come il Letta (i Veltroni, i Fioroni, i Gentiloni e camerateria cantante) hanno scavato negli affetti, nella memoria e nell’intelligenza della Sinistra italiana, confondendo le idee dei più fragili fino a renderli inermi dinanzi a chi è così furbo e privo di scrupoli da tentare di approfittarsi della loro sofferenza per i propri fini.

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Claudio Scajola (pidiellìno noto alle cronache soprattutto per aver dato del rompicoglioni a Marco Biagi, che chiedeva di essere protetto dalle Brigate rosse, e per aver sostenuto che una certa casa al Colosseo gli era stata pagata a sua insaputa): Il successo del MoVimento 5 Stelle è un dato che va considerato con attenzione e rispetto. La democrazia è sacra. Guai a demonizzare. Anzi. A Genova avevo sentito parlare Paolo Putti. Ha mostrato preparazione e grande passione politica. Si è fatto capire dalla gente. Lasciamoli governare, gestire il consenso e non solo protestare. Niente è impossibile. (La Repubblica, mercoledì 23 maggio 2012).

 

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Per la serie "La Bella Addormentata incontra la Strega Malefica": Alba Rohrwacher, interprete del film di Bellocchio (a sinistra) e Federica Seganti (a destra).Per la serie "La Bella Addormentata incontra la Strega Malefica": Alba Rohrwacher, interprete del film di Bellocchio (a sinistra) e Federica Seganti (a destra).

Per la serie La Bella Addormentata incontra la Strega Malefica: Alba Rohrwacher, interprete del film di Bellocchio (a sinistra) e Federica Seganti (a destra).

 

(su) Federica Seganti (portatrice di moccichino verde e assessore alle Attività produttive del Friuli): La Regione Friuli è accusata di un atto di censura preventiva: così il regista Marco Bellocchio e il produttore Riccardo Tozzi bollano la decisione dell’assessore leghista alle Attività produttive del Friuli, Federica Seganti, che ha deciso, per impedire il finanziamento del nuovo film di Bellocchio, La bella addormentata, ispirato alla vicenda di Eluana Englaro, di azzerare i fondi già previsti e stanziati per l’attività della Film Commission. I fatti sono questi: la Cattleya, società produttrice del film, aveva chiesto e ottenuto dalla Film Commission del Friuli un finanziamento di 150.000 euro a sostegno della realizzazione de La bella addormentata. Non potendo intervenire nelle autonome decisioni della commissione, l’assessore Seganti ha tagliato l’intero budget 2012 della Film Commission. (La Repubblica, martedì 22 maggio 2012).

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "Prima ci svenano e poi si domandano come mai non abbiamo un bel colorito": Mario Monti. (Immagine tratta da Segnalazioni)

Per la serie Prima ci svenano e poi si domandano come mai non abbiamo un bel colorito: Mario Monti. (Immagine tratta da Segnalazioni)

 

Mario Monti (estremista di destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia): Prima di tutto non mi piace parlare di austerità, preferisco parlare di disciplina di bilancio. Quest’ultima si traduce in austerità se non è accompagnata da altre politiche. La disciplina di bilancio, a mio parere, rimarrà. L’Italia ha fatto enormi sforzi per rispettarla e ora è il Paese, nella Ue, che raggiungerà il pareggio di bilancio strutturale prima di tutti gli altri, il prossimo anno; anzi, ha un leggero avanzo strutturale. Eppure la crescita non arriva. Chissà perché non arriva, eh? Forse perché quella che il pudico Monti non vuol chiamare austerità ma disciplina di bilancio, non è l’una né l’altra ma esproprio forzato dei Lavoratori e dei Pensionati e distruzione a mano armata di tutto ciò che nello Stato era preposto a difendere gli Esseri umani dalla prepotenza schiavista delle tirannie finanziarie. Noi stiamo migliorando la nostra posizione in termini di competitività, grazie alle riforme strutturali (traduzione: noi, cancellando i Diritti dei Lavoratori, li stiamo rendendo più competitivi dei contadini cinesi, come schiavi). Ma stiamo fortemente limitando la domanda interna a causa del risanamento dei conti pubblici. (...) La democrazia deve riuscire a gestire tutto ciò. Come? Be’, io penso che la ragione per la quale le democrazie hanno ben pochi strumenti per affrontare questi problemi e risolverli è che oggi sono cambiate e pensano esclusivamente a breve termine. Troppo breve. Il coesistere di media molto importanti, di elezioni troppo frequenti, e addirittura di social network che hanno la tendenza a polarizzare l’opinione pubblica verso posizioni sempre più radicali... Ebbene, la combinazione di tutti questi fattori ha come conseguenza il fatto che i politici (quelli di professione) tendono a preferire soluzioni che implichino spese a breve termine, mentre accettano con estrema riluttanza quelle che potrebbero portare benefici a più lungo termine, e solo nel caso in cui debbano affrontare crisi molto gravi. Il problema è come riconciliare le democrazie elettive tradizionali, che tutti noi amiamo, con prospettive di lungo periodo. Penso che una democrazia che voglia sopravvivere dovrà dotarsi di più leadership e non sopravvivrà, invece, se si creeranno più followership che leadership. (La Repubblica, lunedì 21 maggio 2012). Traduzione: la democrazia devessere neutralizzata. O i Cittadini, grazie alle eccezionali possibilità di rapporto che la tecnologia ha fornito loro, potrebbero mettere insieme le conoscenze e la forza necessarie per costringerci a desistere dal ritramutarli in sudditi, servi della gleba e schiavi.

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

"Da Brindisi, gli assassini di Bambine ringraziano per l'idea..." (immagine tratta dal sito "Segnalazioni": http://www.segnalazioni.blogspot.com)

(Immagine tratta da Segnalazioni)

 

(su) la strage fascista delle Ragazze dell’Istituto Morvillo Falcone di Brindisi (sulla quale vedi anche qui): Poi c’è un precedente emerso solo ieri sera: lunedì a Castelvolturno è stata trovata una bombola gpl davanti a un istituto alberghiero e, accanto, un volantino con minacce al capo dello Stato e ad alcuni politici. (La Repubblica, domenica 20 maggio 2012). Ma La Repubblica non  ne parlerà più. Anzi: pochi giorni dopo si contraddirà platealmente: Negli ultimi anni ci sono stati soltanto un paio di precedenti di bombe fatte con bombole del gas: erano sempre attentatori solitari, pazzi, e l’innesco non ha mai funzionato perché è difficilissimo riuscire ad azionarlo. A Brindisi invece ce l’hanno fatta, purtroppo. Si tratta di un esperto, quindi. (La Repubblica, venerdì 25 maggio 2012).

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Pierferdinando sciacallo Casini: (commentando la strage fascista delle Ragazze dell’Istituto Morvillo Falcone di Brindisi, sulla quale vedi anche qui sopra e qui): Unità di tutte le persone perbene del Paese. Ammainiamo le bandiere e, come contro il terrorismo, affrontiamo insieme le sfide del presente. (La Repubblica, domenica 20 maggio 2012). Ecco uno che davvero non perde a tempo a cercar di trarre dalla strage un utile politico per il suo caro regimetto dell’inciucio napolitano-montista.

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Abramo e Isacco si son fatti zampognari?

Abramo e Isacco si son fatti zampognari?

 

(su) certi dipendenti del fu Woytila e del Ratzinger, del Bertone e del Bagnasco, nonché della tirannia finanziario-religiosa nota ai più come Chiesa cattolica: La procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati per la scomparsa di Emanuela Orlandi, con l’accusa di sequestro di persona aggravato dalla minore età della rapita e dalla sua morte, l’ex rettore di Sant’Apollinare, Pietro Vergari, il sacerdote che fece seppellire il boss della banda della Magliana, Enrico De Pedis, nella stessa basilica dove l’adolescente scomparsa fu vista per l’ultima volta il 22 giugno 1983. (...) Il Vergari, che oggi ha 75 anni e che lasciò la basilica (poi passata allOpus Dei) nel 1991, è la quinta persona che viene iscritta nel registro degli indagati. Il suo nome si aggiunge a quelli di altri individui legati al De Pedis: Sergio Virtù, autista del boss, Angelo Cassani, detto Ciletto, e Gianfranco Cerboni, detto Gigetto. (...) “Io non ho mai conosciuto personalmente don Vergari”, dichiara Pietro Orlandi, fratello della ragazza sequestrata, “ma quello che posso dire, perché me lo hanno raccontato alcune amiche di mia sorella che in questi anni ho contattato, è che suor Dolores, la direttrice della scuola, faceva di tutto per tenere lontane le ragazze da don Vergari, perché non entrassero in contatto con lui”. (La Repubblica, sabato 19 maggio 2012). Città del Vaticano. Piena collaborazione della Chiesa italiana con la giustizia civile sugli abusi e le violenze di sacerdoti nei confronti di minori. Ma nessuna denuncia diretta da parte dei vescovi, perché l’obbligo non è previsto dall’ordinamento nazionale. Sono questi alcuni tra i punti fondamentali delle Linee guida della Cei (Conferenza episcopale italiana) sulla pedofilia. (...) Le denunce dovranno partire dalle vittime stesse, non dalle diocesi. (La Repubblica, sabato 19 maggio 2012). A casa ScuolAnticoli, chi non denuncia un criminale è suo complice. E a casa tua? A casa ScuolAnticoli, un’organizzazione che si rifiuta di denunciare i criminali è un’organizzazione complice. E a casa tua? A casa ScuolAnticoli, un’organizzazione complice di criminali si chiama associazione a delinquere, la Costituzione italiana (articolo 18) non permette che esista e pertanto dovrebbe essere sciolta. E a casa tua?

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Per la serie "Teste di .....": il Monti "testa d'ariete" di Obama contro la Merkel.

Per la serie Teste di .....: il Monti testa d’ariete di Obama contro la Merkel.

 

(di e su) Mario Monti (estremista di destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia): Obama ha scelto Monti come testa d’ariete per abbattere il fortino tedesco. E il premier italiano ha spiegato ieri alla Cnn come intende conciliare visioni tanto distanti: “Bisogna creare un ponte tra queste due posizioni. Dobbiamo guardare a una domanda d’investimenti in maniera più positiva di quanto non facciano le autorità europee più conservatrici. Ma, d’altra parte, se deve diventare una crociata per avere più spesa pubblica su tutta la linea, allora penso che la riluttanza della Germania non sia del tutto infondata”. Una posizione all’apparenza “cerchiobottista”, ma che può conquistare consensi tra i tedeschi. (Francesco Bei, vincitore odierno del premio Minzolini indetto da ScuolAnticoli, su La Repubblica di sabato 19 maggio 2012). Non si può che ridere di come La Repubblica si genuflette dietro il Monti e gli lecca il tecnico deretano. Ma vederlo ribattezzato testa d’ariete non fa solo ridere: fa sbellicare, fa scompisciare, fa schiattare dalle risate. Sarebbe un appellativo grottesco anche se il Monti ce l’avesse davvero, una capoccia così. Ma detto di uno che concilia, crea ponti e plaude alla riluttanza della Merkel fa leffetto dei pugnetti roteati per aria dinanzi all’avversario da un clown pronto alla fuga.

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Staino su Corrado Passera, uomo-ossimoro (in quanto banchiere e ministro per lo Sviluppo economico, che è come dire rapinatore e poliziotto) del governo di estrema destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato l'Italia. L'Unità, sabato 19 maggio 2012.

Staino su Corrado Passera, uomo-ossimoro (in quanto banchiere e ministro per lo Sviluppo economico, che è come dire rapinatore e poliziotto)

del governo di estrema destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia. L’Unità, sabato 19 maggio 2012.

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

 

(su) Bruno Vespa: Bruno Vespa e la sua famiglia sono stati per vent’anni lautamente a libro paga di Cesare Geronzi. Per averlo scritto su La Repubblica ai tempi dell’acquisizione della Capitalia da parte dell’Unicredit, il giornalista Alberto Statera era stato querelato penalmente dal conduttore televisivo. Ieri il Tribunale di Roma ha assolto Statera “perché il fatto non sussiste”, mentre la difesa parte civile di Vespa aveva chiesto la condanna penale e una provisionale di 100.000 euro. La visura della Società Edizioni Fotogramma, che ha curato per vent’anni la rivista della banca, intitolata Capitalia, ha infatti confermato che gli azionisti della società Bruno Vespa, Stefano Vespa (fratello), Federico e Alessandro Vespa (figli) hanno riscosso circa un miliardo e200 milioni di lire l’anno fino ai primi anni 2000. In udienza, Statera ha sostenuto che un giornalista non può ricevere denaro se non dall’editore per il quale lavora. Per lo stesso articolo aveva querelato anche Augusta Iannini, moglie di Vespa e giudice dell’ufficio legislativo del ministero della Giustizia, la cui querela è stata archiviata per palese insufficienza di offesa a suo carico. (La Repubblica, sabato 19 maggio 2012).

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "I salvatori del Paese": il Monti e i suoi più stretti collaboratori accorrono in aiuto dell'Italia.

Per la serie I salvatori del Paese: il Monti e i suoi più stretti collaboratori accorrono in aiuto dell’Italia.

 

sul governo Monti (governo di estrema destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia): Terremoti e alluvioni: lo Stato non paga più. Danni risarciti solo con assicurazioni. Benzina, tassa sulle catastrofi. Torna la “tassa sulla disgrazia”: in caso di terremoto, alluvione o di ogni altra catastrofe naturale, lo Stato non pagherà più i danni ai cittadini. La norma spunta nel decreto di riforma della Protezione civile varato nei giorni scorsi dal governo e reintroduce il meccanismo già bocciato dalla Corte Costituzionale. (La Repubblica, venerdì 18 maggio 2012). Il governo napolitano-montista della distruzione dello Stato e dell’esproprio d’Italia per conto delle tirannie finanziarie si conferma (al pari, se non peggio, del berluscista e dei finti sinistri che lo hanno preceduto) come il governo dell’antiStato. Perfino le monarchie assolute tentavano di proteggere e soccorrere i sudditi nelle calamità naturali. Si può dire, anzi, che gli Stati furono creati (e sopportati) per questo. Uno Stato che non adempie più a questo compito fondamentale è uno Stato che per i Cittadini non vuol più essere altro che un invasore, un usurpatore e un nemico mortale.

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "Abbiamo solo due mani": anche sui servizi segreti i tagli si fanno sentire... (Immagine tratta dal blog http://www.lidiaundiemi.it).

Per la serie Abbiamo solo due mani: anche sui servizi segreti i tagli si fanno sentire...

(Immagine tratta dal blog http://www.lidiaundiemi.it).

 

(su) Anna Maria Cancellieri (ministro degli Interni, sulla quale vedi anche qui e qui, del governo di estremisti di destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia): Meno soldati, più intelligence. Il ministro degli Interni, Cancellieri, sotto la pressione che gli anarchici, come annunciato nella loro rivendicazione dell’attentato a Roberto Adinolfi, tornino a colpire, cambia politica della sicurezza. (...) Potenzia l’attività delle indagini preventive, svolte dai servizi segreti e dalle Digos, e dunque più intercettazioni telefoniche, ambientali e pedinamenti. Ricorso agli infiltrati nelle organizzazioni eversive. E rafforzamento dello “scambio di informazioni tra i vari organismi di intelligence e le forze di polizia nazionali e straniere”. (...) Non è un caso che questa scelta sia stata intrapresa dalla Cancellieri all’indomani della nomina a sottosegretario di Stato con delega agli 007 di Gianni De Gennaro, l’uomo (caso unico in Italia) che è stato capo della Polizia, coordinatore dei servizi segreti e ora loro responsabile politico. (...) Le “autorità provinciali” sono state invitate a “un attento monitoraggio sugli episodi di tensione sociale, connessi alla crisi nel mondo del lavoro, che si stanno registrando in questo momento”. (...) Anche se ieri non se n’è parlato, a questo proposito è in corso da alcune settimane un tavolo segreto tra Viminale e Guardasigilli per inasprire la normativa che consente di punire i disordini durante le manifestazioni pubbliche: è allo studio una sorta di Daspo (divieto per i violenti di partecipare alle manifestazioni sportive) esteso anche alle manifestazioni di piazza. (La Repubblica, venerdì 18 maggio 2012). Interessante l’intenzione della Cancellieri e del De Gennaro di fare “ricorso agli infiltrati nelle organizzazioni eversive”: è forse questo il motivo per cui il De Gennaro è stato fatto viceministro?

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "Impietosi confronti tra facce": Piero Calamandrei, grande difensore della Scuola Pubblica (a sinistra), e Francesco Profumo (all'estrema destra), agente delle tirannie finanziarie globali contro i Bambini e i Ragazzi italiani. Per la serie "Impietosi confronti tra facce": Piero Calamandrei, grande difensore della Scuola Pubblica (a sinistra), e Francesco Profumo (all'estrema destra), agente delle tirannie finanziarie globali contro i Bambini e i Ragazzi italiani.

Per la serie Impietosi confronti tra facce: Piero Calamandrei, grande difensore della Scuola Pubblica (a sinistra),

e Francesco Profumo (all’estrema destra), agente delle tirannie finanziarie globali contro i Bambini e i Ragazzi italiani.

 

(su) Francesco Profumo (e i suoi mandanti, cioè il Napolitano, il Monti, il Pdl, il Pd e il Terzo polo): “Cari genitori, le nostre scuole sono in ginocchio”: è questo il messaggio della lettera che l’Associazione Scuole autonome del Lazio (Asal) oggi invierà alle famiglie degli alunni di 376 istituti della regione. “Come ormai da quattro anni”, scrivono, “riteniamo necessario mettervi a conoscenza della situazione che le nostre scuole stanno affrontando dopo la drammatica stagione dei tagli degli scorsi anni e alla vigilia di un pesantissimo dimensionamento che ridisegnerà la geografia del servizio scolastico”. “I tagli della legge 133/2008 hanno impoverito la Scuola sotto ogni punto di vista”, spiega Giuseppe Fusacchia, presidente dellAsal. “Nel Lazio, fra materne, elementari e medie, abbiamo perso 5.747 docenti e 3.968 Ata, a fronte di un aumento di migliaia di alunni. C’è stata una diminuzione di circa 770 classi, che ora hanno anche 29-30 studenti”. Ma non è tutto: “L’assegnazione dei docenti di scuola primaria e di sostegno per l’anno prossimo ha registrato ulteriori diminuzioni, con la conseguenza di non poter sempre assicurare il tempo scuola chiesto dai genitori”. Inoltre il piano di dimensionamento “causerà problemi enormi: un solo dirigente dovrà gestire in alcuni casi più di 1.500 alunni divisi in 4, 5, perfino 10 plessi”. “E in questi giorni”, continua la lettera, “si tornano ad affacciare ipotesi di ulteriori risparmi da conseguire unificando le segreterie, aumentando ancora il numero di alunni per classe o azzerando i fondi per il funzionamento”. Che sono già scarsissimi, “da quelli per i corsi di recupero delle superiori a quelli per materiali di consumo, fotocopie, sicurezza”. (La Repubblica-Roma, venerdì 18 maggio 2012). Quando contro i Bambini e i Ragazzi italiani imperversavano il Berlusconi, il Tremonti e la Gelmini, la stampa della finta sinistra (di cui il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari è il principale e più pericoloso esponente) era tutto un fiorire di citazioni dal discorso di Piero Calamandrei sulla Scuola dell’11 febbraio 2012. Oggi che la finta sinistra è al governo dei non eletti e dell’inciucio insieme ai berluscisti e ai terzopolisti, invece, Piero Calamandrei, chissà perché, è passato di moda.

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Elsa Tina Pica Fornero (estremista di destra a cui il Napolitano, il Monti, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato i Lavoratori italiani): Gli studenti italiani non conoscono le lingue, Italiano compreso, e neanche i rudimenti della matematica. Non sanno far di conto. Se andiamo a guardare la qualità della nostra istruzione, si vede che i ragazzi sanno troppo poco: è un mondo abbastanza sconsolante. (Left, venerdì 18 maggio 2012). Parla la tecnica che ha riformato le pensioni senza nemmeno contar bene i Pensionati.

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "Non è il momento di allentare la presa": l'amorevole e benefica presa del Monti sull'Italia.

Per la serie Non è il momento di allentare la presa: lamorevole e benefica presa del Monti sullItalia.

 

Mario Monti (estremista di destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia): In sei mesi di governo non ho mai, dico mai, usato la parola austerità. E non avendola invocata, non ho ragioni di abbandonarla. Il nostro obiettivo è la crescita. Che richiede, per un Paese che era sull’orlo del precipizio, il consolidamento dei conti. Una strada obbligata, che ci ha assicurato il pareggio di bilancio nel 2013 mediante un ampio avanzo primario e ci eviterà nuove manovre anche in caso di deterioramento della congiuntura internazionale. Ma non basta uno sprint iniziale per colmare i ritardi accumulati negli anni. Non è il momento di allentare la presa. C’è ancora molto da fare. (La Repubblica, giovedì 17 maggio 2012). Mario disco-rotto Monti non è per la crescita più di quanto lo sia quell’altra estremista di destra che risponde al nome di Angela Merkel. Il Monti è per la crescita solo a parole. Le parole son solo propaganda. E la propaganda è solo una campagna di menzogne.

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "Anche il disprezzo si impara dai Gesuiti?": Mario Draghi.

Per la serie Anche il disprezzo si impara dai Gesuiti?: Mario Draghi.

 

sulle tirannie finanziarie internazionali di cui è servo il governo Monti (governo di estrema destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia) e in particolare sul gesuita Mario perinde ac cadaver Draghi: Mentre Moody’s minaccia di declassare quasi tutte le banche spagnole, dopo averlo fatto con molte di quelle italiane, l’unico messaggio forte del governo conservatore di Rajoy sembra essere quello deciso l’altro ieri fra Draghi e il ministro dell’Economia, Luis de Guindos: la situazione reale delle banche spagnole sarà affidata a una supervisione della Banca centrale europea, diminuendo di fatto la sovranità dell’istituto centrale spagnolo, la Banca di Spagna (La Repubblica, giovedì 17 maggio 2012).

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "Un destro può anche avere ideali, un finto sinistro ha solo interessi": Luigi Lusi.

Per la serie Un destro può anche avere ideali, un finto sinistro ha solo interessi: Luigi Lusi.

 

(su) Matteo Renzi, Francesco Cicciobello Rutelli ed Enzo Bianco (finti sinistri tra i più attivi, nel Pd e fuori, nell’avvelenare e paralizzare il maggior partito della Sinistra italiana): “A Renzi 70.000 euro, soldi a Rutelli e 5.500 al mese a Enzo Bianco”. La difesa di Luigi Lusi al Senato: “Facevo solo ciò che mi dicevano”. (Titolo de La Repubblica di giovedì 17 maggio 2012).

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Fabio Granata (futurista finiano napolitano-montista): Ho molti amici ebrei e sono i primi a rivendicare con orgoglio la loro capacità di coesione e strategia comune che, in campo economico, diventa attività lobbistica. E che economicamente questa lobby sia la più influente del pianeta è un dato oggettivo. Calma e serenità. (...) Trovo ridicolo chi ci chiede di professare l’adesione postuma a un antifascismo formale e da operetta. Noi siamo repubblicani, laici e italiani: gli ismi sono finiti tutti. (...) Non sono mai stato antisemita e sono protagonista di battaglie politiche e parlamentari sempre e comunque contro ogni forma di razzismo e di discriminazione. Spero con questo di essermi spiegato in termini definitivi e di essermi scusato con le sensibilità offese. (La Repubblica, giovedì 17 maggio 2012).

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "Chi la fa l'aspetti": le tirannie finanziarie nostrane trattate dalle tirannie finanziarie globali come loro trattano Noi.

Per la serie Chi la fa l’aspetti: le tirannie finanziarie nostrane trattate dalle tirannie finanziarie globali come loro trattano Noi.

 

sulle tirannie finanziarie internazionali e (nel loro piccolo) nazionali di cui è servo (anche se delle seconde lo è un po’ meno) il governo Monti (governo di estrema destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia): Moody’s ha tagliato il rating, e dunque l’affidabilità, di 26 banche italiane. Giudizio “irresponsabile, incomprensibile, ingiustificabile”, attacca lAbi, “un’aggressione all’Italia, alle sue imprese, alle sue famiglie, ai suoi cittadini”. A scatenare l’ira dei banchieri è il richiamo di Mood’s al “ritorno dell’Italia in recessione e alle misure di austerità del governo”. Giuseppe Mussari, presidente dellAbi, è chiarissimo: “Nell’ultimo giudizio negativo, il tema era che il Paese non assumeva le giuste politiche di stabilità di bilancio”. Ora, la critica è che il rigore “determina nel breve periodo una riduzione della domanda: è buona la prima o la seconda?”. (La Repubblica, mercoledì 16 maggio 2012). Quando gli squali cominciano ad azzannarsi fra di loro, vuol dire che hanno già divorato tutto il resto. Vuol dire, cioè, che ogni singolo centesimo che ci illudiamo di aver ancora in tasca o non è già più nostro o è già fasullo.

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "Dimmi che Parlamento vuoi e ti dirò che pensi dei Cittadini": il confronto maggioranza-opposizione nel futuro Parlamento napolitano-montista.

Per la serie Dimmi che Parlamento vuoi e ti dirò che pensi dei Cittadini: il confronto maggioranza-opposizione nel futuro Parlamento napolitano-montista.

 

sul governo Monti (governo di estrema destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia): “È sempre più indispensabile una nuova legge elettorale che ripristini la possibilità per i cittadini di scegliere i loro rappresentanti”. Libertà e Giustizia, in una nota sul sito dell’associazione, rilancia l’urgenza di cambiare le norme sul voto. Soltanto con questa “precondizione” il Parlamento tornerà “all’altezza della disciplina ed onore richiesti dalla Costituzione e in grado di affrontare le emergenze del Paese”. Ora invece, afferma Libertà e Giustizia, le Camere soffrono di un “difetto di rappresentatività” così grave da rendere impensabile che esse “intervengano sulle strutture istituzionali modificando la Costituzione, addirittura puntando a ottenere quella maggioranza dei due terzi che impedirebbe il ricorso al referendum confermativo”. In queste condizioni, l’esclusione del referendum sarebbe “un’espropriazione di democrazia”. Di qui la richiesta che prima sia rinnovato il Parlamento “applicando nuove regole elettorali”. (La Repubblica, mercoledì 16 maggio 2012). Non occorre tradurre, vero? Libertà e Giustizia accusa il governo Monti e i tre sedicenti partiti che lo sostengono (sì, sedicenti: il termine partiti non può applicarsi a fazioni che sia pur con qualche distinguo si coalizzano in un partito unico) di star tentando di passare dalla fase del golpe soft (quello che ha portato al governo finanziario-religioso napolitano-montista dei non eletti) al golpe vero e proprio. E ha ragione, naturalmente. Poi è inutile che il Bersani cerchi affannosamente di darci a bere che dal 2013 riprenderà la normale dialettica maggioranza-opposizione: quel che davvero vogliono, lui e le altre due lettere dell’ABC, è che dal 2013 la dialettica maggioranza-opposizione sia definitivamente fasulla e che, nel suo esser fasulla, sia definitivamente blindata. Ma allora perché litigano e non riescono a mettersi d’accordo?, si obietterà. Semplice: perché ognuna delle tre fazioni (sì: fazioni) vuole assicurarsi preventivamente la maggioranza per poi dirigerlo essa, il futuro partito unico di regime.

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "Con questo non vogliamo dire che i politici siano tutti uguali": ma quelli che invece lo sono eccoli qua.

Per la serie Con questo non vogliamo dire che i politici siano tutti uguali: ma quelli che invece lo sono eccoli qua.

 

sul governo Monti (governo di estrema destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia), Paola Severino (ministro della Giustizia del medesimo), Niccolò Ghedini (avvocato dellutilizzatore finale Silvio Berlusconi) e i loro sgherri Manlio Contento, Augusta Iannini, Bruno Vespa, Enrico Costa, Francesco Paolo Sisto, Maurizio Paniz e Luigi Vitali: Una raffica di interventi del Pidièlle che impantana la legge anticorruzione. Poi un blitz misterioso che svuota la proposta di legge sul falso in bilancio dellItalia dei Valori: è stata la giornata dell’assalto alla giustizia, ieri, alla Camera. (...) La commissione Giustizia discute la proposta di legge dellItalia dei Valori che reintroduce pene più dure per il falso in bilancio. A sorpresa, i deputati di Pidièlle, Effelleì e Uddiccì, col parere positivo del governo, votano un emendamento che di fatto la svuota. Una modifica, firmata da Manlio Contento (sul quale vedi qui e qui), che porta le pene da 2 a 3 anni ma annulla tutto l’articolo 1 della proposta, che prevedeva pene di 5 anni come nella norma che fu modificata dal secondo governo Berlusconi nel 2001. Idv e Pd insorgono. Effelleì e Uddiccì dicono di non aver capito e di essersi rimessi alla decisione del governo. La radicale Bernardini si è astenuta per sbaglio. Pare non avesse capito neanche il sottosegretario Mazzamuto, che ha dato quel parere positivo. Si giustifica: “Il testo formulato era talmente succinto che non si poteva desumere la cancellazione dell’articolo 1 e la preclusione degli altri emendamenti”. Dagli Stati Uniti, dov’è in missione, il ministro Severino sconfessa Mazzamuto: “Se c’è stato un errore lo correggeremo in aula, al sottosegretario erano state fornite dall’ufficio legislativo tutte le schede necessarie a dare i pareri”. Ma sono proprio i “tecnici” di via Arenula a entrare nel mirino dellIdv: “Quando cambia il governo, è bene sempre cambiare gli uffici legislativi”, dice Di Pietro, e l’allusione è ad Augusta Iannini, magistrato fuori ruolo, moglie di Bruno Vespa, capo dell’ufficio legislativo prima dell’arrivo della Severino. Era lì ad accoglierla al suo ingresso al ministero, e il suo fu l’abbraccio più caloroso: si conoscono da anni. (...) Eccoli i “ragazzi” del Cavaliere, la “covata” di Niccolò Ghedini. Ridacchiano, quando apprendono che Pd e Idv hanno tenuto una conferenza stampa assieme: Enrico Costa, il capogruppo in commissione Giustizia, Manlio Contento, l’avvocato civilista friulano, Francesco Paolo Sisto, il penalista di Bari. Ma anche Maurizio Paniz, il ricco legale di Belluno, e Luigi Vitali, l’ex sottosegretario della Cirielli. (...) E intanto si dimette Andrea Zoppini, sottosegretario alla Giustizia: è il secondo forfait dal governo Monti, dopo quello di Carlo Malinconico. Avvocato (dal 2001 fondatore dello studio romano Astone&Zoppini), tra i paperoni al governo (dichiara 1,5 milioni), 46 anni ma dalla carriera lampo (professore ordinario di Giurisprudenza, Roma Tre, dal ’99: a 33 anni), master prestigiosi (Cambridge, Yale, New York), big sponsor politici trasversali (dal Letta Gianni al Letta Enrico), consigliere dei governi Prodi e Berlusconi, pubblicazioni autorevoli (sulle authority, e con il figlio del presidente Napolitano, Giulio): il rampante Zoppini inciampa su una delle sue ricche consulenze. Iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Verbania, gli è stato notificato un avviso di garanzia e un invito a comparire per frode fiscale e dichiarazione fraudolenta... Il ministro Severino esprime “fiducia” nel salutarlo. Pier Ferdinando Casini lo chiama per esprimergli “apprezzamento per la sensibilità istituzionale”. Ma già a metà gennaio si era aperto un piccolo caso quando l’allora sottosegretario aveva presentato un emendamento sull’astruo “computo delle azioni proprie nelle deliberazioni societarie”. Roba da addetti ai lavori. Salvo poi scoprire che la norma avrebbe riguardato solo uno dei due rami d’azienda della Salini, colosso mondiale delle costruzioni nel cui consiglio d’amministrazione siede l’ex forzista Luisa Todini. (Carmelo Lopapa su La Repubblica di mercoledì 16 maggio 2012). Un unico commento è possibile: puah! Ma noi, sovraumanamente andando oltre, pretendiamo di indicare, in questo guazzabuglio, un meritevole di puah! al quadrato, al cubo, all’ennesima potenza, e lo indichiamo nell’ineguagliabile e ineffabile Enrico Scilipoti Letta, l’uomo che quand’anche rimanesse l’ultimo dei finti sinistri nel Pd riuscirebbe anche da solo a far dell’intera dirigenza di quel partito qualcosa di indigeribile, di inguardabile, di irrespirabile.

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "Ognuno ha gli amici che si merita": a sinistra Dario Fo con i giovani artisti di Macao; a destra, la Cancellieri con il De Gennaro. Al centro, la strategia dell'intimidazione.Per la serie "Ognuno ha gli amici che si merita": a sinistra Dario Fo con i giovani artisti di Macao; a destra, la Cancellieri con il De Gennaro. Al centro, la strategia dell'intimidazione.Per la serie "Ognuno ha gli amici che si merita": a sinistra Dario Fo con i giovani artisti di Macao; a destra, la Cancellieri con il De Gennaro. Al centro, la strategia dell'intimidazione.

Per la serie Ognuno ha gli amici che si merita: a sinistra Dario Fo con i giovani artisti di Macao; a destra, la Cancellieri con il De Gennaro.

Al centro, la strategia dell’intimidazione...

 

(su) Anna Maria Cancellieri (ministro degli Interni, sulla quale vedi anche qui, del governo di estremisti di destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia): È durata dieci giorni l’occupazione della Torre Galfa, un grattacielo abbandonato da anni a due passi dalla Stazione centrale di Milano: ieri mattina presto polizia e carabinieri hanno sgomberato i ragazzi di Macao, un laboratorio collettivo di artisti che il 5 maggio avevano fatto il loro ingresso nel palazzone della Fondiaria Sai, uno dei simboli del degrado milanese. Messi alla porta senza incidenti, anche perché se lo aspettavano, i ragazzi si sono accampati in strada, sotto la torre, chiamando a raccolta sempre più gente (tra i primi ad arrivare il premio Nobel Dario Fo, sostenitore da sùbito del collettivo), decisi a resistere nonostante per nove di loro sia scattata la denuncia per occupazione abusiva. È tutto da vedere, a questo punto, se i ragazzi accetteranno la proposta del sindaco Giuliano Pisapia, che ieri pomeriggio è andato lì a portarla di persona: trasferirsi entro poche settimane, con altre associazioni, nell’ex area industriale dell’Ansaldo, di proprietà del Comune, che diventerebbe così un’Officina per la creatività e l’innovazione: “Voi siete una ricchezza per la città”, ha detto Pisapia in via Galvani. (La Repubblica, mercoledì 16 maggio 2012). La Cancellieri e il De Gennaro, sua eminenza grigia (o magari nera) si caratterizzano sempre di più come (solo oggettivamente?) addetti, dal governo naziliberista napolitano-montista, alla provocazione e alla tensione: ad aizzare la violenza, cioè, ovunque ne vedano la tragica possibilità, nell’orrenda speranza che qualcuno offra loro il pretesto per passare dal golpismo soft al golpismo conclamato. (Ma il sindaco Pisapia questa volta ha rotto loro le uova nel paniere: grazie). Non possiamo che ripetere, dunque, la drammatica domanda che abbiamo posto qualche giorno fa: dobbiamo prepararci a vederne delle “belle”? Se sì, consigliamo la massima vigilanza a chiunque abbia ragione di temere che tali “belle” possano coinvolgerlo immeritatamente...

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

L'Europa naziliberista voluta dalla Merkel, dal Sarkozy, dal Cameron e dal Monti: François Hollande la rimetterà in discussione? L'Europa naziliberista voluta dalla Merkel, dal Sarkozy, dal Cameron e dal Monti: François Hollande la rimetterà in discussione?

L’Europa naziliberista voluta dalla Merkel, dal Sarkozy, dal Cameron e dal Monti: François Hollande la rimetterà in discussione?

 

sul Fiscal compact, trattato-capestro imposto dalla Merkel all’Europa e firmato col massimo zelo da Mario Monti (estremista di destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia): Il Trattato dovrebbe entrare in vigore, previa approvazione dei rispettivi parlamenti, il 1° gennaio 2013. L’articolo 4 prevede che un Paese avente disavanzi eccessivi (ossia con un debito che supera il 60% del Pil) operi “una riduzione a un ritmo medio di un ventesimo all’anno”. Poiché il debito dell’Italia supera il 120% del Pil, pari a oltre 1.900 miliardi, essa dovrebbe ridurre il suo debito giusto della metà, cioè di 950 miliardi. Si tratta quindi di ridurre il debito di 1/20° di tale somma, vale a dire 45 miliardi l’anno. Quanto basta per assicurare al nostro Paese non solo un ventennio di recessione, bensì di miseria nera, impedendo di destinare alla creazione di occupazione un solo euro. Resta soltanto da sperare che qualcuno in Parlamento si renda conto di quale trattato capestro il governo italiano ha firmato, e si adoperi per impedirne l’approvazione. Come forse faranno i francesi dopo la vittoria di Hollande. (Luciano Gallino su La Repubblica di martedì 15 maggio 2102).

 

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Il 10% dei superbanchieri e oligarchi finanziari sono clinicamente psicopatici?

Il 10% dei superbanchieri e oligarchi finanziari sono clinicamente psicopatici?

 

(su) i superbanchieri e oligarchi finanziari come Mario Monti (estremista di destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia): Il New York Times cita dalla rivista Cfa Magazine una ricerca firmata Sherree DeCovny secondo cui il 10% dei banchieri di Wall Street sono “clinicamente psicopatici” (contro l’1% della popolazione generale). Se questi dati sono esatti, le probabilità che il Monti (che ha lavorato a New York per la Goldman Sachs, la più grande banca del mondo) sia “clinicamente psicopatico” sono di ben dieci volte superiori a quello che lo sia io (o chiunque altro faccia parte della “popolazione generale”: buono a sapersi. Si moltiplicano i banchieri e trader che fanno ricorse a cure di testosterone. (...) Accanto al testosterone non è diminuita la domanda di droghe più “tradizionali”. La cocaina che scorre a fiumi emerge da una delle più importanti indagini recenti su insider trading. (...) Gli scandali esplosi alla luce del sole finora si contano sulle dita di una mano. Come quello dell’ex chief executive della Bp, John Browne, nonché ex membro del consiglio d’amministrazione della Goldman Sachs, costretto a dimettersi per le rivelazioni di un escort boy, un giovane remunerato per prestazioni gay a pagamento. (Federico Rampini, La Repubblica, martedì 15 maggio 2012).

 

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Per la serie "Il Fioroni da giovane": il Vendola (al centro) e il Fioroni (a destra) negli anni '70. (Quello a sinistra sarà il Morando o l'Ichino?).

Per la serie Il Fioroni da giovane: il Vendola (al centro) e il Fioroni (a destra) negli anni ’70. (Quello a sinistra sarà il Morando o l’Ichino?).

 

Giuseppe “Beppe” Fioroni (piddìno cattofascista che dopo le elezioni amministrative del 6-7 maggio ha scoperto il Vendola “Nichi”): Il Pd deve puntare a un’alleanza di governo che segni un discrimine tra coloro che avvertono la responsabilità di governare un Paese, anche in momenti drammatici, e coloro che hanno fatto una scelta antagonista. Alla luce di questa distinzione è difficile non guardare per un’alleanza a chi sta guidando una grande regione, la Puglia. Nichi Vendola si è distinto e ha preso le distanze da una radicalità dell’essere contro per essere contro. La narrazione dei beni comuni, poi, ha comunque un fascino di riflessione e operatività che non ci può sfuggire. Io conosco Nichi Vendola da molto tempo, siamo amici e la sua narrazione non la scopro oggi. (L’Unità, martedì 15 maggio 2012). Che il boom di Giuseppe “Beppe” Grillo abbia sconvolto Giuseppe “Beppe” Fioroni fino a fargli riconsiderare un male minore la fin qui abominevole foto di Vasto, o che dichiarazioni come questa altro non siano che la messa in atto di un piano B approntato da chissà quanto tempo nei pensatoi (si fa per dire) del cattofascismo opportunista piddìno, una cosa è certa: l’amplesso Fioroni-Vendola benedetto dalle banche e dalla tirannia finanziario-religiosa vaticana sarebbe uno spettacolo da non perdere.

 

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Mario Monti (estremista di destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia): A me sta capitando di fare questo nel mondo politico italiano: faccio stare a tavola forze politiche che si sono combattute e che lavorano per il bene del Paese. Sotto una crosta di animosa e legittima battaglia politica, c’è un interesse per il bene del Paese. E questo sta venendo alla luce, pur con qualche difficoltà. (La Repubblica, lunedì 14 maggio 2012). Per il Monti la battaglia politica è incapacità di stare a tavola insieme, è crosta, ed è contro il bene e contro l’interesse del Paese. Bel democratico.

 

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Per la serie "Ma ci prendono per scemi?": il Monti socialista che La Repubblica vorrebbe darci a bere.

Per la serie Ma ci prendono per scemi?: il Monti socialista che La Repubblica vorrebbe darci a bere.

 

su Mario Monti (estremista di destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia): Con la Merkel in difesa e François Hollande all’Eliseo il vento comunque sta cambiando e Monti può trovare nuove sponde in Europa. Proprio con Hollande, che debutterà in Europa nel consiglio europeo straordinario del 23 maggio, Palazzo Chigi ha lanciato una strategia del sorriso. Raccontano infatti che il leader socialista sia rimasto un po’ stupito dell’eccesso di prudenza del governo italiano, che ha evitato accuratamente qualsiasi segnale di simpatia in campagna elettorale, mostrandosi anzi più tedesco dei tedeschi. Ma questo ormai è il passato, Roma è decisa a sfruttare ogni possibile appiglio per far passare in Europa il piano sulla crescita. E Hollande è un alleato prezioso. Per questo il consigliere diplomatico di Monti, Pasquale Terracciano, ha preso contatto con il suo dirimpettaio dell’Eliseo e in quattro e quattr’otto è stato messo in agenda un primo bilaterale tra Monti e il neopresidente francese. Tutto il mondo sa che il Monti è un estremista di destra: figuriamoci se non lo sa Hollande, contro il quale due mesi fa la Merkel, il Cameron e il Monti si sono segretamente alleati per fargli perdere le elezioni. Solo La Repubblica finge di ignorarlo e continua a disinformare i suoi lettori di Sinistra dando loro a bere che il Monti, naturale alleato di Hollande, starebbe facendo di tutto per convertire la Merkel alla crescita. Incurante delle smentite che i suoi giornalisti son costretti ogni giorno a registrare poche righe dopo i loro “generosi” tentativi di far passare per un alfiere del keynesismo un naziliberista freedmaniano della più brutt’acqua: Lo spending review è ormai una corsa contro il tempo per trovare 4,2 miliardi di spese correnti da tagliare. Sabato sera ne hanno discusso a cena Monti ed Enrico “mani di forbice” Bondi, il superconsulente nominato dal consiglio dei ministri. Nell’appartamento di Bondi a piazza San Michele, nel centro di Arezzo, i due, in compagnia delle rispettive consorti, hanno avuto un primo scambio di vedute fino a mezzanotte. E domani Bondi incontrerà il ministro Piero Giarda per buttare giù un primo schema di tagli. (La Repubblica, lunedì 14 maggio 2012). Tagli, tagli, tagli: le uniche cose che il Monti è capace di far crescere sono le rovine dello Stato e dell’Italia e le fortune dell’antiStato.

 

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Per la serie "La strategia della coazione (a ripetere)": il De Gennaro e la Cancellieri, baluardi d'Italia contro tutti i terrorismi.Per la serie "La strategia della coazione (a ripetere)": il De Gennaro e la Cancellieri, baluardi d'Italia contro tutti i terrorismi.

Per la serie La strategia della coazione (a ripetere): il De Gennaro e la Cancellieri, baluardi d’Italia contro tutti i terrorismi.

 

(di e su) Anna Maria Cancellieri (ministro degli Interni del governo di estremisti di destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia): Massima allerta per terrorismo, dice il ministro Cancellieri, che annuncia “l’impegno dell’esercito” a difesa degli obiettivi sensibili. Perché “in Italia c’è un serio rischio escalation” e la gambizzazione di Adinolfi, manager Ansaldo, non è da sottovalutare... Ma i sindacati dei prefetti e della polizia hanno risposto ricordando che il potenziamento delle misure antiterrorismo si scontra con “l’annunciata riduzione dei presidi della sicurezza sul territorio” che prevede, secondo un piano segreto del Viminale tuttora allo studio, la soppressione di “un numero imprecisato di prefetture e questure”. (La Repubblica, domenica 13 maggio 2012). E che problema c’è? Vorrà dire che attaccheranno i terroristi con i bombardieri F35, visto che per quelli i miliardi ci sono. Ma, a parte gli scherzi, sembra proprio che la Cancellieri abbia cominciato a ricevere i primi puntuti rapporti del De Gennaro. Gli stupidi terroristi assassini che hanno sparato all’ingegner Adinolfi, invece, speriamo vivamente che non ne abbiano ricevuti...

 

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Per la serie "Immense e straordinarie differenze tra il berluscismo e il napolitano-montismo": be', non si può negare che il gesticolare dei politicanti sia divenuto assai più sobrio. Per la serie "Immense e straordinarie differenze tra il berluscismo e il napolitano-montismo": be', non si può negare che il gesticolare dei politicanti sia divenuto assai più sobrio.

Per la serie Immense e straordinarie differenze tra il berluscismo e il napolitano-montismo:

be’, non si può negare che il gesticolare dei politicanti sia divenuto assai più sobrio.

 

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Per la serie "Non su tutto si può risparmiare: i ministri, per esempio, è preferibile esigerli della migliore qualità": il Balduzzi all'epoca del suo insediamento, quando ebbe qualche problema con gli altri due.

Per la serie Non su tutto si può risparmiare: i ministri, per esempio, è preferibile esigerli della migliore qualità:

il Balduzzi allepoca del suo insediamento, quando ebbe qualche problema con gli altri due.

 

(su) Renato Balduzzi (ministro della Sanità del governo di estremisti di destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia): “Non siamo scemi, abbiamo capito che è soltanto un altro modo di fare cassa”. Carla Cantone, segretario generale dello Spi Cgil (l’organizzazione dei pensionati) come al solito non si perde in troppi giri di parole per commentare la proposta di un sistema delle franchigie, al posto di quello attuale dei ticket, avanzata ieri a sorpresa dal ministro della Sanità: “Intendiamoci, voglio prima leggere l’eventuale testo della proposta, e leggerlo con grande attenzione, perché purtroppo siamo abituati a scoprire verità di cui prima non ci eravamo accorti. Ma diciamo che già quanto emerso basta a intuire che non si tratta di buone novità. Per esempio il fatto che, stando a quanto dice il ministro, tutti dovranno pagare, senza nessuna esenzione. Oggi, tanto per citare un caso, i pensionati al di sotto di un certo reddito non devono pagare i ticket. Con le franchigie invece, che per altro poi andrebbero spiegate in modo preciso, questo non avviene. Insomma: se, come dice il ministro, l’idea che sta dietro questa presunta riforma sarebbe quella di aiutare le fasce più deboli della popolazione, non ci siamo proprio. Direi che invece in questo modo sono sempre i più disagiati dal punto di vista economico a dover fare dei sacrifici. E ovviamente non ci può star bene. (L’Unità, domenica 13 maggio 2012).

 

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Per la serie "Beati gli orbi, nel Paese dei ciechi": il Barca.

Per la serie Beati gli orbi, nel Paese dei ciechi: il Barca.

 

(su) Fabrizio Barca (ministro per la Coesione territoriale del governo di estremisti di destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia): “Siamo contenti per il provvedimento del ministro Barca, per i soldi stanziati nel piano anti-povertà del governo, ma pensiamo che sia altrettanto necessario sorvegliare come saranno gestiti quei soldi, quali saranno i soggetti che potranno accedere ai finanziamenti e soprattutto per quali programmi li utilizzeranno. Troppe volte nel Sud arrivano soldi a pioggia che poi non producono benefici”, dice Vincenzo Spadafora, Garante per l’Infanzia. “L’offerta di asili nido è la più bassa d’Europa. Soltanto il 12% dei bambini sotto i tre anni ha un posto in un asilo nido. Senza andare nei Paesi nordici (con il 70%), anche la Francia ha una percentuale del 40. Ben venga l’annuncio del governo, ma vorremmo evitare che agli annunci non seguano azioni concrete... C’è in Italia un’emergenza bambini poveri: 1.870.000 bambini vivono in famiglie con un reddito al di sotto della media nazionale, e di questi 700.000 sono i poveri tra i poveri, concentrati nel Mezzogiorno. (La Repubblica, domenica 13 maggio 2012).

 

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Per la serie "Le proporzioni della zanzara rispetto a quelle di chi essa punge": il giudice Ingroia e il Grasso.Per la serie "Le proporzioni della zanzara rispetto a quelle di chi essa punge": il giudice Ingroia e il Grasso.

Per la serie Le proporzioni della zanzara rispetto a quelle di chi essa punge: il giudice Ingroia e il Grasso.

 

Piero Grasso (procuratore nazionale antimafia) parlando dall’alta tribuna istituzionale de La Zanzara, su Radio 24: Il procxuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia fa politica utilizzando la sua funzione: è sbagliato. Come ha sbagliato ad andare sul palco di un congresso di partito... Berlusconi? Gli darei un premio speciale per la lotta alla mafia e per aver introdotto leggi che ci hanno consentito di sequestrare in tre anni moltissimi beni ai mafiosi. (La Repubblica, domenica 13 maggio 2012). E pensare che ci sentivamo in colpa, perché istintivamente non avevamo mai potuto soffrire il Grasso. Grazie, signor procuratore, per avercene liberato.

 

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Per la serie "Fascisti di ieri e di oggi": lo Scalfari agli inizi (da Segnalazioni) e il Tosi a buon punto. Per la serie "Fascisti di ieri e di oggi": lo Scalfari agli inizi (da Segnalazioni) e il Tosi a buon punto.

Per la serie Fascisti di ieri e di oggi: lo Scalfari agli inizi (da Segnalazioni) e il Tosi a buon punto.

 

Eugenio Scalfari: La Lega Nord ha vinto a Verona, dove c’era e c’è un bravissimo sindaco la cui lista personale ha raccolto il 30% dei voti mentre la lista del suo partito ne ha raccolto soltanto il 10. Tosi non è più un leghista, ma un sindaco come Fassino e Pisapia. (La Repubblica, domenica 13 maggio 2012). Alla lista sesquipedale delle scalfarate mancava ancora questa: il bravissimo sindaco Flavio Tosi. Quello che nel giugno del 2008 fu assolto in Cassazione (con una strabiliante, scusate la rima, motivazione) per la campagna contro i Rom da lui organizzata e diretta nel 2001. Quello che nell’agosto del 2008 proibì la costruzione di una moschea a Verona. Quello che, ancora nell’agosto del 2008, dichiarò: Abbiamo ripulito il centro da accattoni e lavavetri. Quello che nell’ottobre del 2008, insieme alla sorella Barbara e ad altri leghisti, fu condannato a due mesi di reclusione (pena sospesa) e a tre anni di divieto di partecipare a competizioni elettorali (pena sospesa) per propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico. Quello che nel gennaio 2009 dichiarò guerra totale alla prostituzione fin dentro i condomìni, fornendo ai veronesi di estrema destra un pretesto per far perseguitare fin in casa, con laccusa di arrecare disturbo, chiunque fosse loro sgradito. Quello che nellaprile del 2011 si infuriò perché la Corte Costituzionale aveva dichiarato illegittime le ordinanze dei sindaci quando sono discriminatorie, prive di fondamento costituzionale e fanno sì che i medesimi comportamenti possano essere ritenuti leciti o illeciti in territori diversi. Quello che l’anno scorso ha tentato di far fallire, a Verona, i referendum sull’acqua, sul nucleare e sull’illegittimo impedimento, e poi, vista la mala parata, ha cominciato a saltare il fosso insinuando che quel voto fosse stato in realtà contro il Cavaliere. Quello che pochi mesi fa, sparando a una lepre, ha ferito un giovane incaricato del recupero delle prede in una tenuta di caccia privata a Terzo d’Aquileia. Ragion per cui (dopo che il giovane ha fornito una spiegazione un po’ confusa dell’accaduto, che non è sembrata credibile) la Squadra mobile ha deciso di fare ulteriori indagini e ha individuato in Tosi l’uomo che aveva sparato. Quello di cui il Bossi ha detto che è uno str.... che ha tirato nella Lega Nord un sacco di fascisti. Quello è il tipino che lo Scalfari (la cui estemporanea infatuazione, mesi fa, per il Maroni si è interrotta quando si è accorto che l’unico ministro degli Interni al mondo che abbia morso un poliziotto a un polpaccio non è però abbastanza napolitano-montista) paragona a Pisapia. Fossimo Pisapia, lo quereleremmo. Fossimo Fassino invece no.

 

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Per la serie "Prepariamoci a vederne delle belle": il De Gennaro e il Monti mentre si dispiacciono di non portar baffi, come il D'Alema, sotto i quali ghignare.Per la serie "Prepariamoci a vederne delle belle": il De Gennaro e il Monti mentre si dispiacciono di non portar baffi, come il D'Alema, sotto i quali ghignare.Per la serie "Prepariamoci a vederne delle belle": il De Gennaro e il Monti mentre si dispiacciono di non portar baffi, come il D'Alema, sotto i quali ghignare.

Per la serie Prepariamoci a vederne delle belle: il De Gennaro e il Monti mentre si dispiacciono di non portar baffi, come il D’Alema, sotto i quali ghignare.

 

su Mario Monti (estremista di destra ― sul quale, a proposito di barbe finte, vedi anche qui ― a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia) e Gianni De Gennaro (signora guardia sulla quale vedi anche qui, qui, qui, qui e qui): Svolta nella gestione dellintelligence italiana: ieri il Consiglio dei ministri ha nominato sottosegretario di Stato, con delega ai servizi segreti, Gianni De Gennaro, ex capo del Dis (Dipartimento informazione per la sicurezza), l’ente che coordina Aisi e Aise. Gli succede al Dis Giampiero Massolo, ambasciatore e al momento segretario generale della Farnesina. La doppia nomina ha trovato il plauso dei partiti che sostengono Monti (e quindi anche del Pidì, n.d.r.)... De Gennaro ha diretto la Polizia per sette anni, dal 2000 al 2007. Il suo primo anno ai vertici del Viminale gli segnò, però, la carriera (E se non gliel’avesse segnata cosa sarebbe oggi il De Gennaro? Papa?, n.d.r.): per i fatti del G8 di Genova è stato condannato per istigazione alla falsa testimonianza in appello ma assolto definitivamente dalla Cassazione il 23 novembre, sei giorni dopo l’insediamento del governo tecnico (che coincidenza, eh? n.d.r.). Pochi giorni fa, De Gennaro aveva ammesso che “la divisione netta tra servizi interni ed esterni crea difficoltà, per cui le Agenzie ci chiedono il coordinamento. C’è poi da proseguire nel processo di svecchiamento del personale, acquisendo nuove competenze, anche tra giovani universitari, in campi chiave come l’economia e la cibernetica. Ma non si possono cambiare tutte le ruote di un’auto mentre sta procedendo. (La Repubblica, sabato 12 maggio 2012). Domanda retorica: un estremista di destra come il Monti chi poteva mettere a capo dei servizi? Domanda drammatica: dobbiamo prepararci a vederne delle “belle”? Se sì, consigliamo la massima vigilanza a chiunque abbia ragione di temere che tali “belle” possano coinvolgerlo immeritatamente... (Quanto al D’Alema, degno successore del Rutelli alla guida del Copasir, è chiaro che la parte dell’Andreotti della finta sinistra non gli basta più: vuole anche quella del Cossiga).

 

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Per la serie "Non te li potrai portare appresso": neanche nel momento fatale le grinfie della Fornero molleranno la presa sugli stipendi e le pensioni dei Lavoratori.

Per la serie Non te li potrai portare appresso: neanche nel momento fatale le grinfie della Fornero molleranno la presa sugli stipendi e le pensioni dei Lavoratori.

 

Elsa Tina Pica Fornero (estremista di destra a cui il Napolitano, il Monti, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato i Lavoratori italiani): Arrivano 330 milioni per l’assistenza agli anziani non autosufficienti. Una goccia nel mare della spesa pubblica, ma un passo, per quanto tutto concentrato nelle quattro regioni meridionali (Campania, Sicilia, Calabria e Puglia) per cominciare ad allargare i confini del welfare. L’ha detto ieri il ministro del Lavoro, Elsa Fornero: “Negli anni si è destinata una quota comparativamente elevata della spesa sociale alle pensioni e troppo poco ad altri bisogni, come l’assistenza agli anziani non autosufficienti. (La Repubblica, sabato 12 maggio 2012). Neanche l’elemosina sa fare senza avvelenarla: 330 pidocchiosi milioni per gli Anziani non autosufficienti (perfino La Repubblica ne parla come di una goccia nel mare) e a chi li prende? Ai grandi patrimoni? Alle tirannie finanziarie? Agli evasori fiscali? No. Elsa lacrima facile Fornero li toglie ai Pensionati. E pochi giorni dopo insiste: La crisi di oggi è molto dura... la spending review sarà tostissima... Ma la riforma, cari Laura e Francesco (stava parlando a giovani precari, n.d.r.) è stata pensata proprio per i molti che si trovano nella vostra condizione. Vi sembrerà incredibile, ma è così. Per evitare che voi continuiate a pagare gli errori di chi ha governato nei decenni questo Paese, investendo troppi soldi sulle pensioni e troppo pochi sulla crescita. (La Repubblica, venerdì 25 maggio 2012). Nello squallido “stile” berluscista che la caratterizza, la Fornero tenta di mettere i Giovani contro gli Anziani. Raccoglierà tempesta, come tutti i seminatori di vento. E forse prima di quanto creda.

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Chi giocherebbe a carte contro il Monti e le banche coalizzati? Solo un suicida, appunto...

Chi giocherebbe a carte contro il Monti e le banche coalizzati? Solo un suicida, appunto...

 

sul Monti, la Fornero e il Passera (estremisti di destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia): Si avvicina il pagamento dei debiti arretrati da parte della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese... La procedura per la certificazione dei crediti, sulla base della quale potrà essere realizzata la compensazione, è semplice. Ci saranno due moduli da compilare: uno da mandare al relativo ufficio della Pubblica amministrazione nei confronti del quale si vanta un credito; l’altro di risposta entro 60 giorni. Il processo dovrebbe essere gestito interamente sulla piattaforma elettronica che la Consip sta predisponendo. Tutte le amministrazioni saranno obbligate a certificare l’esistenza del credito. Con questo documento l’imprenditore potrà recarsi in banca (è in corso un negoziato tra imprese e Abi, l’associazione delle banche) per ottenere sostanzialmente un anticipo, sotto forma di credito. Lo stesso credito potrà essere ceduto senza alcun atto notarile. (La Repubblica, venerdì 11 maggio 2012). Una furbata: il Monti, la Fornero e il Passera trasformano i creditori dello Stato in debitori delle banche. E già questa è una vergognosa prepotenza. Ma non basta: diventati debitori, i poveri creditori rimarranno tuttavia anche creditori, perché dalle banche non riceveranno che la miserabile elemosina di un anticipo. Anticipo che potranno rifilare a qualcun altro, senza arricchire ulteriormente i notai, se non farà loro troppo schifo prendere esempio dal governo naziliberista napolitano-montista in questo grottesco scaricabarile.

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "Dimmi per chi scodinzoli e ti dirò chi sei": Il Treu estasiato dal Sacconi quando ancora non conosceva la Fornero.

Per la serie Dimmi per chi scodinzoli e ti dirò chi sei: Il Treu estasiato dal Sacconi quando ancora non conosceva la Fornero.

 

(su) Tiziano Treu (piddìno cattofascista in prima fila contro i Lavoratori fin dagli anni ’90, sul quale vedi anche qui e qui) e su Elsa Tina Pica Fornero, al cui servizio il Treu si è sùbito precipitato scodinzolando): L’accordo sulle modifiche alla riforma Fornero è frutto della mediazione politica dei due relatori al provvedimento (i senatori Treu, Pd, e Castro, Pdl) che ieri hanno presentato in commissione Lavoro di Palazzo Madama 16 emendamenti, di fatto concordati con governo e maggioranza, che si uniscono ai 27 dell’esecutivo e saranno votati a partire da martedì. Le novità più importanti riguardano i lavoratori a progetto. E sono due. Un salario di base “adeguato alla quantità e qualità del lavoro eseguito”, non inferiore all’importo che lo stesso ministero del Lavoro determinerà, con buona probabilità vicino alla media tra gli emolumenti minimi del lavoro autonomo e quelli del settore privato. E un’indennità una tantum rafforzata, in caso di perdita del lavoro, “in via transitoria” per il triennio 2013-2015, grazie a un incremento di risorse (60 milioni per ciascun anno. Si passa dal 5 al 7% del minimale annuo e da 4 a 3 mensilità presso la Gestione separata nell’anno precedente, come requisito minimo per aver accesso all’ammortizzatore. In cambio, vengono accolte le richieste delle imprese sull’utilizzo delle partite Iva. Sopra un certo reddito annuo (17-18.000 euro) sarà impossibile dimostrare che la partita Iva è falsa e che si ha diritto a un’assunzione. Sotto quel reddito, la presunzione di lavoro dipendente scatterà se ricorrono almeno due dei seguenti presupposti: la durata della collaborazione è di otto mesi in un anno (da sei), il fatturato che ne deriva costituisce più dell’80% di quanto percepito nell’anno (dal 75%) e il collaboratore ha una postazione presso il datore, ma “fissa”. Larticolo 18 non subisce stravolgimenti. I ritocchi sono quelli annunciati sui licenziamenti disciplinari: i giudici potranno reintegrare solo sulla base delle “tipizzazioni” presenti nei contratti nazionali e non anche in riferimento alle leggi (avranno meno margini). E il licenziamento scatterà sin dalla comunicazione al lavoratore e non dall’inizio della conciliazione (misura contro i finti certificati medici), ma con attenuanti in caso di maternità o seri impedimenti. (La Repubblica, venerdì 11 maggio 2012). Che i giudici dovranno riferirsi ai contratti significa che ogni luogo di lavoro diverrà uno Stato nello Stato, un feudo privato in cui il padrone, se troverà sindacati compiacenti e/o Lavoratori intimoriti e abbandonati a sé stessi, potrà dettar legge ubbidendo solo alla propria arroganza e prepotenza.

 

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Per la serie "Torna a casa, Lassie!": da chi andrà a piangere il Rutelli, ora che il Casini non lo vuole più? Per la serie "Torna a casa, Lassie!": da chi andrà a piangere il Rutelli, ora che il Casini non lo vuole più?

Per la serie Torna a casa, Lassie!: da chi andrà a piangere il Rutelli, ora che il Casini non lo vuole più?

 

(su) Francesco Cicciobello Rutelli: Di Rutelli, raccontano, Casini non vuol più saperne. Quando lunedì ha ricevuto un sms dall’ex sindaco di Roma che reclamava un vertice sui risultati elettorali, il capo centrista è sbottato: “Perché dovremmo fare un incontro con lui?” Costituisce “un problema”, alla luce delle ultime vicende. Il cammino con lui, dunque, si chiude qui. Ma il leader dellApi non si rassegna. Incontra il capogruppo di Fli, Benedetto Della Vedova, chiede chiarimenti, tenta di recuperare i rapporti. Che tuttavia restano gelidi. (La Repubblica, venerdì 11 maggio 2012). Dunque il Casini, non bastasse il resto, è pure superstizioso? Fossimo in Cicciobello, regaleremmo a Pierferdinando un gatto nero, per fargli dispetto.

 

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Per la serie "Un partito sedicente democratico che accetta nazisti nelle proprie file è o non è esso stesso un attentato alla Democrazia?": Maria Pia Garavaglia.

Per la serie Un partito sedicente democratico che accetta nazisti nelle proprie file è o non è esso stesso un attentato alla Democrazia?: Maria Pia Garavaglia.

 

(su) Maria Pia Garavaglia (piddìna cattonazista): Domenica marcia per la vita contro l’aborto. Nata l’anno scorso a Desenzano, approda a Roma la marcia per la vita, evento che prevede convegni, appuntamenti religiosi e un corteo. Per quest’ultimo l’appuntamento è alle 8.30 di domenica al Colosseo. La marcia partirà poi alle 9.30 per arrivare a Castel Sant’Angelo alle 11.30, passando da piazza Venezia e largo Argentina. In contemporanea, quest’anno, il gruppo pro life croato di Zagabria Vigilare ha chiesto e ottenuto di poter organizzare una sorta di marcia gemellata da tenersi sempre domani e domenica. Sarà uguale anche il motto adottato dalle due manifestazioni: Chi salva una vita, salva il mondo intero. Unica differenza: l’evento non si chiamerà marcia (ricorda troppo il passato comunista), ma cammino per la vita. Domani, invece, dalle 14.30 alle 19, al pontificio ateneo Regina Apostolorum si terrà un convegno, sempre sul tema chi salva una vita, salva il mondo intero. Dalle 21 alle 22.30, poi, è prevista un’adorazione eucaristica in riparazione per il crimine dell’aborto nella basilica di Santa Maria Maggiore, presieduta dal cardinale Raymond Leo Burke. Alla marcia hanno aderito politici di diversi schieramenti (Pdl, Pd e Terzo Polo). La manifestazione del 13 maggio sarà aperta a tutti, senza distinzione di appartenenza partitica e di fede religiosa in quanto, afferma una nota, ha come unico scopo quello di difendere la vita dagli attacchi che subisce quotidianamente. Il comunicato esprime vivo apprezzamento per la partecipazione di diverse personalità del mondo istituzionale, e cita Maurizio Gasparri, capogruppo dei senatori del Pdl, il sindaco Gianni Alemanno, che parteciperà personalmente e ha concesso all’evento il patrocinio di Roma Capitale, Magdi Cristiano Allam, Olimpia Tarzia, Mario Mauro, Lorenzo Fontana, Renato Farina, Maurizio Lupi, Dorina Bianchi, Emanuela Baio Dossi, Ada Spadoni Urbani e Maria Pia Garavaglia, ex ministro della salute del governo Ciampi, ex vicesindaco di Roma con la Giunta Veltroni e poi parlamentare del Pd. Sul patrocinio del Campidoglio alla marcia si è già accesa la polemica: Il Comune ha dato il patrocinio a una manifestazione di integralisti, negazionisti, razzisti e omofobi, cui parteciperanno Forza Nuova e Militia Christi. Il sindaco di Roma ha aderito alla manifestazione e parteciperà rappresentando la nostra città. Eè un affronto alla capitale”, dichiara il consigliere capitolino Pd Dario Nanni. Evidentemente Alemanno predica bene e razzola male”, dice ancora Nanni, e soprattutto non perde mai l’occasione per coccolare gli estremisti di destra cui affida importanti incarichi in Campidoglio e nelle aziende capitoline. (La Repubblica-sito, venerdì 11 maggio 2012). La Garavaglia principiò a farsi conoscere il 6 dicembre 2008 quando, pur compiacendosi che il sottosegretario all’Economia Vegas, per conto del Tremonti, avesse dichiarato che i fondi per le scuole paritarie (contrari alla Costituzione) sarebbero stati ripristinati, affermò (criticando il berluscista da destra) che però bisognava anche garantire pari diritti agli studenti e alle famiglie che scelgono tali scuole. Tacque, poi, fino all’agosto del 2009, quando il Tribunale amministrativo regionale del Lazio annullò un’ordinanza dell’ex ministro dell’Istruzione Giuseppe “Beppe” Fioroni stabilendo che la frequenza dell’ora di religione cattolica non può concorrere “all’attribuzione del credito formativo per gli esami di maturità”, che “i docenti di religione cattolica” non possono partecipare “a pieno titolo alle deliberazioni del consiglio di classe concernenti l’attribuzione del credito scolastico agli alunni che si avvalgono di tale insegnamento”, che “un insegnamento di carattere etico e religioso, strettamente attinente alla fede individuale, non può assolutamente essere oggetto di una valutazione sul piano del profitto scolastico”, e che lo Stato “non può conferire a una determinata confessione una posizione dominante violando il pluralismo ideologico e religioso”: pochi giorni dopo, la Garavaglia criticò la sentenza con le seguenti parole, per altro perfettamente adeguate alla sua statura intellettuale: Questa sentenza è una forzatura che puzza di bruciato. La Garavaglia, inoltre, firmataria nel settembre del 2010 del manifesto contro Bersani, manifesto cosiddetto dei 75 (voluto dal Veltroni, dal Fioroni e dal Gentiloni e perciò detto anche manifesto dei .....oni), è anche una dei quindici parlamentari del Pd che nel marzo scorso hanno criticato l’iniziativa di Bersani di firmare invece il manifesto “Per un nuovo rinascimento europeo” insieme a Sigmar Gabriel, presidente dellSpd, e a François Hollande. Non basta? E va bene: chi vuol nausearsi ancora di più non ha che da rileggersi come e perché, alla fine del 2008, l’allora ombra di ministro della Pubblica Istruzione, la piddìna cattonazista Maria Pia Garavaglia, in coppia con la berluscista Carlucci, difese un insegnante contro la sentenza della Cassazione che aveva stabilito senza ombra di dubbio che tale insegnante aveva minacciato un’alunna dopo che la mamma della ragazza, all’assemblea dei genitori, aveva chiesto la rimozione dell’insegnante. E dopo che il docente, “mediante implicite ma chiare minacce di ripercussioni negative sul curriculum”, aveva costretto gli studenti a sottoscrivere una lettera nella quale si dava atto dell’ampio programma svolto, aveva imposto alla ragazza di firmarne un’altra in cui ammetteva la propria impreparazione, aveva obbligato quindici studenti di un’altra classe a chiedere alla preside di conservargli l’incarico e “aveva minacciato la stessa preside di renderle la vita impossibile, utilizzando anche dati personali, se avesse chiesto un’ispezione!” Con individui simili la Garavaglia ama schierarsi: come stupirsi, dunque, che scenda in piazza con Militia Christi e Forza Nuova?

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Post scriptum: all’ultimo momento la Garavaglia ha purtroppo rinunciato a partecipare alla manifestazione: In linea con quanto ho sempre detto, fatto e sostenuto, ha dichiarato, avevo dato la mia adesione convinta alla Marcia nazionale per la Vita. Di fronte alla evidente strumentalizzazione di questo evento, con forze politiche di estrema destra che, con la loro partecipazione, hanno finito per strumentalizzarlo dando un evidente segno politico alla Marcia, ritiro la mia adesione nella speranza che temi così importanti vengano considerati con la serietà che gli spetta. Peccato: louting cattonazista della Garavaglia aveva gettato un po’ di luce sulla tollerata e addirittura favorita presenza, nel Partito democratico, di individui e circoli la cui pericolosità per la democrazia è difficile sopravvalutare. E che ora, invece, sono tornati ad acquattarsi nel buio in attesa che passi la nottata.
 

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Per la serie SuperMario e la Casa degli Italiani: il rigore del Monti contro tutto ciò che abbiamo.

 

sul Monti, la Fornero e il Passera (estremisti di destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia): L’Imu stanga, ma non tutti. O meglio: si accanisce soprattutto sulla categoria dei pensionati con redditi più bassi che, naturalmente, non possono beneficiare delle detrazioni previste per i figli a carico. Ai vertici più alti, invece, i redditi più alti sentono meno la mano del fisco, almeno per la prima casa: oltre i 75.000 euro di reddito sono solo mezzo milione coloro che pagano l’Imu, il 72,2% dei proprietari, come nella media, mentre il restante 30% sfuggirà alla tassa. Ma c’è di più: buona parte dei benestanti hanno case nei centri storici e beneficiano dei vecchi accatastamenti con valori più bassi. (La Repubblica, giovedì 10 maggio 2012). E pensare che tra gli svergognati sostenitori (di destra, di centro e di finta sinistra) del governo naziliberista napolitano-montista c’è chi ancora vorrebbe raccontarci che l’Imu sarebbe una patrimoniale. Dopo che si è saputo che le fondazioni bancarie sono esentate del tutto dalla nuova tassa? Dopo che si è scoperto che i pensionati nelle case di riposo pagheranno invece come seconda l’unica abitazione (spesso misera) che la vecchiaia e la disabilità li hanno costretti a lasciare, ma nella quale vivono i loro figli a carico? A carico non perché bamboccioni ma perché non trovano lavoro?... Il governo Monti è il governo della vergogna. Sua, di chi lo ha messo lì e di chi lo sostiene.

 

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Per la serie "Come vede le elezioni un governo di non eletti?": il Monti e il voto degli Italiani il 6 e 7 maggio.

Per la serie Come vede le elezioni un governo di non eletti?: il Monti e il voto degli Italiani il 6 e 7 maggio.

 

Mario Monti (estremista di destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia): Mario Monti non ci sta, non vuol fare il parafulmine dei partiti. Così al convegno su “Riforme e crescita” attacca:Le conseguenze umane della crisi dovrebbero far riflettere chi ha portato l’economia in questo stato, non chi da quello stato sta cercando di farla uscire”. La colpa è di chi “ha negato la crisi”, di chi ha portato il Paese in questa “drammatica” situazione perché ha avuto “insufficiente attenzione per le riforme strutturali”. (...) “Non mi riferivo ai suicidi, non mi permetterei mai di farlo in una sede come questa, ho parlato di governi di un largo arco di tempo, non di uno in particolare” . (...) Poi il premier ha riconosciuto a Berlusconi “di avere fatto molto sulle riforme strutturali”, limitandosi ad aggiungere che “ora si deve fare di più”. (...) Anche il governo tecnico “percepisce le sofferenze economiche e sociali che derivano dalla crisi”. E il premier parla della “pena” che prova nel dover prendere decisioni, perché, anche se sarebbe “felice di seguire l’impulso nazionale di abbandonare il rigore per alleviare le difficoltà, ricorda che se lo facesse, poi ci sarebbero sofferenze ancora più grandi. (...) Mentre il nervosismo dilaga, sul voto Mario Monti si dice tranquillo: “Ritengo, fino a notizia contraria, che non abbia conseguenze sull’orientamento di merito del premier e del governo sulle cose che sono da fare”. Quanto ai partiti, “mi sembrano inclini a chiedere ancora di più sulla crescita e manifestano una certa intolleranza per la disciplina di bilancio. Sono pronti a dire che il governo italiano dovrebbe picchiare di più il pugno sul tavolo europeo”. Se avessi agito così, dice il premier, piuttosto che cercare di persuadere e dimostrare credibilità, quel tavolo “avrebbe fatto un sobbalzo tale da far salire lo spread. Non la crescita”. (La Repubblica, mercoledì 9 e giovedì 10 maggio 2012). Idee confuse, assenza di prospettive, tirar sassi e nascondere la mano, la solita furbizia di gabellare per sobrietà la dissimulazione ipocrita. Ma su due cose il Monti è coerente, sincero e chiaro: sul fatto che andrà avanti col rigore (cioè con la macelleria sociale contro chi non può difendersi) fino a completare la distruzione del Paese iniziata dal Berlusconi; e sulla mancanza d’interesse per i risultati elettorali (ovvia in uno come lui, non eletto ma nominato da un golpista soft). Anche Mussolini, del resto, se ne fregava delle elezioni: ludi cartacei, le chiamava Il Monti cerca di apparire meno violento, ma disprezzo e protervia sono gli stessi.

 

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La Fornero mentre prende su di sé tutta l’impopolarità del suo bel lavoro.

La Fornero mentre prende su di sé tutta limpopolarità del suo bel lavoro.

 

(di e su) Elsa Tina Pica Fornero (estremista di destra a cui il Napolitano, il Monti, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato i Lavoratori italiani): Il vertice di ieri sera, sugli esodati, non ha fatto passi avanti. Per i 65.000, ha confermato il ministro del Lavoro Elsa Fornero, “il decreto è pronto e sarà varato entro maggio”, ma per chi resta fuori dalla platea garantita “si vedrà”. “Il vincolo delle risorse non può essere messo in discussione”, ha precisato Fornero. “Mi prendo tutta l’impopolarità di un provvedimento impopolare. (La Repubblica, giovedì 10 maggio 2012). Non si sacrifichi, furbacchiona. Facciamo a cambio, anzi: limpopolarità se la prendono i pensionati, e la miseria e la distruzione di una vita di lavoro e di sacrifici se li prende lei. (Non bastavano malvagi, ’sti cosiddetti tecnici, dovevano essere anche pasticcioni. E non bastavano nemmeno pasticcioni: dovevano anche far dello spirito ignobile).

 

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Per la serie "Somiglianze squalificanti": il Veltroni e Hollande sono uguali? Non è detto: la gommosità del primo potrebbe essere solo esteriore...

Per la serie Somiglianze squalificanti: il Veltroni e Hollande sono uguali? Non è detto: la gommosità del primo potrebbe essere solo esteriore...

 

(su) François Hollande, uomo di Sinistra... (o di finta sinistra?): Il cancelliere Merkel rifiuta di vedere Alexis Tsipras, il leader della Sinistra radicale greca (e vincitore delle elezioni, dal momento che ha ampiamente superato la finta sinistra del Pasok, n.d.r.) che voleva ridiscutere tutti i patti siglati con Ue-Fmi e Bce. Anche il francese Hollande rifiuta di incontrarlo. (La Repubblica, giovedì 10 maggio 2012). Brutto segno. Speravamo che Hollande assomigliasse al Veltroni solo fisicamente, ma... Be’, lo sapremo presto.

 

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Per la serie "Quelli per i quali il governo Monti non è abbastanza di destra": il Giachetti Roberto, piddìno rutelliano.

Per la serie Quelli per i quali il governo Monti non è abbastanza di destra: il Giachetti Roberto, piddìno rutelliano.

 

(su) Roberto Giachetti (piddìno rutelliano): Magistrati fuori ruolo, il governo va sotto. L’emendamento del democratico Roberto Giachetti passa nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia nonostante il parere contrario del Guardasigilli, Paola Severino. La proposta prevede che i magistrati possano rimanere fuori ruolo solo per dieci anni, ma con un intervallo in mezzo di cinque. Dunque magistrati ordinari, amministrativi e contabili, avvocati e procuratori dello Stato (spesso prestati alle Authority) non potranno prestare servizio fuori ruolo per più di cinque anni consecutivi. L’emendamento Giachetti è stato votato da tutti i gruppi. Ad astenersi sono stati gli esponenti del Partito democratico, tranne Paola Concia e Rita Bernardini, radicale iscritta al gruppo Pd. Severino: “Spero in un ripensamento”. (La Repubblica, mercoledì 9 maggio 2012). Lì per lì, osservando che la mossa del Giachetti non è piaciuta a una ministra di un governo di estrema destra, verrebbe da gongolare. Ma poi ci si ricorda che la Severino sta sulle scatole al Pidièlle, e allora sorge il dubbio che almeno lei non sia poi così estrema... Finché, scartabellando in queste memorabili e memori pagine, si scopre che il rutelliano Giachetti è più di destra di chiunque altro: nel febbraio scorso ha protestato contro l’incontro Bersani-Hollande-Gabriel con le farneticanti parole: Quando la smetteremo di incaprettarci sarà sempre troppo tardi; nel luglio 2008 aprì ai berluscisti contro la Magistratura (apertura rinnovata nel marzo 2011) e nel luglio 2009 attaccò Ignazio Marino per aver detto che chi non era d’accordo sulla laicità avrebbe dovuto saltare un giro. Per una volta che il Pidì mette i bastoni fra le ruote al governo napolitano-montista, si scopre così che lo fa per spingerlo ancora più a destra di quanto lo è già. E contro la magistratura.

 

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Per la serie "Carta vince, carta perde": i dati dell'Istituto Cattaneo (da "La Repubblica" di mercoledì 9 maggio 2012) secondo i quali il Pd ha perso il primo turno delle amministrative (qui sopra) e le parole (qui sotto) del Bersani, secondo il quale ha invece ottenuto "un nettissimo rafforzamento".

Per la serie Carta vince, carta perde: i dati dell’Istituto Cattaneo (da La Repubblica di mercoledì 9 maggio 2012) secondo i quali il Pd ha perso il primo turno delle amministrative (qui sopra) e le parole (qui sotto) del Bersani, secondo il quale ha invece ottenuto un nettissimo rafforzamento.

Clicca sui link seguenti (tratti da Segnalazioni) per le analisi dei flussi elettorali pubblicate rispettivamente da Il Fatto, da La Stampa e da Il Corriere della sera.

 

Pier Luigi Bersani: Si sentono dei commenti piuttosto singolari, strampalati, intorno a queste elezioni. Eppure si vede chiaramente il senso del voto. In una situazione molto difficile emerge un nettissimo rafforzamento del Pd e del centrosinistra. Uno tsunami del centrodestra. Un’avanzata di Grillo... Un indistinto, in cui hanno perso tutti, no. Per quanto ci riguarda, se ci danno tutte le settimane un risultato così, facciamo festa... Mai sottovalutato Grillo. Il dato di fondo di queste amministrative è la preoccupazione, la rabbia diffuse tra i cittadini; una parte si è orientata verso il centrosinistra di governo, l’altra verso Grillo. Credo che ai ballottaggi gli elettori di Grillo ci ripenseranno... Monti ora ci ascolti di più, se il governo avesse ascoltato già nei mesi scorsi le proposte democratiche, forse ci sarebbe stato un po’ meno disagio in giro... La Grande coalizione nel 2013 non ci sarà. Bisogna evitarla a tutti i costi e tornare al confronto fisiologico dei partiti... La situazione è drammatica, il Paese non ce la fa. Chi ha detto queste cose sul territorio, come noi, è stato premiato. Il presidente del Consiglio ne tenga conto... Nel momento più critico della storia europea, l’Europa ha la grande occasione di legare il suo nome a una risposta sociale e sul lavoro. Monti è chiamato a cogliere questa occasione. (La Repubblica, martedì 8 maggio 2012). Non si capisce se il Bersani ci sia o ci faccia. Al Monti chiede una risposta sociale? A uno che ha dichiarato che “rimase deluso da Forza Italia” quando si rese conto che era meno di destra di come sarebbe piaciuto a lui? È come chiedere al papa di propagandare l’ateismo. Pier Luigi, te lo ripetiamo: ci fai o ci sei? O pensi forse che ci siamo noi?

 

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Pierferdinando Casini: L’esperienza del Terzo polo è stata importante per chiudere la stagione del berlusconismo, ma non è in grado di rappresentare la richiesta di cambiamento che arriva dagli italiani. (La Repubblica, mercoledì 9 maggio 2012).

 

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Per la serie "De gustibus non est disputandum": alla destra americana il Berlusconi e Hollande non piacciono. Il Monti invece sì, e molto. Per la serie "De gustibus non est disputandum": alla destra americana il Berlusconi e Hollande non piacciono. Il Monti invece sì, e molto. Per la serie "De gustibus non est disputandum": alla destra americana il Berlusconi e Hollande non piacciono. Il Monti invece sì, e molto.

Per la serie De gustibus non est disputandum: alla destra americana il Berlusconi e Hollande non piacciono. Il Monti invece sì, e molto.

 

(su) Angela Merkel (estremista di destra al potere in Germania) e Mario Monti (estremista di destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia): I Francesi si stanno ribellando. E i Greci fanno altrettanto. Era ora. Domenica, sia in Francia che in Grecia si sono tenute delle elezioni che erano in realtà dei referendum sull’attuale strategia economica dell’Europa, e in emtrambi i casi gli elettori hanno risposto mostrando un deciso pollice verso. Non è dato sapere quanto tempo occorrerà prima che quei voti possano tradursi di fatto in una svolta nella linea politica, di certo però la strategia improntata alla “ripresa attraverso l’austerità” è ormai agli sgoccioli, ed è un bene che sia così. Inutile dire che questo non è ciò che i soliti sospetti andavano affermando nel periodo che ha preceduto le elezioni. È stato piuttosto divertente osservare gli apostoli dell’ortodossia che tentavano di ritrarre il cauto, garbato François Hollande come una figura minacciosa. È “alquanto pericoloso”, ha affermato The Economist, aggiungendo che (Hollande) “crede davvero nell’esigenza di creare una società più equaQuelle horreur! Di sicuro c’è che la vittoria di Hollande segna la fine del “Merkozy”: l’asse franco-tedesco che negli ultimi due anni ha imposto il regime di austerità. Una conseguenza che si potrebbe considerare “pericolosa” se quella strategia stesse dando dei frutti, o avesse quanto meno delle ragionevoli probabilità di darne. Ma non è così. È venuto il momento di guardare altrove. A quanto pare, gli elettori europei sono più saggi della loro élite politica. (Paul Krugman su La Repubblica di martedì 8 maggio 2012). Notiamo, en passant, che The Economist è lo stesso che dichiarò il Berlusconi unfit, inadatto, a governare l’Italia. E che da mesi va in estasi, invece, ogni volta che nomina il Monti. Curioso, no?

 

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Per la serie "Dalle leggi 'ad personam' siamo passati alle leggi 'ad bancas'": il Monti e il suo unico amore.

Per la serie Dalle leggi ad personam siamo passati alle leggi ad bancas: il Monti e il suo unico amore.

 

(su) Mario Monti (estremista di destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia): Partiamo da un settore che innervosisce il premier, il quale ama ripetere: non siamo il governo delle banche. Ecco, i gruppi bancari: cosa è successo agli istituti italiani dal 13 novembre scorso (giorno di insediamento dell’esecutivo tecnico) a oggi? (...) Le banche italiane, che si erano fatte vanto di non avere ricevuto aiuti nella prima fase della crisi, oggi al contrario hanno avuto molti vantaggi “nascosti” tra le pieghe dei diversi provvedimenti. (...) La nuova Ace (aiuto alla crescita economica), che prevede uno sgravio sugli aumenti di capitale, è costruita sui bisogni dei banchieri. Secondo alcuni esperti, grazie all’Ace le banche potrebbero effettuare gli aumenti di capitale necessari per rispettare i parametri Eba (l’autorità europea) sostanzialmente a costo zero. (...) Sull’abuso di diritto, poi (cioè i comportamenti elusivi che i gruppi multinazionali mettono in atto per ottenere vantaggi fiscali) il terreno si fa ancora più delicato. La norma contenuta nella delega rischia di provocare una sanatoria sui casi accertati dall’Agenzia delle entrare, vanificandone il lavoro. Anche in questo campo sono le banche a essere in prima fila: Unicredit, Intesa Sanpaolo, Montepaschi, Bpm, Banco popolare di Novara, Credem, Banca Carige hanno contenziosi aperti con il fisco per 3 miliardi. Oggi la delega fiscale (varata dal governo ma rimasta finora negli uffici del Quirinale) allarga le maglie alle disposizioni e depenalizza il reato, di fatto introducendo una differenza tra i piccoli contribuenti che fanno false fatturazioni, e i grandi che riescono a fare sofisticate operazioni transnazionali. (Bianca Di Giovanni, L’Unità, lunedì 7 maggio 2012). Mentre c’è chi si suicida non per debiti, ma per i crediti che lo Stato non gli paga, le banche, cioè le tirannie finanziarie, vengono autorizzate a eludere in barba all’Agenzia delle entrate. Autorizzate da chi? Dal governo napolitano-montista sostenuto dalla destra, dal centro e dalla finta sinistra (sul cui servilismo nei confronti delle banche vedi anche qui, qui, qui e qui).

 

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Per la serie "Il Bersani meriterebbe un monumento": il monumento che il Bersani meriterebbe per i "servigi" del Pidì al Monti.

Per la serie Il Bersani meriterebbe un monumento: il monumento che il Bersani meriterebbe per i servigi del Pidì al Monti.

 

Pier Luigi Bersani: L’elezione di Hollande è una bella notizia per l’Europa, è una vittoria che attendevamo e che può essere un passo determinante per invertire il ciclo disastroso dei governi delle destre. (La Repubblica, lunedì 7 maggio 2012). Detto dal principale sostenitore di un governo di destra che ha contribuito e contribuisce pesantemente a rafforzare le destre europee, fa proprio ridere.

 

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Per la serie "Grovigli di serpi": un tipico groviglio di serpi.

Per la serie Grovigli di serpi: un tipico groviglio di serpi.

 

(su) Joseph Ratzinger e i suoi principali dipendenti: Il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, ha ormai deciso di confermare il suo appoggio al Pidièlle. Soprattutto se “depurato” dalla premiership di Silvio Berlusconi. La sua idea è di spostare l’asse dei cattolici nell’alveo del Popolo delle libertà o di quel che nascerà sotto l’ombrello berlusconiano. E tutto quello che potenzialmente può disperdere una certa “unità” dei cattolici viene considerato traviante. Non a caso “Don Angelo” si sta spendendo nella sua città, Genova, contro il candidato del centrosinistra, Marco Doria. Giudica il voto genovese un test proprio per l’appoggio di una parte delle parrocchie liguri su cui può contare l’esponente vendoliano. Una linea che spinge a bocciare anche l’operazione centrista di Casini: “Il centro, da solo, non porta da nessuna parte”. Bagnasco, insomma, vorrebbe lUddiccì di nuovo alleato con il Pidièlle. (...) Ma il papa ha confermato negli ultimi giorni l’asse preferenziale con Monti. Il segretario di Stato, Tarcisio Bertone, anche: sia la Segreteria che l’Appartamento hanno sottolineato la sintonia con il nuovo governo. (Claudio Tito su La Repubblica di domenica 6 maggio 2012).

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Con il 6 maggio sono

176 giorni

Con oggi, 7 gennaio 2012, sono passati 53 giorni da quando il presidente Giorgio Napolitano ha chiesto la Cittadinanza per i Figli nati in Italia dei Migranti... Quanto dovremo aspettarla, Mario Monti?

che Giorgio Napolitano

ha chiesto la Cittadinanza

per i Figli nati in Italia dei Migranti.

I quali, mentre il Napolitano

continua a farsi bello parlandone,

continuano ad aspettare....

 

(di e su) Giorgio Napolitano (presidente di tutti... quelli che vanno bene a lui): Le seconde generazioni degli immigrati sono “parte integrante della nostra società”. Lo sottolinea il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una lettera al Comune di Nichelino (Torino), che ha conferito oggi la cittadinanza onoraria a 450 ragazzi nati negli ultimi dieci anni sul territorio comunale da genitori stranieri. “L’attribuzione della cittadinanza onoraria,” scrive Napolitano, “può rappresentare un prezioso contributo per un’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema, anche se tale provvedimento non ha ovviamente un valore giuridico, ma solo simbolico. L’iniziativa ha, tuttavia, il merito di riconoscere le seconde generazioni come parte integrante della nostra società. È evidente, come ho più volte rilevato, il disagio di tutti quei giovani che, nati o cresciuti nel nostro Paese, rimangono troppo a lungo legalmente stranieri, nonostante siano, e si sentano, italiani nella loro vita quotidiana. È auspicabile che queste iniziative costituiscano uno stimolo a una seria e approfondita riflessione anche in sede parlamentare, per una possibile riforma delle modalità e dei tempi del riconoscimento della cittadinanza italiana ai minori stranieri”. “Conferendo le 450 cittadinanze onorarie,” ha detto il primo cittadino di Nichelino, Giuseppe Catizone, “abbiamo voluto inviare un segnale al Parlamento affinché riveda la legge sulla cittadinanza sulla scia delle parole del capo dello Stato, che chiede di considerare italiano chi nasce in Italia”. Catizone ha annunciato anche che scriverà ai parlamentari piemontesi per chiedere la loro collaborazione. Nel corso della cerimonia, i bambini hanno ricevuto una copia della Costituzione, l’attestato di cittadinanza onoraria e una pubblicazione su Nichelino. Il Comune ha donato loro anche una spilletta dorata con la bandiera italiana, insieme alla bandiera del Paese di provenienza della loro famiglia. (La Repubblica sito, domenica 6 maggio 2012).

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "Meglio essere in pericolo che mettere in pericolo gli altri": Elsa Fornero, nemica delle Donne che lavorano.Per la serie "Meglio essere in pericolo che mettere in pericolo gli altri": Elsa Fornero, nemica delle Donne che lavorano.

Per la serie Meglio essere in pericolo che mettere in pericolo gli altri: Elsa Fornero, nemica delle Donne che lavorano.

 

(su) Elsa Tina Pica Fornero (estremista di destra a cui il Napolitano, il Monti, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato i Lavoratori italiani): Le Associazioni femminili sono in rivolta contro le dichiarazioni di Elsa Fornero sulle dimissioni in bianco. Ne parliamo con Rosanna Oliva e Titti Di Salvo di Camilla Gaiaschi. In una lettera inviata al Corriere della sera, la ministra del Welfare è tornata a difendere l’articolo 55 contenuto nella riforma del lavoro, attualmente all’esame in Commissione al Senato, sul contrasto al fenomeno delle cosiddette dimissioni in bianco: “Il governo,” scrive la Fornero, “ha tenuto conto prioritariamente della tutela dei lavoratori, senza però dimenticare le esigenze dei datori di lavoro”, prevedendo cioè “una soluzione per dare corso a dimissioni volontarie annunciate dal lavoratore, ma dallo stesso successivamente confermate”. Sofismi che non piacciono alle donne che da settimane denunciano l’inefficacia della proposta Fornero nel contrastare quella pratica illegale, il più delle volte utilizzata per licenziare le neomamme, che consiste nel costringere il lavoratore o la lavoratrice a firmare una lettera di dimissioni senza data al momento dell’assunzione. “Sono dispiaciuta per questa vicenda,” spiega Rosanna Oliva, presidente della Rete per la Parità e promotrice di una petizione che ha ispirato molti degli emendamenti presentati in Commissione, “dal governo Monti mi aspettavo qualcosa di più”. Sulla stessa linea Titti Di Salvo, relatrice nella passata legislatura della legge 188/2007 contro le dimissioni in bianco, successivamente abrogata dal governo Berlusconi, e da cui prende il nome il Comitato 188 di cui è portavoce: “Sulle dimissioni in bianco si può fare di più,” spiega di Salvo, “la ministra dice che bisogna trovare una mediazione tra interessi, ma una norma di civiltà come quella per impedire le dimissioni in bianco non può essere sottoposta a mediazioni”. Ma cosa rimproverano le militanti alla proposta Fornero? La mancanza, innanzitutto, di uno strumento preciso volto a prevenire “a monte” l’abuso della firma in bianco, agendo cioè sulle modalità di compilazione delle dimissioni: la legge 188, per esempio, obbligando a numerare il modulo, impediva di “truccarne” la data. La proposta Fornero invece prevede solo la convalida “a valle” della firma da parte del lavoratore e della lavoratrice: spetta a questi ultimi, come spiega Di Salvo “dover dimostrare che pur essendo autografa la firma della lettera di dimissioni è stata richiesta al momento dell’assunzione”. Una volta che il datore di lavoro ha inviato l’invito a convalidare la firma con una raccomandata, il lavoratore ha tempo sette giorni per rispondere. Se non lo fa, recita il testo, “il rapporto di lavoro si intende risolto”. “E se il lavoratore è in ferie o in ospedale”? Si chiede Rosanna Oliva. “La norma, in sostanza, lascia aperto lo spiraglio ai datori disonesti perché, a differenza di quanto dichiara la ministra Fornero, prevede un complesso iter che può sfociare nella risoluzione del rapporto di lavoro anche in assenza di convalida”. Il diavolo, si sa, si nasconde nei dettagli. (La Repubblica sito, domenica 6 maggio 2012). Più passa il tempo più si moltiplica, questa Fornero: all’inizio era “solo” doppia, adesso neanche laggettivo multipla riesce più a descrivere le astuzie, i contorcimenti, i sofismi, i trucchi, gli ambaradam, gli agguati, le insidie, le trappole, i piagnistei e le manfrine di cui è capace per colpire le Lavoratrici e i Lavoratori per conto dei suoi padroni nelle tirannie finanziarie e nella tirannia finanziario-religiosa vaticana.

 

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"SuperMario" Monti come ce l'hanno presentato, com'è in realtà e come sarà fra non molto. "SuperMario" Monti come ce l'hanno presentato, com'è in realtà e come sarà fra non molto. "SuperMario" Monti come ce l'hanno presentato, com'è in realtà e come sarà fra non molto.

SuperMario Monti come ce lhanno presentato, com’è in realtà e come sarà fra non molto.

 

(su) Mario Monti (estremista di destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia): Tre giorni fa aveva suscitato sarcasmo la decisione di un governo di tecnici di ricorrere ad altri tecnici per affrontare il taglio della spesa pubblica. Ieri il sarcasmo ha lasciato spazio all’incredulità. Uno dei nuovi tecnici, il professor Francesco Giavazzi, piuttosto che mettersi all’opera e scrivere il rapporto che gli è stato commissionato (sugli aiuti alle imprese) decide bene di scrivere assieme al professor Alberto Alesina sul Corriere della sera, stroncando i progetti del governo con l’accusa di fare troppo poco. Un articolo concluso con un post scriptum in cui Giavazzi rende merito a Monti per averlo chiamato nonostante non gli risparmi le critiche. Vale la pena di ricordare che non più di un mese fa Monti aveva detto: “Giavazzi è un esempio di eccesso di impazienza, scrive cose sbagliate che disorientano”. (Emilio Barucci su L’Unità di venerdì 4 maggio 2012). Ah, allora è per questo che il Monti ha chiamato il Bondi, l’Amato, il Giavazzi e l’Alesina ad aiutarlo: per far vedere all’Italia, all’Europa e al mondo che quanto a tecnici ce n’è perfino di peggiori di lui.

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "Le facce dei grandi avvocati pidiellìni": Francesco Paolo Sisto.

Per la serie Le facce dei grandi avvocati pidiellìni: Francesco Paolo Sisto.

 

(di e su) Silvio Berlusconi e i pidiellìni Francesco Paolo Sisto, Enrico Costa, Manlio Contento e Nicolò Ghedini: Processo Runy azzerato per legge. Grazie all’aggiunta di una sola parola: patrimoniale. Via il reato di concussione se non è documentato un passaggio “di denaro o di altra utilità patrimoniale”. Passerà alla storia di Montecitorio e del ddl anti-corruzione come l’emendamento Sisto. Dal proponente, Francesco Paolo Sisto, noto avvocato barese, deputato del Pidièlle, componente della commissione Giustizia, tra i “ragazzi” di Nicolò Ghedini, l’avvocato del premier. Ma anche come l’emendamento Costa e Contento, da Enrico Costa e Manlio Contento, anche loro avvocati del gruppo Ghedini. Ma Sisto si sorprende: “Norma per Ruby? Ma a quel processo non ho pensato neppure per un nanosecondo. Avevo in mente un mio caso dove all’imputato si contestava la concussione in cui l’utilità era aver garantito il consenso elettorale, un’assurdità. Se la sanzione è pesante, il reato commesso dev’essere grave. Prendiamo atto che per il Sisto il garantire a qualcuno il proprio consenso elettorale non è un reato grave.

 

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Per la serie "Italici governi tecnici": la tecnologia avanzatissima del governo Monti (a sinistra) e i carri armati di Mussolini (a destra). Per la serie "Italici governi tecnici": la tecnologia avanzatissima del governo Monti (a sinistra) e i carri armati di Mussolini (a destra).

Per la serie Italici governi tecnici: la tecnologia avanzatissima del governo Monti (a sinistra) e i carri armati di Mussolini (a destra).

 

(su) Mario Monti (estremista di destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia) e la sua decisione di nominare dei (cosiddetti) tecnici per decidere come e cosa tagliare della spesa pubblica (cosiddetta) inefficiente, e poi di chiedere ai Cittadini di dare suggerimenti a tali (cosiddetti) tecnici: È curioso e abbastanza strano: abbiamo un governo di tecnici che nomina dei tecnici e poi chiede alla popolazione di fare il lavoro che dovrebbero svolgere i tecnici che hanno nominato i tecnici. Pare che l’assurdità sia in questa sequenza. (Susanna Camusso, citata da La Repubblica di giovedì 3 maggio 2012).

 

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Per la serie "Sintesi asessuate d'amore e odio": il Monti ne "La morte scorre dal governo"...

Per la serie Sintesi asessuate d’amore e odio: il Monti ne La morte scorre dal governo...

 

Mario Monti (estremista di destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia): Rispetto a Forza Italia ha fatto di più il centrosinistra. Traduzione: Rispetto a Forza Italia è stato più di destra il centrosinistra. E: Noi siamo la sintesi asessuata delle varie ascendenze politiche. (La Repubblica, giovedì 3 maggio 2012). Se lo dici tu che sei asessuato, chi siamo noi per contraddirti?... Così, adesso lo sappiamo: siamo passati dal governo di un sexual addicted al governo degli asessuati.

 

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Per la serie "Il modo giusto per parlare a un Paese che soffre": il Bersani e il suo nuovo partito Viva il Monti.

Per la serie Il modo giusto per parlare a un Paese che soffre: il Bersani e il suo nuovo partito Viva il Monti.

 

Pier Luigi Bersani: Se Berlusconi fa il partito Viva la mamma, io certamente non farò Viva il papà. (La Repubblica, giovedì 3 maggio 2012). Il modo giusto per parlare a un Paese mentre c’è chi si suicida per quel che il governo sta facendo. Bravo.

 

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Per la serie "La Repubblica, Giannini, Scalfari e soci": ma c'è qualcosa, là dentro?

Per la serie La Repubblica, Giannini, Scalfari e soci: ma c’è qualcosa, là dentro?

 

Massimo Giannini (vicedirettore de La Repubblica): In questo clima di perdurante instabilità finanziaria in Europa, e di destabilizzante tensione sociale in Italia, quello che sta facendo la destra è vergognoso, oltre che pericoloso. La Lega Nord di Maroni, il barbaro sognante che si spaccia per moderato, sobilla i Comuni a non pagare l’Imu. Il Pidièlle di Alfano, il segretario di Berlusconi che si proclama responsabile, propone a chi ha pagamenti in sospeso dalla Pubblica Amministrazione di compensarli non versando le imposte fino a esaurimento del credito. Mancava solo Giulio tremonti, l’ex ministro dei condoni e dei tagli lineari, a lamentare tasse e aumenti e a evocare un buco da 20 miliardi. Parole usate come pietre, in un discorso pubblico già fin troppo esasperato, da chi ha governato in questi ultimi tre anni e mezzo e ha portato il Paese a un passo dalla bancarotta etica, politica ed economica. Guido Carli, a suo tempo, li avrebbe definiti atti sediziosi. Oggi, più prosaicamente, possiamo definirli penosi esercizi di bassa demagogia, in cui si mescolano cinismo, opportunismo e peggiorismo. Monti finalmente sbatte in faccia a questa sciagurata destra forzaleghista tutto il peso delle sue responsabilità storiche. Marca una cesura definitiva con Berlusconi (il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari si guarda bene, però, in questi giorni, dal raccontare ai lettori che il Monti ha ammesso di avere sperato in Forza Italia agli inizi, cioè di essere stato un berluscista della prima ora, n.d.r.), smascherando le sue nefandezze sui campi che gli sono da sempre più cari. Sulle tasse, gli ricorda le disinvolte campagne a favore dell’evasione e l’allegra cancellazione dell’Ici che oggi rende necessaria la reintroduzione dell’Imu. Sulla giustizia gli ricorda la corruzione dilagante, cioè la vera tassa occulta che soffoca l’economia. Sulle televisioni, gli ricorda lo scempio della Rai, del tutto priva di logiche di trasparenza, merito e indipendenza dalla politica. Anche solo per questa operazione-verità, gli italiani (l’iniziale minuscola è del Giannini, n.d.r.) devono essere grati al Professore (l’iniziale maiuscola è del Giannini, n.d.r.). Comunque vada, avrà avuto il merito di aver spazzato via il bugiardo Nirvana nel quale ci ha trascinato, per troppi anni, il Cavaliere. (La Repubblica, martedì 1° maggio 2012). Gioca un brutto scherzo, al Giannini e alla finta sinistra piddìna, la frenesia di scodinzolare più di tutti ai piedi di questo governo di sgherri del naziliberismo globale e nostrano: non si rendono conto di accreditare berluscisti, leghìni e grillini come unica opposizione al regime napolitano-montista. Non se ne rendono conto? Possibile che siano così stupidi? Non lo crediamo: preferiamo pensare che consapevolmente lavorino per diffondere lastensionisimo tra gli Elettori (davvero) di Sinistra e per tornare a far crescere i consensi della Destra. Del resto, è il loro squallido mestiere ormai da decenni.

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

Per la serie "Il peggior pericolo dopo i pedofili": Bambini, Ragazzi, attenti al Profumo, al Pdl, al Pd e al Terzo polo, sgherri del naziliberismo globale.

Per la serie Il peggior pericolo dopo i pedofili: Bambini, Ragazzi, attenti al Profumo, al Pdl, al Pd e al Terzo polo, sgherri del naziliberismo globale.

 

(su) Francesco Profumo (e i suoi mandanti, cioè il Napolitano, il Monti, il Bersani, il Berlusconi-Alfano e il Casini): Anche il ministero dell’Istruzione (pudico eufemismo con cui il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari cerca di rendere meno evidente ai lettori il fatto che i traditi e derubati, anche da questo governo e ancor peggio che dai precedenti governi, sono i Bambini e i Ragazzi italiani, n.d.r.) pagherà il suo prezzo alla spending review. Sistemi informatici, spese per affitto, riorganizzazione della struttura territoriale: tutto ciò per portare a un risparmio che non viene quantificato dal governo. Tuttavia la tabella che dà conto della spesa “rivedibile” nel medio periodo indica in totale i costi tagliabili per l’Università e altri enti in 15,4 miliardi. Si passerà per uno snellimento della spesa centrale attraverso l’utilizzo dei sistemi informatici, mediante la riduzione a partire dal 2014 del 50% della spesa per affitti (e del 10% già a partire dal 2013). Si prevede inoltre una riorganizzazione delle strutture territoriali del ministero con un intervento sui Provveditorati e il trasferimento ad altre funzioni del personale. In calendario anche la razionalizzazione dei distacchi e del personale comandato in altre amministrazioni e il riequilibrio della rete scolastica aumentando il rapporto tra alunni e docenti. (La Repubblica, martedì 1° maggio 2012). Commenta la Flc (Federazione dei lavoratori della conoscenza) aderente alla Cgil: Il Governo sta per varare un nuovo piano di tagli sulla scuola. Questa volta l’affondo lo farebbe nei confronti delle spese di funzionamento e delle segreterie che sarebbero gestite “a mezzo tra più istituti. Il risparmio annunciato sarebbe di circa un miliardo di euro. Per questa via si vorrebbe sostenere che i tagli servono a migliorare l’efficienza del servizio e non sono lineari. Non è vero, perché l’unico scopo è proseguire con la demolizione della scuola pubblica in perfetta continuità con il Governo Berlusconi. Tagliare ancora sulla scuola avrà solo un effetto depressivo sul piano sociale e sulla crescita economica del Paese. Al Governo vogliamo dire che questa strada è sbagliata come lo era quella del Governo precedente. Per crescere e per affermare una maggiore uguaglianza bisogna investire in conoscenza. È giusto combattere gli sprechi. La Flc lo chiede da tempo indicando (vedi i 10 provvedimenti salva scuola) alcuni semplici interventi per rimettere un po’ di ordine nella scuola, rendere trasparenti i bilanci, dare certezza sulle risorse restituendo, attraverso un piano pluriennale, i crediti, quasi due miliardi di euro, che esse vantano nei confronti del Miur, liberare segreterie e docenti dalle molestie burocratiche che subiscono ogni giorno. Ma il Ministro e il Governo fanno orecchie da mercante e invece di assumersi la responsabilità di intervenire per arginare lo sfacelo che c’è nelle scuole sembrano indifferenti all’ostilità mostrata da alcuni direttori generali del ministero che anziché lavorare per il bene della scuola pubblica ne complicano la gestione quotidiana, come dimostra l’ultima circolare sul pagamento delle supplenze. È evidente che da un Governo liberista che intende smantellare l’intervento pubblico, ridurre i diritti dei lavoratori e privatizzare i beni comuni non ci si può attendere nulla di positivo per il benessere delle persone e per garantire una maggiore giustizia sociale. Giù le mani dalla scuola pubblica. Non c’è più niente da risparmiare. C’è solo da riparare alle nefandezze commesse da Gelmini, Tremonti e Brunetta e restituire il maltolto ai cittadini a cui sono stati ridotti qualità e quantità dell’offerta formativa. Se le misure annunciate non verranno ritirate, le azioni di protesta e di mobilitazione fino allo sciopero non tarderanno ad arrivare. Ulteriore commento di ScuolAnticoli: il Partito cosiddetto democratico continua a sostenere un governo di estremisti di destra il cui programma è quello di completare la riduzione in schiavitù dei Lavoratori italiani, lo smantellamento del Patrimonio pubblico dei Cittadini italiani, in particolare della Scuola, e l’eliminazione ormai anche fisica dei Pensionati italiani (programma che il berluscismo aveva iniziato ad attuare, ma nel quale non procedeva con l’impegno che il naziliberismo globale e nostrano pretendeva). Vergogna a te, Partito cosiddetto democratico, complice e sostenitore dei peggiori nemici della Democrazia, dei Diritti e dei Lavoratori italiani dai tempi del fascismo.

 

Meglio Ridere... di Quelli che fanno Piangere!

 

Per la serie "Ma mi faccia il piacere!...": don (?) Julian Carron, presidente della "Fraternità di Comunion e liberazion", con don (?) Roberto Formigon e alcuni titoli dedicati appunto a "Comunion e liberazion".Per la serie "Ma mi faccia il piacere!...": don (?) Julian Carron, presidente della "Fraternità di Comunion e liberazion", con don (?) Roberto Formigon e alcuni titoli dedicati appunto a "Comunion e liberazion".Per la serie "Ma mi faccia il piacere!...": don (?) Julian Carron, presidente della "Fraternità di Comunion e liberazion", con don (?) Roberto Formigon e alcuni titoli dedicati appunto a "Comunion e liberazion".Per la serie "Ma mi faccia il piacere!...": don (?) Julian Carron, presidente della "Fraternità di Comunion e liberazion", con don (?) Roberto Formigon e alcuni titoli dedicati appunto a "Comunion e liberazion".

Per la serie Ma mi faccia il piacere!...: don (?) Julián Carrón, presidente della Fraternità di Comunion & liberazion,

con don (?) Roberto Formigon e alcuni titoli dedicati appunto a Comunion & liberazion.

 

Non si può proprio fare a meno di ritirarla fuori, la faccina che si sganascia e si scompiscia dalle risate, dopo aver letto quel che ha la faccina tosta di scrivere il signor don (?) Julián Carrón, presidente della Fraternità di Comunione & liberazione: Caro Direttore, leggendo in questi giorni i giornali sono stato invaso da un dolore indicibile nel vedere cosa abbiamo fatto della grazia che abbiamo ricevuto. Se il movimento di Comunione & liberazione è continuamente identificato con l’attrattiva del potere, dei soldi, di stili di vita che nulla hanno a che vedere con quello che abbiamo incontrato, qualche pretesto dobbiamo averlo dato. (La Repubblica, martedì 1° maggio 2012). Hahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahaha hahahahahahahahahahahahahaha hahahahahahahahahahahahahaha hahahahahahahahahahahahahaha hahahahahahahahahahahahahaha hahahahahahahahahahahahahaha hahahahahahahahahahahahahaha hahahahahahahahahahahahahaha hahahahahahahahahahahahahaha hahahahahahahahahahahahahaha!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

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Per la serie "Mussolini-Hitler, il ritorno": il "nuovo" Asse Roma-Berlino.

Per la serie Mussolini-Hitler, il ritorno: il “nuovo” Asse Roma-Berlino.

 

(di e su) Mario Monti (estremista di destra a cui il Napolitano, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato lItalia) e sul suo ministro per gli Affari europei, Enzo Moavero: Piano segreto Monti-Merkel, road map parallela per la crisi. Un asse (il giornalista Francesco Bei lo chiama proprio così, un asse, e altrove addirittura asse Roma-Berlino, n.d.r.) che potrebbe portare, nel giro di poche settimane, alla più spettacolare operazione di marketing politico europeo dai tempi dei Trattati di Roma: la sincronizzazione dei processi di ratifica del Fiscal compact e del Fondo salva Stati (Esm) nei Parlamenti di Roma e Berlino. Lo stesso giorno. Con la stessa maggioranza larga di unità nazionale. Con Mario Monti e Angela Merkel riuniti insieme ad assistere all’evento, incorniciato da una “dichiarazione solenne” sul comune destino europeo. Per mostrare ai mercati l’immagine di un’Italia definitivamente avviata alla disciplina di bilancio, con biglietto di sola andata. Per insinuarsi nella crisi dei rapporti tra Francia e Germania, favorita dall’ascesa di Hollande all’Eliseo, e sostituire Parigi nel rapporto privilegiato con Berlino. Ma anche per lasciarsi finalmente alle spalle “il rigore cieco” e puntare davvero a un nuovo patto per la crescita, un “Growth compact” dopo il famigerato “Fiscal compact”. (...) Monti ritiene importante che nelle due capitali, nello stesso giorno, si manifesti lo stesso arco costituzionale (una maggioranza di unità nazionale) a sostegno dei due governi. “Se in Europa,” osserva Enzo Moavero, “si vogliono fare grandi cambiamenti, come quelli che necessariamente vanno fatti perché non crolli tutto, occorre che la questione sia presa in mano dalle grandi famiglie europee. Insieme: popolari e socialisti”. (La Repubblica, lunedì 30 aprile 2012). C’è molto da sottolineare, in questa prosa grottesca e tuttavia inquietante. I lati “di colore”, certo, tipici del neo-minzolinismo in cui il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari sprofonda ormai fino al collo: chiamare asse Roma-Berlino la sudditanza del napolitano-montismo alla prepotenza tedesca; continuare ad ammannirci il Monti come un nostro eroico paladino che critica la Merkel “da sinistra” e preme “per la crescita”, quando tutto ciò che il Monti fa e dice dimostra invece che è d’accordo con lei e perfino più a destra di lei; il comico quanto disperato “gioco delle tre carte” di chiamar “famigerato” il Fiscal compact (che è molto peggio che famigerato: è il tentativo dell1% della popolazione europea di fare schiavi tutti gli altri, e dell’1% tedesco di annettersi l’Europa senza il fastidio di dover dichiarare guerra) poche righe dopo aver invece esaltato come un evento epocale la solenne ratifica del Fiscal compact medesimo a parlamenti congiunti... Ma c’è poco da ridere: le righe di cui sopra sono anche l’annuncio drammaticamente serio che gli estremisti di destra Napolitano e Monti e le forze religiose, politiche, economiche e mediatiche che li sostengono vogliono arrivare al più presto alla definitiva sottomissione dell’Italia al naziliberismo finanziario globale nella sua più violenta espressione politica europea, la Germania dell’estremista di destra Angela Merkel. E che, onde realizzare tale obiettivo, si sforzano di compattare sempre di più lo scellerato Partito unico (di centro destra e finta sinistra uniti) di cui anche il Pidì è sciaguratamente entrato a far parte cancellando in pochi mesi tutte le speranze di riscatto che la segreteria Bersani aveva (immeritatamente) suscitato. (Riuscirà almeno la Socialdemocrazia tedesca a resistere alla nefasta sirena della finta sinistra italiana? Possiamo solo sperarlo, con l’ottimismo della volontà e col pessimismo dell’intelligenza di chi ha purtroppo ben visto che la Sinistra tedesca, negli ultimi vent’anni, è stata snaturata e falsificata dal finto sinistro Schroeder non meno di quanto quella americana lo è stata dai Clinton, quella inglese dal Blair, quella spagnola dallo Zapatero e quella italiana dal Veltroni e... ahinoi, anche dal Bersani). Ma ciò che puzza di più, nelle righe di cui sopra, è la nuova idea (o delirio?) di chiamare arco costituzionale la cosiddetta maggioranza di unità nazionale, cioè il Partito unico napolitano-montista. Soprattutto se si considera che è la stessa trovata che lo Scalfari Eugenio, massimo comun divisore della Sinistra italiana, ha tirato fuori dal cappello a cilindro domenica 29 chiamando partiti costituzionali le tre componenti del Partito unico. Si vuol forse preparare il terreno per arrivare a sostenere che chi non è con il napolitano-montismo è fuori dalla Costituzione? Non vogliamo nemmeno supporlo, perché sarebbe una dichiarazione di guerra civile.

 

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(su) Elsa Tina Pica Fornero (estremista di destra a cui il Napolitano, il Monti, il Pidièlle, il Pd e il Terzo Polo hanno consegnato i Lavoratori italiani): In una delle sue molte esternazioni la ministra Fornero ha rimproverato quei genitori che si preoccupano più di risparmiare per acquistare casa ai propri figli che di investire per farli studiare. (Citata dalla gentile professoressa Chiara Saraceno su La Repubblica di lunedì 30 aprile 2012). Il che significa che la Fornero ci invita a boicottare la Scuola italiana anche a costo di svenarci, pur di far studiare i nostri figli in quelli che gli individui come la Fornero chiamano gli istituti più prestigiosi. Definire questa dichiarazione una vergogna è poco: questa dichiarazione, pronunciata da una delle più alte autorità dello Stato contro un’Istituzione dello Stato di fondamentale importanza e garantita dalla Costituzione, non equivale forse a un alto tradimento? O, per non essere melodrammatici, a quel tanto di alto tradimento che è possibile a una Fornero? A una sorta di basso tradimento, insomma?

 

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Siamo davvero così stupidi come credono lo Scalfari, il D'Alema e il Veltroni? Be', se crediamo alle loro panzane indubbiamente sì.

Siamo davvero così stupidi come credono lo Scalfari, il DAlema e il Veltroni? Be, se crediamo alle loro panzane indubbiamente sì.

 

(su) Eugenio Scalfari, Massimo D’Alema e Walter Veltroni convinti, ognuno a suo modo, che Noi siamo stupidi... Secondo lo Scalfari, tutti vogliono il nostro bene, la lotta di classe degli straricchi contro il resto dell’Umanità non esiste, e i politici servi delle tirannie finanziarie naziliberiste sono un’invenzione dell’antipolitica: Hollande punta sulla crescita dell’economia europea, ma anche la Merkel punta sulla crescita. Prima lo diceva con voce sommessa, ora lo dice con voce alta e sicura. Con la stessa voce alta e sicura lo dice anche Mario Draghi e anche il nostro Mario Monti, sostenuto in questa sua linea da tutti e tre i partiti che appoggiano il suo governo. E perciò crescita, crescita, crescita (La Repubblica, domenica 29 aprile 2012). Lo Scalfari non ha ballerine, solo nani, altrimenti l’ultima frase (crescita, crescita, crescita!!!) sarebbe apparsa in sovrimpressione su uno stuolo di belle ragazze euforiche danzanti seminude. Ci fai davvero così stupidi, Eugenio? Pensi davvero che Noi si possa credere che sia per la crescita il Monti, che un giorno sì e l’altro pure escogita nuovi trucchi per impoverire sempre più il 90% di Noi mentre aggredisce i nostri Diritti per toglierci la voglia di reagire? Il Monti che tre giorni fa (è il quotidiano che hai fondato a raccontarlo: non lo leggi?) ha ripetuto per l’ennesima volta, testardo come un mulo, che sarà il rigore che porterà gradualmente a una crescita sostenibile e al lavoro, non esistono scorciatoie per uscire dalla crisi? Il Monti che in queste ore (è il quotidiano che hai fondato a raccontarlo: non lo leggi?) annuncia: Scuole, ministeri, tribunali: partono i tagli anti deficit (titolo de La Repubblica di domenica 29 aprile 2012; titolo che però ci prende anch’esso per stupidi concludendo: Così il governo cerca di evitare la stangata Iva, hahahaha, son sei mesi che ci appioppa stangate su stangate per cercar di evitare la stangata Iva, chissà per quante altre gli verrà buona sta bufala)? Davvero, Eugenio, pensi che Noi si sia così stupidi da credere che stia lavorando per la crescita del Paese un individuo che si accinge a derubare per l’ennesima volta i Bambini e i Ragazzi italiani? A derubarli, sì, dell’Istruzione che dovrebbe testimoniare loro l’affetto e l’intelligenza del Paese in cui son venuti al mondo?... Ma questo è niente, il D’Alema Massimo ci crede ancora più stupidi: Sostenendo il governo Monti, dichiara (commettendo cioè un delitto contro la Nazione di cui il Partito democratico sarà chiamato a rispondere, se non dinanzi a un tribunale, almeno finché in Italia sarà possibile fare Storia onestamente), ci siamo assunti una grande responsabilità e nessun potere. È chiaro che questo ci pone in una posizione estremamente delicata, ci può rendere bersaglio del malessere sociale. (...) Questo ci spinge a sostenere il governo trasmettendogli l’acutezza della crisi sociale e la necessità di costruire delle risposte adeguate, anche nell’immediato. Servono sùbito misure per la crescita, bisogna rendere flessibile il Patto di stabilità interno per consentire ai Comuni di realizzare opere, accelerare i pagamenti della Pubblica amministrazione alle imprese, premere sul sistema creditizio. Il rischio di un indebolimento della rete delle imprese, il susseguirsi di fallimenti, potrebbe portarci, nel momento della ripresa, a una debolezza della struttura economica del Paese. E poi il tema degli esodati, delle pensioni, non può essere lasciato irrisolto per troppo tempo. Così come il tema del lavoro e dell’articolo 18: inn una situazione delicata come quella in cui ci troviamo, non si possono fare passi indietro rispetto ai compromessi raggiunti (L’Unità, domenica 29 aprile 2012). È mai possibile che il D’Alema sia davvero convinto che propinarci i suoi elenchi lagnosi di cose da fare le renda magicamente già fatte nelle nostre stupide teste pur mentre lui e il resto del Pidì sostengono, monolitici come mai lo sono stati, un governo che ogni giorno ripete che non ha alcuna intenzione di farle e ogni giorno fa esattamente l’opposto contro di Noi? Ebbene sì, accade sotto i nostri occhi: Baffino ci fa così stupidi da credere non solo che lui e gli altri finti sinistri abbiano davvero voglia di far fare a un governo di estrema destra cose di sinistra, ma addirittura che siano in grado di fargliele fare. E che dire del Veltroni? Nella sua zucca, come sempre, la nostra stupidità raggiunge livelli che nemmeno il Guinness dei primati riuscirebbe a magnificare come si conviene... Pensa, il Veltroni, che per farci dimenticare che il Partito democratico sta sostenendo un governo di estrema destra contro di Noi sia sufficiente alzar la voce contro l’Alemanno: Chi sia Freda lo sanno tutti, dichiara il Veltroni, fingendo di scandalizzarsi perché il neonazista veneto è stato invitato a presentare un suo libro in una sala del Comune di Roma. Il coinvolgimento del Campidoglio in una simile presentazione è un atto sbagliato e offensivo per la città (La Repubblica, domenica 29 aprile 2012). Pensa davvero, il Veltroni, che Noi si sia così stupidi da non capire, incantati da queste sue scenette da guitto della politica, che il governo che lui e gli altri finti sinistri suoi compari sostengono contro di Noi, contro i nostri Diritti, contro il nostro Lavoro, contro le nostre Vite, è oggi infinitamente più pericoloso, per Noi, di quanto lo sia mai stato il Freda e di quanto potrà mai esserlo l’Alemanno? Ebbene sì, il Veltroni ci fa davvero così stupidi. E come lui tutti i suoi complici e camerati che organizzano campagne contro l’Alemanno, contro la Polverini, contro il Formigoni, contro la Lega Nord delirando così di farci dimenticare che intanto il Monti e la Fornero, da loro portati al potere e da loro ogni giorno sostenuti e incoraggiati, stan cercando di distruggerci così totalmente, per conto delle tirannie finanziarie globali, che di Noi, di quel che davvero siamo stati e di ciò per cui abbiamo lottato non rimanga ai nostri Figli e Nipoti neanche un briciolo di ricordo che sia autentico e sano.

 

Andarono dietro alla Morte... e portarono l'Italia con sé.

 

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